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1 In Evidenza - 30 giu 2025

Emergenza Blue Tongue: CIA Abruzzo chiede interventi immediati e sostegni per salvare la zootecnia regionale

Si aggrava la situazione sanitaria negli allevamenti ovini abruzzesi, colpiti in queste settimane da una violenta recrudescenza del virus Blue Tongue (Lingua Blu). A lanciare l’allarme è CIA Abruzzo, che chiede alla Regione un intervento urgente per contenere la diffusione della malattia e garantire il sostegno economico agli allevatori duramente colpiti.

"La Blue Tongue sta causando gravi perdite di capi, calo della produttività e blocchi alla movimentazione degli animali, con ricadute pesantissime sul comparto ovicaprino”, dichiara il Presidente regionale Nicola Sichetti, “Se non si agisce immediatamente, il rischio è quello di una crisi irreversibile per centinaia di aziende zootecniche".

Il virus, trasmesso da insetti vettori, è noto per la sua alta letalità e per gli effetti devastanti su economia e commercio. Alla luce della crescente emergenza, CIA Abruzzo rivolge un appello alla Giunta Regionale e agli assessorati competenti chiedendo:

  1. la disponibilità immediata di vaccini e presidi veterinari contro i sierotipi circolanti, con accesso agevolato e finanziamenti pubblici;
  2. un piano straordinario di monitoraggio, sorveglianza e disinfestazione, con il pieno coinvolgimento dei servizi veterinari delle ASL;



  3. l’attivazione urgente di indennizzi per le aziende colpite, in linea con i regolamenti nazionali ed europei;
  4. il coinvolgimento del Governo e dell’Unione Europea tramite un tavolo di crisi interregionale e lo stanziamento di risorse straordinarie.

"La zootecnia abruzzese”, sottolinea Sichetti, “è un comparto chiave per l’economia e l’identità del nostro territorio, ma già fragile e in difficoltà. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Servono risposte immediate e fondi dedicati. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni regionali e nazionali per attuare ogni misura utile al contenimento dell’emergenza”.

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1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale

Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace. Questi i temi al centro dell'Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che si è tenuta a Bologna lo scorso 21 giugno, inaugurata dalla Festa interregionale delle regioni del Nord. In centinaia, tra delegati e ospiti, alla due giorni di condivisione e dibattito su temi sempre più cruciali per gli anziani e il Paese.

 “Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea, il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve restare equo e realmente universale”.

Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose. “Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A fargli eco il caso territoriale con gli interventi del presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia; del presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Maurizio Fabbri, e dell’assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna, Daniele Ara.

Insieme a loro Pierino Liverani, presidente Anp-Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’Associazione, ha detto: “La vita media si sta allungando e la popolazione mondiale sta invecchiando, ma non ci si sofferma abbastanza sugli anziani risorsa per l'economia del Paese. Con la mole di volontariato e di aiuto alle giovani famiglie, il valore del nostro ‘lavoro’ ammonta, oggi, a circa 8-9 miliardi di euro annui. Una cifra ragguardevole che andrebbe tenuta a mente per rispondere a richieste basilari come il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, a risorse per la non autosufficienza, a servizi nelle aree rurali e presidi sul territorio, a pensioni che consentano davvero di lasciare il posto alle nuove generazioni. Riconosciamo la nostra responsabilità e quanto giovani e donne, sempre più presenti nel settore, siano il cuore pulsante dell’agricoltura. L’Italia e l’Europa si prendano l’onere di un cambiamento radicale a loro sostegno”.

Di estremo supporto la tavola rotonda con l’europarlamentare Annalisa Corrado, la segretaria generale Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino e la consigliera Age Platform Europe, Daniela Zilli.  

Infine, la chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo, soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera. Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più equa, più umana”.

Poi, i titoli di coda con la proiezione del film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi".

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Ue: Cia, in mobilitazione contro fondo unico. Pac mantenga sua autonomia


Cia-Agricoltori Italiani
 si mobilita contro l’ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027
 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.

Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere “comune” per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.

Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.

“Durante l’odierno praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio”.

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

CIA Abruzzo: "Agea acceleri i pagamenti e semplifichi le procedure per sostenere davvero le aziende agricole"

CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, commentando il Rapporto Annuale 2024 di Agea, riconosce i progressi nell’innovazione digitale ma sottolinea criticità ancora troppo pesanti che ostacolano concretamente il lavoro e la competitività delle aziende agricole regionali.

Ritardi nei pagamenti, burocrazia e inefficienze amministrative restano problemi strutturali che penalizzano il settore, già duramente colpito da crisi climatiche, instabilità dei mercati e incremento dei costi produttivi.

“Le imprese agricole abruzzesi non possono più permettersi di attendere mesi per ricevere gli aiuti comunitari e nazionali. La mancanza di liquidità mette a rischio la programmazione aziendale e la sopravvivenza stessa di molte attività”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo.

L’organizzazione agricola sollecita pagamenti puntuali, l’adeguamento ai migliori standard europei e l’eliminazione di una burocrazia che grava inutilmente sulle aziende: moduli ripetitivi, controlli eccessivi, sistemi digitali non sempre affidabili. In particolare, la CIA evidenzia che strumenti innovativi come la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNdS) e l’Area Monitoring System (AMS), pur rappresentando un passo in avanti, devono essere resi più precisi, trasparenti e accessibili per evitare contestazioni e rallentamenti.

Fondamentale anche il rafforzamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): punto di riferimento indispensabile per le imprese, spesso però limitati da carenze operative e burocratiche.

“Servono meno carte e più sostegno concreto, con procedure snelle e assistenza tempestiva. Solo così si potrà rilanciare un’agricoltura competitiva e sostenibile, liberandola dal peso di una macchina amministrativa ancora troppo lenta”, sottolinea Sichetti.

CIA rivolge un appello al Governo e alle istituzioni europee: è il momento di passare dalle parole ai fatti. Accelerare i pagamenti, migliorare gli strumenti digitali, semplificare le procedure e potenziare i CAA sono azioni indispensabili per restituire slancio all’agricoltura abruzzese e nazionale.

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1 Associazioni - 20 giu 2025

Incontro AGIA - CIA a Teramo: grande partecipazione e confronto sulle sfide del settore agricolo giovanile

Si è svolto ieri, giovedì 19 giugno, a Teramo, l’incontro promosso da AGIA CIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i giovani imprenditori agricoli, che hanno potuto discutere sfide, opportunità e nuove prospettive per il futuro del settore.

Durante la serata si è parlato di:

  • Programmazione delle attività 2025 e progetti di riorganizzazione territoriale;

  • Valorizzazione delle risorse locali e riconoscimento dei servizi ecosistemici (PES);

  • Innovazione tecnologica e uso del 5G in ambito agricolo;

  • Politiche di sostegno e agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile.

L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosi giovani imprenditori, oltre che del Presidente Regionale e Nazionale AGIA, della dirigenza CIA e di rappresentanti di TIM, con cui si è discusso l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle aree rurali.

Una serata densa di spunti, condivisione di idee e nuove progettualità che conferma il forte impegno della CIA e di AGIA nel sostenere l’innovazione e la crescita del comparto agricolo giovanile.

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News Cia Abruzzo

1 Eventi - 01 giu 2020

Webinar CIA Abruzzo - Agriturismi: ripartire in sicurezza - Giovedì 4 Giugno 2020 ore 17,30

Giovedì 4 Giugno alle ore 17,30 si terrà un webinar organizzato da Cia Abruzzo, in collaborazione con l'Associazione Turismo Verde e Studio Cesaroni, per affrontare il tema della ripartenza in sicurezza degli agriturismi.

Clicca qui per Iscriverti

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1 In Evidenza - 30 mag 2020

Emergenza alimentare, raccolta di beneficenza di Cia Abruzzo e ASeS a favore della Caritas

Sostenere le famiglie che si trovano in difficoltà, è questa l’ultima iniziativa di Cia- Agricoltori Italiani Abruzzo e ASeS Agricoltori Solidarietà e Sviluppo che si inserisce nella più ampia campagna #agricoltorisolidali nata in questo momento di emergenza sanitaria.  

La pandemia dovuta al Covid-19 e il conseguente lock down hanno fatto emergere nuove povertà e hanno acuito le difficoltà per tutti coloro che già vivevano sulla soglia della povertà. 

Oggi il numero dei nuovi poveri è destinato a crescere a causa dell’aumento della perdita di posti di lavoro e di remunerazioni sempre più basse, con il risultato che si registra uno spaventoso incremento di persone preoccupate perché non sanno a chi chiedere aiuto, non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi, per la prima volta, in difficoltà. 

Dinanzi a questa realtà, che non si risolverà automaticamente con l’uscita dalla crisi sanitaria e che rischia di mettere a rischio la coesione sociale, Cia e ASeS, hanno voluto essere protagonisti nel tentare di contribuire a risolvere i molti problemi dovuti alla diffusione del coronavirus, attivandosi per raccogliere beni alimentari da conferire ai meno fortunati. 

Per ottenere il risultato desiderato, l’iniziativa sarà realizzata in collaborazione con le Caritas territoriali, organismi che meglio di altri conoscono le difficoltà, le esigenze e le migliori modalità di sostegno delle rispettive comunità. 

La consegna avverrà domenica 7 giugno in occasione della Giornata Mondiale della Salubrità Alimentare a Lanciano, alle ore 9:30 nell’area antistante la chiesa di Santa Giovina. Alle ore 11 ci sarà la benedizione dei prodotti. 

“Poiché la dimensione del cibo non può essere considerata secondaria, l’auspicio è quello che, una volta spente le luci sull’emergenza post-Covid, la solidarietà non venga meno ma rimanga un punto fermo nell’agire e nelle scelte del quotidiano”, afferma Mariano Nozzi, Direttore di Cia Abruzzo.

Sono certo che le varie associazioni Cia si adopereranno per sostenere quanti sono in condizioni disperate e non hanno possibilità di acquistare alimenti per le necessità quotidiane e sono preoccupato soprattutto per anziani e bambini”, sostiene Angelo Rosato, coordinatore del progetto. 

“La diffusione dell’emergenza sanitaria, dovuta al Covid19 e l’allungamento dei tempi di ripartenza, hanno chiamato tutti noi ad un rinnovato senso di responsabilità: verso noi stessi, verso gli altri e, nel nostro caso, verso gli impegni presi in Italia e nei paesi dove cooperiamo”, afferma la Presidente di ASeS Cinzia Pagni, “per questo ci siamo fatti carico di diverse iniziative a livello nazionale e territoriale e ci siamo impegnati a favore della sicurezza di chi, a vario titolo, lavora nel settore primario”. 


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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 26 mag 2020

Fase 2: Cia, DL rilancio; dopo emergenza sostegno comparti più danneggiati

Dopo l’emergenza Coronavirus, il Dl Rilancio varato dal governo per la fase 2, è di estrema importanza per traghettare l’Italia fuori dal lockdown e dai suoi effetti negativi sull’economia. Per questo, Cia-Agricoltori italiani, che oggi è intervenuta in audizione in Commissione Agricoltura della Camera, ritiene fondamentale che le misure messe in campo per il settore produttivo e, in particolare, per l'agricoltura, trovino soluzione in tempi brevi. 

‘’Ora, infatti, -secondo il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- per il settore agricolo e agroalimentare non è più il tempo delle attese. Dopo aver dimostrato grande tenuta durante il periodo emergenziale, garantendo cibo sano e di qualità agli italiani, occorre assicurargli, fattivamente, misure che sostengano i comparti più danneggiati ed esposti e che sappiano accompagnare le aziende in una fase inedita di consumi’’.

Cia sostiene, dunque, come adesso, sia cruciale il lavoro parlamentare di conversione in legge del Decreto. Ciò, per intervenire su una serie di elementi, sia nell'ambito del capitolo dedicato alle misure agricole, sia in quello trasversale applicabile a tutte le attività produttive. 

‘’In quest'ottica -sottolinea Scanavino- è opportuno, in primo luogo, che il Fondo emergenziale a tutela delle filiere in crisi, possa essere gestito in maniera efficace, andando a risarcire le perdite dei comparti in sofferenza e sia, al tempo stesso, attuato in tempi rapidi’’.

Inoltre, guardando in prospettiva e al tema specifico della sostenibilità ambientale, resta auspicabile la possibilità di estendere alcune misure previste dal Superbonus energetico alle attività produttive. Tali misure, infatti, avrebbero un duplice effetto, potrebbero contribuire all’efficientamento energetico di molte aziende agricole, ma anche all’attivazione di un interessante indotto necessario alla relativa attuazione.  

Cia richiama poi, l’attenzione del governo sul settore agrituristico che, per via dell’azzeramento delle entrate reddituali, merita tutti gli sforzi affinché le misure previste siano di semplice applicazione e realmente efficaci per gli operatori.   

Si conferma necessario, per Cia, anche il sostegno al Made in Italy, attraverso strumenti orientati sia al consumatore sia al rilancio dei prodotti agricoli italiani, all'interno del canale commerciale Horeca che sta tentando di ripartire dopo la lunga chiusura.

Cia ricorda, infine, quanto sia importante per le aziende agricole poter usufruire degli aiuti previsti nelle misure orizzontali a fondo perduto, ma è necessario che vengano stabilite le risorse ad hoc per i vari comparti.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 21 mag 2020

Ue: Cia, agricoltura pronta a sfide sostenibilità ma merita ruolo centrale

L’agricoltura vuole essere protagonista e contribuire all’attuazione del Green New Deal, ma gli obiettivi ambiziosi e gli sforzi richiesti dall’Europa per giungere a una transizione verde, da qui al 2030, devono necessariamente essere accompagnati da alternative produttive innovative e da risorse adeguate al nuovo modello di sviluppo. Così Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della pubblicazione oggi, da parte della Commissione Ue, della Strategia “Farm to Fork” e della Strategia sulla Biodiversità.

Entrambe le Strategie, e in generale tutte le misure che fanno parte del Green Deal, avranno ricadute economiche molto rilevanti sul settore primario. Per questo -spiega Cia- anche in vista della presentazione il 27 maggio del nuovo quadro finanziario pluriennale dell’Ue, deve essere chiaro che non possono esserci tagli al budget agricolo. Anche durante questa fase emergenziale, con la pandemia del Coronavirus, è stata dimostrata l’importanza di avere una Politica agricola comune a tutti gli Stati membri, in grado di garantire approvvigionamenti nel mercato interno e cibo sano e di qualità. La Pac, quindi, dovrà essere dotata di congrui finanziamenti, così come ci dovranno essere risorse appropriate per l’agricoltura anche nel Piano di rilancio dell’Europa.
L’emergenza vissuta in questi mesi ha dimostrato ancora una volta la centralità del sistema produttivo agricolo e la necessità di fare in modo che l’Ue possa continuare ad assicurare un adeguato livello produttivo e diminuire la dipendenza dall’import per rispondere alle esigenze di sicurezza alimentare di tutti i consumatori europei. Preoccupano i target che propone la Commissione, a partire dalla diminuzione del 50% dell’uso dei pesticidi entro il 2030, anche perché non sono accompagnati da una valutazione d'impatto sul sistema produttivo. Per non mettere a rischio la competitività del settore che si è rivelato strategico, la transizione verso un’agricoltura più verde deve tener conto delle tempistiche dei processi produttivi, così come del progresso scientifico e tecnologico. 
Bisogna, quindi, garantire agli agricoltori europei strumenti alternativi per continuare a produrre, per contrastare i cambiamenti climatici così come nuovi parassiti e malattie, e allo stesso tempo rimanere competitivi e mantenere un adeguato livello di produzione in tutta Europa.

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1 In Evidenza - 20 mag 2020

Pubblicato il bando per le misure di contenimento del Coronavirus negli ambienti di lavoro

Pubblicato il secondo bando per un milione di euro volto a rilasciare contributi a fondo perduto, finalizzati ad aiutare le MPMI ad adeguare i propri siti produttivi, negozi, strutture ricettive, cantieri, posti di lavoro alle prescrizioni ed adempimenti imposti per prevenire e contrastare il diffondersi del virus.
Il 30% di tali risorse, pari ad €. 300.000,00 verrà destinato in via prioritaria alle aziende della filiera del turismo.
Domande a partire dal 28 maggio
Leggi di più https://www.chpe.camcom.it/pagina360_bando-adeguamento-al-protocollo-di-regolamentazione-delle-misure-per-il-contrasto-ed-il-contenimento-della-diffusione-del-virus-nei-posti-di-lavoro-in-considerazione-degli-effetti-dellemergenza-sanit.html 

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 19 mag 2020

Dl Rilancio: Anp-Cia, zero misure a sostegno dei pensionati al minimo

Nel Dl Rilancio del Governo non è prevista alcuna azione concreta a favore dei pensionati con assegni al minimo. E’ l’allarme lanciato da Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani che, pur apprezzando spirito e finalità del Decreto per la ripresa delle attività produttive e il sostegno economico alle famiglie in difficoltà e alla sanità sul territorio, lamenta le gravi carenze sul fronte degli aiuti agli anziani.

Nonostante con l’emergenza Coronavirus si siano moltiplicati fenomeni di disagio sociale e nuove povertà, soprattutto fra i pensionati al minimo (oltre 2 milioni di persone con assegni da circa 500 euro) -spiega l’Anp- il REM o reddito di emergenza esclude dal beneficio i titolari di pensione diretta o indiretta, ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità. Anzi, questa nuova formulazione, con l’esclusione esplicita dei pensionati, anche di quelli al minimo, sembra persino peggiorare i criteri di accesso rispetto ai requisiti della pensione di cittadinanza che, fino ad aprile 2020, ha riguardato appena 127.984 nuclei familiari, con 145.245 persone coinvolte. E dalla quale la stragrande maggioranza dei pensionati ex-agricoltori, per il solo possesso del terreno di produzione e della casa di abitazione, ne è stata esclusa.


L’Anp-Cia chiede che l’azione del Governo abbia un carattere strategico e di più ampio respiro. Ovvero contrasto alla povertà e al disagio sociale, sostegno all’economia e al rilancio produttivo, progettazione di un ritorno graduale della vita sociale in sicurezza per tutte le fasce della popolazione, comprese le persone anziane.

In tal senso, l’Anp respinge l’idea di prevedere una prosecuzione dell’isolamento domiciliare degli anziani secondo un criterio anagrafico, non essendo solo l’età a definire la condizione di fragilità fisica. Occorre, invece, differenziare e creare tutte le condizioni di precauzione e di dotazione delle protezioni necessarie per difendersi dai possibili contagi. Tanto più -ricorda l’Associazione pensionati di Cia- che gli anziani continuano a svolgere una funzione di sostegno alla vita familiare, ancora più importante nell’ambito della ripresa delle attività produttive e con le scuole ancora chiuse.

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