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1 In Evidenza - 05 nov 2025

Credito agricolo in calo anche in Abruzzo: -12% sugli investimenti. Cia: “Senza liquidità paralisi del settore"

Anche in Abruzzo si fa sentire la stretta del credito che sta colpendo il settore primario in tutta Italia. Secondo il Report Ismea 2024 sull’accesso al credito agricolo, nella regione lo stock complessivo dei prestiti alle imprese agricole è sceso dell’1,2% rispetto al 2023, fermandosi a 560 milioni di euro, pari all’1,5% del totale nazionale.

Ma il dato più allarmante riguarda gli investimenti a medio e lungo termine, crollati del 12,1% in un solo anno: -10,4% per la costruzione di fabbricati rurali, -14,7% per l’acquisto di macchine e attrezzature e -6,4% per l’acquisto di immobili.

“Questi numeri parlano chiaro: l’agricoltura abruzzese sta rallentando, non per mancanza di idee o di progetti, ma per assenza di credito”, denuncia Nicola Sichetti, presidente Cia Abruzzo. “Molte aziende non riescono più a investire, schiacciate tra costi produttivi in aumento, eventi climatici estremi e banche sempre più prudenti. Così si rischia di fermare un settore che è fondamentale per l’economia e la coesione dei nostri territori rurali”.

Il rapporto Ismea certifica un quadro nazionale altrettanto difficile: nel 2024 il credito al settore primario è calato del 3,3% (da 39,4 a 38,3 miliardi di euro), e l’80% delle aziende agricole non ha chiesto prestiti. La maggior parte – il 75% – dichiara di non averne avuto bisogno, ma un ulteriore 5% ha rinunciato per paura di un rifiuto.

In Abruzzo, dove il tasso di deterioramento del credito resta relativamente basso (1,81% nell’area Sud), la contrazione degli investimenti preoccupa soprattutto nelle aree interne e di montagna, dove l’accesso al credito è storicamente più difficile.

“Serve un piano straordinario per la liquidità”, aggiunge Sichetti, “Chiediamo alla Regione di attivare fondi di garanzia dedicati, strumenti di microcredito agricolo e canali preferenziali per i giovani agricoltori. Senza misure mirate, il rischio è che le aziende restino ferme proprio mentre il mercato chiede innovazione e sostenibilità”.

La preoccupazione del mondo agricolo cresce anche sul fronte nazionale. Il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenendo in audizione al Senato sulla legge di Bilancio 2026, ha parlato di una “batosta per l’agricoltura”, denunciando che “non c’è nulla nella manovra che aiuti davvero il comparto”.
In particolare, Cia critica l’articolo 26, che impedisce la compensazione dei crediti d’imposta con i contributi previdenziali e assistenziali, togliendo alle imprese agricole una delle poche possibilità di recupero delle spese sostenute per innovare.

Cia chiede il rifinanziamento del Fondo per le filiere agricole e la gestione delle crisi di mercato, nuovi investimenti per comparti in difficoltà come il cerealicolo, la proroga della Zes Agricola, oltre a maggiori risorse per “Più Impresa” e per i sostegni contro fitopatie ed epizoozie.

Cia Abruzzo si unisce dunque all’appello lanciato dal livello nazionale, ribadendo la necessità di politiche creditizie e fiscali realmente efficaci, capaci di ridare fiducia agli agricoltori e garantire liquidità a un comparto che resta pilastro economico e sociale della regione.

“Il credito non è solo una leva finanziaria”, conclude Cia Abruzzo, “ma una condizione essenziale per mantenere vivo il tessuto agricolo e garantire cibo, lavoro e presidio del territorio”

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1 In Evidenza - 03 nov 2025

Ue: Cia, accordi commerciali solo con reciprocità e vera tutela per gli agricoltori


Gli accordi commerciali devono servire a creare efficienza, competitività e vantaggi reciproci, non a scaricare i costi sulle imprese agricole. È questo il messaggio che il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha portato al Masaf, nell’incontro con il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ribadendo la posizione dell’organizzazione: reciprocità e tutela effettiva dei produttori devono essere il punto di partenza di ogni trattativa internazionale.
“Parlare di fondi di compensazione significa già ammettere che un accordo crea squilibri -ha detto Fini-. L’Europa deve garantire parità di regole e condizioni per tutti: solo così gli accordi possono essere strumenti di crescita e non di crisi”.

Cia ha richiamato la necessità di una valutazione d’impatto cumulativa sui vari accordi commerciali oggi in discussione, affinché la politica commerciale dell’Ue non diventi un fattore di instabilità per i mercati agricoli. Allo stesso tempo, ha chiesto clausole di salvaguardia realmente efficaci e tempestive per proteggere le produzioni sensibili.

Nel corso dell’incontro, Cia ha sollecitato il commissario Ue a rilanciare con decisione il dialogo con gli Stati Uniti per raggiungere l’obiettivo “zero per zero” sui dazi, a partire dal vino. “La stabilità nei rapporti con Washington è prioritaria”, ha spiegato Fini, ancora di più “dopo i pesanti segni di rallentamento del nostro export agroalimentare verso gli Usa, che da giugno ad agosto ha perso oltre 210 milioni di euro rispetto al 2024” e anche “contro il rischio di nuovi dazi antidumping sulla pasta italiana”.

Sul dossier Mercosur, Cia ha espresso forti preoccupazioni per l’insufficienza delle clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione. “Servono meccanismi automatici e vincolanti, non discrezionali -ha osservato Fini-. Abbiamo necessità di maggiori certezze giuridiche rispetto alle soglie previste del 10% e di un sistema di monitoraggio trasparente e veloce per evitare l’import incontrollato di carne bovina, pollame, miele, zucchero e riso, che rischiano di mettere in crisi le filiere europee”.
Cia, infine, ha richiamato l’attenzione di Šefčovič sulla revisione del Regolamento SPG (Sistema di Preferenze Generalizzate). “Siamo preoccupati, il riso europeo non può essere lasciato senza difese -ha evidenziato Fini-. Per questo, occorre arrivare a stabilire una soglia di importazione ragionevole, da ripartire tra i Paesi beneficiari secondo le tendenza storiche di import, al fine di evitare concentrazioni eccessive e distorsioni di mercato”.

“Gli agricoltori europei non chiedono protezionismo -ha concluso il presidente di Cia- ma parità di condizioni. Solo con reciprocità, regole uguali per tutti e strumenti di tutela rapidi potremo affrontare la sfida della competitività globale senza sacrificare la nostra agricoltura”.

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1 In Evidenza - 22 ott 2025

CIA: Bene la declaratoria di eccezionalità per le avversità atmosferiche. Ora risposte rapide e concrete per le aziende

CIA Abruzzo CIA Chieti–Pescara esprimono grande soddisfazione per la decisione della Giunta regionale che ha approvato la declaratoria dell’eccezionalità delle avversità atmosferiche che tra il 2 luglio e il 3 agosto 2025 hanno colpito i territori agricoli di Pescina, San Benedetto dei Marsi, Cerchio, Fossacesia, Rocca San Giovanni, Treglio e Frisa, con danni stimati in oltre 31 milioni di euro.

Il provvedimento riconosce ufficialmente la gravità del downburst del 3 agosto, un evento atmosferico di straordinaria intensità che ha devastato ampie zone della provincia di Chieti, in particolare Fossacesia, Frisa, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro, Bucchianico e Casalincontrada, causando perdite tra il 50% e il 90% delle produzioni di vite, olivo, ortaggi, frutta e pomodori, oltre a danni gravi a serre, impianti e strutture aziendali.

“È un risultato importante per il nostro comparto”, dichiara il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti, “Fin dalle prime ore successive all’evento abbiamo raccolto le segnalazioni degli agricoltori, documentato i danni e chiesto con forza il riconoscimento della calamità naturale. Oggi arriva una risposta concreta alle nostre richieste.”

“Il riconoscimento dell’eccezionalità”, aggiunge il presidente di CIA Chieti–Pescara, Domenico Bomba, “è il primo passo verso il ristoro delle imprese che hanno perso quasi tutto. Ora serve che i tempi per l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale siano rapidi e certi, perché le aziende non possono più attendere.”

Le confederazioni rinnovano l’appello alla Regione e al Governo affinché vengano adottate misure strutturali di prevenzione e adattamento climatico, potenziando la rete irrigua, gli strumenti assicurativi agevolati e gli interventi di difesa attiva, per proteggere il patrimonio agricolo e il reddito degli imprenditori.

“Questo evento”, conclude Sichetti, “è l’ennesima prova che il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. La politica deve essere pronta a sostenerci con strumenti efficaci, rapidi e moderni.”


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1 In Evidenza - 21 ott 2025

CIA Abruzzo: “Regolamento sul territorio rurale va semplificato, troppe barriere per le aziende agricole”

CIA Abruzzo lancia l’allarme sulla bozza del “Regolamento degli Interventi sul Territorio Rurale” (Art. 63 della L.R. 58/2023), definito oggi un ostacolo più che uno strumento di crescita per le piccole e medie imprese agricole della regione.

“Abbiamo analizzato con attenzione la bozza e riconosciamo l’intento della Regione di dotare il settore di uno strumento moderno per sostenere gli investimenti”, spiega Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo, “Tuttavia, la realtà delle procedure evidenzia criticità concrete che possono bloccare le aziende prima ancora che possano usufruire dei benefici previsti.”

La burocrazia è eccessiva: per presentare un Progetto di Sviluppo Aziendale servono decine di documenti e professionisti esterni, con tempi e costi spesso insostenibili.

Il vincolo decennale di conduzione aziendale e mantenimento del bilancio attivo è troppo rigido: il settore agricolo è volatile e soggetto a crisi climatiche e di mercato, e dieci anni rischiano di trasformare un investimento in un vincolo oppressivo.

Il PSA Semplificato, pensato per le piccole aziende, è inefficace: troppe aree, comprese quelle naturali protette, sono escluse, lasciando fuori proprio chi più ha bisogno di strumenti snelli per modernizzarsi.


CIA Abruzzo propone di:

  • Introdurre un Documento Unico di Progetto (DUP) per ridurre tempi e costi e semplificare la valutazione.

  • Ridurre il vincolo decennale a cinque anni, consentendo aggiornamenti del piano aziendale in base al mercato e alle condizioni ambientali.

  • Rendere il PSA Semplificato realmente fruibile anche nelle aree vincolate, per interventi a basso impatto paesaggistico, con la compatibilità valutata dagli enti competenti.

“Snellire le procedure non è un favore agli agricoltori, ma un investimento strategico per il futuro dell’economia rurale abruzzese,” conclude Sichetti, “Accogliere queste proposte significherebbe trasformare un regolamento oggi inapplicabile in un vero alleato delle nostre imprese, liberando energie e risorse per competitività, sostenibilità e tenuta sociale dei territori rurali.”

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1 In Evidenza - 18 ott 2025

PAC 2025, primi 18,8 milioni alle aziende abruzzesi: CIA Abruzzo, “Boccata d’ossigeno, ma i tagli continuano a pesare"

“Bene i pagamenti Pac ma non cancellano le difficoltà del settore”. È partita la campagna di pagamenti PAC 2025 con l’erogazione dei primi 18,8 milioni di euro destinati alle aziende agricole abruzzesi.

Tuttavia, le difficoltà strutturali del settore restano evidenti e il rischio derivante dai tagli complessivi alla PAC futura continua a preoccupare.

“Va bene ricevere gli anticipi: sono risorse che gli agricoltori si sono guadagnati con il loro lavoro quotidiano”, sottolinea il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti. “Ma non possiamo dimenticare che la PAC post-2027, secondo le stime nazionali, subirà un ridimensionamento significativo: il peso della politica agricola comune scenderà dal 31% al 15% delle risorse complessive, con una perdita di circa 9 miliardi per l’Italia rispetto al periodo attuale. Questo riduce le prospettive di sostegno per le nostre aziende e mette sotto pressione l’intero comparto. Gli anticipi aiutano, ma non sono un regalo.”

La PAC attuale ammonta a 378 miliardi a livello europeo, mentre quella futura potrà contare su circa 294 miliardi. “In un periodo segnato dagli effetti del cambiamento climatico, dall’instabilità dei mercati e dalle sfide geopolitiche, servono risorse certe e adeguate, non solo anticipi temporanei”, aggiunge Sichetti.


Particolare attenzione va alle aree interne e montane, spesso marginali ma cruciali per l’economia e il territorio regionale. “Presidiare questi territori significa proteggere biodiversità, paesaggio e comunità locali. Sostenere le aziende agricole significa proteggere l’Abruzzo nel suo insieme.”

CIA Abruzzo si unisce alla preoccupazione espressa da CIA-Agricoltori Italiani e sostiene l’obiettivo di far cambiare rotta alla Commissione Europea, evitando che si frammenti e si indebolisca una delle politiche fondanti dell’UE.

“Gli anticipi PAC sono un segnale positivo, ma non devono farci dimenticare le criticità strutturali e i tagli in arrivo”, conclude Sichetti. “Continueremo a sollecitare attenzione e sostegno, perché il lavoro degli agricoltori merita risposte concrete e durature. Gli anticipi aiutano oggi, ma senza un flusso stabile di risorse, i tagli continueranno a penalizzare le imprese e a mettere a rischio l’intero settore agricolo regionale.”

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1 In Evidenza - 17 ott 2025

Donne in Campo-Cia: un piano d’azione per le imprenditrici agricole e i territori rurali


Dalla ripresa degli incentivi dedicati all’introduzione del co-manager aziendale, passando per il rilancio dei consultori familiari rurali. Sono queste alcune delle proposte presentate da Donne in Campo-Cia nella sua Assemblea nazionale, “Donne rurali: energia vitale per un territorio in salute”, oggi a Roma in Auditorium Giuseppe Avolio. Proposte non solo politiche ed economiche, ma anche sociosanitarie, pensate per dare risposte concrete e complete alle aziende agricole femminili, soprattutto nelle aree interne del Paese.

“Vogliamo costruire un piano d’azione che parte dalle esigenze reali delle imprenditrici agricole -ha detto la presidente di Donne in Campo, Pina Terenzi- pilastri di un’agricoltura sostenibile e multifunzionale e motore dei territori rurali, ma troppo spesso dimenticate dalle politiche di welfare e sviluppo”.

In Italia il 31,5% delle imprese agricole è guidato da donne, circa 355 mila aziende, e le lavoratrici rappresentano il 32% della manodopera, pari a 470 mila persone. In totale, oltre 800 mila donne che contribuiscono ogni giorno alla vitalità economica e sociale delle aree interne. Eppure, ha sottolineato Terenzi, “questa forza diffusa opera in contesti dove la desertificazione dei servizi – dall’assistenza sanitaria ai trasporti, dagli asili ai consultori – limita pesantemente la possibilità di conciliare vita e lavoro, sovraccaricando le imprenditrici, spesso madri o caregiver di familiari anziani o con bisogni speciali, con conseguenze su produttività e salute fisica e mentale”.

Per questo, Donne in Campo-Cia ha messo in fila un insieme di interventi “fondamentali per sostenere la permanenza della donna e della sua famiglia agricola nei territori -ha ribadito Terenzi- e per trasformare l’impegno quotidiano delle imprenditrici in sviluppo per tutto il Paese”.

Tra le proposte, l’introduzione del co-manager dell’imprenditrice agricola, per garantire la continuità dell’attività durante i periodi di gestazione, maternità o assenza forzata, consentendo alla donna di scegliere personale di fiducia. Centrale anche la richiesta di mantenere e potenziare i punti nascita nelle aree interne, superando lo scoglio demografico che oggi ne determina la chiusura. Altro punto chiave è il rilancio dei consultori familiari rurali, come presidi di medicina di genere e sostegno psicologico per donne e giovani agricoltori. Fra le priorità, inoltre, valorizzare il ruolo sociale delle imprese agricole femminili, riconoscendo la loro capacità di offrire servizi educativi e di assistenza nelle comunità: fattorie didattiche e sociali, agriasili e agriturismi come centri di welfare di prossimità. Altrettanto necessario è prevedere una congrua dotazione finanziaria dedicata a livello nazionale e una legge quadro per l’imprenditoria agricola femminile, oggi marginale nei principali fondi e programmi come la Pac e il Pnrr, oltre a un pieno riconoscimento dei bisogni delle donne nel ridisegno della politica agricola europea.

Tutti interventi che si affiancano alle alleanze strategiche costruite da Donne in Campo-Cia con il mondo dell’associazionismo, della ricerca e della cultura e portate in Assemblea: la collaborazione con Cittadinanzattiva per il diritto alla salute delle donne nelle aree interne, la partnership con l’Università di Cassino e SIDEA sull’impresa femminile, la sinergia con la Fondazione Lagostena Bassi per la prevenzione della violenza di genere attraverso il lavoro e l’indipendenza economica.


“In un momento di grande trasformazione per il mondo agricolo, il lavoro di Donne in Campo rappresenta un segnale concreto di innovazione e di visione -ha chiosato il presidente di Cia, Cristiano Fini-. La transizione verso sistemi agroalimentari più inclusivi, resilienti e sostenibili passa dal pieno riconoscimento del ruolo delle donne. Garantire loro pari accesso alle risorse, alla terra, al credito non è solo una questione di equità, ma una leva strategica per l’efficienza dell’intero settore. Sostenere il contributo delle donne in agricoltura significa investire nell’energia vitale dei territori e nel futuro delle nostre comunità rurali”.

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News Cia Abruzzo

1 CAA - Infobandi - 29 lug 2020

Ristrutturazione e riconversione vigneti ai sensi del Reg. CE 1308/13 - Campagna 2020/21

RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI AI SENSI DEL REG. (CE) n. 1308/13
BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI CAMPAGNA 2020/2021

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1 Eventi - 22 lug 2020

Seminario CIPAT, Assoflora e CIA Abruzzo e Molise sul florovivaismo il 23 Luglio a Campobasso

Si terrà giovedì 23 Luglio al Grand Hotel Rinascimento a Campobasso a partire dalle ore 9:30 il  seminario dal titolo “Innovazione, sperimentazione, ricerca, sistemi organizzativi: parole chiave per una filiera florovivaistica forte, organizzata e competitiva e per discutere insieme di prospettive”, inerente le attività del progetto “Floris strategie ed azioni di sistema per una filiera forte e competitiva” finanziato dal fondo interprofessionale FOR.AGRI a valere sull’avviso nazionale 1/2018. Il progetto ha visto la partecipazione di aziende florovivaistiche abruzzesi e molisane ed è stato gestito dall’ Agenzia Formativa accreditata CIPAT Abruzzo che ha potuto contare su di una partnership solida e competente formata da ASSOFLORA Abruzzo e dalle CIA Regionali di Abruzzo e Molise. “Costruire una filiera forte e migliorare le competenze della forza lavoro e quelle del management aziendale sono obiettivi su cui investire per il futuro”, è questo il principio su cui si basa il progetto. A questo si affianca anche salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, organizzazione dell’impresa, strategie di MKT e comunicazione, bisogno di innovazione e salvaguardia delle biodiversità e dell’ambiente. La consapevolezza di questi obiettivi prefissati e la scelta  che l’investimento in conoscenza non siano più scelte derogabili,  ha portato il CIPAT  ad organizzare questo seminario finale con il quale fissare una road map chiara e definita che abbia come obiettivo quello della costruzione di strategie di rete tali da rendere le imprese florovivaistiche più organizzate e più competitive sui mercati di varia connotazione.

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1 Consorzi Di Bonifica - 13 lug 2020

Emergenza siccità: la lettera del Presidente Di Zio all'Assessore Imprudente

Lettera del Presidente Mauro Di Zio all'Assessore Regionale alle politiche agricole, Emanuele Imprudente, relativamente all'emergenza siccità e alla situazione dei consorzi di bonifica. La lettera è stata inviata per conoscenza anche ai prefetti delle quattro province abruzzesi. Lettera in allegato.

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1 In Evidenza - 06 lug 2020

Pomodoro da industria: Cia, ora serve responsabilità. Subito accordo su prezzo

Falliti i molteplici tentativi tra Organizzazioni di Produttori e industrie per il raggiungimento dell’accordo sul prezzo di riferimento per la campagna del pomodoro da industria in corso, ora si rischia di lavorare a libero mercato. A lanciare l’allarme è Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che bisogna trovare responsabilmente un’intesa tra le parti il prima possibile.

            “Da informazioni acquisite ci risulta che i magazzini non abbiano giacenze -afferma il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- anche perché, con l’emergenza Coronavirus, è cresciuto notevolmente il consumo domestico di salse e passate, compensando le perdite dell’Horeca”. I trasformati del pomodoro, tradizionale prodotto da scorta in dispensa, nel periodo acuto del lockdown hanno registrato trend di crescita enormi rispetto al 2019, con variazioni positive di oltre il 35% in volume e del +45% sulla spesa.

            “Ad avviso di Cia, ci sono le migliori condizioni per una produzione 2020 di qualità -continua Scanavino- che dia soddisfazione alla parte agricola e a tutta la filiera. Chiediamo, quindi, di mettere da parte le contrapposizioni e arrivare in tempi brevi a un accordo sul prezzo, anche considerando che l’Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da industria del Centro-Sud Italia ha concesso alle parti la proroga richiesta per la consegna dei contratti di fornitura al 10 luglio, praticamente a ridosso della raccolta, e gli agricoltori sono nella completa incertezza”.

“Apprezziamo il lavoro che l’OI sta, con fatica, portando avanti e sosteniamo in particolare le iniziative per il rispetto del sistema di regole condivise -osserva il presidente nazionale Cia-. In questo senso, chiediamo un’attenta verifica sulle percentuali di contrattazione fuori dal sistema dell’Interprofessione, che per quest’anno è stata eccezionalmente innalzata al 20%”.

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1 In Evidenza - 25 giu 2020

Dl Rilancio: Cia, bene proroga dell'obbligo di denuncia per cisterne gasolio agricolo

Primi segnali positivi in direzione della sburocratizzazione in agricoltura, dopo la decisione del Governo di prorogare all’1 gennaio 2021 l’obbligo di denuncia dei depositi di carburante per usi privati, agricoli e industriali. Cia-Agricoltori Italiani commenta con soddisfazione il risultato che premia il lavoro portato avanti in questi mesi dall’organizzazione, riuscendo a ottenere un’importante agevolazione per gli imprenditori agricoli dopo lunghe negoziazioni con i ministeri competenti dell'Economia e delle Politiche Agricole e con il Direttore dell’Agenzia delle Dogane.

Cia si impegna nelle prossime settimane a sensibilizzare ulteriormente il Governo e tutte le forze politiche affinché lo slittamento dell’adempimento sia solo un primo passo verso la sua definitiva soppressione con il Decreto Semplificazioni.

L'adempimento, contro il quale si sono già pronunciate in sede amministrativa diverse sedi territoriali dell’Agenzia delle Dogane, rappresenta secondo Cia un pesante aggravio burocratico per un comparto che già soffre di un eccesso di norme e cavilli. 

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1 In Evidenza - 25 giu 2020

Emergenza cinghiali e danni agli agricoltori, le proposte di Cia Abruzzo per risolvere il problema

“La situazione cinghiali è fuori controllo, occorre un piano faunistico-venatorio regionale efficace”. Per la Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo il problema degli ungulati continua a dilagare mettendo a serio rischio l’agricoltura e la pubblica incolumità.


“Accogliamo con favore il provvedimento della regione Abruzzo che autorizza l'uso di fonti luminose e prolunga fino a mezzanotte la possibilità di caccia di selezione al cinghiale”, afferma Mauro Di Zio, presidente di Cia Abruzzo, “Ma continuiamo a ricevere allarmate segnalazioni da parte dei nostri soci, che ci riferiscono di ingenti danni causati dai cinghiali alle coltivazioni agricole”.


Le razzie nei campi di cereali, ceci, piselli, meloni sono all'ordine del giorno e riguardano non più solo le aree interne, ma anche il territorio in prossimità della costa, vanificando il lavoro di mesi ed investimenti di migliaia di euro ad ettaro, compromettendo inesorabilmente le operazioni di raccolta e di trebbiatura. Il tutto in attesa che, tra qualche tempo, l'attenzione dei branchi di cinghiali si sposti su ortaggi, mais e vigneti.


“Il piano faunistico regionale è ancora fermo al palo e le azioni di selezione e controllo non riescono a garantire la sostenibilità della situazione neanche in quelle realtà dove gli Ambiti Territoriali di Caccia ci mettono impegno”, continua Di Zio che chiede alle istituzioni regionali di farsi carico di sostenere l’eliminazione del regime “de minimis” così da prevedere il totale risarcimento dei danni da fauna selvatica. 


Sono quattro le richieste da presentare alla Regione emerse nell’ ultimo incontro con i rappresentanti degli ATC Chietino-Lancianese, Vastese e Pescara a  cui erano presenti anche il presidente Cia Chieti-Pescara Nicola Sichetti, e il direttore Cia Chieti-Pescara Alfonso Ottaviano.


“Vista la perdurante situazione emergenziale determinata da un aumento esponenziale del numero dei cinghiali sul territorio regionale e constatata l’impossibilità di provvedere a riforme della Legge nazionale sulla caccia (legge 157/1992) in tempi brevi, suggeriamo di adottare misure congrue e potenzialmente idonee a ridimensionare la popolazione di cinghiali”.


1.    Regolamentazione specifica della Caccia di selezione in notturna, da attuarsi esclusivamente dietro “richiesta di intervento” da parte degli agricoltori.;


2.    attuazione “immediata” dell’attività di controllo “emergenziale” nelle aree protette, anche senza attendere la predisposizione di uno specifico Piano di Controllo (seguendo l’esempio di alcuni Comuni che l’hanno già fatto nel territorio regionale);


3.    approvazione in tempi brevi del Piano Faunistico Regionale con revisione della proposta (in esso contenuta) di zona vocata e zona non vocata;


4.    creare correttivi all’attuale Regolamento Regionale sugli Ungulati (1/2017) permettendo ai singoli ATC di poter stabilire autonomamente il numero di componenti minimi della squadra e di battute da effettuare, sulla base dell’ampiezza del territorio e della capacità gestionale delle singole squadre, per far si che si garantisca categoricamente un adeguato equilibrio tra il livello di controllo delle specie, sicurezza stradale e soprattutto tutela delle colture. Riteniamo comunque importante aumentare il numero dei componenti di ciascuna squadra, ma chiediamo anche a chi la pensa diversamente su questo punto, di dimostrare l’efficacia dei risultati anche con squadre numericamente più piccole. 


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