News in evidenza

1 In Evidenza - 30 giu 2025

Emergenza Blue Tongue: CIA Abruzzo chiede interventi immediati e sostegni per salvare la zootecnia regionale

Si aggrava la situazione sanitaria negli allevamenti ovini abruzzesi, colpiti in queste settimane da una violenta recrudescenza del virus Blue Tongue (Lingua Blu). A lanciare l’allarme è CIA Abruzzo, che chiede alla Regione un intervento urgente per contenere la diffusione della malattia e garantire il sostegno economico agli allevatori duramente colpiti.

"La Blue Tongue sta causando gravi perdite di capi, calo della produttività e blocchi alla movimentazione degli animali, con ricadute pesantissime sul comparto ovicaprino”, dichiara il Presidente regionale Nicola Sichetti, “Se non si agisce immediatamente, il rischio è quello di una crisi irreversibile per centinaia di aziende zootecniche".

Il virus, trasmesso da insetti vettori, è noto per la sua alta letalità e per gli effetti devastanti su economia e commercio. Alla luce della crescente emergenza, CIA Abruzzo rivolge un appello alla Giunta Regionale e agli assessorati competenti chiedendo:

  1. la disponibilità immediata di vaccini e presidi veterinari contro i sierotipi circolanti, con accesso agevolato e finanziamenti pubblici;
  2. un piano straordinario di monitoraggio, sorveglianza e disinfestazione, con il pieno coinvolgimento dei servizi veterinari delle ASL;



  3. l’attivazione urgente di indennizzi per le aziende colpite, in linea con i regolamenti nazionali ed europei;
  4. il coinvolgimento del Governo e dell’Unione Europea tramite un tavolo di crisi interregionale e lo stanziamento di risorse straordinarie.

"La zootecnia abruzzese”, sottolinea Sichetti, “è un comparto chiave per l’economia e l’identità del nostro territorio, ma già fragile e in difficoltà. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo. Servono risposte immediate e fondi dedicati. Siamo pronti a collaborare con le istituzioni regionali e nazionali per attuare ogni misura utile al contenimento dell’emergenza”.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 23 giu 2025

Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale

Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace. Questi i temi al centro dell'Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che si è tenuta a Bologna lo scorso 21 giugno, inaugurata dalla Festa interregionale delle regioni del Nord. In centinaia, tra delegati e ospiti, alla due giorni di condivisione e dibattito su temi sempre più cruciali per gli anziani e il Paese.

 “Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea, il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve restare equo e realmente universale”.

Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose. “Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A fargli eco il caso territoriale con gli interventi del presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia; del presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Maurizio Fabbri, e dell’assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna, Daniele Ara.

Insieme a loro Pierino Liverani, presidente Anp-Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’Associazione, ha detto: “La vita media si sta allungando e la popolazione mondiale sta invecchiando, ma non ci si sofferma abbastanza sugli anziani risorsa per l'economia del Paese. Con la mole di volontariato e di aiuto alle giovani famiglie, il valore del nostro ‘lavoro’ ammonta, oggi, a circa 8-9 miliardi di euro annui. Una cifra ragguardevole che andrebbe tenuta a mente per rispondere a richieste basilari come il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, a risorse per la non autosufficienza, a servizi nelle aree rurali e presidi sul territorio, a pensioni che consentano davvero di lasciare il posto alle nuove generazioni. Riconosciamo la nostra responsabilità e quanto giovani e donne, sempre più presenti nel settore, siano il cuore pulsante dell’agricoltura. L’Italia e l’Europa si prendano l’onere di un cambiamento radicale a loro sostegno”.

Di estremo supporto la tavola rotonda con l’europarlamentare Annalisa Corrado, la segretaria generale Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino e la consigliera Age Platform Europe, Daniela Zilli.  

Infine, la chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo, soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera. Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più equa, più umana”.

Poi, i titoli di coda con la proiezione del film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi".

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 23 giu 2025

Ue: Cia, in mobilitazione contro fondo unico. Pac mantenga sua autonomia


Cia-Agricoltori Italiani
 si mobilita contro l’ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027
 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.

Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere “comune” per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.

Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.

“Durante l’odierno praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio”.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 23 giu 2025

CIA Abruzzo: "Agea acceleri i pagamenti e semplifichi le procedure per sostenere davvero le aziende agricole"

CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, commentando il Rapporto Annuale 2024 di Agea, riconosce i progressi nell’innovazione digitale ma sottolinea criticità ancora troppo pesanti che ostacolano concretamente il lavoro e la competitività delle aziende agricole regionali.

Ritardi nei pagamenti, burocrazia e inefficienze amministrative restano problemi strutturali che penalizzano il settore, già duramente colpito da crisi climatiche, instabilità dei mercati e incremento dei costi produttivi.

“Le imprese agricole abruzzesi non possono più permettersi di attendere mesi per ricevere gli aiuti comunitari e nazionali. La mancanza di liquidità mette a rischio la programmazione aziendale e la sopravvivenza stessa di molte attività”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo.

L’organizzazione agricola sollecita pagamenti puntuali, l’adeguamento ai migliori standard europei e l’eliminazione di una burocrazia che grava inutilmente sulle aziende: moduli ripetitivi, controlli eccessivi, sistemi digitali non sempre affidabili. In particolare, la CIA evidenzia che strumenti innovativi come la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNdS) e l’Area Monitoring System (AMS), pur rappresentando un passo in avanti, devono essere resi più precisi, trasparenti e accessibili per evitare contestazioni e rallentamenti.

Fondamentale anche il rafforzamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): punto di riferimento indispensabile per le imprese, spesso però limitati da carenze operative e burocratiche.

“Servono meno carte e più sostegno concreto, con procedure snelle e assistenza tempestiva. Solo così si potrà rilanciare un’agricoltura competitiva e sostenibile, liberandola dal peso di una macchina amministrativa ancora troppo lenta”, sottolinea Sichetti.

CIA rivolge un appello al Governo e alle istituzioni europee: è il momento di passare dalle parole ai fatti. Accelerare i pagamenti, migliorare gli strumenti digitali, semplificare le procedure e potenziare i CAA sono azioni indispensabili per restituire slancio all’agricoltura abruzzese e nazionale.

Visualizza Allegato

1 Associazioni - 20 giu 2025

Incontro AGIA - CIA a Teramo: grande partecipazione e confronto sulle sfide del settore agricolo giovanile

Si è svolto ieri, giovedì 19 giugno, a Teramo, l’incontro promosso da AGIA CIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i giovani imprenditori agricoli, che hanno potuto discutere sfide, opportunità e nuove prospettive per il futuro del settore.

Durante la serata si è parlato di:

  • Programmazione delle attività 2025 e progetti di riorganizzazione territoriale;

  • Valorizzazione delle risorse locali e riconoscimento dei servizi ecosistemici (PES);

  • Innovazione tecnologica e uso del 5G in ambito agricolo;

  • Politiche di sostegno e agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile.

L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosi giovani imprenditori, oltre che del Presidente Regionale e Nazionale AGIA, della dirigenza CIA e di rappresentanti di TIM, con cui si è discusso l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle aree rurali.

Una serata densa di spunti, condivisione di idee e nuove progettualità che conferma il forte impegno della CIA e di AGIA nel sostenere l’innovazione e la crescita del comparto agricolo giovanile.

Visualizza Allegato
News Cia Abruzzo

1 Speciale Coronavirus COVID19 - 14 apr 2020

Coronavirus: Cia, in nuovo Dpcm manutenzione verde e macchine agricole

Aziende forestali, industria del legno, imprese per la fabbricazione di macchine agricole, commercio di fertilizzanti e prodotti chimici per l’agricoltura, manutentori del paesaggio e del verde pubblico potrebbero riprendere a lavorare già da martedì 14 aprile.

 È questo il risultato del lavoro di concertazione portato avanti anche da Cia-Agricoltori Italiani con il Governo, che sembrerebbe avere allargato nel nuovo dpcm, di prossima presentazione, la lista di attività consentite in questo momento di emergenza.

 Le restrizioni per molte aziende restano ma, grazie anche all’impegno di Cia-Agricoltori Italiani, altre attività legate all’agricoltura e alla silvicoltura potranno riprendere la strada verso la normalità.

 “Si tratta di un risultato politicamente molto importante che consente a molte aziende agricole di ricominciare dopo tanti giorni di stop forzato – ha sottolineato il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino -. Adesso ci auguriamo di poter risolvere altri problemi importanti a partire dall'impellente richiesta di manodopera per i prossimi e imminenti lavori nei campi’’. 


Visualizza Allegato





1 Speciale Coronavirus COVID19 - 10 apr 2020

Fondi straordinari alle imprese, Cia Chieti-Pescara chiede a CCIAA assegnazione diretta

"Chiediamo che il contributo straordinario di 5 milioni di euro deliberato dalla Camera di Commercio di Chieti-Pescara venga assegnato direttamente alle imprese che ne facciano richiesta". Lo afferma il presidente della Cia-Agricoltori Italiani Chieti-Pescara Nicola Sichetti che suggerisce un percorso di lavoro alternativo sull'assegnazione di queste risorse in modo che possano avere più efficacia e produrre effetti duraturi nel tempo.
Per la Cia Chieti-Pescara i fondi dovranno essere assegnati
sulla base di determinati parametri da concordare insieme, come ad esempio il codice ATECO di 
appartenenza, il personale dipendente impiegato, il volume di attività e via discorrendo. "Questi fondi rappresentano una vera opportunità di sostegno alle micro, piccole e medie imprese in questo periodo di grande difficoltà dovuta alla pandemia di Coronavirus – Covid19", sostiene il presidente, "Giorno dopo giorno cresce sempre di più la preoccupazione sul futuro delle nostre aziende, sulle conseguenze che questo virus comporterà, mettendo a rischio posti di lavoro e creando disagi a persone e famiglie, che inevitabilmente avranno un impatto negativo sulla nostra economia", continua, "Tuttavia è più che mai necessario guardare con speranza al futuro e lavorando in modo attento, attraverso una seria programmazione della “fase due”, sarà possibile ripartire al meglio e tornare a generare “valore aggiunto”. 

Inoltre, è fondamentale che tali risorse vengano erogate il più presto possibile, costruendo insieme un percorso procedurale di assegnazione il più agile e snello possibile, garantendo quindi una “filiera corta” tra l’ente e le imprese".


Visualizza Allegato





1 Speciale Coronavirus COVID19 - 09 apr 2020

Coronavirus: con Pasqua arrivano le video ricette degli Agrichef Cia

Carciofi, asparagi, uova, farina, ricotta, fragole. Sono solo alcuni degli ingredienti nella lista della spesa per iniziare a cucinare con gli Agrichef di Cia-Agricoltori Italiani. Parte, infatti, con l’arrivo di Pasqua, la rassegna delle video-ricette realizzate dai cuochi contadini di Cia direttamente nelle cucine degli agriturismi associati, per mettersi ai fornelli insieme e preparare un piatto tipico o tradizionale, in un momento in cui tutte le famiglie italiane sono costrette a casa dall’emergenza Coronavirus.

L’iniziativa è promossa da Turismo Verde, l’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, e dalla Spesa in Campagna, la rete delle aziende Cia per la vendita diretta che, dall’inizio della pandemia, è in prima linea nelle consegne a domicilio attraverso il portale dell’organizzazione (https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it)

Da Nord a Sud Italia saranno, dunque, gli stessi cuochi agricoltori di Cia a svelare, con l’iniziativa #incontriamoCIAifornelli, i segreti più preziosi, tramandati di generazione in generazione, dei loro speciali piatti regionali, a partire da quelli solitamente immancabili a tavola durante le festività di Pasqua. Giorno dopo giorno, sulle pagine Facebook ufficiali di Turismo Verde Cia (@TurismoVerdeCia) e la Spesa in Campagna (@Cialaspesaincampagna) sarà possibile scoprire sempre nuove ricette attraverso una full immersion virtuale nelle cucine degli agriturismi, guidata, passo passo, dagli Agrichef alle prese con primi, secondi, contorni e dolci.

“E' importante che in questo periodo di estrema fragilità e difficoltà per il Paese, messo a dura prova dal virus, arrivi nelle case degli italiani tutto il nostro massimo supporto, quello degli agricoltori, spesso impegnati anche nella vendita diretta come nelle cucine degli agriturismi”, dichiarano Antonio Sparascio e Matteo Antonelli, rispettivamente presidenti nazionali di Turismo Verde e la Spesa in Campagna Cia.

“Resta, infatti, fondamentale, nonostante le innumerevoli difficoltà -aggiungono Sparascio e Antonelli- l'impegno assunto dagli agricoltori nel condividere i sapori della tradizione contadina e, al contempo, promuovere la qualità e il valore nutrizionale dei prodotti agroalimentari italiani. E' anche per questo che ci siamo attivati, insieme anche ai giovani, alle donne e ai pensionati di Cia, nel dare vita al progetto ‘I prodotti dal campo alla tavola’ per offrire, appunto, la possibilità in tutta Italia di poter fare la spesa restando a casa e pensando noi alla consegna a domicilio. Il portale online, suddiviso per regioni e in costante aggiornamento -concludono- porta alla mappa delle attività disponibili al servizio”.

Visualizza Allegato





1 Speciale Coronavirus COVID19 - 09 apr 2020

Pasqua, Cia Abruzzo: “Più carne di agnello abruzzese nei menu delle feste”



“Più carne di agnello abruzzese nei menu delle feste”. Da Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo il rinnovato invito a consumare un prodotto locale o nazionale e la richiesta di individuare forme di sostegno per il settore ovi-caprino regionale. La chiusura di agriturismi, pizzerie, ristoranti, trattorie si protrae da un mese determinando l'azzeramento dei rispettivi volumi di affari e un enorme ridimensionamento del fatturato di chi fornisce prodotti agroalimentari quali, tra gli altri, formaggi freschi, pesce, carne.

 

Il consumo di carne di agnello, la cui vendita si concentra per il 60% in questo periodo, complice anche il consumo legato ai piatti della tradizione pasquale, quest'anno sarà dimezzato rispetto alla Pasqua scorsa. “Un consumo che sarebbe potuto essere soddisfatto con l'intera offerta regionale se solo si fosse rinunciato ad importare un prodotto spesso qualitativamente non all'altezza di quello locale e nazionale”, sostiene il Presidente Cia Abruzzo, Mauro Di Zio. Cia - Agricoltori Italiani, infatti, stima attualmente l’import di ovini al 75%, soprattutto da Paesi come Spagna, Romania, Estonia, Grecia, che non assicurano gli standard qualitativi della nostra pastorizia. 

Avviene così che i 1500 allevatori abruzzesi di 170.000 ovini si vedono pagati sottocosto i loro agnelli o sono costretti a tenerli in azienda aumentando a dismisura i costi.

Ancora peggiore la situazione per gli allevatori dei 20.000 caprini, venduti quasi esclusivamente a Pasqua. 

 

“La pastorizia ha avuto nella nostra regione grande rilevanza nel recente passato ed esprime oggi importanza strategica per le aree interne del nostro Appennino in termini di salvaguardia della biodiversità svolgendo una insostituibile funzione ambientale di presidio e manutenzione del territorio”, continua Di Zio.

 

L’invito, infine, agli operatori economici del settore della carne ovina a trasformare questo momento di grande difficoltà del settore in una grande opportunità di riorganizzazione e di rilancio. 

 

“Uno dei prodotti tradizionali più caratteristici, conosciuti ed apprezzati della nostra regione, l'arrosticino d'Abruzzo, può rappresentare lo strumento di questa occasione di rilancio. Ma è necessario che l'identità e la qualità che ad esso è riconosciuta sia espressa a partire dalla materia prima: carne di pecora o di castrato abruzzese”, conclude il presidente.

Visualizza Allegato





1 Speciale Coronavirus COVID19 - 08 apr 2020

Coronavirus: aziende agricole entrano in DL liquidità dopo pressing Cia su Governo

Le imprese agricole potranno accedere agli interventi finanziari garantiti dallo Stato e previsti nell'emendamento al decreto legge sulla liquidità, varato dal governo il 6 aprile e prossimo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo la giornata di ieri passata a setacciare il provvedimento, Cia-Agricoltori Italiani ha fatto pressing sul Governo, perché si modificasse la norma.

A confermare la disposizione sono arrivati il Ministro dell'agricoltura Teresa Bellanova e il suo collega all'Economia Roberto Gualtieri, i quali hanno assicurato un'adeguata formulazione nel provvedimento, per far rientrare le imprese agricole, dimenticate da una prima versione della norma, a causa della previsione del solo parametro di bilancio che nella stragrande maggioranza dei casi non è invece contemplato per le imprese del settore.

 Si tratta di un intervento richiesto e preteso da Cia-Agricoltori Italiani nell'interesse di un settore che dimostra, soprattutto in questo periodo di emergenza, la sua centralità nell'economia, approvvigionando di cibo gli scaffali di negozi e della grande distribuzione. 

Ora le imprese agricole si attendono tempi rapidi e certi nell’erogazione del credito e nella copertura delle garanzie pubbliche, attraverso procedure semplificate , sulle quali Cia sicuramente attiverà sistemi di monitoraggio per valutare l’adeguatezza degli interventi messi in campo. 

Visualizza Allegato





1 Speciale Coronavirus COVID19 - 08 apr 2020

Coronavirus: Anp-Cia, oltre 2 milioni di pensionati a rischio indigenza. Servono azioni mirate

Oltre 2 milioni di pensionati rischiano di precipitare in condizioni di indigenza se non si struttura un piano di tutele e aiuti mirati per una categoria che riguardando per lo più gli anziani, è già tra le più fragili e in difficoltà. Così Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia intervenendo sulle ultime azioni del Governo per far fronte all’emergenza sociale ed economica nel pieno delle restrizioni anti-Coronavirus.

Per Anp-Cia, è positiva l’introduzione dei “buoni pasto” finanziati dal Governo e distribuiti dai Comuni. Una misura che, sebbene non sostenuta da sufficienti risorse, rappresenta un primo passo importante per il sostentamento di quelle tante famiglie e persone in situazioni di bisogno estremo. Fra queste -precisa Anp- si trovano senz’altro i pensionati con trattamento al minimo, i quali vivono con pensioni esigue (515 euro mensili) e sempre più in isolamento, emarginazione e solitudine.  

Apprezzata dall’Associazione anche la decisione dell’Inps di anticipare e scaglionare il pagamento delle pensioni presso gli uffici postali proprio per evitare assembramenti e l’accordo di questi ultimi con l’Arma dei Carabinieri per la consegna a casa agli over 75 che non siano titolari di conto corrente o libretto e che non abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione della pensione. Ciò non risolve però, anzi fa emergere, i disagi reali di molti piccoli centri, nel tempo sempre più privati di uffici e, quindi, di servizi di prossimità. 

Dunque, si fa urgente la definizione di più azioni mirate che tengano realmente conto della morfologia complessa di cui è composta l’Italia, dalle coste agli Appennini e alle Alpi, dai grandi fino ai piccoli Comuni.

Anp-Cia torna a ringraziare quanti si stanno adoperando per portare il Paese fuori da questa immane tragedia, dalle istituzioni ai volontari, in particolare per garantire anche servizi di assistenza sanitaria sul territorio.          

“L’agricoltura è il pilastro del nostro Paese e va sostenuta con risorse adeguate, interventi puntuali e zero burocrazia, lo ribadiamo anche noi pensionati di Cia -commenta il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo-. Ancor più vedendo ancora tanti pensionati ex agricoltori in prima linea per assicurare, anche in questo momento terribile, la tenuta sociale e l’economia delle aree rurali”. 

 

Visualizza Allegato