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1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale

Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace. Questi i temi al centro dell'Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che si è tenuta a Bologna lo scorso 21 giugno, inaugurata dalla Festa interregionale delle regioni del Nord. In centinaia, tra delegati e ospiti, alla due giorni di condivisione e dibattito su temi sempre più cruciali per gli anziani e il Paese.

 “Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea, il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve restare equo e realmente universale”.

Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose. “Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A fargli eco il caso territoriale con gli interventi del presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia; del presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Maurizio Fabbri, e dell’assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna, Daniele Ara.

Insieme a loro Pierino Liverani, presidente Anp-Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’Associazione, ha detto: “La vita media si sta allungando e la popolazione mondiale sta invecchiando, ma non ci si sofferma abbastanza sugli anziani risorsa per l'economia del Paese. Con la mole di volontariato e di aiuto alle giovani famiglie, il valore del nostro ‘lavoro’ ammonta, oggi, a circa 8-9 miliardi di euro annui. Una cifra ragguardevole che andrebbe tenuta a mente per rispondere a richieste basilari come il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, a risorse per la non autosufficienza, a servizi nelle aree rurali e presidi sul territorio, a pensioni che consentano davvero di lasciare il posto alle nuove generazioni. Riconosciamo la nostra responsabilità e quanto giovani e donne, sempre più presenti nel settore, siano il cuore pulsante dell’agricoltura. L’Italia e l’Europa si prendano l’onere di un cambiamento radicale a loro sostegno”.

Di estremo supporto la tavola rotonda con l’europarlamentare Annalisa Corrado, la segretaria generale Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino e la consigliera Age Platform Europe, Daniela Zilli.  

Infine, la chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo, soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera. Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più equa, più umana”.

Poi, i titoli di coda con la proiezione del film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi".

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Ue: Cia, in mobilitazione contro fondo unico. Pac mantenga sua autonomia


Cia-Agricoltori Italiani
 si mobilita contro l’ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027
 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.

Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere “comune” per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.

Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.

“Durante l’odierno praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio”.

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

CIA Abruzzo: "Agea acceleri i pagamenti e semplifichi le procedure per sostenere davvero le aziende agricole"

CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, commentando il Rapporto Annuale 2024 di Agea, riconosce i progressi nell’innovazione digitale ma sottolinea criticità ancora troppo pesanti che ostacolano concretamente il lavoro e la competitività delle aziende agricole regionali.

Ritardi nei pagamenti, burocrazia e inefficienze amministrative restano problemi strutturali che penalizzano il settore, già duramente colpito da crisi climatiche, instabilità dei mercati e incremento dei costi produttivi.

“Le imprese agricole abruzzesi non possono più permettersi di attendere mesi per ricevere gli aiuti comunitari e nazionali. La mancanza di liquidità mette a rischio la programmazione aziendale e la sopravvivenza stessa di molte attività”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo.

L’organizzazione agricola sollecita pagamenti puntuali, l’adeguamento ai migliori standard europei e l’eliminazione di una burocrazia che grava inutilmente sulle aziende: moduli ripetitivi, controlli eccessivi, sistemi digitali non sempre affidabili. In particolare, la CIA evidenzia che strumenti innovativi come la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNdS) e l’Area Monitoring System (AMS), pur rappresentando un passo in avanti, devono essere resi più precisi, trasparenti e accessibili per evitare contestazioni e rallentamenti.

Fondamentale anche il rafforzamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): punto di riferimento indispensabile per le imprese, spesso però limitati da carenze operative e burocratiche.

“Servono meno carte e più sostegno concreto, con procedure snelle e assistenza tempestiva. Solo così si potrà rilanciare un’agricoltura competitiva e sostenibile, liberandola dal peso di una macchina amministrativa ancora troppo lenta”, sottolinea Sichetti.

CIA rivolge un appello al Governo e alle istituzioni europee: è il momento di passare dalle parole ai fatti. Accelerare i pagamenti, migliorare gli strumenti digitali, semplificare le procedure e potenziare i CAA sono azioni indispensabili per restituire slancio all’agricoltura abruzzese e nazionale.

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1 Associazioni - 20 giu 2025

Incontro AGIA - CIA a Teramo: grande partecipazione e confronto sulle sfide del settore agricolo giovanile

Si è svolto ieri, giovedì 19 giugno, a Teramo, l’incontro promosso da AGIA CIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i giovani imprenditori agricoli, che hanno potuto discutere sfide, opportunità e nuove prospettive per il futuro del settore.

Durante la serata si è parlato di:

  • Programmazione delle attività 2025 e progetti di riorganizzazione territoriale;

  • Valorizzazione delle risorse locali e riconoscimento dei servizi ecosistemici (PES);

  • Innovazione tecnologica e uso del 5G in ambito agricolo;

  • Politiche di sostegno e agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile.

L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosi giovani imprenditori, oltre che del Presidente Regionale e Nazionale AGIA, della dirigenza CIA e di rappresentanti di TIM, con cui si è discusso l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle aree rurali.

Una serata densa di spunti, condivisione di idee e nuove progettualità che conferma il forte impegno della CIA e di AGIA nel sostenere l’innovazione e la crescita del comparto agricolo giovanile.

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1 In Evidenza - 20 giu 2025

Agricoltura sotto attacco. Non arriviamo al Fondo!

Cia in mobilitazione permanente a difesa della Pac

L'agricoltura è sotto attacco. Cia-Agricoltori Italiani non intende accettare i rischi legati alla proposta di un Fondo unico che riduce le risorse e cancella le specificità agricole.

L'Europa è nata nei campi e la Politica agricola comune è il suo cuore verde. Colpire la Pac vuol dire, dunque, mettere a repentaglio l'Euorpa.

Non arriviamo al Fondo! La Confederazione continua a promettere battaglia e punto per punto spiega perchè.

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News Cia Abruzzo

1 Speciale Coronavirus COVID19 - 20 mar 2020

Coronavirus: Cia lancia portale per consegne cibo fresco e sano a domicilio

Carne, latte, frutta, verdura, olio, vino, pasta e tanto altro, ma anche piatti tipici preparati per il weekend dagli Agrichef, con un semplice click dalle aziende agricole alle tavole degli italiani, grazie al nuovo portale di Cia.

Il sito https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/, da oggi online, consente a tutti, restando a casa, di acquistare e consumare, ogni giorno, i prodotti freschi della terra, ma anche prelibatezze e piatti della tradizione, con la garanzia di qualità assicurata dagli uomini e dalle donne di Cia.

Bastano pochi secondi per individuare la regione d’interesse, l’azienda più vicina e scegliere le materie prime di stagione o i prodotti, che gli agricoltori consegneranno a domicilio nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie previste dal governo per contenere la diffusione del Coronavirus.

Infine, per garantire i consumatori ed evitare le truffe, al momento dell’acquisto, sarà consegnata una parola d’ordine da utilizzare al ricevimento della spesa.

Cia-Agricoltori Italiani offre questo servizio grazie alla collaborazione delle sue associazioni: al femminile (Donne in Campo), giovani (Agia), pensionati (Anp), per la vendita diretta (la Spesa in Campagna) e agrituristica (Turismo Verde).

“Stiamo lavorando costantemente per fornire un servizio utile a cittadini e agricoltori, con particolare attenzione ai più fragili e a rischio come gli anziani -sottolinea il Presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. Rafforziamo così un legame importante tra i produttori agricoli e le famiglie d’Italia”.

Gli agricoltori di Cia sono protagonisti sui social, in queste ore, della campagna #noinonciarrendiamo, con centinaia di video e foto girati in tutto il Paese e postati in rete per dimostrare come gli uomini e le donne della terra, anche in questo periodo di emergenza, non possono e non vogliono fermarsi.

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1 CAA - Info Assistenza Tecnica - 18 mar 2020

Semplificazione procedura assegnazione gasolio agricolo anno 2020 - Modulistica

Semplificazione procedura assegnazione gasolio agricolo anno 2020. Misure urgenti per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19

Con il modello A l'azienda autodichiara di prelevare il 50% del carburante assegnato nel 2019 allegando un suo documento di identità e il distributore che eroga il carburante invierà periodicamente (con il modello B allo STA di riferimento) l'elenco delle aziende a cui ha distribuito il gasolio.

Tale semplificazione sarà valida fino al 3 aprile prossimo salvo eventuali disposizioni.

Il modello A con copia del documento di identità dovrà essere inviato dall'azienda agricola o da un suo delegato presso lo STA di riferimento per PEC.

Successivamente l'azienda, finita l'emergenza Coronavirus, si recherà presso l'UMA di appartenenza con il modello A e provvederà a comunicare il carburante prelevato richiedendo il restante 50%.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 18 mar 2020

Coronavirus: Italia senza fiori, perso 60% produzione, danni da 1 miliardo di euro

 Il 60% della produzione nazionale di fiori e piante è ormai destinato alla distruzione a causa dell’emergenza coronavirus e occorrono misure di sostegno urgenti per tutelare i produttori che hanno già subito danni per 1 miliardo di euro.

 

È questo il grido di allarme che Cia-Agricoltori Italiani e l’associazione Florovivaisti Italiani rivolgono al Governo all’indomani del varo del primo decreto di aiuti all’economia.

 

La chiusura dei negozi e dei mercati, la sospensione di tutte le cerimonie civili e religiose, e un atteggiamento ostile degli importatori esteri, infatti, stanno mettendo in ginocchio un settore composto da 24mila aziende con fatturato annuo di 2,5 miliardi, pari al 5% dell’intera produzione agricola nazionale.

 

Cia-Agricoltori Italiani e l’associazione Florovivaisti Italiani chiedono l’istituzione di un fondo specifico per rispondere alla crisi del mercato e al mancato reddito.

 

Per sostenere il comparto, oltre ad una specifica campagna nazionale per rilanciare i consumi, Cia e Florovivaisti Italiani chiedono anche una moratoria su mutui, finanziamenti e pagamenti, la cassa integrazione per lavoratori in deroga alle regole attuali, il rinvio del pagamento dei contributi previdenziali e delle imposte, il sostegno al reddito per i soci produttori delle cooperative.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 18 mar 2020

Coronavirus e agricoltura, ecco 14 domande e risposte

1- Posso andare in campo per effettuare delle lavorazioni?

Il provvedimento del governo autorizza lo spostamento di persone per "comprovati motivi di lavoro". Se dunque il lavoro che si deve eseguire non è rimandabile nel tempo o non può essere effettuato in modalità remota (tramite ad esempio internet o telefono), allora l'agricoltore è autorizzato a lasciare l'abitazione, ma si deve munire di autocertificazione.

Non sono previste particolari limitazioni dunque ad attività agricole come: preparazione dei terreni, semina, potatura e gestione degli impianti arborei, conduzione superfici foraggere, pascolamento, distribuzione reflui, governo e cura dei capi zootecnici.

2-
 Non ho una stampante, come faccio ad avere il modulo di autocertificazione per gli spostamenti?

La dichiarazione può essere resa anche seduta stante su moduli in dotazioni alle forze di polizia.

3-
Può venire in azienda il veterinario?

Sì, sono garantite tutte le attività a supporto della filiera agroalimentare.

4-
 Possono venire a lavorare in azienda miei collaboratori?

Sì, purché dotati di modulo di autocertificazione. In azienda bisogna poi osservare le norme di autotutela: mantenere il metro di distanza, usare guanti monouso o lavarsi spesso le mani, disinfettare i locali di lavoro.

5-
Siamo in una zona isolata, dove non ci sono stati casi di coronavirus. Io e i miei collaboratori possiamo stare a meno di un metro di distanza?

No, va rispettata la distanza di un metro.

6-
Sono un hobbista, posso andare nel mio appezzamento per eseguire delle lavorazioni?

No, l'esenzione dall'obbligo di rimanere a casa è prevista solo per motivi di lavoro.

7-
Devo comprare degli agrofarmaci, posso andare nella mia rivendita?

Sì, le rivendite rimangono aperte. Ma all'interno bisogna rispettare il metro di distanza dalle altre persone.

8-
Devo consegnare della merce, posso farlo?

Gli spostamenti per motivi di lavoro sono autorizzati, ma occorre prendere alcune precauzioni se si interagisce con altre persone. Usare guanti usa e getta, utilizzare una mascherina, cambiarsi di abiti terminato il lavoro o impiegare tute usa-e-getta, lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con gel disinfettante.

9-
Ho qualche linea di febbre, posso andare a lavorare?

No. In caso di sintomi da infezione respiratoria o febbre superiore a 37,5 gradi è fortemente raccomandato di rimanere a casa, di rivolgersi al proprio medico e di limitare al massimo il contatto con altre persone.

10-
Nella mia azienda agricola facciamo anche vendita diretta al pubblico di generi alimentari, posso continuare a lavorare?

Sì, la vendita di prodotti alimentari non è soggetta a divieto. Rimangono tuttavia in vigore le disposizioni generali, come la distanza di sicurezza superiore al metro da garantire tra gli utenti.

11-
Vendo i miei prodotti agricoli in un mercato all'aperto, posso continuare a farlo?

Sì, i mercati in cui si pratica l'attività di vendita di soli generi alimentari è consentita.

12-
Sono un contoterzista, posso recarmi presso l'azienda mia cliente per effettuare una lavorazione?

Sì, purché questa non sia rimandabile. Nello spostamento bisogna comunque essere muniti dell'autocertificazione e occorre evitare il contatto diretto con il cliente, mantenendo il metro di distanza.

13-
Spedisco i miei prodotti agricoli all'estero ma sono stati bloccati alla frontiera, possono farlo? Miei clienti esteri chiedono una certificazione 'virus-free', possono farlo?

No. In entrami i casi non è possibile mettere in atto delle pratiche che violino i principi del mercato unico. Episodi di questo genere devono essere denunciati alle autorità.

14-
Ho bisogno di braccianti per le lavorazioni stagionali nei campi, posso assumerli?

Assolutamente sì, non ci sono limitazioni da questo punto di vista. Il problema semmai sorge per i lavoratori stranieri che in questo momento preferiscono non recarsi a lavorare in Italia per paura di un possibile contagio e in secondo luogo per il timore di essere sottoposti a quarantena al loro rientro a casa.

Fonte 👉🏻 https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2020/03/13/coronavirus-e-agricoltura-le-risposte-a-14-dubbi/66174?utm_source=facebook&utm_campaign=QdC+2020&utm_medium=social&utm_content=post&fbclid=IwAR0U6R-kYJWG3zCWnriKb8uVDOZ1sH99xrTb-a6xKj8zEb4D9g9xMmyXJYQ
 

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 18 mar 2020

Coronavirus: Cia pronta a lanciare “pranzo della domenica” con gli Agrichef

Permettere alle famiglie italiane di acquistare e consumare prodotti locali e piatti tipici anche in un momento di emergenza come questo. Dopo aver promosso in tutt’Italia le consegne a domicilio di latte, carne, frutta e verdura, le aziende agricole di Cia-Agricoltori Italiani sono pronte a lanciare un nuovo servizio: il “pranzo della domenica” preparato dagli Agrichef degli agriturismi associati, per non rinunciare ai sapori contadini delle ricette tradizionali elaborati secondo stagionalità e legati al territorio.

Nel pieno rispetto delle regole dettate dai decreti governativi, infatti, i cittadini italiani potranno così ordinare nei fine settimana, dal loro agriturismo di riferimento, il menù della festa, il piatto di stagione, la specialità contadina, preparata dalle sapienti mani degli Agrichef di Cia, ovvero cuochi e cuoche di comprovata abilità ed esperienza che esercitano il loro mestiere all'interno della cucina delle strutture agrituristiche, impegnandosi a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali o di prossimità.

“Un modo per non perdere il rito, importantissimo, del pranzo della domenica, anche ora che la routine quotidiana è sconvolta -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- e anche per rafforzare ancora il legame tra cittadini e agricoltori, per avvicinare sempre di più la campagna, l’azienda di prossimità, alle case degli italiani. Perché insieme si può uscire da questa emergenza”.

D’accordo con i Florovivaisti Italiani, l’idea delle aziende Cia è di portare alle famiglie, assieme al pranzo, anche una pianta ornamentale. Questo perché i fiori e le piante hanno il potere di rallegrare subito nei momenti tristi e prendersene cura ha effetti benefici sulla salute riducendo stress e ansia. In più, le imprese florovivaistiche preferiscono regalare una piantina piuttosto che rischiare di vederla al macero, visto che con l’emergenza Coronavirus il settore ha subito un crollo verticale degli ordini, tra steli non raccolti, serre piene e piante invendute.

Tutte le iniziative che Cia-Agricoltori Italiani sta mettendo in atto, dalle consegne a domicilio dei prodotti aziendali al pacchetto “pranzo della domenica” con gli Agrichef, presto troveranno spazio in un portale dedicato con tutti i riferimenti e i link utili per aderire.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: Cia, arriva garanzia Ue, no a certificazioni aggiuntive sui prodotti

Non dovrà essere imposta alcuna certificazione aggiuntiva per le merci che si spostano legalmente nel mercato unico dell’Ue. Con la pubblicazione delle linee guida sulle misure da adottare alle frontiere per l’emergenza Coronavirus, la Commissione europea mette definitivamente la parola fine a certe pratiche commerciali scorrette, segnalate più volte dalle aziende italiane, come la richiesta assurda di certificati “virus free” da apporre sui prodotti agroalimentari in arrivo dall’Italia. Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando come anche l'Autorità europea per la sicurezza alimentare riporta che “non ci sono prove che il cibo sia una fonte di trasmissione di COVID-19”.

Le linee guida dell’Ue sulla gestione delle frontiere -osserva Cia- vanno nella giusta direzione di proteggere la salute dei cittadini, garantendo sia la libera circolazione dei prodotti, in primis quelli agroalimentari, all’interno del mercato unico, sia la sicurezza dei rifornimenti. Allo stesso tempo, tutela anche l’adeguato trattamento di chi deve viaggiare, come i lavoratori stagionali e transfrontalieri.

Ora l’auspicio di Cia è che le linee guida della Commissione Ue vengano rispettate e applicate da tutti gli Stati membri, senza riserve o scetticismi. In caso contrario, si andrebbe a creare una situazione senza precedenti in Europa, con conseguenze rischiose sia per la tenuta del mercato unico, che per quella economica dei singoli Paesi.

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