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1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale

Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace. Questi i temi al centro dell'Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che si è tenuta a Bologna lo scorso 21 giugno, inaugurata dalla Festa interregionale delle regioni del Nord. In centinaia, tra delegati e ospiti, alla due giorni di condivisione e dibattito su temi sempre più cruciali per gli anziani e il Paese.

 “Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea, il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve restare equo e realmente universale”.

Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose. “Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A fargli eco il caso territoriale con gli interventi del presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia; del presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Maurizio Fabbri, e dell’assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna, Daniele Ara.

Insieme a loro Pierino Liverani, presidente Anp-Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’Associazione, ha detto: “La vita media si sta allungando e la popolazione mondiale sta invecchiando, ma non ci si sofferma abbastanza sugli anziani risorsa per l'economia del Paese. Con la mole di volontariato e di aiuto alle giovani famiglie, il valore del nostro ‘lavoro’ ammonta, oggi, a circa 8-9 miliardi di euro annui. Una cifra ragguardevole che andrebbe tenuta a mente per rispondere a richieste basilari come il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, a risorse per la non autosufficienza, a servizi nelle aree rurali e presidi sul territorio, a pensioni che consentano davvero di lasciare il posto alle nuove generazioni. Riconosciamo la nostra responsabilità e quanto giovani e donne, sempre più presenti nel settore, siano il cuore pulsante dell’agricoltura. L’Italia e l’Europa si prendano l’onere di un cambiamento radicale a loro sostegno”.

Di estremo supporto la tavola rotonda con l’europarlamentare Annalisa Corrado, la segretaria generale Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino e la consigliera Age Platform Europe, Daniela Zilli.  

Infine, la chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo, soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera. Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più equa, più umana”.

Poi, i titoli di coda con la proiezione del film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi".

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Ue: Cia, in mobilitazione contro fondo unico. Pac mantenga sua autonomia


Cia-Agricoltori Italiani
 si mobilita contro l’ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027
 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.

Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere “comune” per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.

Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.

“Durante l’odierno praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio”.

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

CIA Abruzzo: "Agea acceleri i pagamenti e semplifichi le procedure per sostenere davvero le aziende agricole"

CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, commentando il Rapporto Annuale 2024 di Agea, riconosce i progressi nell’innovazione digitale ma sottolinea criticità ancora troppo pesanti che ostacolano concretamente il lavoro e la competitività delle aziende agricole regionali.

Ritardi nei pagamenti, burocrazia e inefficienze amministrative restano problemi strutturali che penalizzano il settore, già duramente colpito da crisi climatiche, instabilità dei mercati e incremento dei costi produttivi.

“Le imprese agricole abruzzesi non possono più permettersi di attendere mesi per ricevere gli aiuti comunitari e nazionali. La mancanza di liquidità mette a rischio la programmazione aziendale e la sopravvivenza stessa di molte attività”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo.

L’organizzazione agricola sollecita pagamenti puntuali, l’adeguamento ai migliori standard europei e l’eliminazione di una burocrazia che grava inutilmente sulle aziende: moduli ripetitivi, controlli eccessivi, sistemi digitali non sempre affidabili. In particolare, la CIA evidenzia che strumenti innovativi come la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNdS) e l’Area Monitoring System (AMS), pur rappresentando un passo in avanti, devono essere resi più precisi, trasparenti e accessibili per evitare contestazioni e rallentamenti.

Fondamentale anche il rafforzamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): punto di riferimento indispensabile per le imprese, spesso però limitati da carenze operative e burocratiche.

“Servono meno carte e più sostegno concreto, con procedure snelle e assistenza tempestiva. Solo così si potrà rilanciare un’agricoltura competitiva e sostenibile, liberandola dal peso di una macchina amministrativa ancora troppo lenta”, sottolinea Sichetti.

CIA rivolge un appello al Governo e alle istituzioni europee: è il momento di passare dalle parole ai fatti. Accelerare i pagamenti, migliorare gli strumenti digitali, semplificare le procedure e potenziare i CAA sono azioni indispensabili per restituire slancio all’agricoltura abruzzese e nazionale.

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1 Associazioni - 20 giu 2025

Incontro AGIA - CIA a Teramo: grande partecipazione e confronto sulle sfide del settore agricolo giovanile

Si è svolto ieri, giovedì 19 giugno, a Teramo, l’incontro promosso da AGIA CIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i giovani imprenditori agricoli, che hanno potuto discutere sfide, opportunità e nuove prospettive per il futuro del settore.

Durante la serata si è parlato di:

  • Programmazione delle attività 2025 e progetti di riorganizzazione territoriale;

  • Valorizzazione delle risorse locali e riconoscimento dei servizi ecosistemici (PES);

  • Innovazione tecnologica e uso del 5G in ambito agricolo;

  • Politiche di sostegno e agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile.

L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosi giovani imprenditori, oltre che del Presidente Regionale e Nazionale AGIA, della dirigenza CIA e di rappresentanti di TIM, con cui si è discusso l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle aree rurali.

Una serata densa di spunti, condivisione di idee e nuove progettualità che conferma il forte impegno della CIA e di AGIA nel sostenere l’innovazione e la crescita del comparto agricolo giovanile.

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1 In Evidenza - 20 giu 2025

Agricoltura sotto attacco. Non arriviamo al Fondo!

Cia in mobilitazione permanente a difesa della Pac

L'agricoltura è sotto attacco. Cia-Agricoltori Italiani non intende accettare i rischi legati alla proposta di un Fondo unico che riduce le risorse e cancella le specificità agricole.

L'Europa è nata nei campi e la Politica agricola comune è il suo cuore verde. Colpire la Pac vuol dire, dunque, mettere a repentaglio l'Euorpa.

Non arriviamo al Fondo! La Confederazione continua a promettere battaglia e punto per punto spiega perchè.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 22 gen 2020

Agrichef: valorizzazione della cucina del territorio

Si è tenuto, martedì 21 gennaio, a Pescara, presso l’Istituto Alberghiero “De Cecco”, la manifestazione Agrichef Abruzzo, dedicata alla valorizzazione della cucina del territorio.

Nella prima parte della mattinata si è svolto un convegno dedicato al valore culturale della cucina contadina, con la partecipazione di esperti di chiara fama e giornalisti del settore. Sono intervenuti Mauro Di Zio Presidente regionale della Cia, la Preside dell’Istituto Alberghiero, Alessandra Di Pietro, Leonardo Seghetti, Gino Primavera, Leo Nodali, Iolanda Ferrara, Enrico Bruno, Lorenzo Pace. Ha moderato la giornalista Monica Di Pillo.

Nella seconda parte della mattinata le sei aziende agrituristiche partecipanti, in rappresentanza della tradizione gastronomica di tutta la regione, hanno preparato i piatti con il coinvolgimento degli studenti della scuola e di alcuni professori che hanno dato un significativo contributo alla buona riuscita dell’iniziativa.

Gli imprenditori e le imprenditrici intervenute hanno poi compiuto una narrazione delle ricette e dei territori ed infine, il Comitato Tecnico composto dagli esperti sopra citati ha fatto una valutazione critica.

Il risultato è stato soddisfacente, come ha dichiarato con entusiasmo il prof. Gino Primavera che ha definito come “significativamente alta la qualità dei piatti”.
Il professore ha continuato dicendo che è rimasto “colpito dal notevole livello qualitativo delle ricette contadine tale da porre la proposta gastronomica degli agriturismi sicuramente nella élite ristretta della cucina di qualità”.

 

Di seguito i piatti presentati dalle aziende agrituristiche ( visibili nella foro collage allegata all'articolo):

 

Scrippelle Mbusse – Agriturismo Bellavista di Assunta Di Michele – Arsita - TE

Sformato di Capretto – Agriturismo La Porta dei Parchi di Viola Marcelli – Anversa degli Abruzzi – AQ

Ngiuline (Salsicce, bacche e Uova)– Agriturismo L’Aperegia di Marino Recchini – Corvara – PE

Zuppa di Farro e legumi – Agriturismo La Fattoria di Maria Donata di Stefania Sergiampietri – Cugnoli – PE

Pallotte Cacie e Ove – Agriturismo Rosso di Sera di Domenica Trovarelli – Cugnoli PE

Acado (Carne di vitello in arrosto) – Agriturismo L’Antico Tratturo di Nico Ciavalini – Fara Fliorum Petri - CH

A completamento della manifestazione, gli allievi dell’Istituto Alberghiero “De Cecco”, hanno presentato un loro piatto tipico della tradizione contadina abruzzese.

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1 In Evidenza - 21 gen 2020

“Destinazione Solidarietà”: un pasto al giorno per 400 bambini

Alfabetizzazione, acqua, assistenza sanitaria e ora anche sostegno alimentare. Prende il via la nuova iniziativa di Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo e Molise in collaborazione con “Progetto Etiopia Onlus - Lanciano” e ASeS Agricoltori, Solidarietà e Sviluppo, denominata “Destinazione Solidarietà: un pasto al giorno per 400 bambini”. Il progetto intende garantire a quattrocento bambini che frequentano le scuole di Agamsa e Awursè in Etiopia – Regione del Guraghe - un pasto al giorno. Secondo l’ultimo rapporto sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo realizzato dalle Nazioni Unite, sono più di 3 milioni, ogni anno, i bambini che, di fatto, muoiono di fame. Oggi il 22 per cento dei bambini sotto i 5 anni, pari a 149 milioni, è rachitico: cioè oltre a essere molto magri, le loro ossa non si rafforzano bene, lo sviluppo fisico e intellettivo è rallentato e sono più esposti alle malattie, in sostanza crescono male. Più della metà dei bambini rachitici vive in Africa, dove il numero è aumentato nell’ultimo decennio. Gli studi dimostrano che, senza un’adeguata nutrizione, i bambini fanno più difficoltà ad apprendere a scuola. Il prossimo 25 gennaio una delegazione formata da Mariano Nozzi, direttore Cia Abruzzo, Alfonso Ottaviano, direttore Cia Chieti - Pescara e da Angelo Rosato, presidente dell’associazione Progetto Etiopia Onlus, partirà in missione per l’Etiopia, al fine di verificare l’andamento del progetto e inaugurare le nuove aule della scuola nel villaggio di Maganasse, a circa 200 km a sud-ovest di Addis Abeba, che in totale avrà sei aule e una direzione didattica. Tra i progetti in cantiere, c’è anche la realizzazione di un pozzo a 150 mt. di profondità per il poverissimo villaggio dei Gumuz a 180 km a sud-ovest di Addis Abeba e agli stessi, con un progetto pilota firmato tra ASeS, Progetto Etiopia Onlus e con la partecipazione economica di Cia Abruzzo,  il 28 gennaio p.v. verranno consegnati bovini e sementi al fine di aiutare la popolazione a sostenersi con l’agricoltura, garantirsi il raccolto e diversificare la loro alimentazione, oggi poverissima di elementi nutritivi, con carne e latte.

 

“Nessun bambino dovrebbe andare a scuola affamato”, spiega Mariano Nozzi “L’obiettivo di Destinazione Solidarietà è quello di fornire un contributo tangibile nella lotta alla fame ed al sostegno dei diritti dell’infanzia, chiamando ciascuno ad essere artefice del cambiamento. Assemblando pochi e semplici ingredienti si arrivano a produrre diverse razioni di cibo che andranno a sfamare i bambini delle scuole costruite da Progetto Etiopia Onlus. Inoltre l’alimentazione scolastica incoraggia le famiglie povere a mandare i propri figli a scuola e a fare in modo che frequentino regolarmente permettendo loro di avere un’istruzione”.

 

“Ci sono dei diritti umani fondamentali come la vita, la dignità della persona, l’alfabetizzazione, il diritto all’acqua, alla salute, ad essere bambini, che nessuno può violare o dimenticare”, afferma Angelo Rosato, presidente della Onlus. “Operiamo in Etiopia da 15 anni manifestando il nostro impegno umanitario con progetti utili e concreti affinché chi è più sfortunato possa migliorare la propria esistenza nella propria terra”.

 

Perchè a un bambino possa essere garantito il diritto al cibo basta un contributo di 30 euro l’anno che ogni impresa e associato può decidere di versare. Ogni donatore riceverà aggiornamenti necessari sulla vita dei bambini e sull’andamento dei progetti. Per aderire rivolgersi agli uffici della Cia regionale.

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1 In Evidenza - 17 gen 2020

Dazi: Cia, rischi da Est e Ovest per export agroalimentare italiano


Una brusca frenata all’export agroalimentare Made in Italy sia a Est che a Ovest. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, raddoppia
 il rischio per il comparto nazionale, dopo la firma della “fase uno” dell’accordo fra Usa e Cina che ha messo fine alla guerra dei dazi tra i due Paesi.
L’impegno della Cina per l’acquisto di merci americane per 197 miliardi, di cui 32 solo per soia e carne di maiale, avrà un impatto forte anche sull’export italiano nel Paese del Dragone. L’accordo potrebbe sottrarre quote di mercato importanti ai produttori nazionali, mettendo lo stop a una crescita del 129% nel settore agroalimentare (dal 2010 a oggi) che “vale” 450 milioni di euro. Primo impatto negativo della concorrenza a stelle e strisce ricadrà sugli allevatori italiani, che avevano esportato con successo carne a seguito della peste suina africana, che ha falcidiato il 40% dei maiali in Cina, primo consumatore mondiale. Senza contare il danno per settore del vino tricolore, leader indiscusso con il 29% del totale dell’export in Cina (127 milioni di euro), che ora potrebbe essere sostituito da quello californiano, estromettendo da un mercato così ambito uno dei prodotti a più alto valore aggiunto.
Altra minaccia all’export italiano resta la nuova black list in arrivo dagli Usa che potrebbe colpire tutto il mercato agroalimentare Ue, nell’escalation della guerra commerciale di Trump dopo gli aiuti europei al consorzio Airbus. Nel mirino il vino e l’olio italiani con nuovi dazi che potrebbero schizzare fino al 100%, mentre i formaggi, dall’attuale 25%, rischiano di aumentare al 50% con un ulteriore danno per il tutto settore lattiero-caseario.
Gli Stati Uniti rappresentano il terzo mercato di sbocco dell’export agroalimentare tricolore. Nell’ultimo anno l’Italia ha spedito 4,2 miliardi di euro sul mercato statunitense. Per le vendite estere di vino, gli Usa sono il primo mercato di sbocco con 1,5 miliardi di euro e un peso sulle esportazioni totali oltreoceano del 35%.
L'imposizione di nuovi dazi non farebbe che infliggere danni a imprese e consumatori -spiega il presidente nazionale Cia Dino Scanavino-. Le barriere protezionistiche, di fatto, impediscono di creare ricchezza con l’export, in particolare nei mercati dove l’Italia può giocare un ruolo di esportatore netto. Cia ritiene, quindi, necessario riprendere velocemente una politica di trattati internazionali, bilaterali e multilaterali”. Nel frattempo, aggiunge Scanavino, “è urgente rafforzare le azioni europee e nazionali nei confronti dell’amministrazione Trump, come la missione del commissario Phil Hogan a Washington, per scongiurare ulteriori e ingiustificati balzelli per tutta la filiera agroalimentare”.
In attesa della decisione Usa, primi segni di affanno per gli acquisti enologici americani: per la prima volta dopo 25 anni, l’International Wines and Spirits Record ha registrato un calo dei consumi di vino negli Usa (-1% nel 2019 rispetto all’anno precedente).

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1 In Evidenza - 17 gen 2020

Canapa: Cia, positivo il decreto. Ora si rivedano limiti Thc con agricoltori e filiera

Per Cia-Agricoltori Italiani è positivo che il Ministero della Salute abbia emanato, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto che indica i limiti massimi di Thc negli alimenti. Un provvedimento che mette gli agricoltori nelle condizioni di operare in un regime di maggior trasparenza e minore incertezza.
Secondo Cia, però, i livelli proposti restano assai restrittivi per i produttoriVa avviata, quindi, una discussione tra il Ministero della Salute e tutti gli operatori della filiera con l’obiettivo di alzare i limiti massimi di Thc negli alimenti, fissati ora nel decreto, anche per essere più competitivi sul mercato.  
Gli imprenditori agricoli del settore vanno coinvolti, tanto più che negli ultimi anni sono centinaia le aziende che hanno fatto investimenti su questa coltura (+200%) che contribuisce a ridurre il consumo di suolo, diserbare i terreni e bonificarli dai metalli e, allo stesso tempo, è una produzione versatile grazie ai suoi mille impieghiFino agli anni Cinquanta del secolo scorso, come ricorda Cia, l’Italia era il secondo produttore mondiale di canapa dopo la Russia e contava fino a 100 mila ettari seminati per un milione di quintali prodotti. Oggi nel paese sono quasi 4.000, gli ettari di canapa seminati.

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1 In Evidenza - 17 gen 2020

Posizione Aperta: Operatore CAA Centro di Assistenza Agricola

Il Centro autorizzato di Assistenza Agricola è stato costituito dalla Confederazione Italiana Agricoltori per assistere le aziende agricole in tutti i procedimenti amministrativi e per erogare servizi agli adempimenti e alla consulenza aziendale.
Il CAA-CIA è operativo in maniera capillare su tutto il territorio nazionale, con 426 sedi territoriali accreditate e riconosciute con determinazione della Regione Lazio che operano solo nelle 12 Regioni che fanno riferimento ad AGEA Pagatore.
Lo stesso CAA-CIA coordina altri cinque CAA della Cia presenti in Regioni con Organismo Pagatore come Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Lombardia e Toscana. Nel complesso il Sistema del CAA della Cia ha circa 900 tecnici impegnati a vario livello nelle attività di assistenza e consulenza.

Per ampliamento del nostro organico ricerchiamo:

OPERATORE CAA

Requisiti:
• buona conoscenza del portale SIAN e degli applicativi
• buona conoscenza del PSR Abruzzo
• buona conoscenza OCM Vino
• esperienza biennale in analoga mansione preferibilmente in aziende analoghe
• buona conoscenza del Pacchetto Office
• automunito
• disponibilità a muoversi in altre sedi

Si richiede disponibilità immediata.

Orario di lavoro: full time

Si offre: contratto a tempo determinato per mesi 6 con possibilità di proroga e passaggio a tempo indeterminato; CCNL Commercio IV o V livello.

Per candidarsi: inviare Curriculum con autorizzazione al trattamento dei dati personali all’indirizzo direttore.chietipescara@cia.it

I dati saranno trattati e conservati esclusivamente per le finalità di selezione presenti e future, garantiti dalla legge sulla Privacy italiana e dal GDPR – Regolamento Generale sulla Protezione Dati, in vigore in tutti i paesi dell’Unione Europea dal 25 maggio 2018 (in inglese General Data Protection Regulation, ufficialmente regolamento UE n. 2016/679). Titolare del trattamento è CIA MULTISERVICE SRL. La ricerca è rivolta a candidati di entrambi i sessi (L. 903/77 e s.m.i.).

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1 In Evidenza - 15 gen 2020

Consegnati a Roma gli attesti ai giovani volontari che hanno svolto il Servizio Civile presso il nostro Patronato Inac

Martedì 14 gennaio, presso lo Scout Center a Roma, sono stati consegnati gli attestati agli oltre 200 giovani volontari che hanno appena terminato di svolgere il loro anno di Servizio Civile presso le sedi accreditate del nostro Patronato Inac. Il raduno nazionale, appositamente convocato, è stato aperto con il benvenuto del Direttore Inac nazionale Laura Ravagnan per poi svolgersi nel corso dell’intera giornata. Al mattino si sono tenuti i laboratori per la preparazione dei lavori che poi sono stati presentati nel pomeriggio alla presenza di illustri ospiti: Titti Postiglione, Direttore Ufficio Servizio Civile Universale del Dipartimento; Diego Cipriani, Presidente della Consulta Nazionale del Servizio Civile; Licio Palazzini, Presidente della Conferenza Nazionale Enti Servizio Civile. Prima delle conclusioni del Presidente nazionale Inac Antonio Barile, il Vice Presidente nazionale della Cia Agricoltori Italiani Mauro Di Zio è intervenuto per testimoniare l’attenzione che la Confederazione rivolge a questo settore ormai da anni. Di Zio è entrato nel merito della questione non solo per esprimere la soddisfazione della Cia, ma anche per sottolineare il fatto che occorrerebbe, da parte della Politica, una forte consapevolezza - da tradursi concretamente con finanziamenti più adeguati e con maggiori certezze - dell’importanza che il Servizio Civile può rivestire per i giovani e per il Paese. La giornata si è conclusa con la consegna degli attestati a tutti i giovani volontari (nella foto il Vice Presidente Mauro Di Zio con la delegazione dei volontari abruzzesi). 

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