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1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale

Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace. Questi i temi al centro dell'Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che si è tenuta a Bologna lo scorso 21 giugno, inaugurata dalla Festa interregionale delle regioni del Nord. In centinaia, tra delegati e ospiti, alla due giorni di condivisione e dibattito su temi sempre più cruciali per gli anziani e il Paese.

 “Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea, il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve restare equo e realmente universale”.

Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose. “Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A fargli eco il caso territoriale con gli interventi del presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia; del presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Maurizio Fabbri, e dell’assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna, Daniele Ara.

Insieme a loro Pierino Liverani, presidente Anp-Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’Associazione, ha detto: “La vita media si sta allungando e la popolazione mondiale sta invecchiando, ma non ci si sofferma abbastanza sugli anziani risorsa per l'economia del Paese. Con la mole di volontariato e di aiuto alle giovani famiglie, il valore del nostro ‘lavoro’ ammonta, oggi, a circa 8-9 miliardi di euro annui. Una cifra ragguardevole che andrebbe tenuta a mente per rispondere a richieste basilari come il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, a risorse per la non autosufficienza, a servizi nelle aree rurali e presidi sul territorio, a pensioni che consentano davvero di lasciare il posto alle nuove generazioni. Riconosciamo la nostra responsabilità e quanto giovani e donne, sempre più presenti nel settore, siano il cuore pulsante dell’agricoltura. L’Italia e l’Europa si prendano l’onere di un cambiamento radicale a loro sostegno”.

Di estremo supporto la tavola rotonda con l’europarlamentare Annalisa Corrado, la segretaria generale Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino e la consigliera Age Platform Europe, Daniela Zilli.  

Infine, la chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo, soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera. Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più equa, più umana”.

Poi, i titoli di coda con la proiezione del film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi".

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Ue: Cia, in mobilitazione contro fondo unico. Pac mantenga sua autonomia


Cia-Agricoltori Italiani
 si mobilita contro l’ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027
 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.

Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere “comune” per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.

Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.

“Durante l’odierno praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio”.

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

CIA Abruzzo: "Agea acceleri i pagamenti e semplifichi le procedure per sostenere davvero le aziende agricole"

CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, commentando il Rapporto Annuale 2024 di Agea, riconosce i progressi nell’innovazione digitale ma sottolinea criticità ancora troppo pesanti che ostacolano concretamente il lavoro e la competitività delle aziende agricole regionali.

Ritardi nei pagamenti, burocrazia e inefficienze amministrative restano problemi strutturali che penalizzano il settore, già duramente colpito da crisi climatiche, instabilità dei mercati e incremento dei costi produttivi.

“Le imprese agricole abruzzesi non possono più permettersi di attendere mesi per ricevere gli aiuti comunitari e nazionali. La mancanza di liquidità mette a rischio la programmazione aziendale e la sopravvivenza stessa di molte attività”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo.

L’organizzazione agricola sollecita pagamenti puntuali, l’adeguamento ai migliori standard europei e l’eliminazione di una burocrazia che grava inutilmente sulle aziende: moduli ripetitivi, controlli eccessivi, sistemi digitali non sempre affidabili. In particolare, la CIA evidenzia che strumenti innovativi come la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNdS) e l’Area Monitoring System (AMS), pur rappresentando un passo in avanti, devono essere resi più precisi, trasparenti e accessibili per evitare contestazioni e rallentamenti.

Fondamentale anche il rafforzamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): punto di riferimento indispensabile per le imprese, spesso però limitati da carenze operative e burocratiche.

“Servono meno carte e più sostegno concreto, con procedure snelle e assistenza tempestiva. Solo così si potrà rilanciare un’agricoltura competitiva e sostenibile, liberandola dal peso di una macchina amministrativa ancora troppo lenta”, sottolinea Sichetti.

CIA rivolge un appello al Governo e alle istituzioni europee: è il momento di passare dalle parole ai fatti. Accelerare i pagamenti, migliorare gli strumenti digitali, semplificare le procedure e potenziare i CAA sono azioni indispensabili per restituire slancio all’agricoltura abruzzese e nazionale.

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1 Associazioni - 20 giu 2025

Incontro AGIA - CIA a Teramo: grande partecipazione e confronto sulle sfide del settore agricolo giovanile

Si è svolto ieri, giovedì 19 giugno, a Teramo, l’incontro promosso da AGIA CIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i giovani imprenditori agricoli, che hanno potuto discutere sfide, opportunità e nuove prospettive per il futuro del settore.

Durante la serata si è parlato di:

  • Programmazione delle attività 2025 e progetti di riorganizzazione territoriale;

  • Valorizzazione delle risorse locali e riconoscimento dei servizi ecosistemici (PES);

  • Innovazione tecnologica e uso del 5G in ambito agricolo;

  • Politiche di sostegno e agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile.

L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosi giovani imprenditori, oltre che del Presidente Regionale e Nazionale AGIA, della dirigenza CIA e di rappresentanti di TIM, con cui si è discusso l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle aree rurali.

Una serata densa di spunti, condivisione di idee e nuove progettualità che conferma il forte impegno della CIA e di AGIA nel sostenere l’innovazione e la crescita del comparto agricolo giovanile.

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1 In Evidenza - 20 giu 2025

Agricoltura sotto attacco. Non arriviamo al Fondo!

Cia in mobilitazione permanente a difesa della Pac

L'agricoltura è sotto attacco. Cia-Agricoltori Italiani non intende accettare i rischi legati alla proposta di un Fondo unico che riduce le risorse e cancella le specificità agricole.

L'Europa è nata nei campi e la Politica agricola comune è il suo cuore verde. Colpire la Pac vuol dire, dunque, mettere a repentaglio l'Euorpa.

Non arriviamo al Fondo! La Confederazione continua a promettere battaglia e punto per punto spiega perchè.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 24 set 2019

Vendemmia 2019 in Abruzzo: “Meno uva ma più qualità”

Vini di buona qualità anche se con un calo della produzione. Secondo le prime stime la produzione di uva in Abruzzo dovrebbe ridursi dell’11% rispetto all’annata record del 2018. E’ il dato principale che caratterizza anche l’andamento della vendemmia delle province di Chieti e Pescara, in linea con il trend nazionale. Complessivamente, nella regione la produzione dovrebbe raggiungere circa i 3 milioni di ettolitri, a fronte dei 3 milioni e 423mila ettolitri registrati lo scorso anno.  Di questi, la maggior parte vengono prodotti nella provincia di Chieti.

 Se per i bianchi già in raccolta la situazione è ormai definita, si aspetta ancora qualche giorno per tracciare il quadro dei rossi, il cui andamento finale è dettato dalle condizioni climatiche e metereologiche che si verificheranno nei giorni e nelle notti a seguire.

 Aspettative positive per Cia Agricoltori Italiani Chieti - Pescara, “Si prospetta una buona vendemmia”, afferma il presidente provinciale Nicola Sichetti che traccia un quadro completo della situazione, “Quantitativamente si rileva un calo rispetto al 2018, ma lo scorso anno è stata un’annata straordinaria con una produzione oltre misura, ora si potrà lavorare sulla qualità. Determinanti saranno le condizioni meteo dei prossimi giorni ma è evidente che il cambiamento climatico degli ultimi anni, con scarse escursioni termiche tra giorno e notte, ha messo a dura prova i nostri vigneti”.

 Si rileva un generale ritardo della maturazione di circa 10/15 giorni, tanto da far rientrare l'epoca di vendemmia in periodi più legati alla tradizione, dopo gli innumerevoli anticipi registrati negli ultimi anni.

 Per quanto riguarda le varietà precoci (Pecorino, Pinot grigio e Chardonnay) si è registrato un calo del 20% di produzione, calo del 15-20% anche per i vitigni più noti, Trebbiano e Montepulciano.

 Secondo l’Unione Italiana Vini, Ismea e Assoenologi l’abbondante produzione italiana del 2018 ha avuto effetti negativi sulle quotazioni dei vini (-13% rispetto al 2017) e a subire maggiormente la riduzione dei listini sono stati i vini comuni, più esposti alle dinamiche dell’offerta internazionale e alla concorrenza di altri Paesi Produttori, in particolare della Spagna, registrando un -27% maturato da un -34% dei bianchi e da un -21% dei rossi. Per i vini a denominazione (Doc e Docg), invece, la riduzione è stata più contenuta (-6%), dimostrando che i vini di qualità hanno mercati più consolidati e meno esposti alla concorrenza dei competitor.

 L’Abruzzo ha visto chiudere il 2018 con un +6,4% di esportazioni all’estero con buoni risultati anche in Italia.

 “Come Cia Chieti - Pescara riconosciamo il valore del settore vitivinicolo nell’economia regionale”, continua Sichetti, “e ribadiamo l’importanza della cooperazione, soprattutto nel chietino. Quest’anno organizzeremo un evento a Villa Medici in cui interverranno esperti del settore per approfondire le tematiche del genoma e della coltivazione biologica della vite”.

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1 Eventi - 16 set 2019

“Scampagnate in fattoria”: il 22 settembre appuntamento ad Altino all’Azienda Agricola Terrafonte di Annamaria D’Alonzo

Ultimo appuntamento con l’iniziativa “Scampagnate in fattoria”, il progetto promosso dall'associazione Donne in Campo Chieti-Pescara della Cia-Agricoltori Italiani. Domenica 22 settembre sarà l’Azienda Agricola Terrafonte di Annamaria D’Alonzo ad ospitare l’evento in una giornata alla scoperta del peperone dolce di Altino, diventato Presidio Slow Food nel 2015. L’iniziativa consiste in quattro appuntamenti in quattro aziende che rappresentano il Chietino, il Pescarese, il Sangro e il Vastese alla scoperta del mondo dell'agricoltura al femminile, che declina salute e benessere, storia e tradizioni, cibo rurale e gusto. La tappa di Altino concluderà il tour che ha toccato Cugnoli (Pescara), dall'agriturismo "Rosso di sera" di Domenica Trovarelli, presidente regionale del movimento, poi San Martino sulla Marrucina, nell'agriturismo "La brocca" di Carla Di Crescenzo, fino all’azienda di Antonella Vicoli, presidente di Donne in Campo Chieti-Pescara, a Montenero di Bisaccia. 


La giornata di domenica prenderà il via alle ore 10:00 in contrada Scosse dove i partecipanti visiteranno la piantagione di peperone dolce di Altino, raccoglieranno un cestino di peperoni per poi imparare a fare la tipica collana con ago e filo che rimarrà come ricordo. Seguirà il pranzo rigorosamente a base di peperone dolce e la  visita al Museo del peperone dolce di Altino. Ci sarà intrattenimento per bambini e musica popolare. La giornata si concluderà con una passeggiata alla scoperta del centro storico del piccolo borgo abruzzese. 

 

Il programma è arricchito, inoltre, dall’intervento della dottoressa Marilisa Laudadio, farmacista nutrizionista, che parlerà di alimentazione, intolleranze alimentari e salute. 


“La mia è un’azienda di famiglia storica”, dice Annamaria D’Alonzo, “che si occupa della produzione della materia prima, il peperone dolce, fino alla sua trasformazione in prodotto finale. La preparazione avviene nel modo più elementare e semplice possibile al fine di ottenere un prodotto sano e genuino, così come veniva fatto una volta”. 


L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Altino e dall’Associazione del Peperone Dolce di Altino. 



La giornata prevede una quota di partecipazione, per il pranzo e le varie attività, di 25 euro per gli adulti e 10 per i bambini (dai 5 anni). Per partecipare si può contattare l’azienda al 3482108834.


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1 Eventi - 02 set 2019

"Scampagnate in fattoria”: l’8 settembre appuntamento all’Azienda Agricola Biologica Antonella Vicoli

Domenica 8 settembre appuntamento all’Azienda Agricola Biologica Antonella Vicoli, tra San Salvo e Montenero di Bisaccia (Campobasso), nell’ambito di "Scampagnate in fattoria", il progetto promosso dall'associazione Donne in Campo Chieti-Pescara della Cia-Agricoltori Italiani. Una giornata alla scoperta della vita in campagna con yoga tra gli ulivi per parlare di cibo e salute, passeggiata tra le colline molisane, laboratori di panificazione e biscotti, i giochi di una volta, mercatino e pranzo a buffet. L’iniziativa consiste in quattro appuntamenti per scoprire il mondo dell'agricoltura al femminile, che declina salute e benessere, storia e tradizioni, cibo rurale e gusto.

Dopo la prima tappa a Cugnoli (Pescara), dall'agriturismo "Rosso di sera" di Domenica Trovarelli, presidente regionale del movimento e a San Martino sulla Marrucina, nell'agriturismo "La brocca" di Carla Di Crescenzo, ora il tour toccherà il Vastese nell’azienda di Antonella Vicoli in Contrada San Biase 8, attenta da sempre al settore biologico e alle produzioni di nicchia.

“L'idea è nata da un viaggio-studio fatto in Trentino”, spiega Antonella Vicoli, presidente di Donne in Campo Chieti-Pescara che riunisce circa 800 imprese agricole in rosa, “come associazione ci chiediamo come avvicinare le persone alla campagna, far conoscere le aziende e i prodotti e come fare business. Nel nord Italia, anche con meno risorse di noi, lo fanno da anni, e così abbiamo preso spunto da un progetto già avviato e di successo”.

Numerose le aziende che, nel corso della giornata, esporranno i loro prodotti e le loro tipicità presentando le loro eccellenze al territorio e alle famiglie che parteciperanno.

Il programma si articolerà in laboratori, degustazioni, workshop tra gli ulivi. Alle ore 11:00 “Cibo, salute e benessere” con la dottoressa Luz Marina Doninelli farmacista e naturopata, con la dottoressa Angela Giulianibiologa e nutrizionista e con la dottoressa Tiziana Iozzilife coach e scrittrice. Alle ore 13:00 ricco pranzo a buffet con la partecipazione del professorFrancesco Stoppa. Tra relax e divertimento alle ore 17:00 una passeggiata naturalistica con il FAI e il C.E.A. “Giglio di Mare” alla scoperta delle aree SIC tra tutela e valorizzazione.

La giornata, che inizia alle 10 e prosegue fino a sera, prevede una quota di partecipazione, per il pranzo e le varie attività, di 25 euro per gli adulti e 10 per i bambini (dai 5 anni). Per partecipare si può contattare l’azienda al 320 6063284.

P‍rogramma in allegato

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1 In Evidenza - 09 ago 2019

Il Presidente Cia Abruzzo Mauro Di Zio esprime preoccupazione per la situazione politica nazionale e regionale

Come Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo non possiamo non esprimere profonda preoccupazione per la crisi politico-istituzionale ufficializzata ieri.

Una crisi da tempo evidente, che ha visto i principali esponenti delle due forze politiche che componevano il governo fronteggiarsi in un crescendo di provocazioni e sgarri, e che ha visto sancire il suo epilogo proprio nel nostro Abruzzo, nella iniziativa pescarese del vice Premier, nonché segretario della Lega, Matteo Salvini. 

Non possiamo che essere preoccupati perché la crisi avviene in un contesto che vede i paesi europei impegnati nella formazione della nuova Commissione: già l'Italia non partiva da una posizione favorevole, e partecipare alle trattative in un contesto simile non migliora certo le cose.

Per non parlare della difficile situazione economica e sociale del paese, della necessità di mettere in campo strategie di rilancio dei consumi, di riduzione del costo del lavoro e del cuneo fiscale, di eliminazione del carico di burocrazia, di rimozione di spropositate differenze economiche tra strati della popolazione o tra differenti aree del paese, e di tanto altro ancora. 

Siamo fortemente preoccupati anche per la situazione del nostro Abruzzo. 

L'annuncio di una verifica tra le forze politiche che compongono la maggioranza in regione non è una buona notizia: le verifiche richiedono tempo, e le procedure legislative, ma anche burocratiche ed amministrative, risentono di questa situazione.

La necessità di iniziative volte a fare della nostra una regione coesa, che progetta e realizza strategie di crescita attraverso servizi, innovazione tecnologica, infrastrutture materiali ed immateriali è evidente, affinché nessuna popolazione e nessun territorio restino indietro.

Ma l'ambito in cui è davvero impensabile perdere anche un solo minuto, perché sarebbe fatale, è quello agricolo.

Il disimpegno di risorse ingentissime del Piano di Sviluppo Rurale 2014-2020 è un evento che, per essere scongiurato, richiede capacità di condivisione e celerità di azione assolutamente straordinari.

Noi di Cia Agricoltori Italiani Abruzzo siamo pronti. L'Abruzzo intero, e non solo quello agricolo, chiede alla politica di esserlo altrettanto.

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1 In Evidenza - 02 ago 2019

Digital marketing per "I Prodotti dell’Appennino"

Sono stati consegnati ieri i  primi attestati di partecipazione alle Aziende abruzzesi che hanno concluso il percorso formativo gratuito “Digital Market Project”, che costituisce a tutti gli effetti una nuova fase del progetto “I Prodotti dell’Appennino” messo in campo da Cia-Agricoltori Italiani, con il supporto di JPMorgan Chase Foundation, per promuovere la vendita delle prelibatezze enogastronomiche del territorio ricompreso nel cratere del sisma che nel 2016-2017 ha colpito il Centro Italia. Il Programma si propone di rivitalizzare l’attività economica aiutando 150 micro e piccole imprese attive nei settori dell’agricoltura e dell’agriturismo locali, e che hanno subito danni, a ricostruire la propria base clienti con le vendite online. Il programma consentirà a Cia-Agricoltori Italiani di stabilire per le aziende aderenti uno o più canali di vendita online, pagando per conto degli agricoltori i costi essenziali previsti per il servizio. Oltre agli evidenti vantaggi economici derivanti dall’avere un canale di vendita innovativo e aggiuntivo rispetto a quelli tradizionali, il valore di questa iniziativa è tutto nella forza del sistema Cia-Agricoltori Italiani di aggregare gli agricoltori per presentare la qualità dei loro prodotti all’interno di una vetrina mondiale. Il percorso formativo “Digital Market Project”, sviluppato da Cia con la propria Associazione Agricoltura è Vita, prevede elementi di base, modelli di business, e-commerce e suo sviluppo, metriche e tools di analisi, web marketing e multi-store per l’internazionalizzazione, marketplace vs pure e-commerce. Alla cerimonia finale di consegna dei primi attestati erano presenti Matteo Ansanelli, direttore ricerca e formazione Associazione Agricoltura è Vita, e Laura Brida, responsabile progetto “I Prodotti dell’Appennino”. Mauro Di Zio, Presidente regionale e Vice Presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, esprime soddisfazione per il ruolo prezioso che la Confederazione sta svolgendo al fianco delle Imprese e per l’opportunità di rilanciarsi che viene data loro con questo progetto, il cui successo ribadisce la necessità, da sempre sostenuta dalla Cia, di mettere in atto politiche agricole degne di tal nome, capaci di supportare lo sviluppo e la modernizzazione di un settore che, per l’eccellenza che rappresenta in campo mondiale, dovrebbe essere vantato come un fiore all’occhiello del nostro Paese. Le aziende d’Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria che fossero interessate a sostenere il corso formativo gratuito “Digital Market Project”, possono inoltrare la manifestazione di interesse all'indirizzo email organizzazione@cia.it per essere contattate e ricevere maggiori dettagli in merito.

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1 In Evidenza - 29 lug 2019

Manovra: Cia, riforma fiscale includa misure per le imprese


Il vicepresidente nazionale Di Zio all’incontro a Palazzo Chigi tra premier Conte e parti sociali

La riforma fiscale dovrà prevedere interventi dedicati alle imprese, in particolare per politiche di sviluppo e per investimenti in infrastrutture, di cui le aziende delle aree interne hanno bisogno. Questa la posizione di Cia-Agricoltori Italiani -contenuta anche nel progetto "Il Paese che Vogliamo"- intervenuta con il vicepresidente nazionale Mauro Di Zio al tavolo di confronto a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte e le parti sociali su fisco e manovra.

Più in dettaglio, l’eventuale introduzione della Flat Tax "dovrebbe comunque assicurare il criterio costituzionale di progressivitàproducendo benefici a favore di tutte le categorie socialigarantendo in tal senso anche il diritto alle detrazioni e deduzioni degli oneri sostenuti".

In più, ha ribadito il vicepresidente Cia, "bisogna assolutamente evitare l'aumento dell’Iva, che sarebbe deleterio per il sistema produttivo italiano e sicuramente per tutto il settore agricolo. L'innalzamento dell’Iva, infatti, avrebbe un impatto fortemente negativo sui consumi che il sistema Paese non può sostenere".

Quanto alle misure specifiche per il settore agricolo, c’è bisogno di "investimenti finalizzati a realizzare maggiori condizioni di produttività e competitività, anche attraverso il riconoscimento di uno specifico credito d’imposta per l’innovazione -ha osservato Di Zio-. Inoltre, è necessario sostenere forme, anche innovative, di aggregazione di processo e di prodotto; intervenire in maniera strutturale per la riduzione dei costi di produzione, agendo sulla riduzione del cuneo fiscale e sul costo del lavoro; agire sulla semplificazione burocratica e, infine, riconoscere il valore sociale dell’agricoltura".

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