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1 In Evidenza - 03 nov 2025

Ue: Cia, accordi commerciali solo con reciprocità e vera tutela per gli agricoltori


Gli accordi commerciali devono servire a creare efficienza, competitività e vantaggi reciproci, non a scaricare i costi sulle imprese agricole. È questo il messaggio che il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha portato al Masaf, nell’incontro con il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ribadendo la posizione dell’organizzazione: reciprocità e tutela effettiva dei produttori devono essere il punto di partenza di ogni trattativa internazionale.
“Parlare di fondi di compensazione significa già ammettere che un accordo crea squilibri -ha detto Fini-. L’Europa deve garantire parità di regole e condizioni per tutti: solo così gli accordi possono essere strumenti di crescita e non di crisi”.

Cia ha richiamato la necessità di una valutazione d’impatto cumulativa sui vari accordi commerciali oggi in discussione, affinché la politica commerciale dell’Ue non diventi un fattore di instabilità per i mercati agricoli. Allo stesso tempo, ha chiesto clausole di salvaguardia realmente efficaci e tempestive per proteggere le produzioni sensibili.

Nel corso dell’incontro, Cia ha sollecitato il commissario Ue a rilanciare con decisione il dialogo con gli Stati Uniti per raggiungere l’obiettivo “zero per zero” sui dazi, a partire dal vino. “La stabilità nei rapporti con Washington è prioritaria”, ha spiegato Fini, ancora di più “dopo i pesanti segni di rallentamento del nostro export agroalimentare verso gli Usa, che da giugno ad agosto ha perso oltre 210 milioni di euro rispetto al 2024” e anche “contro il rischio di nuovi dazi antidumping sulla pasta italiana”.

Sul dossier Mercosur, Cia ha espresso forti preoccupazioni per l’insufficienza delle clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione. “Servono meccanismi automatici e vincolanti, non discrezionali -ha osservato Fini-. Abbiamo necessità di maggiori certezze giuridiche rispetto alle soglie previste del 10% e di un sistema di monitoraggio trasparente e veloce per evitare l’import incontrollato di carne bovina, pollame, miele, zucchero e riso, che rischiano di mettere in crisi le filiere europee”.
Cia, infine, ha richiamato l’attenzione di Šefčovič sulla revisione del Regolamento SPG (Sistema di Preferenze Generalizzate). “Siamo preoccupati, il riso europeo non può essere lasciato senza difese -ha evidenziato Fini-. Per questo, occorre arrivare a stabilire una soglia di importazione ragionevole, da ripartire tra i Paesi beneficiari secondo le tendenza storiche di import, al fine di evitare concentrazioni eccessive e distorsioni di mercato”.

“Gli agricoltori europei non chiedono protezionismo -ha concluso il presidente di Cia- ma parità di condizioni. Solo con reciprocità, regole uguali per tutti e strumenti di tutela rapidi potremo affrontare la sfida della competitività globale senza sacrificare la nostra agricoltura”.

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1 In Evidenza - 22 ott 2025

CIA: Bene la declaratoria di eccezionalità per le avversità atmosferiche. Ora risposte rapide e concrete per le aziende

CIA Abruzzo CIA Chieti–Pescara esprimono grande soddisfazione per la decisione della Giunta regionale che ha approvato la declaratoria dell’eccezionalità delle avversità atmosferiche che tra il 2 luglio e il 3 agosto 2025 hanno colpito i territori agricoli di Pescina, San Benedetto dei Marsi, Cerchio, Fossacesia, Rocca San Giovanni, Treglio e Frisa, con danni stimati in oltre 31 milioni di euro.

Il provvedimento riconosce ufficialmente la gravità del downburst del 3 agosto, un evento atmosferico di straordinaria intensità che ha devastato ampie zone della provincia di Chieti, in particolare Fossacesia, Frisa, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro, Bucchianico e Casalincontrada, causando perdite tra il 50% e il 90% delle produzioni di vite, olivo, ortaggi, frutta e pomodori, oltre a danni gravi a serre, impianti e strutture aziendali.

“È un risultato importante per il nostro comparto”, dichiara il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti, “Fin dalle prime ore successive all’evento abbiamo raccolto le segnalazioni degli agricoltori, documentato i danni e chiesto con forza il riconoscimento della calamità naturale. Oggi arriva una risposta concreta alle nostre richieste.”

“Il riconoscimento dell’eccezionalità”, aggiunge il presidente di CIA Chieti–Pescara, Domenico Bomba, “è il primo passo verso il ristoro delle imprese che hanno perso quasi tutto. Ora serve che i tempi per l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale siano rapidi e certi, perché le aziende non possono più attendere.”

Le confederazioni rinnovano l’appello alla Regione e al Governo affinché vengano adottate misure strutturali di prevenzione e adattamento climatico, potenziando la rete irrigua, gli strumenti assicurativi agevolati e gli interventi di difesa attiva, per proteggere il patrimonio agricolo e il reddito degli imprenditori.

“Questo evento”, conclude Sichetti, “è l’ennesima prova che il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. La politica deve essere pronta a sostenerci con strumenti efficaci, rapidi e moderni.”


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1 In Evidenza - 21 ott 2025

CIA Abruzzo: “Regolamento sul territorio rurale va semplificato, troppe barriere per le aziende agricole”

CIA Abruzzo lancia l’allarme sulla bozza del “Regolamento degli Interventi sul Territorio Rurale” (Art. 63 della L.R. 58/2023), definito oggi un ostacolo più che uno strumento di crescita per le piccole e medie imprese agricole della regione.

“Abbiamo analizzato con attenzione la bozza e riconosciamo l’intento della Regione di dotare il settore di uno strumento moderno per sostenere gli investimenti”, spiega Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo, “Tuttavia, la realtà delle procedure evidenzia criticità concrete che possono bloccare le aziende prima ancora che possano usufruire dei benefici previsti.”

La burocrazia è eccessiva: per presentare un Progetto di Sviluppo Aziendale servono decine di documenti e professionisti esterni, con tempi e costi spesso insostenibili.

Il vincolo decennale di conduzione aziendale e mantenimento del bilancio attivo è troppo rigido: il settore agricolo è volatile e soggetto a crisi climatiche e di mercato, e dieci anni rischiano di trasformare un investimento in un vincolo oppressivo.

Il PSA Semplificato, pensato per le piccole aziende, è inefficace: troppe aree, comprese quelle naturali protette, sono escluse, lasciando fuori proprio chi più ha bisogno di strumenti snelli per modernizzarsi.


CIA Abruzzo propone di:

  • Introdurre un Documento Unico di Progetto (DUP) per ridurre tempi e costi e semplificare la valutazione.

  • Ridurre il vincolo decennale a cinque anni, consentendo aggiornamenti del piano aziendale in base al mercato e alle condizioni ambientali.

  • Rendere il PSA Semplificato realmente fruibile anche nelle aree vincolate, per interventi a basso impatto paesaggistico, con la compatibilità valutata dagli enti competenti.

“Snellire le procedure non è un favore agli agricoltori, ma un investimento strategico per il futuro dell’economia rurale abruzzese,” conclude Sichetti, “Accogliere queste proposte significherebbe trasformare un regolamento oggi inapplicabile in un vero alleato delle nostre imprese, liberando energie e risorse per competitività, sostenibilità e tenuta sociale dei territori rurali.”

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1 In Evidenza - 18 ott 2025

PAC 2025, primi 18,8 milioni alle aziende abruzzesi: CIA Abruzzo, “Boccata d’ossigeno, ma i tagli continuano a pesare"

“Bene i pagamenti Pac ma non cancellano le difficoltà del settore”. È partita la campagna di pagamenti PAC 2025 con l’erogazione dei primi 18,8 milioni di euro destinati alle aziende agricole abruzzesi.

Tuttavia, le difficoltà strutturali del settore restano evidenti e il rischio derivante dai tagli complessivi alla PAC futura continua a preoccupare.

“Va bene ricevere gli anticipi: sono risorse che gli agricoltori si sono guadagnati con il loro lavoro quotidiano”, sottolinea il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti. “Ma non possiamo dimenticare che la PAC post-2027, secondo le stime nazionali, subirà un ridimensionamento significativo: il peso della politica agricola comune scenderà dal 31% al 15% delle risorse complessive, con una perdita di circa 9 miliardi per l’Italia rispetto al periodo attuale. Questo riduce le prospettive di sostegno per le nostre aziende e mette sotto pressione l’intero comparto. Gli anticipi aiutano, ma non sono un regalo.”

La PAC attuale ammonta a 378 miliardi a livello europeo, mentre quella futura potrà contare su circa 294 miliardi. “In un periodo segnato dagli effetti del cambiamento climatico, dall’instabilità dei mercati e dalle sfide geopolitiche, servono risorse certe e adeguate, non solo anticipi temporanei”, aggiunge Sichetti.


Particolare attenzione va alle aree interne e montane, spesso marginali ma cruciali per l’economia e il territorio regionale. “Presidiare questi territori significa proteggere biodiversità, paesaggio e comunità locali. Sostenere le aziende agricole significa proteggere l’Abruzzo nel suo insieme.”

CIA Abruzzo si unisce alla preoccupazione espressa da CIA-Agricoltori Italiani e sostiene l’obiettivo di far cambiare rotta alla Commissione Europea, evitando che si frammenti e si indebolisca una delle politiche fondanti dell’UE.

“Gli anticipi PAC sono un segnale positivo, ma non devono farci dimenticare le criticità strutturali e i tagli in arrivo”, conclude Sichetti. “Continueremo a sollecitare attenzione e sostegno, perché il lavoro degli agricoltori merita risposte concrete e durature. Gli anticipi aiutano oggi, ma senza un flusso stabile di risorse, i tagli continueranno a penalizzare le imprese e a mettere a rischio l’intero settore agricolo regionale.”

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1 In Evidenza - 17 ott 2025

Donne in Campo-Cia: un piano d’azione per le imprenditrici agricole e i territori rurali


Dalla ripresa degli incentivi dedicati all’introduzione del co-manager aziendale, passando per il rilancio dei consultori familiari rurali. Sono queste alcune delle proposte presentate da Donne in Campo-Cia nella sua Assemblea nazionale, “Donne rurali: energia vitale per un territorio in salute”, oggi a Roma in Auditorium Giuseppe Avolio. Proposte non solo politiche ed economiche, ma anche sociosanitarie, pensate per dare risposte concrete e complete alle aziende agricole femminili, soprattutto nelle aree interne del Paese.

“Vogliamo costruire un piano d’azione che parte dalle esigenze reali delle imprenditrici agricole -ha detto la presidente di Donne in Campo, Pina Terenzi- pilastri di un’agricoltura sostenibile e multifunzionale e motore dei territori rurali, ma troppo spesso dimenticate dalle politiche di welfare e sviluppo”.

In Italia il 31,5% delle imprese agricole è guidato da donne, circa 355 mila aziende, e le lavoratrici rappresentano il 32% della manodopera, pari a 470 mila persone. In totale, oltre 800 mila donne che contribuiscono ogni giorno alla vitalità economica e sociale delle aree interne. Eppure, ha sottolineato Terenzi, “questa forza diffusa opera in contesti dove la desertificazione dei servizi – dall’assistenza sanitaria ai trasporti, dagli asili ai consultori – limita pesantemente la possibilità di conciliare vita e lavoro, sovraccaricando le imprenditrici, spesso madri o caregiver di familiari anziani o con bisogni speciali, con conseguenze su produttività e salute fisica e mentale”.

Per questo, Donne in Campo-Cia ha messo in fila un insieme di interventi “fondamentali per sostenere la permanenza della donna e della sua famiglia agricola nei territori -ha ribadito Terenzi- e per trasformare l’impegno quotidiano delle imprenditrici in sviluppo per tutto il Paese”.

Tra le proposte, l’introduzione del co-manager dell’imprenditrice agricola, per garantire la continuità dell’attività durante i periodi di gestazione, maternità o assenza forzata, consentendo alla donna di scegliere personale di fiducia. Centrale anche la richiesta di mantenere e potenziare i punti nascita nelle aree interne, superando lo scoglio demografico che oggi ne determina la chiusura. Altro punto chiave è il rilancio dei consultori familiari rurali, come presidi di medicina di genere e sostegno psicologico per donne e giovani agricoltori. Fra le priorità, inoltre, valorizzare il ruolo sociale delle imprese agricole femminili, riconoscendo la loro capacità di offrire servizi educativi e di assistenza nelle comunità: fattorie didattiche e sociali, agriasili e agriturismi come centri di welfare di prossimità. Altrettanto necessario è prevedere una congrua dotazione finanziaria dedicata a livello nazionale e una legge quadro per l’imprenditoria agricola femminile, oggi marginale nei principali fondi e programmi come la Pac e il Pnrr, oltre a un pieno riconoscimento dei bisogni delle donne nel ridisegno della politica agricola europea.

Tutti interventi che si affiancano alle alleanze strategiche costruite da Donne in Campo-Cia con il mondo dell’associazionismo, della ricerca e della cultura e portate in Assemblea: la collaborazione con Cittadinanzattiva per il diritto alla salute delle donne nelle aree interne, la partnership con l’Università di Cassino e SIDEA sull’impresa femminile, la sinergia con la Fondazione Lagostena Bassi per la prevenzione della violenza di genere attraverso il lavoro e l’indipendenza economica.


“In un momento di grande trasformazione per il mondo agricolo, il lavoro di Donne in Campo rappresenta un segnale concreto di innovazione e di visione -ha chiosato il presidente di Cia, Cristiano Fini-. La transizione verso sistemi agroalimentari più inclusivi, resilienti e sostenibili passa dal pieno riconoscimento del ruolo delle donne. Garantire loro pari accesso alle risorse, alla terra, al credito non è solo una questione di equità, ma una leva strategica per l’efficienza dell’intero settore. Sostenere il contributo delle donne in agricoltura significa investire nell’energia vitale dei territori e nel futuro delle nostre comunità rurali”.

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1 In Evidenza - 17 ott 2025

Dazi Usa: Cia, export agroalimentare giù del 22%. Persi 126 milioni in un solo mese


Il Made in Italy agroalimentare perde terreno sotto la pressione dei dazi Usa: ad agosto le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono crollate del 22% rispetto allo stesso mese del 2024, con una perdita di 126 milioni di euro in soli trenta giorni. Lo dice l’Ufficio Studi di Cia-Agricoltori Italiani, analizzando i dati diffusi oggi dall’Istat.
Appare chiaro un trend negativo che va consolidandosi. Da aprile, infatti, le vendite oltreoceano sono in calo per il terzo mese consecutivo, dopo anni di crescita costante. Tra giugno e agosto le perdite superano già i 210 milioni di euro.

Ma questo rallentamento -avverte l’Ufficio Studi di Cia- si riflette anche sull’andamento complessivo del 2025. Nei primi otto mesi, la crescita annua dell’export agroalimentare tricolore verso gli Usa si è di fatto azzerata, contro l’incremento del 19% registrato nello stesso periodo del 2024. In termini assoluti, questo vuol dire che, mentre tra gennaio e agosto 2024 l’aumento tendenziale delle esportazioni era stato di 802 milioni di euro, nello stesso periodo del 2025 è stato solo di 1 milione di euro.

“I dazi Usa, uniti al cambio euro/dollaro sfavorevole, stanno colpendo il nostro export di qualità, mettendo in difficoltà migliaia di imprese agroalimentari -ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Bisogna muoversi con tempestività e determinazione, agire con prontezza per salvaguardare anni di lavoro e di presenza costruita sul mercato americano”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 03 mar 2025

Extravergine: si aggiorni normativa internazionale che penalizza Italia


Sì aggiorni al più presto l’obsoleta normativa internazionale sugli steroli che penalizza l’olio italiano, abbassandone il limite rispetto agli attuali 1000 mg/kg. Questo, oggi, a Sol2Expo 2025 l’appello del presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al Masaf, affinché possa portare le istanze dei nostri olivicoltori al COI (Consiglio oleicolo internazionale) e alla Commissione europea.

Quello degli steroli era un parametro chimico introdotto 30 anni fa come sinonimo di purezza dell’olio d’oliva, ma ora il 50% dell’extravergine italiano –pur essendo produzioni autentiche e di qualità- non riesce più a mantenere quei livelli per effetto dei cambiamenti climatici e delle nuove tecniche produttive. La problematica riguarda, in particolare, alcune varietà tradizionali di oliva che vengono valorizzate attraverso una strategia di marketing mirata alla commercializzazione di extravergini in purezza varietale.


Cia ricorda che la chimica negli ultimi anni ha messo in campo altre e nuove armi per contrastare le frodi, che sono molto più efficaci dell’analisi rispetto agli steroli totali. Bisogna, dunque, prevedere regole coerenti con la realtà e tali da non condizionare inopinatamente le attività delle imprese della filiera olivicola-olearia che operano in modo corretto -come nel caso degli oli mono-varietali- e che valorizzano le caratteristiche organolettiche di varietà legate al territorio, rispettando tutte le disposizioni vigenti in materia di purezza e qualità.

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1 In Evidenza - 26 feb 2025

Agriturismi: in vent’anni aziende raddoppiate in Italia. Cresce anche l’Abruzzo

Il settore agrituristico continua a registrare una crescita significativa in Italia, come evidenziato dal recente report Istat “Le aziende agrituristiche in Italia” relativo all’anno 2023. Secondo il rapporto, il numero delle aziende agrituristiche nel Paese è raddoppiato negli ultimi vent’anni, raggiungendo quota 26.129 (+1,1% rispetto al 2022). Anche il valore della produzione agrituristica è in forte crescita (+15,4%), trainato in particolare dall’incremento delle attività di ristorazione. I visitatori, inoltre, hanno toccato quota 4,5 milioni (+11% rispetto all’anno precedente), con una leggera prevalenza di turisti stranieri (51%).

L’Abruzzo segue il trend positivo nazionale, con un incremento costante delle aziende agrituristiche e dell’offerta di servizi per il turismo rurale. La regione, forte delle sue eccellenze enogastronomiche e paesaggistiche, continua ad attrarre visitatori sia italiani che stranieri, grazie alla crescente integrazione tra ospitalità, ristorazione e attività esperienziali come trekking, escursioni naturalistiche, equitazione e fattorie didattiche.

“Il raddoppio delle aziende negli ultimi vent’anni e l’incremento del valore della produzione dimostrano come il settore rappresenti una risposta concreta alla crescente domanda di esperienze autentiche e sostenibili”, commenta Domenica Trovarelli, presidente Turismo Verde Abruzzo.

“Anche in Abruzzo, l’agriturismo si conferma un motore di crescita per l’economia locale, valorizzando il patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico della regione”, continua, “Turismo Verde continuerà a sostenere il settore con proposte e iniziative volte a incentivare lo sviluppo dell’agriturismo, favorendo il connubio tra ospitalità, territorio e tradizione”.

“L’agriturismo rappresenta una risorsa strategica per il nostro territorio, favorendo lo sviluppo dell’economia rurale e valorizzando le nostre produzioni locali. La crescita registrata dal settore è un segnale importante, che testimonia la qualità e l’attrattività delle nostre aziende”, commenta Nicola Sichetti, presidente di CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, “Dobbiamo continuare a investire in innovazione e sostenibilità, puntando su un’offerta sempre più diversificata e su un’accoglienza autentica, capace di raccontare le eccellenze del nostro territorio.”

Come evidenziato dal rapporto Istat, la multifunzionalità è un aspetto sempre più rilevante nel settore agrituristico. In Abruzzo, molte aziende combinano l’attività di alloggio con la ristorazione e la degustazione di prodotti tipici. In crescita anche le strutture che propongono attività outdoor e didattiche, rispondendo alla crescente domanda di turismo esperienziale e sostenibile.

“È fondamentale sostenere gli agriturismi con politiche mirate, facilitando l’accesso ai fondi per l’ammodernamento delle strutture e promuovendo la filiera corta, elemento distintivo delle nostre aziende”, conclude Sichetti.

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1 In Evidenza - 24 feb 2025

Sana: Cia, bene dati su bio. Obiettivo superficie agricola utilizzata (Sau) al 25%


“I dati dall’analisi sul biologico dall’Osservatorio Sana 2025 sono sicuramente positivi sia in termini di superfici bio che di operatori coinvolti, ma non dobbiamo sederci sugli allori. Il settore va sostenuto e tutelato sia nelle politiche che nelle risorse dedicate alla ricerca e all’innovazione per arrivare ad una Sau (superficie agricola utilizzata) del 25% in tutto il Paese. Penso soprattutto ad alcune filiere nelle quali dobbiamo implementare le quote produttive, riducendone l’import”. Così oggi il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al convegno Rivoluzione Bio, prezioso momento di incontro e dibattito sui temi più caldi per la filiera del biologico italiano.

“Le aziende biologiche sono più grandi e più giovani rispetto a quelle convenzionali -sottolinea Fini-, la superficie media nazionale delle aziende bio (29 ettari) è quasi il doppio di quella media delle aziende agricole italiane; anche rispetto al tema del ricambio generazionale, la percentuale di aziende bio condotte da giovani è molto più alta rispetto a quella che si registra nel panorama nazionale, anche se ancora molto da fare nelle aree interne perché non c’è omogeneità su tutto il territorio”. Cia sottolinea anche la necessità di una maggiore semplificazione burocratica, come -ad esempio- per l’iter autorizzativo delle tecniche di bio-controllo.

“Tra i tanti indicatori gli positivi c’è anche il consumo fuori casa, tendenza che va dunque consolidata e incoraggiata”, conclude Fini. Per Cia bisogna, ora, trovare risposte adeguate da un rinnovato quadro di sostegno finanziario da parte dell’Ue e con la contestuale piena attuazione di quanto previsto nel Piano di Azione Nazionale sul Biologico. 

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1 Sicurezza nei Luoghi di Lavoro - 24 feb 2025

Cia Abruzzo: al via la campagna “Agricoltura sicura” per promuovere la sicurezza sul lavoro nei campi

Prende il via la campagna di prevenzione e sensibilizzazione "Agricoltura Sicura", promossa da CIA Abruzzo in collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Chieti-Pescara e la ASL Servizio SPSAL di Chieti. Un’iniziativa che mira a diffondere la cultura della sicurezza nelle aziende agricole, affrontando i principali rischi connessi al lavoro nei campi e fornendo strumenti concreti per la prevenzione di incidenti e infortuni.

Negli incontri saranno affrontati i principali temi legati alla sicurezza sul lavoro agricolo: dagli obblighi dei datori di lavoro alle misure di prevenzione per il corretto utilizzo delle macchine agricole, dal rischio chimico e biologico a quello ergonomico e infortunistico, fino al contrasto del lavoro irregolare e alla gestione delle emergenze.

Il primo incontro si terrà il 6 marzo 2025 alle ore 10:00 presso la Cooperativa Euro-Ortofrutticola del Trigno a San Salvo, un appuntamento rivolto agli agricoltori dell’area vastese a cui seguiranno altri incontri nelle diverse aree del territorio.

“Troppo spesso la cronaca ci riporta tragedie evitabili nei campi, con lavoratori che perdono la vita o subiscono gravi infortuni a causa della scarsa conoscenza delle norme di sicurezza o della mancanza di adeguati strumenti di prevenzione”, dichiara il Presidente CIA Chieti-Pescara Domenico Bomba, “Con questa campagna vogliamo dare un segnale chiaro: la sicurezza non è un costo, ma un investimento per la tutela della vita e della produttività aziendale. La collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro e la ASL è fondamentale per informare, sensibilizzare e contrastare il lavoro irregolare, garantendo così maggiore dignità e sicurezza per tutti gli operatori del settore”.

Secondo gli ultimi dati disponibili, tra le principali cause di incidenti in agricoltura figurano il ribaltamento di trattori e macchinari, l’esposizione a sostanze chimiche nocive, le cadute dall’alto e gli sforzi fisici ripetuti, con conseguenze spesso devastanti per i lavoratori. La campagna "Agricoltura Sicura" nasce proprio per contrastare questi rischi attraverso l’informazione e la formazione, incentivando l’adozione di buone pratiche aziendali e il rispetto della normativa vigente.

"È essenziale che ogni azienda agricola adotti le giuste misure di prevenzione per garantire un ambiente di lavoro sicuro e conforme alle normative. Insieme all’Ispettorato Nazionale del Lavoro di Chieti-Pescara e alla ASL di Chieti, ci impegniamo a sensibilizzare gli agricoltori sui rischi e sulle best practices da seguire, per migliorare le condizioni di lavoro e contrastare fenomeni di lavoro irregolare”, ha commentato il Presidente CIA Abruzzo, Nicola Sichetti.

L'incontro del 6 marzo a San Salvo, incentrato incentrato sulle tematiche delle assunzioni corrette e sulla gestione dei contratti di lavoro in agricoltura, si aprirà con i saluti istituzionali del Presidente della Cooperativa Euro-Ortofrutticola del Trigno, Nicolino Torricella, e del Presidente CIA Chieti-Pescara, Domenico Bomba. A seguire, gli interventi tecnici a cura dell' ispettore Gabriele D’Intino e dell' ispettrice Michela Formichetti.

L’incontro sarà moderato dal Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano.


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1 In Evidenza - 21 feb 2025

Ue: Cia, visione Hansen su agricoltura apre nuova strada. Assicurare budget


Nel paper sul futuro dell’agricoltura Ue del commissario Christophe Hansen c’è la risposta alle richieste, avanzate da tempo all’Europa, rispetto a Pac e semplificazione, reddito equo e sostenibilità, lotta alle fitopatie e gestione del rischio, reciprocità e trasparenza, fino al rilancio delle aree interne, al ricambio generazionale e alla previsione di una strategia di resilienza idrica. Positivo, dunque, il giudizio di Cia-Agricoltori Italiani che trova innegabile il cambio di passo narrativo, una svolta importante se confermata dai fatti.

“C’è tutto e anche più di quello che ci si poteva aspettare -commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Il documento di visione per il sistema agroalimentare Ue da qui al 2040, presentato oggi, interpreta finalmente i nostri input per ridare vero protagonismo all’agricoltura, da incentivare, sostenere, difendere e non da mistificare e penalizzare come accaduto fino a ora. L’impresa sarà ardua sia sotto il profilo politico che sul fronte della riorganizzazione delle risorse -aggiunge-, monitoreremo roadmap e azioni, da Bruxelles a Roma, perché questa sia la volta buona”.

Si rafforza, quindi, l’attenzione di Cia su una serie di punti scritti: dal più generale riposizionamento della dimensione economica e sociale, prioritaria rispetto a quella ambientale, e dove la sostenibilità trova nell’agricoltura un’alleata strategica, all’impegno per la redditività e la competitività delle imprese agricole alle quali va riconosciuto il giusto prezzo, garantito il rispetto del principio di reciprocità nelle relazioni commerciali e assicurata la trasparenza sull’origine in etichetta.

A queste promesse, si aggiunge quella lungamente sollecitata da Cia per una Pac più semplice e mirata, soprattutto a sostegno maggiore degli agricoltori davvero attivi; e quella auspicata rispetto al binomio fitofarmaci-Tea. Bene che si prospetti ancora l’uso dei primi se manca l’offerta di valide alternative, come le tecniche genomiche su cui accelerare, nella difesa delle colture dalle malattie.

Piace a Cia anche il paragrafo sulla zootecnia, affinché metta fine a fake news e attacchi ingiustificati nei confronti di un settore strategico per l’economia del Paese, ma ancora di più essenziale per l’agricoltura e la coesione delle aree interne. Quest’ultime che il testo definisce “funzionali”, facendo sintesi, di fatto, rispetto all’approccio atteso da Cia, in prima linea per la valorizzazione delle zone rurali anima dell’agricoltura italiana, poli di comunità, radici fondamentali di quella sovranità alimentare tra gli obiettivi dichiarati dalla stessa comunicazione Hansen.

Cia prende nota anche del richiamo concreto, e nel metodo, al ricambio generazionale in agricoltura e alla fiscalità agevolata per favorire la connessione pensionati-giovani, alla multifunzionalità e alla creazione di una piattaforma che valorizzi l’apporto delle donne nel comparto, ad asset chiave come l’innovazione e la digitalizzazione, la formazione e la consulenza, cruciali per lo sviluppo del settore.

“L’agricoltura può tornare davvero a essere attraente e autorevole -conclude Fini-. Il cibo buono e sicuro deve tutto ad aziende agricole solide, territori forti, generazioni di imprenditori messi nelle condizioni di innovare e al legame da ristabilire tra questi tre attori. Grazie al commissario Hansen per il tenore dell’impegno scritto, adesso serve la certezza dei regolamenti, ma soprattutto del budget. Ci appelliamo, per questo, anche al ruolo di supervisore dell’agricoltura affidato al vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto. C’è un lavoro importante da fare per la revisione del Quadro finanziario pluriennale e occorre una valutazione seria della proposta di un Piano unico per l’utilizzo dei fondi di coesione e Pac”.  

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1 CAA - Infobandi - 18 feb 2025

Assegnazione nuovi impianti vigneti: aperte le domande 2025

Le domande per l’assegnazione di nuove superfici per l’impianto di vigneti sono ufficialmente aperte.

Chi può partecipare?

Tutte le aziende agricole con superfici non utilizzate a vigneto, in conduzione (proprietà, affitto o comodato gratuito).

Criteri e vantaggi:

  • Le superfici richieste saranno assegnate in maniera proporzionata in base alle disponibilità nazionali e regionali.
  • Se l’autorizzazione rilasciata è inferiore al 50% della superficie richiesta, potrai rinunciare entro 10 giorni, con redistribuzione ai richiedenti.
  • Le autorizzazioni sono valide per 3 anni per impiantare i vigneti e rappresentano un’opportunità unica per far crescere la tua azienda!

Nota importante: Queste autorizzazioni non possono accedere al finanziamento per la Ristrutturazione e Riconversione Vigneti.

Come partecipare?

Rivolgiti all’ufficio CIA a te più vicino per ricevere tutte le informazioni necessarie e per essere assistito nella compilazione e presentazione della domanda. Hai tempo fino al 31 marzo 2025.

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