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In Evidenza - 19 lug 2024
Lavoro nei campi pericoloso per il caldo, Cia Abruzzo esprime soddisfazione per l'ordinanza del Presidente della Regione
Cia Abruzzo accoglie con favore l'ordinanza firmata dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che introduce misure di sicurezza per i lavoratori esposti a condizioni climatiche avverse nei settori agricolo e florovivaistico. L'ordinanza, in vigore fino al 31 agosto, prevede il divieto di lavoro nelle ore più calde della giornata, dalle 12:30 alle 16:00, su tutto il territorio regionale.
"Esprimiamo la nostra piena soddisfazione per questa decisione”, commenta Nicola Sichetti, Presidente Cia regionale, “La salute e la sicurezza dei lavoratori devono essere una priorità assoluta. Questa ordinanza rappresenta un passo importante per tutelare i lavoratori agricoli, garantendo loro condizioni di lavoro più sicure”.
L'ordinanza tiene conto anche dei provvedimenti sindacali locali e degli obblighi del Datore di lavoro, senza interferire con i servizi essenziali e le emergenze pubbliche. Tuttavia, si richiede comunque l'adozione di misure organizzative idonee a ridurre il rischio di esposizione al calore.
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In Evidenza - 17 lug 2024
Crisi idrica, agricoltura a rischio nelle province di Chieti e Pescara
È crisi idrica nelle province di Chieti e Pescara: la mancanza di acqua sta mettendo a rischio il settore agricolo e l'economia locale. Cia Chieti-Pescara lancia l'allarme e chiede misure urgenti per fronteggiare l'emergenza.
Nei primi sei mesi del 2024, le precipitazioni sono state inferiori del 40% rispetto alla media degli ultimi dieci anni, mentre le temperature medie sono aumentate di circa 2°C. Questa combinazione ha portato i bacini e i fiumi locali a registrare una riduzione del livello dell'acqua del 35%, lasciando alcune zone, come Penne, completamente senz’acqua da giorni.
"La situazione è drammatica", afferma Domenico Bomba, Presidente Cia provinciale, "La produzione agricola è in forte calo: i cereali hanno subito una riduzione del 30%, gli ortaggi del 25%, la frutta del 20% e la viticoltura del 15%. I danni stimati per il 2024 ammontano a circa 150 milioni di euro, comprendendo anche i costi per l'irrigazione di emergenza e l'acquisto di mangimi alternativi per il bestiame. I consorzi di bonifica stanno facendo del loro meglio per distribuire l'acqua disponibile, ma non è sufficiente. È necessaria una gestione più equa ed efficiente delle risorse idriche, con controlli e chiusure programmate per evitare sprechi”.
Diverse le misure proposte da Cia per affrontare la crisi:
Supporto Finanziario Immediato: Sostegno urgente per gli agricoltori colpiti, per coprire le perdite e i costi aggiuntivi.
Ottimizzazione dell'Uso delle Risorse Idriche: Implementazione di tecniche avanzate di irrigazione e gestione dell'acqua.
Investimenti in Infrastrutture Idriche: Costruzione di nuovi invasi e bacini per aumentare la capacità di stoccaggio.
Ricerca e Innovazione: Sviluppo di colture più resistenti alla siccità e tecnologie agricole innovative.
Collaborazione Istituzionale: Stretta collaborazione tra istituzioni locali, regionali e nazionali per implementare piani di gestione dell'acqua.
Anche Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo, esprime la sua preoccupazione e sostiene l'importanza di interventi tempestivi, "L'intera regione è colpita da questa crisi idrica e gli agricoltori stanno affrontando difficoltà senza precedenti. È essenziale che le istituzioni rispondano con urgenza alle nostre richieste di supporto finanziario e di investimenti in infrastrutture idriche. La nostra agricoltura non può aspettare, e il tempo per agire è adesso."
“A essere più a rischio sono le zone di Penne e Loreto. Sabato scorso, il consorzio di bonifica Centro ha approvato una delibera per ridurre del 17% l'erogazione dell’acqua nella zona legata alla diga di Penne, a causa di lavori che hanno costretto alla sospensione temporanea dell’erogazione, tuttavia, l'acqua continua a scarseggiare. A Sud, ci sono carenze idriche soprattutto sul Sangro dove stanno già programmando chiusure giornaliere per gestire meglio la situazione, mentre nel Vastese, grazie a Chiauci, la situazione dovrebbe stabilizzarsi fino a metà settembre”, conclude Bomba, "Questa crisi richiede un'azione decisa e concertata da parte di tutti gli attori coinvolti”.
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In Evidenza - 11 lug 2024
L'Olio Extravergine d'Oliva abruzzese ottiene il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP), soddisfazione
L'olio extravergine d'oliva abruzzese si appresta a ricevere un prestigioso riconoscimento: l'Indicazione Geografica Protetta (IGP). La proposta per l'istituzione di questo marchio è stata fortemente voluta dalla Cia Agricoltori Italiani-Abruzzo e ha ricevuto un parere favorevole dalla Regione Abruzzo. Questo passo significativo mira a valorizzare i produttori locali e a incrementare il reddito derivante dalla produzione di olio in Abruzzo.
Con la Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul Bura Abruzzo ordinario N. 26 del 3 luglio 2024, la regione Abruzzo ha espresso parere favorevole all'istituzione dell'I.G.P. "Olio d’Abruzzo", rappresentando un passaggio cruciale per il riconoscimento definitivo da parte del Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali).
L'introduzione dell'I.G.P. "Olio d’Abruzzo" comporterà la redazione di un disciplinare di produzione che stabilirà i metodi di ottenimento, le cultivar ammesse, le modalità di raccolta, stoccaggio e oleificazione, le zone di produzione e le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche. Questi passaggi sono sinonimo di qualità per il consumatore finale, garantendo un prodotto di vera eccellenza.
"Siamo estremamente orgogliosi di questo importante traguardo”, commenta il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “L'ottenimento dell'IGP per il nostro olio extravergine d'oliva rappresenta un riconoscimento significativo per le aziende abruzzesi. Questo marchio non solo valorizzerà le produzioni locali, ma consentirà anche ai nostri olivicoltori di ottenere un reddito più significativo. Inoltre, la tutela degli uliveti, che rappresentano una parte fondamentale del nostro paesaggio, avrà ricadute positive anche dal punto di vista turistico”.
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In Evidenza - 10 lug 2024
Dl agricoltura: Cia, pesa mancata deroga obbligo assicurativo per trattori non impiegati su strada
Contrarietà da parte di Cia-Agricoltori Italiani per lo stralcio nel Dl Agricoltura dell’emendamento sulla proroga dell’entrata in vigore dell'obbligo assicurativo per i veicoli agricoli non circolanti su strada. Per Cia, la proroga dal 30 giugno almeno a fine 2024 avrebbe permesso una valutazione più attenta del recepimento della Direttiva Ue 2021/2118 in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli. Malgrado l’attuale decisione, Cia continuerà a sollecitare le istituzioni per definire nuovi e più coerenti parametri per la definizione degli obblighi assicurativi, che riguardano circa 3 milioni di veicoli. L’obbligo assicurativo su mezzi perlopiù destinati ad impieghi statici ed esclusivamente nel perimetro aziendale, potrebbe -secondo Cia- produrre effetti negativi sul conto economico aziendale di molte piccole e medie aziende italiane. Cia auspica che vengano individuate soluzioni assicurative che privilegino la copertura del rischio aziendale, e non soltanto del singolo bene, per fare in modo che gli agricoltori, già obbligati alla copertura assicurativa RCT per i mezzi che transitano su strada, possano estenderla anche ai mezzi agricoli che limitano il loro impiego nell’ambito del fondo aziendale, senza eccessivo aggravio di costi.
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In Evidenza - 09 lug 2024
Biologico: Anabio-Cia, intervenire su fisco e burocrazia per rilanciare settore
Procedure di certificazione più snelle, campagne informative e di comunicazione per incentivare i consumi, meno burocrazia nella fase di conversione al biologico e in quella di mantenimento, sgravi fiscali per i produttori del bio, uniformità in Europa riguardo a produzione, commercializzazione e controlli nel comparto e maggiori sostegni a ricerca, innovazione e formazione per il settore. Sono questi i sei pilastri su cui costruire il futuro dell’agricoltura biologica oggetto del memorandum messo a punto da Anabio, l’associazione di Cia-Agricoltori Italiani per la promozione del settore, che oggi è tornata a parlarne in Assemblea nazionale, a Roma, ribadendo le priorità per rilanciare le produzioni bio nazionali.
In Italia, infatti, il settore continua a crescere in termini di superfici e operatori del bio: sono 2,4 milioni gli ettari coltivati (+ 7,5%) con un’incidenza media sulla Sau totale prossima al 19% (quasi un campo su cinque) e ben oltre quota 92 mila gli addetti, 83 mila le aziende, quasi il 10% in più rispetto a quattro anni fa. Eppure, il peso del bio nella Gdo è fermo al 3% per un giro d’affari sui 2,1 miliardi di euro.
“Dobbiamo fare di più e tutelare il podio europeo del biologico Made in Italy anche sul fronte dei consumi -ha detto il presidente nazionale di Anabio-Cia, Giuseppe De Noia-. La crescita del mercato interno deve superare e consolidare la doppia cifra (+9% nel 2023). Per questo bisogna accelerare con il Piano d’azione nazionale per il bio e fare la differenza, soprattutto con iniziative concrete e mirate che diffondano in modo più organico e capillare, corrette informazioni sul valore delle produzioni biologiche”.
Il tema della contrazione dei consumi è, dunque, per Anabio-Cia il nodo al pettine del settore, rischio e opportunità da affrontare subito attraverso strumenti che agevolino l’aggregazione della domanda, anche tramite i contratti di rete, i distretti bio, le intese di filiera e le Organizzazioni interprofessionali.
Da parte di Anabio-Cia massimo impegno a collaborare per portare a casa questi obiettivi. Esemplare la campagna attivata con IBMA Italia, ormai quasi cinque anni fa, per la diffusione del biocontrollo e la difesa fitosanitaria delle colture. Promozione della conoscenza scientifica, sperimentazione e divulgazione sono fondamentali per un nuovo protagonismo delle imprese vocate al bio, così come altrettanto strategico è il progetto avviato da Anabio-Cia, e finanziato dal Masaf, sul connubio tra tradizione e innovazione nel settore, che ha già portato seminari formativi in 10 regioni d’Italia coinvolgendo più di 70 operatori biologici. Punta a raggiungere le 100 unità entro l’anno, implementando servizi di consulenza e aggiornamento tecnico specialistico. La promozione, il tassello chiave che fa spazio all’eccellenza delle produzioni bio nelle più importanti partecipazioni fieristiche di Cia, dal Vinitaly al Macfrut.
“Per il biologico è ancora più evidente la rilevanza di un patto produttori-consumatori e il ruolo delle istituzioni nell’agevolare un comparto che è espressione distintiva di sostenibilità -ha concluso il presidente De Noia. Va creato un canale di tutela per l’agricoltura bio, che sostenga il reddito delle imprese agricole del comparto, anche segnate dai cambiamenti climatici, e favorisca gli acquisti, anteponendo la qualità alla variabile prezzo”.
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In Evidenza - 05 lug 2024
Acqua: Cia, contro crisi climatica serve piano invasi con cabina di regia unica
Sul tema acqua “bisogna passare dalle parole ai fatti. Abbiamo un’Italia divisa in due meteorologicamente e una crisi climatica in corso, che sta mettendo in grave difficoltà le aziende agricole. È tempo di mettere in campo sia politiche che risorse per affrontare in particolare siccità e alluvioni”. Parola del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenuto oggi all’Assemblea dell’Anbi.
“Occorre una visione, una pianificazione e, soprattutto, una cabina di regia unica che sia in grado di programmare -ha spiegato Fini-. Programmare nuove infrastrutture, invasi piccoli e grandi, riutilizzo delle acque reflue. Dobbiamo mettere in campo una strategia comune e integrata per salvaguardare un bene preziosissimo come l’acqua. Tutelando al contempo agricoltura e territorio”.
“Lo squilibrio climatico, troppa acqua o assenza idrica, ha generato zone fragili che oggi sono a rischio spopolamento -ha continuato il presidente di Cia-. Dobbiamo evitare in tutti i modi l’abbandono dei territori, tenere gli agricoltori nelle aree rurali e interne significa tutelarle e prevenire il dissesto idrogeologico”.
Per questo “non c’è più tempo da perdere -ha concluso Fini-. Serve procedere spediti con la programmazione, mettendo al centro di ogni azione il ruolo fondamentale dei consorzi di bonifica, indispensabili per la sicurezza del territorio”.
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