News in evidenza

1 In Evidenza - 03 nov 2025

Ue: Cia, accordi commerciali solo con reciprocità e vera tutela per gli agricoltori


Gli accordi commerciali devono servire a creare efficienza, competitività e vantaggi reciproci, non a scaricare i costi sulle imprese agricole. È questo il messaggio che il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha portato al Masaf, nell’incontro con il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ribadendo la posizione dell’organizzazione: reciprocità e tutela effettiva dei produttori devono essere il punto di partenza di ogni trattativa internazionale.
“Parlare di fondi di compensazione significa già ammettere che un accordo crea squilibri -ha detto Fini-. L’Europa deve garantire parità di regole e condizioni per tutti: solo così gli accordi possono essere strumenti di crescita e non di crisi”.

Cia ha richiamato la necessità di una valutazione d’impatto cumulativa sui vari accordi commerciali oggi in discussione, affinché la politica commerciale dell’Ue non diventi un fattore di instabilità per i mercati agricoli. Allo stesso tempo, ha chiesto clausole di salvaguardia realmente efficaci e tempestive per proteggere le produzioni sensibili.

Nel corso dell’incontro, Cia ha sollecitato il commissario Ue a rilanciare con decisione il dialogo con gli Stati Uniti per raggiungere l’obiettivo “zero per zero” sui dazi, a partire dal vino. “La stabilità nei rapporti con Washington è prioritaria”, ha spiegato Fini, ancora di più “dopo i pesanti segni di rallentamento del nostro export agroalimentare verso gli Usa, che da giugno ad agosto ha perso oltre 210 milioni di euro rispetto al 2024” e anche “contro il rischio di nuovi dazi antidumping sulla pasta italiana”.

Sul dossier Mercosur, Cia ha espresso forti preoccupazioni per l’insufficienza delle clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione. “Servono meccanismi automatici e vincolanti, non discrezionali -ha osservato Fini-. Abbiamo necessità di maggiori certezze giuridiche rispetto alle soglie previste del 10% e di un sistema di monitoraggio trasparente e veloce per evitare l’import incontrollato di carne bovina, pollame, miele, zucchero e riso, che rischiano di mettere in crisi le filiere europee”.
Cia, infine, ha richiamato l’attenzione di Šefčovič sulla revisione del Regolamento SPG (Sistema di Preferenze Generalizzate). “Siamo preoccupati, il riso europeo non può essere lasciato senza difese -ha evidenziato Fini-. Per questo, occorre arrivare a stabilire una soglia di importazione ragionevole, da ripartire tra i Paesi beneficiari secondo le tendenza storiche di import, al fine di evitare concentrazioni eccessive e distorsioni di mercato”.

“Gli agricoltori europei non chiedono protezionismo -ha concluso il presidente di Cia- ma parità di condizioni. Solo con reciprocità, regole uguali per tutti e strumenti di tutela rapidi potremo affrontare la sfida della competitività globale senza sacrificare la nostra agricoltura”.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 22 ott 2025

CIA: Bene la declaratoria di eccezionalità per le avversità atmosferiche. Ora risposte rapide e concrete per le aziende

CIA Abruzzo CIA Chieti–Pescara esprimono grande soddisfazione per la decisione della Giunta regionale che ha approvato la declaratoria dell’eccezionalità delle avversità atmosferiche che tra il 2 luglio e il 3 agosto 2025 hanno colpito i territori agricoli di Pescina, San Benedetto dei Marsi, Cerchio, Fossacesia, Rocca San Giovanni, Treglio e Frisa, con danni stimati in oltre 31 milioni di euro.

Il provvedimento riconosce ufficialmente la gravità del downburst del 3 agosto, un evento atmosferico di straordinaria intensità che ha devastato ampie zone della provincia di Chieti, in particolare Fossacesia, Frisa, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro, Bucchianico e Casalincontrada, causando perdite tra il 50% e il 90% delle produzioni di vite, olivo, ortaggi, frutta e pomodori, oltre a danni gravi a serre, impianti e strutture aziendali.

“È un risultato importante per il nostro comparto”, dichiara il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti, “Fin dalle prime ore successive all’evento abbiamo raccolto le segnalazioni degli agricoltori, documentato i danni e chiesto con forza il riconoscimento della calamità naturale. Oggi arriva una risposta concreta alle nostre richieste.”

“Il riconoscimento dell’eccezionalità”, aggiunge il presidente di CIA Chieti–Pescara, Domenico Bomba, “è il primo passo verso il ristoro delle imprese che hanno perso quasi tutto. Ora serve che i tempi per l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale siano rapidi e certi, perché le aziende non possono più attendere.”

Le confederazioni rinnovano l’appello alla Regione e al Governo affinché vengano adottate misure strutturali di prevenzione e adattamento climatico, potenziando la rete irrigua, gli strumenti assicurativi agevolati e gli interventi di difesa attiva, per proteggere il patrimonio agricolo e il reddito degli imprenditori.

“Questo evento”, conclude Sichetti, “è l’ennesima prova che il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. La politica deve essere pronta a sostenerci con strumenti efficaci, rapidi e moderni.”


Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 21 ott 2025

CIA Abruzzo: “Regolamento sul territorio rurale va semplificato, troppe barriere per le aziende agricole”

CIA Abruzzo lancia l’allarme sulla bozza del “Regolamento degli Interventi sul Territorio Rurale” (Art. 63 della L.R. 58/2023), definito oggi un ostacolo più che uno strumento di crescita per le piccole e medie imprese agricole della regione.

“Abbiamo analizzato con attenzione la bozza e riconosciamo l’intento della Regione di dotare il settore di uno strumento moderno per sostenere gli investimenti”, spiega Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo, “Tuttavia, la realtà delle procedure evidenzia criticità concrete che possono bloccare le aziende prima ancora che possano usufruire dei benefici previsti.”

La burocrazia è eccessiva: per presentare un Progetto di Sviluppo Aziendale servono decine di documenti e professionisti esterni, con tempi e costi spesso insostenibili.

Il vincolo decennale di conduzione aziendale e mantenimento del bilancio attivo è troppo rigido: il settore agricolo è volatile e soggetto a crisi climatiche e di mercato, e dieci anni rischiano di trasformare un investimento in un vincolo oppressivo.

Il PSA Semplificato, pensato per le piccole aziende, è inefficace: troppe aree, comprese quelle naturali protette, sono escluse, lasciando fuori proprio chi più ha bisogno di strumenti snelli per modernizzarsi.


CIA Abruzzo propone di:

  • Introdurre un Documento Unico di Progetto (DUP) per ridurre tempi e costi e semplificare la valutazione.

  • Ridurre il vincolo decennale a cinque anni, consentendo aggiornamenti del piano aziendale in base al mercato e alle condizioni ambientali.

  • Rendere il PSA Semplificato realmente fruibile anche nelle aree vincolate, per interventi a basso impatto paesaggistico, con la compatibilità valutata dagli enti competenti.

“Snellire le procedure non è un favore agli agricoltori, ma un investimento strategico per il futuro dell’economia rurale abruzzese,” conclude Sichetti, “Accogliere queste proposte significherebbe trasformare un regolamento oggi inapplicabile in un vero alleato delle nostre imprese, liberando energie e risorse per competitività, sostenibilità e tenuta sociale dei territori rurali.”

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 18 ott 2025

PAC 2025, primi 18,8 milioni alle aziende abruzzesi: CIA Abruzzo, “Boccata d’ossigeno, ma i tagli continuano a pesare"

“Bene i pagamenti Pac ma non cancellano le difficoltà del settore”. È partita la campagna di pagamenti PAC 2025 con l’erogazione dei primi 18,8 milioni di euro destinati alle aziende agricole abruzzesi.

Tuttavia, le difficoltà strutturali del settore restano evidenti e il rischio derivante dai tagli complessivi alla PAC futura continua a preoccupare.

“Va bene ricevere gli anticipi: sono risorse che gli agricoltori si sono guadagnati con il loro lavoro quotidiano”, sottolinea il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti. “Ma non possiamo dimenticare che la PAC post-2027, secondo le stime nazionali, subirà un ridimensionamento significativo: il peso della politica agricola comune scenderà dal 31% al 15% delle risorse complessive, con una perdita di circa 9 miliardi per l’Italia rispetto al periodo attuale. Questo riduce le prospettive di sostegno per le nostre aziende e mette sotto pressione l’intero comparto. Gli anticipi aiutano, ma non sono un regalo.”

La PAC attuale ammonta a 378 miliardi a livello europeo, mentre quella futura potrà contare su circa 294 miliardi. “In un periodo segnato dagli effetti del cambiamento climatico, dall’instabilità dei mercati e dalle sfide geopolitiche, servono risorse certe e adeguate, non solo anticipi temporanei”, aggiunge Sichetti.


Particolare attenzione va alle aree interne e montane, spesso marginali ma cruciali per l’economia e il territorio regionale. “Presidiare questi territori significa proteggere biodiversità, paesaggio e comunità locali. Sostenere le aziende agricole significa proteggere l’Abruzzo nel suo insieme.”

CIA Abruzzo si unisce alla preoccupazione espressa da CIA-Agricoltori Italiani e sostiene l’obiettivo di far cambiare rotta alla Commissione Europea, evitando che si frammenti e si indebolisca una delle politiche fondanti dell’UE.

“Gli anticipi PAC sono un segnale positivo, ma non devono farci dimenticare le criticità strutturali e i tagli in arrivo”, conclude Sichetti. “Continueremo a sollecitare attenzione e sostegno, perché il lavoro degli agricoltori merita risposte concrete e durature. Gli anticipi aiutano oggi, ma senza un flusso stabile di risorse, i tagli continueranno a penalizzare le imprese e a mettere a rischio l’intero settore agricolo regionale.”

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 17 ott 2025

Donne in Campo-Cia: un piano d’azione per le imprenditrici agricole e i territori rurali


Dalla ripresa degli incentivi dedicati all’introduzione del co-manager aziendale, passando per il rilancio dei consultori familiari rurali. Sono queste alcune delle proposte presentate da Donne in Campo-Cia nella sua Assemblea nazionale, “Donne rurali: energia vitale per un territorio in salute”, oggi a Roma in Auditorium Giuseppe Avolio. Proposte non solo politiche ed economiche, ma anche sociosanitarie, pensate per dare risposte concrete e complete alle aziende agricole femminili, soprattutto nelle aree interne del Paese.

“Vogliamo costruire un piano d’azione che parte dalle esigenze reali delle imprenditrici agricole -ha detto la presidente di Donne in Campo, Pina Terenzi- pilastri di un’agricoltura sostenibile e multifunzionale e motore dei territori rurali, ma troppo spesso dimenticate dalle politiche di welfare e sviluppo”.

In Italia il 31,5% delle imprese agricole è guidato da donne, circa 355 mila aziende, e le lavoratrici rappresentano il 32% della manodopera, pari a 470 mila persone. In totale, oltre 800 mila donne che contribuiscono ogni giorno alla vitalità economica e sociale delle aree interne. Eppure, ha sottolineato Terenzi, “questa forza diffusa opera in contesti dove la desertificazione dei servizi – dall’assistenza sanitaria ai trasporti, dagli asili ai consultori – limita pesantemente la possibilità di conciliare vita e lavoro, sovraccaricando le imprenditrici, spesso madri o caregiver di familiari anziani o con bisogni speciali, con conseguenze su produttività e salute fisica e mentale”.

Per questo, Donne in Campo-Cia ha messo in fila un insieme di interventi “fondamentali per sostenere la permanenza della donna e della sua famiglia agricola nei territori -ha ribadito Terenzi- e per trasformare l’impegno quotidiano delle imprenditrici in sviluppo per tutto il Paese”.

Tra le proposte, l’introduzione del co-manager dell’imprenditrice agricola, per garantire la continuità dell’attività durante i periodi di gestazione, maternità o assenza forzata, consentendo alla donna di scegliere personale di fiducia. Centrale anche la richiesta di mantenere e potenziare i punti nascita nelle aree interne, superando lo scoglio demografico che oggi ne determina la chiusura. Altro punto chiave è il rilancio dei consultori familiari rurali, come presidi di medicina di genere e sostegno psicologico per donne e giovani agricoltori. Fra le priorità, inoltre, valorizzare il ruolo sociale delle imprese agricole femminili, riconoscendo la loro capacità di offrire servizi educativi e di assistenza nelle comunità: fattorie didattiche e sociali, agriasili e agriturismi come centri di welfare di prossimità. Altrettanto necessario è prevedere una congrua dotazione finanziaria dedicata a livello nazionale e una legge quadro per l’imprenditoria agricola femminile, oggi marginale nei principali fondi e programmi come la Pac e il Pnrr, oltre a un pieno riconoscimento dei bisogni delle donne nel ridisegno della politica agricola europea.

Tutti interventi che si affiancano alle alleanze strategiche costruite da Donne in Campo-Cia con il mondo dell’associazionismo, della ricerca e della cultura e portate in Assemblea: la collaborazione con Cittadinanzattiva per il diritto alla salute delle donne nelle aree interne, la partnership con l’Università di Cassino e SIDEA sull’impresa femminile, la sinergia con la Fondazione Lagostena Bassi per la prevenzione della violenza di genere attraverso il lavoro e l’indipendenza economica.


“In un momento di grande trasformazione per il mondo agricolo, il lavoro di Donne in Campo rappresenta un segnale concreto di innovazione e di visione -ha chiosato il presidente di Cia, Cristiano Fini-. La transizione verso sistemi agroalimentari più inclusivi, resilienti e sostenibili passa dal pieno riconoscimento del ruolo delle donne. Garantire loro pari accesso alle risorse, alla terra, al credito non è solo una questione di equità, ma una leva strategica per l’efficienza dell’intero settore. Sostenere il contributo delle donne in agricoltura significa investire nell’energia vitale dei territori e nel futuro delle nostre comunità rurali”.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 17 ott 2025

Dazi Usa: Cia, export agroalimentare giù del 22%. Persi 126 milioni in un solo mese


Il Made in Italy agroalimentare perde terreno sotto la pressione dei dazi Usa: ad agosto le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono crollate del 22% rispetto allo stesso mese del 2024, con una perdita di 126 milioni di euro in soli trenta giorni. Lo dice l’Ufficio Studi di Cia-Agricoltori Italiani, analizzando i dati diffusi oggi dall’Istat.
Appare chiaro un trend negativo che va consolidandosi. Da aprile, infatti, le vendite oltreoceano sono in calo per il terzo mese consecutivo, dopo anni di crescita costante. Tra giugno e agosto le perdite superano già i 210 milioni di euro.

Ma questo rallentamento -avverte l’Ufficio Studi di Cia- si riflette anche sull’andamento complessivo del 2025. Nei primi otto mesi, la crescita annua dell’export agroalimentare tricolore verso gli Usa si è di fatto azzerata, contro l’incremento del 19% registrato nello stesso periodo del 2024. In termini assoluti, questo vuol dire che, mentre tra gennaio e agosto 2024 l’aumento tendenziale delle esportazioni era stato di 802 milioni di euro, nello stesso periodo del 2025 è stato solo di 1 milione di euro.

“I dazi Usa, uniti al cambio euro/dollaro sfavorevole, stanno colpendo il nostro export di qualità, mettendo in difficoltà migliaia di imprese agroalimentari -ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Bisogna muoversi con tempestività e determinazione, agire con prontezza per salvaguardare anni di lavoro e di presenza costruita sul mercato americano”.

Visualizza Allegato
News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 29 lug 2024

Pac: Cia ad Agea, utile nuova proroga Domanda Unica. Basta polemiche


I CAA conoscono bene il perimetro delle responsabilità e delle attività attribuite loro, in delegata, dagli Organismi Pagatori, così come tutte le motivazioni che hanno portato l’interno sistema, dal ministero alle organizzazioni professionali, a non centrare nessuna delle scadenze prefissate per la presentazione della Domanda Unica Pac 2024, ma addirittura a fissare un’ulteriore proroga al prossimo 31 agosto. Per Cia-Agricoltori Italiani è, dunque, utile il nuovo rinvio, ma non è più possibile continuare a subire attacchi dalla dirigenza di Agea, rispetto alla performance dei Centri di Assistenza Agricola. Basta polemiche.

Secondo Cia, infatti, dati alla mano, le problematiche sono talmente evidenti che, oggi, per tutti i CAA la media di validazione dei fascicoli si attesta all’80% del totale e, il numero di domande uniche depositate non supera il 70% di quelle complessive attese da Agea.
Era noto a tutti, sottolinea ancora Cia, che l’introduzione di una rivoluzione tecnologica innovativa, e di valore nel momento della sua piena funzionalità (si spera il prossimo anno), all’interno del processo tecnico di accompagnamento alla presentazione delle domande, con la costruzione del nuovo fascicolo aziendale, avrebbe comportato numerose difficoltà di funzionalità e di adattamento, così come era inevitabile che le criticità si sarebbero trasformate in forti ritardi e stress a cascata sugli operatori CAA, pur di consentire ai produttori di poter adempiere alle proprie esigenze.

Eppure, chiosa Cia, il rinnovamento messo in atto da Agea nel corso del 2024, ci ha visti disponibili, proprio nella convinzione che ciò avrebbe portato un indubbio vantaggio alle imprese agricole. Con questo spirito il nostro CAA, spiega Cia, ha quindi avviato tutte le attività necessarie all’aggiornamento dei fascicoli dei produttori e alla predisposizione delle domande uniche.

Ora, però, non si può negare quanto accaduto nel frattempo. L’impianto informatico predisposto e gestito da Agea, ricorda Cia, con la scadenza delle domande uniche fissata al 15 maggio 2024 è stato rilasciato il 29 aprile scorso, rendendo impossibile rispettare la prima scadenza. Il nostro CAA si è messo, dunque, a lavoro, a supporto di Agea e Masaf, per individuare i problemi, poi oggetto del riepilogo, presentato da Agea il 14 maggio, con tanto di annunciata risoluzione dei bug e ripartenza del sistema. Tuttavia, la quasi totale soluzione dei problemi è arrivata solo il 23 giugno, con il rilascio di una nuova versione del software, dopo più di un mese dall’annuncio. La scadenza della domanda unica è stata, quindi prorogata di nuovo, prima al 1° luglio, poi al 31° luglio, ma sempre senza motivazioni che evidenziassero la non funzionalità degli strumenti.

Sono chiare le responsabilità del sistema, ma noi non abbiamo mai strumentalizzato nessuna delle problematiche -commenta, oggi, il direttore nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Maurizio Scaccia-. Siamo consapevoli delle difficoltà e, nel rispetto del ruolo dei CAA, abbiamo sempre lavorato a testa bassa per limare le criticità e assicurare assistenza agli agricoltori e supporto ad Agea. Da qui a dover subire continui, ingiustificati attacchi, sotto anche una sbandierata iper-efficienza pubblica, ci appare, però -conclude- poco credibile e dannoso per l’intero sistema che dovrebbe vederci tutti dalla stessa parte, nell’esclusivo interesse delle imprese agricole”.

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 26 lug 2024

Cia Abruzzo chiede aumento del gasolio agricolo per emergenza siccità

La Cia Agricoltori Italiani Abruzzo, con una lettera all’Assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, ha ufficialmente richiesto un incremento dell'assegnazione di gasolio agricolo a causa della persistente siccità che sta colpendo la regione. La prolungata carenza di piogge sta mettendo in crisi il settore agricolo, aumentando la necessità di irrigazione e quindi il consumo di carburante.


"Gli agricoltori stanno affrontando una situazione insostenibile”, dichiara il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “Senza un adeguato supporto, molte aziende rischiano di non sopravvivere. Chiediamo alla Regione di intervenire prontamente per garantire la continuità produttiva e salvaguardare il nostro comparto agricolo."


L'attuale assegnazione di gasolio agevolato non è sufficiente per coprire l'aumento dei consumi, causando gravi difficoltà economiche agli operatori del settore. Un aumento della quota permetterebbe di mantenere adeguate condizioni di irrigazione e proteggere le colture.


“Siamo fiduciosi che le istituzioni comprenderanno l'urgenza della situazione e adotteranno le misure necessarie per sostenere gli agricoltori in questo momento di crisi”, conclude Sichetti.


Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 25 lug 2024

Imprenditoria femminile: Donne in Campo-Cia e Confagricoltura Donna chiedono legge quadro e osservatorio permanente

Positiva la legge a supporto dell’Imprenditoria Giovanile in agricoltura (Legge n.36 del 15 marzo 2024): ora è tempo di sostenere anche le donne. In Italia, il 31,5% delle imprese agricole è a trazione femminile (mentre la media europea arriva solo al 29%). L’imprenditoria agricola in rosa rappresenta un’opportunità di lavoro al Sud e un importante volano per la sostenibilità ambientale. La Regione con il maggior numero di imprese agricole femminili è la Sicilia, seguita da Puglia e Campania. All’interno del segmento spiccano gli agriturismi e le fattorie didattiche (che rappresentano il 60% del totale), così come le aziende biologiche; gli allevamenti zootecnici guidati da donne superano il 43% e le aziende floricole sfiorano il 50%. Ora servono degli strumenti adeguati che stimolino l’accesso al credito e all’innovazione.


Donne in Campo-Cia e Confagricoltura Donna segnalano l’urgenza di una legge quadro per l’imprenditoria femminile in agricoltura, che preveda, tra l’altro, la costituzione di un Ufficio permanente presso il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, e di un Osservatorio ad hoc, con l’obiettivo di promuovere l’accesso delle donne all’attività agricola e di potenziare le politiche attive del lavoro nel settore primario.


Le Presidenti delle due Associazioni datoriali, Pina Terenzi (Donne in Campo-Cia) e Alessandra Oddi Baglioni (Confagricoltura Donna), rilevano la carenza di politiche nazionali a favore dell’imprenditoria e del lavoro femminili in agricoltura.


“Le oltre 200mila imprenditrici agricole italiane sono in prima linea per difendere il settore quale asset strategico del Paese, dove la produzione di cibo e la tutela del territorio camminano insieme, rappresentando il patrimonio di biodiversità, salute e benessere, cultura e tradizione del Made in Italy” ha affermato Pina Terenzi, presidente di Donne in Campo-Cia.


“Secondo l’OCSE, riducendo il divario di genere nell'accesso alle risorse produttive, la produzione delle imprese agricole femminili aumenterebbe del 20%-30%. Un contributo concreto alla sicurezza alimentare a cui non possiamo rinunciare, considerando che dovremo sfamare una popolazione di 10 miliardi di persone entro il 2050. L’agricoltura, oltre ad essere un settore fondamentale per la nostra economia, è uno dei comparti a maggior presenza femminile, con buone prospettive di crescita nella fascia manageriale. Infatti, in 10 anni, le donne a capo di aziende agricole sono passate da 1 su 4 nel 2000, a 1 su 3. Inoltre, le aziende condotte da donne sono socialmente più responsabili e aprono la strada a un futuro più inclusivo e resiliente” ha aggiunto Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna.

Le due organizzazioni evidenziano la necessità di mettere a disposizione strumenti legislativi e istituzionali, così come accaduto per l’imprenditoria giovanile, con l’obiettivo di valorizzare l’apporto delle donne: una parte fondamentale del mondo agricolo, impegnata nell’innovazione, nella sostenibilità e nella costruzione di sistemi alimentari sostenibili. 

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 23 lug 2024

Richiesta di accelerazione dei fondi per le aziende vitivinicole colpite dalla peronospora

CIA Abruzzo, attraverso il suo Presidente Nicola Sichetti, esprime forte preoccupazione per la situazione critica delle aziende vitivinicole della regione, colpite dalla peronospora nel 2023, e ha indirizzato una lettera all'Assessore regionale Emanuele Imprudente, al Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e al Sottosegretario Luigi D'Eramo, chiedendo interventi immediati per accelerare le procedure di trasferimento dei fondi.  Durante il Tavolo Verde di concertazione regionale, è stata evidenziata l'urgenza di trasferire rapidamente i fondi stanziati ad Agea per i ristori necessari.


"La peronospora ha avuto un impatto devastante sul nostro settore vitivinicolo," afferma Sichetti. "È essenziale che i fondi siano erogati tempestivamente per garantire la sopravvivenza delle aziende danneggiate. Chiediamo un'azione immediata da parte delle autorità competenti."


Il Presidente Sichetti sottolinea l'importanza di una rapida risposta per favorire la ripresa economica e produttiva delle aziende coinvolte. "Senza un supporto finanziario immediato, molte realtà rischiano di non farcela. Siamo fiduciosi nell'impegno delle istituzioni per superare questa emergenza”.


Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 19 lug 2024

Lavoro nei campi pericoloso per il caldo, Cia Abruzzo esprime soddisfazione per l'ordinanza del Presidente della Regione

Cia Abruzzo accoglie con favore l'ordinanza firmata dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che introduce misure di sicurezza per i lavoratori esposti a condizioni climatiche avverse nei settori agricolo e florovivaistico. L'ordinanza, in vigore fino al 31 agosto, prevede il divieto di lavoro nelle ore più calde della giornata, dalle 12:30 alle 16:00, su tutto il territorio regionale.

"Esprimiamo la nostra piena soddisfazione per questa decisione”, commenta Nicola Sichetti, Presidente Cia regionale, “La salute e la sicurezza dei lavoratori devono essere una priorità assoluta. Questa ordinanza rappresenta un passo importante per tutelare i lavoratori agricoli, garantendo loro condizioni di lavoro più sicure”.

L'ordinanza tiene conto anche dei provvedimenti sindacali locali e degli obblighi del Datore di lavoro, senza interferire con i servizi essenziali e le emergenze pubbliche. Tuttavia, si richiede comunque l'adozione di misure organizzative idonee a ridurre il rischio di esposizione al calore.


Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 17 lug 2024

Crisi idrica, agricoltura a rischio nelle province di Chieti e Pescara

È crisi idrica nelle province di Chieti e Pescara: la mancanza di acqua sta mettendo a rischio il settore agricolo e l'economia locale. Cia Chieti-Pescara lancia l'allarme e chiede misure urgenti per fronteggiare l'emergenza.

Nei primi sei mesi del 2024, le precipitazioni sono state inferiori del 40% rispetto alla media degli ultimi dieci anni, mentre le temperature medie sono aumentate di circa 2°C. Questa combinazione ha portato i bacini e i fiumi locali a registrare una riduzione del livello dell'acqua del 35%, lasciando alcune zone, come Penne, completamente senz’acqua da giorni.

"La situazione è drammatica", afferma Domenico Bomba, Presidente Cia provinciale, "La produzione agricola è in forte calo: i cereali hanno subito una riduzione del 30%, gli ortaggi del 25%, la frutta del 20% e la viticoltura del 15%. I danni stimati per il 2024 ammontano a circa 150 milioni di euro, comprendendo anche i costi per l'irrigazione di emergenza e l'acquisto di mangimi alternativi per il bestiame. I consorzi di bonifica stanno facendo del loro meglio per distribuire l'acqua disponibile, ma non è sufficiente. È necessaria una gestione più equa ed efficiente delle risorse idriche, con controlli e chiusure programmate per evitare sprechi”.

Diverse le misure proposte da Cia per affrontare la crisi:

  1. Supporto Finanziario Immediato: Sostegno urgente per gli agricoltori colpiti, per coprire le perdite e i costi aggiuntivi.


  1. Ottimizzazione dell'Uso delle Risorse Idriche: Implementazione di tecniche avanzate di irrigazione e gestione dell'acqua.

  2. Investimenti in Infrastrutture Idriche: Costruzione di nuovi invasi e bacini per aumentare la capacità di stoccaggio.

  3. Ricerca e Innovazione: Sviluppo di colture più resistenti alla siccità e tecnologie agricole innovative.

  4. Collaborazione Istituzionale: Stretta collaborazione tra istituzioni locali, regionali e nazionali per implementare piani di gestione dell'acqua.

Anche Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo, esprime la sua preoccupazione e sostiene l'importanza di interventi tempestivi, "L'intera regione è colpita da questa crisi idrica e gli agricoltori stanno affrontando difficoltà senza precedenti. È essenziale che le istituzioni rispondano con urgenza alle nostre richieste di supporto finanziario e di investimenti in infrastrutture idriche. La nostra agricoltura non può aspettare, e il tempo per agire è adesso."

“A essere più a rischio sono le zone di Penne e Loreto. Sabato scorso, il consorzio di bonifica Centro ha approvato una delibera per ridurre del 17% l'erogazione dell’acqua nella zona legata alla diga di Penne, a causa di lavori che hanno costretto alla sospensione temporanea dell’erogazione, tuttavia, l'acqua continua a scarseggiare. A Sud, ci sono carenze idriche soprattutto sul Sangro dove stanno già programmando chiusure giornaliere per gestire meglio la situazione, mentre nel Vastese, grazie a Chiauci, la situazione dovrebbe stabilizzarsi fino a metà settembre”, conclude Bomba, "Questa crisi richiede un'azione decisa e concertata da parte di tutti gli attori coinvolti”.


Visualizza Allegato