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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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1 In Evidenza - 10 dic 2025

La cucina italiana entra nel Patrimonio Unesco. Cia, premiati agricoltura e territori

La forza del Made in Italy agroalimentare sta nella stretta sinergia tra agricoltura e ristorazione, tra chi produce e chi trasforma. Nella collaborazione lungo la filiera, dal campo alla tavola, risiede il valore aggiunto del cibo italiano nel mondo. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta con soddisfazione l’ingresso ufficiale della cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.


“La cucina nazionale è un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali. Saperi e sapori -sottolinea Fini- che riflettono l’immensa biodiversità di prodotti e territori rappresentata dalla nostra agricoltura e valorizzata nelle tante ricette di agriturismi e ristoranti che raccontano cultura e tradizioni regionali. Così vaste e peculiari da rendere la cucina tricolore la più amata e ricercata anche all’estero”.


Per il presidente di Cia, il riconoscimento Unesco – frutto dell’impegno del governo e di un grande lavoro di squadra anche con le organizzazioni agricole – “rappresenta una nuova, grande opportunità per tutelare, garantire e promuovere sempre di più la cucina italiana nel mondo, a partire dai prodotti agricoli”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Grano: Cia a Icqrf, prezzi borse merci sotto costi produzione. Serve monitoraggio contro pratiche sleali


Cia-Agricoltori Italiani auspica il pronto e deciso intervento dell’ICQRF – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, per verificare eventuali pratiche commerciali sleali che penalizzino gli agricoltori e compromettano la trasparenza del mercato cerealicolo. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha pubblicato il monitoraggio dei costi medi di produzione per la campagna 2025 del frumento duro e tenero. Dai dati emerge che le principali borse merci continuano a quotare il grano duro su livelli molto inferiori ai costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.

Ad esempio, nelle regioni del Sud, il costo medio di produzione per il grano duro è stato rilevato da ISMEA a 318 euro a tonnellata, mentre le quotazioni della borsa merci di Foggia oscillano tra 287 e 290 euro. Situazione analoga si riscontra a Bologna, dove il costo medio di produzione è di 302,9 euro a tonnellata, ma le quotazioni si attestano tra 276 e 281 euro. Questi dati confermano una situazione di marcata criticità per il settore cerealicolo nazionale, con il rischio concreto di disimpegno da parte degli agricoltori nella prossima campagna di semina.

Alla luce delle novità normative che hanno rafforzato la disciplina contro le pratiche commerciali sleali, si ritiene urgente intensificare il monitoraggio delle borse merci, verificando eventuali violazioni che danneggiano la redditività degli agricoltori e la trasparenza dei mercati.

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1 In Evidenza - 02 dic 2025

CIA Chieti-Pescara: “A Natale +5–7% di domanda per i prodotti locali, ma l’Abruzzo ha perso un terzo delle aziende"

Il Natale spinge i consumi di prodotti agricoli del territorio, ma il settore resta in forte sofferenza.

Secondo le stime di CIA Chieti-Pescara, questo Natale la domanda di prodotti agricoli locali aumenterà del 5–7%, con un forte interesse per olio extravergine, vini DOC, salumi tipici, conserve, legumi, formaggi, prodotti trasformati e panettoni artigianali realizzati con materie prime del territorio.
È un dato che conferma la crescente fiducia dei consumatori verso la filiera corta e i produttori locali, in particolare nelle province di Chieti e Pescara, dove diverse aziende segnalano un aumento delle richieste rispetto agli anni precedenti.

Tuttavia, la solidità della domanda natalizia non basta a compensare le difficoltà strutturali del settore agricolo regionale.
L’Abruzzo, infatti, chiude il 2024 con 144.289 imprese registrate, di cui 123.150 attive, e una quota di aziende agricole superiore alla media italiana (17% contro il 12% nazionale). La provincia di Chieti si conferma la più agricola della regione, con il 26% delle imprese agricole abruzzesi.

Eppure, nonostante questo ruolo centrale, il comparto continua a perdere pezzi: nel solo 2024 l’agricoltura abruzzese ha registrato -2,6% di imprese, pari a 653 attività in meno, dopo le -486 del 2023. Le flessioni più marcate colpiscono Teramo e Chieti (-3%), mentre L’Aquila registra una contrazione leggermente più contenuta.
Un arretramento che fotografa un settore sotto pressione, stretto tra l'aumento dei costi di produzione, la volatilità dei prezzi, condizioni climatiche instabili e un accesso al credito sempre più complesso.

Le aziende che resistono spesso lo fanno grazie alla diversificazione. Nel 2025 si contano 1.695 imprese agricole con attività connesse, e le province più dinamiche sono proprio Chieti (540) e Pescara (330), che guidano la multifunzionalità regionale tra agriturismo, trasformazione, energie rinnovabili e vendita diretta.

Eppure, anche queste imprese attive e dinamiche si trovano a fare i conti con un contesto difficile. Lo evidenziano i dati Ismea 2024: il credito agricolo in Abruzzo si è ridotto dell’1,2%, fermandosi a 560 milioni di euro, mentre gli investimenti a medio-lungo termine sono crollati del 12,1%. Una frenata che colpisce fabbricati rurali, macchinari e nuovi impianti, proprio quando sarebbe necessario innovare.

Su tutto, poi, pesa un’incognita decisiva: la prossima Politica Agricola Comune (PAC). La proposta europea riduce il budget da 378,5 a circa 300 miliardi, con un taglio per l’Italia tra i 7 e i 9 miliardi di euro. Un colpo potenzialmente devastante, perché significherebbe meno sostegno al reddito, meno strumenti per i giovani, meno risorse per la sostenibilità e per chi lavora nelle aree più fragili della regione.



La dinamica è confermata anche dagli indicatori strutturali: negli ultimi dieci anni la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) in Abruzzo è scesa da circa 454.000 ettari a 414.000, con un calo dell’8,6%.

A preoccupare è anche la capacità della regione di attrarre nuove imprese: in 25 comuni abruzzesi (8,2%) nel 2024 non è nata nemmeno una nuova attività, un dato più alto della media italiana (5,9%). Un segnale che tocca da vicino l’agricoltura e che mette in luce la difficoltà del ricambio generazionale.

Accanto alle criticità, l’Abruzzo mostra però anche elementi di forte vitalità. I dati 2024 dell’Osservatorio statistico INPS “Mondo agricolo” evidenziano che la regione è tra le più dinamiche d’Italia sul fronte dell’occupazione agricola.
Le aziende che impiegano operai agricoli dipendenti crescono del +5,2%, in netta controtendenza rispetto al calo nazionale (-1,1%). Aumentano anche gli occupati: +3,9%, contro il +2,4% italiano.
Significativo anche il ruolo delle donne: l’incidenza del lavoro agricolo autonomo femminile in Abruzzo raggiunge il 41,8%, molto al di sopra della media italiana (32%).

Questi dati confermano una regione che mantiene una forte capacità di generare lavoro, qualità e innovazione.

In questo scenario, il Natale diventa un momento importante non solo per i consumi, ma per comprendere quanto il rapporto tra cittadini e agricoltori sia ancora forte. “L’aumento della domanda di prodotti locali è un segnale prezioso”, afferma Domenico Bomba, presidente CIA di Chieti-Pescara. “I cittadini riconoscono la qualità delle nostre produzioni e la voglia di autenticità che c’è dietro ogni bottiglia, ogni vasetto, ogni forma di formaggio. Ma non basta l’affetto dei consumatori a tenere in piedi un settore che, negli ultimi anni, ha visto scomparire un’azienda su tre”.

Bomba sottolinea che “la qualità nasce dal lavoro quotidiano delle imprese, dalla capacità di innovare, dal presidio dei territori. I dati sull’occupazione agricola dimostrano che l’Abruzzo ha energia, competenze e imprese dinamiche”, continua Bomba, “Ma senza un reddito stabile, senza sostegni adeguati e senza politiche capaci di accompagnare la multifunzionalità e il ricambio generazionale, questa forza rischia di disperdersi”.

È per questo che CIA invita le famiglie a scegliere prodotti locali per le feste, un gesto concreto che sostiene direttamente chi produce ma chiede soprattutto alle istituzioni nazionali ed europee un impegno chiaro: difendere il reddito agricolo, rafforzare il credito e assicurare una PAC forte e autonoma.

“Difendere l’agricoltura oggi significa proteggere un patrimonio di qualità e tradizioni, ma anche garantire lavoro, presidio del territorio e futuro alle aree rurali”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 22 mag 2024

Cia: cordoglio per la scomparsa di Mauro Di Zio

È con profonda tristezza che Cia Abruzzo, Cia Chieti-Pescara e Cia L’Aquila-Teramo annunciano la scomparsa dell'ex Presidente Mauro Di Zio, punto di riferimento per l’ organizzazione ricoprendo la carica di Presidente regionale e distinguendosi per la sua dedizione, professionalità e passione. 

Durante il suo mandato come Presidente regionale di Cia Abruzzo e successivamente come Vice Presidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani, ha lavorato instancabilmente per promuovere e sostenere l'agricoltura abruzzese, contribuendo in modo significativo al suo progresso e sviluppo.

Oltre al suo ruolo all'interno della Cia, Mauro Di Zio ha ricoperto importanti incarichi pubblici, tra cui quello di sindaco di Loreto Aprutino e di assessore alla provincia di Pescara, dimostrando la sua dedizione al servizio della comunità.

"La scomparsa di Mauro Di Zio rappresenta una perdita immensa per l'intera comunità agricola abruzzese", ha dichiarato Nicola Sichetti, Presidente di Cia Abruzzo. "Il suo contributo alla promozione e allo sviluppo dell'agricoltura sarà sempre ricordato e onorato”.

"Cia Abruzzo perde un grande leader, ma il suo spirito vivrà attraverso il lavoro e l'impegno che ha lasciato in eredità”, ha aggiunto Domenico Bomba, Presidente Cia Chieti-Pescara. “In questo momento di dolore, i nostri pensieri vanno alla famiglia di Mauro e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e lavorare con lui”.

Anche a nome di Cia L'Aquila Teramo, il Presidente Roberto Battaglia esprime il proprio cordoglio: “Ci uniamo nel ricordo di un uomo straordinario che ha lasciato un segno indelebile nel cuore di chiunque abbia avuto il piacere di incrociare il suo cammino".


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1 In Evidenza - 21 mag 2024

Bonus Agricoltura: fino a 300 Euro per capo di bestiame

Gli allevatori hanno ora l'opportunità di beneficiare di un premio aggiuntivo agricoltura fino a 300 euro per ogni capo di bestiame allevato, grazie alla nuova Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027. Questo sostegno, erogato sotto forma di contributi diretti, mira a sostenere il reddito delle imprese agricole, promuovendo pratiche più sostenibili e innovative.

 

Condizioni per ottenere il premio

 

Per accedere al premio di 300 euro per ogni capo di bestiame, gli allevatori devono rispettare specifici parametri relativi al benessere animale e alla riduzione dell'uso di antibiotici. Ecco i dettagli:

 

Eco-schema 1 - Riduzione dell'Antimicrobico Resistenza e Benessere Animale
 

  • Livello 1: Bonus per le aziende che riducono l'uso di antibiotici rispetto alla mediana regionale. Gli importanti sono:

 

  • Bovini da latte: 66 euro a capo
  • Bovini da carne: 54 euro a capo
  • Bovini a duplice attitudine: 54 euro a capo
  • Bufalini da latte e da carne: 66 euro a capo
  • Vitelli a carne bianca: 24 euro a capo
  • Suini: 24 euro a capo
  • Ovini: 60 euro a capo
  • Caprini: 60 euro a capo

 

  • Livello 2: Importi maggiorati per chi aderisce al Sistema di Certificazione di Qualità Nazionale per il Benessere Animale (SQNBA), con obbligo di pascolamento:

 

  • Bovini da latte ea duplice attitudine: 240 euro a capo
  • Bovini da carne: 240 euro a capo
  • Suini: 300 euro a capo

 

Gli allevamenti biologici sono esentati dall'adesione al sistema SQNBA ma devono seguire il protocollo per ottenere la certificazione biologica.

 

Vieni a ricevere i Contributi PAC

 

Le domande per ottenere i contributi devono essere presentate annualmente entro il 15 maggio. 

 

Con la stessa domanda, è possibile richiedere sia i contributi base sia quelli per capitoli specifici.

 

Sostegno all'Innovazione e alla Sostenibilità

 

La PAC 2023-2027 incentiva fortemente le aziende agricole che adottano pratiche innovative e sostenibili. Riducendo l'uso di antibiotici, gli allevatori non solo migliorano il benessere degli animali, ma contribuiscono anche a una maggiore sicurezza per i consumatori.


 

 

Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

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1 In Evidenza - 18 mag 2024

Progetto "La Spesa Consapevole": coinvolti 700 bambini, protocollo per estendere l'iniziativa alle scuole di Pescara

Si è svolto con successo giovedì 16 maggio alle ore 17:00 presso l'aula magna dell'Istituto Comprensivo Pescara 4, in via Milano, 58, l'evento di chiusura del progetto "La Spesa Consapevole: dai banchi del mercato ai banchi di scuola". Organizzato dall'Associazione La Spesa in Campagna, dal Mercato Contadino di Pescara e dall'Istituto Comprensivo 4 di Pescara, l'evento ha rappresentato un momento di confronto e riflessione sulle pratiche alimentari sostenibili e consapevoli.

I relatori intervenuti durante l'evento hanno condiviso le loro esperienze e prospettive, offrendo contributi significativi al dibattito in corso sulla sostenibilità alimentare. Ha aperto il dibattito Daniela Morgione, Dirigente dell'Istituto Comprensivo 4 di Pescara, che ha sottolineato l'importanza dell'educazione alimentare nelle scuole e il ruolo fondamentale delle istituzioni nel promuovere pratiche alimentari consapevoli. A moderare l’incontro Alfonso Ottaviano, Direttore della CIA Chieti-Pescara, che ha fornito un quadro sulle politiche agricole regionali e sulle prospettive future del settore.

Il dottor Ettore Cianchetti, Presidente dell'Associazione ISA e medico oncologo, ha sottolineato l'importanza cruciale dell'alimentazione per la salute. Nel suo intervento, ha evidenziato come una corretta educazione alimentare possa svolgere un ruolo fondamentale nella prevenzione di molte patologie, nonché nel promuovere uno stile di vita sano e sostenibile. Domenico Francomano, Direttore del GAL Terre Pescaresi, ha illustrato le opportunità di sviluppo economico legate al settore agroalimentare e la necessità di valorizzare le produzioni locali.

Nicola Quattrocelli, Presidente del Consorzio Mercato Contadino d’Abruzzo, ha ribadito l'importanza del sostegno alle filiere agricole locali e della promozione di una produzione e commercializzazione sostenibile.

Il progetto "La Spesa Consapevole" ha coinvolto circa 700 bambini, offrendo loro la possibilità di conoscere da vicino il mondo della produzione alimentare locale e di acquisire una maggiore consapevolezza riguardo all'importanza di una dieta equilibrata e sostenibile.

Durante l'evento è stato annunciato che verrà firmato un protocollo d'intesa tra le istituzioni coinvolte per estendere il progetto a tutte le scuole di Pescara. Questo accordo segna un importante passo avanti nella promozione di pratiche alimentari consapevoli e sostenibili nell'ambito dell'istruzione scolastica, evidenziando l'impegno congiunto delle autorità locali e delle organizzazioni non governative nella lotta contro il dilagare del consumismo alimentare non sostenibile.

Presente anche Carlo Masci, Sindaco di Pescara, ha sottolineato l'impegno dell'amministrazione locale nel promuovere pratiche alimentari sostenibili e la necessità di coinvolgere attivamente la cittadinanza in questo processo.

Le conclusioni dell'evento sono state affidate a Beatrice Tortora, Presidente dell'Associazione La Spesa in Campagna CIA, che ha riassunto i temi trattati durante l'incontro e ha delineato le prospettive future del progetto "La Spesa Consapevole".

L'evento si è concluso con un bilancio positivo, evidenziando l'importanza del coinvolgimento di tutte le parti interessate nella promozione di una spesa consapevole e sostenibile, e confermando l'impegno delle organizzazioni coinvolte nel continuare a lavorare verso questo obiettivo.

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1 In Evidenza - 16 mag 2024

Cia Chieti-Pescara: quali opportunità e strumenti per i giovani agricoltori

Presso Villa Tamerici si è tenuto con successo il convegno "Giovani agricoltori: opportunità, prospettive e idee per il futuro". L'evento ha visto la partecipazione di esperti del settore agricolo, rappresentanti istituzionali e giovani imprenditori agricoli, i quali hanno condiviso esperienze e conoscenze fondamentali per il futuro dell'agricoltura.


Il convegno è stato inaugurato con i saluti dei Comuni di Francavilla al Mare e Ortona, seguiti dai discorsi del Presidente CIA Chieti-Pescara, Domenico Bomba, e del Presidente CIA Abruzzo, Nicola Sichetti, che hanno sottolineato l'importanza del ruolo dei giovani nell'ambito agricolo e hanno espresso il loro impegno nel supportare e promuovere le loro iniziative.


Alfonso Ottaviano, Direttore CIA Chieti-Pescara, ha illustrato i servizi CIA Smart a disposizione dei giovani agricoltori, offrendo strumenti e risorse utili per l'avvio e lo sviluppo delle loro attività.


Martina Lovat, Analista della Fondazione Openpolis, ha analizzato dati significativi che delineano il panorama attuale dell'agricoltura abruzzese e nazionale sottolineando che, in Abruzzo, l'8,6% delle imprese agricole è guidata da persone con età compresa tra i 30 e i 44 anni, mentre solo il 1,7% è gestito da individui con meno di 29 anni. “Questi numeri ci indicano una bassa presenza di giovani nel settore, il che evidenzia la necessità di incoraggiare e supportare l'imprenditorialità giovanile nel mondo agricolo”, ha commentato Lovat, “Un altro dato rilevante è che le aziende più innovative sono tendenzialmente guidate da giovani istruiti, così come l'aggiornamento e l'incidenza degli investimenti innovativi in queste aziende è quattro volte superiore rispetto a quelle guidate da individui over 64. Questo dato evidenzia l'importanza di promuovere programmi formativi e di supporto per i giovani agricoltori”.


Elena Sico, Direttrice del Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, ha presentato dettagliatamente le opportunità offerte dalla programmazione dello sviluppo rurale, fornendo informazioni preziose per l'accesso a finanziamenti e sostegni alle imprese agricole. 

“Per un settore agricolo dinamico c’è bisogno di giovani agricoltori qualificati e aperti all’innovazione, in grado di rispondere alle esigenze della società, della produzione di alimenti di qualità e alla fornitura di beni pubblici ambientali”, ha dichiarato la Sico dimostrando che l’Abruzzo si posiziona al terzo posto in Italia, dopo Lazio e Veneto, per risorse finanziarie destinate ai giovani.


Il focus nazionale è stato affrontato attraverso un'analisi della Legge Carloni da Matteo Ansanelli, Segretario nazionale Agia, e da Nicola Lasorsa, Funzionario Ismea Dipartimento Comunicazione, che ha approfondito gli strumenti di Ismea per i giovani agricoltori, nello specifico “Generazione Terra”, studiato per avviare o ampliare un’attività agricola.


Parola poi a Matteo Pagliarani, Vice Presidente Ceja (Associazione giovani agricoltori europei), che ha parlato delle politiche europee per i giovani agricoltori fornendo una panoramica esauriente sulle prospettive future del settore. 


Infine l'intervento dell'Assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, ha arricchito ulteriormente il convegno, offrendo una prospettiva istituzionale sulle politiche e gli incentivi previsti per sostenere l'agricoltura giovanile nella regione.


Le conclusioni del convegno hanno visto il Presidente Nazionale AGIA, Enrico Calentini, riflettere sul ruolo fondamentale dei giovani nell'agricoltura abruzzese e sulle sfide che dovranno affrontare nel prossimo futuro, evidenziando l'importanza della formazione, dell'innovazione e della sostenibilità per garantire un settore agricolo prospero e resilienti.


L’evento si è concluso con gli interventi del pubblico presente e un ampio consenso sulla necessità di continuare a sostenere e promuovere l'agricoltura giovanile, considerandola un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della regione.


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1 In Evidenza - 14 mag 2024

Olio: Cia, avanti con nuovo piano nazionale di settore e risorse adeguate

Avanti con nuovo piano nazionale per il comparto olivicolo-oleario e a politiche, supportate da adeguate risorse, che riconoscano le sfide sulle spalle del settore tra emergenze climatiche e fitosanitarie, rischio abbandono dei campi e urgenza di riorganizzarsi e innovare. Così Cia-Agricoltori Italiani al termine della riunione promossa, al Masaf, dal sottosegretario di Stato, Patrizio Giacomo La Pietra, preliminare alla revisione di una strategia quasi decennale e alla costituzione del Tavolo di settore.

E, dunque, dal presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e di Italia Olivicola, Gennaro Sicolo, il ringraziamento al sottosegretario La Pietra per l’attenzione riservata al comparto e, soprattutto, per l’organizzazione del lavoro, già orientata ai prossimi passi e a interventi per ridurre i costi di produzione.

Confermato l’impegno a contribuire, fattivamente, alla costruzione del piano, consapevoli delle priorità da cui ripartire. Serve incentivare la produzione nazionale attraverso un’azione di ristrutturazione e ammodernamento degli impianti olivicoli esistenti, da rafforzare anche con ulteriori strutture, più innovative e in grado di esaltare il patrimonio di varietà e l’orografia del territorio italiano. Necessario, poi, l’input di pratiche e soluzioni tecnologiche per tutelare la risorsa acqua, stabilizzare le rese, preservare la qualità, ma anche il reddito dei produttori.

In difficoltà un comparto che oggi deve fare, tristemente, i conti con almeno 200 mila ettari di oliveti in stato di totale abbandono e oltre 300 mila a rischio tenuta (dati Centro Studi Italia Olivicola). Per Cia va invertita la rotta prima che venga compromesso non solo il potenziale produttivo agricolo, ma anche la vitalità delle aree rurali. A tal riguardo, ampio spazio va dato alla ricerca, in particolare rispetto alla Xylella e, quindi, all'esigenza di rigenerare le aree compromesse e proteggere efficacemente quelle indenni. A chiudere il cerchio, l’anello fondamentale rappresentato dal ruolo delle Organizzazioni di produttori (Op) e dalla necessità di approdare a un’unica interprofessione inclusiva e rappresentativa. 

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1 In Evidenza - 14 mag 2024

Abruzzo, aperti i corsi di formazione per Imprenditore Agricolo Professionale e Operatore Di Fattoria Didattica

L' agenzia formativa CIPAT Abruzzo, accreditata nella regione Abruzzo per le attività di formazione, ha pubblicato il bando per l'iscrizione ai corsi di:

  • Imprenditore agricolo professionale: della durata di 150 ore
  • Operatore di fattoria didattica: della durata di 78 ore
Le lezioni in aula verranno realizzate presso le sedi accreditate dell’ente (Viale G. Bovio n.85 e Via Raffaello n. 26, Pescara) e presso aule complementari accreditate, da individuare in base alle esigenze logistiche dei partecipanti.

In allegato in bando e le modalità di iscrizione.

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