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1 In Evidenza - 03 nov 2025

Ue: Cia, accordi commerciali solo con reciprocità e vera tutela per gli agricoltori


Gli accordi commerciali devono servire a creare efficienza, competitività e vantaggi reciproci, non a scaricare i costi sulle imprese agricole. È questo il messaggio che il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha portato al Masaf, nell’incontro con il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ribadendo la posizione dell’organizzazione: reciprocità e tutela effettiva dei produttori devono essere il punto di partenza di ogni trattativa internazionale.
“Parlare di fondi di compensazione significa già ammettere che un accordo crea squilibri -ha detto Fini-. L’Europa deve garantire parità di regole e condizioni per tutti: solo così gli accordi possono essere strumenti di crescita e non di crisi”.

Cia ha richiamato la necessità di una valutazione d’impatto cumulativa sui vari accordi commerciali oggi in discussione, affinché la politica commerciale dell’Ue non diventi un fattore di instabilità per i mercati agricoli. Allo stesso tempo, ha chiesto clausole di salvaguardia realmente efficaci e tempestive per proteggere le produzioni sensibili.

Nel corso dell’incontro, Cia ha sollecitato il commissario Ue a rilanciare con decisione il dialogo con gli Stati Uniti per raggiungere l’obiettivo “zero per zero” sui dazi, a partire dal vino. “La stabilità nei rapporti con Washington è prioritaria”, ha spiegato Fini, ancora di più “dopo i pesanti segni di rallentamento del nostro export agroalimentare verso gli Usa, che da giugno ad agosto ha perso oltre 210 milioni di euro rispetto al 2024” e anche “contro il rischio di nuovi dazi antidumping sulla pasta italiana”.

Sul dossier Mercosur, Cia ha espresso forti preoccupazioni per l’insufficienza delle clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione. “Servono meccanismi automatici e vincolanti, non discrezionali -ha osservato Fini-. Abbiamo necessità di maggiori certezze giuridiche rispetto alle soglie previste del 10% e di un sistema di monitoraggio trasparente e veloce per evitare l’import incontrollato di carne bovina, pollame, miele, zucchero e riso, che rischiano di mettere in crisi le filiere europee”.
Cia, infine, ha richiamato l’attenzione di Šefčovič sulla revisione del Regolamento SPG (Sistema di Preferenze Generalizzate). “Siamo preoccupati, il riso europeo non può essere lasciato senza difese -ha evidenziato Fini-. Per questo, occorre arrivare a stabilire una soglia di importazione ragionevole, da ripartire tra i Paesi beneficiari secondo le tendenza storiche di import, al fine di evitare concentrazioni eccessive e distorsioni di mercato”.

“Gli agricoltori europei non chiedono protezionismo -ha concluso il presidente di Cia- ma parità di condizioni. Solo con reciprocità, regole uguali per tutti e strumenti di tutela rapidi potremo affrontare la sfida della competitività globale senza sacrificare la nostra agricoltura”.

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1 In Evidenza - 22 ott 2025

CIA: Bene la declaratoria di eccezionalità per le avversità atmosferiche. Ora risposte rapide e concrete per le aziende

CIA Abruzzo CIA Chieti–Pescara esprimono grande soddisfazione per la decisione della Giunta regionale che ha approvato la declaratoria dell’eccezionalità delle avversità atmosferiche che tra il 2 luglio e il 3 agosto 2025 hanno colpito i territori agricoli di Pescina, San Benedetto dei Marsi, Cerchio, Fossacesia, Rocca San Giovanni, Treglio e Frisa, con danni stimati in oltre 31 milioni di euro.

Il provvedimento riconosce ufficialmente la gravità del downburst del 3 agosto, un evento atmosferico di straordinaria intensità che ha devastato ampie zone della provincia di Chieti, in particolare Fossacesia, Frisa, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro, Bucchianico e Casalincontrada, causando perdite tra il 50% e il 90% delle produzioni di vite, olivo, ortaggi, frutta e pomodori, oltre a danni gravi a serre, impianti e strutture aziendali.

“È un risultato importante per il nostro comparto”, dichiara il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti, “Fin dalle prime ore successive all’evento abbiamo raccolto le segnalazioni degli agricoltori, documentato i danni e chiesto con forza il riconoscimento della calamità naturale. Oggi arriva una risposta concreta alle nostre richieste.”

“Il riconoscimento dell’eccezionalità”, aggiunge il presidente di CIA Chieti–Pescara, Domenico Bomba, “è il primo passo verso il ristoro delle imprese che hanno perso quasi tutto. Ora serve che i tempi per l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale siano rapidi e certi, perché le aziende non possono più attendere.”

Le confederazioni rinnovano l’appello alla Regione e al Governo affinché vengano adottate misure strutturali di prevenzione e adattamento climatico, potenziando la rete irrigua, gli strumenti assicurativi agevolati e gli interventi di difesa attiva, per proteggere il patrimonio agricolo e il reddito degli imprenditori.

“Questo evento”, conclude Sichetti, “è l’ennesima prova che il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. La politica deve essere pronta a sostenerci con strumenti efficaci, rapidi e moderni.”


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1 In Evidenza - 21 ott 2025

CIA Abruzzo: “Regolamento sul territorio rurale va semplificato, troppe barriere per le aziende agricole”

CIA Abruzzo lancia l’allarme sulla bozza del “Regolamento degli Interventi sul Territorio Rurale” (Art. 63 della L.R. 58/2023), definito oggi un ostacolo più che uno strumento di crescita per le piccole e medie imprese agricole della regione.

“Abbiamo analizzato con attenzione la bozza e riconosciamo l’intento della Regione di dotare il settore di uno strumento moderno per sostenere gli investimenti”, spiega Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo, “Tuttavia, la realtà delle procedure evidenzia criticità concrete che possono bloccare le aziende prima ancora che possano usufruire dei benefici previsti.”

La burocrazia è eccessiva: per presentare un Progetto di Sviluppo Aziendale servono decine di documenti e professionisti esterni, con tempi e costi spesso insostenibili.

Il vincolo decennale di conduzione aziendale e mantenimento del bilancio attivo è troppo rigido: il settore agricolo è volatile e soggetto a crisi climatiche e di mercato, e dieci anni rischiano di trasformare un investimento in un vincolo oppressivo.

Il PSA Semplificato, pensato per le piccole aziende, è inefficace: troppe aree, comprese quelle naturali protette, sono escluse, lasciando fuori proprio chi più ha bisogno di strumenti snelli per modernizzarsi.


CIA Abruzzo propone di:

  • Introdurre un Documento Unico di Progetto (DUP) per ridurre tempi e costi e semplificare la valutazione.

  • Ridurre il vincolo decennale a cinque anni, consentendo aggiornamenti del piano aziendale in base al mercato e alle condizioni ambientali.

  • Rendere il PSA Semplificato realmente fruibile anche nelle aree vincolate, per interventi a basso impatto paesaggistico, con la compatibilità valutata dagli enti competenti.

“Snellire le procedure non è un favore agli agricoltori, ma un investimento strategico per il futuro dell’economia rurale abruzzese,” conclude Sichetti, “Accogliere queste proposte significherebbe trasformare un regolamento oggi inapplicabile in un vero alleato delle nostre imprese, liberando energie e risorse per competitività, sostenibilità e tenuta sociale dei territori rurali.”

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1 In Evidenza - 18 ott 2025

PAC 2025, primi 18,8 milioni alle aziende abruzzesi: CIA Abruzzo, “Boccata d’ossigeno, ma i tagli continuano a pesare"

“Bene i pagamenti Pac ma non cancellano le difficoltà del settore”. È partita la campagna di pagamenti PAC 2025 con l’erogazione dei primi 18,8 milioni di euro destinati alle aziende agricole abruzzesi.

Tuttavia, le difficoltà strutturali del settore restano evidenti e il rischio derivante dai tagli complessivi alla PAC futura continua a preoccupare.

“Va bene ricevere gli anticipi: sono risorse che gli agricoltori si sono guadagnati con il loro lavoro quotidiano”, sottolinea il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti. “Ma non possiamo dimenticare che la PAC post-2027, secondo le stime nazionali, subirà un ridimensionamento significativo: il peso della politica agricola comune scenderà dal 31% al 15% delle risorse complessive, con una perdita di circa 9 miliardi per l’Italia rispetto al periodo attuale. Questo riduce le prospettive di sostegno per le nostre aziende e mette sotto pressione l’intero comparto. Gli anticipi aiutano, ma non sono un regalo.”

La PAC attuale ammonta a 378 miliardi a livello europeo, mentre quella futura potrà contare su circa 294 miliardi. “In un periodo segnato dagli effetti del cambiamento climatico, dall’instabilità dei mercati e dalle sfide geopolitiche, servono risorse certe e adeguate, non solo anticipi temporanei”, aggiunge Sichetti.


Particolare attenzione va alle aree interne e montane, spesso marginali ma cruciali per l’economia e il territorio regionale. “Presidiare questi territori significa proteggere biodiversità, paesaggio e comunità locali. Sostenere le aziende agricole significa proteggere l’Abruzzo nel suo insieme.”

CIA Abruzzo si unisce alla preoccupazione espressa da CIA-Agricoltori Italiani e sostiene l’obiettivo di far cambiare rotta alla Commissione Europea, evitando che si frammenti e si indebolisca una delle politiche fondanti dell’UE.

“Gli anticipi PAC sono un segnale positivo, ma non devono farci dimenticare le criticità strutturali e i tagli in arrivo”, conclude Sichetti. “Continueremo a sollecitare attenzione e sostegno, perché il lavoro degli agricoltori merita risposte concrete e durature. Gli anticipi aiutano oggi, ma senza un flusso stabile di risorse, i tagli continueranno a penalizzare le imprese e a mettere a rischio l’intero settore agricolo regionale.”

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1 In Evidenza - 17 ott 2025

Donne in Campo-Cia: un piano d’azione per le imprenditrici agricole e i territori rurali


Dalla ripresa degli incentivi dedicati all’introduzione del co-manager aziendale, passando per il rilancio dei consultori familiari rurali. Sono queste alcune delle proposte presentate da Donne in Campo-Cia nella sua Assemblea nazionale, “Donne rurali: energia vitale per un territorio in salute”, oggi a Roma in Auditorium Giuseppe Avolio. Proposte non solo politiche ed economiche, ma anche sociosanitarie, pensate per dare risposte concrete e complete alle aziende agricole femminili, soprattutto nelle aree interne del Paese.

“Vogliamo costruire un piano d’azione che parte dalle esigenze reali delle imprenditrici agricole -ha detto la presidente di Donne in Campo, Pina Terenzi- pilastri di un’agricoltura sostenibile e multifunzionale e motore dei territori rurali, ma troppo spesso dimenticate dalle politiche di welfare e sviluppo”.

In Italia il 31,5% delle imprese agricole è guidato da donne, circa 355 mila aziende, e le lavoratrici rappresentano il 32% della manodopera, pari a 470 mila persone. In totale, oltre 800 mila donne che contribuiscono ogni giorno alla vitalità economica e sociale delle aree interne. Eppure, ha sottolineato Terenzi, “questa forza diffusa opera in contesti dove la desertificazione dei servizi – dall’assistenza sanitaria ai trasporti, dagli asili ai consultori – limita pesantemente la possibilità di conciliare vita e lavoro, sovraccaricando le imprenditrici, spesso madri o caregiver di familiari anziani o con bisogni speciali, con conseguenze su produttività e salute fisica e mentale”.

Per questo, Donne in Campo-Cia ha messo in fila un insieme di interventi “fondamentali per sostenere la permanenza della donna e della sua famiglia agricola nei territori -ha ribadito Terenzi- e per trasformare l’impegno quotidiano delle imprenditrici in sviluppo per tutto il Paese”.

Tra le proposte, l’introduzione del co-manager dell’imprenditrice agricola, per garantire la continuità dell’attività durante i periodi di gestazione, maternità o assenza forzata, consentendo alla donna di scegliere personale di fiducia. Centrale anche la richiesta di mantenere e potenziare i punti nascita nelle aree interne, superando lo scoglio demografico che oggi ne determina la chiusura. Altro punto chiave è il rilancio dei consultori familiari rurali, come presidi di medicina di genere e sostegno psicologico per donne e giovani agricoltori. Fra le priorità, inoltre, valorizzare il ruolo sociale delle imprese agricole femminili, riconoscendo la loro capacità di offrire servizi educativi e di assistenza nelle comunità: fattorie didattiche e sociali, agriasili e agriturismi come centri di welfare di prossimità. Altrettanto necessario è prevedere una congrua dotazione finanziaria dedicata a livello nazionale e una legge quadro per l’imprenditoria agricola femminile, oggi marginale nei principali fondi e programmi come la Pac e il Pnrr, oltre a un pieno riconoscimento dei bisogni delle donne nel ridisegno della politica agricola europea.

Tutti interventi che si affiancano alle alleanze strategiche costruite da Donne in Campo-Cia con il mondo dell’associazionismo, della ricerca e della cultura e portate in Assemblea: la collaborazione con Cittadinanzattiva per il diritto alla salute delle donne nelle aree interne, la partnership con l’Università di Cassino e SIDEA sull’impresa femminile, la sinergia con la Fondazione Lagostena Bassi per la prevenzione della violenza di genere attraverso il lavoro e l’indipendenza economica.


“In un momento di grande trasformazione per il mondo agricolo, il lavoro di Donne in Campo rappresenta un segnale concreto di innovazione e di visione -ha chiosato il presidente di Cia, Cristiano Fini-. La transizione verso sistemi agroalimentari più inclusivi, resilienti e sostenibili passa dal pieno riconoscimento del ruolo delle donne. Garantire loro pari accesso alle risorse, alla terra, al credito non è solo una questione di equità, ma una leva strategica per l’efficienza dell’intero settore. Sostenere il contributo delle donne in agricoltura significa investire nell’energia vitale dei territori e nel futuro delle nostre comunità rurali”.

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1 In Evidenza - 17 ott 2025

Dazi Usa: Cia, export agroalimentare giù del 22%. Persi 126 milioni in un solo mese


Il Made in Italy agroalimentare perde terreno sotto la pressione dei dazi Usa: ad agosto le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono crollate del 22% rispetto allo stesso mese del 2024, con una perdita di 126 milioni di euro in soli trenta giorni. Lo dice l’Ufficio Studi di Cia-Agricoltori Italiani, analizzando i dati diffusi oggi dall’Istat.
Appare chiaro un trend negativo che va consolidandosi. Da aprile, infatti, le vendite oltreoceano sono in calo per il terzo mese consecutivo, dopo anni di crescita costante. Tra giugno e agosto le perdite superano già i 210 milioni di euro.

Ma questo rallentamento -avverte l’Ufficio Studi di Cia- si riflette anche sull’andamento complessivo del 2025. Nei primi otto mesi, la crescita annua dell’export agroalimentare tricolore verso gli Usa si è di fatto azzerata, contro l’incremento del 19% registrato nello stesso periodo del 2024. In termini assoluti, questo vuol dire che, mentre tra gennaio e agosto 2024 l’aumento tendenziale delle esportazioni era stato di 802 milioni di euro, nello stesso periodo del 2025 è stato solo di 1 milione di euro.

“I dazi Usa, uniti al cambio euro/dollaro sfavorevole, stanno colpendo il nostro export di qualità, mettendo in difficoltà migliaia di imprese agroalimentari -ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Bisogna muoversi con tempestività e determinazione, agire con prontezza per salvaguardare anni di lavoro e di presenza costruita sul mercato americano”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 09 apr 2024

Tutto il Vinitaly 2024 di Cia tra eventi e degustazioni

“L’Italia di vino in vino e l’Enoteca Bio”. Cia-Agricoltori Italiani lancia così la sua partecipazione alla 56^ edizione del Vinitaly, il Salone mondiale dei vini e dei distillati, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile.

Al centro della presenza Cia all’edizione 2024, nel Padiglione 10 stand C3, l’immenso patrimonio vitivinicolo dei territori Made in Italy portato in fiera dalle aziende associate,  che saranno protagoniste di un fitto calendario di degustazioni nella “tasting area” dello spazio confederale. Dove verrà allestita anche una mostra permanente dei vini delle aziende biologiche targate Anabio-Cia, in une vera e propria Enoteca dedicata.

Non solo percorsi del gusto, ma anche talk e approfondimenti fuori e dentro lo stand.

In particolare, domenica 14 aprile, il presidente nazionale Cristiano Fini sarà all’inaugurazione del Vinitaly, alle ore 11 all’Auditorium Verdi del Palaexpo, mentre lunedì 15 aprile interverrà al convegno della Filiera del Vino, alle ore 14.30 all’Area Talk Show del Padiglione Masaf, con il ministro Francesco Lollobrigida. Martedì 16, poi, Fini sarà alle ore 10.30 alla conferenza stampa di Enpaia.

Nello stand Cia, invece, spazio alla formazione in agricoltura con l’evento Foragri il 14 aprile alle ore 16.30, e con “I vini biologici… un racconto diVino”, un ciclo di incontri organizzati da Anabio per tutta la durata del Salone.

Oltre al vino, largo alla birra artigianale in fiera. All’interno dell’area specializzata “Xcellent Beers”, si potranno assaggiare tante birre agricole delle aziende associate Cia, al Padiglione I stand 3, in collaborazione con Unionbirrai.

“Nonostante i cambiamenti climatici che pesano sulla produzione, l’inflazione che incide sulla spesa, le politiche Ue restrittive, il vino resta un settore fondamentale per il Made in Italy -dichiara il presidente Fini-. Un capitale economico, sociale e culturale da 30 miliardi, indotto compreso, che va tutelato e protetto da attacchi e tesi allarmistiche. Questo Vinitaly è l’occasione per fare ancora più squadra, valorizzando e promuovendo le etichette dei nostri agricoltori sui mercati e tra i consumatori”.         

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1 In Evidenza - 09 apr 2024

Cia scrive a D’Eramo: contro fitopatie urge piano d’emergenza nazionale e coordinamento Ue


È urgente un piano di emergenza contro le fitopatie più pericolose a difesa delle produzioni tipiche Made in Italy. Questa la richiesta di Cia-Agricoltori Italiani nella lettera inviata al sottosegretario al Masaf, Luigi D’Eramo, per esprimere la forte preoccupazione rispetto al possibile ingresso in Ue dai Paesi terzi di patogeni e organismi dannosi per le colture.
Secondo Cia, le attuali misure sull’import adottate dall’Europa risultano inefficaci e insufficienti a garantire un adeguato livello di protezione. Questo conferma la necessità di poter disporre in tempi brevi del piano di emergenza nazionale per gli organismi nocivi prioritari, come previsto dal Regolamento Ue del 2016, che contenga le informazioni sui processi decisionali, i protocolli da seguire e le risorse da mettere in campo nel caso di presenze sospette o confermate, con il coinvolgimento diretto delle organizzazioni agricole.
Allo stesso tempo, occorre lavorare a un piano di prevenzione europeo che includa il rafforzamento del coordinamento scientifico e maggiori fondi dedicati.
Cia, da tempo, segnala i forti rischi fitosanitari per i sistemi produttivi ed è in prima linea su settori particolarmente esposti come quello agrumicolo, vulnerabile specificatamente a tre organismi nocivi attualmente assenti in Europa, ma in circolazione in aree che hanno stretti rapporti commerciali con l’Ue, responsabili di malattie devastanti quali la macchia nera degli agrumi e il citrus greening e di danni enormi come quelli causati dalla falsa cidia.
In particolare, a testimonianza della debolezza delle disposizioni vigenti, per il citrus black spot si continuano a registrare un numero elevato di intercettazioni di prodotto contaminato proveniente da paesi come il Sudafrica (principale esportatore in Ue nel 2023 con oltre 860mila tonnellate di agrumi) mentre per la prima volta è stata rilevata la macchia nera in una spedizione di arance dall’Egitto (balzato la scorsa campagna al secondo posto dei fornitori Ue di agrumi con 488mila tonnellate).
Inoltre, Cia ricorda come, a distanza di oltre dieci anni dal primo rilevamento in Puglia, la Xylella fastidiosa rappresenti ancora una sfida aperta e un temibile pericolo non solo per l’olivicoltura ma anche per altri sistemi produttivi.  
Per tutti questi motivi, dettagliati nella lettera a D’Eramo, Cia chiede un’accelerazione sul tema a tutela delle produzioni mediterranee. È arrivato il tempo di agire, in Italia e in Europa, con un’efficace strategia preventiva sui protocolli di importazione dai Paesi terzi, mettendo in campo le migliori competenze e adottando misure di controllo più rigorose.

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1 In Evidenza - 02 apr 2024

Sostegno alle imprese agricole colpite da peronospora nelle produzioni viticole

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha pubblicato il Decreto Ministeriale del 24 gennaio 2024 (24A01488) sulla Gazzetta Ufficiale (Serie Generale) n. 74 del 28 marzo 2024. Tale decreto riguarda l’eccezionale infezione di peronospora (Plasmopara viticola) che ha danneggiato le produzioni viticole nel 2023.

 
Per sostenere le imprese agricole colpite da questa calamità naturale, è stato istituito un fondo di aiuto. Di seguito, le principali informazioni relative alla procedura per richiedere tale supporto:

 
Beneficiari: Le imprese agricole di produzione attive nella produzione di uva che hanno subito danni e non hanno beneficiato di risarcimenti derivanti da polizze assicurative o da fondi mutualistici e in presenza di un decremento del valore della produzione della campagna 2023, superiore al 30 per cento rispetto al valore medio dell’ultimo triennio come conseguenza dannosa di attacchi di peronospora (plasmopara viticola) alle produzioni viticole.

 
Scadenza per la presentazione della domanda: Le domande devono essere presentate entro 45 giorni dalla pubblicazione del decreto. 

 
Modalità di presentazione della domanda: Le domande devono essere presentate tramite il portale SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) sul sito www.sian.it. È necessario utilizzare il modello predisposto da AGEA, soggetto gestore per il ricevimento e l'istruttoria delle domande.

 
Quantificazione del danno: Le aziende devono quantificare il danno sia in termini percentuali che in termini economici. Questo sarà effettuato tramite il CAA (Centro di Assistenza Agricola) mandatario.

 
Indennizzi: Successivamente alla presentazione delle domande, saranno resi noti gli indennizzi che le aziende agricole percepiranno.

 
Per ulteriori informazioni e assistenza nella compilazione delle domande, vi invitiamo a prendere appuntamento con i tecnici del CAA presso la sede più vicina a voi. 


 Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

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1 In Evidenza - 26 mar 2024

Click day: Cia, serve semplificazione su rilascio permessi di soggiorno

Il click day, di questa mattina, dedicato alla richiesta di lavoratori extracomunitari stagionali per il 2024, ha dato prova di un portale ministeriale sicuramente più efficiente rispetto agli scorsi anni, ma la macchina amministrativa ancora registra notevoli ritardi nel rilascio del definitivo permesso di soggiorno. Così Cia-Agricoltori Italiani da una prima ricognizione sul territorio che la vede tra le organizzazioni professionali agricole assegnatarie delle 41 mila quote per il settore agricolo e quello turistico alberghiero, rispetto alle complessive 89.050 previste quest’anno. 

Nello specifico, infatti, Cia segnala i disagi del click day del 21 marzo scorso, quando le istanze interessate erano quelle riguardanti la conversione dei permessi di soggiorno che -secondo Cia- andrebbero incrementate come numero di quote, vista la richiesta importante che si registra ogni anno.

Inoltre, se da una parte il protocollo Masaf, siglato anche da Cia, dà finalmente modo di soddisfare per la gran parte le necessità di manodopera stagionale, dall’altra non è stata ancora messa a punto una programmazione tale da permettere alle aziende agricole di operare in tranquillità. Questo perchè la convocazione dagli Sportelli unici arriva, irrimediabilmente, dopo il periodo massimo di permanenza in Italia consentito dal Decreto flussi, cioè nove mesi.

Il Decreto è fondamentale per il nostro settore, ribadisce Cia. Basti pensare che un terzo della manodopera nel settore primario è di nazionalità straniera, circa 370 mila, con una quota elevata di extracomunitari. Cia auspica, quindi, che si intervenga quanto prima sui piani triennali dei flussi d’ingresso, tenendo conto delle tempistiche effettivamente utili alle esigenze delle imprese agricole.  

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1 In Evidenza - 21 mar 2024

Ue: Cia, presentato manifesto per elezioni 2024. Serve piano strategico per agricoltura

Presentato a Bruxelles il manifesto di Cia-Agricoltori Italiani per le elezioni europee 2024. Crisi climatiche e sanitarie, tensioni sociali e una situazione geopolitica critica hanno caratterizzato i cinque anni di questo mandato europeo. La complessità delle situazioni affrontate rende, ora, necessaria la ricerca di nuove strade per superare la spaccatura che si è creata fra ambiente e agricoltura. Le future politiche Ue dovranno guardare al mondo agricolo come fonte di soluzione dei problemi che riguardano la sostenibilità, non come la causa. Questi i principali dossier agricoli sul tavolo che il presidente dell’associazione, Cristiano Fini, ha avuto modo di discutere in un incontro privato con il commissario europeo all'agricoltura Janusz Wojciechowski.

Catena del valore e commercio - Per quanto concerne la catena del valore, a ogni prodotto agricolo deve essere riconosciuto il giusto prezzo. Occorre, dunque, revisionare la Direttiva sulle pratiche sleali e istituire un Osservatorio Ue su costi, prezzi e marginalità. È urgente anche un intervento che incentivi l’aggregazione e le relazioni di filiera. Se l’Ue continua a definire standard sempre più stringenti per valorizzare la produzione agroalimentare, per Cia è necessario adottare il medesimo approccio anche a livello extra-europeo. Servono, perciò, accordi bilaterali che tengano in considerazione il settore agricolo, con l’obiettivo di proteggere la produzione interna dalla concorrenza sleale dell’import.

Aree rurali, consumo suolo e risorsa idrica - Le zone rurali sono l’80% dei territori Ue e ospitano 137 milioni di persone, il 30% della popolazione europea. È necessario il riconoscimento di queste aree come presidio strategico per il futuro delle popolazioni europee: gli agricoltori dovranno essere al centro di una visione strategica su questo tema, in quanto produttori di cibo e custodi del territorio, con beneficio per tutta la collettività. Cia considera, inoltre, urgente l’approvazione della Direttiva sul monitoraggio e resilienza del suolo, elemento fondamentale per la produzione agricola e per la sicurezza alimentare Ue. Sul tema idrico, Cia chiede all’Europa un piano che miri a ripensare lo stoccaggio, la riduzione, le perdite e il riuso delle acque.

Bilancio europeo e Pac - Il bilancio europeo deve essere adeguato e capace di rispondere alle sfide del cambiamento climatico e della neutralità climatica, che vanno affrontate concretamente e pragmaticamente. Sono urgenti, dunque, maggiori risorse e nello specifico un’ipotesi di plafond aggiuntivo, finanziato attraverso nuovi strumenti. Sulla Politica Agricola Comunitaria (Pac) bisogna, invece, intervenire per rivedere le principali difficoltà dell’attuale legislazione. Serve una politica economica che abbia come obiettivo la tutela del reddito e dell’andamento produttivo europeo, redistribuendo le risorse e valorizzando il lavoro degli agricoltori. Misure da attuare nel breve termine (flessibilità di modifica dei piani nazionali e revisione norme condizionalità) e nel medio-lungo periodo. Cia chiede, inoltre, interventi per la gestione del rischio e per favorire gli investimenti.

Giovani e innovazione - La maggioranza degli agricoltori ha più di 55 anni, solo il 6% è under 35, mentre il 30% è in età pensionabile. Rimane, dunque, centrale la problematica del ricambio generazionale che deve essere affrontata strutturalmente. Accesso al credito e alla terra sono la chiave di svolta per i futuri investimenti dei giovani in agricoltura. Sull’innovazione, infine, le sfide da affrontare richiedono un maggiore coordinamento a livello europeo tra i diversi enti nazionali di ricerca, con particolare riferimento alle nuove tecniche di produzione.

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1 In Evidenza - 18 mar 2024

Ue: Cia, avanti su semplificazione e riconoscimento valore agricoltori lungo la filiera

Si intravede un’Europa intenzionata a semplificare la vita degli agricoltori. Cia-Agricoltori Italiani accoglie così il Pacchetto di misure a revisione immediata della Pac e il Non Paper sul rafforzamento del valore dell’agricoltura lungo la filiera, appena presentati dalla Commissione Ue.

A una prima lettura, Cia considera entrambi i documenti una risposta concreta al comparto, dopo mesi di mobilitazioni, con la Confederazione impegnata tra bilaterali a Bruxelles e tavoli con le istituzioni nazionali.  

Per Cia è positivo, quindi, che la Commissione Ue stia passando ai fatti con ulteriori proposte per la semplificazione dell’attuale Pac già nel breve periodo. A riguardo, sotto i riflettori l’introduzione della “volontarietà”, retroattiva dal 1° gennaio, sulle misure della condizionalità più controverse e strategiche, con deroghe e possibilità di inserirle negli eco-schemi. Certo è che gli Stati membri dovranno saper gestire questa maggiore sussidiarietà.

Piace a Cia anche l’apertura a una Pac più flessibile, viste le emergenze degli ultimi anni, e quindi che siano state inserite più chance di modifica al Piano strategico e snelliti monitoraggio e controlli, esonerando le aziende piccole, sotto i 10 ettari.

Il Non Paper, poi, riflette la lunga battaglia di Cia sul riconoscimento del valore degli agricoltori lungo la filiera agroalimentare. Interessante l’ipotesi di un Osservatorio, come proposto dalla Confederazione, su costi di produzione, prezzi e margini; il rafforzamento dei Contratti e il potenziamento delle Organizzazioni di produttori (Op) con le modifiche previste sull’OCM, Organizzazione Comune del Mercato, per migliorare l’aggregazione e correggere gli squilibri.

“L’agricoltura del futuro è sempre più europea e Bruxelles ci vedrà sempre più spesso. Dobbiamo lavorare a braccetto, e rapidamente, su misure e strumenti davvero rispondenti alle esigenze dei nostri produttori -commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-  e in equilibrio con la transizione green che la nostra agricoltura non vuole certo abbandonare. Il processo di semplificazione della Pac è appena cominciato, seguiremo passo dopo passo, perché si può fare di più. Non è da oggi, poi, che spingiamo sull’urgenza di vera equità lungo la filiera; quindi, ben venga il Non Paper come leva per affrontare la questione, rafforzando anche la direttiva sulle pratiche commerciali sleali”. 

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