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1 In Evidenza - 22 ott 2025

CIA: Bene la declaratoria di eccezionalità per le avversità atmosferiche. Ora risposte rapide e concrete per le aziende

CIA Abruzzo CIA Chieti–Pescara esprimono grande soddisfazione per la decisione della Giunta regionale che ha approvato la declaratoria dell’eccezionalità delle avversità atmosferiche che tra il 2 luglio e il 3 agosto 2025 hanno colpito i territori agricoli di Pescina, San Benedetto dei Marsi, Cerchio, Fossacesia, Rocca San Giovanni, Treglio e Frisa, con danni stimati in oltre 31 milioni di euro.

Il provvedimento riconosce ufficialmente la gravità del downburst del 3 agosto, un evento atmosferico di straordinaria intensità che ha devastato ampie zone della provincia di Chieti, in particolare Fossacesia, Frisa, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro, Bucchianico e Casalincontrada, causando perdite tra il 50% e il 90% delle produzioni di vite, olivo, ortaggi, frutta e pomodori, oltre a danni gravi a serre, impianti e strutture aziendali.

“È un risultato importante per il nostro comparto”, dichiara il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti, “Fin dalle prime ore successive all’evento abbiamo raccolto le segnalazioni degli agricoltori, documentato i danni e chiesto con forza il riconoscimento della calamità naturale. Oggi arriva una risposta concreta alle nostre richieste.”

“Il riconoscimento dell’eccezionalità”, aggiunge il presidente di CIA Chieti–Pescara, Domenico Bomba, “è il primo passo verso il ristoro delle imprese che hanno perso quasi tutto. Ora serve che i tempi per l’attivazione del Fondo di Solidarietà Nazionale siano rapidi e certi, perché le aziende non possono più attendere.”

Le confederazioni rinnovano l’appello alla Regione e al Governo affinché vengano adottate misure strutturali di prevenzione e adattamento climatico, potenziando la rete irrigua, gli strumenti assicurativi agevolati e gli interventi di difesa attiva, per proteggere il patrimonio agricolo e il reddito degli imprenditori.

“Questo evento”, conclude Sichetti, “è l’ennesima prova che il cambiamento climatico è una realtà con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno. La politica deve essere pronta a sostenerci con strumenti efficaci, rapidi e moderni.”


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1 In Evidenza - 21 ott 2025

CIA Abruzzo: “Regolamento sul territorio rurale va semplificato, troppe barriere per le aziende agricole”

CIA Abruzzo lancia l’allarme sulla bozza del “Regolamento degli Interventi sul Territorio Rurale” (Art. 63 della L.R. 58/2023), definito oggi un ostacolo più che uno strumento di crescita per le piccole e medie imprese agricole della regione.

“Abbiamo analizzato con attenzione la bozza e riconosciamo l’intento della Regione di dotare il settore di uno strumento moderno per sostenere gli investimenti”, spiega Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo, “Tuttavia, la realtà delle procedure evidenzia criticità concrete che possono bloccare le aziende prima ancora che possano usufruire dei benefici previsti.”

La burocrazia è eccessiva: per presentare un Progetto di Sviluppo Aziendale servono decine di documenti e professionisti esterni, con tempi e costi spesso insostenibili.

Il vincolo decennale di conduzione aziendale e mantenimento del bilancio attivo è troppo rigido: il settore agricolo è volatile e soggetto a crisi climatiche e di mercato, e dieci anni rischiano di trasformare un investimento in un vincolo oppressivo.

Il PSA Semplificato, pensato per le piccole aziende, è inefficace: troppe aree, comprese quelle naturali protette, sono escluse, lasciando fuori proprio chi più ha bisogno di strumenti snelli per modernizzarsi.


CIA Abruzzo propone di:

  • Introdurre un Documento Unico di Progetto (DUP) per ridurre tempi e costi e semplificare la valutazione.

  • Ridurre il vincolo decennale a cinque anni, consentendo aggiornamenti del piano aziendale in base al mercato e alle condizioni ambientali.

  • Rendere il PSA Semplificato realmente fruibile anche nelle aree vincolate, per interventi a basso impatto paesaggistico, con la compatibilità valutata dagli enti competenti.

“Snellire le procedure non è un favore agli agricoltori, ma un investimento strategico per il futuro dell’economia rurale abruzzese,” conclude Sichetti, “Accogliere queste proposte significherebbe trasformare un regolamento oggi inapplicabile in un vero alleato delle nostre imprese, liberando energie e risorse per competitività, sostenibilità e tenuta sociale dei territori rurali.”

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1 In Evidenza - 18 ott 2025

PAC 2025, primi 18,8 milioni alle aziende abruzzesi: CIA Abruzzo, “Boccata d’ossigeno, ma i tagli continuano a pesare"

“Bene i pagamenti Pac ma non cancellano le difficoltà del settore”. È partita la campagna di pagamenti PAC 2025 con l’erogazione dei primi 18,8 milioni di euro destinati alle aziende agricole abruzzesi.

Tuttavia, le difficoltà strutturali del settore restano evidenti e il rischio derivante dai tagli complessivi alla PAC futura continua a preoccupare.

“Va bene ricevere gli anticipi: sono risorse che gli agricoltori si sono guadagnati con il loro lavoro quotidiano”, sottolinea il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti. “Ma non possiamo dimenticare che la PAC post-2027, secondo le stime nazionali, subirà un ridimensionamento significativo: il peso della politica agricola comune scenderà dal 31% al 15% delle risorse complessive, con una perdita di circa 9 miliardi per l’Italia rispetto al periodo attuale. Questo riduce le prospettive di sostegno per le nostre aziende e mette sotto pressione l’intero comparto. Gli anticipi aiutano, ma non sono un regalo.”

La PAC attuale ammonta a 378 miliardi a livello europeo, mentre quella futura potrà contare su circa 294 miliardi. “In un periodo segnato dagli effetti del cambiamento climatico, dall’instabilità dei mercati e dalle sfide geopolitiche, servono risorse certe e adeguate, non solo anticipi temporanei”, aggiunge Sichetti.


Particolare attenzione va alle aree interne e montane, spesso marginali ma cruciali per l’economia e il territorio regionale. “Presidiare questi territori significa proteggere biodiversità, paesaggio e comunità locali. Sostenere le aziende agricole significa proteggere l’Abruzzo nel suo insieme.”

CIA Abruzzo si unisce alla preoccupazione espressa da CIA-Agricoltori Italiani e sostiene l’obiettivo di far cambiare rotta alla Commissione Europea, evitando che si frammenti e si indebolisca una delle politiche fondanti dell’UE.

“Gli anticipi PAC sono un segnale positivo, ma non devono farci dimenticare le criticità strutturali e i tagli in arrivo”, conclude Sichetti. “Continueremo a sollecitare attenzione e sostegno, perché il lavoro degli agricoltori merita risposte concrete e durature. Gli anticipi aiutano oggi, ma senza un flusso stabile di risorse, i tagli continueranno a penalizzare le imprese e a mettere a rischio l’intero settore agricolo regionale.”

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1 In Evidenza - 17 ott 2025

Donne in Campo-Cia: un piano d’azione per le imprenditrici agricole e i territori rurali


Dalla ripresa degli incentivi dedicati all’introduzione del co-manager aziendale, passando per il rilancio dei consultori familiari rurali. Sono queste alcune delle proposte presentate da Donne in Campo-Cia nella sua Assemblea nazionale, “Donne rurali: energia vitale per un territorio in salute”, oggi a Roma in Auditorium Giuseppe Avolio. Proposte non solo politiche ed economiche, ma anche sociosanitarie, pensate per dare risposte concrete e complete alle aziende agricole femminili, soprattutto nelle aree interne del Paese.

“Vogliamo costruire un piano d’azione che parte dalle esigenze reali delle imprenditrici agricole -ha detto la presidente di Donne in Campo, Pina Terenzi- pilastri di un’agricoltura sostenibile e multifunzionale e motore dei territori rurali, ma troppo spesso dimenticate dalle politiche di welfare e sviluppo”.

In Italia il 31,5% delle imprese agricole è guidato da donne, circa 355 mila aziende, e le lavoratrici rappresentano il 32% della manodopera, pari a 470 mila persone. In totale, oltre 800 mila donne che contribuiscono ogni giorno alla vitalità economica e sociale delle aree interne. Eppure, ha sottolineato Terenzi, “questa forza diffusa opera in contesti dove la desertificazione dei servizi – dall’assistenza sanitaria ai trasporti, dagli asili ai consultori – limita pesantemente la possibilità di conciliare vita e lavoro, sovraccaricando le imprenditrici, spesso madri o caregiver di familiari anziani o con bisogni speciali, con conseguenze su produttività e salute fisica e mentale”.

Per questo, Donne in Campo-Cia ha messo in fila un insieme di interventi “fondamentali per sostenere la permanenza della donna e della sua famiglia agricola nei territori -ha ribadito Terenzi- e per trasformare l’impegno quotidiano delle imprenditrici in sviluppo per tutto il Paese”.

Tra le proposte, l’introduzione del co-manager dell’imprenditrice agricola, per garantire la continuità dell’attività durante i periodi di gestazione, maternità o assenza forzata, consentendo alla donna di scegliere personale di fiducia. Centrale anche la richiesta di mantenere e potenziare i punti nascita nelle aree interne, superando lo scoglio demografico che oggi ne determina la chiusura. Altro punto chiave è il rilancio dei consultori familiari rurali, come presidi di medicina di genere e sostegno psicologico per donne e giovani agricoltori. Fra le priorità, inoltre, valorizzare il ruolo sociale delle imprese agricole femminili, riconoscendo la loro capacità di offrire servizi educativi e di assistenza nelle comunità: fattorie didattiche e sociali, agriasili e agriturismi come centri di welfare di prossimità. Altrettanto necessario è prevedere una congrua dotazione finanziaria dedicata a livello nazionale e una legge quadro per l’imprenditoria agricola femminile, oggi marginale nei principali fondi e programmi come la Pac e il Pnrr, oltre a un pieno riconoscimento dei bisogni delle donne nel ridisegno della politica agricola europea.

Tutti interventi che si affiancano alle alleanze strategiche costruite da Donne in Campo-Cia con il mondo dell’associazionismo, della ricerca e della cultura e portate in Assemblea: la collaborazione con Cittadinanzattiva per il diritto alla salute delle donne nelle aree interne, la partnership con l’Università di Cassino e SIDEA sull’impresa femminile, la sinergia con la Fondazione Lagostena Bassi per la prevenzione della violenza di genere attraverso il lavoro e l’indipendenza economica.


“In un momento di grande trasformazione per il mondo agricolo, il lavoro di Donne in Campo rappresenta un segnale concreto di innovazione e di visione -ha chiosato il presidente di Cia, Cristiano Fini-. La transizione verso sistemi agroalimentari più inclusivi, resilienti e sostenibili passa dal pieno riconoscimento del ruolo delle donne. Garantire loro pari accesso alle risorse, alla terra, al credito non è solo una questione di equità, ma una leva strategica per l’efficienza dell’intero settore. Sostenere il contributo delle donne in agricoltura significa investire nell’energia vitale dei territori e nel futuro delle nostre comunità rurali”.

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1 In Evidenza - 17 ott 2025

Dazi Usa: Cia, export agroalimentare giù del 22%. Persi 126 milioni in un solo mese


Il Made in Italy agroalimentare perde terreno sotto la pressione dei dazi Usa: ad agosto le esportazioni italiane verso gli Stati Uniti sono crollate del 22% rispetto allo stesso mese del 2024, con una perdita di 126 milioni di euro in soli trenta giorni. Lo dice l’Ufficio Studi di Cia-Agricoltori Italiani, analizzando i dati diffusi oggi dall’Istat.
Appare chiaro un trend negativo che va consolidandosi. Da aprile, infatti, le vendite oltreoceano sono in calo per il terzo mese consecutivo, dopo anni di crescita costante. Tra giugno e agosto le perdite superano già i 210 milioni di euro.

Ma questo rallentamento -avverte l’Ufficio Studi di Cia- si riflette anche sull’andamento complessivo del 2025. Nei primi otto mesi, la crescita annua dell’export agroalimentare tricolore verso gli Usa si è di fatto azzerata, contro l’incremento del 19% registrato nello stesso periodo del 2024. In termini assoluti, questo vuol dire che, mentre tra gennaio e agosto 2024 l’aumento tendenziale delle esportazioni era stato di 802 milioni di euro, nello stesso periodo del 2025 è stato solo di 1 milione di euro.

“I dazi Usa, uniti al cambio euro/dollaro sfavorevole, stanno colpendo il nostro export di qualità, mettendo in difficoltà migliaia di imprese agroalimentari -ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Bisogna muoversi con tempestività e determinazione, agire con prontezza per salvaguardare anni di lavoro e di presenza costruita sul mercato americano”.

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1 In Evidenza - 15 ott 2025

Agricoltura al femminile: il 35% delle aziende abruzzesi è guidato da donne

In occasione della Giornata Internazionale delle Donne Rurali, istituita dalle Nazioni Unite per riconoscere il ruolo decisivo delle donne nello sviluppo agricolo e nella sicurezza alimentare, CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo e la sua associazione Donne in Campo accendono i riflettori sul contributo femminile all’agricoltura e alle aree interne.

In Italia una lavoratrice agricola su tre è donna, e in Abruzzo le imprese agricole femminili raggiungono quota 15.545, pari al 35% del totale. Numeri che raccontano un impegno crescente e diffuso, fatto di innovazione, sostenibilità e attenzione alla qualità.

“Le donne rurali sono vere protagoniste del cambiamento”,  sottolinea Annamaria D’Alonzo, Presidente Donne in Campo Abruzzo, “Custodiscono tradizioni, sperimentano nuovi modelli di impresa e tengono vivo il legame con il territorio, garantendo sicurezza alimentare e cura del paesaggio. Ma serve più sostegno per superare gli ostacoli legati all’accesso alla terra, al credito e alle reti di servizi.”

Il tema scelto quest’anno da Donne in Campo-CIA per la Giornata internazionale e per l’Assemblea nazionale, in programma a Roma il 15 e 16 ottobre, è “Donne rurali: energia vitale per un territorio in salute”: un richiamo forte al ruolo delle donne come custodi del territorio e protagoniste di un modello agricolo sostenibile e inclusivo.

Secondo CIA, le donne rappresentano una risorsa chiave non solo per la produzione agricola, ma anche per la coesione sociale e la transizione ecologica. Attraverso la multifunzionalità delle aziende, l’agricoltura al femminile contribuisce a contrastare lo spopolamento delle aree rurali, a creare occupazione e a promuovere un modello di sviluppo equilibrato.

La “Giornata delle Donne Rurali” diventa così un’occasione per riconoscere e valorizzare il lavoro delle donne in agricoltura, ma anche per ribadire la necessità di politiche concrete che garantiscano pari opportunità, formazione e accesso alle risorse.

“Le donne”, continua D’Alonzo, “sono il volto più autentico di un’agricoltura che innova, resiste e costruisce futuro nei territori rurali. Sostenere la loro crescita significa sostenere lo sviluppo del Paese.”


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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 01 set 2025

CIA Abruzzo: “Agricoltura al primo posto per imprenditori over 70. Urgente investire su giovani"

L’agricoltura è il settore più colpito dall’invecchiamento imprenditoriale in Italia. Quasi un titolare su tre (28,3%) ha oltre 70 anni e più di due su tre superano i 55 anni. In Abruzzo, la situazione è ancora più marcata: secondo i dati Unioncamere e InfoCamere, il 14% delle aziende agricole è guidato da over 70, mentre i giovani sotto i 25 anni sono appena 330 su oltre 44.000 imprese.

Un fenomeno che si inserisce in un quadro di forte riduzione strutturale: dal 2010 al 2025 hanno chiuso i battenti 182.424 imprese agricole in Italia, pari a una contrazione del 21%, con oltre 200mila imprese individuali scomparse. In Abruzzo, la provincia di Chieti figura tra le più colpite a livello nazionale, con il 17,6% di over 70 tra i titolari e un incremento di quasi 5 punti percentuali in dieci anni.

“Il settore agricolo resiste, ma senza ricambio generazionale rischia di non avere futuro”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “Non possiamo permettere che il peso delle aziende resti sulle spalle di una classe imprenditoriale che invecchia, senza garantire ai giovani opportunità reali di ingresso”.

Il problema è strutturale: solo il 9% delle aziende italiane è oggi condotto da under 40. Le difficoltà di accesso al credito, i costi di avviamento elevati e la burocrazia scoraggiano i giovani. “Occorre un piano straordinario che metta al centro i giovani agricoltori, sostenendoli con incentivi fiscali, formazione, digitalizzazione, innovazione tecnologica e transizione ecologica”, prosegue Sichetti, “Bisogna offrire strumenti moderni che rendano l’agricoltura non solo tradizione, ma un settore competitivo, sostenibile e redditizio”.

L’innovazione è la chiave per rendere l’agricoltura attrattiva: agricoltura di precisione, uso di droni e sensori, energie rinnovabili, gestione digitale delle aziende e pratiche sostenibili possono rappresentare il vero motore del ricambio generazionale. “La formazione dei giovani e il loro coinvolgimento nei programmi di ricerca e sviluppo devono diventare una priorità. È l’unico modo per trasformare l’invecchiamento in un’opportunità di rinnovamento”, conclude il Presidente della Confederazione.

A ribadire l’urgenza di interventi concreti arriva anche la voce dei giovani: Diego Pasqualone, Presidente Agia Abruzzo, sottolinea come “gli istituti di credito abbiano una responsabilità fondamentale in questa fase. Senza un reale sostegno finanziario i giovani restano fuori dall’agricoltura, nonostante entusiasmo e idee innovative. Servono strumenti di accesso al credito semplici, veloci e sostenibili, perché solo così possiamo trasformare la voglia di impresa delle nuove generazioni in aziende solide e capaci di competere”.

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1 In Evidenza - 25 ago 2025

Olio d’Abruzzo: qualità e valore crescono, mentre i produttori guardano con fiducia alla nuova annata

L’olivicoltura abruzzese conferma il suo ruolo strategico nello scenario nazionale, pur registrando per la campagna 2024/2025 un calo produttivo significativo. Secondo le elaborazioni ISMEA, l’Abruzzo ha prodotto 6.288 tonnellate di olio, in flessione del -24% rispetto al 2023 e del -21% rispetto alla media delle ultime quattro campagne, un dato più pesante rispetto alla media nazionale (-15%). La causa principale è la fisiologica annata di scarica, aggravata dalle difficoltà climatiche che hanno penalizzato le regioni del Sud.

La provincia di Chieti rimane il cuore della produzione regionale con 3,1 milioni di kg di olio, circa il 50% del totale, seguita da Pescara (25%), Teramo (23%) e L’Aquila (2%).

Nonostante i volumi in calo, la qualità degli oli abruzzesi è rimasta elevata. Le due DOP regionali, Aprutino Pescarese e Colline Teatine, hanno raggiunto nel 2025 quotazioni record di 12 €/kg, tra le più alte d’Italia, confermando il valore e l’identità dei prodotti locali.

Un passo decisivo per la valorizzazione del comparto è l’istituzione della nuova Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo”, fortemente voluta da CIA Agricoltori Italiani Abruzzo e approvata con parere favorevole dalla Regione (Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA n. 26 del 3 luglio 2024). L’IGP, ora in attesa del riconoscimento ministeriale, definisce standard di qualità elevati e promette ricadute positive sul reddito dei produttori locali.

“Il calo produttivo era in parte atteso, ma non deve oscurare la forza del nostro olio”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo. “I valori record raggiunti sul mercato testimoniano la qualità, l’identità territoriale e l’impegno dei nostri produttori. Guardando al prossimo raccolto, tra circa un mese, le previsioni sono molto positive: la sanità del prodotto è ottima e ci attendiamo una raccolta in linea con le annate di carica. Questa prospettiva ci dà fiducia e conferma il grande potenziale dell’olivicoltura abruzzese. Allo stesso tempo, l’avanzamento dell’IGP Olio d’Abruzzo rappresenta un’opportunità concreta per valorizzare le produzioni locali, aumentare il reddito dei nostri olivicoltori e generare benefici anche sul paesaggio e sul turismo.”

Nonostante la riduzione dei volumi, l’olivicoltura resta un pilastro dell’agroalimentare abruzzese. Per CIA Abruzzo, la crescita dei prezzi, il riconoscimento delle DOP e l’IGP indicano chiaramente la strada da seguire: puntare su qualità, distintività e sostenibilità per consolidare la presenza dell’Abruzzo sui mercati nazionali e internazionali.

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1 In Evidenza - 18 ago 2025

Al via la vendemmia 2025 in Abruzzo: qualità alta, ma pesano giacenze e mercati in calo

È partita in Abruzzo la vendemmia 2025, anticipata in molte zone per le varietà bianche e precoci a causa del caldo di inizio stagione. I vignaioli sono già al lavoro tra la Costa dei Trabocchi, le colline teatine, la Valle Peligna e il Teramano. Le prospettive in campagna sono incoraggianti: le rese risultano regolari, lo stato sanitario delle uve è ottimo e, dopo due annate complesse, la produzione appare in ripresa, con aspettative qualitative molto alte.

L’improvviso downburst del 3 agosto caratterizzato da forte vento e grandine ha però colpito a macchia di leopardo diverse aree vitate, dalla costa al Chietino interno fino al Pescarese. A Fossacesia, in particolare, alcuni vigneti hanno subito danni nei filari più esposti.

Il Trebbiano e il Pecorino hanno già raggiunto un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità, offrendo le basi per vini freschi e aromatici. Il Montepulciano, più tardivo, sta beneficiando delle escursioni termiche tra giorno e notte, condizione che favorisce maturazione fenolica e complessità aromatica. Nel complesso, il vigneto Abruzzo si presenta in buona salute e pronto a confermare l’identità territoriale che da sempre contraddistingue i suoi vini.

Accanto alle buone notizie in campagna, rimane però l’incertezza legata al mercato. Le cantine devono fare i conti con giacenze elevate, consumi interni stagnanti e un rallentamento delle esportazioni. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per i dazi statunitensi, che rischiano di pesare ulteriormente sull’export abruzzese. Per affrontare la situazione, la Regione ha scelto di introdurre un blocco temporaneo della produzione, una misura straordinaria volta a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta e a contenere le eccedenze.

“L’annata 2025 ci consegna un quadro incoraggiante sul piano qualitativo”, commenta Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, “Dopo anni difficili, i nostri vigneti hanno reagito bene e la vendemmia promette vini di grande identità. Tuttavia, non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal mercato: consumi fermi, esportazioni rallentate e dazi ci obbligano a ragionare su un modello produttivo più equilibrato, che metta al centro la qualità e il valore del nostro vino. Il blocco temporaneo della produzione deciso dalla Regione va proprio in questa direzione: tutelare i produttori e il giusto rapporto tra domanda e offerta”.

La vendemmia proseguirà a più riprese fino a ottobre, con l’auspicio che il mese in corso non riservi altri eventi climatici estremi. 


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1 In Evidenza - 07 ago 2025

DDL Semplificazioni 2025: tutte le novità per l’agricoltura

Il 4 agosto 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge Semplificazioni, un provvedimento organico volto a snellire oltre 600 procedure entro il 2026.
Tra le misure contenute nel testo, diverse riguardano direttamente il mondo agricolo, con l’obiettivo di ridurre gli oneri burocratici, favorire l’accesso alle agevolazioni fiscali e incentivare la nascita di nuove imprese nel settore primario.

Di seguito un riepilogo delle principali novità per l’agricoltura.

1. Qualifica IAP: più tempo per rispettare i requisiti
Una delle modifiche più rilevanti riguarda la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP).
Chi presenta richiesta potrà, per i primi cinque anni, non rispettare i requisiti economici previsti (percentuale di reddito da lavoro agricolo).

L’obiettivo è favorire l’ingresso di giovani e nuovi agricoltori, dando tempo per avviare l’attività e raggiungere gradualmente i parametri richiesti.

Le Regioni potranno comunque effettuare verifiche al sesto anno per accertare la sussistenza dei requisiti.

2. Semplificazioni fiscali per Transizione 5.0
Per gli investimenti relativi ai beni “Industria 4.0” e “Transizione 5.0”, non sarà più necessario indicare riferimenti normativi su fatture e documenti di trasporto.
Sarà sufficiente un codice univoco definito dall’Agenzia delle Entrate per identificare l’agevolazione.

Inoltre, viene introdotta una procedura di “salvataggio” per le dichiarazioni scartate dal sistema. Se corrette e ritrasmesse entro i termini stabiliti da un prossimo decreto MEF, non comporteranno sanzioni.

3. Semplificazioni nel lavoro agricolo
Il DDL introduce anche interventi mirati sul lavoro nel settore agricolo, in particolare:

Le pubbliche amministrazioni non potranno più richiedere documenti già in loro possesso.

Sarà possibile coinvolgere esperti aziendali nei corsi di formazione degli ITS Academy.

Semplificazioni anche per i corsi di primo soccorso aziendale, che potranno avvalersi della collaborazione di personale sanitario.

4. Ospitalità ammessa tra le attività enoturistiche e oleoturistiche
Un’altra importante novità riguarda le attività turistiche in ambito agricolo.
L’ospitalità entra a pieno titolo tra le attività riconosciute nell’enoturismo e nell’oleoturismo.

Le linee guida nazionali saranno aggiornate per includere anche questa possibilità, aprendo nuove opportunità alle aziende agricole attive nel settore dell’accoglienza.

5. Semplificazioni ambientali e autorizzative
Il DDL interviene anche su aspetti ambientali e autorizzativi:

Le imprese agricole in possesso di autorizzazioni ambientali non saranno più considerate attività insalubri.

Sono previste procedure semplificate per la bonifica dei siti contaminati in aree agricole.

Accelerazioni per i contratti di sviluppo, installazione di insegne d’esercizio, e autorizzazioni uniche SUAP.

Conclusioni
Il DDL Semplificazioni rappresenta un passaggio strategico per rendere il settore agricolo più moderno, accessibile e competitivo, soprattutto per chi intende iniziare un’attività o investire in innovazione.

Molte delle misure entreranno in vigore dopo l’adozione di decreti attuativi: sarà quindi importante seguirne l’evoluzione e aggiornarsi in tempo reale.


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1 In Evidenza - 06 ago 2025

Cia Abruzzo: “Il 3 agosto evento atmosferico di eccezionale violenza: danni tra il 50 e il 90%. Aziende in ginocchio

Un evento meteorologico straordinario per intensità e conseguenze ha colpito nel pomeriggio del 3 agosto vaste aree dell’Abruzzo, provocando danni ingenti alle aziende agricole nei comuni di Fossacesia, Casalincontrada, Bucchianico, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro e Frisa.

Non si è trattato di una semplice grandinata estiva: secondo quanto riportato dai principali siti meteorologici nazionali, l’area è stata interessata da un downburst, un fenomeno caratterizzato da raffiche di vento violente e discendenti, accompagnate da pioggia intensa e grandine, che ha devastato non solo le colture ma anche strutture aziendali, impianti, tettoie, recinzioni e serre.

I danni, stimati tra il 50% e il 90% della produzione di vite, olivo, ortaggi, alberi da frutto, pomodori prossimi alla raccolta, sono stati già segnalati da decine di aziende agricole attraverso il form predisposto da CIA, corredati da fotografie eloquenti che mostrano lo scenario post-evento: filari abbattuti, piante divelte, frutti distrutti, strutture danneggiate o completamente rase al suolo.

"In un attimo abbiamo visto il nostro lavoro andare in fumo", racconta un agricoltore della zona di Frisa, "Le raffiche erano così violente che sembrava un tornado. Le piante sono state gravemente danneggiate compromettendo il prossimo raccolto".

Già nelle ore successive all’evento, CIA Abruzzo ha richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale, ma è fondamentale che emerga chiaramente l’eccezionalità del fenomeno, e non venga confuso con eventi atmosferici ordinari.

"Siamo di fronte a un fenomeno di straordinaria intensità e imprevedibilità, che ha colpito in modo selettivo ma gravissimo alcune delle aree agricole più produttive del nostro territorio", dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Chiediamo che le istituzioni, a tutti i livelli, si attivino con urgenza per sostenere concretamente le aziende colpite, che da sole non possono sostenere questo ennesimo colpo. 

Serve un piano straordinario di ristori e la massima attenzione da parte della Regione”, continua Sichetti, “Come associazione continueremo a monitorare la situazione e a raccogliere segnalazioni dai territori per fornire un quadro completo dei danni, sostenendo passo dopo passo le imprese agricole nel percorso di richiesta di risarcimenti e misure di sostegno”.

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1 In Evidenza - 05 ago 2025

Vino: Cia a Governo, promozione, educazione al consumo, misure compensative e strutturali


Promozione, educazione al consumo, oltre a misure compensative e strutturali. Sono queste le principali richieste di Cia-Agricoltori Italiani al tavolo del vino riunito a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Obiettivo, il rafforzamento e il rilancio di un comparto di punta del Made in Italy agroalimentare, ora sotto scacco sia per la minaccia dei dazi Usa, che per un cambiamento nelle modalità dei consumi (disaffezione nelle fasce più giovanili) e l’incremento dei costi di produzione. A suscitare preoccupazione anche le campagne di comunicazione che si inseriscono in contesti normativi a livello europeo e sconsigliano il consumo di vino per ragioni di salute, senza distinguere tra consumo moderato e abuso, creando preoccupazioni tra i produttori di vino.

Cia ha, dunque, ribadito la necessità di interventi compensativi per indennizzare le aziende dell'effetto dumping, che sarà superiore alle attese, considerando l'incremento dei costi lungo la filiera distributiva e la svalutazione del dollaro. In aggiunta, sono state richieste misure contingenti, quali sgravi fiscali e mutui a tasso agevolato, che possano facilitare l’accesso al credito per le imprese, in particolare per investimenti finalizzati allo sviluppo, consolidamento e innovazione.

Occorre anche una programmazione di interventi a medio e lungo termini, finalizzati a mantenere competitivo il settore con interventi diretti e indiretti. Prioritario, il rafforzamento della promozione e delle iniziative mirate all’educazione al consumo delle giovani generazioni nei mercati maturi e in quelli emergenti, difendendo il vino da pregiudizi e fake news. In ultimo -ma non meno importante- la gestione della produzione di uve in funzione delle richieste di mercato, attraverso una corretta analisi della domanda e dell’offerta, per prevenire potenziali crisi.

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