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In Evidenza - 14 lug 2022
Grano: Cia, speculazione beffa agricoltori. Duro crolla (-45€/ton) mentre prezzo pasta sale
Il crollo di 45 euro/ton. del grano duro alla Borsa merci di Bari rischia di mettere in ginocchio gli agricoltori, già vittime dei folli aumenti dei costi di produzione e della siccità. Il pesante deprezzamento va contro ogni logica, in un momento di stallo del mercato cerealicolo dopo il conflitto ucraino e con il prezzo della pasta aumentato del 17% (il frumento duro ne è il principale ingrediente). Cia-Agricoltori Italiani lancia, dunque, l’allarme per il forte ribasso delle quotazioni, condizionate dagli effetti speculativi della finanza internazionale: da 565 euro/ton. alle attuali 520, nell’arco di una sola settimana. L’indice dei future sul grano duro alla Borsa di Chicago è, infatti, schizzato dopo le notizie -fatte girare "ad arte"- di presunte stime abbondanti sul prossimo raccolto in Canada. Secondo Cia, tali stime, molto affrettate (la trebbiatura in Nord America si effettua fra tre/quattro mesi), vengono pubblicizzate al solo scopo di indurre i cerealicoltori italiani a vendere subito, con la logica conseguenza del calo dei prezzi.
Le attuali quotazioni del grano duro sono ben lontane da quelle di qualche settimana fa e gli imprenditori agricoli ne reclamano, pertanto, il giusto prezzo, condizione essenziale per la copertura dei costi di produzione fortemente maggiorati. Se il costo medio di produzione per un ettaro di grano duro si attestava, secondo Cia, sui 700 euro, oggi ne occorrono almeno 1200. La gran parte di questi aumenti è da riversare sull’aumento del costo del carburante agricolo (schizzato a 1,60 euro al litro), per cui Cia lamenta nel Decreto Aiuti la mancata proroga del credito d’imposta. A questo si aggiunge il calo della produzione, con rese che saranno inferiori di circa il 35% alle medie degli ultimi anni, diretta conseguenza del prolungato periodo di siccità. In queste condizioni, sarà difficile seminare nuovamente frumento duro in autunno, col risultato di una maggiore dipendenza di materie prime dall’estero e un danno alla filiera della pasta 100% Made in Italy.
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In Evidenza - 14 lug 2022
Decreto Aiuti: Cia, agricoltura a secco. Ultima chiamata a Governo su gasolio agricolo
E’ questa l’ultima chiamata al Governo. Dimostri seriamente di avere a cuore le sorti dell’agricoltura italiana, tanto osannata in pandemia e ora inesistente nel Decreto Aiuti alla voce credito d’imposta per il caro carburanti. Nella giornata del passaggio in Senato, Cia-Agricoltori Italiani non può che rimarcare, a malincuore, la disattenzione del Parlamento rispetto agli emendamenti presentati dall’Organizzazione, anche rispetto al gasolio agricolo, ed espressione del grave disagio delle aziende del comparto, strette tra rincari, emergenza siccità e difficoltà ataviche del settore.
La mancata proroga, nel Decreto Aiuti, del credito d’imposta per l’acquisto del gasolio agricolo resta un fatto gravissimo, ribadisce Cia che torna, quindi, a chiedere a politica e istituzioni dimostrazione di coerenza e lealtà verso il settore, attraverso interventi concreti e urgenti.
Per Cia, servono subito nuove agevolazioni in altri provvedimenti e utili a compensare il vuoto legislativo dimostrato con un decreto da cui sembrava scontato attendersi, invece, aiuti puntuali ed efficaci proprio a sostegno di settori strategici per l’economia del Paese.
“Le imprese agricole sono davvero stanche e pretendono rispetto -sottolinea il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Le difficoltà che stanno affrontando sono ormai sotto gli occhi di tutti, mentre si continua a chiedere loro solo di fare sacrifici. Eppure sono in arrivo settimane ancora più dure, senza pioggia e con temperature mai viste a luglio e in Italia. La crisi è globale, coinvolge tutti i settori e intere popolazioni, ma il Governo -conclude Fini- riporti una logica nella lista delle priorità perché con la sicurezza alimentare non si può scherzare e ne abbiamo già ampiamente le prove”.
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In Evidenza - 14 lug 2022
Cia Abruzzo, “Istituire olio Igp per rilanciare la filiera olivicola regionale”
Proporre l’istituzione della Igp Abruzzo dell’Olio extravergine d’oliva come spinta per l’innovazione e la valorizzazione di questa produzione, specie in contesti come l’Abruzzo, dove a fronte di oli di altissimo profilo qualitativo si contrappone spesso una struttura di filiera molto poco organizzata, che ha sicuramente bisogno di diventare più forte. Se ne è discusso stamane a Penne al convegno sul progetto di macrofiliera “Innovaolio”, un progetto finalizzato a consolidare in maniera formale i rapporti tra i diversi soggetti portatori di interesse relativi ad una filiera olivicola abruzzese coinvolgendo soggetti attivi nell’ambito della produzione, della trasformazione, della commercializzazione, dell’innovazione e della formazione, allo scopo di rilanciare la competitività introducendo nelle diverse fasi della filiera innovazioni strutturali, tecnologie e tecniche già collaudate positivamente in altri contesti nazionali sia dal punto di vista della sostenibilità economica ed ambientale della coltivazione che della valorizzazione delle tipicità locali come elemento distintivo.
L’Abruzzo è la quinta regione tra le più produttive in Italia per quanto riguarda la produzione di olio d’oliva. Circa 530 frantoi sparsi nel territorio abruzzese vengono registrati ogni anno. La produzione annuale ammonta ad oltre 250mila quintali di olio, di cui, quasi il 50% si concentra nella provincia di Chieti, mentre l’altra metà della produzione è ripartita nelle città di Pescara (30%), Teramo (16%) e l’Aquila (4%).
“L’olio d’oliva, rappresenta per l’economia abruzzese una fonte piuttosto redditizia, tanto da considerarlo “l’oro verde” dell’Abruzzo”, afferma il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “La nostra Confederazione si sta muovendo per portare valore aggiunto al settore olivicolo affinché continui ad essere un’eccellenza ma anche per tutelare la bellezza paesaggistica con gli uliveti, soprattutto in chiave turistica”.
Al convegno ha partecipato il Presidente Cia Chieti Pescara, Domenico Bomba, “Studi sostengono che la presenza in una stessa Regione di oli Dop e di oli Igp fa sì che gli oli Dop abbiano un prezzo mediamente più alto rispetto a quelli riferiti ad aree in cui non è presente una Igp regionale. Le due certificazioni di origine, infatti, non rischiano di essere beni fra loro competitivi ma oli percepiti dal consumatore come prodotti diversi nella qualità e questo non può che incentivare all’acquisto delle Dop”, sostiene Bomba, “L’Igp dovrà comunque garantire che tutte e tre le fasi che compongono la filiera (produzione, trasformazione e imbottigliamento) siano effettuate in Abruzzo”.
A tal proposito, l’Abruzzo vanta sul suo territorio, la presenza di 3 Dop: la D.O.P. Aprutino Pescarese, la D.O.P. Colline Teatine e la D.O.P. Pretuziano delle Colline Teramane.
“Occorre lavorare di concerto con le istituzioni regionali, nazionali ed europee affinché al più presto si inizi a imbottigliare con Igp Abruzzo”, conclude Sichetti.
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In Evidenza - 30 giu 2022
Pensioni: Anp-Cia, a luglio quattordicesima e bonus 200 euro. Un sollievo per gli anziani
A luglio torna la quattordicesima mensilità per oltre 3 milioni di pensionati con assegni sotto i mille euro e arriva il bonus di 200 euro per i redditi fino a 35 mila euro lordi. Lo ricorda Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando che si tratta di una boccata d’ossigeno indispensabile, di un segnale importante di attenzione, verso un’intera fascia di popolazione che è precipitata in una condizione di grave disagio sociale a causa della crisi, tra inflazione, caro bollette e post pandemia. A certificarlo sono gli stessi dati Istat, che registrano un aumento della povertà assoluta in Italia, arrivata ormai alla cifra record di oltre 5 milioni di famiglie.
Tuttavia, secondo Anp-Cia, quattordicesima e bonus non sono sufficienti in questa fase, ma restano misure tampone a cui vanno affiancati provvedimenti strutturali. Occorre, per esempio, aumentare le pensioni al minimo almeno a 780 euro; modificare i criteri di accesso alle pensioni di cittadinanza; adeguare le modalità di indicizzazione delle pensioni per difendere il potere d’acquisto degli anziani, che è calato già del 4 per cento; istituire una pensione di garanzia per i giovani.
Inoltre, “bisogna assolutamente modificare le regole previdenziali per le donne, oggi assai penalizzanti -aggiunge la vicepresidente nazionale di Anp-Cia, Giovanna Gazzetta-. Ricordiamo, infatti, che la quattordicesima ha un importo variabile a seconda della contribuzione con cui è stata liquidata la pensione, elemento che penalizza le donne, che hanno alle spalle una carriera lavorativa spesso discontinua”.
Insomma, oggi “serve una strategia -conclude il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo- che da una parte sostenga le persone in difficoltà, mentre dall’altra occorre rafforzare un sistema di previdenza e di protezione sociale che metta al riparo lavoratori e pensionati dalle crisi economiche”.
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In Evidenza - 21 giu 2022
Decreto Aiuti: Cia, estendere credito d’imposta per acquisto gasolio agricolo
E’ urgente estendere il periodo di applicazione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo anche al secondo trimestre 2022. I prezzi dei carburanti sono sempre più insostenibili, ma le imprese già combattono con i rincari produttivi e gli effetti della siccità. Per questo, senza nuove agevolazioni, si rischia il blocco del settore in una fase importante di lavorazioni in campo. Questa la richiesta di Cia-Agricoltori Italiani, che sollecita le modifiche al Decreto Aiuti del Governo.
In questa fase, in particolare, il prezzo eccezionale del gasolio agricolo, arrivato fino a 1,60 euro al litro, sta mettendo in pericolo le trebbiature, soprattutto nelle aree marginali -evidenzia Cia- riducendo i raccolti di grano duro, quando i mercati internazionali sono ormai ampiamente sotto stress per il conflitto in Ucraina.
“Come Cia -spiega il presidente nazionale, Cristiano Fini- abbiamo presentato nelle scorse settimane un emendamento al Decreto Aiuti per estendere la misura oltre il primo trimestre dell’anno. Abbiamo apprezzato la sensibilità dei principali gruppi politici, che hanno depositato la nostra proposta di modifica, rendendola prioritaria. Ora è necessario che le Commissioni riunite Bilancio e Finanze approvino l’emendamento, senza perdere tempo, per sostenere il settore agricolo, alle prese con una crisi senza precedenti, per la portata delle emergenze in atto, dalla guerra al clima”.
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In Evidenza - 15 giu 2022
Eletti i nuovi vicepresidenti nazionali di Cia-Agricoltori Italiani
Gennaro Sicolo, Matteo Bartolini, Gianmichele Passarini e Luca Brunelli. Questi i nomi dei 4 nuovi vicepresidenti nazionali di Cia-Agricoltori Italiani, eletti a Roma durante il primo rinnovato Consiglio Direttivo dell’organizzazione. Affiancheranno il presidente Cristiano Fini per i prossimi quattro anni.
Sicolo, imprenditore olivicolo di Bitonto, è attualmente presidente di Cia Puglia e del Consorzio nazionale Italia Olivicola. Bartolini, imprenditore agricolo e agrituristico di Città di Castello, dove si coltiva il pregiato tartufo locale, è alla guida di Cia Umbria. Passarini, allevatore avicolo di Bovolone, è presidente di Cia Veneto. Luca Brunelli, imprenditore vitivinicolo di Montalcino, è stato presidente di Cia Toscana e di Agia, l’associazione “under 40” di Cia.
“Ai nuovi vicepresidenti eletti, vanno le mie più vive congratulazioni -dichiara Fini- con l’augurio di lavorare e costruire insieme un nuovo corso, più inclusivo e innovativo, sempre al servizio degli agricoltori e delle famiglie. Oggi le sfide da affrontare per il mondo agricolo sono di una portata enorme: guerra, rincari, transizione verde, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare, tecnologie genetiche e digitali -continua il presidente nazionale di Cia- e serve responsabilità e nuova coesione per traguardarle. Noi siamo pronti a farlo”.
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