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1 CAF Informa - 23 apr 2025

Figli, scuola e sport: tutte le detrazioni fiscali che puoi richiedere nel 730

Se hai figli nel 730 puoi detrarre il 19% su tantissime voci: dall’asilo nido all’università, fino allo sport e agli strumenti didattici.

Asilo nido (pubblico e privato)
Puoi detrarre il 19% delle spese sostenute per l’asilo nido, sia pubblico che privato, fino a un massimo di € 632 per figlio.
Importante: conserva le ricevute di pagamento e verifica che siano intestate al genitore che richiede la detrazione.

Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie
Anche le spese scolastiche delle scuole di ogni ordine e grado possono essere detratte:

19% di detrazione, fino a un massimo di € 800 per ciascun figlio.

Oltre alla retta, rientrano anche:

  • Spese per gite scolastiche

  • Assicurazioni scolastiche

  • Contributi deliberati dall’istituto per arricchire l’offerta formativa

Università
La detrazione del 19% si applica anche alle spese universitarie:

  • Università statali: puoi detrarre l’intero importo delle tasse e contributi.

  • Università non statali: puoi detrarre nei limiti stabiliti ogni anno dal MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca).

Se tuo figlio studia fuori sede, puoi detrarre anche parte del canone di affitto:

Fino a € 2.633 all’anno.

Conservatori e AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica)
Se hai un reddito complessivo inferiore a € 36.000, puoi detrarre:

Il 19% delle spese, fino a un massimo di € 1.000 per ciascun figlio di età compresa tra 5 e 18 anni,

Per la frequenza di conservatori e istituti AFAM.

Spese per studenti con diagnosi di DSA
Per i figli con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) è prevista la detrazione del 19% per:

Acquisto di strumenti utili all’apprendimento (es. software compensativi, dispositivi elettronici, ecc.)

Fino al termine della scuola secondaria di secondo grado

Erogazioni liberali alle scuole
Hai effettuato una donazione alla scuola dei tuoi figli?

Puoi detrarre il 19% senza limite d’importo.

Valido per scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e paritarie.

Attività sportive dei figli

Puoi detrarre il 19% delle spese sportive

Fino a un massimo di € 210 per ciascun figlio

Età compresa tra 5 e 18 anni


Controlla bene tutte le spese sostenute per i tuoi figli durante l’anno e verifica se possono rientrare tra le voci detraibili.

Per maggiori informazioni ivolgiti all'ufficio Cia a te più vicino.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Fauna selvatica, emergenza fuori controllo: CIA Abruzzo chiede interventi urgenti e annuncia la mobilitazione regionale

In Abruzzo, la pressione della fauna selvatica ha superato ogni soglia di tollerabilità. Campi devastati, greggi attaccate, raccolti compromessi e un ecosistema sempre più sbilanciato: è questa la drammatica realtà che CIA Abruzzo, insieme a Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, denuncia con forza e in modo compatto, chiedendo interventi urgenti, strutturati e coerenti.

La proliferazione incontrollata di cinghiali, cervi, lupi e specie invasive sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo. Il piano per il contenimento dei cinghiali resta in larga parte inapplicato, il prelievo dei cervi è stato sospeso da una sentenza del TAR, la peste suina africana continua ad avanzare, e i risarcimenti per i danni, quando arrivano, sono spesso tardivi e insufficienti.

"Non è solo il reddito degli agricoltori a essere sotto attacco, ma la tenuta stessa del nostro territorio. Dove manca la gestione, l’ambiente si degrada. Dove viene meno l’agricoltura, si perde presidio, biodiversità e sicurezza alimentare," dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Siamo stanchi di subire. Siamo pronti a far sentire la nostra voce e a chiedere conto a chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Non ci fermeremo finché non saranno adottate misure concrete ed efficaci."

Per questo le organizzazioni promotrici annunciano una campagna di mobilitazione e una raccolta firme che, nei prossimi giorni, attraverserà l’intero territorio regionale. Incontri pubblici, presìdi e momenti di confronto con cittadini e amministratori avranno l’obiettivo di dimostrare che l’agricoltura non è la causa del problema, ma la prima vittima di un sistema che ha smesso di funzionare.



La mobilitazione avrà un momento centrale nella manifestazione regionale di lunedì 13 maggio 2025, a L’Aquila, alle ore 10:00 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Un’iniziativa aperta ad agricoltori, cittadini e famiglie, per chiedere con determinazione ascolto e responsabilità da parte delle istituzioni. Al termine degli interventi pubblici, una delegazione dei dirigenti delle organizzazioni agricole sarà ricevuta dalle autorità regionali per presentare un documento con proposte operative concrete.

Il giorno seguente, martedì 14 maggio, in occasione dell’udienza di merito presso il TAR dell’Aquila sulla delibera regionale per l’abbattimento di 469 cervi, una delegazione ristretta sarà presente all’esterno del tribunale. 

CIA Abruzzo e le altre organizzazioni confermano che questa è solo la prima tappa di un percorso di mobilitazione destinato a proseguire finché non saranno adottate misure serie, efficaci e coordinate, in grado di ristabilire il necessario equilibrio tra agricoltura, fauna selvatica e tutela del territorio.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Cordoglio in Cia per la morte del Papa: se ne va un grande alleato della terra e di chi la cura


“Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco, in questi anni difficili uno strenuo difensore della giustizia sociale e dei diritti umani, ma anche un grande amico della terra e di chi la cura”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, insieme a tutta la Confederazione, si unisce al dolore della Chiesa e di tutto il mondo per la scomparsa del Pontefice.


“Le sue parole, a partire dall’enciclica Laudato sì, hanno sottolineato con forza il diritto di tutti a un cibo sano e sostenibile, bene inalienabile e universale -ricorda Fini- richiamando più volte la centralità e la dignità del lavoro agricolo, oltre alla necessità di sostenere l’agricoltura familiare contro povertà e ineguaglianze”.


“Non possiamo dimenticare neppure i suoi costanti richiami alla pace e alla solidarietà tra gli uomini e i popoli -continua il presidente di Cia-. Tante volte abbiamo condiviso i suoi appelli per dire no alle guerre, alla violenza e alle discriminazioni”.

“Ora l’esempio di Papa Bergoglio, uomo di speranza e di vita -conclude Fini- continui a essere da guida per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico”. 

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1 In Evidenza - 16 apr 2025

Emergenza Dazi USA: Cia Abruzzo chiede azioni urgenti per difendere il settore agroalimentare

Cia Abruzzo esprime forte preoccupazione per le conseguenze che la politica commerciale protezionistica degli Stati Uniti rischia di avere sul comparto agroalimentare regionale. 

La recente decisione americana di prorogare di soli 90 giorni l’introduzione di dazi del 20% sulle importazioni dall’Unione Europea, mantenendo comunque un’aliquota del 10%, rappresenta una minaccia concreta per le imprese agricole italiane e anche abruzzesi.

Nel 2024, il valore dell’export agroalimentare abruzzese verso gli Stati Uniti ha visto in particolare le province di Chieti e Pescara tra le più esposte, rispettivamente con il 20% e il 24% delle proprie esportazioni agroalimentari destinate oltre oceano. Vino, olio extravergine di oliva e ortofrutta trasformata sono i prodotti maggiormente a rischio.

Si tratta di una situazione allarmante”, dichiara il presidente regionale Nicola Sichetti, “che potrebbe compromettere la competitività delle nostre eccellenze e mettere in crisi intere filiere produttive e occupazionali che rappresentano non solo un patrimonio economico, ma anche culturale e ambientale del nostro territorio”.

CIA Abruzzo fa proprio l’appello lanciato dalla direzione nazionale, chiedendo che il negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti venga rilanciato con forza e che l’Italia giochi un ruolo centrale per evitare trattative separate tra Washington e singoli Paesi. Allo stesso tempo è indispensabile prevedere strumenti di sostegno per le aziende più colpite e risorse straordinarie per compensare le eventuali perdite e sostenere l’apertura di nuovi mercati.

Chiediamo alle istituzioni regionali e ai parlamentari abruzzesi di farsi carico di questa emergenza e di sostenere con forza la voce degli agricoltori e delle imprese agroalimentari abruzzesi a Bruxelles e a Roma”, conclude il Presidente Sichetti.

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1 INAC - 15 apr 2025

Bonus Nuovi Nati 2025: requisiti e istruzioni per averlo

Hai un bambino nato o adottato dal 1° gennaio 2025? È arrivato il momento di richiedere il Bonus Nuovi Nati 2025: un contributo una tantum di 1.000 euro per ogni figlio nato o adottato!

La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto questo importante sostegno per incentivare la natalità, e la circolare INPS del 14 aprile 2025 ha definito i criteri per fare domanda.

Chi può fare domanda?
I genitori richiedenti devono possedere congiuntamente i seguenti requisiti:
  • Cittadinanza: italiana, UE o permesso di soggiorno valido per soggiorni di lungo periodo o attività lavorative autorizzate per più di 6 mesi.
  • Residenza: il genitore richiedente deve essere residente in Italia dalla nascita o ingresso in famiglia del bambino fino alla data di presentazione della domanda.
  • ISEE: inferiore o pari a 40.000 euro annui, escludendo le somme ricevute come Assegno Unico e Universale (AUU).
 
Quando fare domanda?
Entro 60 giorni dalla nascita o dall'ingresso in famiglia del bambino.

 
 
Rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.

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1 In Evidenza - 14 apr 2025

Bando INAIL 2025 per l’Agricoltura: contributi a fondo perduto fino a 130.000 euro

L’INAIL ha pubblicato la versione definitiva del Bando ISI 2024-2025, con 600 milioni di euro complessivi a disposizione delle imprese italiane. Di questi, 90 milioni sono dedicati al settore agricolo, con una quota riservata di 20 milioni per i giovani agricoltori.

Obiettivo: migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro, promuovendo al contempo sostenibilità e innovazione.

Per quanto concerne l'Abruzzo le risorse destinate a questa fattispecie ammontano in totale a 2.444.466 euro, ripartiti in due sotto assi, il primo – asse 5.1 – destinato a tutte le imprese operanti nel settore della produzione primaria, per un importo di 1.810.313 euro, ed il secondo – asse 5.2 – con una dotazione di 634.153 euro, riservato ai giovani agricoltori che al momento della chiusura della procedura informatica per la compilazione delle domande, non abbiano compiuto il quarantesimo anno di età.


Chi può partecipare

  • Imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio
  • Cooperative agricole di lavoro
  • Giovani agricoltori (under 40), in possesso dei requisiti professionali e formativi richiesti

Esclusioni: aziende che hanno già beneficiato dei Bandi ISI 2021, 2022 o 2023; soggetti con precedenti penali in materia di sicurezza sul lavoro.

I beneficiari potranno inoltre accedere al bando sia in forma singola che associata, e potranno presentare una sola domanda di finanziamento in un’unica Regione, per una sola tipologia di progetto e per una sola unità produttiva.


Cosa finanzia il bando

Spese ammissibili:

  • Acquisto o noleggio con patto di acquisto di trattori e macchinari agricoli o forestali
  • Redazione della perizia asseverata (max €1.850)

Attenzione: gli investimenti devono rispettare criteri tecnici precisi e portare un reale miglioramento della sicurezza. Ogni mezzo proposto deve raggiungere un punteggio minimo di 130 punti.

I beni previsti nel progetto dovranno essere nuovi (non sono ammessi mezzi usati), potranno essere al massimo due e rispettare la seguente composizione:

  • 1 trattore agricolo o forestale e 1 macchina agricola o forestale dotata o meno di motore proprio;
  • 1 macchina agricola o forestale dotata di motore proprio e 1 macchina agricola o forestale non dotata di motore proprio;
  • 2 macchine agricole o forestali non dotate di motore proprio.
     

Contributi concessi

  • 80% a fondo perduto per giovani agricoltori (under 40)
  • 65% a fondo perduto per altre imprese agricole

Importo finanziabile: da €5.000 fino a €130.000
Anticipo possibile: fino al 70% senza soglia minima


Scadenze e modalità di accesso

Apertura portale INAIL: 14 aprile 2025

Chiusura compilazione domanda30 maggio 2025 (ore 18:00)


Per ulteriori informazioni vi invitiamo a seguirci sui nostri canali o a contattarci.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 16 feb 2022

Vino: Cia, bene voto Parlamento Ue, tutela salute senza demonizzare consumo

Dal Parlamento Ue è arrivata la risposta giusta per tutelare la salute dei cittadini senza demonizzare settori fondamentali per l’economia e la tradizione del Made in Italy, come il vino, riconoscendo che esiste un consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche e che è l’abuso, invece, a essere nocivo e pericoloso. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al voto in plenaria oggi a Strasburgo sul Cancer Plan, ringraziando gli europarlamentari per il grande lavoro fatto sugli emendamenti poi votati in aula.

            “Sosteniamo e condividiamo gli sforzi della Commissione nella lotta al cancro -spiega il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- che rappresentano un passo avanti importante per il futuro della salute dei cittadini europei. Ma questi sforzi devono tenere conto delle eccellenze agroalimentari, come il vino ma anche la carne, che da sempre fanno parte dello stile di vita europeo e che caratterizzano la Dieta Mediterranea”.

            Ancora di più con la pandemia, per Cia è importante tornare a mettere a fuoco la salute delle persone, che passa per lo screening delle malattie, ma anche per l’educazione e la promozione di corretti stili di vita e di un’alimentazione sana e diversificata.

            “Le future politiche europee, dalle nuove norme in materia di etichettatura alla revisione della politica di promozione, devono essere definite seguendo questi principi -aggiunge Scanavino- e il faro deve essere sempre la nostra Dieta Mediterranea, patrimonio dell’Unesco da più di 10 anni, basata su varietà e biodiversità degli alimenti e stagionalità dei prodotti, nonché su un legame unico con il territorio e la sua cultura”.

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1 In Evidenza - 16 feb 2022

Cia Abruzzo: aumentano i Comuni per la produzione di uva in deroga

Aumentano i Comuni che possono produrre in deroga in Abruzzo. Con una lettera indirizzata alla Regione, lo scorso 12 gennaio 2022, Cia Agricoltori-Italiani Abruzzo ha chiesto che vengano inseriti un maggior numero di Comuni tra quelli in cui poter produrre quantità maggiori di 300 quintali di uva da vino per ettaro, secondo quanto disposto dal nuovo articolo 8 della Legge 12 dicembre 2016 (deroga alla resa massima per ettaro). Il decreto indicava un numero di soli cinque Comuni autorizzati alla produzione di queste quantità: Miglianico, Paglieta, Santa Maria Imbaro, Tollo e Villalfonsina. Lo stesso atto ministeriale consente a Regioni e Province Autonome di chiedere l'inserimento di altri Comuni nelle aree con vigneti in deroga, a condizione che almeno il 25% dei viticoltori che hanno coltivato uva per vini generici in quei territori dal 2015 al 2019, abbia avuto una resa maggiore ai 300 quintali per ettaro. 

L’appello  è stato accolto dalla giunta regionale e dall’assessore all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, anche a seguito del Tavolo verde convocato dall’organizzazione lo scorso 28 gennaio, ampliando anche a ulteriori Comuni le aree vitate in cui sarà possibile produrre in deroga, oltre ai Comuni che erano già stati inseriti.


“Un risultato positivo”, afferma Mauro Di Zio, presidente Cia Abruzzo, “Riteniamo che anche molti altri Comuni abbiano i requisiti per poter usufruire della deroga evitando problemi soprattutto alle aziende vitivinicole che conferiscono alle cantine sociali”, spiega il presidente, “Nella provincia di Chieti, che è quella maggiormente vitata, ci sono Comuni in cui i produttori, già nelle precedenti vendemmie, hanno raggiunto rese superiori ai 300 quintali per ettaro, proprio per questo parametro riteniamo l’ampliamento giusto e opportuno”, continua Di Zio, “Pur riconoscendo la validità della Legge, chiediamo, inoltre, di creare un periodo di transizione affinché il processo sia graduale. Siamo favorevoli alle innovazioni normative, ma a patto che siano rispondenti alle realtà del territorio”.


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1 In Evidenza - 15 feb 2022

Grano: Cia e Italmopa insieme per costruire una “filiera bio equa italiana”

Collaborare per sviluppare e promuovere insieme progetti di filiera del grano 100% biologico italiano, con l’obiettivo di soddisfare i requisiti di qualità e sostenibilità e di garantire il giusto prezzo a tutti i soggetti coinvolti. Questo il senso del protocollo d’intenti siglato oggi a Roma dal presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, e dal presidente della Commissione Prodotti biologici di Italmopa, Nicola De Vita.

Lo scopo delle due organizzazioni è quello di costruire una vera e propria “filiera bio equa italiana”, partendo dai primi anelli della filiera, vale a dire produttori agricoli e industria molitoria, per poi allargarlo agli altri attori, fino alla Grande distribuzione organizzata.

Alla base del protocollo, la consapevolezza della centralità del settore biologico, sia per i consumatori, sia per le nuove politiche comunitarie e nazionali, dalla Pac al Green Deal al PNRR, in un’ottica di maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale.

D’altra parte -ricordano Cia e Italmopa- in Italia l’agricoltura biologica conta 2 milioni di ettari coltivati, il 16% circa (330.284 ettari) destinato ai cereali, di cui il 34% al grano duro e il 10% al frumento tenero; oltre a impegnare 80.000 operatori per un valore alla produzione di 3,5 miliardi di euro. Anche nella sfida europea, ovvero arrivare entro il 2030 a destinare il 25% dei terreni agricoli al bio, l’Italia risulta in vantaggio, con una percentuale di coltivazioni dedicate al 16% contro l’8% della media Ue.  

Per questi motivi, con il protocollo d’intenti firmato oggi, Cia e Italmopa intendono adoperarsi per promuovere equi accordi commerciali fra i soggetti coinvolti, improntati al giusto prezzo, con l’impegno a collaborare per la definizione dell’opportuno meccanismo di definizione dei prezzi, della tipologia di contratti e della loro durata.

Inoltre, le due organizzazioni vogliono condividere gli obiettivi di qualità, dai requisiti della materia prima agli sfarinati al prodotto finito, nonché valorizzare la trasparenza e la tracciabilità delle filiere, l’origine italiana del grano biologico ovvero le specifiche aree territoriali regionali vocate del Paese.

L’obiettivo finale resta quello di comprendere, in tali accordi di filiera, tutti i soggetti coinvolti, dai produttori agli stoccatori, dai primi e secondi trasformatori alla Gdo. Con due considerazioni sullo sfondo: pagare il giusto prezzo ad agricoltori e molini è indispensabile per permettere la programmazione della produzione di grano, mentre oggi il ruolo della Grande distribuzione è sempre più centrale per poter valorizzare i prodotti biologici sul mercato.

In particolare, Cia e Italmopa si impegnano a favorire, tra le proprie strutture, modalità quali Contratti di Filiera e Contratti di Coltivazione, con dettagliati disciplinari di produzione tracciati, particolarmente avanzati dal punto di vista ambientale e sociale, promuovendo al contempo la ricerca e i processi innovativi, per esempio l’utilizzazione di strumenti digitali come la Blockchain.

“Questo protocollo d’intenti è un contributo importante per consolidare e rafforzare i rapporti nella filiera del grano bio Made in Italy -hanno detto i presidenti Scanavino e De Vita- e costruire percorsi sempre più green e di qualità, riconoscendo contemporaneamente il giusto reddito a tutte le componenti della catena produttiva, dal campo allo scaffale”.      

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1 In Evidenza - 12 feb 2022

San Valentino: Cia, con rose estere alle stelle, 50% coppie sceglierà bouquet Made in Italy

Un San Valentino con pochi mazzi di rose, il cui prezzo al dettaglio è arrivato fino a 10 euro (+40%) per il fiore a gambo lungo, sopra i 70cm. Il 50% delle coppie innamorate sceglierà, dunque, bouquet misti in cui prevale prodotto tipico Made in Italy, composizioni più economiche -30 euro in media-, con varie tipologie: ranuncoli, fresie, anemoni, gerbere, alstroemerie, garofani (tutti da 1,5 a 2 euro a stelo) e al centro una singola rosa rossa. Il garofano viene anche usato il 14 febbraio per le classiche composizioni a forma di cuore. Cia-Agricoltori Italiani ricorda come il settore del fiore reciso italiano sia particolarmente legato (a differenza del Nord Europa) alle ricorrenze particolari: la festa della mamma, quella della donna, San Valentino e il giorno dei defunti, che rappresentano più del 50% degli acquisti annui di fiori. In questo 2022 giro d’affari della festa degli innamorati si attesta per Cia sugli 80 milioni di euro -in linea con il 2021- con la vendita di circa 30 milioni di fiori.

La crisi del sistema internazionale dei trasporti durante la pandemia ha, dunque, diminuito l’import estero delle rose, che vengono al 90% da Equador (le Freedom e Explorer), Colombia, Kenya (la famosa Red Naomi), Etiopia e Zimbabwe, dove il basso costo della manodopera e il clima caldo, che non necessita serre riscaldate, non rendono più competitiva da molto tempo la produzione europea di questo fiore, ben prima dell’attuale emergenza energetica. La poca produzione italiana, non riscaldata in serra, deve aspettare la bella stagione e non è pronta per la commercializzazione del 14 febbraio.  

Se il rincaro del fiore simbolo di San Valentino è, quindi, effetto della scarsità di prodotto sul mercato, i floricoltori italiani non ne traggono grande vantaggio andando, sostanzialmente, in pareggio. La stima di una maggiore vendita di fiori italiani (+20%) dovrà, infatti, compensare i rincari dell’energia elettrica che -contrariamente a quanto sostenuto in questi giorni- non hanno a che vedere col riscaldamento delle serre. La maggior parte del prodotto floricolo italiani nei distretti toscani, campani e del ponente ligure coltiva, infatti, in campo aperto oppure in serra fredda. In queste realtà, il prezzo maggiorato di gas e gasolio (quello agricolo è passato da uno a 1,20 euro e si prevede che salga ancora di 10-15 centesimi) incidono piuttosto sulle irrigazioni di soccorso per fiori, che necessitano di essere preservati dalla prolungata siccità che ha contraddistinto questo inverno; oppure si abbattono su interventi ordinari e necessari come le per l’alimentazione delle celle di conservazione e le lampade per l’infiorescenza. Cia ricorda, inoltre, l’aumento del 30% di alcune materie prime indispensabili al settore florovivaistico, come il terriccio, gli antiparassitari o gli imballaggi. Il prezzo della plastica è aumentato del 18%, stessa percentuale di incremento anche per il legno, i listini delle torbe sono cresciuti del 10%, quelli dei prodotti fitosanitari del 10%.

In Italia il florovivaismo rappresenta il 5% della produzione agricola e conta 27 mila aziende e 100 mila addetti, di cui 20mila coltivano fiori e piante in vaso e 7mila sono vivai. Il comparto intero vale 2,5 miliardi di euro, con cinque Regioni che intercettano l’80% della produzione nazionale: la Liguria, che copre il 31% del totale, la Campania con il 16%, la Toscana con il 13%, la Puglia con l’11% e la Sicilia con il 10%.

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1 In Evidenza - 11 feb 2022

Fauna selvatica: Cia, a trent’anni da Legge tutela si chiede riforma radicale

 A trent’anni dalla Legge 157/92 sulla fauna selvatica, il Paese è invaso da quasi 2 milioni di cinghiali e, ora, anche in allerta per il diffondersi della peste suina africana, dopo i casi in Liguria e Piemonte, tema tra l’altro, oggi, all’odg del Consiglio dei Ministri. Una riforma radicale della norma è quanto più urgente, ripartendo con il Mipaaf dal suo stato di attuazione, fermo al 2007. Così Cia-Agricoltori Italiani intervenendo, a Firenze, nell’ambito dell’evento Arci Caccia in occasione dell’anniversario e per stringere il cerchio sui luci, ombre e prospettive di un’emergenza ingombrante. 

“Si torni in Parlamento per fare il punto sulla Legge 157/92, insufficiente a regolare un fenomeno ormai fuori controllo -ha detto all’incontro il vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Mauro Di Zio-. Istituzioni, politica, organizzazioni di categoria e attori sociali, tornino seriamente a confrontarsi per modificare e aggiornare un testo ormai estremamente superato e che mai ha avuto piena attuazione”.

Cia-Agricoltori Italiani, infatti, è da tempo che chiede di rivedere le regole di gestione della fauna selvatica e con il progetto “Il Paese che Vogliamo” del 2019 è arrivata anche a presentare al Governo la sua proposta di revisione della legge. Tra i punti chiave, come ricordato nei giorni scorsi per via dell’allerta PSA, l’attivazione di una campagna di controllo e riduzione del numero dei cinghiali, principali vettori, con figure qualificate e strumenti innovativi. 

Quello che Cia sostiene e che il vicepresidente Di Zio ha ribadito alla platea di Arci Caccia, è la necessità di agire in modo razionale nella gestione della biodiversità, con un riequilibrio del rapporto fra uomini e ungulati. Ridurre la densità dei cinghiali con un prelievo selettivo, affidato a figure come il coadiutore e con l’utilizzo, per esempio, di visori notturni.

A rischio, nel caso specifico della peste suina, interi allevamenti di suini, eccellenza del Made in Italy, e più in generale, con l’aumento del numero dei cinghiali in circolazione, la tenuta di migliaia di imprese agricole. Senza dimenticare il tema della sicurezza pubblica con oltre 10 mila incidenti l’anno, provocati da cinghiali e animali selvatici.
“L’impegno deve essere nazionale, oltre che regionale -ha aggiunto Di Zio-. Tanti sforzi sono stati fatti, in questi anni, dalle amministrazioni territoriali per arginare il problema, per adeguare le misure di controllo, ma non può bastare. Serve una cabina di regia unica ed efficace, interventi più incisivi. Un approccio finalmente pragmatico che, adesso più che mai -ha concluso Di Zio- deve essere in grado di rispondere anche agli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale”. 

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1 In Evidenza - 08 feb 2022

Export: Cia con JIEF, agriturismo e foodtech per attrarre il Giappone. Cibo italiano +15%

Eccellenze agroalimentari Made in Italy e agriturismi, digitale e sostenibilità alimentare, gli asset del nuovo protocollo d’intesa, biennio 2022-2024, siglato tra Cia-Agricoltori Italiani e la Japan Italy Economic Federation (JIEF) per cogliere le nuove sfide post pandemia, grazie anche alla crescita dell’export agroalimentare italiano nel Paese del Sol Levante (+15% nel 2021 rispetto all’anno precedente). Oggi, in videoconferenza, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia a Tokyo, Gianluigi Benedetti, la firma sul rinnovo del partenariato da parte dei presidenti Dino Scanavino per Cia e Daniele di Santo per JIEF.

Dal 2017, l’intesa tra Cia e JIEF, organizzazione della comunità imprenditoriale giapponese con interessi verso l’Italia, è motore di tante iniziative strategiche a sostegno e promozione delle aziende agricole e agroalimentari italiane, dagli incontri virtuali con i buyer fino all’ospitalità agrituristica per clienti nipponici, e guarda con attenzione al posizionamento sul mercato estero da parte del Giappone. Resta, di fatto, il 6° partner commerciale per l’Italia al di fuori dell’Europa con l’agroalimentare che, con il 30%, rappresenta la fetta più grande delle esportazioni totali nazionali per un valore, nel 2021, di ben 2,1 miliardi.

Dunque, nella relazione tra Italia e Giappone, un potenziale socioeconomico importante da capitalizzare, interessante l’attenzione crescente per il vino, a tutela e valorizzazione del cibo nostrano, ancora di più tenuto conto della pandemia mondiale e dell’esigenza globale di lavorare per la ripresa. 

Per Cia e JIEF i prossimi passi saranno, quindi, concreti e mirati a rilanciare rapporti di sinergia istituzionale e a maturare su digitalizzazione, gestione del rischio in agricoltura, ricambio generazionale e promozione agrituristica, verso il grande appuntamento con Expo 2025 a Osaka.

Nell’impegno, sottoscritto dalle due organizzazioni - che nel 2017 costruirono solide basi con la definizione di un memorandum condiviso - il sostegno, ancora più incisivo, alla ripresa delle relazioni e dei progetti Italia-Giappone dopo due anni di emergenza sanitaria, attraverso il vantaggio del BtoB online e il valore aggiunto delle aree interne d’Italia per lo sviluppo del turismo rurale post-Covid. 

Infine, la connessione tra imprese, mercati e istituzioni, confermata da Cia e JIEF, quale fulcro nell’epoca delle grandi opportunità con l’Italia che dovrà saper spingere le sue produzioni agroalimentari e le sue piccole e medie imprese agricole, cogliendo appieno il valore di PNRR, Pac e Green Deal Ue.

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