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1 In Evidenza - 15 set 2025

Dazi: Cia, persi già 600 mln nell’export agroalimentare verso gli Usa


Persi 600 milioni di euro nell’export
 di beni agroalimentare verso gli Usaconfrontando il periodo gennaio-luglio del ’25 con i primi 7 mesi dell’anno precedente. Questa l’analisi dell'ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani sul dato Istat appena uscito. Le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono in calo per il secondo mese consecutivo: nel mese di luglio si rileva una riduzione del 10% rispetto allo stesso mese del 2024.  I dati confermano, dunque, il rallentamento che ha caratterizzato l'andamento delle vendite delle produzioni agricole e alimentari italiane negli Stati Uniti, dopo l’annuncio dei dazi dell’amministrazione Trump.

Questa, secondo Cia, è una spiacevole novità rispetto alla costante e lunga tendenza di crescita che aveva contraddistinto, negli anni, le vendite del nostro cibo negli Usa. Il rallentamento della crescita mensile è partito proprio nel mese di aprile (solo il +1%) ed è proseguito con lo 0,4% a maggio. Da giugno il primo segno negativo (-3%), che ora arriva al -10% di luglio. Questo trend negativo ha inciso sulla crescita cumulata di tutto il periodo gennaio-luglio 2025. Cia rileva, infatti, che nei primi sette mesi dell’anno l’aumento delle esportazioni è stato del 3%, mentre nello stesso periodo del 2024, l'incremento annuo era valso ben 19 punti percentuali. In termini assoluti, la crescita annua sul mercato americano delle produzioni italiane ha ceduto dunque -nel periodo gennaio-luglio ’25- circa 600 milioni di euro, se confrontata con quella fatta registrare dall’Istat nel 2024. Riguardo alla bilancia commerciale, se si confronta l'avanzo di luglio 2025 con quello di luglio 2024, l’Istat conferma la timida ripresa che si era registrata nel mese di giugno. Il saldo commerciale di luglio cresce di soli 3 punti percentuali su base annua. Tale ripresa è dovuta, esclusivamente, ad una contrazione delle importazioni più marcata rispetto a quella che ha caratterizzato le vendite estere.

Tuttavia, la crescita annua del surplus commerciale (+3%) risulta di gran lunga inferiore rispetto a quella che aveva caratterizzato la bilancia commerciale nel mese di luglio 2024 (+28%).

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1 In Evidenza - 05 set 2025

SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole

La Regione Abruzzo ha pubblicato il bando SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”, con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro.
L’obiettivo è sostenere le imprese agricole che intendono innovare, migliorare la produttività e adottare soluzioni sostenibili, rafforzando così la competitività del settore.

Dotazione finanziaria e soglie di investimento

Il bando dispone di 15 milioni di euro, così ripartiti:

  • € 7,5 milioni per progetti fino a € 200.000

  • € 7,5 milioni per progetti oltre € 200.000

Sono ammissibili investimenti con:

  • importo minimo: € 20.000

  • importo massimo: € 3.000.000 (le eccedenze non vengono finanziate)

Intensità del sostegno

Il contributo base è pari al 50% delle spese ammissibili, con importanti maggiorazioni nei casi previsti:

  • 80% per giovani agricoltori (≤ 40 anni, insediati da non più di 5 anni)

  • 60% per aziende ubicate in zone montane, ZVN o aree Natura 2000

  • 80% per investimenti ambientali e in energia rinnovabile (es. riduzione inquinanti, efficientamento energetico, sistemi di irrigazione con risparmio idrico)

  • 60% per aziende biologiche (in fase di conversione o mantenimento)

È inoltre possibile combinare il contributo con il prestito Fi.R.A. a tasso zero, così da ridurre ulteriormente il fabbisogno finanziario.

Beneficiari

Possono presentare domanda:

Imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.), singoli o associati.

Requisiti principali:

  • Iscrizione alla CCIAA con Partita IVA agricola

  • Fascicolo Aziendale aggiornato e validato

  • Dimensione economica ≥ € 15.000 PS (≥ € 10.000 per aziende in montagna o aree svantaggiate)

  • Disponibilità giuridica dei terreni (proprietà, usufrutto o affitto ≥ 9 anni)

  • Realizzazione degli investimenti nel territorio abruzzese

Tipologie di investimenti ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • Opere edilizie e infrastrutturali: fabbricati produttivi, serre, invasi idrici, stoccaggi, impianti per autoconsumo, bonifica amianto

  • Macchinari e attrezzature: destinati a produzione, trasformazione, commercializzazione, agricoltura di precisione

  • Software e brevetti legati al ciclo produttivo

  • Spese tecniche: fino al 4% del costo totale (8% in caso di opere edili)

  • Investimenti irrigui: ammessi solo se garantiscono un effettivo risparmio idrico, con sistemi di misurazione e nel rispetto della Direttiva 2000/60/CE

Scadenza

Le domande devono essere presentate entro il 19 dicembre 2025.


Per maggiori informazioni rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Danni da fauna selvatica: CIA Abruzzo contesta la nuova procedura regionale e chiede un confronto immediato

CIA Abruzzo esprime profonda preoccupazione per la Delibera Regionale n. 516 del 5 agosto 2025, con cui la Regione ha approvato le nuove modalità operative per la concessione dei contributi per i danni da fauna selvatica.

In rappresentanza di centinaia di aziende agricole e zootecniche, la CIA Abruzzo denuncia l’impraticabilità delle procedure previste e chiede la sospensione immediata del provvedimento, accompagnata dalla convocazione urgente di un tavolo tecnico con le Organizzazioni Professionali Agricole.

“Pur riconoscendo il principio di garantire trasparenza e regole chiare”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “le nuove modalità operative rischiano di trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le aziende, già duramente provate dai danni crescenti causati dalla fauna selvatica”.

Tra le criticità segnalate:

  • Oneri procedurali insostenibili e tempi irrealistici, che paralizzano l’attività agricola e rendono difficile presentare domanda;

  • Meccanismi di accertamento iniqui, che espongono le aziende al rischio di sotto-indennizzo, soprattutto per i danni di entità ridotta;

  • Aleatorietà del risarcimento, subordinato alla disponibilità di fondi e privo di un fondo regionale dedicato e adeguatamente finanziato.

Per questo la CIA Abruzzo chiede:

  1. La sospensione della delibera dal 1° settembre 2025;

  2. La riscrittura condivisa delle procedure con le rappresentanze agricole;

  3. L’istituzione di un fondo regionale certo e adeguato;

  4. Il riconoscimento di un risarcimento integrale (100%) dei danni accertati, a tutela del ruolo economico e sociale degli agricoltori.

“Gli agricoltori e gli allevatori non possono essere lasciati soli davanti a un problema che mina la sostenibilità delle imprese e l’equilibrio del territorio”, conclude Sichetti, “Serve una risposta immediata, concreta e condivisa”.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Gaza: Cia, fermare la guerra e la carestia in atto

È inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla.   


“L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti -dice il presidente nazionale Cristiano Fini-. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia. Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali”. Adesso, continua Fini, “auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva”. 

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1 In Evidenza - 01 set 2025

CIA Abruzzo: “Agricoltura al primo posto per imprenditori over 70. Urgente investire su giovani"

L’agricoltura è il settore più colpito dall’invecchiamento imprenditoriale in Italia. Quasi un titolare su tre (28,3%) ha oltre 70 anni e più di due su tre superano i 55 anni. In Abruzzo, la situazione è ancora più marcata: secondo i dati Unioncamere e InfoCamere, il 14% delle aziende agricole è guidato da over 70, mentre i giovani sotto i 25 anni sono appena 330 su oltre 44.000 imprese.

Un fenomeno che si inserisce in un quadro di forte riduzione strutturale: dal 2010 al 2025 hanno chiuso i battenti 182.424 imprese agricole in Italia, pari a una contrazione del 21%, con oltre 200mila imprese individuali scomparse. In Abruzzo, la provincia di Chieti figura tra le più colpite a livello nazionale, con il 17,6% di over 70 tra i titolari e un incremento di quasi 5 punti percentuali in dieci anni.

“Il settore agricolo resiste, ma senza ricambio generazionale rischia di non avere futuro”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “Non possiamo permettere che il peso delle aziende resti sulle spalle di una classe imprenditoriale che invecchia, senza garantire ai giovani opportunità reali di ingresso”.

Il problema è strutturale: solo il 9% delle aziende italiane è oggi condotto da under 40. Le difficoltà di accesso al credito, i costi di avviamento elevati e la burocrazia scoraggiano i giovani. “Occorre un piano straordinario che metta al centro i giovani agricoltori, sostenendoli con incentivi fiscali, formazione, digitalizzazione, innovazione tecnologica e transizione ecologica”, prosegue Sichetti, “Bisogna offrire strumenti moderni che rendano l’agricoltura non solo tradizione, ma un settore competitivo, sostenibile e redditizio”.

L’innovazione è la chiave per rendere l’agricoltura attrattiva: agricoltura di precisione, uso di droni e sensori, energie rinnovabili, gestione digitale delle aziende e pratiche sostenibili possono rappresentare il vero motore del ricambio generazionale. “La formazione dei giovani e il loro coinvolgimento nei programmi di ricerca e sviluppo devono diventare una priorità. È l’unico modo per trasformare l’invecchiamento in un’opportunità di rinnovamento”, conclude il Presidente della Confederazione.

A ribadire l’urgenza di interventi concreti arriva anche la voce dei giovani: Diego Pasqualone, Presidente Agia Abruzzo, sottolinea come “gli istituti di credito abbiano una responsabilità fondamentale in questa fase. Senza un reale sostegno finanziario i giovani restano fuori dall’agricoltura, nonostante entusiasmo e idee innovative. Servono strumenti di accesso al credito semplici, veloci e sostenibili, perché solo così possiamo trasformare la voglia di impresa delle nuove generazioni in aziende solide e capaci di competere”.

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1 In Evidenza - 25 ago 2025

Olio d’Abruzzo: qualità e valore crescono, mentre i produttori guardano con fiducia alla nuova annata

L’olivicoltura abruzzese conferma il suo ruolo strategico nello scenario nazionale, pur registrando per la campagna 2024/2025 un calo produttivo significativo. Secondo le elaborazioni ISMEA, l’Abruzzo ha prodotto 6.288 tonnellate di olio, in flessione del -24% rispetto al 2023 e del -21% rispetto alla media delle ultime quattro campagne, un dato più pesante rispetto alla media nazionale (-15%). La causa principale è la fisiologica annata di scarica, aggravata dalle difficoltà climatiche che hanno penalizzato le regioni del Sud.

La provincia di Chieti rimane il cuore della produzione regionale con 3,1 milioni di kg di olio, circa il 50% del totale, seguita da Pescara (25%), Teramo (23%) e L’Aquila (2%).

Nonostante i volumi in calo, la qualità degli oli abruzzesi è rimasta elevata. Le due DOP regionali, Aprutino Pescarese e Colline Teatine, hanno raggiunto nel 2025 quotazioni record di 12 €/kg, tra le più alte d’Italia, confermando il valore e l’identità dei prodotti locali.

Un passo decisivo per la valorizzazione del comparto è l’istituzione della nuova Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo”, fortemente voluta da CIA Agricoltori Italiani Abruzzo e approvata con parere favorevole dalla Regione (Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA n. 26 del 3 luglio 2024). L’IGP, ora in attesa del riconoscimento ministeriale, definisce standard di qualità elevati e promette ricadute positive sul reddito dei produttori locali.

“Il calo produttivo era in parte atteso, ma non deve oscurare la forza del nostro olio”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo. “I valori record raggiunti sul mercato testimoniano la qualità, l’identità territoriale e l’impegno dei nostri produttori. Guardando al prossimo raccolto, tra circa un mese, le previsioni sono molto positive: la sanità del prodotto è ottima e ci attendiamo una raccolta in linea con le annate di carica. Questa prospettiva ci dà fiducia e conferma il grande potenziale dell’olivicoltura abruzzese. Allo stesso tempo, l’avanzamento dell’IGP Olio d’Abruzzo rappresenta un’opportunità concreta per valorizzare le produzioni locali, aumentare il reddito dei nostri olivicoltori e generare benefici anche sul paesaggio e sul turismo.”

Nonostante la riduzione dei volumi, l’olivicoltura resta un pilastro dell’agroalimentare abruzzese. Per CIA Abruzzo, la crescita dei prezzi, il riconoscimento delle DOP e l’IGP indicano chiaramente la strada da seguire: puntare su qualità, distintività e sostenibilità per consolidare la presenza dell’Abruzzo sui mercati nazionali e internazionali.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 03 mag 2022

Cia Abruzzo: “Ritardi assegnazione gasolio agricolo, criticità per aziende abruzzesi”

C’è preoccupazione per l’assegnazione del gasolio agricolo agevolato. La Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo è costretta a evidenziare le criticità che rischiano di mettere in serie difficoltà centinaia di imprese che non trovano altra via d’uscita che acquistare a prezzo pieno il gasolio con un inevitabile aumento dei costi di produzione. Una situazione che si segnala in particolar modo nella provincia di Chieti, dove gli uffici UMA sono esasperati a causa del loro sottodimensionamento. 

“Nonostante i continui solleciti, le segnalazioni e gli interventi già proposti la situazione a distanza di mesi non si è ancora risolta e pare non ci sia la volontà, almeno in tempi brevi, di arrivare ad una definitiva soluzione del problema”, dichiara il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti.

Si accumulano ritardi, quando va bene il tempo di rilascio dei libretti è di una settimana. Si segnalano molti casi nel corso dei mesi precedenti, dove gli stessi funzionari regionali applicavano in maniera differente le modalità e i tempi per l'assegnazione del carburante, tra Province. Casi in cui veniva richiesto all'imprenditore per velocizzare la pratica, di dichiarare il 5% della rimanenza sull'assegnazione dell'anno precedente (situazione non prevista dalla normativa). 

Ad appesantire la procedura per la richiesta di carburante è l'obbligo di dover dichiarare gli estremi della taratura e copia della taratura per le macchine agricole utilizzate per effettuare i trattamenti in campo o il diserbo, adempimento che viene già fatto in base alla legge regionale che disciplina la materia e che prima non era previsto all'interno della richiesta UMA. Inoltre, va segnalato che le assegnazioni hanno subito delle forti diminuzioni rispetto a due anni fa.

“Chiediamo che si provveda alla risoluzione immediata del problema o quantomeno, se i tempi dovessero rivelarsi troppo lunghi, che si proceda ad un’assegnazione anticipata provvisoria, anche solo del 50%, in cui le aziende, come nel 2020, possano fare una procedura semplificata direttamente con i distributori dei carburanti per poi rendicontare successivamente e portare avanti il proprio lavoro con un minimo di serenità”, conclude Sichetti.


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1 In Evidenza - 29 apr 2022

Ucraina: Cia a Ue, serve Piano “salva agricoltura”

Cia-Agricoltori Italiani chiede un Piano straordinario Ue anti-crisi, come avvenuto con la pandemia, per fronteggiare i costi sempre più alti delle materie prime e la crisi del settore. Lo ha ribadito il presidente nazionale dell’Organizzazione, Dino Scanavino, intervenendo ai Praesidia del Copa-Cogeca a Bruxelles e lanciando l’ennesimo appello al commissario all’Agricoltura Janusz Wojciechowski.

“Siamo chiamati a produrre più cereali e a dare il contributo per ridurre il costo delle materie prime destinate all’alimentazione degli allevamenti -ha detto Scanavino parlando sulle ripercussioni della guerra-. Lavoriamo, però, a costi sempre più alti e senza garanzie per il futuro. Di fronte al conflitto Russia-Ucriana è il momento della solidarietà, ma anche di uno sforzo collettivo che sostenga l’agricoltura di tutta Europa”. 

Con alle spalle mesi di mobilitazione, Cia porta dunque sul tavolo del confronto europeo la preoccupazione di migliaia di agricoltori di tutta Italia in estrema difficoltà per gli aumenti record delle materie prime e i costi di produzione fuori controllo (+120% l’energia e +170% i fertilizzanti) che comprometteranno, inevitabilmente, la stagione delle semine e quella transizione green che la stessa Europa continua, comunque, a reclamare. 

Per questo, monta l’urgenza di interventi più ampi e di lungo respiro a tutela dell’agricoltura dei Paesi europei. Perché, come sostenuto dallo stesso Scanavino, gli agricoltori non hanno, oggi, certezza di poter recuperare tra giugno e settembre, gli investimenti fatti per venire incontro a una maggiore richiesta attuale, per esempio, di grano e mais.

Gli equilibri nello scacchiere geopolitico Russia-Ucraina sono imprevedibili e minano la sicurezza alimentare globale, con tensioni forti su mercati strategici non abbastanza monitorati, sottolinea Cia, come quello dei fertilizzanti, sempre più costosi e difficili da reperire, e con la logistica terrestre e fluviale delle merci estremamente compromessa dalla guerra.

Per Cia, resta importante la vicinanza all’Ucraina per la quale ora la Commissione Ue ha proposto la sospensione per un anno dei dazi all’importazione su tutte le esportazioni ucraine nell’Unione Europa. Misura senza precedenti che, approvata da Parlamento e Governi Ue, riguarderà anche frutta e verdura, prodotti agricoli e trasformati, mais e grano. L’operazione potrebbe toglierebbe all’Europa 31 milioni di euro di entrate doganali e, quindi, precisa Cia, sarà importante avere un Piano straordinario anti-crisi. 

Emerge, evidente, conclude Cia, la necessità di una vera strategia a tutela dell’economia agricola europea. Serve rimodulare, anche temporaneamente, gli obiettivi del Green Deal, con particolare riferimento alla Strategia Farm to Fork; semplificare e velocizzare l’erogazione dei contributi comunitari (Pac, Psr; Ocm, etc); favorire una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune; introdurre strumenti di gestione del rischio in grado di calmierare la volatilità dei prezzi e di garantire la stabilità dei redditi degli agricoltori.

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1 In Evidenza - 20 apr 2022

Ucraina: Cia, mille agricoltori in piazza a Venturina. Fare di più contro shock rincari

Aumenti record di materie prime ed energia, costi di produzione alle stelle, mercati in agitazione, inflazione galoppante. L’agricoltura italiana rischia ogni giorno il cortocircuito: per questo serve rendere strutturali le misure emergenziali messe in campo dal Governo e costruire un vero e proprio Piano straordinario d’azione a Bruxelles, come per la pandemia, che affronti in un’ottica di lungo periodo le ripercussioni della guerra in Ucraina. Questo l’appello di Cia-Agricoltori Italiani dalla nuova grande manifestazione organizzata a Venturina Terme (Livorno). Quasi mille agricoltori radunati in piazza da tutte le regioni del Centro Italia per dire “basta!” e chiedere interventi specifici a sostegno dei settori più colpiti dagli effetti del conflitto, come gli allevamenti e i cereali, ma anche per agire finalmente su problemi annosi, dal proliferare incontrollato della fauna selvatica aggravato dall’emergenza peste suina allo spopolamento delle aree rurali.

            Terzo e ultimo appuntamento di un’ambiziosa roadmap che ha visto mobilitarsi le sedi Cia di tutt’Italia, dalla prima iniziativa al Nord a Rossiglione a quella al Sud a Scanzano Jonico, oggi è toccato ai produttori di Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo - in corteo con circa 100 trattori - ribadire le preoccupazioni per un settore che ormai si ritrova a lavorare in perdita, dopo due anni di pandemia devastante, per l’eccezionale aumento dei costi produttivi (dal +120% delle bollette energetiche al +170% dei fertilizzanti), tra le incertezze dei mercati e le speculazioni finanziarie.

            Ecco perché, secondo Cia, se le prime misure del Governo destinate al settore sono state mirate e opportune, dal credito d’imposta per l’acquisto di carburanti ed energia elettrica alla ristrutturazione dei mutui agrari, ora è importante che siano migliorate e implementate, in sede di conversione dei decreti, per renderle strutturali.  

Altrettanto necessario, per l’organizzazione, è uno sforzo aggiuntivo in termini di risorse per prevedere: incentivi alla semina, anche attraverso strumenti assicurativi, in grado di remunerare un’eventuale riduzione dei prezzi pagati agli agricoltori nei prossimi mesi rispetto ai valori attuali; incentivi ai consumi agroalimentari, a partire dalle fasce più deboli della popolazione; pacchetto di interventi mirati di credito agevolato per le piccole e medie imprese; incentivi a multifunzionalità e diversificazione delle imprese agricole; sostegno alle attività agrituristiche, anche tramite voucher per il rilancio dei flussi turistici nelle aree interne.

A livello europeo, dopo il primo passo rappresentato dalle recenti decisioni assunte a Bruxelles, occorre promuovere e adottare iniziative di più ampio respiro: rimodulare, anche temporaneamente, gli obiettivi del Green Deal, con particolare riferimento alla Strategia Farm to Fork; semplificare e velocizzare l’erogazione dei contributi comunitari (Pac, Psr; Ocm, etc); favorire una riflessione concreta verso la definizione di una politica energetica comune; introdurre strumenti di gestione del rischio in grado di calmierare la volatilità dei prezzi e di garantire la stabilità dei redditi degli agricoltori.

Per Cia, quindi, bisogna andare avanti a tutelare il settore, che solo in Centro Italia conta quasi 180.000 imprese, recuperando e salvaguardando il potenziale produttivo agricolo. Il che vuol dire affrontare anche vecchie problematiche mai risolte, come una più efficiente gestione delle risorse idriche, con un sistema e una programmazione adeguate ai fabbisogni delle imprese. E poi riequilibrare una volta per tutte la presenza faunistica, con i cinghiali che hanno superato quota 2 milioni, attraverso una riforma radicale della legge 157/92, per abbassare drasticamente la pressione sulle aziende agricole che contano danni milionari. Allo stesso tempo, serve arginare la diffusione in altri territori della peste suina africana, con un piano di riduzione degli ungulati e un quadro finanziario adeguato a mitigare e risarcire le perdite degli agricoltori. C’è bisogno di una gestione equilibrata ed equa dei fondi del PNRR e della Pac, realmente attenta alle esigenze del settore; nonché contrastare i fenomeni di abbandono delle aree interne, rafforzando infrastrutture e servizi, rendendo accessibili e fruibili le opportunità della digitalizzazione, rilanciando il ruolo della Banca della terra per favorire il ricambio generazionale e puntando su Distretti rurali e Comunità del cibo. Tutte necessità particolarmente sentite lungo la Dorsale appenninica, dove l’agricoltura rappresenta il principale volano dei sistemi economici e assicura il presidio del territorio.

“Con la mobilitazione di oggi in Centro Italia -ha detto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- si chiude il ciclo di manifestazioni proclamate dalla Confederazione dal Nord al Sud del Paese per ribadire che l’agricoltura non si può fermare. Siamo il settore primario proprio perché assicuriamo il cibo, ma la guerra in Ucraina sta sconvolgendo ancora di più quotazioni e mercati, con la conseguenza che tantissime imprese sono in affanno o a rischio default. Per questo -ha concluso- servono interventi straordinari da parte delle Istituzioni per difendere il comparto e garantire la sicurezza alimentare”.     

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1 Eventi - 19 apr 2022

"L'Italia Buona", il nuovo contest di Istat dedicato agli agriturismi

Nell’ambito della campagna di comunicazione del Censimento l’Istat lancia il contest “L’Italia Buona” dedicato a tutti gli agriturismi d’Italia per valorizzare le eccellenze culinarie locali.
La “sfida” prevede la presentazione di una ricetta tipica del territorio e il vincitore avrà la possibilità di ospitare un’influente personalità della cucina televisiva italiana per partecipare allo show cooking e assistere alla preparazione della ricetta presso l’agriturismo vincitore.
Tutti i piatti in gara, inoltre, entreranno a far parte del primo Cookbook di Istat.
Per partecipare cliccare al seguente link: https://7censimentoagricoltura.it/contest-italia-buona/
La segreteria organizzativa è a disposizione tramite l’indirizzo e-mail: info@7censimentoagricoltura.it per eventuali informazioni aggiuntive.
Le iscrizioni sono aperte fino al 25 maggio 2022.

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1 In Evidenza - 15 apr 2022

Pasqua: Cia, cresce a 1,2 mld la spesa per la tavola, spinta dall’inflazione

Doveva essere la prima vera Pasqua di ripresa, dopo due anni di pandemia, ma guerra, caro-energia e inflazione galoppante mettono un freno alle festività alle porte. Tagliate le spese extra, in primis quelle per i viaggi con due terzi degli italiani a casa, resta la voglia di stare a tavola con famiglia e amici. Anche se quest’anno lo scontrino sarà il 10% più salato: la spesa prevista per il carrello alimentare, infatti, si attesterà a 1,2 miliardi di euro, in crescita rispetto al 2021, per colpa dei forti rincari dei prezzi al consumo. Così Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui sui menù di Pasqua peseranno sia gli aumenti di frutta (+8%) e verdura (+17%) sia quelli di pasta (+12%) e carne (+6%).

In ogni caso -osserva Cia- protagonisti delle tavole, anche in questo 2022, saranno i piatti tradizionali del territorio, scelti nell’80% dei casi. A partire dall’agnello, che resta un classico del pranzo di Pasqua. Domenica se ne mangeranno circa 4,5 milioni di chili, vale a dire quasi la metà (40%) del consumo annuo complessivo di carne ovina.

Trionferanno, poi, i dolci “fai da te”, dalla pastiera alla torta pasqualina passando per la colomba, che trascineranno gli acquisti di uova: fino alla fine della settimana di Pasqua, se ne compreranno oltre 300 milioni. Gli italiani, però, spenderanno il 4% in più per portarle in dispensa. Ancora più alti i rialzi per la farina e il burro, altrettanto essenziali per le preparazioni culinarie, rispettivamente il +10% e il +17% rispetto a un anno fa.

Complice la primavera e, soprattutto, la fine dello stato di emergenza -continua Cia- saranno comunque moltissimi gli italiani che approfitteranno di Pasqua e Pasquetta per una gita fuori porta in campagna, spingendo il turismo rurale e di prossimità. A beneficiare di questa voglia di natura e aria aperta, ma anche di cucina tipica e contadina, saranno i 24mila agriturismi italiani, con almeno 300mila presenze attese nel week-end di festa. Una prima boccata d’ossigeno dopo un 2021 disastroso, con perdite per oltre un miliardo di fatturato tra Covid, restrizioni e crollo dei turisti stranieri.

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1 In Evidenza - 14 apr 2022

Nuova mobilitazione di Cia del Centro Italia: il 20 aprile a Venturina Terme

Nuova e terza manifestazione di Cia-Agricoltori Italiani contro costi di produzione alle stelle, peste suina ed emergenza fauna selvatica. A mobilitarsi, scendendo in strada tra bandiere e trattori, questa volta sono gli imprenditori agricoli del Centro Italia che si sono dati appuntamento mercoledì 20 aprile, alle ore 10:30, a Venturina Terme, frazione del comune italiano di Campiglia Marittima, in provincia di Livorno.

In centinaia dalle regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Toscana e Umbria raggiungeranno la località per prendere parte al corteo da Via della Fiera ali piazzale antistante il Centro Fiere S.E.FI.

Non si arresta, infatti, la pressione che, da mesi, si sta abbattendo sull'economia delle imprese agricole. Dopo due anni di pandemia è sopraggiunto il colpo della guerra in Ucraina. La tensione geopolitica internazionale ha acuito la difficoltà a uscire dalla crisi, spinta da caro energia e carburante. Inoltre, l'aumento del 300% sui concimi, i rincari sui fertilizzanti del 170%, oltre al raddoppio sui mangimi, ha reso i costi di produzione insostenibili, portando il settore agricolo e allevatoriale allo stato attuale di precarietà, agevolata dalle speculazioni sui mercati. 

Anche per il Centro Italia resta invariata, poi, l'annosa emergenza fauna selvatica, cui si è aggiunta la preoccupazione per la peste suina. Motivo, pure questo, per rilanciare l'appello sul tema attraverso la manifestazione di Venturina. Ripetuto da Cia-Agricoltori Italiani su tutto il territorio nazionale, serve una riforma radicale della legge 157 del 1992. Una normativa troppo datata per riuscire ad affrontare un problema ormai fuori controllo con +111% di cinghiali in circolazione, oltre 200 milioni di danni all’agricoltura e 469 incidenti, anche mortali negli ultimi quattro anni, e lo spettro della peste suina che mesi ha fatto registrare casi allarmanti in Liguria e Piemonte.

"L’agricoltura non si può fermare" ripete, quindi, Cia che con la terza mobilitazione in tre mesi chiede che si tuteli un settore estremamente strategico per il Paese.

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