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In Evidenza - 22 giu 2021
PNRR: Cia, con via libera Ue, si apra fase nuova con agricoltura e aree rurali al centro
Con il primo via libera formale dell’Ue al PNRR dell’Italia, oggi si apre realmente una fase nuova per “ristrutturare” e rilanciare il Paese in un’ottica più sostenibile, digitale e resiliente. A disposizione ci sono ben 191,5 miliardi, a cui si aggiungono i 30 miliardi del Fondo complementare al Piano, che dovranno servire anche al sostegno dell’agricoltura, garante dell’approvvigionamento di cibo, e allo sviluppo tecnologico e ambientale delle aree rurali, che rappresentano oltre il 50% della superficie nazionale con 11 milioni di cittadini. Così Cia-Agricoltori Italiani, in occasione dell’incontro a Roma tra il premier Mario Draghi e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, per annunciare l’ok dell’esecutivo Ue al Recovery Plan nazionale, a cui seguirà quello del Consiglio entro un mese.
“Intraprendere la strada dello sviluppo sostenibile, come chiede l’Europa, vuol dire riconoscere finalmente la centralità dell’agricoltura, il cui ruolo si evolve oggi in molte direzioni -ricorda il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. C’è la funzione produttiva del settore, che resta evidentemente prioritaria, come dimostrato in questo anno di pandemia. Ma l’agricoltura contribuisce anche alla tenuta dei territori e, ora, può fare da cardine dello sviluppo integrato del Paese, producendo energia da fonti rinnovabili, tutelando il paesaggio e gestendo le risorse idriche, salvaguardando il suolo e le foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, migliorando la sostenibilità dei processi produttivi con nuove tecnologie digitali, blockchain e rinnovo del parco macchine per non inquinare”.
“Parliamo di un progetto nazionale di manutenzione del territorio, per il quale sono necessari robusti investimenti nelle infrastrutture, nei servizi e nella digitalizzazione, a partire dalle aree interne dove ancora nel 40% delle case non arriva il wi-fi -evidenzia il presidente di Cia-. La ripartenza dell’Italia ha bisogno di progetti concreti e innovativi, realizzabili con tempi certi e monitorabili, con il contributo degli agricoltori italiani, custodi della terra e sentinelle del territorio, insieme a tutte le forze economiche e sociali del Paese”.
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In Evidenza - 21 giu 2021
Tabacco: Cia, auguri al nuovo presidente di Unitab Massimo Ricci
Auguri di buon lavoro al neo presidente nazionale di Unitab (Unione nazionale tabacco) Massimo Ricci, produttore umbro e associato a Cia-Agricoltori Italiani. A lui e al nuovo Consiglio direttivo, le più vive congratulazioni da parte dell’organizzazione.
“Unitab rappresenta il 40% di tabacco prodotto in Italia in tutte le sue varietà -ricorda il presidente di Cia, Dino Scanavino-. Da parte nostra, confermiamo la massima disponibilità a collaborare, per sostenere un comparto produttivo di particolare rilievo in Italia, che occupa circa 50.000 persone, con una alta percentuale di lavoro femminile”.
In questi anni “il settore del tabacco ha visto forti cambiamenti e una profonda ristrutturazione -continua Scanavino- che necessita sempre di più di un percorso condiviso e partecipato tra le parti interessate, affinché gli agricoltori possano essere messi nelle condizioni di operare al meglio”.
In tal senso, “i contratti quadro con le multinazionali a scadenza pluriennale e sotto l’egida del Ministero delle Politiche agricole si sono dimostrati negli anni strumenti importanti -evidenzia il presidente di Cia-. Per questo, preoccupano oggi i mancati rinnovi dei contratti. Ed ecco perché, serve un protagonismo forte delle istituzioni, con tutti gli attori della filiera, insieme a Unitab, per favorire i rinnovi e dare garanzie e serenità a tutti gli agricoltori”.
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In Evidenza - 15 giu 2021
Dazi: Cia, con accordo Ue-Usa nuovo slancio a export agroalimentare
Con lo stop di cinque anni ai dazi tra Ue e Stati Uniti, si inaugura finalmente una nuova stagione di collaborazione tra le due potenze, prima di tutto sul fronte commerciale, che va verso l’obiettivo auspicato di sostenere e rilanciare le esportazioni, in particolare quelle agroalimentari, che già combattono con gli effetti della pandemia. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta l’accordo raggiunto al vertice Ue-Usa di oggi a Bruxelles, alla presenza del presidente americano Joe Biden, che mette un punto alla lunga guerra di ritorsioni tariffarie per la questione Airbus-Boeing.
“L’agroalimentare Made in Italy è un settore particolarmente sensibile agli scambi commerciali, con un export che vale 46 miliardi di euro nell’ultimo anno -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. E proprio gli Stati Uniti rappresentano un mercato assolutamente strategico per le esportazioni di cibo e bevande tricolori, con un valore complessivo vicino ai 5 miliardi. Per questo, siamo soddisfatti di questo ritorno al dialogo e al multilateralismo, attraverso decisioni condivise, per sorpassare definitivamente l’incubo dazi doganali e ampliare, invece, le opportunità di creare ricchezza attraverso l’export, prima di tutto quello agricolo e alimentare che ci riguarda più da vicino”.
Ancora di più in questa fase storica, segnata dal Covid e anche dalla Brexit, “è urgente favorire accordi commerciali multilaterali e bilaterali tra Paesi. Trattative -aggiunge Scanavino- che possano trasformare il valore riconosciuto dal consumatore finale in valore economico per le imprese agricole e che includano, sempre e in modo inequivocabile, il rispetto del principio di reciprocità delle regole commerciali”.
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In Evidenza - 14 giu 2021
Imu: Anp e Caf-Cia, serve stop per mezzo milione di agricoltori in pensione
“A causa dell’elevata tassazione sui terreni agricoli, si penalizzano gli ex agricoltori che, pur in pensione, continuano a lavorare per la tutela del territorio e del paesaggio. Scriveremo ai sindaci dei Comuni interessati, chiedendo di azzerare l’aliquota Imu per il prossimo anno”. Ad annunciarlo è Alessandro Del Carlo, Presidente di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori italiani, da sempre impegnata, insieme ai centri di assistenza fiscale Caf-Cia, nella tutela sociale e nella difesa del reddito di associati e anziani.
I due enti sostengono infatti, per quanto possibile, la necessità di eliminare l’Imu per oltre 455.000 ex agricoltori che attraverso la loro insostituibile opera garantiscono ancora la cura e la valorizzazione del territorio. Nonostante gli interventi fiscali a favore dei redditi da pensione più bassi realizzati in questi ultimi anni -spiegano- le perdite del potere d’acquisto per i pensionati, restano tuttavia significative e totalmente attribuibili al maggiore carico fiscale determinato dal progressivo inasprimento delle addizionali Irpef locali. Inoltre, nella produzione normativa nazionale dell’ultimo anno, attraverso vari decreti, non c’è stata risposta alle richieste dei pensionati che restano esclusi da ogni beneficio. E neppure la pensione di cittadinanza, con i rigidi requisiti imposti, ha risolto il problema con appena 159.672 persone coinvolte fino al primo trimestre di quest’anno.
Anp e Caf-Cia continuano, dunque, a sollecitare le risposte che i pensionati dell’agricoltura non hanno avuto, ritenendo utile un provvedimento di carattere locale come l’azzeramento dell’aliquota Imu sui terreni, già previsto dalla Legge di Bilancio 2020.
L'Imu per i terreni agricoli -proseguono i due enti- è stata oggetto negli ultimi anni di continue variazioni normative, ma resta immutato l’annoso problema della tassazione per quelli ubicati in Comuni non montani, di proprietà di pensionati o affittati, che sono soggetti all'Imu. In tale contesto, gli ex agricoltori (non più iscritti all’INPS e con posizione fiscale chiusa) sono costretti a pagare cifre importanti che coprono diversi mesi della loro pensione, pur continuando a lavorare e manutenere i terreni, oggetto di imposizione, a tutto vantaggio sociale.
“La nostra proposta -precisa il presidente nazionale del Caf-Cia, Alessandro Mastrocinque- oltre a salvaguardare la situazione economica dei pensionati, favorisce il ricambio generazionale nel settore agricolo e contrasta l’abbandono dei fondi agricoli”.
“Il futuro dell’agricoltura e del nostro Paese -conclude il presidente nazionale di Anp-Cia, Del Carlo- dipende molto dall’alleanza tra innovazione dei giovani e tradizione degli anziani. Molto si può fare, se viene riconosciuto il valore degli ex agricoltori che, ancora attivi, sono baluardo del territorio”.
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In Evidenza - 11 giu 2021
Distretti del Cibo: Cia, finanziare subito i progetti già cantierabili
I Contratti di distretto possono rappresentare la prima azione di sistema di sviluppo sostenibile e di coesione territoriale del nostro Paese, che mira a rafforzare le filiere produttive e il ruolo di Igp e Dop, a favorire la transizione green della Farm to Fork, a promuovere il turismo relazionale integrato nelle aree rurali e a valorizzare l’agricoltura nel PNRR. Ci sono al momento già 20 progetti già cantierabili, presentati da centinaia di imprese agroalimentari e vanno, dunque, finanziati subito, utilizzando il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Così Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo il monito di Cia Sicilia Orientale e la richiesta presentata insieme agli stessi Distretti del cibo, in occasione dell’odierna discussione sul tema da parte della Commissione Agricoltura della Conferenza delle Regione.
“C’è anche la possibilità di utilizzare il Fondo Complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -spiega Giuseppe Di Silvestro, presidente di Cia Sicilia Orientale- visto che nella ripartizione, sono destinati al Mipaaf, 1 miliardo e 203 milioni di euro, finalizzati ai Contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca, floricoltura e vivaismo”.
Sono 200 milioni di euro per l’anno 2021; 300,83 per ciascun anno dal 2022 al 2023; 258,81 per il 2024; 122,5 per il 2025 e 20,33 milioni di euro per il 2026. “Progetti, per un totale di investimenti pari a 315 milioni, che potrebbero costituire la base di partenza per rimettere in moto l’economia nazionale -specifica Di Silvestro-. Per di più, finanziati per quasi il 50% dai privati”.
“Raccogliamo l’iniziativa odierna della Commissione Agricoltura come un ottimo segnale” aggiunge Di Silvestro, ricordando l’appello della settimana scorsa da parte di 15 distretti, ai ministri Stefano Patuanelli (Mipaaf) e Mara Carfagna (Sud e Coesione territoriale) al sottosegretario Mipaaf, Gian Marco Centinaio, al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga e ai presidenti e assessori all’Agricoltura regionali.
“Il finanziamento dei Contratti di distretto -interviene il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- è un segnale concreto di ripartenza per tutto il Paese e di attenzione verso il settore agricolo e agroalimentare. Inoltre, è un’opportunità per rispettare il cronoprogramma che il Governo si è dato per il 2021, visto che i progetti sono già stati valutati positivamente dal Mipaaf e sono immediatamente cantierabili. Sarebbe inspiegabile rinunciare o ridurre i programmi di investimento per carenza di fondi. Ricordiamo, infatti -conclude Scanavino- che nelle linee programmatiche presentate dal Ministro Patuanelli e inserite nel PNRR, i Contratti di filiera e di distretto sono indicati come strategici per lo sviluppo del settore agroalimentare e destinatari di risorse finanziarie adeguate”.
I programmi di investimento, qualora venissero tutti realizzati, coinvolgerebbero 10 Regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Puglia, Campania, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Sono in linea con le indicazioni del PNRR, favorirebbero l’economia circolare, la transizione ecologica e contribuirebbero a raggiungere alcuni degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti nell’Agenda 2030 Onu, dal Green Deal Ue e dallo stesso PNRR.
A lanciare la richiesta per l’incontro odierno: Distretto Delle Filiere e Dei Territori Di Sicilia In Rete, Distretto Florovivaistico di Puglia, Sikania Distretto del Cibo Biomediterraneo, Consorzio Salumi Dop Piacentini, Distretto Rurale Colline e Montagne Materane, Distretto Agroalimentare di Qualità del Metapontino, Distretto del Cibo Bio Slow Pane e Olio, Distretto Della Filiera Del Cibo Del Sud Est Siciliano, Sistema Produttivo Locale Pollino Lagonegrese, Distretto Agricolo Della Valle Del Fiume Olona, Distretto Latte Lombardo, Distretto Agroalimentare di Qualità Puglia Federiciana, Distretto Rurale Del Valdarno Superiore e Distretto della barbagia.
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In Evidenza - 09 giu 2021
Spreco alimentare: Cia in prima linea per il Food System Summit 2021
Ridurre le perdite agroalimentari nei vari passaggi della filiera agricola dalla produzione alla distribuzione, incrementare il recupero delle eccedenze di cibo per migliorarne la distribuzione e l’accesso, favorire la prevenzione dello spreco alimentare a livello domestico e fuori casa, promuovere l’adozione di un’alimentazione sana e sostenibile di cui è modello esemplare la Dieta mediterranea per garantire a tutti l’accesso regolare a cibo sano e nutriente e tutelare le fasce di popolazione impoverite dalla pandemia. Sono queste le quattro azioni cruciali secondo Cia-Agricoltori Italiani, contro lo spreco alimentare e punti chiave del suo contributo al documento di visione e impegno, presentato oggi dal Dialogo nazionale patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri per il Food System Summit 2021, a Roma dal 26 al 28 luglio.
Nello specifico, infatti, Cia fa parte del Gruppo di lavoro “Perdite, eccedenze, spreco e Dieta mediterranea”, promotore del Dialogo Nazionale organizzato dalle Università di Teramo e di Bologna con AG.R.A.R.I.A (Rete di 25 Atenei che ospitano didattica in campo agroalimentare) e coordinato dal professore Andrea Segrè nell’ambito del tavolo Filiere Agroalimentari del Maeci.
La scheda Cia su visione e impegno del sistema agroalimentare italiano, porta l’attenzione su temi come: difesa da patogeni e parassiti, post-raccolta, conservazione, trasporto e logistica. E ancora, su normative e incentivi, sulla centralità di una puntuale educazione alimentare nelle scuole e una costante e mirata, campagna di comunicazione per stimolare l’adozione di modelli di produzione e consumo responsabile, ancora di più dopo la pandemia.
Cia intende, così, rilanciare la necessità di promuovere l’agricoltura 4.0 e la meccanizzazione; una migliore organizzazione delle relazioni di filiera, soprattutto di prodotti deperibili come l’ortofrutta, allargandole al sistema dei trasporti e della logistica; puntare sugli accordi interprofessionali per il contrasto delle perdite e su interventi economici e organizzativi in grado di esaltare la capacità della buona agricoltura verso pratiche di riuso, riciclo e valorizzazione degli scarti. L’accento, inoltre, anche sugli aspetti normativi con l’input ad aggiornare norme di commercializzazione Ue per contenere la formazione di eccedenze di prodotto. Sensibilizzare istituzioni e cittadini, resta per Cia un’azione costante, sostenuta dalla consapevolezza del valore rappresentato dall’agroalimentare Made in Italy, la cui qualità trova sintesi nella Dieta mediterranea.
Infine, il richiamo all’adozione della strategia Farm to Fork del Next Generation Eu per dimezzare entro il 2030 lo spreco alimentare procapite, nella vendita al dettaglio e da parte dei consumatori. Dare seguito alla politica comunitaria potrà favorire una maggiore armonizzazione e collaborazione tra gli Stati membri su questo fronte, anche rispetto al preoccupante incremento dei livelli di povertà per effetto dell’emergenza Covid.
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