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1 In Evidenza - 24 giu 2025

Pac: Cia, uniti in Europa a difesa del cibo. No al Fondo unico


“L’agricoltura è sotto attacco. L’ipotesi di un Fondo unico europeo che taglia le risorse e aggrega tutti i settori, non è la soluzione. Colpire la Pac vuol dire mettere a rischio lo spirito comunitario dell’Europa che è nata nei campi e ora ci chiede coesione e coraggio a difesa degli agricoltori, a garanzia della sicurezza alimentare globale”. È questo l’appello a tutto il mondo agricolo lanciato, oggi, dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, in occasione dell’incontro sul tema con i vertici confederali.

“Non possiamo accettare l’oscurantismo che sta accompagnando la data del 16 luglio e la proposta di riforma della Pac che la Commissione Ue presenterà in quella giornata -ha detto Fini-. Di fronte a un’Europa che prende le distanze dall’ascolto e dal confronto con gli agricoltori, dobbiamo dire basta alle nostre divisioni per dare forma a una battaglia unitaria, da Roma a Bruxelles, che impedisca la distruzione dell’unica e più importante politica europea che assicura cibo a tutti”.

CIA PER LA PAC - Dalla campagna contro le rendite fondiarie alle sollecitazioni inviate, via lettera, anche alla premier Meloni, dall’adesione alla petizione del Copa-Cogeca al lavoro tra i Paesi del Mediterraneo, non si ferma la mobilitazione per la Pac messa in atto dalla Confederazione: perché è un pilastro fondamentale a sostegno del reddito degli agricoltori, ma anche l’unico strumento in grado di incentivare lo sviluppo rurale e la tutela dell’ambiente. Perché il Fondo unico toglie autonomia alla Pac, riduce le risorse e cancella le specificità agricole; crea disparità tra gli Stati membri, mette in competizione agricoltura, salute, energia e ricerca, compromette il mercato unico e tutta l’Europa. Perché resta aperto il nodo budget, non adeguato alle sfide globali, ai livelli dell’inflazione e alle garanzie di cibo sano e sicuro. Perché il tema riguarda tutti, in gioco c’è l’agricoltura che contrasta la crisi climatica e il dissesto, gli agricoltori che sono custodi del territorio e della biodiversità, argine contro l’abbandono delle aree interne.

“Stiamo affrontando tutto questo in un contesto complesso -ha concluso Fini-. I conflitti e le tensioni geopolitiche, sempre più su scala mondiale, hanno di nuovo spostato l’asse dell’attenzione e con indiscutibile urgenza e importanza. Eppure, Bruxelles dovrebbe ricordare che l’Europa è stata fondata sulla pace, e non sulla guerra che alimenta la fame, e per questo anteporre il cibo alle armi. Lo tenga a mente il prossimo Consiglio Ue, il 26 e 27 giugno, ultima occasione ufficiale per far invertire la rotta”.  

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Assemblea Anp-Cia: priorità a pace, welfare e sanità universale

Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali, e nuove politiche Ue di pace. Questi i temi al centro dell'Assemblea di Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che si è tenuta a Bologna lo scorso 21 giugno, inaugurata dalla Festa interregionale delle regioni del Nord. In centinaia, tra delegati e ospiti, alla due giorni di condivisione e dibattito su temi sempre più cruciali per gli anziani e il Paese.

 “Ribadire il nostro impegno per la pace e tornare a insistere sulle pensioni dignitose e una sanità pubblica con servizi sociosanitari realmente adeguati, in particolare nelle zone marginali d’Italia è oggi sempre più necessario e importante -ha detto, in apertura dell’assemblea, il presidente nazionale Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, richiamando anche il documento programmatico dell’Associazione-. C’è una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia -ha aggiunto- lancia un appello all’Europa affinché ritrovi il suo spirito guida per tornare a orientare scelte e decisioni alla coesione sociale e al contrasto dello spopolamento dei piccoli centri. Valorizzare l’agricoltura e il welfare di comunità sia la strategia cardine, anche a sostegno del sistema sociosanitario che deve restare equo e realmente universale”.

Inaccettabile per Anp-Cia che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche, né permettersi quelle private. Servono investimenti per almeno il 7,5% del Pil, in linea con le previsioni dei maggiori Paesi Ue. Così come le pensioni dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano essere definite dignitose. “Proponiamo di adottare l’indice europeo IPCA per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici -ha concluso Del Carlo- e rilanciamo la necessità di politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A fargli eco il caso territoriale con gli interventi del presidente di Cia Emilia-Romagna, Stefano Francia; del presidente dell’Assemblea legislativa della Regione, Maurizio Fabbri, e dell’assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna, Daniele Ara.

Insieme a loro Pierino Liverani, presidente Anp-Cia Emilia-Romagna e vicepresidente nazionale dell’Associazione, ha detto: “La vita media si sta allungando e la popolazione mondiale sta invecchiando, ma non ci si sofferma abbastanza sugli anziani risorsa per l'economia del Paese. Con la mole di volontariato e di aiuto alle giovani famiglie, il valore del nostro ‘lavoro’ ammonta, oggi, a circa 8-9 miliardi di euro annui. Una cifra ragguardevole che andrebbe tenuta a mente per rispondere a richieste basilari come il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, a risorse per la non autosufficienza, a servizi nelle aree rurali e presidi sul territorio, a pensioni che consentano davvero di lasciare il posto alle nuove generazioni. Riconosciamo la nostra responsabilità e quanto giovani e donne, sempre più presenti nel settore, siano il cuore pulsante dell’agricoltura. L’Italia e l’Europa si prendano l’onere di un cambiamento radicale a loro sostegno”.

Di estremo supporto la tavola rotonda con l’europarlamentare Annalisa Corrado, la segretaria generale Cittadinanzattiva, Annalisa Mandorino e la consigliera Age Platform Europe, Daniela Zilli.  

Infine, la chiusura dei lavori da parte del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini: “La situazione attuale, per il Paese e per l’agricoltura, è complessa. I prezzi aumentano, ma non c’è alcun adeguamento né degli stipendi, né delle pensioni, con l’inevitabile impoverimento progressivo, soprattutto tra la classe medio-bassa. Continueremo, da unica associazione che da subito ha lanciato l’allarme sui rischi per la tenuta sociale, a sollecitare il Governo sull’urgenza di rimettere in sesto la sanità e garantire livelli adeguati di sussistenza alle persone, con l’alimentazione tassello chiave e gli agricoltori motore fondamentale dell’intera filiera. Una battaglia -ha concluso Fini- nient’affatto scontata visto quanto sta accadendo in Europa. Un Fondo unico che ingloba Pac e fondi di coesione non è la soluzione che ci saremmo aspettati da un Commissione che sembrava aver compreso le priorità. Cia continuerà a far sentire la sua voce manifestando a Bruxelles e dialogando finché avrà voce per un’Europa più giusta, più equa, più umana”.

Poi, i titoli di coda con la proiezione del film "Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi".

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

Ue: Cia, in mobilitazione contro fondo unico. Pac mantenga sua autonomia


Cia-Agricoltori Italiani
 si mobilita contro l’ipotesi di un fondo unico in cui la Pac potrebbe essere diluita dopo il 2027
 e aderisce alla petizione del Copa-Cogeca per una politica agricola comune, forte e adeguatamente finanziata. In un momento in cui l'Europa deve affrontare le sfide dall'instabilità geopolitica, del climate change e dei mutamenti del commercio mondiale, Cia ribadisce che la Pac è uno strumento fondamentale per garantire l'accesso a prodotti alimentari sicuri, sostenibili e sostiene le comunità rurali e milioni di agricoltori, contribuendo alla resilienza economica, ambientale e sociale dell'Europa.

Cia è pertanto contraria alla revisione della struttura della Pac, che rischia di essere diluita in un fondo generale, andando in competizione con altre priorità politiche. Questo aumenterebbe l'incertezza e minerebbe la sopravvivenza degli agricoltori europei e il futuro agricolo del continente. La Pac deve rimanere la spina dorsale della strategia alimentare e agricola dell'Ue, come sancito nei trattati, attraverso la sua natura condivisa, la sua struttura e l'assegnazione specifica delle risorse. La politica agricola Ue deve, infatti, rimanere “comune” per non rischiare di frammentare il mercato unico, approfondendo le disuguaglianze tra gli stati membri e minando il reddito degli agricoltori. Integrare la Pac con altre politiche danneggerebbe gli investimenti agricoli a lungo termine nelle aree rurali, nonché l'adozione di innovazioni, il ricambio generazionale e la sostenibilità ambientale. Cia ribadisce, inoltre, che qualunque riforma della Pac deve essere accompagnata da risorse finanziarie adeguate.

Cia appoggia, dunque, la petizione intitolata nosecuritywithoutcap.eu lanciata dal Copa Cogeca con l'obiettivo di sensibilizzare e mobilitare l'intera comunità agricola europea contro l'idea di un fondo unico che potrebbe indebolire la Pac dopo il 2027, poiché l'approccio perseguito dalla Commissione europea contraddirebbe sia la storia che i suoi stessi messaggi sull'importanza strategica dell'agricoltura.

“Durante l’odierno praesidium del Copa Cogeca -dichiara il vicepresidente nazionale Cia, Matteo Bartolini- si è, inoltre, deciso di orientarsi con fermezza verso i capi di stato in vista del Consiglio europeo del 26 e 27 giugno, con una lettera in cui le associazioni e le cooperative agricole ribadiscono la necessità della difesa di una Pac autonoma e richiedono, pertanto, un incontro specifico sul tema, a latere del Consiglio”.

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1 In Evidenza - 23 giu 2025

CIA Abruzzo: "Agea acceleri i pagamenti e semplifichi le procedure per sostenere davvero le aziende agricole"

CIA Agricoltori Italiani Abruzzo, commentando il Rapporto Annuale 2024 di Agea, riconosce i progressi nell’innovazione digitale ma sottolinea criticità ancora troppo pesanti che ostacolano concretamente il lavoro e la competitività delle aziende agricole regionali.

Ritardi nei pagamenti, burocrazia e inefficienze amministrative restano problemi strutturali che penalizzano il settore, già duramente colpito da crisi climatiche, instabilità dei mercati e incremento dei costi produttivi.

“Le imprese agricole abruzzesi non possono più permettersi di attendere mesi per ricevere gli aiuti comunitari e nazionali. La mancanza di liquidità mette a rischio la programmazione aziendale e la sopravvivenza stessa di molte attività”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo.

L’organizzazione agricola sollecita pagamenti puntuali, l’adeguamento ai migliori standard europei e l’eliminazione di una burocrazia che grava inutilmente sulle aziende: moduli ripetitivi, controlli eccessivi, sistemi digitali non sempre affidabili. In particolare, la CIA evidenzia che strumenti innovativi come la Carta Nazionale dell’Uso del Suolo (CNdS) e l’Area Monitoring System (AMS), pur rappresentando un passo in avanti, devono essere resi più precisi, trasparenti e accessibili per evitare contestazioni e rallentamenti.

Fondamentale anche il rafforzamento dei Centri di Assistenza Agricola (CAA): punto di riferimento indispensabile per le imprese, spesso però limitati da carenze operative e burocratiche.

“Servono meno carte e più sostegno concreto, con procedure snelle e assistenza tempestiva. Solo così si potrà rilanciare un’agricoltura competitiva e sostenibile, liberandola dal peso di una macchina amministrativa ancora troppo lenta”, sottolinea Sichetti.

CIA rivolge un appello al Governo e alle istituzioni europee: è il momento di passare dalle parole ai fatti. Accelerare i pagamenti, migliorare gli strumenti digitali, semplificare le procedure e potenziare i CAA sono azioni indispensabili per restituire slancio all’agricoltura abruzzese e nazionale.

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1 Associazioni - 20 giu 2025

Incontro AGIA - CIA a Teramo: grande partecipazione e confronto sulle sfide del settore agricolo giovanile

Si è svolto ieri, giovedì 19 giugno, a Teramo, l’incontro promosso da AGIA CIA (Associazione Giovani Imprenditori Agricoli della Confederazione Italiana Agricoltori).

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di confronto per i giovani imprenditori agricoli, che hanno potuto discutere sfide, opportunità e nuove prospettive per il futuro del settore.

Durante la serata si è parlato di:

  • Programmazione delle attività 2025 e progetti di riorganizzazione territoriale;

  • Valorizzazione delle risorse locali e riconoscimento dei servizi ecosistemici (PES);

  • Innovazione tecnologica e uso del 5G in ambito agricolo;

  • Politiche di sostegno e agevolazioni per l’imprenditoria agricola giovanile.

L’evento ha visto la partecipazione attiva di numerosi giovani imprenditori, oltre che del Presidente Regionale e Nazionale AGIA, della dirigenza CIA e di rappresentanti di TIM, con cui si è discusso l’utilizzo delle nuove tecnologie a servizio delle aree rurali.

Una serata densa di spunti, condivisione di idee e nuove progettualità che conferma il forte impegno della CIA e di AGIA nel sostenere l’innovazione e la crescita del comparto agricolo giovanile.

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1 In Evidenza - 20 giu 2025

Agricoltura sotto attacco. Non arriviamo al Fondo!

Cia in mobilitazione permanente a difesa della Pac

L'agricoltura è sotto attacco. Cia-Agricoltori Italiani non intende accettare i rischi legati alla proposta di un Fondo unico che riduce le risorse e cancella le specificità agricole.

L'Europa è nata nei campi e la Politica agricola comune è il suo cuore verde. Colpire la Pac vuol dire, dunque, mettere a repentaglio l'Euorpa.

Non arriviamo al Fondo! La Confederazione continua a promettere battaglia e punto per punto spiega perchè.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 29 set 2020

Nasce “Cia per il suolo” la piattaforma per diventare “custode della terra”

Nasce “Cia per il suolo” la nuova piattaforma dedicata alla formazione degli agricoltori per diventare “coltivatore e custode della terra”. Uno spazio virtuale, dinamico e ricco di contenuti, ideato nell’ambito del progetto Soil4Life per promuovere tra gli operatori agricoli le “Linee guida Volontarie” Fao sulla gestione sostenibile del suolo.

Facile da consultare e coerente per temi e finalità, il portale Cia è raggiungibile al link https://www.ciaperilsuolo.it/ e propone un percorso didattico completo fino al conseguimento dell’attestato: 13 schede tecniche informative in formato video che, come nella versione cartacea, sono suddivise per tematiche e composte da introduzione, suggerimenti pratici e riferimenti normativi riguardanti, appunto, le Linee Guida Volontarie. Inoltre, a esempi di buone pratiche, vengono affiancati con video-lezioni, i contributi di ricercatori e professionisti del settore.

Lo spazio web di Cia si presenta, dunque, anche come catalogo divulgativo destinato a tutti gli operatori del mondo agricolo interessati ad approfondire questioni chiave per una corretta e migliore gestione del suolo. L’organizzazione risponde, così, all’obiettivo che da sempre anima il progetto Soil4Life cui Cia aderisce come Beneficiario Associato, riconoscendo insieme ad altre importanti associazioni di rilievo nazionale e internazionale, l’importanza di azioni e politiche volte a preservare i terreni, in primis quelli agricoli, per nutrire il pianeta, partendo da una costante e puntale campagna di sensibilizzazione anche tra gli agricoltori.  

Sempre online, è poi possibile completare l’iter, richiedendo il certificato di frequenza e di adesione all’impegno promosso da Cia con Soil4Life, ovvero l’adozione dei principi, delle soluzioni e delle tecniche agronomiche sostenibili, previste dalla Global Soil Partnership – Fao.

L’emergenza Covid ha cambiato le carte in tavola e fatto strada a nuove sfide, soprattutto sfruttando le potenzialità del digitale, anche nell’ambito della formazione in campo agricolo e ambientale. Un’opportunità per Cia e la sua capillarità sul territorio, che può tramite il portale “Cia per il suolo” continuare a garantire, ma anche rafforzare, la portata degli interventi tra gli agricoltori di tutta Italia. Uno strumento ulteriore che consente di essere sempre più tempestiva e versatile, rispetto alle esigenze e ai tempi di vita e lavoro degli associati.

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1 In Evidenza - 22 set 2020

Commercio estero: Cia, Made in Italy agroalimentare regge al Covid. +3% tra gennaio e luglio

Nonostante gli effetti della crisi globale da Covid-19, reggono le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, che valgono 26,1 miliardi di euro tra gennaio e luglio, con una crescita del 3% sullo stesso periodo del 2019. Così Cia-Agricoltori Italiani a commento dei dati Istat pubblicati oggi, spiegando che si tratta di un segnale di ripresa, in controtendenza rispetto agli altri settori, che aiuta a compensare le perdite dei mesi di lockdown.

Allo stesso tempo, si riducono del 5% le importazioni di cibo e bevande, producendo un surplus della bilancia agroalimentare nazionale che sfiora il miliardo di euro e rende il Paese esportatore netto nei primi sette mesi del 2020. Una circostanza più unica che rara -sottolinea Cia- visto che l’Italia importa più di quanto spedisce all’estero e che, qualora fosse confermata a fine anno, porterebbe a un risultato storico.

Il rialzo dell’export agroalimentare è ancora più evidente se poi si considerano i principali mercati di sbocco di cibo e bevande tricolori. Tra gennaio e luglio, infatti, crescono Germania (+6%), Francia (+3,4%), Usa (+5%), Regno Unito (+5%), Giappone (+9%).

            Nel solo mese di luglio, l’export agroalimentare Made in Italy guadagna poco più di 4 miliardi di euro (+1% annuo), con un aumento delle vendite sostenuto in particolare in Germania (+9%) e Regno Unito (+11%). Di fronte a queste percentuali -osserva Cia- preoccupa ancora di più l’andamento negativo dei negoziati tra UE e UK post Brexit, considerato che un “no deal” colpirebbe l’Italia in modo significativo, mettendo a rischio gli scambi commerciali con quello che è il quarto mercato di riferimento mondiale per le esportazioni di cibo nazionali.

            Più in generale -aggiunge Cia- i segnali incoraggianti di questi mesi non bastano a invertire la tendenza. Per rilanciare sul serio il Made in Italy all’estero, riportandolo ai livelli pre crisi dopo il freno imposto dall’emergenza, serve un grande piano nazionale strategico che, riaffermando il ruolo economico, sociale e ambientale di agricoltura e agroalimentare, punti sempre di più su innovazione e digitalizzazione. In tal senso, l’implementazione interna del Next Generation Eu rappresenta un’opportunità da cogliere assolutamente.           

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1 In Evidenza - 22 set 2020

Dl Rilancio: Cia, caos su codici Ateco per esonero previdenziale straordinario

E’ caos fra gli agricoltori che, al momento, non sanno se potranno beneficiare dell’esonero straordinario dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, previsto dal Dl Rilancio. Fra i codici Ateco del decreto interministeriale che dovrebbe rendere fruibile il suddetto Dl mancano, infatti, comparti produttivi di grande rilievo come l’olivicolo, il frutticolo e l’orticolo. 

Per Cia-Agricoltori Italiani si tratta di una grave disattenzione del Governo nei confronti del sistema agroalimentare italiano che, pur tra mille difficoltà, sta contribuendo fattivamente alla tenuta socio-economica del Paese. Cia sollecita, dunque, l’allargamento della platea dei beneficiari con l’intervento risolutivo da parte dei ministeri coinvolti (Economia e Finanze, Lavoro e Politiche agricole) e ricorda che proprio ieri è scaduto il termine per il pagamento degli F24.

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1 In Evidenza - 22 set 2020

Agricoltura: Donne in Campo-Cia, al via domande per “bonus” imprenditrici

Mutui a tasso zero, fino a 300 mila euro, per progetti nel settore agricolo e nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti a favore di piccole e medie imprese amministrate e condotte da donne o società a maggioranza femminile. Per accedere agli incentivi previsti dal “bonus donne in campo” voluto dalla ministra Teresa Bellanova, da oggi è attivo e operativo sul sito dell’Ismea il portale con le istruzioni e i requisiti per presentare le domande.

Soddisfazione per la misura, che prevede un fondo rotativo di 15 milioni di euro per garantire mutui agevolati alle imprenditrici agricole, è stata espressa ancora una volta dalla presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi. “Consideriamo questa un’opportunità rilevante -ha detto- sia per le donne dell’agricoltura che oggi intendono riprogrammare la loro attività aziendale, sia per le tante giovani interessate ad avviare un’impresa nel settore primario”.

“Le donne -ha aggiunto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- sono una risorsa preziosa per il Paese: portatrici di una visione imprenditoriale capace di coniugare crescita produttiva e tutela della biodiversità; innovatrici instancabili, promuovono la multifunzionalità nei campi, investendo nel valore culturale e sociale del cibo, nella tutela del suolo e del paesaggio”.

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1 Eventi - 17 set 2020

Avviso: modalità di partecipazione wine2wine exhibition dal 22 al 24 novembre 2020 a Verona

Cia – Agricoltori Italiani parteciperà al wine2wine exhibition con l’allestimento di uno spazio espositivo collettivo. Al fine di agevolare la partecipazione delle aziende vitivinicole associate al wine2wine exhibition, Cia - Agricoltori Italiani sosterrà parte dei costi necessari per l’allestimento dello spazio espositivo collettivo, pertanto le aziende potranno confermare la partecipazione versando una quota di adesione scontata pari a € 1.000,00 + IVA 22% per l’intera durata dell’evento, ovvero dal 22 al 24 novembre 2020 non essendo prevista la partecipazione a singole giornate.

Lo spazio espositivo collettivo Cia – Agricoltori Italiani, per una superficie complessiva pari a 240 mq, sarà allestito come di seguito: 
- area espositiva Walk Around: ospiterà giornalmente un numero massimo di aziende pari a 20. Ogni singola azienda avrà a disposizione un desk espositivo di colore bianco delle dimensioni di cm 120x50xh90;
- area servizi: magazzino per lo stoccaggio dei prodotti e frigoriferi per la refrigerazione dei vini;

Con il versamento della quota di partecipazione saranno garantiti anche i seguenti materiali e servizi: 
- bicchieri in vetro da vino
- lavaggio e sanificazione dei bicchieri
- refrigerazione vini
- 2 (due) ingressi giornalieri per ogni singola azienda
- personale Cia – Agricoltori Italiani per assistenza presso lo spazio espositivo.

Come partecipare: 
-  le aziende dovranno compilare e sottoscrivere la scheda di adesione allegata alla presente, da inoltrare all’indirizzo di posta elettronica organizzazione@cia.it entro e non oltre il prossimo mercoledì 30 settembre. I desk espositivi disponibili saranno assegnati su richiesta e fino ad esaurimento, secondo l'ordine cronologico di arrivo delle schede di adesione 
-  la Cia – Agricoltori Italiani, trascorso il suddetto termine, inoltrerà tramite posta elettronica alle aziende vitivinicole, che avranno sottoscritto la scheda di adesione, comunicazione in merito alla disponibilità dei desk espositivi 
-  le aziende dovranno effettuare il pagamento della quota dovuta pari a € 1.000,00 + IVA 22% tramite bonifico bancario entro e non oltre il prossimo giovedì 15 ottobre, solo dopo aver ricevuto da Cia – Agricoltori Italiani la conferma di assegnazione del desk espositivo. Il pagamento dovrà essere effettuato utilizzando le seguenti coordinate bancarie: 
Agricoltura è Vita s.r.l. Società per la difesa e lo sviluppo dell’agricoltura Sede Legale Via Mariano Fortuny n. 20 | 00196 Roma (RM)
Partita IVA e Codice Fiscale 04746801002 
Coordinate IBAN IT 22 I 01030 03232 000001136721 MPS Agenzia 88 Roma (RM) 
Causale: Saldo quota partecipazione 
La copia della ricevuta del bonifico bancario dovrà essere inoltrata all’indirizzo di posta elettronica organizzazione@cia.it

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1 In Evidenza - 16 set 2020

Peste Suina: Cia, scongiurare rischio in Italia. Subito riforma legge sui selvatici

L’intensificarsi dei casi di Peste Suina Africana (PSA) in Europa, richiami per l’ennesima volta l’attenzione delle istituzioni Ue a un maggiore senso di responsabilità per la tutela della salute animale e delle produzioni zootecniche sul mercato, ma ancora di più spinga il Governo italiano a una riforma sostanziale della legge sulla fauna selvatica. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani dopo l’ultimo episodio di contagio da PSA su un cinghiale nel tedesco Brandeburgo.

Per Cia, quindi, è urgente intervenire su più fronti. Da una parte, con verifiche mirate e tempestive, oltre che con controlli intensificati, sulla merce importata e sul flusso di animali vivi (l’Italia ne importa per il 40% e solo in Ue, da Olanda, Francia e Germania). Dall’altra, predisponendo subito azioni efficaci ed efficienti di gestione e contenimento dei cinghiali, al fine di ristabilire il necessario equilibrio tra territorio e pressione faunistica. 

E’ importante ricordare, precisa Cia, che la peste suina, sebbene sia assolutamente innocua per gli esseri umani, è altamente letale per cinghiali e suini domestici. Inoltre, sembra siano valse davvero a poco le misure di prevenzione adottate dalla Germania, considerata la facilità con cui il virus si sta diffondendo in tutta Europa. Nel frattempo, non esiste ancora un vaccino a protezione degli animali e l’unica strada al momento percorribile a contrasto della malattia, quando si manifesta, è l’abbattimento dei capi infetti. 

Dunque, secondo Cia, è necessario che l’Italia provveda al contenimento del numero dei cinghiali, tenuto conto del fatto che il Paese, anche per effetto del lockdown, conta quasi 2 milioni di esemplari. Intervenire in tal senso, è urgente sia per la salvaguardia dell’agricoltura e la sicurezza pubblica che per scongiurare il rischio di diffusione del virus tra gli ungulati, liberi lungo tutta la penisola e negli allevamenti di suini che fanno, tra l’altro, della salumeria italiana un’eccellenza nel mondo. 

Il virus, del resto, non può che rappresentare una minaccia per l’itero settore europeo della carne suina e dei prodotti derivati, con la Germania che detiene il 23% della produzione europea suinicola e Paesi come Cina, Corea del Sud, Singapore, Giappone e Argentina che hanno già annunciato la chiusura dell’import dalla Germania stessa. Attenzione, ribadisce Cia, alle ripercussioni sul mercato. Tutto questo andrà a gravare pesantemente su un settore già duramente colpito dalla crisi per il Covid.

“Non aspettiamo che anche questo problema diventi emergenza italiana -dichiara il presidente di Cia, Dino Scanavino-. Le istituzioni preposte riprendano definitivamente in mano la legge 157/92 per adeguarla alle esigenze attuali. Serve maggiore coinvolgimento delle associazioni venatorie, non solo con occasioni di formazione e sensibilizzazione sul tema, ma soprattutto con linee guida riguardo lo smaltimento delle carcasse o la creazione di centri di stoccaggio. E’ opportuno avvalersi delle guardie forestali per il controllo e il presidio del territorio. Infine, -chiude Scanavino- la commissione Ue applichi il principio di regionalizzazione a tutela del commercio internazionale”. 

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