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1 In Evidenza - 13 mag 2024

Cia Abruzzo incontra l'Assessore all'Agricoltura Imprudente: al centro proposte e dialogo per il futuro del settore

Si è tenuto nel pomeriggio di sabato un incontro di fondamentale importanza tra Cia Abruzzo e l'Assessore all'Agricoltura e Vice Presidente della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente. La riunione, presieduta dal Direttore Cia regionale Mariano Nozzi, ha rappresentato un'occasione cruciale per discutere delle attuali sfide e opportunità del settore agricolo abruzzese.

Il Direttore Nozzi ha aperto l'incontro illustrando con dati statistici il ruolo significativo che Cia Abruzzo riveste attualmente, includendo il numero di associati, aziende rappresentate, estensione degli ettari coltivati e le associazioni di persone organizzate.

Successivamente, il Presidente di Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, ha presentato il documento di proposte elaborato dall'associazione, sottoponendolo all'attenzione dell'assessore Imprudente. “Il 2023 è stato un anno estremamente difficile per gli agricoltori abruzzesi, con avversità meteorologiche, malattie delle piante e una complessa situazione di mercato che hanno messo a dura prova la resilienza del settore”, ha affermato Sichetti.

Il Piano propone interventi strategici in tre aree chiave:

Valorizzazione delle produzioni agricole lungo la filiera: promuovere la qualità e la diversificazione delle produzioni, garantendo un equo ritorno economico per gli agricoltori.

Valorizzazione dell'agricoltura familiare nelle aree interne: Sostenere le comunità agricole nelle zone meno sviluppate, promuovendo pratiche sostenibili e innovative.

Limitazione del consumo di suolo agricolo: attraverso una legge quadro, proteggere le risorse agricole e favorire una gestione sostenibile del territorio.

L'Assessore Imprudente ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto da Cia Abruzzo negli ultimi anni, riconoscendo il ruolo cruciale e le battaglie condotte dall'associazione. Ha sottolineato l'importanza di valorizzare le produzioni agricole regionali e ha proposto di concentrarsi sulla certificazione della qualità dei prodotti per migliorare la competitività sui mercati nazionali e internazionali. Inoltre, ha evidenziato la necessità di promuovere il marchio "Made in Abruzzo" e ha proposto l'accordo dei Consorzi di bonifica per ottimizzare i costi e migliorare i servizi.

Nel corso dell'incontro sono stati affrontati diversi temi cruciali:

Approvvigionamento idrico: Il cambiamento climatico ha reso evidente la necessità di una gestione responsabile delle risorse idriche, soprattutto per uso agricolo. Per affrontare questa sfida, proponiamo un piano straordinario di investimenti per migliorare l'efficienza idrica e garantire una gestione sostenibile delle risorse.

Danni della fauna selvatica alle colture agricole: L'aumento della popolazione di fauna selvatica rappresenta una minaccia per l'agricoltura. È urgente introdurre una riforma della legislazione regionale per garantire una gestione equilibrata e sostenibile della fauna selvatica, proteggendo al contempo le colture agricole e la sicurezza pubblica.

Produzioni e aggregazioni di prodotti: Per migliorare la competitività e la resilienza del settore, è fondamentale promuovere il riconoscimento delle denominazioni IGP e DOP e incentivare la cooperazione tra le imprese agricole.

Nuovo CSR e burocrazia regionale: Semplificare le procedure e rendere più accessibili i finanziamenti è essenziale per sostenere lo sviluppo rurale e promuovere l'innovazione nel settore agricolo.

Il Presidente Sichetti ha chiuso l'incontro sottolineando la disponibilità di Cia Abruzzo a collaborare attivamente per costruire un futuro prospero per l'agricoltura regionale.

L'incontro si è concluso con un dibattito tra i partecipanti, arricchito dai contributi dei Presidenti delle associazioni Turismo Verde e Donne in Campo, Domenica Trovarelli e Annamaria D'Alonzo, rispettivamente.


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1 In Evidenza - 08 mag 2024

Cia Abruzzo al Tavolo verde regionale: ritardi inaccettabili per l’agricoltura abruzzese

“Nell'ambito del cosiddetto "Tavolo Verde" sull'agricoltura, tenutosi nei giorni scorsi, emergono decisioni che destano più perplessità che fiducia nel futuro del settore”. Così il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, nel condividere le principali decisioni emerse.
Si è affrontato il delicato tema della peronospora che ha colpito duramente le aziende abruzzesi. È stata deliberata un'importante somma di 2.5 milioni di euro per l'annualità 2023, con l'obiettivo di affrontare i danni causati da questa malattia. 

“Durante il tavolo, la governance della Fira, ha presentato le scuse per il ritardo inaccettabile accumulato nelle istruttorie delle domande. Ci troviamo di fronte a un' inefficienza amministrativa senza precedenti. Mentre i produttori affrontano perdite drammatiche, l'amministrazione si arrovella in procedure lente e inutili. Siamo consapevoli delle difficoltà incontrate da alcune aziende nel soddisfare tutti i requisiti richiesti e, per questo motivo, stiamo lavorando per garantire uno scorrimento di graduatoria che possa riflettere equamente le necessità del nostro territorio”
, sostiene Sichetti.

“Inoltre, abbiamo preso importanti decisioni riguardo all'impiego dei fondi per l'anno 2024. Abbiamo deciso di attivare un bando volto a ridurre il tasso di interesse per le aziende agricole che hanno subito un calo significativo del fatturato o della produzione. Vogliamo assicurarci che tutte le aziende che hanno bisogno di supporto possano accedere a queste risorse, non solo quelle vitivinicole ma tutte le realtà che operano nel nostro territorio”.
I restanti 5 milioni di euro e 7,5 milioni di euro impegnati ma non ancora finanziati saranno trasferiti all’Agea, che effettuerà pagamenti supplementari alle aziende situate in Abruzzo, utilizzando le graduatorie delle domande in corso di presentazione. 


Per quanto riguarda l'Uma, si è deciso di elevare gli anticipi al 95% dell'assegnato 2023 e di conferire alle nuove aziende un'assegnazione a forfait, in attesa della risoluzione delle problematiche tecniche. 

“Ancora una volta, ci troviamo di fronte a un'incapacità di gestione che rischia di compromettere l'intero sistema di sostegno alle aziende agricole. Le promesse di risolvere le problematiche tecniche sono ormai come un ritornello stanco, ripetuto all'infinito senza mai tradursi in azioni concrete”, continua il Presidente.

Infine, le criticità connesse all'eco-schema 1 - Livello 1, che penalizzano in modo significativo le regioni del centro Italia, tra cui l’Abruzzo. Le proposte di semplificazione avanzate sono solo l'inizio di un dibattito che dovrebbe coinvolgere non solo le istituzioni regionali ma anche quelle nazionali.

"Le nostre aziende non hanno bisogno di promesse vuote, ma di azioni concrete e immediate. Ci aspettiamo una presa di responsabilità da parte delle istituzioni”, ha concluso Sichetti.

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1 In Evidenza - 07 mag 2024

Dl Agricoltura: Cia, da governo risposte concrete. Ma manca Granaio Italia

Un decreto che risponde alle emergenze più impellenti del settore agricolo, con misure attese e sollecitate più volte dalla Confederazione, come la moratoria sui mutui, gli aiuti alle filiere in sofferenza, il rafforzamento delle pratiche sleali. Manca però Granaio Italia, su cui non sono accettabili ulteriori rinvii e, quindi, urge lavorare in Parlamento per la sua reintroduzione. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta il Dl Agricoltura, all’indomani della presentazione in conferenza stampa a Palazzo Chigi.

“In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale -spiega Fini- possiamo già dire che, con il decreto, cominciamo ad avere le prime risposte concrete alle esigenze dell’agricoltura. Oltre al sostegno al credito delle aziende con la moratoria, sono molto importanti le risorse aggiuntive per kiwi e cereali, i ristori per flavescenza e peronospora, la spinta annunciata sugli abbattimenti dei cinghiali, anche con l’esercito, per far fronte alla PSA e l’avvio, finalmente, di una regolamentazione del fotovoltaico a terra, che non intralci o impedisca le coltivazioni agricole”.

“Bene, in particolare, la norma sulle pratiche sleali che prevede di fissare un costo medio di produzione per ogni singolo prodotto agricolo, con la certificazione di Ismea, che va nella direzione della proposta lanciata da Cia nel suo Piano nazionale per l’agricoltura, e dove si possono fare ulteriori miglioramenti per arrivare a prezzi davvero equi -aggiunge Fini-. Resta lo stupore per la proroga inaspettata del Registro telematico per il grano, strumento fondamentale per riportare trasparenza sui mercati, per il quale serve trovare una soluzione al più presto”.  

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1 INAC - 06 mag 2024

Accesso alla pensione anticipata e Opzione Donna nel 2024: i requisiti

Con una circolare l'INPS fornisce chiarezza sui requisiti per accedere alla pensione anticipata nel 2024, sia per coloro che rientrano nel regime generale che per le lavoratrici che optano per l'Opzione Donna. Vediamo insieme le principali disposizioni e le novità introdotte.

 
Pensione Anticipata nel 2024: requisiti da rispettare

 Secondo la circolare n. 59 dell'INPS, coloro che possono accedere alla pensione anticipata sono coloro che hanno raggiunto i 61 anni di età e maturato almeno 35 anni di contributi entro il 2023, a patto di rispettare i profili di tutela previsti.

 
Opzione Donna: requisiti e profili di tutela

 Per quanto riguarda l'Opzione Donna, la pensione anticipata può essere richiesta dalle lavoratrici che hanno compiuto 61 anni di età e accumulato 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023, sempre nel rispetto di specifici profili di tutela.

Le lavoratrici devono:

Assistere un familiare disabile, con un'invalidità civile almeno del 74%, o aver concluso un rapporto di lavoro dopo tavoli di confronto istituiti presso il Mise.
Soffrire una riduzione della capacità lavorativa superiore o uguale al 74%.
Essere licenziate o dipendenti da imprese in crisi con tavoli di confronto attivi.
 

Agevolazioni per le lavoratrici con figli

 Il requisito anagrafico viene scontato di un anno per ogni figlio, fino a un massimo di due anni.

 
Requisiti per le lavoratrici dipendenti o licenziate da imprese in crisi

Le lavoratrici dipendenti devono essere collocate in aziende con tavoli di confronto per la gestione della crisi attivi al momento della richiesta. Per le lavoratrici licenziate, il licenziamento deve essere avvenuto durante il periodo di attività del tavolo e non devono aver ripreso un lavoro dipendente a tempo indeterminato successivamente al licenziamento.

 
Scadenza importante: richiesta prima della chiusura del tavolo di crisi

È fondamentale inviare la domanda di pensionamento prima della chiusura del tavolo di crisi, altrimenti si rischia di perdere il diritto alla pensione Opzione Donna. 

 
Restiamo a disposizione per ulteriori informazioni e chiarimenti.

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1 In Evidenza - 03 mag 2024

Riforma del reddito agrario: le novità del decreto legislativo del 30 aprile

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato in data 30 aprile, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), opera la complessiva revisione del regime impositivo dei redditi delle persone fisiche (IRPEF) e delle società e degli enti (IRES).

Riforma redditi dei terreni: il Dlgs della riforma fiscale

Si modifica la disciplina relativa alla determinazione del reddito agrario: attualmente tale reddito è correlato esclusivamente alle attività agricole che vengono svolte sul terreno.

La nuova disciplina comprende anche le attività non incentrate sullo sfruttamento diretto del terreno agricolo, quali le cosiddette “colture fuori suolo” (es. attività idroponica), anche svolte in immobili, rientranti in specifiche categorie catastali ed entro determinati limiti (la parte eccedente del reddito concorrerà alla formazione del reddito d’impresa), e le attività dirette alla produzione di beni anche immateriali mediante coltivazione, allevamento, silvicoltura che concorrono alla tutela dell’ambiente, nei limiti dei corrispettivi delle cessioni di beni registrate o soggette a registrazione a fini IVA. 

Di conseguenza, si qualifica reddito dominicale quello correlato agli immobili utilizzati per le colture fuori suolo, che quindi non sono produttivi di reddito di fabbricati, se non sono oggetto di locazione.



Le nuove regole si applicheranno ai redditi prodotti a partire dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del presente decreto.

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1 In Evidenza - 03 mag 2024

Cia, bene ampliamento tassazione catastale ad attività agricole destinate a tutela ambiente

La tassazione catastale attualmente riservata alle “tradizionali” attività agricole di coltivazione, allevamento e silvicoltura, viene ampliata anche ad altre specifiche attività. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, è questa la novità più rilevante del Decreto legislativo cui oggi il Consiglio dei ministri ha dato il via libera e che conferma gli orientamenti espressi dalla Legge Delega. Con queste disposizioni, il legislatore vuole, infatti, rivolgere una maggiore attenzione ai “più evoluti sistemi di coltivazione” e a quelle attività che concorrono alla tutela dell’ambiente e alla lotta ai cambiamenti climatici, in linea con gli obiettivi imposti dal Pnrr.  Di conseguenza, ai redditi prodotti da tali attività verrà applicata la tassazione catastale fino al raggiungimento di una determinata soglia, oltre la quale la tassazione avverrà su base forfettaria.

“Si tratta di misure che, se confermate, riconosco il valore e la funzione plurale del settore agricolo, non solo nella sua veste di produttore ma anche i quella di custode dell’ambiente, impegnato in prima persona nella lotta ai cambiamenti climatici i cui primi effetti sono subiti proprio dagli agricoltori -afferma il presidente Cia, Cristiano Fini-. C’è soddisfazione anche perché attraverso la previsione di un sistema di tassazione su base catastale si offre la possibilità agli agricoltori di sviluppare nuove attività correlata a quelle di coltivazione, che potranno assicurare integrazioni al proprio reddito e porre, quindi, le condizioni per una permanenza territoriale, a beneficio dell’intera collettività”. Per Cia, è importante anche la norma che introduce concreti elementi di semplificazione nell’aggiornamento del catasto terreni, in continuità con quanto avvenuto a partire dal 2007 per i terreni agricoli interessati da aiuti comunitari.

“Rammarica soltanto -conclude, Fini– che la norma agevolativa, attesa soprattutto dai pensionati che continuano a svolgere l’attività agricola e avrebbe dovuto riservare a questa categoria le stesse condizioni previste per gli agricoltori professionali in materia di Irpef e Imu, non sia stata inserita nel testo del Decreto legislativo. Auspichiamo che il Governo in uno dei prossimi Decreti Legislativi recuperi questa mancanza e trovi modo di porre attenzione ad una fascia di contribuenti che con la loro opera meritoria si prodigano per il bene della collettività”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 12 mar 2024

Cia annuncia proposta di legge per dare più valore all’agricoltura

Accrescere il peso economico e la forza negoziale dell’agricoltura all’interno della filiera; redistribuire equamente il valore aggiunto tra tutti gli attori, intervenendo contro le pratiche commerciali sleali e per una maggiore trasparenza nella formazione dei prezzi; valorizzare i percorsi di alleanza tra agricoltori e consumatori, sui quali ricade gran parte della crisi tra costi di produzione alle stelle e caro inflazione. Sono questi i tre pilastri della proposta di legge messa a punto da Cia-Agricoltori Italiani e annunciata alla Conferenza organizzativa presso Roma Eventi Fontana di Trevi, alla presenza del ministro Francesco Lollobrigida.

“Il testo su cui stiamo lavorando da mesi -ha dichiarato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- è pronto a sbarcare in Parlamento e rappresenta quel passaggio cruciale e urgente per riportare l’agricoltura al centro. Vogliamo salvaguardare il mondo agricolo con una legge ad hoc. Il settore merita il riconoscimento definitivo del proprio valore nella catena agroalimentare attraverso prezzi più stabili e redditi dignitosi”.

Per un’agricoltura capace di superare il perdurare dell’impasse emergenziale, da Cia al ministro Lollobrigida non solo la proposta di una legge che sarebbe strategica alla tenuta del settore, ma anche il richiamo a questioni dirimenti che stanno imbrigliando il comparto. In primis, e da troppo tempo, la gestione della fauna selvatica: serve affidare il coordinamento, per il controllo della popolazione dei cinghiali, al Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dei Carabinieri; dotare di specifiche professionalità gli Uffici di pianificazione faunistico-venatoria della Pa; superare il regime de minimis per gli indennizzi; rafforzare l’autodifesa degli agricoltori, partendo dallo snellimento delle pratiche burocratiche, come ricercare la densità ottimale della specie lupo.

Fuori classifica, poi, il nodo liquidità. Cia chiede l’utilizzo immediato delle risorse finanziarie per il sostegno al credito, a partire da quelle della legge di Bilancio; la creazione di un Fondo Nazionale per l’abbattimento degli interessi dei finanziamenti a medio-lungo termine; il potenziamento del Fondo di Garanzia Pubblica e una moratoria a livello comunitario per i debiti contratti dagli agricoltori.

Il contributo di Cia alla revisione della Pac passa, invece, per gli interventi che l’Europa dovrebbe concretizzare già nel breve periodo. Non solo con la semplificazione delle procedure di approvazione di eventuali modifiche dei Piani strategici nazionali, consentendo maggiore autonomia agli Stati membri, ma anche assicurando più flessibilità sull’applicazione delle regole di condizionalità, senza prevedere sanzioni in caso di inottemperanza. Bisogna aggiornare e facilitare gli eco-schemi, rendere le OCM meno rigide per facilitare la spesa, alzare le percentuali sugli aiuti accoppiati per sostenere gli agricoltori in caso di crisi e aggiornare e potenziare il budget per la gestione del rischio.

“Per l’agricoltura non c’è più tempo da perdere -ha concluso Fini-. Dobbiamo continuare a lavorare per dare speranza e futuro al settore”.

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2 In Evidenza - 12 mar 2024

Milleproroghe, le novità per il settore agricolo

La Legge n. 18 del 23 febbraio, che converte il Decreto Milleproroghe (Decreto n. 215 del 30 dicembre), pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 49/2024, include diverse disposizioni, tra cui la proroga dell'esenzione Irpef per gli agricoltori.

Per quanto riguarda i dettagli dell'esenzione, essa prevede quanto segue:

- Esenzione per due anni per i redditi agrari e dominicali fino a 10.000 euro.
- Riduzione del 50% per i redditi tra 10.000 e 15.000 euro.

L'accordo raggiunto tra il Ministero dell'Agricoltura e il comparto agricolo comprende diverse misure di sostegno:

1. Contenimento della diffusione della farina di insetti: Il governo si impegna a contenerne la diffusione tramite etichettature chiare e scaffali separati.



2. Divieto di vendita dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione: Si assicura che non vi sia la vendita al di sotto dei costi di produzione, garantendo un giusto prezzo agli agricoltori.



3. Rafforzamento dei controlli contro le pratiche sleali: Si rafforzeranno i controlli per contrastare le pratiche sleali nell'ambito agricolo.



4. Potenziamento di Ismea: Ismea verrà potenziata nel tempo per diventare una valida garanzia per gli agricoltori che si rivolgono agli istituti bancari.



5. Stanziamento di fondi di emergenza: Sono stati stanziati 300 milioni di euro per il prossimo triennio per far fronte alle emergenze nel settore agricolo.



6. Riforma del sistema assicurativo: Si lavorerà a una riforma del sistema assicurativo per ridurre i costi delle polizze, ampliare la platea degli assicurati e sostenere gli agricoltori contro i rischi catastrofali.



7. Sostegno alle filiere italiane al 100%: Si intende sostenere le filiere italiane al 100%, rafforzando il vincolo di origine italiana delle produzioni.



8. Gestione della fauna selvatica: Si elaborerà un piano straordinario per ridurre i danni causati dalla fauna selvatica all'agricoltura, e si chiede la collaborazione delle Regioni.



9. Revisione della direttiva Habitat: Si esprimerà la posizione italiana in Europa per una revisione della direttiva Habitat, basata su dati scientifici, per contenere il numero dei grandi carnivori che danneggiano l'allevamento.



Il governo sottolinea che non esiste una soluzione miracolosa per i problemi derivati da politiche europee che hanno visto gli agricoltori come avversari anziché alleati dell'ambiente. Si impegna quindi a promuovere un cambiamento di prospettiva, considerando gli agricoltori come custodi dell'ambiente.


Per maggiori informazioni e per ricevere una consulenza personalizzata prendi un appuntamento su Whatsapp al numero 085 9210848.

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1 In Evidenza - 11 mar 2024

Abruzzo, aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori

La Regione Abruzzo ha pubblicato il Bando per l’attivazione della Misura M06 – Sottomisura 6.1 “Aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori”.

Il Bando è finalizzato alla concessione di un sostegno a giovani imprenditori agricoli, che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda, dietro presentazione di un Piano di Sviluppo Aziendale. La finalità dell’intervento è quella di offrire opportunità e strumenti per attrarre i giovani nel settore agricolo e per consentire loro di attuare idee imprenditoriali innovative, anche mediante approcci produttivi maggiormente sostenibili sia in termini di ambiente, che in termini economici e sociali.

L’intervento risponde a due obiettivi:

  • incentivare la costituzione di imprese in grado di garantire l’attività nel medio periodo;
  • favorire l’introduzione di giovani nel settore, per l’ammodernamento del comparto e per il ricambio generazionale.

Beneficiari del sostegno sono i giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti al momento di presentazione della domanda, che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo dell’azienda.

La attribuzione del sostegno è limitata alle aziende che rientrano nella definizione di micro impresa o di piccola impresa.


Per maggiori informazioni rivolgiti ai nostri uffici o prenota un appuntamento su Whatsapp al numero 085 9210848.

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2 In Evidenza - 08 mar 2024

Cia Chieti-Pescara celebra l'8 Marzo: in Abruzzo oltre 15.000 imprese guidate da donne ma occorrono più incentivi

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, Cia Chieti-Pescara si unisce alla celebrazione e al riconoscimento del ruolo fondamentale delle donne nel settore agricolo dell'Abruzzo. I recenti dati statistici evidenziano che oltre 15.000 imprese agricole sono guidate da donne nella regione, rappresentando il 35% del totale delle imprese agricole abruzzesi.


Questo dato, che supera la media nazionale, sottolinea il contributo straordinario delle donne abruzzesi alla crescita economica e al progresso sociale della regione. L'Abruzzo si piazza al quinto posto in Italia per l'incidenza di imprenditrici agricole, dimostrando un impegno senza pari nel promuovere l'eguaglianza di genere e l'opportunità imprenditoriale per le donne.


Tuttavia, è importante sottolineare che nonostante il significativo contributo delle donne nel settore agricolo, mancano provvedimenti dedicati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e nella Politica Agricola Comune (PAC). Le agricoltrici sono state escluse dagli incentivi ad hoc della misura “Più Impresa”, non rifinanziata dall’ultima legge di Bilancio, e colpite dal netto peggioramento di “Opzione Donna”.


La Presidente di Donne in Campo-Cia Abruzzo, Annamaria D’Alonzo, ribadisce l'importanza di promuovere politiche e iniziative che sostengano e valorizzino il ruolo delle imprenditrici agricole: "È fondamentale sottolineare che, tuttora, alle agricoltrici, così come a tutte le lavoratrici autonome, viene riconosciuta solo la maternità obbligatoria, con un’indennità economica spesso insufficiente. È preoccupante constatare che non sono coperte né la maternità a rischio né il congedo parentale per assistere familiari con disabilità. Questa situazione evidenzia la necessità urgente di riforme e politiche che garantiscano diritti e protezione sociale per tutte le donne lavoratrici”, continua D’Alonzo, “In questa Giornata riconosciamo l'importanza di adottare misure concrete per garantire l'uguaglianza di genere e il sostegno all'imprenditoria femminile nel settore agricolo".


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2 INAC - 06 mar 2024

Proroga Ape Sociale 2024: tutte le novità previste dalla Legge di bilancio

La legge di bilancio 2024 ha previsto la proroga della cosiddetta Ape Sociale fino al 31 dicembre 2024. L'Ape Sociale, è un meccanismo sperimentale che permette ai lavoratori in situazioni di disagio di poter andare in pensione anticipatamente.

Categorie interessate

Nessuna novità per quanto riguarda le categorie interessate, che restano quelle previste dalla legge 232/2016 (disoccupati, invalidi almeno al 74%, caregivers, gravosi). In particolare, per quanto riguarda le professioni gravose, oltre alle categorie standard previste dall’allegato C della legge 232/2016 il beneficio continua ad applicarsi anche alle 23 categorie introdotte dal 2022 dalla cd. commissione Damiano. Così come restano le agevolazioni contributive per edili e ceramisti.

Tra i beneficiari del provvedimento vi sono anche i "soggetti che al momento della richiesta e da almeno sei mesi assistono il coniuge, l’unito civilmente o un parente di primo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave ai sensi della legge n.104/1992" e gli "invalidi con un grado di invalidità pari o superiore al 74%", in entrambi i casi con almeno 30 anni di contribuzione.

Secondo quanto previsto dall'art.38, comma 5, della legge n.448/1998 gli invalidi di guerra di 1ª categoria sono automaticamente considerati disabili con handicap grave ai sensi della legge n.104/1992; gli invalidi di guerra di altre categorie necessitano invece del riconoscimento da parte della ASL di competenza.

Introdotta incumulabilità della prestazione con redditi da lavoro dipendente autonomo

Viene, invece, introdotta l’incumulabilità della prestazione con i redditi da lavoro dipendente ed autonomo fatta eccezione per i redditi derivanti da lavoro autonomo occasionale entro il limite annuo di 5.000 euro. In caso di svolgimento di attività lavorativa o autonoma o occasionale autonoma, con reddito superiore ai 5.000 euro annui, si decade dalla prestazione. Ai fini della decadenza rilevano le attività svolte dalla decorrenza della prestazione fino al raggiungimento del requisito anagrafico previsto per la pensione di vecchiaia.

Così come ai fini del superamento del requisito reddituale, per il lavoro autonomo occasionale, si fa riferimento al reddito annuo percepito nel periodo di godimento dell’Ape, quindi rilevano anche i redditi riferiti ad attività svolta nel periodo precedente la decorrenza della prestazione e nel periodo successivo al compimento dell’età per la vecchiaia.


Coloro che hanno ricevuto la certificazione dei requisiti di accesso in anni precedenti il 2024, sono soggetti al vecchio limite di incumulabilità, che prevede la compatibilità con i redditi da lavoro dipendente o parasubordinato nel limite di euro 8.000 annui e con i redditi da lavoro autonomo entro il limite di euro 4.800.

Le scadenze per la presentazione delle domande

Confermate le scadenze per la presentazione delle domande di certificazione dei requisiti di accesso:
  • dal 1° gennaio al 31 marzo (istanza tempestiva);
  • dal 1° aprile al 15 luglio;
  • dal 16 luglio al 30 novembre (istanza tardiva).


Per maggiori chiarimenti e informazioni prenota un appuntamento al numero unico 085 9210848 oppure rivolgiti ai nostri uffici.



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1 In Evidenza - 06 mar 2024

Istat, Cia: valore aggiunto agricoltura -5,7%. Servono risposte urgenti

È urgente rispondere alle istanze degli agricoltori. A dirlo è di nuovo Cia-Agricoltori Italiani commentando l’ultima rilevazione Istat sui conti economici nel quarto trimestre 2023, che registra variazioni del valore aggiunto agricolo in negativo, sia in termini congiunturali che tendenziali, con una perdita del 5,7% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

In un contesto economico che evidenza una leggera ripresa del Pil italiano (+0,6%) annuo nell’ultimo trimestre 2023, gli ultimi dati Istat sull'agricoltura confermano -evidenzia Cia- le difficoltà che si trovano a dover affrontare, quotidianamente, le aziende agricole e dimostrano, ancora una volta, quanto sia necessario intervenire per salvaguardare il settore.

Ecco perché Cia rilancia il suo Piano nazionale per l’agricoltura che chiede al Governo di introdurre sgravi fiscali per il settore primario: dall’esonero contributivo per gli agricoltori a una maggiore compensazione dell’Iva zootecnica (bovini e suini). Per mitigare l’impatto del rincaro dei fattori di produzione, Cia sollecita la reintroduzione del credito d’imposta per l’acquisto di gasolio; mentre sul fronte delle giovani imprese, serve l’esonero contributivo per gli agricoltori under 40 e il rifinanziamento del “Fondo più impresa”. A sostegno dei comparti più deboli, l’appello è, invece, per un immediato utilizzo delle risorse del Fondo per le emergenze e facilitazioni nell’accesso al credito.

A livello europeo, per Cia è necessaria la semplificazione della Pac, la cancellazione dell’obbligo all’incolto e l’accelerazione dell’iter di approvazione delle nuove biotecnologie (Ngt-Tea) per dare alle aziende strumenti alternativi, in grado di ridurre gli impatti negativi del Green deal. 

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