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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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2 In Evidenza - 17 dic 2025

Nutrire il Futuro 2.0: per la prima volta insieme Istituto Agrario e Alberghiero

Si è svolto ieri, 16 dicembre 2025, presso l’IPSEOA “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria l’evento finale del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio Chieti-Pescara che ha rappresentato un’importante esperienza di integrazione tra formazione, filiera agroalimentare e valorizzazione del territorio.

Un progetto innovativo che ha segnato un passaggio storico: per la prima volta due scuole strategiche per l’agroalimentare, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, hanno lavorato insieme in un percorso strutturato, mettendo in dialogo produzione agricola, trasformazione e cultura enogastronomica.

Protagonisti della giornata sono stati gli studenti. I ragazzi dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni hanno studiato, analizzato e presentato alcune eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, tra cui Ventricina del Vastese, Peperone Dolce di Altino, Aglio Rosso di Sulmona, Zafferano dell’Aquila, Patata del Fucino e Mostocotto, approfondendone origine, filiera, tracciabilità e caratteristiche qualitative.
Le competenze acquisite hanno poi incontrato quelle degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che, affiancati dai docenti, hanno trasformato la ricerca in piatti, dando vita a un pranzo interattivo che ha raccontato il territorio attraverso il cibo.

L’evento è stato arricchito dalla presenza di numerose autorità e partner del progetto: Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria, Gianluca De Santis della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Ettore Cianchetti Presidente dell’Associazione ISA e David Falcinelli del Mercato Contadino di Pescara, che ha moderato l’incontro e intrattenuto i ragazzi con approfondimenti e spiegazioni sui prodotti tipici.

Mettere insieme, per la prima volta, un istituto agrario e uno alberghiero significa costruire una visione completa della filiera agroalimentare, dalla terra al piatto. È un investimento sui giovani, sulle competenze e sul futuro del nostro territorio”, ha dichiarato Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara.

Sulla stessa linea il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, che ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, “Nutrire il Futuro 2.0 dimostra quanto sia fondamentale partire dalla formazione per rafforzare l’agroalimentare italiano. I ragazzi hanno lavorato su prodotti identitari, imparando che dietro ogni eccellenza c’è agricoltura, cultura, tutela e responsabilità. Inoltre”, continua, “progetti come questo sono cruciali per valorizzare le scuole delle aree interne, che spesso possono incontrare difficoltà legate a risorse e opportunità. Dare visibilità e opportunità formative a queste realtà significa investire sul futuro dei territori e dei giovani che li abitano”.

Il progetto si inserisce inoltre in un contesto più ampio: il riconoscimento UNESCO della cultura alimentare italiana, che valorizza non solo la cucina, ma l’intero sistema produttivo fatto di territori, agricoltori, tradizioni e saperi.

“Vedere i nostri studenti trasformare le eccellenze agroalimentari in piatti creativi è una soddisfazione enorme. La collaborazione con l’agrario apre nuove prospettive formative e professionali”, ha dichiarato Marilena Montaquila, Dirigente IPSEOA Alberghiero.


“I nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di valorizzare le produzioni del territorio, mentre collaborare con l’alberghiero ha reso l’esperienza concreta e tangibile, unendo teoria e pratica”, ha affermato Antonietta Ciffolilli, Dirigente Istituto Agrario.

“Nutrire il Futuro 2.0” conferma così il successo di un’iniziativa capace di unire scuole, filiere e istituzioni, mettendo al centro i giovani e il valore dell’agroalimentare come leva di sviluppo culturale, sociale ed economico.

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1 In Evidenza - 10 dic 2025

La cucina italiana entra nel Patrimonio Unesco. Cia, premiati agricoltura e territori

La forza del Made in Italy agroalimentare sta nella stretta sinergia tra agricoltura e ristorazione, tra chi produce e chi trasforma. Nella collaborazione lungo la filiera, dal campo alla tavola, risiede il valore aggiunto del cibo italiano nel mondo. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta con soddisfazione l’ingresso ufficiale della cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.


“La cucina nazionale è un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali. Saperi e sapori -sottolinea Fini- che riflettono l’immensa biodiversità di prodotti e territori rappresentata dalla nostra agricoltura e valorizzata nelle tante ricette di agriturismi e ristoranti che raccontano cultura e tradizioni regionali. Così vaste e peculiari da rendere la cucina tricolore la più amata e ricercata anche all’estero”.


Per il presidente di Cia, il riconoscimento Unesco – frutto dell’impegno del governo e di un grande lavoro di squadra anche con le organizzazioni agricole – “rappresenta una nuova, grande opportunità per tutelare, garantire e promuovere sempre di più la cucina italiana nel mondo, a partire dai prodotti agricoli”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Grano: Cia a Icqrf, prezzi borse merci sotto costi produzione. Serve monitoraggio contro pratiche sleali


Cia-Agricoltori Italiani auspica il pronto e deciso intervento dell’ICQRF – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, per verificare eventuali pratiche commerciali sleali che penalizzino gli agricoltori e compromettano la trasparenza del mercato cerealicolo. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha pubblicato il monitoraggio dei costi medi di produzione per la campagna 2025 del frumento duro e tenero. Dai dati emerge che le principali borse merci continuano a quotare il grano duro su livelli molto inferiori ai costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.

Ad esempio, nelle regioni del Sud, il costo medio di produzione per il grano duro è stato rilevato da ISMEA a 318 euro a tonnellata, mentre le quotazioni della borsa merci di Foggia oscillano tra 287 e 290 euro. Situazione analoga si riscontra a Bologna, dove il costo medio di produzione è di 302,9 euro a tonnellata, ma le quotazioni si attestano tra 276 e 281 euro. Questi dati confermano una situazione di marcata criticità per il settore cerealicolo nazionale, con il rischio concreto di disimpegno da parte degli agricoltori nella prossima campagna di semina.

Alla luce delle novità normative che hanno rafforzato la disciplina contro le pratiche commerciali sleali, si ritiene urgente intensificare il monitoraggio delle borse merci, verificando eventuali violazioni che danneggiano la redditività degli agricoltori e la trasparenza dei mercati.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 23 nov 2020

Covid: Cia, oltre 1000 aziende pronte per consegne a domicilio in tutta Italia

Rafforzata, in 6 mesi, capillarità sul territorio per consentire acquisti online di prodotti e piatti tipici

Oltre 1000 aziende, tra attività agricole e strutture agrituristiche di Cia-Agricoltori Italiani, pronte per la consegna a domicilio in tutta Italia, di materie prime fresche e di qualità, oltre che di piatti tipici contadini. L’organizzazione rafforza così la sua capillarità sul territorio per essere sempre più a servizio dei cittadini, di famiglie e anziani, in una fase di instabilità e di frammentazione tra le regioni, ora soggette a limitazioni, più o meno restrittive, per contenere il Covid. 

A 6 mesi dal lancio del portale dedicato alla consegna a domicilio “I Prodotti dal campo alla tavola”, Cia intende assicurare anche in vista delle festività natalizie che saranno, comunque, meno fuori casa, il necessario approvvigionamento alimentare in tutte le regioni del Paese, arrivando a supportare le aree rurali e più marginali, le periferie e i contesti con maggior disagio.

Il presidio del territorio, resta per Cia, di cruciale importanza per la tenuta socioeconomica dell’Italia alle prese da una parte con nuovi livelli di povertà e oltre 2 milioni di famiglie a rischio e dall’altra, con il settore agricolo fiaccato da perdite reddituali importanti, soprattutto legate alle nuove misure restrittive per il canale Horeca (bar e ristoranti) che valgono una perdita di quasi 41 miliardi di euro per l’alimentare, in un Paese in cui un terzo dei consumi è, appunto, fuori casa. 

A sostegno di cittadini e imprenditori agricoli, Cia con il contributo delle sue associazioni - al femminile (Donne in Campo), giovani (Agia), pensionati (Anp), per la vendita diretta (la Spesa in Campagna) e agrituristica (Turismo Verde) - sta lavorando, dunque, affinché la spesa a km 0 sia tutelata e possa arrivare direttamente nelle case degli italiani in un momento in cui, non va assolutamente trascurato il valore di una corretta alimentazione con materie prime fresche e di stagione, ricette semplici anche emblema della dieta mediterranea. 

Carne, latte, frutta, verdura, olio, vino, pasta e tanto altro, ma anche piatti per il weekend preparati dagli Agrichef, sono con Cia, sempre online sul portale dedicato (https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/) e facili d’acquistare. Bastano pochi secondi per individuare la regione d’interesse, l’azienda più vicina e procedere con la richiesta dei prodotti, che gli agricoltori consegneranno nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie.

“Essere presenti con aziende e sedi confederali in tutta Italia -ha commentato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- è un punto di forza che consideriamo strategico nell’affrontare con istituzioni e parti sociali, questa terribile pandemia. Il contributo degli agricoltori è encomiabile. Con governo e organizzazioni tutte, dobbiamo lavorare affinché non ci sia dispersione di energie, ma la concertazione degli impegni perché i cittadini ne escano realmente sostenuti e incentivati”.

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1 In Evidenza - 20 nov 2020

Assemblea nazionale Cia “Agricoltura-Territorio-Società. Riprogettiamo il futuro” - Venerdì 27 novembre 2020

Roma, 20 nov - “Agricoltura-Territorio-Società. Riprogettiamo il futuro”. Questo lo slogan dell’Assemblea nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, che si terrà venerdì 27 novembre, a partire dalle ore 10, in modalità webinar.

Un appuntamento importante che vedrà centinaia di agricoltori collegati a distanza da ogni parte d’Italia, nonché la partecipazione di ospiti istituzionali e di governo, durante il quale emergeranno spunti di riflessione e proposte progettuali.

Gli effetti drammatici della pandemia hanno riacceso la discussione sui modelli di crescita e sviluppo che dovranno caratterizzare il prossimo futuro. La ripresa dipenderà dalla capacità di interpretare il cambiamento cogliendo le opportunità delle strategie programmate, a partire dal Green Deal europeo, dove l’agricoltura, in sinergia con le altre risorse economiche dei territori, è chiamata a svolgere un ruolo da protagonista.

Sfide ambiziose su cui poggiano le decisioni, i provvedimenti e gli strumenti messi in campo con il Covid, tra cui il Next Generation EU, pacchetto per la ripresa in un’ottica più verde, digitale e resiliente per garantire alle nuove generazioni un futuro sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale. Senza trascurare le misure economiche promosse a livello nazionale per rilanciare lo sviluppo dell’Italia.

Per tali ragioni, Cia ha scelto di concentrare i lavori della propria Assemblea nazionale intorno alle dinamiche caratterizzanti il rapporto tra Agricoltura-Territorio-Società e ai percorsi capaci di reinterpretare tale rapporto, facendone un pilastro delle future strategie di pianificazione per la ripresa. Non solo agricoltura, quindi, ma una visione di insieme capace di includere il settore all’interno di un progetto di ampio respiro insieme a tutte le altre attività economiche e forze sociali diffuse sui territori.

Per seguire la diretta, basta collegarsi al link: https://youtu.be/I1ce4svphqw


Guarda il video promo dell'Assemblea Cia 2020: https://bit.ly/38Xt2vm‍

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1 In Evidenza - 18 nov 2020

Cinghiali: Di Zio scrive al vice Presidente della giunta regionale Emanuele Imprudente

Riattivare immediatamente il controllo dei cinghiali o qualsiasi altra forma di prelievo venatorio a tutela delle colture agricole. E’ la richiesta, urgente e accorata, fatta al vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore alla Caccia, Emanuele Imprudente, dal presidente regionale della Cia Abruzzo, Mauro Di Zio. Una richiesta che assume un significato ancor più forte perché siglata alla vigilia dell’entrata dell’Abruzzo in zona rossa. La caccia al cinghiale è di fatto stata bloccata dall’introduzione della zona rossa e quindi nessuna forma di prelievo è al momento possibile. Considerazione questa che sta preoccupando fortemente gli agricoltori. In altre zone rosse d’Italia la caccia selettiva agli ungulati non si ferma affatto, perché ritenuta troppo importante.

«Gentilissimo Vice Presidente, la drammatica situazione nelle campagne a causa della presenza abnorme di fauna selvatica, cinghiali in particolare, rischia la totale degenerazione se non saranno garantite le attività di controllo messe in atto dalla Polizia provinciale, dagli operatori faunistici e dai proprietari e conduttori di fondi abilitati. – scrive Di Zio – I campi appena seminati vengono immediatamente danneggiati e, saranno sempre di più gli agricoltori esasperati che rinunceranno al secondo o terzo intervento di semina sullo stresso appezzamento. È di vitale importanza – aggiunge il presidente della Cia – proseguire con le operazioni di controllo, ma anche rendere possibile, disciplinandola in un’ottica di compatibilità con l’emergenza sanitaria in atto, l’attività di prelievo venatorio e qualsiasi altra forma di contenimento utile a fronteggiare la situazione. Sono di vitale importanza interventi immediatamente risolutivi. Il mondo agricolo ne ha assoluto bisogno e non può più aspettare».‍

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1 In Evidenza - 13 nov 2020

Premio Bandiera Verde Cia 2020 per l’agricoltura: in Abruzzo 3 vincitori

La valorizzazione delle aziende agricole attraverso iniziative culturali resta fondamentale anche, e soprattutto, in periodi in cui le criticità economiche rischiano di travolgere l’intero sistema Paese. Così Cia-Agricoltori Italiani annuncia l’immancabile appuntamento con il Premio Bandiera Verde Agricoltura che, in questo 2020 per la sua XVIII edizione, avrebbe dovuto tenersi come di consueto a Roma nella Protomoteca del Campidoglio.

“La consegna ufficiale dei riconoscimenti”, spiega Mauro Di Zio vice presidente nazionale CIA, “è stata annullata nel rispetto delle restrizioni per contrastare la diffusione del Covid-19, ma come i nostri agricoltori non si sono mai fermati, in questi mesi, per assicurare a tutti cibi sani e di qualità, così era impensabile sospendere un Premio che da sempre vuole riconoscere alle imprese agricole, il loro fattivo contributo alla crescita e allo sviluppo del settore e, quindi, anche della società. Ciò in ambito ecologico, sociale, innovativo e tecnologico, promuovendo il ruolo della famiglia, dei giovani e delle donne, la strategicità del Mediterraneo e l’importanza di una corretta informazione”. Anche l’Abruzzo ha i suoi vincitori e sono ben 3 le realtà selezionate in base a specifiche categorie.

Per la categoria enti locali, a ricevere il premio è il comune di Tollo, che ha messo in luce la sua grande tradizione vitivinicola e cooperativistica, da sempre con una particolare impronta innovativa e una spiccata sensibilità ambientale.

Per la categoria Agri-Family ad aggiudicarsi il premio è l’Azienda Agricola Valentini di Loreto Aprutino, per l’importante tradizione di produzione di eccellenza, che parte da Edoardo Valentini, il quale ha avuto un ruolo fondamentale nell’istituzione della DOC Montepulciano d’Abruzzo e che prosegue con il figlio Francesco Paolo e il nipote Gabriele. Di particolare rilevanza è la messa a disposizione del mondo scientifico e accademico, di oltre 200 anni di dati climatici appartenenti all’Azienda Valentini, che sono sfociati in uno studio pubblicato sul prestigioso archivio scientifico Science Direct, dove viene analizzato il cambiamento climatico utilizzando come chiave di lettura l'anticipazione del periodo di vendemmia.

Nella categoria Premi Speciali la Soc. Coop. Cogecstre di Penne, in quanto punto di riferimento territoriale sui temi della salvaguardia paesaggistica e della conservazione di flora e fauna.

“Mai come in questo periodo”, sottolinea il presidente CIA Chieti-Pescara Nicola Antonio Sichetti, “stiamo vedendo gli agricoltori fare grandi sacrifici, ma anche dimostrare grande tenacia e intraprendenza. Ai vincitori vanno i nostri complimenti in quanto rappresentano delle vere e proprie eccellenze del nostro territorio e affermarsi a livello nazionale è motivo di orgoglio per tutti noi”.

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1 In Evidenza - 19 ott 2020

I pensionati protagonisti del IX incontro interregionale Anp-Cia

Aumento delle pensioni minime, potenziamento della sanità e dei servizi socio-sanitari nelle aree rurali, sistema di indicizzazione delle pensioni, riduzione della tassazione, istituzione della pensione di garanzia per i giovani agricoltori e non, riconoscimento dell’Ape sociale per gli agricoltori. Sono state queste le rivendicazioni che l’Anp-Cia ha sottoposto alle forze politiche e che sono state al centro del IX incontro interregionale dal titolo “Tutela del pensionato, una risorsa per la ripresa e lo sviluppo del Paese” che si è svolto nei giorni scorsi presso la sala rossa della Camera di Commercio di Chieti.


Quest’anno inevitabilmente non si può parlare di festa ma di incontro, mantenendo comunque il suo significato prioritario, ovvero un appuntamento consueto di impegno sindacale e di socialità, che si è tenuto in maniera virtuale con collegamenti web con le organizzazioni regionali e i dirigenti di Anp-Cia delle regioni del Centro Italia.


“In Italia sono 16 milioni i pensionati, il 26% della popolazione, e in Abruzzo 324mila di cui 27mila sono nostri associati”, ha dichiarato Dino Bruno, presidente regionale Anp, “pensioni di ex agricoltori che sono rimaste inchiodate a 515 euro mensili che non garantiscono uno stile di vita dignitoso”.


“Dobbiamo insistere sul ruolo sociale delle pensioni, ovvero quello di ammortizzatore sociale”, ha detto il deputato Camillo D’Alessandro, grazie al quale le famiglie fanno fronte a periodi di difficoltà, come la disoccupazione di un figlio offrendo un “paracadute” a giovani in cerca di lavoro, coniugi rimasti disoccupati, nipoti all’università. ”.


“Questo momento di crisi è l’occasione per ristabilire l’ordine di priorità delle cose”, sostiene il vice presidente nazionale Mauro Di Zio, “in un sistema che ha notevoli disfunzioni che incidono sulla qualità della vita delle persone”. 


Un’occasione utile per sollecitare Governo e Parlamento sulle priorità da affrontare nell’ambito di futuri provvedimenti legislativi, con particolare riferimento alla Legge di bilancio 2021. 


L’Anp nel ribadire l’impegno a sostenere la campagna di vaccinazione antinfluenzale massiva, così come indicato dalle autorità sanitarie, per alzare la soglia di protezione sanitaria, soprattutto riguardo alle persone anziane particolarmente fragili, ha previsto la relazione dell’infettivologo del Dipartimento di prevenzione della Asl 2 Lanciano Vasto Chieti, Arturo Di Girolamo, che ha dispensato consigli e comportamenti su come difendersi dal Covid 19.


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1 In Evidenza - 16 ott 2020

Agricoltura: ASeS-Cia, priorità a donne, sicurezza alimentare e lotta alla povertà

Tornare a dare valore alla terra per contribuire a sanare alcune delle piaghe che affliggono sempre di più l’umanità, come la povertà e la fame, le disuguaglianze sociali e le disparità di genere. Questo il filo conduttore del convegno, in webinar, “Madre Terra. Donna rurale, sicurezza alimentare, lotta alla povertà” organizzato da ASeS, la Ong di Cia-Agricoltori Italiani, che ha chiamato a confronto istituzioni e terzo settore, sulla centralità dell’agricoltura - dimostratasi strategica durante il lockdown - in progetti inclusivi per la lotta alle disparità e la difesa della sicurezza alimentare come da obiettivi Onu per lo sviluppo sostenibile. Testimonianze importanti, in tal senso, quelle portate all’incontro online da Teresa Martinez, ministra dell’Infanzia del Paraguay e da Arlete José Macuacùa Felimone, dirigente dei Servizi Distrettuali delle Attività Economiche del distretto di Manhiça-Maputu.

Per ASeS-Cia si è trattato di un appuntamento significativo, arrivato a rilanciare e consolidare il senso delle tre giornate internazionali Onu, l’odierna dedicata alle donne rurali, quella dell’alimentazione (16 ottobre) e di lotta alla povertà (17 ottobre), temi chiave già nel Dna di ASeS-Cia, da sempre impegnata nella cooperazione internazionale e in iniziative di agricoltura sociale.

Negli ultimi 5 anni, ha evidenziato ASeS-Cia ricordando i dati Unicef, decine di milioni di individui hanno raggiunto la sottoalimentazione e sono aumentati i Paesi che devono affrontare gravi forme di  malnutrizione. Solo nel 2019 sono stati oltre 690 milioni coloro che hanno sofferto la fame. Inoltre, a causa di un reddito molto basso, arrivano a 2 miliardi le persone che non hanno accesso a una dieta sana o nutriente. Una realtà drammatica, aggravata dall’impatto del Covid e dalla conseguente contrazione dei consumi e dei redditi, tanto che oggi, circa l’8% della popolazione mondiale è a rischio povertà estrema.

Secondo ASeS-Cia è, dunque, urgente intervenire per individuare strumenti e modalità in grado di agevolare e rafforzare il contributo delle risorse provenienti dal settore agricolo, al fine di sviluppare modelli sociali a tutela dei diritti e della parità di genere, non solo nei Paesi a basso reddito dove la Ong ha sedi, ma anche in Italia. In particolare, l’attenzione al mondo femminile e il sostegno all’emancipazione delle donne sono fondamentali - come confermato anche dalla Manhiça-Maputu, ministra dell’Infanzia e dalla direttrice dei Servizi Distrettuali e dall’azione di ASeS - nel processo di costruzione di una società più equa che riconosca il valore delle donne sul lavoro e nella vita, e metta al centro le persone, senza distinzione di sesso, religione, etnia e disabilità. Nei Paesi in via di sviluppo ce n’è un estremo bisogno e le donne rappresentano il vero motore dello sviluppo socioeconomico locale, occupandosi della famiglia e della casa, dei figli e degli anziani, e sono quasi sempre anche lavoratrici agricole.

“Sono certa -ha dichiarato la presidente ASeS-Cia, Cinzia Pagni- che con i nostri progetti, in Italia e all’estero, possano contribuire fattivamente, soprattutto nell’attuale fase emergenziale, allo sviluppo di maggiore equità e inclusione sociale. In questi difficilissimi mesi, abbiamo creduto fermamente nella necessità di riportare al centro la terra, i suoi frutti e le opportunità che da questa possono arrivare. Ci sentiamo sempre di più chiamati a sostenere chi è in difficolta e pronti -ha concluso Pagni- a lavorare nel mondo per una reale sostenibilità socioeconomica”.

            “La giornata internazionale delle donne rurali va colta quest’anno come una grande sfida -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi-. Sappiamo quanto il loro contributo sia stato cruciale nella storia e come l’imprenditorialità e la creatività femminile abbia dato linfa vitale all’agricoltura. La crisi da pandemia che stiamo vivendo, può essere affrontata come un’opportunità per diffondere una maggiore consapevolezza sul ruolo delle donne nella società. In questo le agricoltrici posso essere valide testimoni”.

            “Dobbiamo essere protagonisti della transizione verde europea e l’agricoltura più di qualsiasi altro settore -ha commentato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- è conscia delle priorità per una reale sostenibilità economica, sociale e ambientale. Tra queste, la garanzia di cibo sano e di qualità per tutti. Abbiamo dimostrato di saper affrontare l’emergenza, ora è fondamentale promuovere il confronto, dalle aree interne d’Italia fino a Bruxelles, perché le risorse a disposizione vadano nella giusta direzione”.

 

Ad intervenire all’evento anche: Susanna Cenni, vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera dei deputati; Ilaria Signoriello, viceportavoce Forum nazionale Agricoltura sociale; Claudia Sorlini, presidente Casa dell’Agricoltura (TBC) e Silvia Stilli, portavoce AOI.

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