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1 In Evidenza - 22 dic 2025

Agricoltura abruzzese a rischio: CIA lancia l’allarme e chiede interventi urgenti nella Legge di Previsione 2026/28

CIA Abruzzo lancia un allarme sulla situazione del comparto agricolo regionale e chiede alla Regione interventi urgenti nell’ambito della Legge di Previsione delle spese 2026/2028. 

In particolare, CIA Abruzzo sollecita la conferma dei fondi di 7,5 milioni di euro già previsti dall’articolo 24 della legge regionale n. 4/2024 a favore dei viticoltori danneggiati dalla peronospora nel 2023, fondi indispensabili per la sopravvivenza delle aziende vitivinicole, molte delle quali ancora in grave difficoltà economica. 

Parallelamente, l’organizzazione chiede il raddoppio del fondo per i danni da fauna selvatica per il triennio 2026/2028, attualmente considerato insufficiente, al fine di garantire agli agricoltori indennizzi adeguati e la possibilità di recuperare gli investimenti, proseguire la produzione nonostante le perdite causate da cinghiali, caprioli e altre specie e superare l’attuale sistema di rimborso a percentuale, giudicato del tutto insoddisfacente. 

Sul fronte della zootecnia, colpita dalla Lingua Blu nel 2025, CIA Abruzzo richiede l’attivazione immediata di un piano straordinario che preveda indennizzi per le perdite di capi, rimborso delle spese sostenute per vaccini e repellenti e contributi per il ripristino del patrimonio tramite nuovi riproduttori, oltre alla programmazione di una campagna vaccinale coordinata per il 2026, per evitare il collasso del settore e gravi danni all’economia e all’occupazione regionale. 

CIA sollecita inoltre l’istituzione di una piattaforma informatica unica regionale per la filiera agricola, capace di gestire in maniera integrata assegnazione del gasolio agricolo, presentazione della PUA, riconoscimento della qualifica IAP, iscrizioni agli albi specialistici e altri servizi, semplificando gli adempimenti, garantendo trasparenza e riducendo i costi per imprese e Pubblica Amministrazione, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche regionali esistenti. 

“Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano lasciati soli di fronte a emergenze sanitarie e danni continui”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “È fondamentale che la Regione metta in campo subito risorse concrete: investire nell’agricoltura significa salvaguardare l’economia, proteggere i posti di lavoro e tutelare la vitalità dei nostri territori.” 

CIA Abruzzo sottolinea che l’attuazione di queste misure non è solo urgente, ma strategica per garantire la sostenibilità e la competitività del settore agricolo abruzzese, con effetti positivi sull’intera economia regionale e sul presidio sociale dei territori marginali, e auspica che la Legge di Previsione 2026/2028 preveda i fondi necessari per sostenere concretamente gli agricoltori.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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2 In Evidenza - 17 dic 2025

Nutrire il Futuro 2.0: per la prima volta insieme Istituto Agrario e Alberghiero

Si è svolto ieri, 16 dicembre 2025, presso l’IPSEOA “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria l’evento finale del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio Chieti-Pescara che ha rappresentato un’importante esperienza di integrazione tra formazione, filiera agroalimentare e valorizzazione del territorio.

Un progetto innovativo che ha segnato un passaggio storico: per la prima volta due scuole strategiche per l’agroalimentare, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, hanno lavorato insieme in un percorso strutturato, mettendo in dialogo produzione agricola, trasformazione e cultura enogastronomica.

Protagonisti della giornata sono stati gli studenti. I ragazzi dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni hanno studiato, analizzato e presentato alcune eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, tra cui Ventricina del Vastese, Peperone Dolce di Altino, Aglio Rosso di Sulmona, Zafferano dell’Aquila, Patata del Fucino e Mostocotto, approfondendone origine, filiera, tracciabilità e caratteristiche qualitative.
Le competenze acquisite hanno poi incontrato quelle degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che, affiancati dai docenti, hanno trasformato la ricerca in piatti, dando vita a un pranzo interattivo che ha raccontato il territorio attraverso il cibo.

L’evento è stato arricchito dalla presenza di numerose autorità e partner del progetto: Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria, Gianluca De Santis della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Ettore Cianchetti Presidente dell’Associazione ISA e David Falcinelli del Mercato Contadino di Pescara, che ha moderato l’incontro e intrattenuto i ragazzi con approfondimenti e spiegazioni sui prodotti tipici.

Mettere insieme, per la prima volta, un istituto agrario e uno alberghiero significa costruire una visione completa della filiera agroalimentare, dalla terra al piatto. È un investimento sui giovani, sulle competenze e sul futuro del nostro territorio”, ha dichiarato Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara.

Sulla stessa linea il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, che ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, “Nutrire il Futuro 2.0 dimostra quanto sia fondamentale partire dalla formazione per rafforzare l’agroalimentare italiano. I ragazzi hanno lavorato su prodotti identitari, imparando che dietro ogni eccellenza c’è agricoltura, cultura, tutela e responsabilità. Inoltre”, continua, “progetti come questo sono cruciali per valorizzare le scuole delle aree interne, che spesso possono incontrare difficoltà legate a risorse e opportunità. Dare visibilità e opportunità formative a queste realtà significa investire sul futuro dei territori e dei giovani che li abitano”.

Il progetto si inserisce inoltre in un contesto più ampio: il riconoscimento UNESCO della cultura alimentare italiana, che valorizza non solo la cucina, ma l’intero sistema produttivo fatto di territori, agricoltori, tradizioni e saperi.

“Vedere i nostri studenti trasformare le eccellenze agroalimentari in piatti creativi è una soddisfazione enorme. La collaborazione con l’agrario apre nuove prospettive formative e professionali”, ha dichiarato Marilena Montaquila, Dirigente IPSEOA Alberghiero.


“I nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di valorizzare le produzioni del territorio, mentre collaborare con l’alberghiero ha reso l’esperienza concreta e tangibile, unendo teoria e pratica”, ha affermato Antonietta Ciffolilli, Dirigente Istituto Agrario.

“Nutrire il Futuro 2.0” conferma così il successo di un’iniziativa capace di unire scuole, filiere e istituzioni, mettendo al centro i giovani e il valore dell’agroalimentare come leva di sviluppo culturale, sociale ed economico.

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1 In Evidenza - 10 dic 2025

La cucina italiana entra nel Patrimonio Unesco. Cia, premiati agricoltura e territori

La forza del Made in Italy agroalimentare sta nella stretta sinergia tra agricoltura e ristorazione, tra chi produce e chi trasforma. Nella collaborazione lungo la filiera, dal campo alla tavola, risiede il valore aggiunto del cibo italiano nel mondo. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta con soddisfazione l’ingresso ufficiale della cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.


“La cucina nazionale è un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali. Saperi e sapori -sottolinea Fini- che riflettono l’immensa biodiversità di prodotti e territori rappresentata dalla nostra agricoltura e valorizzata nelle tante ricette di agriturismi e ristoranti che raccontano cultura e tradizioni regionali. Così vaste e peculiari da rendere la cucina tricolore la più amata e ricercata anche all’estero”.


Per il presidente di Cia, il riconoscimento Unesco – frutto dell’impegno del governo e di un grande lavoro di squadra anche con le organizzazioni agricole – “rappresenta una nuova, grande opportunità per tutelare, garantire e promuovere sempre di più la cucina italiana nel mondo, a partire dai prodotti agricoli”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 07 gen 2020

Buyer giapponesi: servizio di Btob in video-collegamento per le aziende vitivinicole

Nuovo ed innovativo servizio di Cia - Agricoltori Italiani alle aziende vitivinicole interessate al mercato giapponese, ideato e svolto in collaborazione con la Japan Italy Economic Federation (JIEF) partner Cia per il Giappone. Si tratta di un servizio “Pilota” che permette di svolgere in video-collegamento con la città di Tokyo o di Fukuoka gli incontri BtoB con un gruppo selezionato d’importatori-distributori giapponesi.

Tra le aziende che invieranno la manifestazione d’interesse ne verranno selezionate 6 (in base alla preferenza e alle richieste degli operatori giapponesi). Le aziende che resteranno fuori dalla lista verranno inserite con priorità nel calendario del prossimo incontro da programmare.

Gli operatori giapponesi verranno selezionati precedentemente dalla JIEF in base al grado di compatibilità con le aziende produttrici; la compatibilità sarà verificata attraverso un matching preventivo.

Il video-incontro avrà una durata di 20 minuti ad azienda e quest’ultima potrà svolgere il BToB direttamente dalla propria sede attraverso una videoconferenza guidata e assistita dall’ufficio internazionale Cia.

Alcune settimane prima del video-incontro le aziende italiane prepareranno le informazioni necessarie e invieranno i campioni dei prodotti richiesti dagli importatori giapponesi. Al momento dell’incontro gli importatori avranno già avuto modo di valutare il prodotto ed il listino prezzi, e di conseguenza il BToB avrà carattere di approfondimento o di chiusura di accordi.

Questo nuovo format ha come obiettivo quello di dare concrete opportunità di business alle imprese italiane senza i rilevanti investimenti di tempo e di spesa necessari ad una missione estera.

DETTAGLI ORGANIZZATIVI

•            L’iniziativa si svolgerà il giorno 5 MARZO 2020, in orario da definire (mattina per questione di fuso orario), e riguarderà aziende produttrici di vino (si accetta qualsiasi tipologia e produzione geografica). 

•            Le aziende devono inviare la manifestazione d’interesse (che segue sotto) entro il 13 GENNAIO 2020 e riceveranno riscontro sulla partecipazione e sui dettagli connessi (incluse le specifiche sui campioni da  spedire) entro il 24 Gennaio.

•            Le aziende scelte dovranno inserire entro il 15 febbraio il materiale informativo sulla piattaforma SMAPPON (vedi informazioni allegate per conoscere e ottenere l’APP SMAPPON) e inviare una piccola campionatura dei prodotti richiesti entro il 29 febbraio.


COSTI A CARICO DELL’AZIENDA

  • Come copertura dei costi organizzativi in Giappone (organizzazione, assistenza nello scambio dei materiali e interpretariato) è richiesto un contributo di 100€  ad azienda.
  • Costi dell’APP Smappon: Abbonamento annuale 36€, servizio traduzione inglese e giapponese UNA TANTUM 49,90€ (facoltativo) e gestione dell’account da un operatore in Giappone UNA TANTUM 49,90€ (facoltativo).
  • Costi di spedizione in Giappone della campionatura.

I dettagli organizzativi sugli incontri, i nomi degli importatori selezionati, e tutti i dettagli connessi alla gestione del follow up verranno comunicati alle aziende scelte non appena terminato il matching con gli operatori giapponesi, al fine di massimizzare le opportunità di esiti positivi.

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1 In Evidenza - 07 gen 2020

Abruzzo: bando "Pacchetto giovani", opportunità per i giovani agricoltori

Pubblicato dalla Regione Abruzzo il bando “Pacchetto giovani” con la misura 611 e 411 finalizzato all'attivazione, in modalità combinata, del premio previsto per l’avvio di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori, con il sostegno agli investimenti finanziabili per il miglioramento della redditività nelle aziende agricole.
Il sostegno è rivolto a giovani agricoltori che intendono avviare una impresa agricola e che si insediano per la prima volta nella stessa in qualità di capo azienda in forma singola o associata. 
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 28 febbraio 2020.

Per maggiori dettagli consultare l'allegato in Pdf.

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1 In Evidenza - 23 dic 2019

La fauna selvatica da problema a opportunità e risorsa per l’Abruzzo

“La Filiera della Selvaggina come Opportunità di Valorizzazione delle Risorse Naturali del Territorio Abruzzese” al centro del convegno che si è svolto a Pescara, nella sede di Aurum, nell’ambito del progetto “Risorse Naturali d’Abruzzo”. L’obiettivo è il ridimensionamento del “problema cinghiali” contribuendo alla riduzione del numero dei capi, salvaguardando il territorio dai danni provocati da questi selvatici e costruendo una filiera forte, competitiva e qualificata capace di  incrementare il consumo di carne di selvaggina trasformata in maniera sicura e di qualità così da far crescere il reddito delle imprese agricole che partecipano al progetto e di quelle economie delle aree interne. Il progetto è governato da una ATI con capofila la Cooperativa ASCA ed aggrega ben 22 partner fra investitori diretti ed indiretti ed è finanziato dal PSR Abruzzo 2014-2020 a valere sulla misura 16.4 ‘Filiere Corte e Mercati Locali’. 

Regione pioniera in termini di destinazione della fauna abbattuta è stata l’ Emilia-Romagna che nel 2007 ha consentito l’utilizzo della selvaggina per autoconsumo. 

“Grazie a queste iniziative”, spiega Maria Luisa Zanni della Regione Emilia-Romagna, “è possibile reperire prodotto fresco dell’Appennino nelle macellerie anche del centro città e degustare piatti cucinati da chef qualificati realizzati con carni di prima qualità, frollata e sezionata correttamente al fine di valorizzarne al meglio il sapore”.


“Sebbene i prodotti di selvaggina ricoprono un ruolo importantissimo nella green economy, il valore

di essi è stato a lungo sottostimato”, dice Roberto Viganò dello studio associato AlpVet, “Questo ci deve far ragionare su quanto finora in Italia ci siamo lasciati sfuggire non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista di immagine dell’attività venatoria, la quale, ancora oggi, non viene riconosciuta come qualcosa in grado di produrre degli alimenti, ma più che altro come un’attività ricreativa e con una forte e radicata caratterizzazione sociale, essendo prevalentemente praticata più per convivialità”.


“Il progetto si pone l’obiettivo ambizioso di trasformare un problema in risorsa e opportunità”, afferma il coordinatore del progetto Fabio De Marinis, “Con la vendita di carne di selvaggina attraverso una filiera, controllata e certificata, si potrà far emergere un consumo sempre regolare e sicuro per il consumatore, ma anche integrare il reddito delle aziende agricole aderenti”.


Le intere province di Pescara e di Chieti e oltre la metà della provincia dell’Aquila saranno i principali fornitori della selvaggina, in particolare del cinghiale. “Si ipotizza”, continua De Marinis, “che, a regime, la Filiera possa intercettare almeno un 55% di tutti i cinghiali abbattuti annualmente in Abruzzo, pari a circa 6000 capi. Questi potrebbero risultare divisi in 4000 capi derivanti dalla caccia collettiva (52% dei capi abbattuti in braccata/girata) e 2000 capi provenienti dalla caccia di selezione e controllo (64% dei capi totali abbattuti in queste forme)”. 

“Una soluzione per le buone pratiche di conservazione del prodotto consiste nel favorire la realizzazione di una rete locale di Centri di Sosta (CdS) con celle frigorifere di adeguate capacità, indifferentemente che un cacciatore voglia commercializzare il suo capo tramite un CdLS, oppure cederlo direttamente al consumatore finale o riservarselo per l’autoconsumo nel proprio ambito domestico”, sostiene Mauro Ferri, esperto del S.I.E.F. (Società Italiana Ecopatologia della Fauna).


“Sono fiducioso sul contributo che questo progetto possa dare in termini di salvaguardia e valorizzazione del territorio riducendo gli effetti che la fauna selvatica sta creando”, dice Mauro Di Zio, Presidente Cia Abruzzo, “La nostra confederazione, a livello nazionale, è già promotrice di una radicale riforma della legge 157 del 1992 che regola l’attività di caccia e che, innanzitutto, si pone l’obiettivo di sostituire il concetto di protezione con quello di gestione, e prevede varie iniziative volte a tutelare l’attività agricola”. 





Vedi gli Abstract dei relatori del workshop che sono allegati al documento PDF di seguito riportato.

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1 In Evidenza - 23 dic 2019

Natale: Cia, a tavola trionfa la tradizione. Spesa per 4,8 mld fino a Capodanno

Con l’arrivo delle feste, la tradizione torna protagonista a tavola. Messe in disparte le mode esotiche in cucina, vincono anche quest’anno pranzi e cene casalinghi con prodotti legati al territorio, per una spesa complessiva di 4,8 miliardi di euro tra Natale e Capodanno. Sono le stime di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui oltre due italiani su tre trascorreranno le festività tra le mura domestiche con parenti e amici, preferendo piatti locali nel 75% dei casi. 

Anche se le tredicesime restano impegnate soprattutto su scadenze fiscali e risparmi, non si rinuncia alle classiche tavolate natalizie, per le quali si spenderanno fino a 2,8 miliardi, in media 140 euro a famiglia -rileva Cia-. Quasi 2 miliardi, invece, il budget alimentare previsto per allestire il cenone di Capodanno e il pranzo del primo gennaio nelle case. Mentre il 25% degli italiani sceglierà ristoranti, trattorie o agriturismi per attendere l’arrivo del 2020.

Rispetto ai menù, vincono le ricette tradizionali e regionali: ragù, bollito, tortellini in brodo, verdure pastellate, abbacchio, cotechino e lenticchie, pandoro e panettone. E per il cenone della Vigilia, che vedrà al centro il pesce (che registra proprio in questi giorni il consumo più elevato dell’anno, con una spesa prevista di circa 500 milioni) -continua Cia- le famiglie compreranno alici, baccalà, orate, spigole, trote e capitone invece del costoso caviale d’importazione. 

Anche in queste feste, poi, spumante e prosecco trionferanno sullo champagne, con il 90% dei brindisi tricolori e oltre 70 milioni di tappi pronti a saltare da qui all’anno nuovo.

Menù locali e legati al territorio vinceranno anche negli agriturismi, dove le tradizioni della cucina contadina vengono valorizzate dagli Agrichef Cia. Secondo la nostra associazione agrituristica Turismo Verde, queste lunghe festività premieranno la vacanza in campagna (+6%), soprattutto sul fronte della ristorazione. Merito anche dei prezzi competitivi, con la possibilità di pacchetti e offerte “last minute”.  



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1 In Evidenza - 18 dic 2019

Aree interne: Cia lancia piattaforma online per “Il Paese che Vogliamo”

Cia-Agricoltori Italiani lancia la piattaforma online dedicata al progetto nazionale “Il Paese che Vogliamo”. La presentazione ufficiale in occasione dell’Assemblea annuale che si è tenuta a Roma.

Il sito web, raggiungibile al link ilpaesechevogliamo.cia.it, è stato pensato, in primo luogo, per promuovere il dibattito pubblico sui 5 asset al centro dell’iniziativa (infrastrutture, governo del territorio, filiere a vocazione territoriale, fauna selvatica, enti locali e politiche Ue) e quindi come contesto virtuale per raccogliere proposte di rilancio delle aree interne.

La piattaforma risponde all’obiettivo di informare e aggiornare in merito all’iniziativa, ma soprattutto apre il progetto a una maggiore partecipazione, prevedendo al suo interno la sezione ad hoc “Lascia la tua proposta” per dare spazio a idee e suggerimenti. Chiamati a contribuire non solo istituzioni, enti, mondo accademico e associazioni, ma anche stakeholder, giornalisti e cittadini.

 Stile e approccio, che traggono ispirazione dal sito web degli Agricoltori Italiani, sono stati scelti per una navigazione intuitiva e snella, una fruizione dei contenuti facile e immediata. Tanti gli approfondimenti sulle questioni sollevate con “Il Paese che Vogliamo”. Grande attenzione a documenti, analisi, report e focus, frutto del roadshow dedicato, che Cia sta portando avanti da Nord a Sud Italia.

Chiudiamo il 2019 carichi di quattro mesi di intensa attività focalizzata sull’importante viaggio nel territorio de “Il Paese che Vogliamo” -ha detto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.- Il roadshow, fondamentale per dialogare con governatori, sindaci, presidenti di enti e associazioni, accademici e cittadini -ha raccontato Scanavino- finora ha toccato 4 tappe, coinvolgendo 12 regioni (a Nord Liguria e Piemonte; a Sud Campania, Puglia e Basilicata; nel Centro Italia Toscana, Emilia-Romagna e Umbria; nelle zone terremotate Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria e Molise) radunando nei tavoli tematici oltre 200 ospiti istituzionali. La piattaforma arriva, ora, a rafforzare gli intenti del progetto Cia per realizzare, attraverso anche i prossimi appuntamenti in giro per l’Italia, il più dettagliato, organico e puntuale dossier sulle aree interne, da presentare presto al governo”.

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1 In Evidenza - 12 dic 2019

Claudia Merlino è il nuovo direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani

Claudia Merlino è il nuovo direttore generale di Cia-Agricoltori ItalianiNominata dalla Giuntariunita a Roma, arriva all’incarico dopo aver ricoperto prima il ruolo di responsabile Lavoro e Relazioni sindacali e poi di capo del settore Organizzazione.

Claudia Merlino subentra a Rossana Zambelli, in carica dal 2010, che lascia la guida amministrativa di Cia per la raggiunta maturità previdenziale.

A nome di tutta la Cia, esprimiamo a Rossana Zambelli i più vivi ringraziamenti per il lavoro e l’impegno svolto per la nostra organizzazione e per l’agricoltura del nostro Paese -ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino, in rappresentanza della Giunta nazionale-. Nei suoi tanti anni di attività, Zambelli ha contribuito in maniera fattiva alla crescita dell’organizzazione dedicata alla tutela degli imprenditori agricoli”. Allo stesso tempo, ha continuato Scanavino, “facciamo i nostri migliori auguri a Claudia Merlino per questo nuovo importante incarico, sicuri che saprà garantire a Cia passione e professionalità”.

Claudia Merlino è la seconda donna a ricoprire il ruolo di direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani.


C‍ongratulazioni a nome di tutta la CIA d'Abruzzo.

 

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