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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Agia-Cia nel nuovo “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Nasce il “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani sono tra i protagonisti, insieme ad altre 32 organizzazioni del sistema Paese.

La prima riunione per rendere operativo il Forum, attraverso la definizione condivisa di obiettivi e finalità, si è tenuta presso la Sala Ruini di Villa Lubin a Roma, sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, con la partecipazione del presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini.

Intento prioritario del Forum è quello di accrescere le forme di aggregazione e gli strumenti di partecipazione delle giovani generazioni ai processi decisionali locali e nazionali, andando a svolgere un vero e proprio ruolo propositivo nelle decisioni del CNEL. Con lo scopo preciso di includere la prospettiva generazionale nell’espletamento della funzione consultiva del Consiglio rispetto a Governo, Camere e Regioni.

“Si tratta di un’iniziativa davvero molto importante -ha sottolineato il presidente Calentini-. In questo modo, l’Italia assume il ruolo di apripista in Ue per realizzare finalmente la ‘strategia europea per la gioventù’ dando voce, attraverso il potere d’iniziativa legislativa, a coloro che sono meno rappresentati”.

D’altra parte, ha spiegato il presidente del CNEL Renato Brunetta nella convocazione del Forum, “riteniamo imprescindibile che, a partire dall’impegno di tutte le organizzazioni già rappresentate presso il Consiglio, venga promosso e sviluppato coerentemente un confronto aperto non solo ‘per’ i giovani, ma soprattutto ‘con’ loro e ‘per’ l’intero Paese”, nella consapevolezza che “la costruzione partecipata di un patto generazionale sia una sfida cruciale per la sostenibilità sociale, economica e demografica dell’Italia”. 

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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Cia a Macfrut con un Piano d’azione straordinario sull’acqua

Un Piano d’azione straordinario sull’acqua, territoriale, nazionale e Ue, per fare degli agricoltori i veri protagonisti delle strategie idriche e con l’ortofrutta comparto pilota, tra i più idro-esigenti, ma anche più innovativi e avanzati nella gestione della risorsa. È quanto annunciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al convegno inaugurale di Macfrut, al Rimini Expo Centre fino all’8 maggio.

“L’acqua è il futuro -ha detto Fini- e l’agricoltura, a partire dall’ortofrutta, è la chiave per custodirlo. Non basta più passare da un approccio emergenziale a una pianificazione strutturale, serve rivedere il modo in cui pensiamo la gestione della risorsa idrica”.

IL PIANO DI CIA - Da parte di Cia la proposta di un Piano per una governance più vicina ai territori, differenziata e adattiva, per una visione d’insieme che superi la frammentazione decisionale e restituisca valore a Consorzi di Bonifica e Autorità di Bacino, ottimizzando le funzioni e snellendo i vincoli, anche per recepire al meglio la futura strategia Ue per la resilienza idrica. Quella che Cia immagina comprensiva di interventi strutturali nelle zone a più alto rischio; di grandi invasi integrati, e non alternativi ai piccoli; di finanziamenti per le infrastrutture resilienti; di riuso agricolo delle acque reflue; come di una legge contro il consumo di suolo e un quadro normativo per le funzioni di custodia e presidio del territorio.

 A dettare i tempi gli eventi estremi legati all’acqua, che in Italia sono aumentati del 400% in soli cinque anni, con ormai miliardi di danni sulle produzioni, alla prova di resistenza contro alluvioni, siccità, dissesto e fitopatologie che in alcune zone hanno già mangiato il 30-35% del prossimo raccolto.

COMPARTO E MALTEMPO - Oggi, piove troppo e male al Nord Italia. Le colture autunno primaverili -rileva Cia- dai cereali all’orzo, stanno morendo di asfissia naturale per terreni saturi a causa della pioggia eccessiva. Rischia, invece, il 30% della superficie già trapiantata, la filiera del pomodoro da industria, quella Made in Italy da 5 miliardi di euro e 35 mila occupati. Ormai è tardi per nuove piantumazioni. Troppa acqua nel momento sbagliato anche sulle risaie, e bisognerà riseminare. Mentre i vigneti sono inaccessibili, ma fertili, purtroppo, per la peronospora; irraggiungibili anche tanti frutteti e saltano così i trattamenti che salverebbero la stagione. Non meno complicata, ovviamente, la fase vegetativa al Sud, costantemente a secco. Si prevedono crolli produttivi tra il 10 e il 30% per il rischio approvvigionamento idrico e il trapianto è sempre più un’incognita a monte per molte delle orticole.

QUESTIONE IDRICA - Nel mezzo, il dramma vero della dispersione idrica che nel Paese è arrivata anche al 72%, con una media nazionale del 42% e situazioni gravi per almeno il 50% dei comuni. L’Italia vive nell’obsolescenza delle infrastrutture idriche, per il 60% vecchie di 30 anni, con capacità di contenimento all’11%, Spagna e altri Paesi Ue sono al 35%.

“Basta col dire che tanto l’acqua va nei campi -è stato l’affondo di Fini-. L’agricoltura non può fare da cassa di espansione naturale di tutte le calamità naturali e se così deve essere che venga sostenuta in quanto soluzione e non il problema”.

Cia ricorda, infatti, che un terreno ben coperto da vegetazione trattiene fino al 30% in più di pioggia e che, quindi, investire sulla manutenzione, contrastare il consumo di suolo, che sta viaggiando su una media di 20 ettari ogni giorno, rilanciare le aree interne, puntare su più innovazione e ricerca nel comparto, in primis agevolando le Tea, è la strada da intraprendere subito.

“Da Macfrut -ha concluso- facciamo rete avendo chiaro il ruolo competitivo della risorsa acqua per l’agroalimentare nazionale di cui l’ortofrutta ne è settore trainante, da 17 miliardi di euro per 300 mila aziende attive. Chiediamo una Pac davvero al servizio della sicurezza idrica e alimentare e la messa a terra concreta dei fondi per le infrastrutture dedicate”. 

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Fauna selvatica, emergenza fuori controllo: CIA Abruzzo chiede interventi urgenti e annuncia la mobilitazione regionale

In Abruzzo, la pressione della fauna selvatica ha superato ogni soglia di tollerabilità. Campi devastati, greggi attaccate, raccolti compromessi e un ecosistema sempre più sbilanciato: è questa la drammatica realtà che CIA Abruzzo, insieme a Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, denuncia con forza e in modo compatto, chiedendo interventi urgenti, strutturati e coerenti.

La proliferazione incontrollata di cinghiali, cervi, lupi e specie invasive sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo. Il piano per il contenimento dei cinghiali resta in larga parte inapplicato, il prelievo dei cervi è stato sospeso da una sentenza del TAR, la peste suina africana continua ad avanzare, e i risarcimenti per i danni, quando arrivano, sono spesso tardivi e insufficienti.

"Non è solo il reddito degli agricoltori a essere sotto attacco, ma la tenuta stessa del nostro territorio. Dove manca la gestione, l’ambiente si degrada. Dove viene meno l’agricoltura, si perde presidio, biodiversità e sicurezza alimentare," dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Siamo stanchi di subire. Siamo pronti a far sentire la nostra voce e a chiedere conto a chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Non ci fermeremo finché non saranno adottate misure concrete ed efficaci."

Per questo le organizzazioni promotrici annunciano una campagna di mobilitazione e una raccolta firme che, nei prossimi giorni, attraverserà l’intero territorio regionale. Incontri pubblici, presìdi e momenti di confronto con cittadini e amministratori avranno l’obiettivo di dimostrare che l’agricoltura non è la causa del problema, ma la prima vittima di un sistema che ha smesso di funzionare.



La mobilitazione avrà un momento centrale nella manifestazione regionale di lunedì 13 maggio 2025, a L’Aquila, alle ore 10:00 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Un’iniziativa aperta ad agricoltori, cittadini e famiglie, per chiedere con determinazione ascolto e responsabilità da parte delle istituzioni. Al termine degli interventi pubblici, una delegazione dei dirigenti delle organizzazioni agricole sarà ricevuta dalle autorità regionali per presentare un documento con proposte operative concrete.

Il giorno seguente, martedì 14 maggio, in occasione dell’udienza di merito presso il TAR dell’Aquila sulla delibera regionale per l’abbattimento di 469 cervi, una delegazione ristretta sarà presente all’esterno del tribunale. 

CIA Abruzzo e le altre organizzazioni confermano che questa è solo la prima tappa di un percorso di mobilitazione destinato a proseguire finché non saranno adottate misure serie, efficaci e coordinate, in grado di ristabilire il necessario equilibrio tra agricoltura, fauna selvatica e tutela del territorio.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Cordoglio in Cia per la morte del Papa: se ne va un grande alleato della terra e di chi la cura


“Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco, in questi anni difficili uno strenuo difensore della giustizia sociale e dei diritti umani, ma anche un grande amico della terra e di chi la cura”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, insieme a tutta la Confederazione, si unisce al dolore della Chiesa e di tutto il mondo per la scomparsa del Pontefice.


“Le sue parole, a partire dall’enciclica Laudato sì, hanno sottolineato con forza il diritto di tutti a un cibo sano e sostenibile, bene inalienabile e universale -ricorda Fini- richiamando più volte la centralità e la dignità del lavoro agricolo, oltre alla necessità di sostenere l’agricoltura familiare contro povertà e ineguaglianze”.


“Non possiamo dimenticare neppure i suoi costanti richiami alla pace e alla solidarietà tra gli uomini e i popoli -continua il presidente di Cia-. Tante volte abbiamo condiviso i suoi appelli per dire no alle guerre, alla violenza e alle discriminazioni”.

“Ora l’esempio di Papa Bergoglio, uomo di speranza e di vita -conclude Fini- continui a essere da guida per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico”. 

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1 In Evidenza - 16 apr 2025

Emergenza Dazi USA: Cia Abruzzo chiede azioni urgenti per difendere il settore agroalimentare

Cia Abruzzo esprime forte preoccupazione per le conseguenze che la politica commerciale protezionistica degli Stati Uniti rischia di avere sul comparto agroalimentare regionale. 

La recente decisione americana di prorogare di soli 90 giorni l’introduzione di dazi del 20% sulle importazioni dall’Unione Europea, mantenendo comunque un’aliquota del 10%, rappresenta una minaccia concreta per le imprese agricole italiane e anche abruzzesi.

Nel 2024, il valore dell’export agroalimentare abruzzese verso gli Stati Uniti ha visto in particolare le province di Chieti e Pescara tra le più esposte, rispettivamente con il 20% e il 24% delle proprie esportazioni agroalimentari destinate oltre oceano. Vino, olio extravergine di oliva e ortofrutta trasformata sono i prodotti maggiormente a rischio.

Si tratta di una situazione allarmante”, dichiara il presidente regionale Nicola Sichetti, “che potrebbe compromettere la competitività delle nostre eccellenze e mettere in crisi intere filiere produttive e occupazionali che rappresentano non solo un patrimonio economico, ma anche culturale e ambientale del nostro territorio”.

CIA Abruzzo fa proprio l’appello lanciato dalla direzione nazionale, chiedendo che il negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti venga rilanciato con forza e che l’Italia giochi un ruolo centrale per evitare trattative separate tra Washington e singoli Paesi. Allo stesso tempo è indispensabile prevedere strumenti di sostegno per le aziende più colpite e risorse straordinarie per compensare le eventuali perdite e sostenere l’apertura di nuovi mercati.

Chiediamo alle istituzioni regionali e ai parlamentari abruzzesi di farsi carico di questa emergenza e di sostenere con forza la voce degli agricoltori e delle imprese agroalimentari abruzzesi a Bruxelles e a Roma”, conclude il Presidente Sichetti.

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1 In Evidenza - 14 apr 2025

Bando INAIL 2025 per l’Agricoltura: contributi a fondo perduto fino a 130.000 euro

L’INAIL ha pubblicato la versione definitiva del Bando ISI 2024-2025, con 600 milioni di euro complessivi a disposizione delle imprese italiane. Di questi, 90 milioni sono dedicati al settore agricolo, con una quota riservata di 20 milioni per i giovani agricoltori.

Obiettivo: migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro, promuovendo al contempo sostenibilità e innovazione.

Per quanto concerne l'Abruzzo le risorse destinate a questa fattispecie ammontano in totale a 2.444.466 euro, ripartiti in due sotto assi, il primo – asse 5.1 – destinato a tutte le imprese operanti nel settore della produzione primaria, per un importo di 1.810.313 euro, ed il secondo – asse 5.2 – con una dotazione di 634.153 euro, riservato ai giovani agricoltori che al momento della chiusura della procedura informatica per la compilazione delle domande, non abbiano compiuto il quarantesimo anno di età.


Chi può partecipare

  • Imprese agricole iscritte alla Camera di Commercio
  • Cooperative agricole di lavoro
  • Giovani agricoltori (under 40), in possesso dei requisiti professionali e formativi richiesti

Esclusioni: aziende che hanno già beneficiato dei Bandi ISI 2021, 2022 o 2023; soggetti con precedenti penali in materia di sicurezza sul lavoro.

I beneficiari potranno inoltre accedere al bando sia in forma singola che associata, e potranno presentare una sola domanda di finanziamento in un’unica Regione, per una sola tipologia di progetto e per una sola unità produttiva.


Cosa finanzia il bando

Spese ammissibili:

  • Acquisto o noleggio con patto di acquisto di trattori e macchinari agricoli o forestali
  • Redazione della perizia asseverata (max €1.850)

Attenzione: gli investimenti devono rispettare criteri tecnici precisi e portare un reale miglioramento della sicurezza. Ogni mezzo proposto deve raggiungere un punteggio minimo di 130 punti.

I beni previsti nel progetto dovranno essere nuovi (non sono ammessi mezzi usati), potranno essere al massimo due e rispettare la seguente composizione:

  • 1 trattore agricolo o forestale e 1 macchina agricola o forestale dotata o meno di motore proprio;
  • 1 macchina agricola o forestale dotata di motore proprio e 1 macchina agricola o forestale non dotata di motore proprio;
  • 2 macchine agricole o forestali non dotate di motore proprio.
     

Contributi concessi

  • 80% a fondo perduto per giovani agricoltori (under 40)
  • 65% a fondo perduto per altre imprese agricole

Importo finanziabile: da €5.000 fino a €130.000
Anticipo possibile: fino al 70% senza soglia minima


Scadenze e modalità di accesso

Apertura portale INAIL: 14 aprile 2025

Chiusura compilazione domanda30 maggio 2025 (ore 18:00)


Per ulteriori informazioni vi invitiamo a seguirci sui nostri canali o a contattarci.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 30 set 2021

Clima: Cia a Pre Cop26, salvare l’agricoltura che mitiga effetto serra

Il riscaldamento globale (1,5-2°C fino al 2050) sta compromettendo la salute del pianeta, l’equilibrio degli ecosistemi e la salvaguardia delle produzioni agricole, principale fonte di sostentamento alimentare per oltre 7 miliardi di persone nel mondo. In Italia, nel solo 2021, tra nubifragi e siccità, sono saliti del 60% gli eventi estremi e si è raggiunto il record di incendi, alimentati dal forte caldo, con più di 103 mila ettari bruciati in soli 8 mesi. Fiamme, maltempo e danni da parassiti, insieme alla crisi pandemica, hanno tolto quest’anno dalle tavole degli italiani oltre il 10% del cibo e procurato alle aziende agricole perdite economiche di svariati milioni di euro. Eppure, l’agricoltura è la più importante alleata contro inquinamento ed effetto serra. Da Cia-Agricoltori Italiani ai grandi della terra, riuniti a Milano per la Pre Cop26, l’ultima chiamata affinché i lavori preparatori per la Conferenza di novembre prossimo a Glasgow portino ad accordi fattivi e chiari, ad azioni concrete in grado anche di riconoscere il ruolo centrale dell’agricoltura mondiale.

Cia torna, dunque, a porre l’accento sulla rilevanza strategica della buona agricoltura che, pur subendo le conseguenze dirette dei cambiamenti climatici, mitiga l’effetto serra e riduce le sue emissioni (-25%), produce energie rinnovabili e biomasse (+690%), limita il consumo di acqua e di pesticidi (-27%), aumenta le superfici biologiche (+56%) e ha un ruolo fondamentale nell’assorbimento di anidride carbonica, giungendo a “sequestrare” circa 0,5 tonnellate di carbonio per ettaro l’anno.

Ancor più dopo la terribile esperienza dell’emergenza sanitaria, è il momento, secondo Cia, di riconoscere nei fatti il contributo straordinario che può dare l’agricoltura alla transizione ecologica, in grado non solo di sostenerne lo sviluppo, ma soprattutto di guidarne l’applicazione. Le imprese agricole italiane stanno infatti dimostrando, sottolinea Cia, grande senso di responsabilità e propensione al cambiamento, facendo spazio in azienda a ricerca e innovazione, soluzioni antispreco ed ecosostenibili.

“Ammodernamento delle infrastrutture fisiche e digitali, presidio del territorio e del paesaggio nelle aree rurali, cura del verde in città, introduzione di tecniche per la prevenzione e la difesa attiva delle colture e nuovi strumenti per la gestione del rischio, ristrutturazione delle stalle orientate al benessere animale e alla sostenibilità -commenta il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- sono già le priorità delle nostre aziende che però, oggi, sollecitano incentivi anche in ottica di lotta al cambiamento climatico e Green Deal Ue. L’appello -conclude Scanavino- è alla concretezza. Questo ci attendiamo dalle istituzioni riunite a Milano”.

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1 In Evidenza - 25 set 2021

Food System Summit: Cia, insieme per sistemi alimentari più sostenibili

Lavorare tutti insieme per migliorare il modo in cui produciamo, consumiamo e pensiamo al cibo. Perché trasformare i sistemi alimentari globali in un’ottica più sostenibile, sana ed equa, resiliente e senza sprechi, rappresenta uno degli strumenti più potenti per compiere progressi decisivi verso l’attuazione dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. A partire dall’obiettivo “Fame Zero”, in una società dove ancora 800 milioni di persone sono sottoalimentate e dove, invece, la promozione dell’agricoltura sostenibile può fare davvero la differenza, per uscire dalla povertà e creare nuova occupazione, visto che fornisce mezzi di sussistenza al 40% della popolazione mondiale. Così Cia-Agricoltori Italiani, in occasione del Food System Summit, che si apre oggi a New York, nell’ambito della 76^ Assemblea generale delle Nazioni Unite, con l’intervento del premier Mario Draghi e degli altri capi di Stato e di governo.

E’ chiaro, tuttavia, che lo sforzo mondiale verso sistemi agroalimentari più green, resilienti ed equi, va sostenuto con politiche dedicate e risorse adeguate. In questo senso, per Cia bisogna: aumentare l’accesso al credito, soprattutto ai piccoli agricoltori; garantire l’accesso alla terra e fermare il consumo di suolo; investire in ricerca e nuove tecnologie, dalle tecniche di miglioramento genetico all’agricoltura di precisione; lavorare sulla formazione, la cooperazione e sul trasferimento delle conoscenze; ridurre gli sprechi nelle filiere favorendo la prevenzione e incrementando il recupero delle eccedenze di cibo; assicurare mercati aperti con regole commerciali chiare; valorizzare le produzioni di qualità e i territori; promuovere le diete tradizionali, come quella mediterranea, contro modalità fuorvianti di etichettatura che vogliono condizionare invece di informare”.

            Secondo Cia, tutto parte ovviamente dalla centralità degli agricoltori e delle aree rurali. Per questo motivo, è necessario rafforzare e sostenere il capitale umano dei giovani, il nostro patrimonio più grande per un futuro sostenibile, e continuare a lavorare per la crescita delle aree rurali e interne, puntando su infrastrutture e servizi.  

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1 In Evidenza - 25 set 2021

EU Organic Day: Cia, sia di monito per approvazione legge nazionale sul bio

La prima “Giornata europea del biologico” (EU Organic Day) proclamata oggi dalla Commissione Ue nell’ambito del Piano d’azione per lo sviluppo del bio, e con data fissata per ogni 23 settembre, sia di monito per l’approvazione alla Camera della norma sulle “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani che, richiamando l’impegno atteso dal Green Deal Ue, torna a sollecitare, sul testo, l’intervento risolutivo della Camera, visto anche l’ok già ottenuto al Senato.

“Non riusciamo a comprendere -è il commento del presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- perché il Parlamento non calendarizzi questa legge e la approvi in tempi celeri. Se ci dovessero essere necessità di adeguamento si potrebbero poi attivare i canali per le modifiche. Ѐ finito, dunque, il tempo dei dibattiti sterili nel mondo della rappresentanza -torna a ripetere Scanavino-. Sulla norma c’è già consenso vastissimo da parte di tutto l’arco costituzionale, con un unico voto contrario in Senato. Il comparto non può rischiare un arretramento, né disattendere gli impegni presi con l’Europa.

Di fatto -continua Scanavino- questa Giornata europea arriva a ricordare anche alla politica italiana che la rivoluzione bio è già in atto, e se non vogliamo perdere la partita con competitor europei, sempre più agguerriti, tocca rendere pienamente applicabili i principi dell’agroecologia e consentire al biologico nazionale di continuare a produrre valore per il Paese, recependo le esigenze dei cittadini e in coerenza con le diverse strategie Ue”.

Piena adesione, dunque, di Cia e Anabio, la sua Associazione per la promozione del biologico, alla Giornata proclamata dall’Ue ma, sottolineano entrambe, occorre che l’Italia dia un segnale forte e concreto ai suoi cittadini come all’Europa che con il “Piano d’azione per lo sviluppo della produzione biologica”, vuole stimolare agricoltori e consumatori, far sì che, entro il 2030, il 25% dei terreni agricoli sia destinato al bio, rispettare le Strategie “Farm to Fork” e “Biodiversity” e agevolare, nel contesto del Green Deal, la transizione verso sistemi alimentari sostenibili.

Secondo Cia e Anabio è chiaro che, senza una legge nazionale sul biologico, l’Italia non potrà fare la sua parte rispetto alle azioni previste da Bruxelles, né contribuire, con onestà e coerenza, alla campagna di sensibilizzazione, tra i 447 milioni di cittadini europei, sui benefici dell’agricoltura bio, come la salvaguardia della biodiversità e lo sviluppo del benessere animale, la resilienza imprenditoriale e un reddito più elevato per i produttori. Si tratta di valori che non interessano soltanto gli agricoltori, ma l’intera catena alimentare ed è opportuno aiutare i consumatori a operare scelte con piena consapevolezza.

Quindi, per Cia e Anabio, occorre ora accelerare e dotare l’Italia di una legge nazionale sul bio, pilastro fondamentale per la costruzione del futuro agricolo del Paese, attualmente, leader del settore in Europa con 80 mila operatori e 2 milioni di ettari coltivati. Il passaggio è cruciale, ancor più perché stretti tra criticità pandemiche e obiettivi green, incentivati dalla nuova Pac e dal Recovery Fund.

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1 In Evidenza - 22 set 2021

Ceta: vola export formaggi verso Canada. Ratifica sia priorità per Governo

Una rapida ratifica dell’accordo Ceta rappresenterebbe un messaggio chiaro e immediato per le imprese dell’agroalimentare e soprattutto per le nostre aziende zootecniche a rischio default per il rincaro delle materie prime”. A quattro anni dall’accordo Ceta Ue-Canada, il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, torna a sottolineare l’importanza degli accordi internazionali per gli scambi commerciali e gli investimenti all’estero. Le statistiche del settore lattiero-caseario lasciano, infatti, poco spazio ai dubbi. Nel 2020 l'export di formaggi italiani ha raggiunto 7mila tonnellate (sul podio Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che da soli fanno il 70% del totale) con un aumento del 35,1% sul 2017, anno di battesimo dell’accordo (fonte Clal). Cia chiede un segnale da parte delle istituzioni, anche in vista del tavolo nazionale sul prezzo del latte convocato al Mipaaf per lo stato di grande precarietà dei nostri allevatori, che continuano a perdere potere contrattuale.

            Esattamente il 21 settembre 2017 entrava in vigore Ceta, il Comprehensive Economic and Trade Agreement tra l’Unione Europea e il Canada. È stato il primo accordo commerciale stipulato dall’Ue con un altro Paese del G7. L’accordo riduce le tariffe doganali e le altre barriere commerciali tra l'Ue e il Canada, sostenendo le rigorose norme europee in materia di sicurezza igienico-sanitaria dei prodotti alimentari e garantendo la protezione delle indicazioni geografiche europee. Sono 171 prodotti alimentari, tra le quali figurano 41 Dop e Igp italiane -da sole il 98% dell’export Made in Italy in Canada- che erano state oggetto di violazione e contraffazione in quel Paese. La diffusione del cibo Made in Italy è favorita dalla presenza di una grande comunità italiana; le regioni in cui il nostro food viene più esportato sono l’Ontario e il Québec, quest’ultima con grandi margini di crescita per maggiori affinità culturali con il prodotto agroalimentare italiano.

            “I vantaggi oggettivi per le nostre imprese sono indiscutibili –dichiara il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- ora la politica deve accelerare sulla ratifica del Ceta per dare competitività al Sistema Italia. Con il riconoscimento e la tutela delle principali denominazioni Dop e Igp europee, l’accordo ha contribuito a facilitare un commercio equo e sostenibile, nel quadro delle regole internazionali”.

            Un Paese esportatore di manifattura non può non confrontarsi con un contesto di mercati aperti, priorità imprescindibile per il settore agroalimentare. “È impensabile difendere la nostra agricoltura arroccandoci nei nostri confini nazionali o europei, con posizioni di chiusura o di protezionismo –conclude Scanavino-. L’Italia è chiamata a dimostrare con fatti concreti l’apertura verso un sistema di scambi internazionali”.

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1 In Evidenza - 22 set 2021

Grano duro: Cia, parte la nuova Commissione Sperimentale Nazionale

Si è tenuta oggi la prima riunione della Commissione Sperimentale Nazionale sul Grano duro, convocata dal Mipaaf. Da parte di Cia-Agricoltori Italiani gli auguri di buon lavoro a tutti i componenti della neonata struttura, che avrà il compito di formulare le tendenze di mercato e i prezzi indicativi del settore.

Si tratta di uno strumento fortemente voluto e sostenuto da Cia, che plaude all’inizio del percorso operativo per la funzionalità della Commissione Unica Nazionale sul grano duro, seppure in una fase sperimentale.

Il grano duro è alla base della pasta, simbolo del Made in Italy nel mondo e della dieta mediterranea, e proprio l’Italia è il primo produttore europeo e il secondo produttore mondiale di grano duro. Per questo, favorire un percorso di maggiore trasparenza delle quotazioni resta uno strumento importante per la filiera grano duro-pasta.

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1 In Evidenza - 22 set 2021

Caro bollette: Anp-Cia, macigno per milioni di pensionati. Governo intervenga

L’aumento in bolletta di luce e gas da ottobre, rischia di rivelarsi una bomba sociale e soprattutto per milioni di pensionati che percepiscono assegni al minimo e che, negli ultimi anni, si sono addirittura visti erodere il potere d’acquisto delle pensioni di oltre il 30%. Il Governo intervenga subito per mettere al sicuro la sussistenza di tanti italiani. Così Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani alla notizia del caro bollette di circa il 40% (per l’elettricità) e del 31% (per il gas) dal prossimo mese e in vista della riunione sul provvedimento che dovrebbe provare a ridurre di un terzo l’impatto da 9 miliardi degli aumenti in arrivo.

Dunque, Anp-Cia sollecita le istituzioni a stringere sulla questione scongiurando il peggio per molti cittadini e per quei pensionati, tanti, che sono già in difficoltà e lottano quotidianamente contro condizioni di vita per nulla dignitose, non avendo la garanzia di beni fondamentali come cibo e spese sanitarie. Problema, sottolinea Anp-Cia, che paralizzerà ancora di più le aree interne e rurali del Paese, come dimostrato anche dalla pandemia, le più carenti di servizi essenziali e socio assistenziali.

Inoltre, Anp-Cia ricorda che nel 2020 sono state oltre 10 milioni, il 59,6% del totale, le pensioni erogate dall’Inps con un importo inferiore a 750 euro, con la percentuale che sale al 72,6% per gli assegni delle donne ed è ben più elevata se si prendono le sole gestioni degli ex lavoratori autonomi. In questo caso, la quota di assegni è al di sotto dei 750 euro mensili.

Dunque, per Anp-Cia, è arrivato il momento di rivedere il sistema della formazione dei costi sulla bolletta, tenuto anche conto del fatto che, attualmente, i cosiddetti “oneri di sistema” incidono fino al 50% del totale rispetto ai consumi reali. Infine, vanno anche mantenute tutte le agevolazioni e i bonus sulle bollette a beneficio dei soggetti con disagio sociale, comprese quelle introdotte per l’emergenza Covid. La difesa dei più deboli resti una priorità come previsto dalla Costituzione. 


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