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1 In Evidenza - 18 ago 2025

Al via la vendemmia 2025 in Abruzzo: qualità alta, ma pesano giacenze e mercati in calo

È partita in Abruzzo la vendemmia 2025, anticipata in molte zone per le varietà bianche e precoci a causa del caldo di inizio stagione. I vignaioli sono già al lavoro tra la Costa dei Trabocchi, le colline teatine, la Valle Peligna e il Teramano. Le prospettive in campagna sono incoraggianti: le rese risultano regolari, lo stato sanitario delle uve è ottimo e, dopo due annate complesse, la produzione appare in ripresa, con aspettative qualitative molto alte.

L’improvviso downburst del 3 agosto caratterizzato da forte vento e grandine ha però colpito a macchia di leopardo diverse aree vitate, dalla costa al Chietino interno fino al Pescarese. A Fossacesia, in particolare, alcuni vigneti hanno subito danni nei filari più esposti.

Il Trebbiano e il Pecorino hanno già raggiunto un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità, offrendo le basi per vini freschi e aromatici. Il Montepulciano, più tardivo, sta beneficiando delle escursioni termiche tra giorno e notte, condizione che favorisce maturazione fenolica e complessità aromatica. Nel complesso, il vigneto Abruzzo si presenta in buona salute e pronto a confermare l’identità territoriale che da sempre contraddistingue i suoi vini.

Accanto alle buone notizie in campagna, rimane però l’incertezza legata al mercato. Le cantine devono fare i conti con giacenze elevate, consumi interni stagnanti e un rallentamento delle esportazioni. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per i dazi statunitensi, che rischiano di pesare ulteriormente sull’export abruzzese. Per affrontare la situazione, la Regione ha scelto di introdurre un blocco temporaneo della produzione, una misura straordinaria volta a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta e a contenere le eccedenze.

“L’annata 2025 ci consegna un quadro incoraggiante sul piano qualitativo”, commenta Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, “Dopo anni difficili, i nostri vigneti hanno reagito bene e la vendemmia promette vini di grande identità. Tuttavia, non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal mercato: consumi fermi, esportazioni rallentate e dazi ci obbligano a ragionare su un modello produttivo più equilibrato, che metta al centro la qualità e il valore del nostro vino. Il blocco temporaneo della produzione deciso dalla Regione va proprio in questa direzione: tutelare i produttori e il giusto rapporto tra domanda e offerta”.

La vendemmia proseguirà a più riprese fino a ottobre, con l’auspicio che il mese in corso non riservi altri eventi climatici estremi. 


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1 In Evidenza - 07 ago 2025

DDL Semplificazioni 2025: tutte le novità per l’agricoltura

Il 4 agosto 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge Semplificazioni, un provvedimento organico volto a snellire oltre 600 procedure entro il 2026.
Tra le misure contenute nel testo, diverse riguardano direttamente il mondo agricolo, con l’obiettivo di ridurre gli oneri burocratici, favorire l’accesso alle agevolazioni fiscali e incentivare la nascita di nuove imprese nel settore primario.

Di seguito un riepilogo delle principali novità per l’agricoltura.

1. Qualifica IAP: più tempo per rispettare i requisiti
Una delle modifiche più rilevanti riguarda la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP).
Chi presenta richiesta potrà, per i primi cinque anni, non rispettare i requisiti economici previsti (percentuale di reddito da lavoro agricolo).

L’obiettivo è favorire l’ingresso di giovani e nuovi agricoltori, dando tempo per avviare l’attività e raggiungere gradualmente i parametri richiesti.

Le Regioni potranno comunque effettuare verifiche al sesto anno per accertare la sussistenza dei requisiti.

2. Semplificazioni fiscali per Transizione 5.0
Per gli investimenti relativi ai beni “Industria 4.0” e “Transizione 5.0”, non sarà più necessario indicare riferimenti normativi su fatture e documenti di trasporto.
Sarà sufficiente un codice univoco definito dall’Agenzia delle Entrate per identificare l’agevolazione.

Inoltre, viene introdotta una procedura di “salvataggio” per le dichiarazioni scartate dal sistema. Se corrette e ritrasmesse entro i termini stabiliti da un prossimo decreto MEF, non comporteranno sanzioni.

3. Semplificazioni nel lavoro agricolo
Il DDL introduce anche interventi mirati sul lavoro nel settore agricolo, in particolare:

Le pubbliche amministrazioni non potranno più richiedere documenti già in loro possesso.

Sarà possibile coinvolgere esperti aziendali nei corsi di formazione degli ITS Academy.

Semplificazioni anche per i corsi di primo soccorso aziendale, che potranno avvalersi della collaborazione di personale sanitario.

4. Ospitalità ammessa tra le attività enoturistiche e oleoturistiche
Un’altra importante novità riguarda le attività turistiche in ambito agricolo.
L’ospitalità entra a pieno titolo tra le attività riconosciute nell’enoturismo e nell’oleoturismo.

Le linee guida nazionali saranno aggiornate per includere anche questa possibilità, aprendo nuove opportunità alle aziende agricole attive nel settore dell’accoglienza.

5. Semplificazioni ambientali e autorizzative
Il DDL interviene anche su aspetti ambientali e autorizzativi:

Le imprese agricole in possesso di autorizzazioni ambientali non saranno più considerate attività insalubri.

Sono previste procedure semplificate per la bonifica dei siti contaminati in aree agricole.

Accelerazioni per i contratti di sviluppo, installazione di insegne d’esercizio, e autorizzazioni uniche SUAP.

Conclusioni
Il DDL Semplificazioni rappresenta un passaggio strategico per rendere il settore agricolo più moderno, accessibile e competitivo, soprattutto per chi intende iniziare un’attività o investire in innovazione.

Molte delle misure entreranno in vigore dopo l’adozione di decreti attuativi: sarà quindi importante seguirne l’evoluzione e aggiornarsi in tempo reale.


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1 In Evidenza - 06 ago 2025

Cia Abruzzo: “Il 3 agosto evento atmosferico di eccezionale violenza: danni tra il 50 e il 90%. Aziende in ginocchio

Un evento meteorologico straordinario per intensità e conseguenze ha colpito nel pomeriggio del 3 agosto vaste aree dell’Abruzzo, provocando danni ingenti alle aziende agricole nei comuni di Fossacesia, Casalincontrada, Bucchianico, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro e Frisa.

Non si è trattato di una semplice grandinata estiva: secondo quanto riportato dai principali siti meteorologici nazionali, l’area è stata interessata da un downburst, un fenomeno caratterizzato da raffiche di vento violente e discendenti, accompagnate da pioggia intensa e grandine, che ha devastato non solo le colture ma anche strutture aziendali, impianti, tettoie, recinzioni e serre.

I danni, stimati tra il 50% e il 90% della produzione di vite, olivo, ortaggi, alberi da frutto, pomodori prossimi alla raccolta, sono stati già segnalati da decine di aziende agricole attraverso il form predisposto da CIA, corredati da fotografie eloquenti che mostrano lo scenario post-evento: filari abbattuti, piante divelte, frutti distrutti, strutture danneggiate o completamente rase al suolo.

"In un attimo abbiamo visto il nostro lavoro andare in fumo", racconta un agricoltore della zona di Frisa, "Le raffiche erano così violente che sembrava un tornado. Le piante sono state gravemente danneggiate compromettendo il prossimo raccolto".

Già nelle ore successive all’evento, CIA Abruzzo ha richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale, ma è fondamentale che emerga chiaramente l’eccezionalità del fenomeno, e non venga confuso con eventi atmosferici ordinari.

"Siamo di fronte a un fenomeno di straordinaria intensità e imprevedibilità, che ha colpito in modo selettivo ma gravissimo alcune delle aree agricole più produttive del nostro territorio", dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Chiediamo che le istituzioni, a tutti i livelli, si attivino con urgenza per sostenere concretamente le aziende colpite, che da sole non possono sostenere questo ennesimo colpo. 

Serve un piano straordinario di ristori e la massima attenzione da parte della Regione”, continua Sichetti, “Come associazione continueremo a monitorare la situazione e a raccogliere segnalazioni dai territori per fornire un quadro completo dei danni, sostenendo passo dopo passo le imprese agricole nel percorso di richiesta di risarcimenti e misure di sostegno”.

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1 In Evidenza - 05 ago 2025

Vino: Cia a Governo, promozione, educazione al consumo, misure compensative e strutturali


Promozione, educazione al consumo, oltre a misure compensative e strutturali. Sono queste le principali richieste di Cia-Agricoltori Italiani al tavolo del vino riunito a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Obiettivo, il rafforzamento e il rilancio di un comparto di punta del Made in Italy agroalimentare, ora sotto scacco sia per la minaccia dei dazi Usa, che per un cambiamento nelle modalità dei consumi (disaffezione nelle fasce più giovanili) e l’incremento dei costi di produzione. A suscitare preoccupazione anche le campagne di comunicazione che si inseriscono in contesti normativi a livello europeo e sconsigliano il consumo di vino per ragioni di salute, senza distinguere tra consumo moderato e abuso, creando preoccupazioni tra i produttori di vino.

Cia ha, dunque, ribadito la necessità di interventi compensativi per indennizzare le aziende dell'effetto dumping, che sarà superiore alle attese, considerando l'incremento dei costi lungo la filiera distributiva e la svalutazione del dollaro. In aggiunta, sono state richieste misure contingenti, quali sgravi fiscali e mutui a tasso agevolato, che possano facilitare l’accesso al credito per le imprese, in particolare per investimenti finalizzati allo sviluppo, consolidamento e innovazione.

Occorre anche una programmazione di interventi a medio e lungo termini, finalizzati a mantenere competitivo il settore con interventi diretti e indiretti. Prioritario, il rafforzamento della promozione e delle iniziative mirate all’educazione al consumo delle giovani generazioni nei mercati maturi e in quelli emergenti, difendendo il vino da pregiudizi e fake news. In ultimo -ma non meno importante- la gestione della produzione di uve in funzione delle richieste di mercato, attraverso una corretta analisi della domanda e dell’offerta, per prevenire potenziali crisi.

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1 In Evidenza - 05 ago 2025

Giovani in agricoltura: tutte le agevolazioni previste dalla Legge 36/2024

A oltre un anno dall’entrata in vigore della Legge n. 36/2024, è utile fare il punto sulle principali misure introdotte per promuovere l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Le agevolazioni, pensate per incentivare il ricambio generazionale, si rivolgono a imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, sia in forma individuale che societaria.

Chi può accedere alle misure
Le agevolazioni si applicano a:

  • Imprenditori agricoli professionali (IAP) e coltivatori diretti di età tra 18 e 40 anni

  • Società di persone e cooperative con almeno il 50% dei soci rientranti nei requisiti

  • Società di capitali con almeno il 50% del capitale sociale e degli organi amministrativi in mano a giovani imprenditori agricoli

Credito d’imposta per la formazione
L’art. 6 della Legge 36/2024 prevede un credito d’imposta pari all’80% delle spese sostenute nel 2024 per la partecipazione a corsi di formazione inerenti alla gestione aziendale. L'importo massimo riconoscibile è di 2.500 euro per beneficiario.

Sono agevolabili anche:

  • Le spese per seminari, coaching e conferenze

  • Le spese di viaggio e soggiorno (fino al 50% del costo totale della formazione)

La domanda deve essere presentata dal 25 agosto al 24 settembre 2025, esclusivamente tramite il software “Gestione Azienda Agricola” messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il credito sarà utilizzabile in compensazione nel modello F24.

Imposta sostitutiva al 12,5% per nuove imprese
L’art. 4 introduce la possibilità per le imprese giovanili che avviano un’attività agricola di applicare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative addizionali e dell’IRAP, con un’aliquota ridotta del 12,5%.

Attenzione: l’agevolazione vale solo per i redditi d’impresa (non per quelli agrari o forfettari) e può essere applicata solo nell’anno di inizio attività e per i quattro anni successivi. L’opzione si esercita nel quadro RQ dei modelli Redditi 2025.

Diritto di prelazione: priorità ai giovani
L’art. 8 modifica l’ordine di priorità nel diritto di prelazione in caso di vendita di terreni agricoli. In presenza di più confinanti, la precedenza spetta:

  • Ai giovani imprenditori agricoli in forma individuale

  • A società di persone o cooperative con almeno metà soci under 41

  • A società di capitali con capitale e CDA composti almeno per metà da giovani

  • A parità di condizioni, prevale chi possiede adeguate competenze tecniche o formative, secondo i criteri stabiliti dal Regolamento UE 2021/2115.

Imposte ridotte per l’acquisto di terreni
A partire dal 1° gennaio 2025, gli atti di compravendita e permuta di terreni agricoli e pertinenze effettuati da giovani imprenditori agricoli beneficiano di un’imposizione ridotta del 40%.

Il beneficio si aggiunge alle agevolazioni già previste per la piccola proprietà contadina (PPC), con una riduzione ulteriore:

  • Imposta di registro: 120 euro (invece di 200)

  • Imposta ipotecaria: 120 euro

  • Imposta catastale: 0,60% (invece dell’1%)

Fondo per il primo insediamento
L’art. 3 istituisce un Fondo nazionale per favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura, con una dotazione di 15 milioni di euro annui a partire dal 2024.

I finanziamenti, co-gestiti con Regioni e Province autonome, sono destinati a sostenere:

  • L’acquisto di terreni, aziende o strutture agricole

  • L’ampliamento aziendale

  • L’acquisto di macchinari e tecnologie innovative

  • Il subentro in imprese agricole esistenti

I criteri operativi saranno stabiliti da un decreto attuativo del Ministero dell’Agricoltura.

Riduzione degli oneri notarili
Per gli atti di compravendita di terreni agricoli con un valore fino a 200.000 euro, stipulati da giovani imprenditori agricoli, il compenso notarile è ridotto del 50%. Una misura concreta per ridurre i costi di accesso alla proprietà fondiaria.

Vendita diretta: spazi riservati nei mercati
L’art. 11 consente ai Comuni di riservare fino al 50% dei posteggi nei mercati agricoli su aree pubbliche alle imprese agricole giovanili.
L’obiettivo è favorire la vendita diretta e il contatto tra produttore e consumatore.

Conclusioni
La Legge 36/2024 rappresenta un pacchetto organico di misure pensate per facilitare il ricambio generazionale e rafforzare l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo.
Con diverse scadenze in arrivo e modalità operative già definite per alcune misure, è fondamentale che i giovani agricoltori, i tecnici del settore e i consulenti si attivino per cogliere tutte le opportunità disponibili.

Rivolgiti all'ufficio Cia a te più vicino.

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1 In Evidenza - 04 ago 2025

Maltempo: Cia Abruzzo chiede stato di calamità per Fossacesia e Comuni limitrofi

CIA Abruzzo lancia un appello urgente alla Regione Abruzzo e alla Protezione Civile per affrontare la gravissima emergenza che ha colpito il territorio di Fossacesia e i Comuni limitrofi in provincia di Chieti, devastati dal violento nubifragio e dalle forti raffiche di vento che si sono abbattuti sull’area nella giornata di domenica 3 agosto 2025.

I danni riportati dalle aziende agricole sono enormi e diffusi: interi vigneti distrutti, uliveti e frutteti compromessi, ortaggi in pieno campo completamente perduti. Gravi le ripercussioni anche sulle strutture agricole: serre divelte, magazzini danneggiati, recinzioni e impianti di irrigazione compromessi, oltre a numerose attrezzature rese inutilizzabili.

"Parliamo di aziende familiari, che oggi si ritrovano senza raccolto, con strutture da ricostruire e una crisi di liquidità insostenibile”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “Il rischio concreto è che molte di queste imprese non riescano a rialzarsi."

CIA Abruzzo ha già formalmente richiesto:

  • un immediato monitoraggio dei danni da parte degli uffici regionali competenti;

  • la dichiarazione dello stato di calamità naturale per Fossacesia e i comuni colpiti;

  • l'attivazione urgente di tutti gli strumenti di sostegno previsti, incluso l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale, contributi a fondo perduto, sospensione di imposte e contributi, e moratorie sui mutui.

"La Regione agisca con tempestività”, conclude Sichetti, “La sopravvivenza di tante imprese agricole e la tenuta del territorio passano dalla capacità di rispondere subito a questa emergenza."

CIA Abruzzo si rende disponibile per supportare le operazioni di ricognizione e favorire il dialogo tra le istituzioni e le aziende colpite.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 26 ott 2021

Rincari: Cia, si specula su prezzi materie prime. Intervenire sulla catena del valore

I prezzi di concimi, gasolio ed energia, ma anche di plastiche per il confezionamento, sono arrivati alle stelle, raddoppiati e portati anche oltre il 50%. Cavalcando la crisi economica per l’emergenza sanitaria, si sta speculando sulle materie prime, mettendo in seria difficoltà la produzione agricola e zootecnica di un intero Paese, quando in realtà è il motore agroalimentare su cui si è sostenuta l’Italia per quasi due anni di pandemia. Così Cia-Agricoltori Italiani in merito ai rincari vertiginosi che stanno impattando, pesantemente, sui costi di produzione di milioni di imprese agricole nazionali, spinte al limite della sostenibilità e, quindi, a rischio interruzione attività.  

In tutta Italia, dichiara Cia, non c’è settore al riparo. La semina e la pre-semina di grano e, quindi, la produzione 2021-2022 è in forte discussione per molte aziende. L’aumento dei prezzi della materia prima, infatti, non arriverà mai a pareggiare quello dei costi di produzione e nello specifico di concimi come il nitrato ammonico, salito a +30% (da 46 euro/qt a 75 euro/qt) e dell’urea aumentato del 40% (da 55 euro/qt a 88 euro/qt). Sostanze che sono, ovviamente, altrettanto importanti per la preparazione di gran parte dei terreni agricoli e per molte altre colture di stagione, fino a incidere su quantità e qualità del prodotto finale. Stesso discorso può farsi per il comparto zootecnico e allevatoriale. I rialzi su mais (+50%) e soia (+80%) rendono decisamente poco remunerativa la produzione di carne di qualità controllata, soprattutto dove ci sono contratti di filiera con le principali catene della Grande distribuzione. E ancora, i rincari fino al 50% su gasolio, energia e plastiche, oltre quelli sugli alimenti per gli animali, mettono ko gli allevatori di vacche da latte per i quali è già una sfida, la conquista di un aumento di almeno 5 cent al litro sul prezzo del latte.

“Siamo in una fase chiaramente speculativa -interviene Gabriele Carenini della giunta nazionale di Cia- e bisogna intervenire, come l’organizzazione sostiene da tempo, lungo la catena del valore e della distribuzione. Va reso democratico il processo di redistribuzione del valore che paga il consumatore finale. Perché gli agricoltori attraggono ancora troppo poco e non hanno alcuna garanzia di reddito. Il governo vigili su quanto sta accadendo -conclude Carenini- e, sempre con le istituzioni, si ragioni seriamente per la competitività delle imprese italiane e la priorità rappresentata dal reddito. Serve un vero ‘Patto di sistema’ che incentivi aggregazione, promozione unitaria, sviluppo dell’economia contrattuale, contrasto alle pratiche commerciali sleali e operatività piena dell’interprofessione. Altrimenti, dimentichiamoci il raggiungimento di standard di sostenibilità degni del Green Deal Ue”. 


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1 In Evidenza - 26 ott 2021

Dall’Assemblea di Donne in Campo-Cia arriva il “Manifesto per la Terra”

Un’alleanza “fortissima” tra le donne di tutto il mondo “per la vita, l’ambiente e la pace, per costruire un mondo migliore”. Perché oggi, dopo una pandemia globale e alle soglie di grandi cambiamenti e nuove sfide, da quelle geopolitiche a quelle climatiche, “le donne devono essere là dove si decide. Ѐ un’occasione storica e una grande battaglia per la governance”. Questo l’obiettivo del “Manifesto delle donne per la Terra”, una Carta dei valori ma anche un Documento programmatico, presentato da Donne in Campo, l’associazione al femminile di Cia-Agricoltori Italiani, in occasione dell’Assemblea annuale che si è tenuta a Pompei.

            “Dobbiamo dare forza alle donne perché guidino culturalmente e democraticamente le prospettive comuni -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo, Pina Terenzi-. C'è bisogno di una visione univoca tra le donne che sono nei luoghi strategici del pianeta, nelle campagne, ma anche alla guida degli Stati in Africa, Asia, America Latina”. In questa fase “le sfide non sono distinguibili: la battaglia per un’agricoltura competente, quella per la sopravvivenza dell’umanità, per i diritti dei più deboli, per la giustizia, la nutrizione, la salute e l’educazione. Per questo -ha spiegato Terenzi- le donne impegnate in agricoltura vogliono far sentire la propria voce, insieme a quella di tutte le altre”.

            In particolare, come associazione Donne in Campo, in rappresentanza delle oltre 200.000 imprenditrici agricole italiane e del 40% della forza lavoro del comparto, “pensiamo che l’agricoltura del futuro debba nutrire la salute e il benessere, ricamare paesaggi, intessere comunità, produrre biomateriali, conservare biodiversità e tradizioni, custodire semi, coltivare foreste, fornire fitoterapici, ristabilire equilibri naturali -ha evidenziato Terenzi-. L’etica del produrre è la nostra visione”.

            Il “Manifesto per la Terra” è stato liberamente ispirato dalle parole di Albertina Soliani, presidente dell’Istituto Alcide Cervi e speciale madrina dell’Assemblea delle Donne in Campo: “Vogliamo ricucire gli strappi tra passato e futuro -ha dichiarato- figlie di un’epoca di donne che ha fatto la storia, ma anche madri di una nuova generazione, che dovrà conservare la forza dei nostri valori”.

Ospiti dell’iniziativa anche la vicepresidente dell’Anp, l’associazione pensionati di Cia, Anna Graglia e la presidente dell’Agia, l’associazione giovani di Cia, Liana Agostinelli. Ampio spazio, poi, alle testimonianze delle Donne in Campo su valore etico del cibo e agricoltura sociale e sostenibile: Luisa Broggini e Camilla Crugnola degli Orti Broggini (Varese), Francesca Mantovani della Copaps Coop onlus (Sasso Marconi - Bologna), Paola Fattorini della Fattoria didattica l’Asino che ride (Ancona) e Concetta La Rocca del Parco del Pollino (Matera). Nel suo video-saluto, l’eurodeputata Pina Picierno ha quindi descritto l’impegno sulla Pac a favore delle donne, mentre la segretaria generale dell’OMA Arianna Giuliodori ha ricordato come l’Organizzazione Mondiale degli Agricoltori crede fortemente nella natura multidimensionale del settore, non soltanto per la lotta all’insicurezza alimentare e al cambiamento climatico, ma anche come veicolo di sviluppo sociale ed economico. 

“Ringrazio Donne in Campo per il lavoro che fa e per l’impegno che mette a sostegno delle imprenditrici agricole -ha sottolineato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino, chiudendo l’Assemblea-. Fortunatamente, in una società che evolve con fatica, la forza, la determinazione, l’intraprendenza e il merito delle donne si impone sempre di più. E sono tutte caratteristiche che servono ancora di più oggi, di fronte a un momento storico così strategico, così delicato, in cui Cia vuole esserci e dare il suo contributo di visione e di progetti”.

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2 In Evidenza - 25 ott 2021

Contributi per la prevenzione danni causati da cinghiali alle produzioni agricole

Riaperto il bando per l’accesso ai contributi per la prevenzione dei danni da cinghiali alle produzioni agricole nel comprensorio dell'ATC Vastese. Possono accedere al bando esclusivamente imprese agricole, agricoltori o imprenditori professionali iscritti all'INPS, che svolgono tale attività in modo esclusivo. Il bando prevede la concessione di contributi per l'acquisto di recinzioni elettriche mobili a due o più fili. Ogni richiedente può presentare un'unica istanza. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata a lunedì 6 dicembre, ore 12:00.

Maggiori dettagli nel bando in allegato.

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1 In Evidenza - 21 ott 2021

Cinghiali: Cia, no a estensione divieto caccia in caso di stato calamità per incendi

No a misure estensive del divieto di caccia, in caso di dichiarazione dello stato di calamità per gli incendi boschivi. Così Cia-Agricoltori Italiani, dopo le proposte di emendamento in sede di conversione del decreto-legge 8 settembre 2021, n. 120, che dispone misure di contrasto agli incendi boschivi. L’allargamento del divieto dell’esercizio venatorio a Comuni e Regioni in zone molto più ampie rispetto a quelle percorse dal fuoco, farebbe temere un’ulteriore diffusione della fauna selvatica, in particolare di alcune specie come i cinghiali.

Cia-Agricoltori Italiani chiede pertanto un forte impegno delle forze politiche a opporsi all’approvazione di tali proposte. I danni causati dagli ungulati -sottolinea Cia- sono sempre maggiori per le aziende agricole, arrivate all’esasperazione, e sono in costante aumento anche i rischi per l’incolumità dei cittadini, non solo nelle aree rurali.

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1 In Evidenza - 21 ott 2021

Eima 2021: Agia-Cia, dagli under 20 macchine hi-tech per l’agricoltura eroica

Un drone “terreno” per campi in pendenza, con motore elettrico, impianto satellitare e sensori che monitorano, in tempo reale, lo stato fisiologico delle piante e, quindi, aiutano a prevenire malattie, ridurre sprechi e rendere competitiva anche l’agricoltura eroica sopra i 700 mt. Un dirigibile ecosostenibile con un grande ombrello capovolto per intercettare e poi aspirare e raccogliere le olive dall’alto. Serve in zone impervie, ma dove l’altitudine è sinonimo di esclusiva qualità dell’olio. E ancora, un esoscheletro ispirato alla saga di Star Wars, ma più realistico, per supportare e potenziare il lavoro dell’uomo quando troppo gravoso o in aree difficili da raggiungere. Sono questi alcuni dei più visionari e sostenibili, prototipi tecnologici messi a punto da Under 20 per migliorare l’agricoltura delle aree interne d’Italia, nonché i primi tre classificati del contest “La macchina agricola che vorrei!” ideato per studenti di scuole superiori da Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani con FederUnacoma e Rete Istituti Agrari Senza Frontiere. Oggi, a EIMA International 2021, in occasione dell’Assemblea nazionale di Agia-Cia, la premiazione che finanzia la ricerca nelle scuole e crea nuove sinergie con i costruttori di macchinari per il settore.

            Grande soddisfazione da parte di Agia-Cia, dunque, per un’iniziativa che ha fatto emergere, ancora una volta, il grande potenziale per l’agricoltura, rappresentato dalle giovani generazioni. Non a caso, sottolinea l’Associazione, in dieci anni, il numero degli imprenditori agricoli laureati è raddoppiato (dal 10 al 20%) e le aziende del settore condotte da giovani, in controtendenza rispetto ad altri settori produttivi, sono aumentate del 5% negli ultimi 5 anni, portando i giovani agricoltori e allevatori a superare quota 50 mila e a rappresentare, nel settore, il 20% dei più interessati investitori in chiave sostenibile e innovativa.

            Nel dettaglio, i tre progetti vincitori del contest -nell’ordine “My S.A.S. - My Smart Agricultural Sensor” (Ist. Omnicomprensivo del Fortore Riccia - Sant’Elia, CB); “DirigibilITA” (Ist. Einaudi-Alvaro - Palmi, RC) e “Camminatore I-TA21” (Ist. Einaudi-Alvaro - Palmi, RC)- sono stati selezionati, da una giuria di esperti, tra più di 100 proposte, arrivate da 37 Istituti agrari che con la Rete Ita senza Frontiere riunisce oltre 7 mila studenti in tutta Italia, diversi dei quali già coinvolti, tra il 2020 e il 2021, in webinar online su meccanica agricola e centralità zone rurali, già protagoniste del progetto nazionale Cia “Il Paese che Vogliamo”.

            Ad accomunare, infatti, molte delle idee presentate, tanta analisi di settore e sul territorio, attività sollecitata dalla consapevolezza che difficoltà d’accesso per morfologia del Paese e gap infrastrutturale, sia fisico che digitale, rappresentino ancora il vero grande limite allo sviluppo agricolo e, quindi, economico di gran parte della dorsale appenninica dove vivono 12 milioni di persone. Ma non è tutto, precisa Agia-Cia. La rivoluzione digitale ed ecologica del New Green Deal Ue, richiede anche un cambio di passo culturale.

            “In primo luogo -è intervenuto il presidente di Agia-Cia, Stefano Francia- occorre intervenire nelle scuole superiori a indirizzo agrario dove, negli ultimi 10 anni, la riforma non ha valorizzato l’insegnamento delle materie tecnico-scientifiche, portate a sole 32 ore settimanali, e si è persa, per esempio, la meccanica agraria. Un danno notevole anche per le imprese, se si tiene conto del lavoro autonomo. Poi -ha aggiunto Francia- dobbiamo chiudere il cerchio sul Data Governance Act, necessario a riportare equità e inclusione sulla proprietà dei dati e, quindi, a restituire valore ai suoi diretti produttori. Nel nostro caso, gli imprenditori agricoli che devono poter essere riconosciuti proprietari dei dati che forniscono dai campi e beneficiare dei risultati che con essi vengono raggiunti da ricerca e industria”.

            Su questi due fronti, Agia-Cia è tornata a fare il punto nella sua Assemblea nazionale a Eima International, forte di una lunga importante collaborazione con FederUnacoma proprio per investire insieme su formazione e innovazione nel campo della meccanica agricola. Inoltre, Agia-Cia è interlocutore di riferimento per la Commissione Ue nella stesura del documento per un quadro giuridico comune sulla gestione del dato.

            “Infine -ha concluso Francia- non è pensabile tirare in ballo il mondo dell’istruzione, come le istituzioni nazionali ed europee, affinché valorizzino competenze e risorse, se come organizzazioni del comparto agricolo non guidiamo la transizione digitale anche al nostro interno e attraverso i servizi per gli associati. Per questo Cia ha già siglato un accordo con xFarm, Image Line e Ruralset, tra i più interessanti e promettenti player dell’agritech italiano”.

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1 In Evidenza - 20 ott 2021

Ue: Cia, avanti su “Farm to Fork” con azioni e incentivi ad agricoltori per la transizione

L’approvazione da parte del Parlamento Ue della relazione sulla strategia “Farm to Fork” segna l’inizio di un percorso importante per il futuro dell’agricoltura europea, che non può prescindere dal protagonismo degli agricoltori e da azioni concrete a sostegno della transizione. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta il via libera oggi da Strasburgo con 452 voti a favore.

            Le proposte approvate dal Parlamento europeo migliorano, su alcuni aspetti, i contenuti della strategia F2F presentata dalla Commissione, mentre su altri inseriscono ulteriori elementi di preoccupazione. Rispetto all’individuazione di nuovi obiettivi vincolanti a discapito del settore zootecnico o all’ipotesi di sistemi di etichettatura poco trasparenti come il Nutriscore, Cia insiste sulla necessità di trovare soluzioni e nuove opportunità, da un lato con investimenti in ricerca e innovazione e, dall’altro, con etichette condivise finalizzate a informare e non a condizionare le scelte alimentari dei consumatori.

            Agli agricoltori va data la possibilità di contribuire alla transizione ecologica europea, ma con pragmatismo e coerenza. Cia condivide la volontà dell’Europa di rendere il sistema agroalimentare ancora più green, senza dimenticare però la necessità di riconoscere e compensare i comportamenti virtuosi e guardando sempre all’obiettivo imprescindibile della sostenibilità economica delle imprese, senza la quale non è possibile neppure la sostenibilità ambientale e sociale.

            Per Cia, inoltre, è fondamentale che la Commissione adesso tenga conto della posizione del Parlamento Ue sulla necessità di avere una valutazione di impatto ex-ante complessiva e approfondita della “Farm to Fork”, come sostenuto nell’emendamento approvato proposto dall’onorevole Herbert Dorfmann. Diversi studi pubblicati nelle ultime settimane, infatti, continuano a evidenziare la forte possibilità che, applicando la strategia F2F si potrà andare incontro a una riduzione della produzione agricola europea con conseguente aumento dei costi di produzione. Bisogna scongiurare che future proposte legislative si traducano in ulteriori aggravi burocratici per gli agricoltori, penalizzando realtà produttive che svolgono un ruolo chiave per la sostenibilità con la salvaguardia dei territori e delle aree rurali.

            Nei prossimi mesi -conclude Cia- ci impegneremo affinché l’Europa presenti norme che si traducano in opportunità concrete per le imprese, contando ancora sul supporto del Parlamento. Il percorso segnato dalla strategia F2F dovrà essere incluso anche nelle scelte strategiche del Piano Nazionale della futura Pac, che dovrà includere azioni e incentivi concreti alle aziende impegnate nell’obiettivo di un sistema produttivo ancora più sano, equo e rispettoso dell’ambiente.

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