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1 In Evidenza - 18 ago 2025

Al via la vendemmia 2025 in Abruzzo: qualità alta, ma pesano giacenze e mercati in calo

È partita in Abruzzo la vendemmia 2025, anticipata in molte zone per le varietà bianche e precoci a causa del caldo di inizio stagione. I vignaioli sono già al lavoro tra la Costa dei Trabocchi, le colline teatine, la Valle Peligna e il Teramano. Le prospettive in campagna sono incoraggianti: le rese risultano regolari, lo stato sanitario delle uve è ottimo e, dopo due annate complesse, la produzione appare in ripresa, con aspettative qualitative molto alte.

L’improvviso downburst del 3 agosto caratterizzato da forte vento e grandine ha però colpito a macchia di leopardo diverse aree vitate, dalla costa al Chietino interno fino al Pescarese. A Fossacesia, in particolare, alcuni vigneti hanno subito danni nei filari più esposti.

Il Trebbiano e il Pecorino hanno già raggiunto un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità, offrendo le basi per vini freschi e aromatici. Il Montepulciano, più tardivo, sta beneficiando delle escursioni termiche tra giorno e notte, condizione che favorisce maturazione fenolica e complessità aromatica. Nel complesso, il vigneto Abruzzo si presenta in buona salute e pronto a confermare l’identità territoriale che da sempre contraddistingue i suoi vini.

Accanto alle buone notizie in campagna, rimane però l’incertezza legata al mercato. Le cantine devono fare i conti con giacenze elevate, consumi interni stagnanti e un rallentamento delle esportazioni. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per i dazi statunitensi, che rischiano di pesare ulteriormente sull’export abruzzese. Per affrontare la situazione, la Regione ha scelto di introdurre un blocco temporaneo della produzione, una misura straordinaria volta a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta e a contenere le eccedenze.

“L’annata 2025 ci consegna un quadro incoraggiante sul piano qualitativo”, commenta Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, “Dopo anni difficili, i nostri vigneti hanno reagito bene e la vendemmia promette vini di grande identità. Tuttavia, non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal mercato: consumi fermi, esportazioni rallentate e dazi ci obbligano a ragionare su un modello produttivo più equilibrato, che metta al centro la qualità e il valore del nostro vino. Il blocco temporaneo della produzione deciso dalla Regione va proprio in questa direzione: tutelare i produttori e il giusto rapporto tra domanda e offerta”.

La vendemmia proseguirà a più riprese fino a ottobre, con l’auspicio che il mese in corso non riservi altri eventi climatici estremi. 


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1 In Evidenza - 07 ago 2025

DDL Semplificazioni 2025: tutte le novità per l’agricoltura

Il 4 agosto 2025 il Consiglio dei Ministri ha approvato il Disegno di Legge Semplificazioni, un provvedimento organico volto a snellire oltre 600 procedure entro il 2026.
Tra le misure contenute nel testo, diverse riguardano direttamente il mondo agricolo, con l’obiettivo di ridurre gli oneri burocratici, favorire l’accesso alle agevolazioni fiscali e incentivare la nascita di nuove imprese nel settore primario.

Di seguito un riepilogo delle principali novità per l’agricoltura.

1. Qualifica IAP: più tempo per rispettare i requisiti
Una delle modifiche più rilevanti riguarda la qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale (IAP).
Chi presenta richiesta potrà, per i primi cinque anni, non rispettare i requisiti economici previsti (percentuale di reddito da lavoro agricolo).

L’obiettivo è favorire l’ingresso di giovani e nuovi agricoltori, dando tempo per avviare l’attività e raggiungere gradualmente i parametri richiesti.

Le Regioni potranno comunque effettuare verifiche al sesto anno per accertare la sussistenza dei requisiti.

2. Semplificazioni fiscali per Transizione 5.0
Per gli investimenti relativi ai beni “Industria 4.0” e “Transizione 5.0”, non sarà più necessario indicare riferimenti normativi su fatture e documenti di trasporto.
Sarà sufficiente un codice univoco definito dall’Agenzia delle Entrate per identificare l’agevolazione.

Inoltre, viene introdotta una procedura di “salvataggio” per le dichiarazioni scartate dal sistema. Se corrette e ritrasmesse entro i termini stabiliti da un prossimo decreto MEF, non comporteranno sanzioni.

3. Semplificazioni nel lavoro agricolo
Il DDL introduce anche interventi mirati sul lavoro nel settore agricolo, in particolare:

Le pubbliche amministrazioni non potranno più richiedere documenti già in loro possesso.

Sarà possibile coinvolgere esperti aziendali nei corsi di formazione degli ITS Academy.

Semplificazioni anche per i corsi di primo soccorso aziendale, che potranno avvalersi della collaborazione di personale sanitario.

4. Ospitalità ammessa tra le attività enoturistiche e oleoturistiche
Un’altra importante novità riguarda le attività turistiche in ambito agricolo.
L’ospitalità entra a pieno titolo tra le attività riconosciute nell’enoturismo e nell’oleoturismo.

Le linee guida nazionali saranno aggiornate per includere anche questa possibilità, aprendo nuove opportunità alle aziende agricole attive nel settore dell’accoglienza.

5. Semplificazioni ambientali e autorizzative
Il DDL interviene anche su aspetti ambientali e autorizzativi:

Le imprese agricole in possesso di autorizzazioni ambientali non saranno più considerate attività insalubri.

Sono previste procedure semplificate per la bonifica dei siti contaminati in aree agricole.

Accelerazioni per i contratti di sviluppo, installazione di insegne d’esercizio, e autorizzazioni uniche SUAP.

Conclusioni
Il DDL Semplificazioni rappresenta un passaggio strategico per rendere il settore agricolo più moderno, accessibile e competitivo, soprattutto per chi intende iniziare un’attività o investire in innovazione.

Molte delle misure entreranno in vigore dopo l’adozione di decreti attuativi: sarà quindi importante seguirne l’evoluzione e aggiornarsi in tempo reale.


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1 In Evidenza - 06 ago 2025

Cia Abruzzo: “Il 3 agosto evento atmosferico di eccezionale violenza: danni tra il 50 e il 90%. Aziende in ginocchio

Un evento meteorologico straordinario per intensità e conseguenze ha colpito nel pomeriggio del 3 agosto vaste aree dell’Abruzzo, provocando danni ingenti alle aziende agricole nei comuni di Fossacesia, Casalincontrada, Bucchianico, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro e Frisa.

Non si è trattato di una semplice grandinata estiva: secondo quanto riportato dai principali siti meteorologici nazionali, l’area è stata interessata da un downburst, un fenomeno caratterizzato da raffiche di vento violente e discendenti, accompagnate da pioggia intensa e grandine, che ha devastato non solo le colture ma anche strutture aziendali, impianti, tettoie, recinzioni e serre.

I danni, stimati tra il 50% e il 90% della produzione di vite, olivo, ortaggi, alberi da frutto, pomodori prossimi alla raccolta, sono stati già segnalati da decine di aziende agricole attraverso il form predisposto da CIA, corredati da fotografie eloquenti che mostrano lo scenario post-evento: filari abbattuti, piante divelte, frutti distrutti, strutture danneggiate o completamente rase al suolo.

"In un attimo abbiamo visto il nostro lavoro andare in fumo", racconta un agricoltore della zona di Frisa, "Le raffiche erano così violente che sembrava un tornado. Le piante sono state gravemente danneggiate compromettendo il prossimo raccolto".

Già nelle ore successive all’evento, CIA Abruzzo ha richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale, ma è fondamentale che emerga chiaramente l’eccezionalità del fenomeno, e non venga confuso con eventi atmosferici ordinari.

"Siamo di fronte a un fenomeno di straordinaria intensità e imprevedibilità, che ha colpito in modo selettivo ma gravissimo alcune delle aree agricole più produttive del nostro territorio", dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Chiediamo che le istituzioni, a tutti i livelli, si attivino con urgenza per sostenere concretamente le aziende colpite, che da sole non possono sostenere questo ennesimo colpo. 

Serve un piano straordinario di ristori e la massima attenzione da parte della Regione”, continua Sichetti, “Come associazione continueremo a monitorare la situazione e a raccogliere segnalazioni dai territori per fornire un quadro completo dei danni, sostenendo passo dopo passo le imprese agricole nel percorso di richiesta di risarcimenti e misure di sostegno”.

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1 In Evidenza - 05 ago 2025

Vino: Cia a Governo, promozione, educazione al consumo, misure compensative e strutturali


Promozione, educazione al consumo, oltre a misure compensative e strutturali. Sono queste le principali richieste di Cia-Agricoltori Italiani al tavolo del vino riunito a Palazzo Chigi alla presenza del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Obiettivo, il rafforzamento e il rilancio di un comparto di punta del Made in Italy agroalimentare, ora sotto scacco sia per la minaccia dei dazi Usa, che per un cambiamento nelle modalità dei consumi (disaffezione nelle fasce più giovanili) e l’incremento dei costi di produzione. A suscitare preoccupazione anche le campagne di comunicazione che si inseriscono in contesti normativi a livello europeo e sconsigliano il consumo di vino per ragioni di salute, senza distinguere tra consumo moderato e abuso, creando preoccupazioni tra i produttori di vino.

Cia ha, dunque, ribadito la necessità di interventi compensativi per indennizzare le aziende dell'effetto dumping, che sarà superiore alle attese, considerando l'incremento dei costi lungo la filiera distributiva e la svalutazione del dollaro. In aggiunta, sono state richieste misure contingenti, quali sgravi fiscali e mutui a tasso agevolato, che possano facilitare l’accesso al credito per le imprese, in particolare per investimenti finalizzati allo sviluppo, consolidamento e innovazione.

Occorre anche una programmazione di interventi a medio e lungo termini, finalizzati a mantenere competitivo il settore con interventi diretti e indiretti. Prioritario, il rafforzamento della promozione e delle iniziative mirate all’educazione al consumo delle giovani generazioni nei mercati maturi e in quelli emergenti, difendendo il vino da pregiudizi e fake news. In ultimo -ma non meno importante- la gestione della produzione di uve in funzione delle richieste di mercato, attraverso una corretta analisi della domanda e dell’offerta, per prevenire potenziali crisi.

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1 In Evidenza - 05 ago 2025

Giovani in agricoltura: tutte le agevolazioni previste dalla Legge 36/2024

A oltre un anno dall’entrata in vigore della Legge n. 36/2024, è utile fare il punto sulle principali misure introdotte per promuovere l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo. Le agevolazioni, pensate per incentivare il ricambio generazionale, si rivolgono a imprenditori agricoli di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, sia in forma individuale che societaria.

Chi può accedere alle misure
Le agevolazioni si applicano a:

  • Imprenditori agricoli professionali (IAP) e coltivatori diretti di età tra 18 e 40 anni

  • Società di persone e cooperative con almeno il 50% dei soci rientranti nei requisiti

  • Società di capitali con almeno il 50% del capitale sociale e degli organi amministrativi in mano a giovani imprenditori agricoli

Credito d’imposta per la formazione
L’art. 6 della Legge 36/2024 prevede un credito d’imposta pari all’80% delle spese sostenute nel 2024 per la partecipazione a corsi di formazione inerenti alla gestione aziendale. L'importo massimo riconoscibile è di 2.500 euro per beneficiario.

Sono agevolabili anche:

  • Le spese per seminari, coaching e conferenze

  • Le spese di viaggio e soggiorno (fino al 50% del costo totale della formazione)

La domanda deve essere presentata dal 25 agosto al 24 settembre 2025, esclusivamente tramite il software “Gestione Azienda Agricola” messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Il credito sarà utilizzabile in compensazione nel modello F24.

Imposta sostitutiva al 12,5% per nuove imprese
L’art. 4 introduce la possibilità per le imprese giovanili che avviano un’attività agricola di applicare un’imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative addizionali e dell’IRAP, con un’aliquota ridotta del 12,5%.

Attenzione: l’agevolazione vale solo per i redditi d’impresa (non per quelli agrari o forfettari) e può essere applicata solo nell’anno di inizio attività e per i quattro anni successivi. L’opzione si esercita nel quadro RQ dei modelli Redditi 2025.

Diritto di prelazione: priorità ai giovani
L’art. 8 modifica l’ordine di priorità nel diritto di prelazione in caso di vendita di terreni agricoli. In presenza di più confinanti, la precedenza spetta:

  • Ai giovani imprenditori agricoli in forma individuale

  • A società di persone o cooperative con almeno metà soci under 41

  • A società di capitali con capitale e CDA composti almeno per metà da giovani

  • A parità di condizioni, prevale chi possiede adeguate competenze tecniche o formative, secondo i criteri stabiliti dal Regolamento UE 2021/2115.

Imposte ridotte per l’acquisto di terreni
A partire dal 1° gennaio 2025, gli atti di compravendita e permuta di terreni agricoli e pertinenze effettuati da giovani imprenditori agricoli beneficiano di un’imposizione ridotta del 40%.

Il beneficio si aggiunge alle agevolazioni già previste per la piccola proprietà contadina (PPC), con una riduzione ulteriore:

  • Imposta di registro: 120 euro (invece di 200)

  • Imposta ipotecaria: 120 euro

  • Imposta catastale: 0,60% (invece dell’1%)

Fondo per il primo insediamento
L’art. 3 istituisce un Fondo nazionale per favorire il primo insediamento dei giovani in agricoltura, con una dotazione di 15 milioni di euro annui a partire dal 2024.

I finanziamenti, co-gestiti con Regioni e Province autonome, sono destinati a sostenere:

  • L’acquisto di terreni, aziende o strutture agricole

  • L’ampliamento aziendale

  • L’acquisto di macchinari e tecnologie innovative

  • Il subentro in imprese agricole esistenti

I criteri operativi saranno stabiliti da un decreto attuativo del Ministero dell’Agricoltura.

Riduzione degli oneri notarili
Per gli atti di compravendita di terreni agricoli con un valore fino a 200.000 euro, stipulati da giovani imprenditori agricoli, il compenso notarile è ridotto del 50%. Una misura concreta per ridurre i costi di accesso alla proprietà fondiaria.

Vendita diretta: spazi riservati nei mercati
L’art. 11 consente ai Comuni di riservare fino al 50% dei posteggi nei mercati agricoli su aree pubbliche alle imprese agricole giovanili.
L’obiettivo è favorire la vendita diretta e il contatto tra produttore e consumatore.

Conclusioni
La Legge 36/2024 rappresenta un pacchetto organico di misure pensate per facilitare il ricambio generazionale e rafforzare l’imprenditoria giovanile nel settore agricolo.
Con diverse scadenze in arrivo e modalità operative già definite per alcune misure, è fondamentale che i giovani agricoltori, i tecnici del settore e i consulenti si attivino per cogliere tutte le opportunità disponibili.

Rivolgiti all'ufficio Cia a te più vicino.

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1 In Evidenza - 04 ago 2025

Maltempo: Cia Abruzzo chiede stato di calamità per Fossacesia e Comuni limitrofi

CIA Abruzzo lancia un appello urgente alla Regione Abruzzo e alla Protezione Civile per affrontare la gravissima emergenza che ha colpito il territorio di Fossacesia e i Comuni limitrofi in provincia di Chieti, devastati dal violento nubifragio e dalle forti raffiche di vento che si sono abbattuti sull’area nella giornata di domenica 3 agosto 2025.

I danni riportati dalle aziende agricole sono enormi e diffusi: interi vigneti distrutti, uliveti e frutteti compromessi, ortaggi in pieno campo completamente perduti. Gravi le ripercussioni anche sulle strutture agricole: serre divelte, magazzini danneggiati, recinzioni e impianti di irrigazione compromessi, oltre a numerose attrezzature rese inutilizzabili.

"Parliamo di aziende familiari, che oggi si ritrovano senza raccolto, con strutture da ricostruire e una crisi di liquidità insostenibile”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “Il rischio concreto è che molte di queste imprese non riescano a rialzarsi."

CIA Abruzzo ha già formalmente richiesto:

  • un immediato monitoraggio dei danni da parte degli uffici regionali competenti;

  • la dichiarazione dello stato di calamità naturale per Fossacesia e i comuni colpiti;

  • l'attivazione urgente di tutti gli strumenti di sostegno previsti, incluso l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale, contributi a fondo perduto, sospensione di imposte e contributi, e moratorie sui mutui.

"La Regione agisca con tempestività”, conclude Sichetti, “La sopravvivenza di tante imprese agricole e la tenuta del territorio passano dalla capacità di rispondere subito a questa emergenza."

CIA Abruzzo si rende disponibile per supportare le operazioni di ricognizione e favorire il dialogo tra le istituzioni e le aziende colpite.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 02 ago 2021

Abruzzo, incendi sulla costa Adriatica: le fiamme minacciano le aziende agricole

Gli incendi di vaste proporzioni delle ultime ore sulla costa Adriatica hanno distrutto non solo gran parte della vegetazione ma anche diversi terreni coltivati. Ad aggravare la conta dei danni, infatti, è la stima delle aziende agricole colpite dal rogo. 

“Nei prossimi giorni cercheremo di quantificare i danni e studiare proposte concrete per ottenere adeguati sostegni alle aziende agricole danneggiate”, afferma Nicola Sichetti, Presidente di Cia-Agricoltori Italiani Chieti-Pescara, ”Durante la stagione estiva il rischio di incendi aumenta notevolmente soprattutto quando, oltre al grande caldo, si verificano venti forti. Se a tutto ciò si aggiunge anche l’abbandono e l’incuria dei terreni, con il proliferare di rovi e sterpaglia, le conseguenze in caso di incendio sono devastanti, come quelle che abbiamo vissuto nelle ultime ore”. 

L’agricoltura riveste un ruolo importante nel presidio, nella custodia e nella gestione del territorio, compreso la prevenzione degli incendi e di altri disastri ambientali. Gli agricoltori oltre a tenere necessariamente puliti i propri appezzamenti, possono svolgere, anche in convenzione con vari Enti locali, diversi interventi di manutenzione ordinaria del territorio circostante, per la cura e l’eliminazione della vegetazione in eccesso, per la pulizia dei canali e dei bordi delle strade, per il consolidamento dei versanti. 

Per questi cosiddetti servizi ecosistemici oltre che per la produzione di alimenti di qualità, l’agricoltura è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano nella transizione ecologica e per la crescita sostenibile del nostro Paese.  Su tutti questi aspetti gli Enti di governo del territorio, a partire dai Comuni, hanno un compito importante di programmazione indirizzo e controllo, che devono esercitare al massimo delle proprie possibilità.

“La nostra organizzazione”, continua Sichetti, “da sempre è impegnata in questo senso. A livello nazionale con il progetto “Il Paese che vogliamo” portato avanti negli ultimi tre anni, abbiamo proposto un grande progetto di manutenzione infrastrutturale e di sviluppo del territorio nazionale che prevede, attraverso il coinvolgimento di istituzioni e soggetti socio-economici, l’immediata messa in sicurezza dei territori e un’attenta programmazione per il futuro, in particolare nelle aree interne e rurali. Infine”, conclude, “ci preme ringraziare tutte le persone e in modo particolare gli agricoltori, che in queste ore si stanno adoperando in prima persona per spegnere questi incendi, utilizzando i propri strumenti e attrezzature, rischiando la propria incolumità per garantire la sicurezza di tutti”.

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1 In Evidenza - 02 ago 2021

Credito: Donne in Campo-Cia, bene estensione misura “Più Impresa” ad agricoltrici

Importanti novità per le agricoltrici. E’ per favorire l’imprenditoria femminile in agricoltura che il decreto Sostegni bis, convertito in legge, estende alle donne, senza limiti d’età, le agevolazioni previste per i giovani imprenditori agricoli con la misura “Più Impresa”.

Le agevolazioni -che si rivolgono a micro, piccole e medie imprese agricole a totale o prevalente partecipazione femminile- consistono in un contributo a fondo perduto fino al 35% delle spese ammissibili e in un mutuo a tasso zero per la restante parte, nei limiti del 60% dell’investimento per le imprese  organizzate sotto forma di ditta individuale o di società  a totale o prevalente partecipazione femminile.

La misura “Più Impresa” finanzia progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, così come riporta il portale Ismea, mentre rimane operativo lo strumento “Donne in Campo” già in vigore.

“E’ con soddisfazione che accogliamo l’estensione a tutte le donne di questa importante misura -ha detto la presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi- che mira a incentivare la carica innovatrice che le agricoltrici portano con sé, improntando le loro aziende a una visione multifunzionale e sostenibile del settore, che coniuga la produzione di cibo con welfare, comunità, tutela di suolo e paesaggio, salvaguardia di risorse e biodiversità. Una visione di futuro che le donne dell’agricoltura veicolano nel loro prezioso lavoro quotidiano -aggiunge Terenzi- e che è cruciale diffondere per affrontare le prossime sfide, a partire da quella della transizione verde”.

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1 In Evidenza - 02 ago 2021

Aree interne: Cia, sostenibilità grazie a cittadini e agricoltura

A Norcia per la seconda edizione del Glocal Economic Forum, la due giorni, il 30 e 31 luglio, organizzata da ESG89 per rilanciare il confronto su sostenibilità, resilienza e heritage culturale; Cia-Agricoltori Italiani, partner dell’evento, non poteva che riportare al centro del dibattito il ruolo cruciale e strategico delle aree rurali d’Italia e, quindi, di quella dorsale appenninica, patrimonio del Paese “troppo poco valorizzato”.

            “E’ tutto nel progetto Cia ‘Il Paese che Vogliamo’” ha ricordato, infatti, il presidente nazionale Dino Scanavino nel suo intervento al forum inaugurale di venerdì sera a Piazza San Benedetto con le istituzioni locali e regionali, il mondo delle imprese e le associazioni di categoria.

            “Occorre analizzare profondamente tutto il sistema organizzativo delle aree interne italiane, lì dove l’agricoltura, più che in altre zone, può svilupparsi -ha spiegato Scanavino-. Serve per capire il meccanismo d’azione più adeguato a colmare un vuoto urbanistico e migliorare le best practice esistenti in ambito agricolo e agroalimentare che, tra l’altro, valgono 50 miliardi di export. La produttività delle aree interne -ha precisato Scanavino- è rappresentata da quell’agricoltura che oggi è componente essenziale della resilienza ambientale e sociale del progetto green europeo.

            Gli agricoltori italiani -ha poi aggiunto- hanno ancora molto da fare per essere meno invasivi e per questo occorrono i giovani, che portano nuove competenze, ricerca scientifica e innovazione, a beneficio del settore e delle aree rurali dove vivono oltre 12 milioni di persone.

            Il problema della redditività è stato tra i punti chiave del passaggio del presidente di Cia, sui fondi che servono a fare dell’”Europa il continente più green del mondo” citando la presidente della Commissione Ue, von der Leyen. “Servono risorse e ci sono -ha detto- nel PNRR e nella Pac. Devono finanziare progetti che facciano fare un salto qualitativo all’agricoltura meno produttiva, portandola dentro il processo di sviluppo, non quello industriale, ma di sostenibilità sociale e ambientale”.

            La gestione del territorio e della fauna selvatica, che sono tra le cinque azioni per cambiare l’Italia proposte da “Il Paese che Vogliamo” di Cia, arrivano puntuali sotto il cielo di Norcia con Scanavino che invita a non indietreggiare di un centimetro, perché sulle colline il vuoto che si crea viene riempito da animali selvatici e degrado. “Quello che dall’alto è macchia verde -ha precisato- sotto cela problemi idrogeologici e fenomeni di compromissione della biodiversità”.

Infine: “L’equilibro ambientale che dà vita alle aree interne -ha dichiarato il presidente di Cia- lo può garantire solo la presenza delle persone sul territorio e l’agricoltura con le attività collegate. I giovani si stanno avvicinando a quest’idea, ma contempli la garanzia del reddito insieme allo sviluppo economico, sociale e culturale. Questo, con “Il Paese che Vogliamo” è ciò che ci preme agevolare.

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1 In Evidenza - 28 lug 2021

Zootecnia: OICB, settore sia protagonista nel PNRR. Filiera vale 40 miliardi

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresenta unoccasione unica anche per il sistema zootecnico nazionale e può consentirgli, con interventi mirati, di contribuire in modo significativo al rilancio economico del Paese nella sua transizione verde e digitale. Serve però un piano condiviso, tra istituzioni e operatori della filiera, con azioni e strumenti, anticrisi e di lungo periodo per il post pandemia. A fare il punto il convegno “PNRR: quali opportunità per le aziende zootecniche?” promosso dall’OICB, l’Organizzazione Interprofessionale Carne Bovina, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Copagri, Confagricoltura, UNICEB, Assograssi, Fiesa-Confesercenti e con Assalzoo tra i soci fondatori.

Il settore zootecnico - ha ricordato l’OICB - è fondamentale per lagroalimentare italiano. Il solo comparto della carne (bovina, suina e avicola) genera un giro daffari di circa 30 miliardi di euro (10 miliardi alla produzione e 20 nell’industria di trasformazione), che arriva a 40 miliardi includendo latte e uova. In particolare, la carne bovina costituisce in valore il 44% e in volume il 33% dell’intero comparto. La filiera zootecnica italiana è ai primi posti nel mondo per qualità e, da tempo, gli allevatori hanno avviato un percorso improntato alla sostenibilità.

Garantire alle aziende zootecniche il giusto equilibrio tra competitività e produzioni compatibili con gli obiettivi green Ue è, dunque, la grande sfida sempre più stringente del post pandemia e che le aziende del comparto potranno sostenere se adeguatamente guidate nel metodo e supportate negli investimenti con strumenti e incentivi, i cui fondi possono arrivare sia dal PNRR che dalla Pac.

Bene, quindi per l’Organizzazione, la disponibilità, annunciata dal Mipaaf, di 6,8 miliardi a beneficio del settore primario e per interventi nel parco agrisolare, in logistica agroalimentare, irrigazione, innovazione della meccanizzazione, contratti di filiera e di distretto, biogas e biometano, banda larga e 5G.

Occorre coinvolgere sempre di più il sistema allevatoriale e zootecnico nel processo di modernizzazione delle imprese e puntare sul rapporto con i cittadini-consumatori, attraverso il pieno coinvolgimento della distribuzione, per maggiore trasparenza e tutela della qualità, prendendo in carico il compito di informare su questioni come il benessere animale, i processi allevatoriali virtuosi, e la logistica allingrosso improntata a criteri sostenibili, l’equa distribuzione del valore lungo la catena di approvvigionamento e la creazione di valore dai sottoprodotti, all’insegna dell’economia circolare.

In questo contesto, segnato pesantemente dagli effetti della pandemia, come dalle fake news sul settore, l’OICB rinnova il suo impegno al dialogo e al confronto nei tavoli istituzionali affinché vengano riconosciute al settore del bovino da carne, dalla filiera produttiva a quella mangimistica e della distribuzione, le giuste risorse, utili a innovazione e ricerca, in grado di salvaguardarne il reddito e lo sviluppo sul mercato interno ed estero.

All’evento sono intervenuti, il consigliere del Mipaaf, Elio Catania; Matteo Boso, presidente nazionale OICB; Gianmichele Passarini, responsabile filiere Cia-Agricoltori Italiani; Matteo Lasagna, vicepresidente Confagricoltura; Carlo Giulietti, presidente Copagri Veneto; Mario Grosso, consigliere Assograssi; Fulvio Fortunati, vicepresidente Uniceb; Gianpaolo Angelotti, presidente Fiesa Confesercenti; Marcello Veronesi, presidente Assalzoo.

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1 In Evidenza - 28 lug 2021

Pre-summit Onu: Cia, agricoltura garante della sicurezza alimentare globale

L’agricoltura italiana si candida a essere garante della sicurezza alimentare globale. Si tratta di un impegno che gli operatori del settore riconoscono con responsabilità da sempre e di cui la pandemia ha finito per farne emergerne valore e centralità. Crisi sanitaria, alimentare ed economica da una parte e impulso alla transizione green dall’altra, richiedono ora alle imprese agricole uno sforzo collettivo che va sostenuto, come nelle parole del premier Mario Draghi, da “un aumento dell’accesso al credito soprattutto per i piccoli agricoltori”. Così Cia-Agricoltori Italiani, dopo la giornata inaugurale del pre-summit Onu sui Sistemi alimentari, a Roma nella sede della Fao fino al 28 luglio, e ricordando le sue priorità, parte del documento “Uniti nel cibo” decalogo delle organizzazioni di categoria per il Food System Summit 2021.

Il summit del prossimo settembre a New York -sottolinea Cia- ci attende con proposte concrete e univoche, realizzabili e dai risultati certi nel breve e lungo periodo. Dunque, la tre giorni italiana deve essere in grado di fare sintesi dei contribuiti raccolti dai gruppi di lavoro e di cui anche Cia ha fatto parte negli ultimi mesi portando il suo contributo in vista del vertice Onu. Serve, ora, dare forma a una preview sfidante delle azioni necessarie a combattere la povertà alimentare, aggravata dalla pandemia, dal conseguente aumento dei prezzi mondiali dei prodotti alimentari, dalla riduzione degli scambi commerciali e dalla corsa all’approvvigionamento. 

Lavorare tutti insieme per cambiare il modo in cui il mondo produce, consuma e pensa al cibo trova forza nel riconoscimento dell’operato degli agricoltori e nuovo input nel pre-summit di Roma, giro di boa cruciale per trasformare i sistemi alimentari globali in un’ottica più sostenibile, sana ed equa, resiliente e senza sprechi. Strumento tra i più potenti per cambiare rotta, frenare il dilagare della malnutrizione che, con il Covid, finirà per coinvolgere oltre 800 milioni di persone e compiere progressi decisivi al raggiungimento dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. 

Dunque, per Cia, la strada da percorrere passa per priorità come la centralità degli agricoltori nei sistemi alimentari; la sostenibilità economica base solida per assicurare quella ambientale e sociale; la garanzia di reddito per gli imprenditori e investimenti importanti in ricerca e innovazione tecnologica, big data, meccanizzazione e digitale per l’agricoltura; biocontrollo e riduzione delle perdite agroalimentari nei vari passaggi della filiera agricola dalla produzione alla distribuzione. 

Secondo Cia, serve, inoltre, incrementare il recupero delle eccedenze di cibo per migliorarne la distribuzione e l’accesso, favorire la prevenzione dello spreco alimentare a livello domestico e fuori casa, promuovere l’adozione di un’alimentazione sana e sostenibile di cui è modello esemplare la Dieta mediterranea per garantire l'accesso al cibo salubre per tutti e tutelare le fasce di popolazione impoverite dalla pandemia. E ancora: occorre privilegiare sistemi di etichettatura che puntino a fornire al consumatore informazioni chiare e corrette, non basati su soluzioni semplicistiche e fuorvianti; rilanciare una migliore organizzazione delle relazioni di filiera, soprattutto di prodotti deperibili come l’ortofrutta, allargandole al sistema dei trasporti e della logistica; puntare sugli accordi interprofessionali per il contrasto delle perdite e su interventi economici e organizzativi in grado di esaltare la capacità della buona agricoltura.

Infine, la Food Coalition promossa dall’Italia, e che oggi conta oltre 40 Paesi, può contare sul contributo degli agricoltori di Cia che dal 2019 hanno promosso tavoli di lavoro tra organizzazioni e istituzioni sul territorio e nazionali, intorno al progetto “Il Paese che Vogliamo” per il rilancio dell’Italia puntando su aree interne e rurali, cuore della penisola che ancora manca di quell’ammodernamento infrastrutturale necessario ad assicurare a tutti servizi essenziali adeguati. 

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1 In Evidenza - 28 lug 2021

Al via la campagna social Cia con gli ambasciatori dell’ortofrutta sostenibile

 Dodici volti e storie di agricoltori per altrettanti video che raccontano i processi sostenibili nella produzione di frutta e verdura salutare e sicura. Al via oggi, in occasione del Pre-Summit Onu sui sistemi alimentari la campagna di comunicazione Cia-Agricoltori Italiani che celebra sui canali social il 2021 Anno Internazionale della Frutta e Verdura, promosso dallo Fao e sancito da una risoluzione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della frutta e della verdura nell'alimentazione quotidiana. Nei video la narrazione diretta dell'imprenditore agricolo, che dall’azienda racconta al consumatore le pratiche virtuose di tanti giovani e donne impegnati nel settore dell’ortofrutta tricolore. Le 12 storie attraversano l’Italia da nord a sud e valorizzano la parità di genere, dando risalto in ogni video a un ortaggio o un frutto, con una programmazione sui social che segue il calendario stagionale della raccolta.

La campagna ha per focus l’innovazione e il miglioramento delle tecnologie fondamentali per aumentare l'efficienza e la produttività del comparto, riducendo perdite e sprechi. Queste best practice giocano un ruolo importante nella promozione della sostenibilità ambientale: dall’adattamento al cambiamento climatico, alla tutela della biodiversità e la corretta gestione delle risorse idriche. I miglioramenti possono variare da semplici tecnologie a livello aziendale a pratiche digitali più sofisticate, con innovazioni che aiutano a garantire la sicurezza e qualità dei prodotti freschi lungo la filiera. Come dichiarato da Fao, l’Anno Internazionale della Frutta e della Verdura 2021, vuole da un lato stimolare il consumo di frutta e verdura e dall’altro evidenziare come le catene di valore sostenibili e inclusive possono contribuire ad aumentare la produzione, a migliorare la disponibilità, la salubrità, l’accessibilità economica e la parità di accesso alla frutta e alla verdura, al fine di promuovere la sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Cia ricorda come l’ortofrutta italiana sia la vera superstar dell’agricoltura nazionale. Rappresenta il 25,5% della produzione per un valore di 15 miliardi, interessa una superficie di 1,2 milioni di ettari, coinvolge circa 300mila aziende e sta reggendo all’urto della pandemia, nonostante le difficoltà gestionali, con picchi di vendite del +13% registrati durante il lockdown e acquisti stabili lungo tutto il 2020. “Il settore agroalimentare–ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino- è chiamato ora a raccogliere le sfide importanti del Green Deal, per permettere quegli interventi necessari a recuperare il gap di competitività con i competitor stranieri. Le opportunità offerte dal Recovery Plan e dalla Pac potranno, infatti, stimolare gli agricoltori a cogliere la crescente domanda di ortofrutta”.  Il Covid ha, infatti, amplificato l’interesse verso una sana alimentazione, con il 57% degli italiani che consuma frutta e verdura perché “fa bene” alla salute e il suo consumo è universalmente riconosciuto come parte essenziale di una dieta equilibrata. Con 25 milioni di persone obese o in sovrappeso nel Paese -di cui il 25% bambini e adolescenti- è sempre più importante inserire frutta e verdura nel carrello della spesa, con un occhio attento alle caratteristiche del processo produttivo per il 55% delle famiglie (origine italiana, tracciabilità, prodotto locale e/o biologico) e alla stagionalità per il 43%.

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