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In Evidenza - 17 apr 2021
Riso: Cia, via libera a export in Cina è risultato storico per Made in Italy
Il riso da risotto italiano alla conquista delle tavole dei cinesi. Dopo un lungo negoziato è finalmente arrivato l’ok delle Autorità competenti di Pechino all’import delle nostre varietà da risotto, vere eccellenze del Made in Italy agroalimentare. Grazie a questo accordo, il riso italiano potrà esser apprezzato anche da decine di milioni di consumatori del Paese del Dragone. L’Italia è, attualmente, il primo produttore dell’Unione europea, assicurando oltre il 50% della produzione di riso, che si distingue da quello coltivato nel resto del mondo grazie a varietà tipiche, valorizzate grazie a marchi Dop e Igp che riconoscono le specificità dei territori di origine. Con 228mila ettari coltivati (+4% nel 2020) e 4mila aziende che raccolgono 1 milione di tonnellate di riso lavorato, si contano più di 200 varietà: dal Carnaroli, il “re dei risi”, all’Arborio e al Vialone Nano, primo riso Igp, passando per il Roma e il Baldo. Attualmente il 60% del riso italiano è destinato all’export, soprattutto in Germania e in Inghilterra.
L’intesa corona un lungo negoziato diplomatico e tecnico condotto insieme al mondo imprenditoriale del comparto. Le agenzie fitosanitarie cinesi hanno, infatti, effettuato controlli molto severi e pignoli prima di autorizzare l’import del nostro riso, mandando in questi anni diverse delegazioni nelle aziende italiane per verificarne l’eccellenza dei metodi di produzione.
“Un via libera tanto atteso su un mercato di primaria rilevanza per l’agroalimentare italiano –dichiara Dino Scanavino, presidente di Cia-Agricoltori Italiani-. Si tratta di un successo che ha visto le istituzioni e la filiera risicola nazionale unite in difesa del riso italiano e alla conquista di nuove quote di mercato. Per l’Italia, primo produttore europeo, si apre ora un mercato importante, con milioni di cinesi pronti ad apprezzare il nostro risotto”.
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In Evidenza - 16 apr 2021
Covid: Cia, riaperture graduali e in sicurezza. Garantire estate di ripresa
Il cronoprogramma per la riapertura garantisca gradualità e, soprattutto sicurezza, perché ai cittadini e ai settori produttivi va assicurata una ripresa effettiva e senza il perdurare dei continui shock che stanno duramente colpendo economia e società. Così Cia-Agricoltori Italiani sulle varie ipotesi per un allentamento progressivo delle restrizioni sui cui il Governo dovrà pronunciarsi nelle prossime settimane.
Per Cia resta fondamentale che siano il dato sanitario e l’intensificarsi delle vaccinazioni a dettare la tabella di marcia. Allo stesso tempo, in attesa di indicazioni ufficiali, è evidente che per il settore agricolo e agroalimentare far ripartire ristoranti, bar e agriturismi, così come tutte le attività commerciali, sia ormai cruciale alla sussistenza.
Le aziende agricole, ricorda Cia, stanno facendo da mesi del loro meglio, ora anche sostenendo gli effetti del maltempo, per non mettere a repentaglio l’approvvigionamento alimentare, ma né le consegne a domicilio né l’e-commerce, che si stanno rivelando strategici da mesi, possono in alcun modo compensare la chiusura del canale dell’Horeca e, quindi, il blocco dei consumi fuori casa che rappresentano un terzo del totale con perdite superiori stimate oltre 40 miliardi di euro.
Il comparto agrituristico conta danni pari a 1,2 miliardi da inizio pandemia a oggi e, quindi, i prossimi mesi, saranno determinanti a decidere le sorti delle 24 mila strutture ricettive in campagna. L’avvicinarsi dell’estate non deve indurre a riaperture affrettate e scellerate, ma -aggiunge Cia- far ragionevolmente pianificare e programmare nuove misure che, se confermate le zone arancioni, agevolino l’attività di ristoranti e agriturismi, bar e hotel, privilegiando con l’arrivo del caldo gli spazi all’aperto, favorendo il ricorso alle prenotazioni con le riaperture anche nelle ore serali, il distanziamento e ancora l’uso della mascherina.
Il richiamo alla stagione del turismo, insomma, deve rappresentare -secondo Cia- il punto di ripresa su cui investire con un piano organico che tuteli la salute del Paese nel breve, nel medio e nel lungo periodo.
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In Evidenza - 14 apr 2021
Vendita diretta: Cia, sempre più famiglie comprano dagli agricoltori (+10%)
A un anno dalla pandemia è più costante e stretto il rapporto tra agricoltori e cittadini. Legame rinsaldato, per effetto delle restrizioni, nei mercati contadini e nelle botteghe di prossimità, ma anche online dove l’e-commerce funziona se mette sempre al centro il contatto diretto. Così, negli ultimi 12 mesi, sono aumentate del 5% le aziende agricole entrate nella vendita diretta, terzo canale scelto dagli agricoltori nel 2020, e del 10% le famiglie che la prediligono. A fare il punto sul settore è Cia-Agricoltori Italiani con la sua Associazione per la promozione della vendita diretta, la Spesa in Campagna, in occasione del webinar sul ruolo chiave del mercato contadino.
In Veneto, c’è l’esempio forte di Padova - con la Spesa in Campagna-Cia sono 9 i mercati contadini (4 solo in città) - che durante tutta l’emergenza Covid, in accordo con il Comune e nel pieno rispetto delle regole anti-contagio, è riuscita ad assicurare banchi sempre aperti. In regione, il mercato contadino ha registrato in media, subito dopo il primo lockdown, un +14%.
Scendendo verso il Centro Italia, la Toscana di Firenze, Prato e Pistoia conta con la Spesa in Campagna-Cia, 10 mercati settimanali, 7 solo in provincia di Firenze, coinvolgendo complessivamente oltre 100 aziende. Qui le chiusure ci sono state, soprattutto lo scorso anno, ma poi i mercati sono tornati operativi anche in zona rossa. A compensare durante il blocco, la consegna a domicilio che sul portale dedicato Cia, in sei mesi dall’attivazione, ha avuto l’adesione di oltre mille aziende agricole. Sul territorio è cresciuto del 10% l’interesse degli agricoltori per un banco di vendita e soprattutto a Firenze, dove per un singolo mercato si calcola un giro d’affari pari a circa 300 mila euro l’anno.
Al Sud, Palermo è re del mercato. La Spesa in Campagna-Cia ne conta 3 solo in città e per un totale di 75 espositori agricoli. Il canale è in grande espansione e spinge a fare sistema tra i produttori di tutta la regione. Quanto alle vendite, dopo il boom della scorsa primavera, ora la situazione è stabile e con fatturato, in due mesi, sui 50/60 mila euro a mercato.
Oggi l’Italia conta in totale circa 1200 mercati contadini e danno linfa a piccole e medie imprese agricole, rappresentando un punto di riferimento unico per i cittadini. La Spesa in Campagna-Cia ha in tutto il Paese, circa 6 mila aziende impegnate nella vendita diretta, canale che a livello nazionale nel 2020 ha fatturato più di 6,5 mld. E’ forte di produttori di olio, vino e ortaggi, frutta, latticini e salumi, marmellate e composte. Prelibatezze che arrivano anche nelle botteghe e stanno spopolando online dove nel 2020 si è registrato un +134% dell’acquisto di generi alimentari. Il trend potrebbe raggiungere un +62% entro il 2021, sempre se saprà tutelare, anche sul digitale, la relazione tra cittadini e aziende. Principio base della piattaforma Cia dalcampoallatavola.it, primo e-commerce con protagonisti gli agricoltori italiani.
“Con le aziende lavoriamo per tutelare la qualità dei nostri mercati contadini -ha dichiarato il presidente de la Spesa in Campagna-Cia, Matteo Antonelli-. La fiducia consolidata in questo periodo, porta lontano solo continuando a garantire ai consumatori produzioni proprie, stagionalità delle materie prime e il monitoraggio costante di questi requisiti. Allo stesso tempo -ha aggiunto- i mercati contadini contribuiscono alla sostenibilità delle aziende delle aree rurali d’Italia e alla promozione del territorio, tra i punti chiave della ripresa turistica dei prossimi mesi”.
“La vendita diretta è un’occasione importante per il reddito degli imprenditori agricoli -ha aggiunto Claudia Merlino, direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani- e l’intervento de la Spesa in Campagna sul territorio con i mercati contadini, è cruciale per la promozione tra i cittadini dell’agricoltura e dell’agroalimentare italiano, fatto di qualità e autenticità. La valorizzazione del Made in Italy, della Dieta Mediterranea e delle tipicità regionali, passano per un costante dialogo tra chi produce e chi porta in tavola".
Il webinar sul mercato contadino è il primo di tre incontri online promossi da la Spesa in Campagna-Cia. I prossimi due appuntamenti, saranno dedicati a botteghe ed e-commerce.
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In Evidenza - 14 apr 2021
Incremento invaso Diga di Chiauci, Cia Chieti-Pescara: “Risposta positiva per il mondo agricolo”
“E’ in qualche modo un momento storico, un passaggio fondamentale per il sistema di approvvigionamento idrico del territorio”. Il Presidente Cia-Agricoltori Italiani Chieti-Pescara, Nicola Sichetti, ha espresso tutta la soddisfazione della confederazione per l’incremento del livello d’invaso della diga di Chiauci a tutta la struttura del Consorzio di Bonifica Sud Vasto, gestore del serbatoio, che si è particolarmente impegnata su questo obiettivo nell’ultimo decennio. “E’ il raggiungimento del traguardo finale di un percorso iniziato già dalla precedente gestione e che si è concluso tecnicamente solo ora”, continua Sichetti, “Una notizia che accogliamo favorevolmente per un intervento per il quale la Cia Chieti-Pescara si è più volte spesa al fine di garantire un servizio efficiente agli agricoltori e che ci fa finalmente tirare un sospiro di sollievo e guardare con fiducia al futuro. La nuova capienza idrica, pari a più del doppio dell’attuale, assicurerà le risorse necessarie per lo sviluppo economico dei settori interessati. Una risposta positiva”, conclude il presidente, “per il mondo agricolo, industriale e del turismo che permette di avere certezze e garanzie per la prossima stagione irrigua”.
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In Evidenza - 10 apr 2021
Il mercato contadino: webinar dedicato con la Spesa in Campagna-Cia
"Il mercato contadino: punto d'incontro tra agricoltore e cittadino-consumatore" titolo e tema del webinar organizzato da la Spesa in Campagna, Associazione per la vendita diretta delle aziende Cia-Agricoltori Italiani e in agenda per mercoledì 14 aprile alle 10:30.
In apertura dell'incontro, l'intervento di Dino Scanavino, Presidente nazionale Cia e Matteo Antonelli, Presidente nazionale La Spesa in Campagna-Cia. Con la moderazione di Tommaso Buffa, Direttore nazionale La Spesa in Campagna-Cia, a seguire anche la relazione di Marco Boschetti, Direttore Consorzio agrituristico mantovano e le testimonianze dal mondo dei mercati di Cia-Agricoltori Italiani e la Spesa in campagna con l'esperienza di Massimo Lazzarin, Cia Padova; Lapo Baldini, Direttore Cia Toscana Centro e Luca Basset, Direttore Cia Sicilia Occidentale.
Segue la DIRETTA: https://youtu.be/7PKstukvQt4
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In Evidenza - 09 apr 2021
Agricoltura digitale: Agia-Cia pronta a guidare rivoluzione bigdata
I giovani imprenditori agricoli sono pronti a guidare la vera rivoluzione dei bigdata in agricoltura per renderla protagonista di una vera transizione ecologica, ma chiedono il superamento del digital divide e una regolamentazione europea per la proprietà, la gestione e l’uso dei dati. Questi i nodi cruciali del secondo dibattito online (clicca QUI) promosso da Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani, che ha fatto appello ad un’azione concreta da parte di istituzioni nazionali ed Ue.
In gioco, ha sottolineato più volte Agia-Cia, la grande opportunità di utilizzare davvero i dati prodotti dall’attività nei campi e negli allevamenti, per migliorarne la produttività in chiave sostenibile l’azienda, l’ambiente e i cittadini. Punto forza, ora, una grande propensione delle giovani generazioni, più sensibili al valore di un approccio analitico e consapevoli della responsabilità e del contributo che posso portare alla ricerca e al Green Deal Ue.
Da sciogliere la questione del divario digitale con l’ultimo miglio ancora da raggiungere nelle aree rurali d’Italia che la pandemia ha, in qualche modo, riportato al centro, facendo emergere l’urgenza anche tra le istituzioni preposte, di governance, incentivi e tutele che rispettino davvero il diritto alla digitalizzazione. E’ il requisito per la sussistenza delle attività economiche nella aree interne dove il mondo agricolo è linfa e collante per le comunità. Senza contare che digitalizzare, è stato evidenziato nel webinar Agia-Cia, vuol dire anche semplificare e snellire la burocrazia.
Secondo Agia-Cia, per i bigdata in agricoltura va realizzata una grande rivoluzione, necessaria a fare ordine nel caos normativo esistente e a definire regole ad hoc per il settore a livello europeo. Devono riconoscere un ruolo centrale all’imprenditore agricolo e riportare equità tra chi produce i dati e chi li gestisce. Fornire standard chiari di raccolta e prima ancora modalità sostenibili e bilanciate lungo il flusso dal campo all’elaborazione in studio.
Da anni, i giovani di Cia stanno aprendo le porte a ricerca e sperimentazione, ma è evidente che serve mettere a sistema un metodo con obiettivi misurabili nel breve, medio e lungo periodo. Anche con il PNRR c’è l’occasione di investire in competenze e su una vera cultura dell’uso del dato, partendo dalla formazione continua degli agricoltori e dalle scuole, in collaborazione con le università. Occorre creare un dizionario condiviso tra pubblico e privato, oltre a una rete aperta di dialogo che richiami anche le istituzioni sul ruolo della digitalizzazione come opportunità di crescita economica e culturale.
Anche l’Europa, è emerso dal webinar, dovrà fare un salto da gigante e gradi attese ci sono rispetto all’annunciata creazione di un Geoportale. Di sicuro occorrerà cominciare a sburocratizzare la Pac, semplificando le domande Uniche e accelerando i pagamenti.
Il margine di crescita nel campo dei bigdata, stimolato dal Next Generation Eu, è questa volta enorme e la stessa Europa spinge per la sostenibilità anche in quest’ambito con regole globali, partendo dalla revisione delle normative esistenti. Centrale un maggior altruismo dei dati con l’eliminazione degli squilibri esistenti. Di tutela ed equità, si parlerà nell’ultimo webinar Agia-Cia sull’agricoltura digitale, martedì 27 aprile sempre alle 17:30. Segui la DIRETTA: https://youtu.be/2KZ1bZzapsY
Oltre al presidente nazionale di Agia-Cia, Stefano Francia e a Valeria Villani, della Giunta nazionale Agia e presidente Agia-Cia Emilia-Romagna, sono intervenuti: Assuntela Messina, Sottosegretaria alla Transizione digitale; Susanna Cenni, Vicepresidente Commissione Agricoltura della Camera; Gianpaolo Vallardi, Presidente Commissione Agricoltura del Senato; Nicola Danti, Europarlamentare e Relatore ombra proposta di regolamento Governance europea dei dati; Massimo Durante, Docente di Informatica Giuridica Università degli Studi di Torino; Ivano Valmori, CEO Image Line e Salvatore Carfì, AGEA Bruxelles.
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