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1 In Evidenza - 09 mag 2025

L’augurio di Cia a Papa Leone XIV. Insieme per la sicurezza alimentare globale


Da Cia-Agricoltori Italiani l’augurio a Papa Leone XIV. La Confederazione tutta accoglie con speranza e impegno l’elezione a pontefice del cardinale Roberto Francis Prevost, apprezzandone la mitezza e la semplicità condivisa nel suo primo saluto dalla Loggia delle Benedizioni.

“Nel nome e nelle parole scelte per presentarsi al mondo, rintracciamo con partecipazione il cammino francescano avviato da Bergoglio, vicino agli ultimi e a madre terra, rafforzato da una nuova attenzione alla giustizia sociale e alla solidarietà di cui la pace, da lui invocata, ha estremamente bisogno. La sua esperienza missionaria in Perù guidi al rispetto e alla tutela delle aree rurali e marginali del mondo, spinga a un’intesa globale per cibo sicuro e accessibile a tutti”. Questo l’omaggio del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, a Papa Leone XIV, esprimendo la vicinanza dei tanti agricoltori associati.

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1 In Evidenza - 07 mag 2025

CIA Abruzzo: l’olio extravergine d’oliva abruzzese verso l’ IGP. Promosso un percorso di valorizzazione e tutela dell

L’olio extravergine d’oliva abruzzese si appresta a ricevere un importante e prestigioso riconoscimento: l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) «Olio d’Abruzzo». Un risultato che vede CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo in prima linea come promotrice convinta di questo percorso di valorizzazione della produzione olivicola regionale.
 

La proposta per l’istituzione del marchio IGP è stata accolta positivamente dalla Regione Abruzzo, che con Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA Abruzzo ordinario n. 26 del 3 luglio 2024, ha espresso parere favorevole all’istituzione dell’IGP «Olio d’Abruzzo». Si tratta di un passaggio fondamentale per il riconoscimento definitivo da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF).
 

Questo strumento sarà garanzia di qualità per il consumatore e rappresenterà un volano per incrementare il reddito degli olivicoltori abruzzesi, tutelare la biodiversità e valorizzare il paesaggio olivicolo regionale anche sotto il profilo turistico.
 

A tal proposito, il 14 maggio 2025, dalle ore 11:00, si svolgerà un importante appuntamento pubblico presso la sala Camplone della Camera di Commercio Chieti Pescara in Via Conte di Ruvo, 2 – Pescara.

Si terrà la Riunione di Pubblico Accertamento inerente la richiesta di riconoscimento dell’IGP “Olio d’Abruzzo”, alla presenza dei funzionari del MASAF, dei rappresentanti della Regione Abruzzo, delle amministrazioni locali, delle organizzazioni professionali, dei produttori e degli operatori olivicoli della zona.
 

Durante l’incontro sarà data lettura del disciplinare di produzione, con la possibilità di esprimere osservazioni che saranno valutate in conformità al Regolamento UE n. 2024/1143, che disciplina i metodi leali e costanti per la concessione dell’IGP.
 

“Questo risultato è il frutto di un lavoro lungo e condiviso con il territorio”, ha dichiarato Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “Abbiamo creduto sin dall’inizio nell’IGP come strumento per difendere l’identità del nostro olio, garantire qualità e dare nuovo valore economico agli olivicoltori abruzzesi. La riunione pubblica del 14 maggio sarà un’occasione cruciale per compiere insieme l’ultimo passo verso questo traguardo”.

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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Agia-Cia nel nuovo “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Nasce il “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani sono tra i protagonisti, insieme ad altre 32 organizzazioni del sistema Paese.

La prima riunione per rendere operativo il Forum, attraverso la definizione condivisa di obiettivi e finalità, si è tenuta presso la Sala Ruini di Villa Lubin a Roma, sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, con la partecipazione del presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini.

Intento prioritario del Forum è quello di accrescere le forme di aggregazione e gli strumenti di partecipazione delle giovani generazioni ai processi decisionali locali e nazionali, andando a svolgere un vero e proprio ruolo propositivo nelle decisioni del CNEL. Con lo scopo preciso di includere la prospettiva generazionale nell’espletamento della funzione consultiva del Consiglio rispetto a Governo, Camere e Regioni.

“Si tratta di un’iniziativa davvero molto importante -ha sottolineato il presidente Calentini-. In questo modo, l’Italia assume il ruolo di apripista in Ue per realizzare finalmente la ‘strategia europea per la gioventù’ dando voce, attraverso il potere d’iniziativa legislativa, a coloro che sono meno rappresentati”.

D’altra parte, ha spiegato il presidente del CNEL Renato Brunetta nella convocazione del Forum, “riteniamo imprescindibile che, a partire dall’impegno di tutte le organizzazioni già rappresentate presso il Consiglio, venga promosso e sviluppato coerentemente un confronto aperto non solo ‘per’ i giovani, ma soprattutto ‘con’ loro e ‘per’ l’intero Paese”, nella consapevolezza che “la costruzione partecipata di un patto generazionale sia una sfida cruciale per la sostenibilità sociale, economica e demografica dell’Italia”. 

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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Cia a Macfrut con un Piano d’azione straordinario sull’acqua

Un Piano d’azione straordinario sull’acqua, territoriale, nazionale e Ue, per fare degli agricoltori i veri protagonisti delle strategie idriche e con l’ortofrutta comparto pilota, tra i più idro-esigenti, ma anche più innovativi e avanzati nella gestione della risorsa. È quanto annunciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al convegno inaugurale di Macfrut, al Rimini Expo Centre fino all’8 maggio.

“L’acqua è il futuro -ha detto Fini- e l’agricoltura, a partire dall’ortofrutta, è la chiave per custodirlo. Non basta più passare da un approccio emergenziale a una pianificazione strutturale, serve rivedere il modo in cui pensiamo la gestione della risorsa idrica”.

IL PIANO DI CIA - Da parte di Cia la proposta di un Piano per una governance più vicina ai territori, differenziata e adattiva, per una visione d’insieme che superi la frammentazione decisionale e restituisca valore a Consorzi di Bonifica e Autorità di Bacino, ottimizzando le funzioni e snellendo i vincoli, anche per recepire al meglio la futura strategia Ue per la resilienza idrica. Quella che Cia immagina comprensiva di interventi strutturali nelle zone a più alto rischio; di grandi invasi integrati, e non alternativi ai piccoli; di finanziamenti per le infrastrutture resilienti; di riuso agricolo delle acque reflue; come di una legge contro il consumo di suolo e un quadro normativo per le funzioni di custodia e presidio del territorio.

 A dettare i tempi gli eventi estremi legati all’acqua, che in Italia sono aumentati del 400% in soli cinque anni, con ormai miliardi di danni sulle produzioni, alla prova di resistenza contro alluvioni, siccità, dissesto e fitopatologie che in alcune zone hanno già mangiato il 30-35% del prossimo raccolto.

COMPARTO E MALTEMPO - Oggi, piove troppo e male al Nord Italia. Le colture autunno primaverili -rileva Cia- dai cereali all’orzo, stanno morendo di asfissia naturale per terreni saturi a causa della pioggia eccessiva. Rischia, invece, il 30% della superficie già trapiantata, la filiera del pomodoro da industria, quella Made in Italy da 5 miliardi di euro e 35 mila occupati. Ormai è tardi per nuove piantumazioni. Troppa acqua nel momento sbagliato anche sulle risaie, e bisognerà riseminare. Mentre i vigneti sono inaccessibili, ma fertili, purtroppo, per la peronospora; irraggiungibili anche tanti frutteti e saltano così i trattamenti che salverebbero la stagione. Non meno complicata, ovviamente, la fase vegetativa al Sud, costantemente a secco. Si prevedono crolli produttivi tra il 10 e il 30% per il rischio approvvigionamento idrico e il trapianto è sempre più un’incognita a monte per molte delle orticole.

QUESTIONE IDRICA - Nel mezzo, il dramma vero della dispersione idrica che nel Paese è arrivata anche al 72%, con una media nazionale del 42% e situazioni gravi per almeno il 50% dei comuni. L’Italia vive nell’obsolescenza delle infrastrutture idriche, per il 60% vecchie di 30 anni, con capacità di contenimento all’11%, Spagna e altri Paesi Ue sono al 35%.

“Basta col dire che tanto l’acqua va nei campi -è stato l’affondo di Fini-. L’agricoltura non può fare da cassa di espansione naturale di tutte le calamità naturali e se così deve essere che venga sostenuta in quanto soluzione e non il problema”.

Cia ricorda, infatti, che un terreno ben coperto da vegetazione trattiene fino al 30% in più di pioggia e che, quindi, investire sulla manutenzione, contrastare il consumo di suolo, che sta viaggiando su una media di 20 ettari ogni giorno, rilanciare le aree interne, puntare su più innovazione e ricerca nel comparto, in primis agevolando le Tea, è la strada da intraprendere subito.

“Da Macfrut -ha concluso- facciamo rete avendo chiaro il ruolo competitivo della risorsa acqua per l’agroalimentare nazionale di cui l’ortofrutta ne è settore trainante, da 17 miliardi di euro per 300 mila aziende attive. Chiediamo una Pac davvero al servizio della sicurezza idrica e alimentare e la messa a terra concreta dei fondi per le infrastrutture dedicate”. 

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Fauna selvatica, emergenza fuori controllo: CIA Abruzzo chiede interventi urgenti e annuncia la mobilitazione regionale

In Abruzzo, la pressione della fauna selvatica ha superato ogni soglia di tollerabilità. Campi devastati, greggi attaccate, raccolti compromessi e un ecosistema sempre più sbilanciato: è questa la drammatica realtà che CIA Abruzzo, insieme a Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, denuncia con forza e in modo compatto, chiedendo interventi urgenti, strutturati e coerenti.

La proliferazione incontrollata di cinghiali, cervi, lupi e specie invasive sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo. Il piano per il contenimento dei cinghiali resta in larga parte inapplicato, il prelievo dei cervi è stato sospeso da una sentenza del TAR, la peste suina africana continua ad avanzare, e i risarcimenti per i danni, quando arrivano, sono spesso tardivi e insufficienti.

"Non è solo il reddito degli agricoltori a essere sotto attacco, ma la tenuta stessa del nostro territorio. Dove manca la gestione, l’ambiente si degrada. Dove viene meno l’agricoltura, si perde presidio, biodiversità e sicurezza alimentare," dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Siamo stanchi di subire. Siamo pronti a far sentire la nostra voce e a chiedere conto a chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Non ci fermeremo finché non saranno adottate misure concrete ed efficaci."

Per questo le organizzazioni promotrici annunciano una campagna di mobilitazione e una raccolta firme che, nei prossimi giorni, attraverserà l’intero territorio regionale. Incontri pubblici, presìdi e momenti di confronto con cittadini e amministratori avranno l’obiettivo di dimostrare che l’agricoltura non è la causa del problema, ma la prima vittima di un sistema che ha smesso di funzionare.



La mobilitazione avrà un momento centrale nella manifestazione regionale di lunedì 13 maggio 2025, a L’Aquila, alle ore 10:00 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Un’iniziativa aperta ad agricoltori, cittadini e famiglie, per chiedere con determinazione ascolto e responsabilità da parte delle istituzioni. Al termine degli interventi pubblici, una delegazione dei dirigenti delle organizzazioni agricole sarà ricevuta dalle autorità regionali per presentare un documento con proposte operative concrete.

Il giorno seguente, martedì 14 maggio, in occasione dell’udienza di merito presso il TAR dell’Aquila sulla delibera regionale per l’abbattimento di 469 cervi, una delegazione ristretta sarà presente all’esterno del tribunale. 

CIA Abruzzo e le altre organizzazioni confermano che questa è solo la prima tappa di un percorso di mobilitazione destinato a proseguire finché non saranno adottate misure serie, efficaci e coordinate, in grado di ristabilire il necessario equilibrio tra agricoltura, fauna selvatica e tutela del territorio.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Cordoglio in Cia per la morte del Papa: se ne va un grande alleato della terra e di chi la cura


“Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco, in questi anni difficili uno strenuo difensore della giustizia sociale e dei diritti umani, ma anche un grande amico della terra e di chi la cura”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, insieme a tutta la Confederazione, si unisce al dolore della Chiesa e di tutto il mondo per la scomparsa del Pontefice.


“Le sue parole, a partire dall’enciclica Laudato sì, hanno sottolineato con forza il diritto di tutti a un cibo sano e sostenibile, bene inalienabile e universale -ricorda Fini- richiamando più volte la centralità e la dignità del lavoro agricolo, oltre alla necessità di sostenere l’agricoltura familiare contro povertà e ineguaglianze”.


“Non possiamo dimenticare neppure i suoi costanti richiami alla pace e alla solidarietà tra gli uomini e i popoli -continua il presidente di Cia-. Tante volte abbiamo condiviso i suoi appelli per dire no alle guerre, alla violenza e alle discriminazioni”.

“Ora l’esempio di Papa Bergoglio, uomo di speranza e di vita -conclude Fini- continui a essere da guida per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico”. 

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 04 mar 2021

Il governo accoglie l'appello della filiera del vino e riapre le enoteche dopo le ore 18:00

“In tutte le zone del Paese è stato eliminato il divieto di asporto dopo le 18:00 per gli esercizi commerciali al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. Il governo ha dato ascolto al nostro appello a difesa del settore vitivinicolo, che già ha perso a causa del Covid più di 2 miliardi di euro”. A esprimere piena soddisfazione per i contenuti del nuovo Dpcm, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, sono le organizzazioni della filiera vitivinicola di ConfagricolturaCia-Agricoltori ItalianiAlleanza delle Cooperative AgroalimentariCopagriUnione Italiana ViniFederviniFederdoc e Assoenologi, che nei giorni scorsi avevano inviato una richiesta in tale direzione al Premier Mario Draghi e al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

Per la filiera del vino, infatti, “era incomprensibile il blocco delle vendite imposto alle enoteche come misura restrittiva per contrastare il Covid, che appariva più una discriminazione del comparto rispetto a negozi alimentari e supermercati, non soggetti a chiusura anticipata”.

“Dar modo alle enoteche di riprendere la regolare attività, quindi, rimette in moto una macchina produttiva che impegna nelle aziende vitivinicole italiane circa 210 mila addetti, fra i quali 50.000 giovani”, fa notare la filiera del vino, secondo cui “la scelta di responsabilità del governo arriva a ridare impulso a un mercato già fortemente penalizzato per le limitazione sull’HoReCa”.

La filiera del vino, infine, “confermando piena e totale disponibilità al dialogo costruttivo con il nuovo Governo, torna a sostenere la necessità di fare un passo in avanti anche sul fronte della ristorazione, valutando la possibilità di apertura bar e ristoranti anche a cena nelle Regioni in zona gialla e per il pranzo in quelle in zona arancione”.

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1 In Evidenza - 28 feb 2021

Si rafforza la sinergia tra il mondo sementiero e quello agroalimentare

 Cia-Agricoltori italianiConfagricolturaCopagriAlleanza delle Cooperative Agroalimentari e Assosementi aderiscono formalmente al Consorzio per la valorizzazione delle sementi CONVASE, che riunisce 23 aziende rappresentanti il 40% della produzione nazionale di sementi certificate di cereali a paglia, rafforzando così la sinergia tra il mondo sementiero e quello agroalimentare. L’intesa è stata annunciata oggi durante l’incontro “Il settore sementiero e agricolo: sfide e opportunità nello scenario post-Covid”.

 

L’adesione al CONVASE da parte delle organizzazioni dei produttori e delle cooperative agricole e di Assosementi rafforza la collaborazione tra aziende sementiere e agricoltori, con l’obiettivo di valorizzare la qualità delle produzioni in un’ottica interprofessionale e di stimolare un dialogo costruttivo capace di anticipare le esigenze del settore e qualificare l’intera filiera. L’intesa raggiunta, inoltre, permette di dare gambe alla creazione del disciplinare “Seme di Qualità”, presentato un anno fa ed elaborato dal CONVASE, con il supporto Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, per dare agli agricoltori la possibilità di conoscere le informazioni sulla tracciabilità delle sementi, offrendo garanzie sulla qualità del seme acquistato e indicazioni utili per il corretto impiego, con maggiori possibilità di ottenere produzioni elevate e di qualità. 

 

La filiera agroalimentare, infatti - hanno sottolineato i rappresentanti di Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari - parte dal seme; non a caso gli agricoltori operano in stretto e costante contatto con i produttori di sementi, testando direttamente in campo i risultati del loro lavoro e indicando le richieste e le esigenze che arrivano dal mercato, con particolare riferimento alle problematiche agronomiche, fitosanitarie, di resa e di carattere qualitativo. Proprio per tali ragioni - aggiungono le sigle - è fondamentale poter disporre di uno strumento in grado di assicurare la tracciabilità, la sicurezza e la sostenibilità del processo produttivo sin dall'inizio del ciclo, partendo dalla semente, puntando su iniziative quali il progetto “Seme di Qualità”, al quale già lo scorso anno hanno aderito convintamente Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari e che oggi viene ulteriormente rafforzato.

 

Tale tracciabilità - è stato ribadito durante l’odierno confronto tra il mondo sementiero e quello agroalimentare - ha inizio dal seme, primo e fondamentale elemento per assicurare la qualità del prodotto al consumatore finale. Vale la pena di sottolineare, a tal proposito, che nel 2020, a fronte di un calo su base annua del 2% circa delle superfici produttive destinate alla coltivazione di grano duro, grano tenero e orzo, cresce sempre di più l’impiego di seme non certificato, che secondo un’elaborazione di Assosementi ha superato anche nel 2020 il 50% delle superfici coltivate a grano duro.

 

In tale contesto, l’intesa raggiunta servirà a rafforzare e confermare la volontà dei principali attori di vincere le sfide comuni che il settore è chiamato ad affrontare. La riduzione della burocratizzazione annunciata dal nuovo governo potrà certamente contribuire ad agevolare il sistema della certificazione del seme, che negli ultimi cinquant’anni non è mai stato rivisto e adeguato. 

 

La valorizzazione delle produzioni non può inoltre prescindere dal sostegno all’innovazione, che può aiutare l’agricoltura a garantire rese stabili e produzioni più sostenibili. Il settore sementiero è un comparto altamente innovativo, in grado di investire sino al 20% dei suoi ricavi in attività di ricerca e sviluppo per immettere sul mercato varietà migliori. Tuttavia, secondo l’indagine di Euroseeds, l’associazione che rappresenta il settore sementiero a livello europeo, l’incertezza della normativa sulle Tecniche di Evoluzione Assistita – TEA ha bloccato i programmi di innovazione del 40% delle aziende che investono in ricerca.

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1 In Evidenza - 23 feb 2021

Controllo fauna selvatica, Cia Abruzzo: “Necessario riattivare le attività di contenimento”

È urgente e non più prorogabile la modifica dell’art. 44 della Legge Regionale 10/04 nei punti in cui disciplina il controllo della fauna selvatica. È necessario un forte deterrente contro il proliferare incontrollato dei cinghiali che nel 2020 sono aumentati in modo esponenziale anche a causa delle limitazioni collegate alla crisi pandemica da Covid-19 mettendo a serio rischio le colture agricole. Per questo motivo come Cia-Agricoltori Italiani abbiamo proposto alla Regione Abruzzo di riattivare le attività di contenimento coordinate dalla Polizia provinciale a tutela degli agricoltori e degli automobilisti”.

Così Mauro Di Zio, Presidente della Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo, ha sottolineato l’importanza della modifica dell’art. 44 della legge “Normativa organica per l’esercizio dell’attività venatoria, la protezione della fauna selvatica omeoterma e la tutela dell’ambiente” in seguito alla sentenza  n. 217/2018 della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del quinto periodo del comma 2, limitatamente alle parole “e dei cacciatori iscritti o ammessi agli ATC interessati, nominativamente segnalati dai comitati di gestione”. La  modifica proposta ricalca l’articolo della legge regionale della regione Marche, anch’esso impugnato di fronte alla Corte Costituzionale e rigettato dalla stessa. A supporto delle motivazioni di Cia Abruzzo c'è una ulteriore sentenza che conferma la posizione della Regione Toscana, capofila nel cercare di risolvere criticità legate alla fauna e all’impatto che questa ha sull’agricoltura e sull’ambiente. Secondo i giudici costituzionali sono corretti, dunque, gli atti adottati della Regione che, per il controllo della fauna selvatica, individuano le guardie venatorie volontarie, le guardie giurate private e gli operatori volontari appartenenti al mondo venatorio adeguatamente formati e sempre sotto il coordinamento della Polizia provinciale.

Con l’approssimarsi del periodo critico dei danni alle colture agricole da fauna selvatica, è necessario che la legge venga modificata al più presto e non oltre il mese di marzo”, conclude Di Zio, “Siamo certi del corretto e fattivo senso di responsabilità dei gruppi di ciascun consigliere regionale che, unitamente a Presidenti di giunta e consiglio regionale, Assessore all’agricoltura e Presidente della commissione agricoltura ed ambiente, sono destinatari della lettera”.


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1 In Evidenza - 23 feb 2021

Lavoro: Cia, avanti su sblocco sgravi e flessibilità per le aziende agricole

Esonero contributivo per datori di lavoro e lavoratori autonomi agricoli, sanatoria e strumenti contrattuali di massima flessibilità per le aziende. Sono queste le richieste di Cia-Agricoltori Italiani al nuovo ministro del Lavoro, Andrea Orlando, nell’incontro odierno con le forze sociali.

          Sul fronte contributivo, è urgente, secondo Cia, lo sblocco degli sgravi previsti dall’articolo 222 del Dl Rilancio, sia sul fronte dei datori che degli autonomi. Ad oggi, mancano, infatti, sia la circolare operativa Inps che la modulistica di richiesta esonero. Come si può immaginare, in entrambi i casi, i ritardi stanno creando molti problemi alle suddette categorie.

          Anche in merito alla sanatoria, le circa 30mila domande presentate per il settore agricolo restano ancora in attesa di definizione. La maggior parte dei rapporti di lavoro avevano come scadenza il 31/12 e mancando, anche in questo caso, una circolare operativa Inps che detti le regole tecniche sugli adempimenti da effettuare le aziende, non c’è sufficiente chiarezza per gli intermediari.

          Per quanto concerne il problema della manodopera agricola, aggiunge Cia, è necessario snellire e semplificare al più presto l’attuale strumento del lavoro accessorio, così da consentire alle aziende agricole di reperire manodopera rapidamente, come avveniva in passato attraverso i voucher.

Cia ha, inoltre, posto l'attenzione sul lavoro dei giovani e la necessità di garantire un'alternanza scuola-lavoro che consenta il ricambio generazionale nelle campagne italiane. Infine, è stato posta l’attenzione del ministro al nodo delle pensioni minime, che coinvolge in Italia una platea di 2 milioni di persone, con assegni fermi a 515 euro al mese. Una cifra non dignitosa, ancora di più tra crisi e pandemia con l’aumento delle situazioni di disagio sociale.

Cia ha ringraziato il ministro per l’attenzione dimostrata al settore, che conta oltre un milione di addetti, per la garanzia di un prossimo incontro, in tempi brevi, per discutere il tema degli ammortizzatori sociali in agricoltura.

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1 In Evidenza - 23 feb 2021

Fisco: CAF-Cia, Centri di Assistenza strategici a ripartenza dal territorio

Un momento di confronto, sulle attività del CAF il Centro di Assistenza Fiscale di Cia-Agricoltori Italiani e sulle sfide che attendono nel mondo del fisco: dai 50 milioni di cartelle esattoriali pendenti alla revisione degli scaglioni Irpef, dalla gestione ISEE al ruolo del CAF a supporto delle comunità, fino a una riforma complessiva del sistema nell’ottica di una maggiore equità. Di questo e tanto altro si è parlato nell’evento del CAF-Cia “Per le persone, per le Comunità”, in cui numerosi ospiti si sono alternati per illustrare esperienze e proposte. 

“Dopo un anno di pandemia -è intervenuto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- è evidente che istituzioni e intermediari come il CAF, devono ricostruire il rapporto con i cittadini. Va riprogettato trovando un nuovo terreno di scambio e funzionalità. Occorre uscire dalla mera produzione dei servizi ed entrare nell’ambito della consulenza: informare, formare e guidare famiglie e imprese. Per farlo -ha aggiunto Scanavino- sono necessarie strutture con competenze adeguate e in grado di dare garanzie. Il mondo agricolo, in questo senso, è pronto a fare la sua parte, avendo già dimostrato con il Covid di saper affrontare il cambiamento da protagonista. Il ruolo strategico dei CAF va affiancato alla centralità di agricoltura e aree rurali come sosteniamo da tempo con il progetto Cia “Il Paese che Vogliamo”.  

Nello specifico, sono poi intervenuti diversi esponenti della politica, dai senatori Antonio Misiani e Tommaso Nannicini a Debora Serracchiani, presidente della commissione Lavoro della Camera dei Deputati, da rappresentanti di primo piano di istituzioni centrali in materia fiscale, come il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini e la vicepresidente dell'INPS Luisa Gnecchi a sindaci di città importanti - Brenda Barnini (Empoli), Clemente Mastella (Benevento) e Matteo Ricci (Pesaro) - che hanno portato il punto di vista delle comunità che vivono sulla propria pelle le problematiche legate al fisco e le conseguenze di un sistema che va riformato. 

L'agognata riforma del fisco è stata proprio una delle questioni cruciali affrontate nel dibattito. In particolare, il direttore dell'Agenzia delle Entrate ha parlato apertamente della necessità di "un riordino del sistema nell'ottica di maggiore giustizia e pragmatismo, che i cittadini possano percepire e gli intermediari come i CAF possano fare propria e applicare".

E proprio il ruolo dei CAF e il loro radicamento territoriale è stato sottolineato e riconosciuto in ogni singolo intervento. "Possiamo parlare -ha spiegato il direttore del CAF-Cia, Maurizio Scaccia- della giornata della consapevolezza per quanto riguarda l'importanza del nostro ruolo e del presidio territoriale che rappresentiamo, garantendo a milioni di cittadini di poter usufruire di servizi e agevolazioni da parte della pubblica amministrazione". 

Una vera e propria missione fondamentale quella dei CAF, testimoniata dal fatto che il 98% dei clienti di CAF-Cia, in un recente questionario, hanno affermato di non voler fare a meno del supporto offerto da questo tipo di realtà e magari sostituirlo con altre forme di rapporto con la PA. "Questa giornata di dialogo con la politica e le istituzioni -ha concluso il presidente del CAF-Cia, Alessandro Mastrocinque- ci dice che per crescere e affermare il nostro ruolo sui territori, dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, con questo spirito di proposta e interlocuzione".

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1 In Evidenza - 18 feb 2021

Abruzzo, aperte le domande per l’impianto di nuovi vigneti

Sono aperti i termini per richiedere superfici per impiantare nuovi vigneti. Possono essere richieste, dalle aziende agricole, tutte le superfici non utilizzate a vigneto o con vincoli condotte dall’azienda in proprietà, affitto o comodato gratuito per una superficie massima di 10 ettari. Le richieste ammissibili saranno accettate nella loro totalità se saranno uguali o inferiori alla superficie nazionale ammissibile. In caso di una richiesta superiore alla superficie nazionale sarà calcolata in maniera proporzionata a livello regionale. Ai singoli richiedenti il numero totale degli ettari disponibili è assegnato in maniera proporzionata sulla base delle superfici richieste. Qualora l’autorizzazione rilasciata è inferiore al 50% della superficie richiesta l’azienda può rifiutare entro 10 giorni e sarà ripartita tra gli altri richiedenti. 



Entro giugno verranno fatte le comunicazioni ai produttori che avranno 3 anni per impiantare i vigneti. Queste autorizzazioni non possono accedere al finanziamento della Ristrutturazione e Riconversione Vigneti. La scadenza per le domande è fissata al 31 marzo 2021.


Puoi recarti presso l'ufficio CIA più vicino per informazioni e per l’inoltro della domanda.

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