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1 In Evidenza - 07 mag 2025

CIA Abruzzo: l’olio extravergine d’oliva abruzzese verso l’ IGP. Promosso un percorso di valorizzazione e tutela dell

L’olio extravergine d’oliva abruzzese si appresta a ricevere un importante e prestigioso riconoscimento: l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) «Olio d’Abruzzo». Un risultato che vede CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo in prima linea come promotrice convinta di questo percorso di valorizzazione della produzione olivicola regionale.
 

La proposta per l’istituzione del marchio IGP è stata accolta positivamente dalla Regione Abruzzo, che con Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA Abruzzo ordinario n. 26 del 3 luglio 2024, ha espresso parere favorevole all’istituzione dell’IGP «Olio d’Abruzzo». Si tratta di un passaggio fondamentale per il riconoscimento definitivo da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF).
 

Questo strumento sarà garanzia di qualità per il consumatore e rappresenterà un volano per incrementare il reddito degli olivicoltori abruzzesi, tutelare la biodiversità e valorizzare il paesaggio olivicolo regionale anche sotto il profilo turistico.
 

A tal proposito, il 14 maggio 2025, dalle ore 11:00, si svolgerà un importante appuntamento pubblico presso la sala Camplone della Camera di Commercio Chieti Pescara in Via Conte di Ruvo, 2 – Pescara.

Si terrà la Riunione di Pubblico Accertamento inerente la richiesta di riconoscimento dell’IGP “Olio d’Abruzzo”, alla presenza dei funzionari del MASAF, dei rappresentanti della Regione Abruzzo, delle amministrazioni locali, delle organizzazioni professionali, dei produttori e degli operatori olivicoli della zona.
 

Durante l’incontro sarà data lettura del disciplinare di produzione, con la possibilità di esprimere osservazioni che saranno valutate in conformità al Regolamento UE n. 2024/1143, che disciplina i metodi leali e costanti per la concessione dell’IGP.
 

“Questo risultato è il frutto di un lavoro lungo e condiviso con il territorio”, ha dichiarato Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “Abbiamo creduto sin dall’inizio nell’IGP come strumento per difendere l’identità del nostro olio, garantire qualità e dare nuovo valore economico agli olivicoltori abruzzesi. La riunione pubblica del 14 maggio sarà un’occasione cruciale per compiere insieme l’ultimo passo verso questo traguardo”.

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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Agia-Cia nel nuovo “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Nasce il “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani sono tra i protagonisti, insieme ad altre 32 organizzazioni del sistema Paese.

La prima riunione per rendere operativo il Forum, attraverso la definizione condivisa di obiettivi e finalità, si è tenuta presso la Sala Ruini di Villa Lubin a Roma, sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, con la partecipazione del presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini.

Intento prioritario del Forum è quello di accrescere le forme di aggregazione e gli strumenti di partecipazione delle giovani generazioni ai processi decisionali locali e nazionali, andando a svolgere un vero e proprio ruolo propositivo nelle decisioni del CNEL. Con lo scopo preciso di includere la prospettiva generazionale nell’espletamento della funzione consultiva del Consiglio rispetto a Governo, Camere e Regioni.

“Si tratta di un’iniziativa davvero molto importante -ha sottolineato il presidente Calentini-. In questo modo, l’Italia assume il ruolo di apripista in Ue per realizzare finalmente la ‘strategia europea per la gioventù’ dando voce, attraverso il potere d’iniziativa legislativa, a coloro che sono meno rappresentati”.

D’altra parte, ha spiegato il presidente del CNEL Renato Brunetta nella convocazione del Forum, “riteniamo imprescindibile che, a partire dall’impegno di tutte le organizzazioni già rappresentate presso il Consiglio, venga promosso e sviluppato coerentemente un confronto aperto non solo ‘per’ i giovani, ma soprattutto ‘con’ loro e ‘per’ l’intero Paese”, nella consapevolezza che “la costruzione partecipata di un patto generazionale sia una sfida cruciale per la sostenibilità sociale, economica e demografica dell’Italia”. 

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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Cia a Macfrut con un Piano d’azione straordinario sull’acqua

Un Piano d’azione straordinario sull’acqua, territoriale, nazionale e Ue, per fare degli agricoltori i veri protagonisti delle strategie idriche e con l’ortofrutta comparto pilota, tra i più idro-esigenti, ma anche più innovativi e avanzati nella gestione della risorsa. È quanto annunciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al convegno inaugurale di Macfrut, al Rimini Expo Centre fino all’8 maggio.

“L’acqua è il futuro -ha detto Fini- e l’agricoltura, a partire dall’ortofrutta, è la chiave per custodirlo. Non basta più passare da un approccio emergenziale a una pianificazione strutturale, serve rivedere il modo in cui pensiamo la gestione della risorsa idrica”.

IL PIANO DI CIA - Da parte di Cia la proposta di un Piano per una governance più vicina ai territori, differenziata e adattiva, per una visione d’insieme che superi la frammentazione decisionale e restituisca valore a Consorzi di Bonifica e Autorità di Bacino, ottimizzando le funzioni e snellendo i vincoli, anche per recepire al meglio la futura strategia Ue per la resilienza idrica. Quella che Cia immagina comprensiva di interventi strutturali nelle zone a più alto rischio; di grandi invasi integrati, e non alternativi ai piccoli; di finanziamenti per le infrastrutture resilienti; di riuso agricolo delle acque reflue; come di una legge contro il consumo di suolo e un quadro normativo per le funzioni di custodia e presidio del territorio.

 A dettare i tempi gli eventi estremi legati all’acqua, che in Italia sono aumentati del 400% in soli cinque anni, con ormai miliardi di danni sulle produzioni, alla prova di resistenza contro alluvioni, siccità, dissesto e fitopatologie che in alcune zone hanno già mangiato il 30-35% del prossimo raccolto.

COMPARTO E MALTEMPO - Oggi, piove troppo e male al Nord Italia. Le colture autunno primaverili -rileva Cia- dai cereali all’orzo, stanno morendo di asfissia naturale per terreni saturi a causa della pioggia eccessiva. Rischia, invece, il 30% della superficie già trapiantata, la filiera del pomodoro da industria, quella Made in Italy da 5 miliardi di euro e 35 mila occupati. Ormai è tardi per nuove piantumazioni. Troppa acqua nel momento sbagliato anche sulle risaie, e bisognerà riseminare. Mentre i vigneti sono inaccessibili, ma fertili, purtroppo, per la peronospora; irraggiungibili anche tanti frutteti e saltano così i trattamenti che salverebbero la stagione. Non meno complicata, ovviamente, la fase vegetativa al Sud, costantemente a secco. Si prevedono crolli produttivi tra il 10 e il 30% per il rischio approvvigionamento idrico e il trapianto è sempre più un’incognita a monte per molte delle orticole.

QUESTIONE IDRICA - Nel mezzo, il dramma vero della dispersione idrica che nel Paese è arrivata anche al 72%, con una media nazionale del 42% e situazioni gravi per almeno il 50% dei comuni. L’Italia vive nell’obsolescenza delle infrastrutture idriche, per il 60% vecchie di 30 anni, con capacità di contenimento all’11%, Spagna e altri Paesi Ue sono al 35%.

“Basta col dire che tanto l’acqua va nei campi -è stato l’affondo di Fini-. L’agricoltura non può fare da cassa di espansione naturale di tutte le calamità naturali e se così deve essere che venga sostenuta in quanto soluzione e non il problema”.

Cia ricorda, infatti, che un terreno ben coperto da vegetazione trattiene fino al 30% in più di pioggia e che, quindi, investire sulla manutenzione, contrastare il consumo di suolo, che sta viaggiando su una media di 20 ettari ogni giorno, rilanciare le aree interne, puntare su più innovazione e ricerca nel comparto, in primis agevolando le Tea, è la strada da intraprendere subito.

“Da Macfrut -ha concluso- facciamo rete avendo chiaro il ruolo competitivo della risorsa acqua per l’agroalimentare nazionale di cui l’ortofrutta ne è settore trainante, da 17 miliardi di euro per 300 mila aziende attive. Chiediamo una Pac davvero al servizio della sicurezza idrica e alimentare e la messa a terra concreta dei fondi per le infrastrutture dedicate”. 

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Fauna selvatica, emergenza fuori controllo: CIA Abruzzo chiede interventi urgenti e annuncia la mobilitazione regionale

In Abruzzo, la pressione della fauna selvatica ha superato ogni soglia di tollerabilità. Campi devastati, greggi attaccate, raccolti compromessi e un ecosistema sempre più sbilanciato: è questa la drammatica realtà che CIA Abruzzo, insieme a Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, denuncia con forza e in modo compatto, chiedendo interventi urgenti, strutturati e coerenti.

La proliferazione incontrollata di cinghiali, cervi, lupi e specie invasive sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo. Il piano per il contenimento dei cinghiali resta in larga parte inapplicato, il prelievo dei cervi è stato sospeso da una sentenza del TAR, la peste suina africana continua ad avanzare, e i risarcimenti per i danni, quando arrivano, sono spesso tardivi e insufficienti.

"Non è solo il reddito degli agricoltori a essere sotto attacco, ma la tenuta stessa del nostro territorio. Dove manca la gestione, l’ambiente si degrada. Dove viene meno l’agricoltura, si perde presidio, biodiversità e sicurezza alimentare," dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Siamo stanchi di subire. Siamo pronti a far sentire la nostra voce e a chiedere conto a chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Non ci fermeremo finché non saranno adottate misure concrete ed efficaci."

Per questo le organizzazioni promotrici annunciano una campagna di mobilitazione e una raccolta firme che, nei prossimi giorni, attraverserà l’intero territorio regionale. Incontri pubblici, presìdi e momenti di confronto con cittadini e amministratori avranno l’obiettivo di dimostrare che l’agricoltura non è la causa del problema, ma la prima vittima di un sistema che ha smesso di funzionare.



La mobilitazione avrà un momento centrale nella manifestazione regionale di lunedì 13 maggio 2025, a L’Aquila, alle ore 10:00 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Un’iniziativa aperta ad agricoltori, cittadini e famiglie, per chiedere con determinazione ascolto e responsabilità da parte delle istituzioni. Al termine degli interventi pubblici, una delegazione dei dirigenti delle organizzazioni agricole sarà ricevuta dalle autorità regionali per presentare un documento con proposte operative concrete.

Il giorno seguente, martedì 14 maggio, in occasione dell’udienza di merito presso il TAR dell’Aquila sulla delibera regionale per l’abbattimento di 469 cervi, una delegazione ristretta sarà presente all’esterno del tribunale. 

CIA Abruzzo e le altre organizzazioni confermano che questa è solo la prima tappa di un percorso di mobilitazione destinato a proseguire finché non saranno adottate misure serie, efficaci e coordinate, in grado di ristabilire il necessario equilibrio tra agricoltura, fauna selvatica e tutela del territorio.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Cordoglio in Cia per la morte del Papa: se ne va un grande alleato della terra e di chi la cura


“Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco, in questi anni difficili uno strenuo difensore della giustizia sociale e dei diritti umani, ma anche un grande amico della terra e di chi la cura”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, insieme a tutta la Confederazione, si unisce al dolore della Chiesa e di tutto il mondo per la scomparsa del Pontefice.


“Le sue parole, a partire dall’enciclica Laudato sì, hanno sottolineato con forza il diritto di tutti a un cibo sano e sostenibile, bene inalienabile e universale -ricorda Fini- richiamando più volte la centralità e la dignità del lavoro agricolo, oltre alla necessità di sostenere l’agricoltura familiare contro povertà e ineguaglianze”.


“Non possiamo dimenticare neppure i suoi costanti richiami alla pace e alla solidarietà tra gli uomini e i popoli -continua il presidente di Cia-. Tante volte abbiamo condiviso i suoi appelli per dire no alle guerre, alla violenza e alle discriminazioni”.

“Ora l’esempio di Papa Bergoglio, uomo di speranza e di vita -conclude Fini- continui a essere da guida per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico”. 

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1 In Evidenza - 16 apr 2025

Emergenza Dazi USA: Cia Abruzzo chiede azioni urgenti per difendere il settore agroalimentare

Cia Abruzzo esprime forte preoccupazione per le conseguenze che la politica commerciale protezionistica degli Stati Uniti rischia di avere sul comparto agroalimentare regionale. 

La recente decisione americana di prorogare di soli 90 giorni l’introduzione di dazi del 20% sulle importazioni dall’Unione Europea, mantenendo comunque un’aliquota del 10%, rappresenta una minaccia concreta per le imprese agricole italiane e anche abruzzesi.

Nel 2024, il valore dell’export agroalimentare abruzzese verso gli Stati Uniti ha visto in particolare le province di Chieti e Pescara tra le più esposte, rispettivamente con il 20% e il 24% delle proprie esportazioni agroalimentari destinate oltre oceano. Vino, olio extravergine di oliva e ortofrutta trasformata sono i prodotti maggiormente a rischio.

Si tratta di una situazione allarmante”, dichiara il presidente regionale Nicola Sichetti, “che potrebbe compromettere la competitività delle nostre eccellenze e mettere in crisi intere filiere produttive e occupazionali che rappresentano non solo un patrimonio economico, ma anche culturale e ambientale del nostro territorio”.

CIA Abruzzo fa proprio l’appello lanciato dalla direzione nazionale, chiedendo che il negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti venga rilanciato con forza e che l’Italia giochi un ruolo centrale per evitare trattative separate tra Washington e singoli Paesi. Allo stesso tempo è indispensabile prevedere strumenti di sostegno per le aziende più colpite e risorse straordinarie per compensare le eventuali perdite e sostenere l’apertura di nuovi mercati.

Chiediamo alle istituzioni regionali e ai parlamentari abruzzesi di farsi carico di questa emergenza e di sostenere con forza la voce degli agricoltori e delle imprese agroalimentari abruzzesi a Bruxelles e a Roma”, conclude il Presidente Sichetti.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 16 feb 2021

Governo Draghi: Cia, fiducia nella competenza scientifica del neoministro Cingolani per risolvere problema fauna selvati

Promuovere politiche e soluzioni per attuare su tutto il territorio nazionale nuovi e più incisivi modelli di gestione della fauna selvatica. E’ questo l’appello di Cia-Agricoltori Italiani al neoministro Roberto Cingolani, appena insediato al dicastero dell'Ambiente e della Transizione ecologica nell'esecutivo guidato da Mario Draghi. La scelta di uno scienziato dal profilo così alto e il suo prestigioso curriculum scientifico, sono di buon auspicio per un approccio finalmente pragmatico alle politiche di contrasto di uno dei grandi nodi irrisolti dell'agricoltura italiana. Una problematica che necessita un intervento immediato da parte delle Istituzioni, finalizzato a contenere il proliferare indiscriminato degli ungulati sul territorio nazionale, passati da una popolazione di 900mila capi nel 2010 a quasi 2 milioni, oggi.

          Cia è da tempo impegnata sul tema ed è pronta a collaborare col nuovo ministro per arrivare al più presto a nuovi strumenti di gestione della fauna selvatica, mettendo a disposizione la sua proposta di revisione della legge 157/1992, insufficiente a regolare un fenomeno ormai fuori controllo. I danni –sottolinea Cia- sono sempre maggiori per le aziende agricole arrivate all’esasperazione, ma sono in costante in aumento anche i rischi per l'incolumità dei cittadini, non solo nelle aree rurali. È, infatti, sempre più alta la frequenza di incidenti provocati da cinghiali e animali selvatici, stimati dalla Polizia Stradale in oltre 10.000 l'anno. A tutto ciò si aggiunge il rischio peste suina, che in Asia ha già compromesso un terzo della produzione cinese di carni suine, creando tensioni sui prezzi con effetti negativi per tutte le nostre aziende zootecniche, che rischierebbero il tracollo nella malaugurata ipotesi di focolai anche in Italia.

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1 In Evidenza - 16 feb 2021

Governo Draghi: Donne in Campo-Cia, su transizione verde valorizzare visione femminile

Le agricoltrici traino della transizione verde. Promotrici della sicurezza alimentare, custodi di biodiversità e sostenitrici della tutela di paesaggio e territorio, le oltre 200.000 imprenditrici agricole italiane si candidano a essere capofila nella costruzione e nell’attuazione della transizione ecologica e sostenibile. Lo afferma Donne in Campo, l’Associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani, che saluta il nuovo governo augurando buon lavoro al neo ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, e alla ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti.

“Ad oggi sono 207.991 le aziende agricole rosa, con un calo annuo dell’1,1% pari a 2.400 imprese in meno -sottolinea la presidente di Donne in Campo, Pina Terenzi-. Ecco perché servono investimenti per il miglioramento e lo sviluppo dei servizi sociali e digitali nelle aree rurali: ospedali, presidi territoriali sociosanitari per una rete di assistenza diffusa, asili e scuole, banda larga diffusa. Elementi che favoriscono la crescita dell’imprenditoria femminile, aiutando le donne nel lavoro di cura e sostegno ai familiari, minori, anziani, disabili, per poter strutturare le proprie aziende e creare valore aggiunto per il territorio”.

D’altra parte, “è lo stesso impegno multifunzionale delle imprese agricole che va premiato e incentivato con risorse ad hoc -continua Terenzi- fornendo ai cittadini e alle comunità un servizio fondamentale. Basti pensare agli agri-asili, alle fattorie sociali e didattiche, agli agriturismi, che offrono conoscenza, inclusione e integrazione, turismo e benessere”.

Per questo, “ci aspettiamo molto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Come Donne in Campo, chiediamo che parte delle risorse del Recovery vengano utilizzate per finanziare, sostenere e diffondere le esperienze già partite degli Agritessuti, con la riattivazione di una filiera tessile sostenibile con produzione di fibre vegetali per i tessuti e di piante tintorie per le colorazioni naturali -osserva Terenzi-. Obiettivo ricostruire il primo anello della catena della moda Made in Italy 100% ecologica, rafforzare il sistema produttivo italiano, produrre materiali non inquinanti, creare nuova occupazione femminile e giovanile”. Un impegno, conclude la presidente, che si può allargare anche “alla produzione di piante per l’industria farmaceutica ed erboristica” così come “alla riforestazione e al ripristino della biodiversità a cura del settore vivaistico su territori degradati, alla cura e alla manutenzione del paesaggio, sostenuto da un piano di formazione per gli operatori, in linea con le strategia Biodiversity e Farm to Fork dell’Unione europea”.

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1 In Evidenza - 15 feb 2021

In pista il contest dei giovani di Cia: “La macchina agricola che vorrei!”

Dopo il lancio ufficiale in occasione di Eima Digital Preview, è ora finalmente in pista il primo contest nazionale “La macchina agricola che vorrei!”, concorso di idee a cura di Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani, insieme con FederUnacoma-EIMA e la Rete degli Istituti Agraria Senza Frontiere (ITASF) che, oggi, sono tornate a incontrare i ragazzi con un webinar tra i tanti organizzati sui temi del progetto. 

L’iniziativa, spiega Agia-Cia, vedrà, infatti, centinaia di studenti in co-progettazione per ideare, sviluppare e realizzare un prototipo di veicolo agricolo pensato per rispondere alle esigenze delle aree interne d’Italia alle quali, da tempo, i giovani di Cia al fianco della stessa organizzazione, stanno dedicando piena attenzione nell’ambito del progetto “Il Paese che Vogliamo”.

Si tratta, riporta nel dettaglio il regolamento, di un concorso a premi per l’annualità 2020-2021, rivolto alle classi delle scuole superiori a indirizzo agrario della Rete ITASF, composte da studenti di età superiore ai 18 anni, o minori se regolarmente autorizzati dai genitori.

Alle classi candidate si chiede di presentare un “prodotto creativo” originale, capace di suscitare un’emozione, per immagini o video, e in grado di dare forma e rappresentazione a una macchina agricola o un’attrezzatura meccanica mai esistita e, invece, potenzialmente utile alle aree rurali del Paese.

Il contest di Agia-Cia vuole, dunque, dare voce e spazio al contributo delle giovani generazioni e offrirgli un campo di confronto e crescita attraverso una sfida concreta che stimoli idee e abilità, quel valore aggiunto importante e strategico alla valorizzazione di tante zone rurali che da Nord a Sud d’Italia, ancora soffrono in modo inaccettabile la marginalità e l’isolamento.

Una giuria di esperti, designati da Agia, Cia-Agricoltori Italiani, FederUnacoma e ITASF, sceglierà, in maniera insindacabile, i 3 migliori elaborati meritevoli dei premi messi in palio da FederUnacoma e destinati alle classi vincitrici (al primo classificato 1.500 euro; al secondo 1.000 e al terzo 500 euro). La premiazione si terrà nel corso della Fiera Internazionale EIMA, a Bologna dal 19 al 23 ottobre 2021.

Inoltre, per supportare il lavoro di co-progettazione da parte degli studenti ed essere di aiuto agli Istituti in questa lunga emergenza Covid, il contest prevede webinar mensili con tecnici ed esperti, dedicati a: panoramica trattori e implements, macchine raccoglitrici e per il giardinaggio; elettronica applicata all’agricoltura e metodologie di progettazione. Eventi online e intero progetto, vedono centrale il sostegno tecnico e metodologico dell'Associazione Agricoltura è Vita. Quanto alle modalità di partecipazione, ogni classe interessata, dovrà inviare un solo elaborato entro il 21 maggio 2021, su carta o supporto magnetico a Agia-Associazione Giovani Imprenditori Agricoli (Via Mariano Fortuny, 20 - 00196, Roma) o via e.mail a contest2021@agia.it, rispettando le indicazioni riportate sul regolamento (Clicca QUI).


“Se guardiamo agli attuali piani di studio dell’istruzione agraria, la meccanica e la meccanizzazione agraria sono le grandi assenti. Il Contest che Agia-Cia e FederUnacoma hanno dedicato a queste materie è, dunque, una risorsa che riconosciamo e apprezziamo -ha aggiunto Paola Adami, coordinatrice della Rete Istituti Agrari Senza Frontiere-. A dimostrarlo, già dai primi incontri online è anche l’entusiasmo e l’impegno degli studenti. Che questa iniziativa -ha aggiunto- faccia riflettere le istituzioni scolastiche sulle reali esigenze dei ragazzi in termini di conoscenze da acquisire e sull’importanza di metterli adeguatamente nelle condizioni di contribuire agli obiettivi più ampi che tutta la Comunità si è posta. In primo luogo, lo sviluppo del biologico grazie a innovazione in campo tecnologico e più sostenibilità”.

“L’industria della meccanica agricola è fortemente proiettata verso l’innovazione -ha, infatti, evidenziato il presidente di FederUnacoma, Alessandro Malavolti- e investe molto per attività di ricerca volte a migliorare l’efficienza dei mezzi, la loro compatibilità ambientale e la loro sicurezza, ma anche ad intercettare nuove funzionalità e nuovi segmenti di mercato. Il concorso ‘La macchina che vorrei!’ apre una riflessione sulle aree interne, e sui fabbisogni specifici di meccanizzazione, molto interessante per le nostre imprese. A maggior ragione perché le idee e i progetti vengono, in questo caso, dagli studenti degli istituti agrari, che alla passione per l’agricoltura uniscono tutta l’energia e la fantasia che sono tipiche del talento giovanile”. “Quella fra Cia, FederUnacoma e Scuole di agraria -ha dichiarato Malavolti- è un’alleanza che guarda lontano”.

Infine, sul rapporto tra formazione e mondo produttivo, l’accento del presidente nazionale Agia-Cia Stefano Francia: “Il superamento del gap tra scuola e lavoro è da sempre tra le nostre priorità. Il contest non trascura le difficoltà che istituzioni scolastiche e studenti stanno affrontando per il Covid, ma arriva a ribadire una vicinanza, un supporto ponte da parte dell’Associazione, affinché i ragazzi possano contare su iniziative in linea con i loro tempi e modalità comunicative. Viaggiamo online insieme a loro e manteniamo vivo il contatto. La pandemia -ha concluso Francia- non ferma il nostro contributo nell'accogliere le sfide poste dall'innovazione, ma anche nel favorire ora più che mai, la costruzione di Comunità. Il momento eccezionale ci chiede di essere protagonisti del cambiamento”.


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1 In Evidenza - 15 feb 2021

Governo Draghi: Anp-Cia, priorità campagna vaccinale e pensioni minime

Il governo Draghi ha davanti a sé numerose sfide da affrontare, dall’emergenza sanitaria a quella economica e sociale, aggravata dalla pandemia. Lo afferma Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, che saluta il nuovo esecutivo augurando buon lavoro a tutta la squadra dei ministri.

            In particolare, secondo Anp, la conferma di Roberto Speranza alla guida del ministero della Salute è una buona notizia, perché può garantire una continuità di lavoro nel campo della lotta al Covid e nel potenziamento del Sistema sanitario nazionale, con azioni che vanno verso il rafforzamento della sanità territoriale e dell’assistenza domiciliare, per tutelare maggiormente gli anziani e adeguare i servizi socio-sanitari nelle aree interne e rurali del Paese. La campagna di vaccinazione resta la priorità più urgente, per questo bisogna assicurare che sia condotta con criteri scientifici e senza discriminazioni né sociali né territoriali.

Al nuovo ministro del Lavoro e della Previdenza sociale Andrea Orlando, assieme agli auguri, Anp-Cia rilancia subito la necessità di affrontare la questione delle pensioni minime, che coinvolge in Italia una platea di 2 milioni di persone, con assegni fermi a 515 euro al mese. Una cifra non dignitosa, ancora di più tra crisi e pandemia con l’aumento delle situazioni di disagio sociale.

Ecco perché le risorse del Recovery Plan devono essere l’occasione per modificare il modello di sviluppo, riequilibrando il rapporto tra aree metropolitane e aree interne, tra città e campagna, dove vive una forte percentuale di anziani. Ora è possibile invertire la tendenza -sottolinea Anp- investendo sugli attori economici e sociali dei territori che, a partire dall’agricoltura, possono favorire un rilancio delle aree interne e di tutta Italia. Servono, però, robusti investimenti per dotare le aree rurali di infrastrutture e servizi che ne aumentino la competitività economica (viabilità, trasporti, scuole, digitalizzazione) così come la qualità sociale, a partire dai servizi socio-sanitari per la sicurezza e la qualità di vita delle persone.

Si tratta di una chance fondamentale -conclude l’Associazione pensionati di Cia- per costruire un sistema economico basato su sostenibilità, buona occupazione, equilibrio territoriale e uguaglianza sociale.

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1 In Evidenza - 13 feb 2021

San Valentino: Cia, bouquet sostenibile Made in Italy può aiutare ripartenza settore

 Anemoni, ranuncoli, lilium, papaveri, gerbere e poi calendule, bocche di leone, garofani e fresie, con l’aggiunta di fronde verdi per l’addobbo. Sono questi i fiori per il bouquet Made in Italy che Cia-Agricoltori Italiani invita a donare nel giorno di San Valentino anche al partner maschile, per risollevare il comparto floricolo nazionale, da sempre leader a livello europeo (secondo solo dopo l’Olanda) e ora messo in crisi dalla crisi pandemica che ha azzerato tutte le cerimonie e gli eventi (-50% matrimoni nel 2020). Cia stima, infatti, che l’Italia del florovivaismo abbia perso, circa 1,7 miliardi di fatturato. Un bouquet di fiori locali è sicuramente più fresco e profumato rispetto alle tradizionali rose e orchidee in arrivo al 90% da Equador, Colombia, Kenya, Etiopia Taiwan, che -oltre ai giorni di viaggio- hanno alle spalle una lunga conservazione nelle celle frigorifere, provenendo da climi caldi, in Paesi dove il basso costo della manodopera non rende più competitiva la produzione europea di questi fiori. Il nostro prodotto locale viene, invece, incontro sia alla sostenibilità ambientale –non c’è uso indiscriminato di fitofarmaci come nei Paesi extra-Ue- che a quella economica: costo medio al dettaglio, 15 euro a bouquet.

Cia auspica che il 14 febbraio possa dare una boccata d’ossigeno al settore, in una giornata dove si realizza, abitualmente, il 10% del fatturato annuo di produttori e commercianti. In queste settimane c’è cauto ottimismo nei distretti più importanti di Pescia e Imperia, dove si è registrato un calo degli ordinativi inferiore alle attese (-15% rispetto al passato), Cia stima, dunque, per questo San Valentino la vendita di 25 milioni di fiori, con un giro d’affari di 80 milioni e una spesa media pro-capite pari a 30 euro. La contrazione della produzione internazionale dovuta alla pandemia ha favorito il fiore reciso italiano, diminuendo del 10% l’import estero. Lo scenario del 2020 ha visto moltiplicarsi i tentativi di incrementare la modalità di acquisto online, ma è ancora prematuro parlare di trend con impatto significativo sulla filiera. Ha suscitato molte perplessità fra gli addetti del settore la scelta di confermare la domenica ecologica a Roma nel giorno di San Valentino, limitando traffico e commerci in una delle piazze più importanti del Paese, nel giorno più redditizio dell’anno.  

Il florovivaismo rappresenta in Italia il 5% della produzione agricola e si estende su una superficie di 30mila ettari, contando 27mila aziende (100mila addetti), di cui 14mila coltivano fiori e piante in vaso e 7mila sono vivai. Il comparto vale circa 2,5 miliardi di euro. 5 regioni intercettano l’80% della produzione nazionale: Liguria (31% del totale), Campania (16%), Toscana (13%), Puglia (11%) e Sicilia (10%).

 

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1 In Evidenza - 13 feb 2021

Carnevale: Cia, frappe e castagnole in 2 case su 3. Protagoniste in agriturismo

Sarà un Carnevale magro di feste per le restrizioni dovute alla pandemia, eppure non farà mancare la trazione a tavola dei dolci tipici per l’occasione, con frappe e castagnole rigorosamente sul podio. Se ne consumeranno sui 6 milioni di kg e saranno protagoniste in 2 case su 3. La stima, sul periodo, arriva da Cia-Agricoltori Italiani che coglie l’occasione anche per ricordare il valore aggiunto della degustazione in agriturismo.

Se l’agroalimentare, dunque, nonostante le grandi difficoltà con cui fanno i conti da un anno i produttori agricoli, non ha mai fatto mancare l’approvvigionamento alimentare agli italiani, stessa cosa potrà dirsi per i dolci del Carnevale, anche oltre martedì grasso. Secondo Cia, si parla, tra frappe e castagnole, di 600 grammi a famiglia e, in generale, meno rispetto agli anni scorsi quando i tanti buffet, veglioni e carri sparsi in tutta Italia, hanno portato in media a consumare tra i 10 e i 12 milioni di kg. 

In questo lungo periodo di emergenza Covid, sottolinea Cia, resta rilevante il luogo di degustazione. Confermata la tendenza a non uscire di casa, terrà la tradizione in cucina, che farà sperimentare le ricette di famiglia e regionali con qualche variante per introdurre prodotti freschi, come la ricotta Made in Italty, che il lockdown ha insegnato a preferire. Traina ancora la consegna a domicilio (+25) e lo dimostrano le migliaia di richieste che arrivano ogni settimana sul portale Cia dedicato “I Prodotti dal campo alla tavola”

Quanto agli agriturismi, precisa Cia, con 17 regioni, più la provincia autonoma di Trento, in zona gialla e il ritorno a pranzo nei ristoranti, si prevede un weekend di ripresa (+5). Ancora debole però, visto il maltempo, ma che sarà in risalita nei prossimi fine settimana, Covid permettendo. Chi potrà raggiungere facilmente l’agriturismo più vicino, non rinuncerà comunque a questa possibilità, almeno per un pranzo tra sabato e domenica. Piccole occasioni di buon cibo in ambiente familiare e confortevole, come tra gli Agrichef Cia, sono ora, infatti, più preziose che mai. Per questo da mesi, insieme alla sua associazione Turismo Verde, Cia sostiene la sana abitudine di organizzare un pranzo o programmare un soggiorno in uno dei 24 mila agriturismi italiani, dove gustare piatti tipici del territorio e rilassarsi in mezzo alla natura, contribuendo al tempo stesso a mantenere viva, anche in questa fase di emergenza, l’offerta turistica nelle aree rurali d’Italia. Il tutto risponde alla campagna “#sostieniltuoagriturismo - Non aspettare domani, prenota da subito un’esperienza unica in campagna”.

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