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1 In Evidenza - 09 mag 2025

L’augurio di Cia a Papa Leone XIV. Insieme per la sicurezza alimentare globale


Da Cia-Agricoltori Italiani l’augurio a Papa Leone XIV. La Confederazione tutta accoglie con speranza e impegno l’elezione a pontefice del cardinale Roberto Francis Prevost, apprezzandone la mitezza e la semplicità condivisa nel suo primo saluto dalla Loggia delle Benedizioni.

“Nel nome e nelle parole scelte per presentarsi al mondo, rintracciamo con partecipazione il cammino francescano avviato da Bergoglio, vicino agli ultimi e a madre terra, rafforzato da una nuova attenzione alla giustizia sociale e alla solidarietà di cui la pace, da lui invocata, ha estremamente bisogno. La sua esperienza missionaria in Perù guidi al rispetto e alla tutela delle aree rurali e marginali del mondo, spinga a un’intesa globale per cibo sicuro e accessibile a tutti”. Questo l’omaggio del presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, a Papa Leone XIV, esprimendo la vicinanza dei tanti agricoltori associati.

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1 In Evidenza - 07 mag 2025

CIA Abruzzo: l’olio extravergine d’oliva abruzzese verso l’ IGP. Promosso un percorso di valorizzazione e tutela dell

L’olio extravergine d’oliva abruzzese si appresta a ricevere un importante e prestigioso riconoscimento: l’Indicazione Geografica Protetta (IGP) «Olio d’Abruzzo». Un risultato che vede CIA – Agricoltori Italiani Abruzzo in prima linea come promotrice convinta di questo percorso di valorizzazione della produzione olivicola regionale.
 

La proposta per l’istituzione del marchio IGP è stata accolta positivamente dalla Regione Abruzzo, che con Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA Abruzzo ordinario n. 26 del 3 luglio 2024, ha espresso parere favorevole all’istituzione dell’IGP «Olio d’Abruzzo». Si tratta di un passaggio fondamentale per il riconoscimento definitivo da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF).
 

Questo strumento sarà garanzia di qualità per il consumatore e rappresenterà un volano per incrementare il reddito degli olivicoltori abruzzesi, tutelare la biodiversità e valorizzare il paesaggio olivicolo regionale anche sotto il profilo turistico.
 

A tal proposito, il 14 maggio 2025, dalle ore 11:00, si svolgerà un importante appuntamento pubblico presso la sala Camplone della Camera di Commercio Chieti Pescara in Via Conte di Ruvo, 2 – Pescara.

Si terrà la Riunione di Pubblico Accertamento inerente la richiesta di riconoscimento dell’IGP “Olio d’Abruzzo”, alla presenza dei funzionari del MASAF, dei rappresentanti della Regione Abruzzo, delle amministrazioni locali, delle organizzazioni professionali, dei produttori e degli operatori olivicoli della zona.
 

Durante l’incontro sarà data lettura del disciplinare di produzione, con la possibilità di esprimere osservazioni che saranno valutate in conformità al Regolamento UE n. 2024/1143, che disciplina i metodi leali e costanti per la concessione dell’IGP.
 

“Questo risultato è il frutto di un lavoro lungo e condiviso con il territorio”, ha dichiarato Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “Abbiamo creduto sin dall’inizio nell’IGP come strumento per difendere l’identità del nostro olio, garantire qualità e dare nuovo valore economico agli olivicoltori abruzzesi. La riunione pubblica del 14 maggio sarà un’occasione cruciale per compiere insieme l’ultimo passo verso questo traguardo”.

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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Agia-Cia nel nuovo “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Nasce il “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani sono tra i protagonisti, insieme ad altre 32 organizzazioni del sistema Paese.

La prima riunione per rendere operativo il Forum, attraverso la definizione condivisa di obiettivi e finalità, si è tenuta presso la Sala Ruini di Villa Lubin a Roma, sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, con la partecipazione del presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini.

Intento prioritario del Forum è quello di accrescere le forme di aggregazione e gli strumenti di partecipazione delle giovani generazioni ai processi decisionali locali e nazionali, andando a svolgere un vero e proprio ruolo propositivo nelle decisioni del CNEL. Con lo scopo preciso di includere la prospettiva generazionale nell’espletamento della funzione consultiva del Consiglio rispetto a Governo, Camere e Regioni.

“Si tratta di un’iniziativa davvero molto importante -ha sottolineato il presidente Calentini-. In questo modo, l’Italia assume il ruolo di apripista in Ue per realizzare finalmente la ‘strategia europea per la gioventù’ dando voce, attraverso il potere d’iniziativa legislativa, a coloro che sono meno rappresentati”.

D’altra parte, ha spiegato il presidente del CNEL Renato Brunetta nella convocazione del Forum, “riteniamo imprescindibile che, a partire dall’impegno di tutte le organizzazioni già rappresentate presso il Consiglio, venga promosso e sviluppato coerentemente un confronto aperto non solo ‘per’ i giovani, ma soprattutto ‘con’ loro e ‘per’ l’intero Paese”, nella consapevolezza che “la costruzione partecipata di un patto generazionale sia una sfida cruciale per la sostenibilità sociale, economica e demografica dell’Italia”. 

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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Cia a Macfrut con un Piano d’azione straordinario sull’acqua

Un Piano d’azione straordinario sull’acqua, territoriale, nazionale e Ue, per fare degli agricoltori i veri protagonisti delle strategie idriche e con l’ortofrutta comparto pilota, tra i più idro-esigenti, ma anche più innovativi e avanzati nella gestione della risorsa. È quanto annunciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al convegno inaugurale di Macfrut, al Rimini Expo Centre fino all’8 maggio.

“L’acqua è il futuro -ha detto Fini- e l’agricoltura, a partire dall’ortofrutta, è la chiave per custodirlo. Non basta più passare da un approccio emergenziale a una pianificazione strutturale, serve rivedere il modo in cui pensiamo la gestione della risorsa idrica”.

IL PIANO DI CIA - Da parte di Cia la proposta di un Piano per una governance più vicina ai territori, differenziata e adattiva, per una visione d’insieme che superi la frammentazione decisionale e restituisca valore a Consorzi di Bonifica e Autorità di Bacino, ottimizzando le funzioni e snellendo i vincoli, anche per recepire al meglio la futura strategia Ue per la resilienza idrica. Quella che Cia immagina comprensiva di interventi strutturali nelle zone a più alto rischio; di grandi invasi integrati, e non alternativi ai piccoli; di finanziamenti per le infrastrutture resilienti; di riuso agricolo delle acque reflue; come di una legge contro il consumo di suolo e un quadro normativo per le funzioni di custodia e presidio del territorio.

 A dettare i tempi gli eventi estremi legati all’acqua, che in Italia sono aumentati del 400% in soli cinque anni, con ormai miliardi di danni sulle produzioni, alla prova di resistenza contro alluvioni, siccità, dissesto e fitopatologie che in alcune zone hanno già mangiato il 30-35% del prossimo raccolto.

COMPARTO E MALTEMPO - Oggi, piove troppo e male al Nord Italia. Le colture autunno primaverili -rileva Cia- dai cereali all’orzo, stanno morendo di asfissia naturale per terreni saturi a causa della pioggia eccessiva. Rischia, invece, il 30% della superficie già trapiantata, la filiera del pomodoro da industria, quella Made in Italy da 5 miliardi di euro e 35 mila occupati. Ormai è tardi per nuove piantumazioni. Troppa acqua nel momento sbagliato anche sulle risaie, e bisognerà riseminare. Mentre i vigneti sono inaccessibili, ma fertili, purtroppo, per la peronospora; irraggiungibili anche tanti frutteti e saltano così i trattamenti che salverebbero la stagione. Non meno complicata, ovviamente, la fase vegetativa al Sud, costantemente a secco. Si prevedono crolli produttivi tra il 10 e il 30% per il rischio approvvigionamento idrico e il trapianto è sempre più un’incognita a monte per molte delle orticole.

QUESTIONE IDRICA - Nel mezzo, il dramma vero della dispersione idrica che nel Paese è arrivata anche al 72%, con una media nazionale del 42% e situazioni gravi per almeno il 50% dei comuni. L’Italia vive nell’obsolescenza delle infrastrutture idriche, per il 60% vecchie di 30 anni, con capacità di contenimento all’11%, Spagna e altri Paesi Ue sono al 35%.

“Basta col dire che tanto l’acqua va nei campi -è stato l’affondo di Fini-. L’agricoltura non può fare da cassa di espansione naturale di tutte le calamità naturali e se così deve essere che venga sostenuta in quanto soluzione e non il problema”.

Cia ricorda, infatti, che un terreno ben coperto da vegetazione trattiene fino al 30% in più di pioggia e che, quindi, investire sulla manutenzione, contrastare il consumo di suolo, che sta viaggiando su una media di 20 ettari ogni giorno, rilanciare le aree interne, puntare su più innovazione e ricerca nel comparto, in primis agevolando le Tea, è la strada da intraprendere subito.

“Da Macfrut -ha concluso- facciamo rete avendo chiaro il ruolo competitivo della risorsa acqua per l’agroalimentare nazionale di cui l’ortofrutta ne è settore trainante, da 17 miliardi di euro per 300 mila aziende attive. Chiediamo una Pac davvero al servizio della sicurezza idrica e alimentare e la messa a terra concreta dei fondi per le infrastrutture dedicate”. 

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Fauna selvatica, emergenza fuori controllo: CIA Abruzzo chiede interventi urgenti e annuncia la mobilitazione regionale

In Abruzzo, la pressione della fauna selvatica ha superato ogni soglia di tollerabilità. Campi devastati, greggi attaccate, raccolti compromessi e un ecosistema sempre più sbilanciato: è questa la drammatica realtà che CIA Abruzzo, insieme a Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, denuncia con forza e in modo compatto, chiedendo interventi urgenti, strutturati e coerenti.

La proliferazione incontrollata di cinghiali, cervi, lupi e specie invasive sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo. Il piano per il contenimento dei cinghiali resta in larga parte inapplicato, il prelievo dei cervi è stato sospeso da una sentenza del TAR, la peste suina africana continua ad avanzare, e i risarcimenti per i danni, quando arrivano, sono spesso tardivi e insufficienti.

"Non è solo il reddito degli agricoltori a essere sotto attacco, ma la tenuta stessa del nostro territorio. Dove manca la gestione, l’ambiente si degrada. Dove viene meno l’agricoltura, si perde presidio, biodiversità e sicurezza alimentare," dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Siamo stanchi di subire. Siamo pronti a far sentire la nostra voce e a chiedere conto a chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Non ci fermeremo finché non saranno adottate misure concrete ed efficaci."

Per questo le organizzazioni promotrici annunciano una campagna di mobilitazione e una raccolta firme che, nei prossimi giorni, attraverserà l’intero territorio regionale. Incontri pubblici, presìdi e momenti di confronto con cittadini e amministratori avranno l’obiettivo di dimostrare che l’agricoltura non è la causa del problema, ma la prima vittima di un sistema che ha smesso di funzionare.



La mobilitazione avrà un momento centrale nella manifestazione regionale di lunedì 13 maggio 2025, a L’Aquila, alle ore 10:00 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Un’iniziativa aperta ad agricoltori, cittadini e famiglie, per chiedere con determinazione ascolto e responsabilità da parte delle istituzioni. Al termine degli interventi pubblici, una delegazione dei dirigenti delle organizzazioni agricole sarà ricevuta dalle autorità regionali per presentare un documento con proposte operative concrete.

Il giorno seguente, martedì 14 maggio, in occasione dell’udienza di merito presso il TAR dell’Aquila sulla delibera regionale per l’abbattimento di 469 cervi, una delegazione ristretta sarà presente all’esterno del tribunale. 

CIA Abruzzo e le altre organizzazioni confermano che questa è solo la prima tappa di un percorso di mobilitazione destinato a proseguire finché non saranno adottate misure serie, efficaci e coordinate, in grado di ristabilire il necessario equilibrio tra agricoltura, fauna selvatica e tutela del territorio.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Cordoglio in Cia per la morte del Papa: se ne va un grande alleato della terra e di chi la cura


“Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco, in questi anni difficili uno strenuo difensore della giustizia sociale e dei diritti umani, ma anche un grande amico della terra e di chi la cura”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, insieme a tutta la Confederazione, si unisce al dolore della Chiesa e di tutto il mondo per la scomparsa del Pontefice.


“Le sue parole, a partire dall’enciclica Laudato sì, hanno sottolineato con forza il diritto di tutti a un cibo sano e sostenibile, bene inalienabile e universale -ricorda Fini- richiamando più volte la centralità e la dignità del lavoro agricolo, oltre alla necessità di sostenere l’agricoltura familiare contro povertà e ineguaglianze”.


“Non possiamo dimenticare neppure i suoi costanti richiami alla pace e alla solidarietà tra gli uomini e i popoli -continua il presidente di Cia-. Tante volte abbiamo condiviso i suoi appelli per dire no alle guerre, alla violenza e alle discriminazioni”.

“Ora l’esempio di Papa Bergoglio, uomo di speranza e di vita -conclude Fini- continui a essere da guida per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico”. 

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 09 set 2020

Fauna selvatica: Cia, è ancora emergenza. Serve subito nuova legge

Non si placa l’emergenza fauna selvatica, acuita dai mesi di lockdown con lo stop alle attività di controllo e gestione soprattutto dei cinghiali. La conseguenza è l’ulteriore crescita dei danni all’agricoltura, con perdite ormai milionarie, ma anche l’aumento degli incidenti stradali e dei rischi sulla sicurezza pubblica, nelle aree rurali e in città, come raccontano i fatti di cronaca. Per questo Cia-Agricoltori Italiani torna a chiedere al Governo interventi sulla questione, evidenziando l’assenza nel Dl Semplificazioni, ora in approvazione al Senato, della proposta normativa in materia annunciata a fine luglio.

            Si tratta di un’occasione mancata -spiega Cia- per riformare una legislazione ormai obsoleta e totalmente carente sia sul piano economico sia su quello ambientale, che non tutela più gli agricoltori e i cittadini che subiscono attacchi sempre più frequenti.

            Cia, già da tempo, attraverso il progetto “Il Paese che Vogliamo”, ha lanciato la sua proposta di modifica alla legge 157/92 sulla fauna selvatica, costruita dopo il sostanziale flop delle misure tampone adottate negli ultimi anni con il proliferare dei cinghiali, passati da una popolazione di 900 mila capi in Italia nel 2010 ai quasi 2 milioni di oggi (+111%).

            Per invertire la rotta e fronteggiare seriamente il problema, la riforma lanciata da Cia conta alcuni punti chiave: sostituire il concetto di “protezione” con quello di “corretta gestione”, parlando finalmente di “carichi sostenibili” di specie animali nei diversi territori; non delegare all’attività venatoria le azioni di controllo della fauna selvatica, ma prevedere la possibilità di istituire personale ausiliario; rafforzare l’autotutela degli agricoltori e garantire il risarcimento integrale dei danni subiti.

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2 In Evidenza - 02 set 2020

Poca acqua nella diga di Chiauci, preoccupazione per l’agricoltura. Cia Chieti-Pescara: “Cattiva gestione del Consorzio

Preoccupazione per la scarsità d’acqua nelle zone servite dalla diga di Chiauci. In assenza di pioggia la situazione si presenta come particolarmente critica e a risentire della mancanza d’acqua sono soprattutto le campagne, dove le colture invernali sono nelle prime fasi di crescita. L’allarme arriva da Cia Chieti-Pescara che sottolinea la cattiva gestione del Consorzio di Bonifica Sud evidenziando come sia necessario un approfondito e ragionato approccio sulla gestione della risorsa idrica. “L’arrivo della pioggia è vitale per l’agricoltura”, afferma il presidente provinciale Nicola Sichetti, “Il consorzio avrebbe dovuto fare una previsione più oculata e chiedere al Ministero l’ampliamento fino a 7 milioni di metri cubi rispetto ai 4 a disposizione. La presenza di stagioni siccitose non deve più essere considerata un evento eccezionale mettendo a rischio la produzione agricola”, continua Sichetti, “Il rischio poteva essere evitato, non è stato adottato un piano di turnazione dell’erogazione idrica nè chiesto di raddoppiare la capienza dell’invaso nonostante gli investimenti finanziati dal masterplan Abruzzo”. E’ stato, infatti, portato a termine e collaudato il revamping delle paratoie dello scarico di fondo della diga e conclusi gli interventi sull’ammasso roccioso e sulla strada circumlacuale. “I cinque pozzi a disposizione del consorzio saranno sufficienti a sopperire l’emergenza idrica?”, chiede il presidente Sichetti, “Le colture frutticole hanno bisogno di acqua costante ed è difficile, in queste condizioni, programmare l’irrigazione delle colture invernali. Il tempo stringe, siamo in attesa di decisioni ed input per la distribuzione dell’acqua a fini irrigui per il prossimo mese di settembre. Quello che ci anima è dare certezze alle imprese agricole”.


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2 In Evidenza - 31 lug 2020

Bando contributi per partecipazione a eventi e fiere - Camera di Commercio di Chieti-Pescara

La Camera di Commercio Chieti Pescara intende favorire la partecipazione a fiere o manifestazioni promozionali organizzate nelle province di Chieti e Pescara e, nello specifico, presso gli spazi espositivi e padiglioni dell’Ente camerale ubicati al Marina di Pescara ed a Chieti Scalo, nonchè presso gli spazi espositivi di Lanciano Fiera, che promuovono le eccellenze del territorio e/o settori tipici dell’economia regionale. 

vai al Link https://www.chpe.camcom.it/pagina392_bando-contributi-per-partecipazione-a-fiere-e-manifestazioni.html

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1 In Evidenza - 06 lug 2020

Pomodoro da industria: Cia, ora serve responsabilità. Subito accordo su prezzo

Falliti i molteplici tentativi tra Organizzazioni di Produttori e industrie per il raggiungimento dell’accordo sul prezzo di riferimento per la campagna del pomodoro da industria in corso, ora si rischia di lavorare a libero mercato. A lanciare l’allarme è Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che bisogna trovare responsabilmente un’intesa tra le parti il prima possibile.

            “Da informazioni acquisite ci risulta che i magazzini non abbiano giacenze -afferma il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- anche perché, con l’emergenza Coronavirus, è cresciuto notevolmente il consumo domestico di salse e passate, compensando le perdite dell’Horeca”. I trasformati del pomodoro, tradizionale prodotto da scorta in dispensa, nel periodo acuto del lockdown hanno registrato trend di crescita enormi rispetto al 2019, con variazioni positive di oltre il 35% in volume e del +45% sulla spesa.

            “Ad avviso di Cia, ci sono le migliori condizioni per una produzione 2020 di qualità -continua Scanavino- che dia soddisfazione alla parte agricola e a tutta la filiera. Chiediamo, quindi, di mettere da parte le contrapposizioni e arrivare in tempi brevi a un accordo sul prezzo, anche considerando che l’Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da industria del Centro-Sud Italia ha concesso alle parti la proroga richiesta per la consegna dei contratti di fornitura al 10 luglio, praticamente a ridosso della raccolta, e gli agricoltori sono nella completa incertezza”.

“Apprezziamo il lavoro che l’OI sta, con fatica, portando avanti e sosteniamo in particolare le iniziative per il rispetto del sistema di regole condivise -osserva il presidente nazionale Cia-. In questo senso, chiediamo un’attenta verifica sulle percentuali di contrattazione fuori dal sistema dell’Interprofessione, che per quest’anno è stata eccezionalmente innalzata al 20%”.

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1 In Evidenza - 25 giu 2020

Dl Rilancio: Cia, bene proroga dell'obbligo di denuncia per cisterne gasolio agricolo

Primi segnali positivi in direzione della sburocratizzazione in agricoltura, dopo la decisione del Governo di prorogare all’1 gennaio 2021 l’obbligo di denuncia dei depositi di carburante per usi privati, agricoli e industriali. Cia-Agricoltori Italiani commenta con soddisfazione il risultato che premia il lavoro portato avanti in questi mesi dall’organizzazione, riuscendo a ottenere un’importante agevolazione per gli imprenditori agricoli dopo lunghe negoziazioni con i ministeri competenti dell'Economia e delle Politiche Agricole e con il Direttore dell’Agenzia delle Dogane.

Cia si impegna nelle prossime settimane a sensibilizzare ulteriormente il Governo e tutte le forze politiche affinché lo slittamento dell’adempimento sia solo un primo passo verso la sua definitiva soppressione con il Decreto Semplificazioni.

L'adempimento, contro il quale si sono già pronunciate in sede amministrativa diverse sedi territoriali dell’Agenzia delle Dogane, rappresenta secondo Cia un pesante aggravio burocratico per un comparto che già soffre di un eccesso di norme e cavilli. 

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1 In Evidenza - 25 giu 2020

Emergenza cinghiali e danni agli agricoltori, le proposte di Cia Abruzzo per risolvere il problema

“La situazione cinghiali è fuori controllo, occorre un piano faunistico-venatorio regionale efficace”. Per la Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo il problema degli ungulati continua a dilagare mettendo a serio rischio l’agricoltura e la pubblica incolumità.


“Accogliamo con favore il provvedimento della regione Abruzzo che autorizza l'uso di fonti luminose e prolunga fino a mezzanotte la possibilità di caccia di selezione al cinghiale”, afferma Mauro Di Zio, presidente di Cia Abruzzo, “Ma continuiamo a ricevere allarmate segnalazioni da parte dei nostri soci, che ci riferiscono di ingenti danni causati dai cinghiali alle coltivazioni agricole”.


Le razzie nei campi di cereali, ceci, piselli, meloni sono all'ordine del giorno e riguardano non più solo le aree interne, ma anche il territorio in prossimità della costa, vanificando il lavoro di mesi ed investimenti di migliaia di euro ad ettaro, compromettendo inesorabilmente le operazioni di raccolta e di trebbiatura. Il tutto in attesa che, tra qualche tempo, l'attenzione dei branchi di cinghiali si sposti su ortaggi, mais e vigneti.


“Il piano faunistico regionale è ancora fermo al palo e le azioni di selezione e controllo non riescono a garantire la sostenibilità della situazione neanche in quelle realtà dove gli Ambiti Territoriali di Caccia ci mettono impegno”, continua Di Zio che chiede alle istituzioni regionali di farsi carico di sostenere l’eliminazione del regime “de minimis” così da prevedere il totale risarcimento dei danni da fauna selvatica. 


Sono quattro le richieste da presentare alla Regione emerse nell’ ultimo incontro con i rappresentanti degli ATC Chietino-Lancianese, Vastese e Pescara a  cui erano presenti anche il presidente Cia Chieti-Pescara Nicola Sichetti, e il direttore Cia Chieti-Pescara Alfonso Ottaviano.


“Vista la perdurante situazione emergenziale determinata da un aumento esponenziale del numero dei cinghiali sul territorio regionale e constatata l’impossibilità di provvedere a riforme della Legge nazionale sulla caccia (legge 157/1992) in tempi brevi, suggeriamo di adottare misure congrue e potenzialmente idonee a ridimensionare la popolazione di cinghiali”.


1.    Regolamentazione specifica della Caccia di selezione in notturna, da attuarsi esclusivamente dietro “richiesta di intervento” da parte degli agricoltori.;


2.    attuazione “immediata” dell’attività di controllo “emergenziale” nelle aree protette, anche senza attendere la predisposizione di uno specifico Piano di Controllo (seguendo l’esempio di alcuni Comuni che l’hanno già fatto nel territorio regionale);


3.    approvazione in tempi brevi del Piano Faunistico Regionale con revisione della proposta (in esso contenuta) di zona vocata e zona non vocata;


4.    creare correttivi all’attuale Regolamento Regionale sugli Ungulati (1/2017) permettendo ai singoli ATC di poter stabilire autonomamente il numero di componenti minimi della squadra e di battute da effettuare, sulla base dell’ampiezza del territorio e della capacità gestionale delle singole squadre, per far si che si garantisca categoricamente un adeguato equilibrio tra il livello di controllo delle specie, sicurezza stradale e soprattutto tutela delle colture. Riteniamo comunque importante aumentare il numero dei componenti di ciascuna squadra, ma chiediamo anche a chi la pensa diversamente su questo punto, di dimostrare l’efficacia dei risultati anche con squadre numericamente più piccole. 


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