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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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2 In Evidenza - 17 dic 2025

Nutrire il Futuro 2.0: per la prima volta insieme Istituto Agrario e Alberghiero

Si è svolto ieri, 16 dicembre 2025, presso l’IPSEOA “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria l’evento finale del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio Chieti-Pescara che ha rappresentato un’importante esperienza di integrazione tra formazione, filiera agroalimentare e valorizzazione del territorio.

Un progetto innovativo che ha segnato un passaggio storico: per la prima volta due scuole strategiche per l’agroalimentare, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, hanno lavorato insieme in un percorso strutturato, mettendo in dialogo produzione agricola, trasformazione e cultura enogastronomica.

Protagonisti della giornata sono stati gli studenti. I ragazzi dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni hanno studiato, analizzato e presentato alcune eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, tra cui Ventricina del Vastese, Peperone Dolce di Altino, Aglio Rosso di Sulmona, Zafferano dell’Aquila, Patata del Fucino e Mostocotto, approfondendone origine, filiera, tracciabilità e caratteristiche qualitative.
Le competenze acquisite hanno poi incontrato quelle degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che, affiancati dai docenti, hanno trasformato la ricerca in piatti, dando vita a un pranzo interattivo che ha raccontato il territorio attraverso il cibo.

L’evento è stato arricchito dalla presenza di numerose autorità e partner del progetto: Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria, Gianluca De Santis della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Ettore Cianchetti Presidente dell’Associazione ISA e David Falcinelli del Mercato Contadino di Pescara, che ha moderato l’incontro e intrattenuto i ragazzi con approfondimenti e spiegazioni sui prodotti tipici.

Mettere insieme, per la prima volta, un istituto agrario e uno alberghiero significa costruire una visione completa della filiera agroalimentare, dalla terra al piatto. È un investimento sui giovani, sulle competenze e sul futuro del nostro territorio”, ha dichiarato Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara.

Sulla stessa linea il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, che ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, “Nutrire il Futuro 2.0 dimostra quanto sia fondamentale partire dalla formazione per rafforzare l’agroalimentare italiano. I ragazzi hanno lavorato su prodotti identitari, imparando che dietro ogni eccellenza c’è agricoltura, cultura, tutela e responsabilità. Inoltre”, continua, “progetti come questo sono cruciali per valorizzare le scuole delle aree interne, che spesso possono incontrare difficoltà legate a risorse e opportunità. Dare visibilità e opportunità formative a queste realtà significa investire sul futuro dei territori e dei giovani che li abitano”.

Il progetto si inserisce inoltre in un contesto più ampio: il riconoscimento UNESCO della cultura alimentare italiana, che valorizza non solo la cucina, ma l’intero sistema produttivo fatto di territori, agricoltori, tradizioni e saperi.

“Vedere i nostri studenti trasformare le eccellenze agroalimentari in piatti creativi è una soddisfazione enorme. La collaborazione con l’agrario apre nuove prospettive formative e professionali”, ha dichiarato Marilena Montaquila, Dirigente IPSEOA Alberghiero.


“I nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di valorizzare le produzioni del territorio, mentre collaborare con l’alberghiero ha reso l’esperienza concreta e tangibile, unendo teoria e pratica”, ha affermato Antonietta Ciffolilli, Dirigente Istituto Agrario.

“Nutrire il Futuro 2.0” conferma così il successo di un’iniziativa capace di unire scuole, filiere e istituzioni, mettendo al centro i giovani e il valore dell’agroalimentare come leva di sviluppo culturale, sociale ed economico.

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1 In Evidenza - 10 dic 2025

La cucina italiana entra nel Patrimonio Unesco. Cia, premiati agricoltura e territori

La forza del Made in Italy agroalimentare sta nella stretta sinergia tra agricoltura e ristorazione, tra chi produce e chi trasforma. Nella collaborazione lungo la filiera, dal campo alla tavola, risiede il valore aggiunto del cibo italiano nel mondo. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta con soddisfazione l’ingresso ufficiale della cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.


“La cucina nazionale è un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali. Saperi e sapori -sottolinea Fini- che riflettono l’immensa biodiversità di prodotti e territori rappresentata dalla nostra agricoltura e valorizzata nelle tante ricette di agriturismi e ristoranti che raccontano cultura e tradizioni regionali. Così vaste e peculiari da rendere la cucina tricolore la più amata e ricercata anche all’estero”.


Per il presidente di Cia, il riconoscimento Unesco – frutto dell’impegno del governo e di un grande lavoro di squadra anche con le organizzazioni agricole – “rappresenta una nuova, grande opportunità per tutelare, garantire e promuovere sempre di più la cucina italiana nel mondo, a partire dai prodotti agricoli”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Grano: Cia a Icqrf, prezzi borse merci sotto costi produzione. Serve monitoraggio contro pratiche sleali


Cia-Agricoltori Italiani auspica il pronto e deciso intervento dell’ICQRF – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, per verificare eventuali pratiche commerciali sleali che penalizzino gli agricoltori e compromettano la trasparenza del mercato cerealicolo. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha pubblicato il monitoraggio dei costi medi di produzione per la campagna 2025 del frumento duro e tenero. Dai dati emerge che le principali borse merci continuano a quotare il grano duro su livelli molto inferiori ai costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.

Ad esempio, nelle regioni del Sud, il costo medio di produzione per il grano duro è stato rilevato da ISMEA a 318 euro a tonnellata, mentre le quotazioni della borsa merci di Foggia oscillano tra 287 e 290 euro. Situazione analoga si riscontra a Bologna, dove il costo medio di produzione è di 302,9 euro a tonnellata, ma le quotazioni si attestano tra 276 e 281 euro. Questi dati confermano una situazione di marcata criticità per il settore cerealicolo nazionale, con il rischio concreto di disimpegno da parte degli agricoltori nella prossima campagna di semina.

Alla luce delle novità normative che hanno rafforzato la disciplina contro le pratiche commerciali sleali, si ritiene urgente intensificare il monitoraggio delle borse merci, verificando eventuali violazioni che danneggiano la redditività degli agricoltori e la trasparenza dei mercati.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 24 mar 2021

Usa: Cia, istituzione Giornata dell’Agricoltura premia sforzi settore in pandemia

Gli Stati Uniti oggi riconoscono pienamente il ruolo strategico giocato dagli agricoltori nell’emergenza Covid ed eleggono il 23 marzo Giornata nazionale dell’agricoltura. Si tratta di un segnale importantissimo per il settore primario, per le aziende e i produttori di tutto il mondo, che restano in prima linea ogni giorno per assicurare cibo sano e sicuro alla popolazione. Così Cia-Agricoltori Italiani commenta la nota ufficiale della Casa Bianca, con cui il presidente Joe Biden ringrazia la filiera e i suoi lavoratori che, nell’ultimo anno, hanno continuato a “garantire, spesso con un grande rischio personale, l’approvvigionamento alimentare di fronte alle sfide senza precedenti poste dalla pandemia”.

L’impegno degli agricoltori italiani per consentire ai cittadini, soprattutto durante di lockdown, di acquistare e consumare prodotti freschi e di qualità, lavorati nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie, è stato sempre portato avanti con dedizione e responsabilità, e tuttavia non è stato sufficiente ad arginare crisi e perdite reddituali, soprattutto legate alle misure restrittive per il canale Horeca. Per questo, Cia chiede al governo di puntare davvero sull’agricoltura, con politiche dedicate e risorse adeguate, riconoscendo al settore il suo alto valore economico, ma anche ambientale e sociale.

“Ringraziamo il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio che, sulla scia degli Usa, ha dichiarato di voler proporre una Giornata dedicata all’agricoltura anche in Italia -osserva il presidente nazionale Dino Scanavino-. D’altra parte, nel suo messaggio il presidente Biden ha evidenziato il ruolo essenziale dell’agricoltura anche per contrastare il cambiamento climatico. Ora bisogna partire da qui, utilizzando parte dei fondi del Recovery Plan proprio per permettere al settore di evolvere nelle sue funzioni, non solo quella alimentare, ma di produzione di energia da fonti rinnovabili, tutela di paesaggio e biodiversità, salvaguardia di suolo e foreste per prevenire il dissesto idrogeologico, tenuta delle aree interne”.

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1 In Evidenza - 22 mar 2021

Acqua: Cia, subito infrastrutture idriche sostenibili. Fondi Ue siano strategici

 Affrontare la crisi socio-economica scaturita dalla pandemia anche come occasione di rilancio del Paese, vuol dire mettere mano, subito, a tutela e potenziamento delle risorse di cui l’Italia è più ricca. Tra queste il patrimonio idrico per il quale, negli anni, non si è compiuto alcun progresso di reale peso. Ne tenga conto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, portando i fondi Ue anche sull’ammodernamento delle infrastrutture irrigue, anche in ottica sostenibile. Così Cia-Agricoltori Italiani intervenendo in occasione della Giornata mondiale dell’acqua alla quale il mondo agricolo riconosce un ruolo chiave nella transizione ecologica. 

Per Cia, infatti, che ha rinnovato l’impegno su questi temi con il progetto “Il Paese che Vogliamo”, occorre coniugare visione globale a locale, seguire da una parte la legge sul clima proposta dalla Commissione Ue, per farsi trovare pronti come Paese al processo di adattamento ai cambiamenti climatici, dall’altra dare seguito alle norme specifiche, a partire dalla Direttiva Quadro sulle Acque, che a distanza di oltre 20 anni ancora non vede la sua integrale e completa attuazione. 

In gioco, ricorda Cia, la tenuta ecosistemica del pianeta e, in particolare, del territorio italiano che continua a soffrire per erosioni, frane e smottamenti, sotto 1000 millimetri di pioggia che ogni anno cade sullo stivale, procurando miliardi di danni. Circa 300 miliardi di metri cubi, di cui, tra l’altro, le infrastrutture idriche esistenti, riescono a trattenere solo 5,8 miliardi, l’11%. Inoltre, nel Paese ancora oggi quasi 7 mila comuni e 150 mila imprese agricole sono esposti a rischi ambientali con le aree rurali tra le più colpite. 

E’ di fronte a tale scenario, precisa Cia, che va rinnovata la consapevolezza del ruolo dell’agricoltura e degli agricoltori, che hanno ridotto l’uso idrico del 30% e che ogni giorno contribuiscono ad arginare i disastri, tutelano ambiente e paesaggio, salvaguardano suolo e foreste, aiutano a stabilizzare i versanti e a trattenere le sponde dei fiumi. La presenza di un’agricoltura sostenibile resta il miglior presidio contro il dissesto. 

Entro il 2050 poi, il pianeta avrà 10 miliardi di persone, fare sintesi su progetti, fondi stanziati e nuove opportunità come il Next Generation Eu, è per Cia cruciale, sia per l’ammodernamento delle infrastrutture idriche e la tenuta dei servizi ecosistemici che per il futuro alimentare sulla terra. 

Occorre, quindi, secondo Cia, recuperare efficacia ed efficienza non solo sul tasso di dispersione, ma anche sull’approvvigionamento, la cui gestione, in Italia è grossolanamente sia collettiva che individuale. I Consorzi di bonifica gestiscono 3,3 milioni di ettari irrigabili su una superficie totale di circa 13 milioni di ha, mentre all’irrigazione in autoapprovvigionamento va circa la metà del totale delle acque irrigue utilizzate. 

“Guardando in prospettiva -interviene il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- occorre soprattutto al Sud, superare le fasi di commissariamento e ora utilizzare con lungimiranza le risorse, puntando sui numerosi grandi invasi inutilizzabili e su forme di invasamento anche alternative. Allo stesso tempo, però, bisogna lavorare per mettere a sistema, in favore degli imprenditori agricoli e anche a salvaguardia dell’ambiente, l’accesso idrico a laghi montani e pedemontani”. 

“Va in questa direzione il Green Deal Ue -sottolinea Scanavino-. Così come la nuova Pac pone vincoli importanti per l’uso irriguo e ci sono, sempre nel quadro Ue, importanti sviluppi per il ricorso alle acque reflue, utili in zone siccitose. A fare da collante un lavoro sinergico con enti e istituzioni sul territorio e la necessaria garanzia che il Governo porti sul tema acqua anche tanta ricerca e tecnologia”.

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1 In Evidenza - 20 mar 2021

Covid: Anp-Cia, urgente il rilancio della campagna vaccinale

 Bisogna riprogrammare e rilanciare la campagna di vaccinazione contro il Covid, con tempi certi, maggiore efficienza organizzativa e nel rigoroso rispetto dei criteri di priorità indicati dalle autorità sanitarie. È l’appello al Governo e alle Regioni lanciato da Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, dopo il via libera ad AstraZeneca da parte dell’Ema.

            La campagna vaccinale è un’azione decisiva per superare l’emergenza sanitaria, tutelare la salute di tutti e creare le condizioni per un ritorno alla normalità a livello sia economico che sociale -spiega Anp-. Le persone anziane stanno maggiormente soffrendo di questa situazione; la fragilità fisica e, spesso, l’isolamento sociale contribuiscono ad aggravare un disagio che si protrae ormai da lungo tempo. In questo senso, il vaccino non è solo un mezzo di difesa dal virus, è una speranza di rinascita e, per molti, anche il modo per poter recuperare senza paura il ruolo di nonni che accudiscono i nipoti contribuendo al sostegno delle famiglie. 

Ecco perché -ribadisce Anp- è necessario vaccinare gli italiani rispettando rigorosamente l’ordine delle categorie prioritarie indicato dalle autorità. Quindi è giusto proseguire con personale sanitario, forze dell’ordine, protezione civile, insegnanti, così come riprendere, in maniera più sistematica ed efficiente, con i soggetti più fragili con disabilità e con gli anziani per ordine di età e con patologie.

Anp-Cia plaude al comportamento del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, per le modalità con le quali si è vaccinato, rispettando il criterio di fascia d’età e senza privilegi: un messaggio di alto valore simbolico e civile. D’altra parte, il vaccino è un diritto fondamentale -ricorda l’Associazione- deve essere gratuito e accessibile a tutti senza discriminazioni né sociali né territoriali.

“Ci troviamo di fronte a una campagna di vaccinazione storica, senza precedenti nel nostro Paese -commenta il presidente nazionale Alessandro Del Carlo- perché riguarda tutta la popolazione in un contesto emergenziale, dove ogni giorno bisogna confrontarsi con il rischio di contagio. Serve rigore e responsabilità da parte di ognuno. Per questo Anp aderisce e fa proprio l’appello delle istituzioni a mantenere un atteggiamento responsabile e prudente, affinché l’azione dei vaccini possa essere efficace e traguardare il Paese fuori dall’emergenza ridando speranza a tutti”.

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1 In Evidenza - 18 mar 2021

Export: Cia, giù del 5% Made in Italy agroalimentare. Favorire accordi commerciali multilaterali

 Il 2021 non parte bene per l’export agroalimentare Made in Italy. Gli effetti della pandemia sul commercio internazionale continuano a pesare e fanno perdere a cibo e bevande tricolori il 5% annuo sui mercati esteri nel mese di gennaio. Così Cia-Agricoltori Italiani, analizzando i dati Istat pubblicati oggi.

            In forte calo sono tutti i principali mercati di sbocco, dal Regno Unito (-27,8%) agli Stati Uniti (-17,4%), dalla Francia (-10,5%) alla Germania (-1,5%). Fa eccezione solo il Giappone, dove le vendite di prodotti agroalimentari nazionali segnano +7,7% nel primo mese dell’anno.

Per ora -osserva l’Ufficio studi Cia- la riduzione delle importazioni nello stesso arco temporale si traduce comunque in un surplus della bilancia agroalimentare che, in termini assoluti, vale 139 milioni di euro e consente all’Italia di confermarsi a gennaio esportatore netto di cibo e bevande. È chiaro, però, che diventa sempre più importante dare risposte nuove alle imprese del settore che combattono tuttora con la situazione pandemica.

“Per preservare e rilanciare il Made in Italy agroalimentare sui mercati europei e internazionali -sottolinea il presidente Dino Scanavino- sicuramente serve un grande piano nazionale di promozione, strategie innovative sempre più focalizzate sui canali digitali, ma soprattutto, in questa fase di crisi globale, è sempre più urgente favorire tra Paesi accordi commerciali multilaterali e bilaterali”. A cominciare dagli Stati Uniti.

Gli Usa infatti -ricorda Cia- continuano a rappresentare un mercato assolutamente strategico per l’export di cibo e bevande tricolori, con un valore complessivo di 4,9 miliardi nel 2020 (+5%). Nonostante il calo di gennaio, oggi ben l’11% dei prodotti agroalimentari Made in Italy finisce sulle tavole dei consumatori americani, con una crescita delle esportazioni che ha segnato nell’ultimo decennio quota +118%, guidata dall’ortofrutta trasformata (+143%), pasta e simili (+82%) e vino (+77%).

“È chiaro, quindi, che la sospensione dei dazi Usa-Ue, relativi al contenzioso Airbus-Boeing, ora è di estrema importanza e permette alle nostre aziende di tirare un sospiro di sollievo in un momento difficile -evidenzia Scanavino-. Per Cia, però, questo ritorno al dialogo e al multilateralismo deve essere l’occasione non solo per sorpassare del tutto l’incubo dazi doganali, ma per riallacciare anche politiche di commercio bilaterali più strutturate e consolidate, come si stava facendo in passato con il negoziato sul TTIP, il Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, sulla scia degli accordi di libero scambio già entrati in vigore, ossia il CETA tra Ue e Canada e il JEFTA tra Ue e Giappone”.

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2 In Evidenza - 18 mar 2021

"La nuova PAC - L'Agricoltura Europea del Futuro" - Webinar venerdì 19 marzo ore 17,00

"La nuova PAC - L'Agricoltura Europea del Futuro", questo il titolo dell'evento online organizzato da Cia-Agricoltori Italiani Chieti-Pescara. Appuntamento a venerdì 19 marzo alle ore 17:00 per approfondire le novità principali della nuova Politica agricola comune, il principale canale di finanziamento per il settore agricolo europeo. Moderati dal giornalista di Agricoltura Oggi, Pasquale Tritapepe, interverranno Alessandra De Santis, Responsabile Affari Europei Cia-Agricoltori ItalianiEmanuele Imprudente, Assessore Politiche Agricole Regione Abruzzo e Paolo De Castro, Coordinatore S&D, COMAGRI - Parlamento Europeo. Dopo i saluti del Presidente Cia Chieti-Pescara Nicola Sichetti, aprirà l'incontro il Presidente Cia- Abruzzo Mauro Di Zio. Conclusioni affidate e Dino Scanavino, Presidente Cia- Agricoltori Italiani. 
Durante l'evento sarà possibile rivolgere domande tramite la piattaforma.
Segui la diretta: Youtube https://www.youtube.com/watch?v=2p2ecFBsiJ4, Facebook https://www.facebook.com/312696638939220/posts/1617399568468914/

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1 In Evidenza - 18 mar 2021

Etichette: Cia, l’Italia deve fare sistema con promozione “NutrInform Battery”

L’informazione al consumatore deve essere sempre trasparente e veritiera. In merito al NutrInform Battery, Cia-Agricoltori Italiani condivide la posizione del Governo italiano che, dopo aver ascoltato i pareri del mondo scientifico, ha proposto il sistema di etichettatura fronte-pacco come alternativa all’etichetta a semaforo francese, il Nutriscore, per l’adozione di un sistema di etichettatura armonizzata nel mercato unico.

Secondo Cia il nostro Paese si è, finora, battuto a Bruxelles per promuovere un sistema normativo basato solo su rigorosi pareri scientifici, per garantire ai consumatori le informazioni più dettagliate e di facile comprensione sugli alimenti. Tutto questo senza che venga mai pregiudicata la competitività del sistema agricolo europeo o siano danneggiate le filiere di qualità.

Come è già stato ampiamente dimostrato, agire come sistema Italia si rivela sempre premiante. Occorre,ora, lavorare a stretto contatto col mondo della scienza e della ricerca per raggiungere un largo consenso sulla proposta del “sistema a batteria” italiano. Un metodo che premia la qualità e dei prodotti e informa davvero il consumatore.

L’Europa deve favorire un’etichettatura nutrizionale che sia informativa/formativa e non prescrittiva, come invece rischia di essere il Nutri-score, che -secondo Cia- comporta la stigmatizzazione di prodotti specifici che sono parte integrante della nostra dieta e delle tradizioni rurali europee.

 

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