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In Evidenza - 17 gen 2020
Per Cia-Agricoltori Italiani è positivo che il Ministero della Salute abbia emanato, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto che indica i limiti massimi di Thc negli alimenti . Un provvedimento che mette gli agricoltori nelle condizioni di operare in un regime di maggior trasparenza e minore incertezza. Secondo Cia , però, i livelli proposti restano assai restrittivi per i produttori . Va avviata , quindi, una discussione tra il Ministero della Salute e tutti gli operatori della filiera con l’obiettivo di alzare i limiti massimi di Thc negli alimenti , fissati ora nel decreto, anche per essere più competitivi sul mercato. Gli imprenditori agricoli del settore vanno coinvolti , tanto più che negli ultimi anni sono centinaia le aziende che hanno fatto investimenti su questa coltura (+200%) che contribuisce a ridurre il consumo di suolo, diserbare i terreni e bonificarli dai metalli e, allo stesso tempo, è una produzione versatile grazie ai suoi mille impieghi . Fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, come ricorda Cia, l’Italia era il secondo produttore mondiale di canapa dopo la Russia e contava fino a 100 mila ettari seminati per un milione di quintali prodotti. Oggi nel paese sono quasi 4.000, gli ettari di canapa seminati .