News Regionali
In Evidenza - 07 dic 2020
Il divieto agli spostamenti tra i Comuni di tutta Italia nelle giornate del 25 e 26 dicembre e del 1° gennaio 2021, è l’ennesima scure sul settore agrituristico e arriva a vanificare l’unica fonte di guadagno rimasta entro fine anno, come anche una delle poche occasioni di condivisione in sicurezza, il pranzo delle festività natalizie fuori casa e negli agriturismi. A intervenire sulla misura contenuta nel Dpcm di Natale, è oggi Cia-Agricoltori Italiani che, preoccupata per la tenuta delle strutture agrituristiche, pone l’interrogativo: “Aperti per chi?”.
Il settore agrituristico, puntualizza Cia, è tra i comparti produttivi che stanno maggiormente subendo da marzo, gli effetti della crisi da Covid. I 24 mila agriturismi italiani che contano un totale di 100 mila addetti, hanno perso nel 2020 ormai al termine, più di 600 milioni di fatturato (su oltre un miliardo di euro annuo in media) e oltre 2,95 milioni di presenze. Il Natale sarebbe stato, indubbiamente, strategico dal punto di vista dei guadagni, ma -precisa Cia- le chiusure dei confini comunali nei tre giorni di festa chiaramente più importanti, finiranno per far perdere alle aziende agrituristiche, oltre il 50% del fatturato di tutto dicembre.
Inoltre, spiega Cia, la chiusura dei Comuni, procurerà un disagio sociale non irrilevante alle aree rurali d’Italia. Va ricordato, infatti, che siamo un Paese con 5.500 piccoli comuni (popolazione intorno ai 5 mila abitanti) su un totale di 7.914. Sono il 69% del totale dei comuni italiani (primi Valle d’Aosta e Piemonte). A risiedere nei piccoli borghi d’Italia, quasi 10 milioni di persone, il 16,5% della popolazione nazionale. In parallelo, aggiunge Cia, le strutture ricettive nei piccoli comuni sono 56 mila, il 27% del totale, e fanno quasi quota 12 mila, solo le strutture agrituristiche.
Stando a questi dati, è dunque evidente, per Cia, che blindare i Comuni a Natale, Santo Stefano e il primo dell’anno, esprima non solo una visione ‘città centrica’, ma trascuri da una parte il ruolo svolto dagli agriturismi nelle aree interne del Paese e dall’altra, le specifiche caratteristiche di queste strutture, come i pochi coperti e gli ampi spazi all’aperto, in linea con le disposizioni per il distanziamento.
“Si può comprendere la chiusura delle regioni dal 21 dicembre come pure il coprifuoco -è intervenuto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-, ma la stretta sui Comuni emerge come rigidità estremamente penalizzante sia per le famiglie delle aree rurali che per le aziende agricole e agrituristiche”.
“Chiediamo al Governo di continuare a lavorare sui ristori per il settore agrituristico -ha aggiunto Scanavino- così come l’Associazione Turismo Verde-Cia ha già sollecitato con una lettera, l’intervento della ministra Teresa Bellanova, affinché si predispongano, tempestivamente, per gli agriturismi, proporzionati contributi a fondo perduto a parziale ristoro delle perdite di fatturato che saranno notevoli nel periodo natalizio. Infine -ha concluso il presidente Scanavino- rilanciamo la campagna Turismo Verde-Cia #sostieniltuoagriturismo, perché non si perda la sana abitudine di organizzare un pranzo o programmare un soggiorno nelle strutture di tutta Italia, dove gustare piatti tipici del territorio e rilassarsi in mezzo alla natura, contribuendo al tempo stesso a mantenere viva l’offerta turistica nelle aree rurali, spina dorsale e anima green del Paese”.
News Regionali
In Evidenza - 03 dic 2020
Dalla riforma agraria all’agricoltura del futuro con le donne al centro. Protagoniste di una nuova ricostruzione, che 70 anni dopo deve fronteggiare gli effetti del Covid e guardare alle sfide del Green Deal. Questo il senso del convegno “Donne: un patto per la terra”, organizzato oggi in modalità webinar da Donne in Campo-Cia e Istituto Alcide Cervi.
Quest’anno, infatti, ricorre il settantesimo anniversario dalle leggi della riforma agraria (1950-2020), leggi che furono l’esito di un imponente movimento popolare che impegnò donne e uomini nel dopoguerra per rivendicare il diritto alla terra di fronte ai grandi proprietari terrieri, eredi di un sistema latifondistico soprattutto al Sud Italia. Oggi la condizione socio-economica del Paese è completamente diversa, ma per certi aspetti bisognosa di una nuova riforma. Dopo anni segnati da un costante calo del numero di addetti e da una forte marginalizzazione delle aree rurali, sta riemergendo la consapevolezza che l’agricoltura deve essere centrale -come dimostrato dalla pandemia con il settore garante dell’approvvigionamento alimentare durante il lockdown- una priorità delle politiche nazionali e degli strumenti locali di governo del territorio per coniugare la sostenibilità economica con quella ambientale e sociale, riconnettendo città e campagna, consumo locale e mercato globale.
“Una nuova consapevolezza per una moderna questione agraria, dove spicca il protagonismo delle donne -spiegano la presidente di Donne in Campo Cia, Pina Terenzi, e la presidente dell’Istituto Alcide Cervi, Albertina Soliani-. Un protagonismo rinnovato, che negli ultimi trent’anni ha fatto registrare un’impennata delle aziende a conduzione femminile, fino a coprire oggi un terzo del totale”. In Italia, sono oltre 200.000 le imprenditrici agricole, molte under 35, e il 40% della forza lavoro del comparto è “rosa”.
“Il ruolo delle donne in agricoltura è vitale ed è legato strettamente a una visione multifunzionale e sostenibile del settore -continuano Terenzi e Soliani- che coniuga la produzione alimentare con welfare, comunità, tutela di suolo e paesaggio, salvaguardia di biodiversità. Un ruolo che le pone in prima linea di fronte ai cambiamenti in atto”, dalle sfide ambiziose della transizione verde, come chiede l’Europa con il Green Deal, alla pandemia che sta sconvolgendo gli stili di vita, con un ritorno alla terra che va sostenuto e indirizzato. A fine 2020, infatti, sono quasi 7.000 in più le imprese giovani che fanno agricoltura, con un incremento di oltre il 14% rispetto solo a cinque anni fa.
“Ancora di più in futuro, la nostra funzione dovrà essere quella di anello di congiunzione tra i bisogni umani e le risorse naturali -evidenziano le presidenti di Donne in Campo e Istituto Alcide Cervi-. L’agricoltore sarà chi produce cibo sano e di qualità, collabora con la ricerca scientifica anticipandola e seguendola nei suoi progressi in campo alimentare e nutraceutico, si apre a tutte le produzioni possibili, sperimenta nuove fibre, nuovi materiali per bioplastiche, fornisce agroenergie, genera paesaggi unici, insegna ai bambini il valore dell’ambiente e del cibo, ospita le persone con disagio offrendo la migliore cura: l’accoglienza in una comunità, il rapporto con la natura e gli animali, il lavoro”.
“Le donne sono un esempio di sostenibilità e resilienza -conclude il presidente di Cia, Dino Scanavino-. Rappresentano perfettamente la visione dell’agricoltura del futuro, basata su produzioni salubri, compatibilità ambientale, innovazione, rilancio delle aree rurali. Una visione che va promossa e valorizzata con politiche coraggiose e risorse adeguate. In questo senso, un ‘nuovo patto per la terra’ non può che partire dalle donne: sono una risorsa indispensabile e uno dei driver vincenti per il progresso del settore”.
News Regionali
Associazioni - 26 nov 2020
“Negli ultimi anni abbiamo sempre sensibilizzato i nostri associati affinché assicurassero le proprie colture” - dichiara il Presidente CIA Chieti-Pescara Nicola Antonio Sichetti - “in quanto le sempre più frequenti calamità naturali hanno messo in difficoltà l’intero comparto, che dai contributi percepiti sul pagamento delle polizze e gli indennizzi percepiti, ha avuto un importante supporto.
Nel 2020 però, il Piano di Sviluppo Rurale Nazionale, con disposizione MIPAAF del 19 Ottobre ed in prossimità dell’erogazione da parte di AGEA dei contributi spettanti alle imprese agricole che hanno stipulato polizze a copertura delle calamità naturali, ha riconosciuto un solo acconto e non l’intero contributo. Ciò rappresenta un ulteriore duro colpo al settore agricolo già messo a rischio dalla pandemia.
L’accesso ai contributi comunitari sulle assicurazioni agevolate per l’annualità 2020 (sottomisura 17.1 del PSRN) incentiva le imprese agricole a stipulare polizze assicurative per la gestione dei rischi collegati alle calamità naturali e alle infestazioni parassitarie. Il contributo del ministero delle politiche agricole copre una parte importante delle spese sostenute e viene garantito e normato grazie al Piano Assicurativo Individuale di anno in anno.
Normalmente il contributo previsto dalla suddetta norma è fino al 70% della spesa ammessa per polizze con almeno 3 avversità garantite e fino al 65% per polizze con 2 avversità garantite.
Ma per quest’anno, a causa della carenza di fondi, il contributo è stato ridotto al 30% della spesa ammessa (per polizze con almeno 3 garanzie) e al 28% (per polizze con 2 garanzie), equivalente al 43% circa del contributo spettante.
Tutto ciò ha generato non pochi problemi alle imprese agricole che si aspettavano l’intero contributo entro fine 2020 a supporto del pagamento delle polizze avvenute per intero il 10 Novembre 2020.
“A livello nazionale Cia Agricoltori Italiani si è attivata tempestivamente nei tavoli istituzionali chiedendo al Mipaaf e quindi ad Agea di liquidare al più presto, oltre all’anticipo di cui sopra, anche il saldo. Al riguardo chiede ai suddetti organi istituzionali di reperire al più presto le risorse adeguate, rimodulandole da altre misure del PSRN non utilizzate. La gestione del rischio è sempre più centrale per il nostro settore a causa dei cambiamenti climatici e non possiamo permetterci passi falsi”.
News Regionali
Eventi - 25 nov 2020
Assemblea nazionale #Cia "Agricoltura-Territorio-Società. Riprogettiamo il futuro" in agenda per venerdì, 27 novembre, in webinar, a partire dalle 10. Appuntamento importante che vedrà centinaia di #agricoltori collegati a distanza da ogni parte d'#Italia 👨💻🍃 Tra gli ospiti istituzionali: Giuseppe Conte, Frans Timmermans, Teresa Bellanova, Enzo Amendola e Francesco Boccia 🇮🇹🇪🇺
News Regionali
Associazioni - 25 nov 2020
L’appello in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Sensibilizzare i cittadini alla cura, al valore della vita, invitando tutti a recarsi nei tanti vivai sparsi in Italia per comprare o regalare un seme, una piantina, un alberello da frutto. Questo l’obiettivo di #seminiamorispetto, la campagna lanciata da Donne in Campo, l’associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Non è soltanto un gesto green, ma un’azione simbolica, in linea con la campagna “Piantiamola!” che per diversi anni ha animato l’impegno dell’associazione, per promuovere il rispetto di ogni essere vivente e far nascere germogli di speranza.
“Prendersi cura di una piantina è il miglior modo per celebrare questa Giornata -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo, Pina Terenzi- sensibilizzando i cittadini sul valore di ogni vita, ricordando che tutte le donne hanno il pieno diritto di essere libere, di lavorare, di realizzarsi e vivere la vita che desiderano”.
Proprio il lavoro “resta una delle armi più potenti contro la violenza di genere -ha aggiunto Terenzi-. È una risorsa per le donne, il primo elemento per emanciparsi e uscire da una situazione di ricattabilità. In questo senso, l’agricoltura non fa discriminazioni, è inclusiva e, nel dedicarsi alla terra, ognuno ha sempre trovato il suo ruolo, la sua dignità, la sua capacità di fare”.
News Regionali
In Evidenza - 23 nov 2020
Rafforzata, in 6 mesi, capillarità sul territorio per consentire acquisti online di prodotti e piatti tipici
Oltre 1000 aziende, tra attività agricole e strutture agrituristiche di Cia-Agricoltori Italiani, pronte per la consegna a domicilio in tutta Italia, di materie prime fresche e di qualità, oltre che di piatti tipici contadini. L’organizzazione rafforza così la sua capillarità sul territorio per essere sempre più a servizio dei cittadini, di famiglie e anziani, in una fase di instabilità e di frammentazione tra le regioni, ora soggette a limitazioni, più o meno restrittive, per contenere il Covid.
A 6 mesi dal lancio del portale dedicato alla consegna a domicilio “I Prodotti dal campo alla tavola”, Cia intende assicurare anche in vista delle festività natalizie che saranno, comunque, meno fuori casa, il necessario approvvigionamento alimentare in tutte le regioni del Paese, arrivando a supportare le aree rurali e più marginali, le periferie e i contesti con maggior disagio.
Il presidio del territorio, resta per Cia, di cruciale importanza per la tenuta socioeconomica dell’Italia alle prese da una parte con nuovi livelli di povertà e oltre 2 milioni di famiglie a rischio e dall’altra, con il settore agricolo fiaccato da perdite reddituali importanti, soprattutto legate alle nuove misure restrittive per il canale Horeca (bar e ristoranti) che valgono una perdita di quasi 41 miliardi di euro per l’alimentare, in un Paese in cui un terzo dei consumi è, appunto, fuori casa.
A sostegno di cittadini e imprenditori agricoli, Cia con il contributo delle sue associazioni - al femminile (Donne in Campo), giovani (Agia), pensionati (Anp), per la vendita diretta (la Spesa in Campagna) e agrituristica (Turismo Verde) - sta lavorando, dunque, affinché la spesa a km 0 sia tutelata e possa arrivare direttamente nelle case degli italiani in un momento in cui, non va assolutamente trascurato il valore di una corretta alimentazione con materie prime fresche e di stagione, ricette semplici anche emblema della dieta mediterranea.
Carne, latte, frutta, verdura, olio, vino, pasta e tanto altro, ma anche piatti per il weekend preparati dagli Agrichef, sono con Cia, sempre online sul portale dedicato (https://iprodottidalcampoallatavola.cia.it/) e facili d’acquistare. Bastano pochi secondi per individuare la regione d’interesse, l’azienda più vicina e procedere con la richiesta dei prodotti, che gli agricoltori consegneranno nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie.
“Essere presenti con aziende e sedi confederali in tutta Italia -ha commentato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- è un punto di forza che consideriamo strategico nell’affrontare con istituzioni e parti sociali, questa terribile pandemia. Il contributo degli agricoltori è encomiabile. Con governo e organizzazioni tutte, dobbiamo lavorare affinché non ci sia dispersione di energie, ma la concertazione degli impegni perché i cittadini ne escano realmente sostenuti e incentivati”.
News Regionali
CAA - Info Assistenza Tecnica - 21 nov 2020
Viene così riconosciuto e consolidato il ruolo dei CAA nella tenuta e controllo dei fascicoli aziendali
Il giorno 18 novembre il CAA Cia ha sottoscritto la nuova convenzione con AGEA Organismo Pagatore per gli anni 2020-2021. Si tratta di un atto che riconosce e consolida il ruolo dei CAA nella tenuta e controllo dei fascicoli aziendali.
Nei prossimi anni, con l’arrivo della nuova Pac, i CAA diventeranno sempre più centrali per assicurare agli imprenditori agricoli l’assistenza con personale qualificato al fine di accedere agli aiuti comunitari e nazionali, garantendo un’informativa costante e aggiornata sulle opportunità e i benefici previsti dalla Politica Agricola Comunitaria.
Da questo punto di vista un sistema AGEA efficiente è condizione imprescindibile affinché l’agricoltura italiana sia messa nelle condizioni migliori per poter competere a livello europeo e globale. La nuova convenzione proposta da AGEA contiene molti punti di innovazione che si prefiggono di andare nella direzione di rendere più efficiente e trasparente il sistema.
Il CAA Cia, nel valutare positivamente lo spirito della nuova convenzione, si adopererà affinché il sistema funzioni al meglio e allo stesso tempo monitorerà costantemente il rispetto degli impegni presi dall’amministrazione .
Da ultimo, il CAA Cia sollecita la sottoscrizione anche della Convenzione per le attività di coordinamento dei CAA, ricordando che tale funzione di coordinamento, oltre a realizzare una sostanziale semplificazione delle attività dell'AGEA, mira ad assicurare trasparenza, efficienza ed efficacia delle attività svolte .
News Regionali
In Evidenza - 20 nov 2020
Roma, 20 nov - “Agricoltura-Territorio-Società. Riprogettiamo il futuro”. Questo lo slogan dell’Assemblea nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, che si terrà venerdì 27 novembre, a partire dalle ore 10, in modalità webinar.
Un appuntamento importante che vedrà centinaia di agricoltori collegati a distanza da ogni parte d’Italia, nonché la partecipazione di ospiti istituzionali e di governo, durante il quale emergeranno spunti di riflessione e proposte progettuali.
Gli effetti drammatici della pandemia hanno riacceso la discussione sui modelli di crescita e sviluppo che dovranno caratterizzare il prossimo futuro. La ripresa dipenderà dalla capacità di interpretare il cambiamento cogliendo le opportunità delle strategie programmate, a partire dal Green Deal europeo, dove l’agricoltura, in sinergia con le altre risorse economiche dei territori, è chiamata a svolgere un ruolo da protagonista.
Sfide ambiziose su cui poggiano le decisioni, i provvedimenti e gli strumenti messi in campo con il Covid, tra cui il Next Generation EU, pacchetto per la ripresa in un’ottica più verde, digitale e resiliente per garantire alle nuove generazioni un futuro sostenibile sotto il profilo economico, ambientale e sociale. Senza trascurare le misure economiche promosse a livello nazionale per rilanciare lo sviluppo dell’Italia.
Per tali ragioni, Cia ha scelto di concentrare i lavori della propria Assemblea nazionale intorno alle dinamiche caratterizzanti il rapporto tra Agricoltura-Territorio-Società e ai percorsi capaci di reinterpretare tale rapporto, facendone un pilastro delle future strategie di pianificazione per la ripresa. Non solo agricoltura, quindi, ma una visione di insieme capace di includere il settore all’interno di un progetto di ampio respiro insieme a tutte le altre attività economiche e forze sociali diffuse sui territori.
Per seguire la diretta, basta collegarsi al link: https://youtu.be/I1ce4svphqw
Guarda il video promo dell'Assemblea Cia 2020: https://bit.ly/38Xt2vm
News Regionali
In Evidenza - 18 nov 2020
Riattivare immediatamente il controllo dei cinghiali o qualsiasi altra forma di prelievo venatorio a tutela delle colture agricole. E’ la richiesta, urgente e accorata, fatta al vicepresidente della Regione Abruzzo e assessore alla Caccia, Emanuele Imprudente, dal presidente regionale della Cia Abruzzo, Mauro Di Zio. Una richiesta che assume un significato ancor più forte perché siglata alla vigilia dell’entrata dell’Abruzzo in zona rossa. La caccia al cinghiale è di fatto stata bloccata dall’introduzione della zona rossa e quindi nessuna forma di prelievo è al momento possibile. Considerazione questa che sta preoccupando fortemente gli agricoltori. In altre zone rosse d’Italia la caccia selettiva agli ungulati non si ferma affatto, perché ritenuta troppo importante.
«Gentilissimo Vice Presidente, la drammatica situazione nelle campagne a causa della presenza abnorme di fauna selvatica, cinghiali in particolare, rischia la totale degenerazione se non saranno garantite le attività di controllo messe in atto dalla Polizia provinciale, dagli operatori faunistici e dai proprietari e conduttori di fondi abilitati. – scrive Di Zio – I campi appena seminati vengono immediatamente danneggiati e, saranno sempre di più gli agricoltori esasperati che rinunceranno al secondo o terzo intervento di semina sullo stresso appezzamento. È di vitale importanza – aggiunge il presidente della Cia – proseguire con le operazioni di controllo, ma anche rendere possibile, disciplinandola in un’ottica di compatibilità con l’emergenza sanitaria in atto, l’attività di prelievo venatorio e qualsiasi altra forma di contenimento utile a fronteggiare la situazione. Sono di vitale importanza interventi immediatamente risolutivi. Il mondo agricolo ne ha assoluto bisogno e non può più aspettare».
News Regionali
Speciale Coronavirus COVID19 - 16 nov 2020
Via libera alla presentazione delle domande per ottenere il fondo ristorazione. A disposizione 600 milioni di euro destinati ad agriturismi, ristoranti, mense, catering e alberghi. Potranno richiedere il contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 10 mila euro, per l'acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari, anche Dop e Igp, inclusi quelli vitivinicoli.
Per fare domanda è attivo fino al 28 novembre il portale dedicato www.portaleristorazione.it
Il meccanismo viene presentato come semplice ed efficace. Sarà sufficiente collegarsi al sito o andare in un ufficio postale e presentare le fatture degli acquisti effettuati da agosto in poi di prodotti agroalimentari italiani e vitivinicoli. Dopo un primo controllo, sarà versato in automatico un anticipo del 90% degli acquisti effettuati. Verificata la documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso.
"In questo difficile momento per il mondo della ristorazione, diamo un segnale concreto alle aziende, alle donne e agli uomini che ci lavorano quotidianamente e a tutta la filiera agroalimentare. Garantiamo liquidità immediata e rafforziamo la straordinaria alleanza tra mondo della ristorazione e della produzione -ha sottolineato la Ministra Bellanova-. E' una misura che ho fortemente voluto per sostenere la ristorazione, la filiera agroalimentare, rilanciare gli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana, compreso il vino, impedire lo spreco alimentare per puntare al recupero virtuoso delle eccedenze. L'agroalimentare è la nostra forza. La ristorazione è parte integrante della filiera agroalimentare. Lavoriamo per sostenerli. Investiamo sul cibo. Portiamo in tavola il futuro".
News Regionali
In Evidenza - 13 nov 2020
La valorizzazione delle aziende agricole attraverso iniziative culturali resta fondamentale anche, e soprattutto, in periodi in cui le criticità economiche rischiano di travolgere l’intero sistema Paese. Così Cia-Agricoltori Italiani annuncia l’immancabile appuntamento con il Premio Bandiera Verde Agricoltura che, in questo 2020 per la sua XVIII edizione, avrebbe dovuto tenersi come di consueto a Roma nella Protomoteca del Campidoglio.
“La consegna ufficiale dei riconoscimenti”, spiega Mauro Di Zio vice presidente nazionale CIA, “è stata annullata nel rispetto delle restrizioni per contrastare la diffusione del Covid-19, ma come i nostri agricoltori non si sono mai fermati, in questi mesi, per assicurare a tutti cibi sani e di qualità, così era impensabile sospendere un Premio che da sempre vuole riconoscere alle imprese agricole, il loro fattivo contributo alla crescita e allo sviluppo del settore e, quindi, anche della società. Ciò in ambito ecologico, sociale, innovativo e tecnologico, promuovendo il ruolo della famiglia, dei giovani e delle donne, la strategicità del Mediterraneo e l’importanza di una corretta informazione”. Anche l’Abruzzo ha i suoi vincitori e sono ben 3 le realtà selezionate in base a specifiche categorie.
Per la categoria enti locali, a ricevere il premio è il comune di Tollo, che ha messo in luce la sua grande tradizione vitivinicola e cooperativistica, da sempre con una particolare impronta innovativa e una spiccata sensibilità ambientale.
Per la categoria Agri-Family ad aggiudicarsi il premio è l’Azienda Agricola Valentini di Loreto Aprutino, per l’importante tradizione di produzione di eccellenza, che parte da Edoardo Valentini, il quale ha avuto un ruolo fondamentale nell’istituzione della DOC Montepulciano d’Abruzzo e che prosegue con il figlio Francesco Paolo e il nipote Gabriele. Di particolare rilevanza è la messa a disposizione del mondo scientifico e accademico, di oltre 200 anni di dati climatici appartenenti all’Azienda Valentini, che sono sfociati in uno studio pubblicato sul prestigioso archivio scientifico Science Direct, dove viene analizzato il cambiamento climatico utilizzando come chiave di lettura l'anticipazione del periodo di vendemmia.
Nella categoria Premi Speciali la Soc. Coop. Cogecstre di Penne, in quanto punto di riferimento territoriale sui temi della salvaguardia paesaggistica e della conservazione di flora e fauna.
“Mai come in questo periodo”, sottolinea il presidente CIA Chieti-Pescara Nicola Antonio Sichetti, “stiamo vedendo gli agricoltori fare grandi sacrifici, ma anche dimostrare grande tenacia e intraprendenza. Ai vincitori vanno i nostri complimenti in quanto rappresentano delle vere e proprie eccellenze del nostro territorio e affermarsi a livello nazionale è motivo di orgoglio per tutti noi”.
News Regionali
Associazioni - 12 nov 2020
Fondi Recovery Fund su veri progetti di agricoltura 4.0, l’appello da EIMA Digital
Green Deal Ue, aree interne e formazione, sono queste le grandi sfide, del dopo Covid, che posso guidare agricoltura e agroalimentare verso la sostenibilità economica, sociale e ambientale attesa da tempo. A sostenerlo è Agia, l’Associazione dei giovani imprenditori agricoli di Cia-Agricoltori Italiani, a EIMA Digital Preview 2020 di FerdUnacoma, con quattro webinar dedicati al futuro della meccanizzazione quale asset strategico della transizione verde del settore agricolo su scala globale.
Per Agia-Cia, infatti, sono maturi i tempi per fare della crisi socioeconomica scatenata dalla pandemia, un’occasione di crescita del comparto in chiave innovativa, ancor più tenuto conto del ruolo riconosciuto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, a progetti che contemplino investimenti in mezzi e tecnologie per l’agricoltura.
In quest’ambito, sono i giovani a trainare il cambiamento con le imprese agricole italiane under 35 cresciute negli ultimi 5 anni oltre il 15%, fino a quota 60 mila e rappresentando un record in Europa, quasi l’8% sul totale. A guidarle i nativi digitali promotori dell’agricoltura 4.0, che in Italia cresce del 22% su base annua, e protagonisti della sperimentazione sul campo di software gestionali, sistemi di monitoraggio e mappatura, trattamenti con i droni e piattaforme per la tracciabilità alimentare. Sono imprenditori di realtà strutturate e multifunzionali che affrontano il mercato per lo più attraverso la tecnologia.
Inoltre, ricorda Agia-Cia, sono i giovani imprenditori agricoli tra i cittadini più attenti al benessere del pianeta, generazione che ha scoperto il ruolo della sostenibilità crescendo di pari passo con la definizione degli obiettivi dell’Agenda 2030 Onu. Loro, dunque, secondo l’Associazione, ad aver segnato la rotta per un’agricoltura protagonista del Green Deal Ue che fa dell’innovazione meccanica e di processo, come dell’ammodernamento del parco macchine, la chiave di volta per essere più competitivi, ma anche rispettosi dell’ambiente.
Per cogliere appieno la sfida lanciata dall’Europa con le strategie Farm to Fork e Biodiversity, necessario poi, per Agia-Cia, superare il gap tra mondo della scuola e imprenditoria agricola e sanare lo svantaggio delle aree rurali e interne d’Italia sul fronte delle infrastrutture fisiche e digitali.
Realizzare e accelerare la transizione verde e hi-tech dell’agricoltura è, dunque, per i giovani di Agia-Cia non solo urgente, ma anche possibile. A dimostrarlo, attraverso i webinar proposti a EIMA Digital, è l’attenzione riservata all’associazione da FerdeUnacoma, ma anche la collaborazione per attività di training portate avanti con l’Ente Nazionale per la Meccanizzazione (ENAMA) e la risposta entusiasta della Rete degli Istituti Agrari Senza Frontiere (RIASF) con la quale Agia ha attivato il secondo contest ‘La macchina agricola che vorrei!’. Chiude il cerchio, il ruolo di Agia nel Ceja e il confronto a livello europeo di cui i giovani di Cia si fanno promotori.
“Siamo fieri -ha commentato il presidente nazionale di Agia-Cia, Stefano Francia- dello scambio costruttivo con FederUnacoma e degli incontri online realizzati per EIMA Digital, coinvolgendo istituzioni ed esperti, mettendo a fattore comune tante interessanti case history. Tutto ciò è parte del nostro contributo affinché si concretizzino progetti innovativi e di sviluppo in ambito agricolo. Il nostro appello è al Governo perché i fondi del Recovery Fund arrivino davvero a incentivare e sostenere i giovani e gli investimenti nella meccanizzazione agricola”.
Per il programma dei webinar CLICCA QUI