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Speciale Coronavirus COVID19 - 08 apr 2020

Coronavirus: aziende agricole entrano in DL liquidità dopo pressing Cia su Governo

Le imprese agricole potranno accedere agli interventi finanziari garantiti dallo Stato e previsti nell'emendamento al decreto legge sulla liquidità, varato dal governo il 6 aprile e prossimo alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Dopo la giornata di ieri passata a setacciare il provvedimento, Cia-Agricoltori Italiani ha fatto pressing sul Governo, perché si modificasse la norma.

A confermare la disposizione sono arrivati il Ministro dell'agricoltura Teresa Bellanova e il suo collega all'Economia Roberto Gualtieri, i quali hanno assicurato un'adeguata formulazione nel provvedimento, per far rientrare le imprese agricole, dimenticate da una prima versione della norma, a causa della previsione del solo parametro di bilancio che nella stragrande maggioranza dei casi non è invece contemplato per le imprese del settore.

 Si tratta di un intervento richiesto e preteso da Cia-Agricoltori Italiani nell'interesse di un settore che dimostra, soprattutto in questo periodo di emergenza, la sua centralità nell'economia, approvvigionando di cibo gli scaffali di negozi e della grande distribuzione. 

Ora le imprese agricole si attendono tempi rapidi e certi nell’erogazione del credito e nella copertura delle garanzie pubbliche, attraverso procedure semplificate , sulle quali Cia sicuramente attiverà sistemi di monitoraggio per valutare l’adeguatezza degli interventi messi in campo. 



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Speciale Coronavirus COVID19 - 08 apr 2020

Coronavirus: Anp-Cia, oltre 2 milioni di pensionati a rischio indigenza. Servono azioni mirate

Oltre 2 milioni di pensionati rischiano di precipitare in condizioni di indigenza se non si struttura un piano di tutele e aiuti mirati per una categoria che riguardando per lo più gli anziani, è già tra le più fragili e in difficoltà. Così Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia intervenendo sulle ultime azioni del Governo per far fronte all’emergenza sociale ed economica nel pieno delle restrizioni anti-Coronavirus.

Per Anp-Cia, è positiva l’introduzione dei “buoni pasto” finanziati dal Governo e distribuiti dai Comuni. Una misura che, sebbene non sostenuta da sufficienti risorse, rappresenta un primo passo importante per il sostentamento di quelle tante famiglie e persone in situazioni di bisogno estremo. Fra queste -precisa Anp- si trovano senz’altro i pensionati con trattamento al minimo, i quali vivono con pensioni esigue (515 euro mensili) e sempre più in isolamento, emarginazione e solitudine.  

Apprezzata dall’Associazione anche la decisione dell’Inps di anticipare e scaglionare il pagamento delle pensioni presso gli uffici postali proprio per evitare assembramenti e l’accordo di questi ultimi con l’Arma dei Carabinieri per la consegna a casa agli over 75 che non siano titolari di conto corrente o libretto e che non abbiano già delegato altri soggetti alla riscossione della pensione. Ciò non risolve però, anzi fa emergere, i disagi reali di molti piccoli centri, nel tempo sempre più privati di uffici e, quindi, di servizi di prossimità. 

Dunque, si fa urgente la definizione di più azioni mirate che tengano realmente conto della morfologia complessa di cui è composta l’Italia, dalle coste agli Appennini e alle Alpi, dai grandi fino ai piccoli Comuni.

Anp-Cia torna a ringraziare quanti si stanno adoperando per portare il Paese fuori da questa immane tragedia, dalle istituzioni ai volontari, in particolare per garantire anche servizi di assistenza sanitaria sul territorio.          

“L’agricoltura è il pilastro del nostro Paese e va sostenuta con risorse adeguate, interventi puntuali e zero burocrazia, lo ribadiamo anche noi pensionati di Cia -commenta il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo-. Ancor più vedendo ancora tanti pensionati ex agricoltori in prima linea per assicurare, anche in questo momento terribile, la tenuta sociale e l’economia delle aree rurali”. 

 



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In Evidenza - 07 apr 2020

Prestazioni previdenziali: sospensione dei termini di decadenza per le domande

Sospesi i termini di decadenza relativi alle prestazioni previdenziali, assistenziali e assicurative erogate dall'Inps. Con la circolare n.50 del 4 aprile l'Istituto fornisce i primi chiarimenti e rende noto che restano sospesi fino al 1° giugno 2020 i termini di decadenza per la presentazione delle seguenti domande:

  • riconoscimento dei requisiti e delle condizioni per il diritto alla pensione anticipata in favore dei lavoratori precoci (termine del 1° marzo 2020);
  • riconoscimento dei requisiti e delle condizioni per il diritto all’APE Sociale (termine del 31 marzo 2020);
  • riconoscimento dei requisiti e delle condizioni per il diritto alla pensione di inabilità per soggetti affetti da malattie, di origine professionale, derivanti da esposizione all’amianto (termine del 31 marzo 2020);
  • riconoscimento dello svolgimento di attività lavorative particolarmente faticose e pesanti (termine del 1° maggio 2020);
  • pensionamento anticipato per i lavoratori del settore editoria;
  • conferma dell’assegno ordinario di invalidità.

Sono sospesi, inoltre, i termini di decadenza per l’accettazione dei provvedimenti di ricongiunzione, riscatto e rendita vitalizia e i termini di decadenza per l’accettazione dei provvedimenti di riscatto ai fini dei Trattamenti di Fine Servizio ( TFS) e dei Trattamenti di Fine Rapporto ( TFR). 



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Speciale Coronavirus COVID19 - 06 apr 2020

Gelate: Cia, gravi danni in tutta Italia, agricoltura pilastro del Paese va sostenuta

I danni per le gelate fuori stagione, a cavallo tra marzo e aprile, sono gravi ed estesi, senza distinzione, da Nord a Sud, con intere produzioni agricole praticamente azzerate, l’agricoltura, pilastro dell’Italia in questo momento di emergenza sanitaria, va sostenuta concretamente.

È la denuncia di Cia-Agricoltori Italiani dopo le prime stime reali dei danni alle coltivazioni su tutto il territorio nazionale, con gravi problemi nelle regioni fortemente vocate all’ortofrutta come Emilia Romagna, Puglia e Campania.

Gemme pronte di pere e kiwi gialli, prodotti già fortemente penalizzati dalla concorrenza estera, sono state bruciate dal freddo, si registrano importanti perdite di albicocche, pesche, ciliegie e susine.

Gli sbalzi climatici non favoriscono nemmeno verdure e ortaggi con gravi danni alle produzioni di primizie, carciofi, asparagi, cicorie e piselli.

 “L’agricoltura, in questo momento di emergenza, è il pilastro del nostro Paese, per questo va sostenuta concretamente con risorse adeguate, interventi mirati e zero burocrazia, anche per fronteggiare gli ulteriori danni del maltempo – dichiara il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino -. Nei campi la situazione è molto difficile, bisogna dare l’opportunità agli agricoltori di poter continuare a lavorare per assicurare cibo fresco e sano a tutte le famiglie italiane”.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 06 apr 2020

Pasqua: Cia, Sos pastori italiani. Sui banchi Gdo sono esteri 3 agnelli su 4

Una Pasqua senza agnello italiano nei menu delle feste. L’emergenza sanitaria Covid-19 rischia, infatti, di travolgere il settore ovi-caprino nazionale. Con la chiusura degli abituali canali di vendita -ristoranti, agriturismi e mercati- i nostri allevatori e pastori trovano bloccato il loro principale sbocco commerciale, mentre la grande distribuzione privilegia l'offerta estera, che attua politiche di prezzo molto aggressive. Cia-Agricoltori Italiani stima attualmente l’import di ovini al 75%, soprattutto da Paesi come Spagna, Romania, Estonia, Grecia, che non assicurano gli standard qualitativi della nostra pastorizia. In questi giorni ci sono circa 350mila agnelli da latte italiani sul mercato, dei quali 150mila sono Igp “Agnello di Sardegna”, ma gli ordinativi rispetto alla Pasqua scorsa sono crollati del 50%, periodo in cui si concentra gran parte dei circa 1,5 kg di carne ovina consumata in un anno nel Paese.

Anche i prezzi sono crollati. Se al consumo si arriva ai 14 euro al kg, al pastore un agnello viene pagato circa 2 euro al kg, con i quali non è neppure possibile coprire i costi di produzione. Nel Natale 2019 ci si attestava sui 4,5-5 euro, mentre negli anni ’80/90 un kg di agnello veniva pagato all’allevatore 7.000 lire.

“Con il crollo degli ordinativi di agnello italiano, viene vanificato il lavoro di produzione di tanti mesi -spiega il presidente Cia, Dino Scanavino-, la pastorizia è una tipica attività delle regioni appenniniche e delle isole, e svolge una funzione ambientale di presidio del territorio ma ha anche una valenza sociale, accreditata dall’Unesco, che ha dichiarato la transumanza patrimonio culturale immateriale dell’umanità. E’ necessario che il Governo metta in campo misure di sostegno per gli allevatori ovi-caprini, incentivando con sgravi fiscali la grande distribuzione a privilegiare prodotto italiano di qualità, soprattutto nella fase di emergenza post Covid-19 che stiamo attraversando. E’ inoltre urgente -conclude il presidente Cia- attivare una campagna di promozione ministeriale per incentivare il consumo di agnello italiano, valutando la possibilità di finanziare misure di ammasso privato per l’eccesso di offerta”.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 03 apr 2020

Coronavirus: Cia, SOS lavoro, sanatoria per irregolari e immigrati, piattaforma per gestione stagionali e strumenti fle

Una sanatoria per regolarizzare gli immigrati e gli irregolari che lavorano nei campi, una piattaforma per gestire i lavoratori stagionali nel settore agricolo sulla scia di quanto accade in Austria e Francia, strumenti flessibili per assumere in campagna pensionati, giovani, cassaintegrati e cittadini.

Sono queste le richieste di  Cia-Agricoltori Italiani al governo per provare a dare risposte immediate alla richiesta di manodopera che arriva dalle aziende agricole in tutta Italia per effetto dell’emergenza Coronavirus.

Secondo le stime di Cia, un provvedimento di regolarizzazione, che in Italia manca dal 2012, oltre a coinvolgere una platea di 150 mila persone e a inserire in una cornice di legalità i lavoratori già presenti nel nostro Paese, potrebbe portare nelle casse dello Stato anche nuove entrate per 1,2 miliardi di euro, tra Irpef e contributi previdenziali.

L’idea di Cia è quella di prevedere, alla stipula del contratto, il pagamento di un contributo forfettario da parte del datore di lavoro e il rilascio del permesso di soggiorno per il lavoratore.

La piattaforma, invece, servirebbe per incrociare domanda e offerta di lavoro in maniera trasparente, mappando i fabbisogni di lavoro agricoli per fronteggiare l’assenza di manodopera e prevenire così anche una possibile emergenza umanitaria che rischia di determinarsi negli insediamenti affollati di immigrati irregolari.

“I campi del Paese si stanno svuotando e, per evitare il rischio del blocco degli approvvigionamenti di cibo fresco a supermercati e negozi di beni alimentari, è necessario intervenire immediatamente -ha ribadito il Presidente di Cia Agricoltori Italiani, Dino Scanavino-. A causa delle restrizioni imposte dalle misure per il contenimento del Coronavirus, infatti, diversi prodotti rischiano di rimanere in campo e nelle serre perché non ci sono abbastanza operatori per la raccolta”.

“Già da qualche settimana registriamo queste richieste dai territori che si fanno, giorno dopo giorno, sempre più pressanti  -ha continuato Scanavino-. Servono interventi urgenti, non ci possiamo permettere di buttare cibo e occorre anche consentire la fluidità del lavoro agricolo. Sono necessari gli interventi da subito per continuare a rifornire gli scaffali di prodotti freschi e sani”.




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Speciale Coronavirus COVID19 - 03 apr 2020

Cassa integrazione per lavoratori agricoli, come funziona

Sei un'azienda agricola e vuoi attivare la cassa integrazione per i tuoi lavoratori?

A seguito della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto "Cura Italia”, queste sono le misure ordinarie e straordinarie che possono essere attivate dai datori di lavoro che operano nell’ambito agricolo.

Cassa integrazione salari (CISOA)


Ricordiamo che nel settore agricolo è prevista la cassa integrazione salari (CISOA) per gli operai agricoli a tempo indeterminato che abbiano lavorato almeno 180 giorni nel corso dell'anno e per gli impiegati agricoli. Tale misura può essere attivata anche in caso di riduzione o sospensione dell’attività agricola a causa dell’emergenza sanitaria in atto. Una circolare operativa dell’Inps prevederà la causale “emergenza COVID-19” e durata massima di 9 settimane anche per la CISOA. Ci sarà tempo 120 giorni per presentare le domande.

Cassa integrazione in deroga

Il decreto legge cura Italia riconosce il ricorso fino a nove settimane di cassa integrazione in deroga (Cigd) per i datori di lavoro del settore privato (compresi quello agricolo e della pesca) privi degli ammortizzatori sociali previsti in costanza di rapporto di lavoro. La norma estende la tutela del reddito al personale delle aziende che occupano fino a cinque dipendenti, tranne quelli del lavoro domestico. I lavoratori devo essere in forza alla data del 23 febbraio 2020. A disposizione ci sono 3,2 miliardi di euro. La Regione Abruzzo ha sottoscritto con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, tra cui la Cia, l'accordo quadro per l'erogazione della Cassa in deroga.

Proroga del termine di presentazione delle domande di disoccupazione agricola

In considerazione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, per gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato il termine per la presentazione delle domande di disoccupazione agricola è prorogato, solo per le domande non già presentate in competenza 2019, al giorno 1° giugno 2020.

Per ulteriori informazioni contatta la sede Cia di riferimento.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 02 apr 2020

Coronavirus: Cia sempre più vicina ad anziani e famiglie in difficoltà


Ci sarà un contributo aggiuntivo da parte degli agricoltori a fronte dell'acquisto di frutta e verdura, fatta con i buoni spesa finanziati dal Governo e ora distribuiti dai Comuni. A comunicarlo è Cia-Agricoltori Italiani che accoglie così l’invito del Presidente del Consiglio, ad applicare una scontistica extra a supporto dell’iniziata introdotta, in emergenza Coronavirus, per aiutare soggetti e famiglie più in difficoltà.                    
Con grande disponibilità, infatti, molti agricoltori associati a Cia e presenti su tutto il territorio italiano, hanno scelto di scendere ulteriormente in campo per far fronte anche ad un’altra faccia dell’emergenza, quella delle disuguaglianze sociali.
Le aziende disponibili alla consegna a domicilio tramite il portale Cia dedicato, applicheranno, dunque, uno sconto fino al 10% sul totale della spesa fatta con i buoni per l’acquisto di beni di prima necessità.
Vincere la battaglia contro il virus, ricorda Cia, è anche assicurare, cibo sano e di qualità, indistintamente, a tutti i cittadini.  




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Speciale Coronavirus COVID19 - 01 apr 2020

Coronavirus: Cia, bene finanziamento accordi di filiera grano, mais, legumi, carne ovina

Gli accordi di filiera per grano, mais, legumi, soia, carne ovina, che saranno finanziati nei prossimi giorni, rappresentano una notizia positiva per tanti produttori, la risposta premiante al lavoro che Cia-Agricoltori Italiani ha portato avanti nei comparti e nell'interlocuzione con il Ministero. Una buona notizia, dunque, per settori strategici dell'agricoltura nazionale grazie all'accordo raggiunto nella conferenza Stato -Regioni di ieri.
Per il grano sono stati stanziati 40 milioni di euro complessivi fino al 2022, per garantire un aiuto fino a 100 euro a ettaro per i produttori di grano duro in contratti di filiera pluriennali. Viene esteso il modello dei contratti delle filiere del grano anche a mais, legumi e soia con un contributo, anche in questo caso, pari a 100 euro per ettaro coltivato nell'ambito di contratti di filiera. Lo stanziamento previsto ammonta a 11 milioni di euro complessivi per il mais e 9 milioni di euro per legumi e soia.
Estesi interventi agli allevamenti di ovini con un aiuto fino a 9 euro per ogni capo macellato e certificato IGP e un aiuto fino a 6 euro per ogni capo non IGP nato, allevato e macellato in Italia nel periodo dal 1° marzo al 30 aprile dell'anno precedente a quello della domanda, quindi per il 2019 nell'annualità 2020 e per il 2020 nell'annualità 2021. Intervento che vale complessivamente 7,5 milioni di euro.
"Il fatto che il Ministro Bellanova non abbia fermato la macchina del Ministero e abbia accolto le sollecitazioni di Cia a proseguire sul terreno del potenziamento dei settori sono segnali positivi che fanno sperare in un ritorno alla normalità nel più breve tempo possibile", ha commentato il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 01 apr 2020

Coronavirus: Cia, inserire manutenzione del verde tra attività consentite

Inserire anche la manutenzione del verde urbano tra le attività consentite in emergenza Coronavirus. É quanto chiede al governo Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che, specialmente in questo momento, la pulizia delle città è molto importante.
La manutenzione del verde è un’attività che si deve fare nei prossimi giorni, non essendo rimandabile. Sia la potatura degli alberi che il taglio delle siepi, nelle strade cittadine e in quelle interpoderali, non può essere fermata. Così come la gestione del verde pubblico in parchi e giardini, anche se chiusi al pubblico. Per questo, Cia auspica che l’esecutivo inserisca anche questa attività nel codice ATECO (codice che individua le attività economiche) con il prossimo decreto che, con ogni probabilità, estenderà le misure restrittive almeno fino al 18 aprile.

“Utilizziamo questi quindici giorni per fare manutenzione e cura del verde urbano, pulendo strade e parchi, così da rendere più sicure le città prima della riapertura graduale -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. Gli agricoltori italiani ritengono improcrastinabile la gestione e lo svolgimento di questi lavori, che fanno parte del loro Dna, e in particolare i florovivaisti, che solo ora cominciano a tirare una boccata d’ossigeno grazie alla riapertura dei vivai, ma che stanno subendo un crollo del fatturato fino al 90% dall’inizio della pandemia, tra la forte deperibilità di fiori e piante e il blocco totale delle funzioni religiose”.



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In Evidenza - 31 mar 2020

Prorogata al 30 maggio 2020 scadenza autorizzazione per nuovi impianti viticoli

Sono stati prorogati al 30 maggio 2020 i termini di scadenza per richiedere superfici per impiantare nuovi vigneti. Possono essere richieste, dalle aziende agricole, tutte le superfici non utilizzate a vigneto o con vincoli condotte dall’azienda in proprietà, affitto o comodato gratuito per una superficie massima di 10 ettari. Le richieste ammissibili saranno accettate nella loro totalità se saranno uguali o inferiori alla superficie nazionale ammissibile. In caso di una richiesta superiore alla superficie nazionale sarà calcolata in maniera proporzionata a livello regionale. Ai singoli richiedenti il numero totale degli ettari disponibili è assegnato in maniera proporzionata sulla base delle superfici richieste. Qualora l’autorizzazione rilasciata è inferiore al 50% della superficie richiesta l’azienda può rifiutare entro 10 giorni e sarà ripartita tra gli altri richiedenti. 



I produttori avranno 3 anni per impiantare i vigneti. Queste autorizzazioni non possono accedere al finanziamento della Ristrutturazione e Riconversione Vigneti.


Per informazioni e per l’inoltro della domanda puoi contattare telefonicamente i nostri uffici.




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Speciale Coronavirus COVID19 - 30 mar 2020

Coronavirus, Cia Abruzzo: “La grande distribuzione venda più cibo italiano”

“Chiedo con forza alla rete commerciale regionale di riservare al cibo italiano ogni spazio di vendita disponibile, facendo ricorso all'approvvigionamento estero solo in caso di necessità”. Lancia un monito il Presidente di Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo, Mauro Di Zio, richiamando la Grande Distribuzione Organizzata a dimostrare il senso etico delle proprie scelte, e la responsabilità sociale di un settore in grado di contribuire in maniera determinante alla tenuta del Paese dal punto di vista economico e sociale, oltre che ambientale. 


“Oggi la pandemia in atto determina una situazione senza precedenti, e garantire l'approvvigionamento salvando con ogni mezzo il mercato interno  è di importanza vitale. L'invito di ieri a consumare italiano deve trasformarsi in imperativo morale oggi”, afferma Di Zio che chiede a ipermercati, supermercati e negozi di generi alimentari di mettere a disposizione anche spazi per l’acquisto di piante, piantine (anche da orto) e fiori di produzione locale o di provenienza nazionale. 

“Un modo per consentire un colorato, e forse anche terapeutico, addobbo di case e balconi, dando anche un minimo di respiro ad un settore, quello florovivaistico, oggi allo stremo. Un settore che solitamente realizza in questo periodo il 60-80% del proprio fatturato e che invece è oggi costretto a distruggere mesi di duro lavoro dopo ingenti spese ed investimenti”. 


“Al cittadino consumatore chiediamo di aggiungere un pizzico di consapevolezza in più al giaà grande senso di responsabilità che sta dimostrando nella frequenza e nelle modalità di approvvigionamento che questo particolare momento richiede ed impone”, continua Di Zio, “Consumare latte fresco, latticini freschi, farine, frutta, ortaggi e carni locali dà l'opportunità ai produttori della rete territoriale e nazionale di sopravvivere in questo delicato momento, continuando a mantenere ambiente e paesaggio”. 


Il Presidente della Confederazione regionale invita, infine, le autorità locali a vigilare affinché vengano repressi tentativi di speculazione sul prezzo di alcuni generi alimentari. 


“La forzata permanenza a casa fornisce l'opportunità di riscoprire e recuperare il rapporto con l'arte culinaria del territorio. Da questo punto di vista l'approssimarsi della Pasqua fornisce una straordinaria occasione di celebrare la festività con i piatti che la tradizione propone”, conclude Di Zio, “Sarà il modo di vivere un minimo di normalità in questo periodo così particolare e difficile”.



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