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Speciale Coronavirus COVID19 - 18 mar 2020

Coronavirus: Cia pronta a lanciare “pranzo della domenica” con gli Agrichef

Permettere alle famiglie italiane di acquistare e consumare prodotti locali e piatti tipici anche in un momento di emergenza come questo. Dopo aver promosso in tutt’Italia le consegne a domicilio di latte, carne, frutta e verdura, le aziende agricole di Cia-Agricoltori Italiani sono pronte a lanciare un nuovo servizio: il “pranzo della domenica” preparato dagli Agrichef degli agriturismi associati, per non rinunciare ai sapori contadini delle ricette tradizionali elaborati secondo stagionalità e legati al territorio.

Nel pieno rispetto delle regole dettate dai decreti governativi, infatti, i cittadini italiani potranno così ordinare nei fine settimana, dal loro agriturismo di riferimento, il menù della festa, il piatto di stagione, la specialità contadina, preparata dalle sapienti mani degli Agrichef di Cia, ovvero cuochi e cuoche di comprovata abilità ed esperienza che esercitano il loro mestiere all'interno della cucina delle strutture agrituristiche, impegnandosi a trasformare principalmente produzioni agricole aziendali o di prossimità.

“Un modo per non perdere il rito, importantissimo, del pranzo della domenica, anche ora che la routine quotidiana è sconvolta -spiega il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- e anche per rafforzare ancora il legame tra cittadini e agricoltori, per avvicinare sempre di più la campagna, l’azienda di prossimità, alle case degli italiani. Perché insieme si può uscire da questa emergenza”.

D’accordo con i Florovivaisti Italiani, l’idea delle aziende Cia è di portare alle famiglie, assieme al pranzo, anche una pianta ornamentale. Questo perché i fiori e le piante hanno il potere di rallegrare subito nei momenti tristi e prendersene cura ha effetti benefici sulla salute riducendo stress e ansia. In più, le imprese florovivaistiche preferiscono regalare una piantina piuttosto che rischiare di vederla al macero, visto che con l’emergenza Coronavirus il settore ha subito un crollo verticale degli ordini, tra steli non raccolti, serre piene e piante invendute.

Tutte le iniziative che Cia-Agricoltori Italiani sta mettendo in atto, dalle consegne a domicilio dei prodotti aziendali al pacchetto “pranzo della domenica” con gli Agrichef, presto troveranno spazio in un portale dedicato con tutti i riferimenti e i link utili per aderire.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: Cia, arriva garanzia Ue, no a certificazioni aggiuntive sui prodotti

Non dovrà essere imposta alcuna certificazione aggiuntiva per le merci che si spostano legalmente nel mercato unico dell’Ue. Con la pubblicazione delle linee guida sulle misure da adottare alle frontiere per l’emergenza Coronavirus, la Commissione europea mette definitivamente la parola fine a certe pratiche commerciali scorrette, segnalate più volte dalle aziende italiane, come la richiesta assurda di certificati “virus free” da apporre sui prodotti agroalimentari in arrivo dall’Italia. Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani, sottolineando come anche l'Autorità europea per la sicurezza alimentare riporta che “non ci sono prove che il cibo sia una fonte di trasmissione di COVID-19”.

Le linee guida dell’Ue sulla gestione delle frontiere -osserva Cia- vanno nella giusta direzione di proteggere la salute dei cittadini, garantendo sia la libera circolazione dei prodotti, in primis quelli agroalimentari, all’interno del mercato unico, sia la sicurezza dei rifornimenti. Allo stesso tempo, tutela anche l’adeguato trattamento di chi deve viaggiare, come i lavoratori stagionali e transfrontalieri.

Ora l’auspicio di Cia è che le linee guida della Commissione Ue vengano rispettate e applicate da tutti gli Stati membri, senza riserve o scetticismi. In caso contrario, si andrebbe a creare una situazione senza precedenti in Europa, con conseguenze rischiose sia per la tenuta del mercato unico, che per quella economica dei singoli Paesi.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: sanificazione città, agricoltori Cia pronti a supportare Regioni e Comuni

Governo, Regioni e Comuni possono contare in qualsiasi momento sugli agricoltori di Cia, pronti a partecipare in tutta Italia, con i propri mezzi, alle operazioni di sanificazione delle strade e delle città.

Lo afferma in una nota il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, informando che alcune Regioni hanno chiesto collaborazione ai nostri associati, pronti con i trattori già accesi per poter aiutare la pubblica amministrazione nelle operazioni di bonifica necessarie al contenimento del Coronavirus, senza spreco di risorse pubbliche.

“La generosità degli uomini e delle donne della terra sta emergendo in maniera ancora più significativa in questo momento difficile -sottolinea Scanavino-. È in atto una bellissima maratona di solidarietà che vede gli agricoltori impegnati in tanti piccoli e grandi gesti di questa strana quotidianità, dalle consegne a domicilio dei prodotti freschi di stagione, fino alle operazioni di sanificazione degli ambienti pubblici”.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: Cia, ok “Cura-Italia”, subito misure per assumere manodopera in campagna

Il decreto “Cura-Italia” per il mese di marzo, mette in campo risorse e interventi importanti per famiglie e imprese, ma bisogna sin da subito lavorare per prevenire crisi post emergenza quasi certe.

Questo il parere di Cia-Agricoltori Italiani sulle misure contenute nel decreto per far fronte alla crisi economica derivante dall’emergenza Coronavirus ancora in corso.

“Al settore agricolo è chiesto di sostenere la situazione di emergenza, tuttavia molti nodi problematici verranno al pettine, come sicuramente quello del reperimento della manodopera”, sottolinea il presidente di Cia, Dino Scanavino.

Per questo motivo Cia lancia un grido di allarme al governo affinché vengano introdotti strumenti agili per recuperare lavoratori nelle prossime campagne.

"Molte aziende si accingono alla raccolta di importanti prodotti di stagione che rischiano di rimanere nei campi e nelle serre -dichiara Dino Scanavino-. Se lo stato di emergenza dovesse prolungarsi, rischiamo il paradosso della indisponibilità sugli scaffali di prodotti lasciati nei campi. Subito strumenti e meccanismi veloci per aiutare le aziende agricole ad assumere lavoratori".



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Speciale Coronavirus COVID19 - 17 mar 2020

Coronavirus: Cia, prodotti dal campo alla tavola grazie a donne e giovani

Azzerare le distanze tra il campo e la tavola per consentire a tutti, anche in questo momento di grande emergenza per il Paese, di acquistare e consumare i prodotti genuini della terra. È con questo spirito che le donne e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani, sono protagonisti di una bella iniziativa su tutto il territorio nazionale.

 

Nel pieno rispetto delle regole dettate dai decreti governativi, infatti, donne e giovani agricoltori stanno consentendo, soprattutto ad anziani e soggetti a rischio, di non privarsi dei prodotti tipici del territorio, frutto del lavoro incessante delle aziende agricole.

 

“Questo impegno -afferma la presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi- è utile a garantire un corretto grado di sicurezza alimentare, oltre che a offrire la possibilità di acquistare i prodotti della terra”.

 

“Stiamo affrontando un momento epocale che è anche una sfida importante da vincere -dichiara il presidente di Agia-Cia, Stefano Francia-. Attraverso il nostro impegno cerchiamo di rivitalizzare il rapporto di comunità tra cittadini e agricoltori e tra mercato e prodotti di filiera corta: insieme riusciremo a uscire da questa emergenza”.

 

Giovani e donne di Cia sono protagonisti sui social, in queste ore, della campagna #noinonciarrendiamo con centinaia di foto e video postati per dimostrare come gli agricoltori, anche in questo periodo di emergenza, non possono e non vogliono fermarsi.

 
L’adesione all’iniziativa può essere data compilando il seguente modulo: https://forms.gle/Z7a2LbJh2geQzooj6 



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Speciale Coronavirus COVID19 - 12 mar 2020

Coronavirus: i giovani di Cia, restiamo in azienda per il bene del Paese

 “Io resto in campagna per voi” è questo il messaggio che lanciano i giovani di Cia-Agricoltori Italiani, da una parte impegnati a restare nei campi e nelle aree dove lavorano e vivono, dall’altra in prima linea per garantire, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, l’attività agricola e zootecnica e, quindi, la produzione di generi alimentari, come previsto dal Dpcm dell’11 marzo varato dal governo con ulteriori misure restrittive per arginare l’avanzata, in tutta Italia, del Coronavirus.

Si raccontano così, gli under 40 di Cia-Agricoltori Italiani che, soddisfatti per lo stanziamento di 25 miliardi previsto per salvare l’economia del Paese, fanno appello alle istituzioni perché non dimentichino la fragilità delle aree interne del Paese, la vulnerabilità delle start up agricole e la necessità di manodopera straniera.  

Per i giovani di Agia-Cia, infatti, il rischio della diffusione del virus nelle comunità rurali e nelle aree interne d’Italia, richiede un intervento economico mirato per l’attivazione di centri mobili a supporto delle zone ultra-periferiche. Sono in province e comuni dell’Appennino, già fragili per geografia e che hanno subito l’indebolimento graduale di centri ospedalieri, servizi sanitari e di assistenza alla persona.

Ad essere compromesse poi -sostiene Agia-Cia- anche le start up agricole. E’ evidente, infatti, come il Coronavirus, stia terribilmente minando l’avvio di nuove aziende in un settore già vulnerabile e soggetto all’incertezza dei mercati, alla volatilità dei prezzi e ad eventi atmosferici avversi. Si tratta, in molti casi, anche di strutture ricettive, fattoria didattiche e punti vendita aziendali che hanno interrotto l’attività nel rispetto delle misure restrittive, subendo gravi perdite economiche. In loro supporto, vanno introdotti strumenti che ne accrescano la resilienza per almeno 12 mesi, viste le disdette per il periodo estivo e la sospensione, fino alla prossima primavera, degli incontri con gli studenti.

I giovani di Cia chiedono, inoltre, che venga subito affrontato il problema, acuito dall’emergenza Coronavirus, della carenza di manodopera straniera (370 mila addetti, un terzo degli occupati totali), fondamentale all’imminente campagna di raccolta, ma anche ad attività di diradamento e potatura.

“Certamente -dichiara il presidente nazionale di Agia-Cia, Stefano Francia -saranno fondamentali, anche deroghe straordinarie che consentano a tutte le banche di aderire all’accordo sottoscritto tra Abi e le associazioni di categoria, tra cui Cia; mentre maggiore semplificazione amministrativa permetterebbe all’intero sistema bancario di usufruire delle preziose risorse messe a disposizione da Commissione Ue e Banca europea per gli investimenti (BEI) e dedicate alle nuove generazioni di agricoltori e allevatori”.

“Stiamo affrontando un momento epocale -conclude Francia- che è anche una sfida importante da vincere. Possiamo farlo con grande responsabilità, solo insieme. Noi ci siamo”.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 12 mar 2020

Coronavirus: Cia, agricoltori in prima linea per garantire cibo fresco e sano

Le circa 200mila aziende di Cia e i più di 900mila agricoltori soci, in questo momento così difficile per il Paese, sono in prima linea per consentire a tutti i cittadini di acquistare e consumare prodotti freschi e di qualità, lavorati nel pieno rispetto delle norme igieniche imposte dalle autorità.

È quanto sottolinea Cia-Agricoltori Italiani, aggiungendo che frutta, verdura, latte e carne sono assolutamente garantiti dal lavoro e dai sacrifici dei nostri produttori e allevatori che in tutta Italia, dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia, stanno lavorando senza sosta per tutti gli italiani.

Cia non lascia soli cittadini e agricoltori, assicurando, infine, i servizi di assistenza essenziali attraverso Caf, Caa, Patronato Inac e strutture del territorio.




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Speciale Coronavirus COVID19 - 11 mar 2020

Coronavirus: Cia Abruzzo chiede semplificazione per attribuzione gasolio agricolo

Cia Abruzzo, attraverso una lettera del Presidente Mauro Di Zio al Dipartimento Agricoltura della Regione Abruzzo, chiede di semplificare (a causa dei disagi arrecati dal Coronavirus e dei relativi decreti emanati nei giorni scorsi), la procedura di assegnazione del 50% del gasolio agricolo.

Gent.le D.ssa Sico,

considerata la particolare situazione che stiamo vivendo, tenuto conto dei Decreti del Presidente dei Ministri in relazione al Codiv-19, in particolare che è necessario evitare il più possibile lo spostamento delle persone e il contatto fra queste, considerato che il lavoro nei campi continua e che nel prossimo periodo si intensificherà, che molti agricoltori non ancora ricevono l'assegnazione del gasolio o non ancora provvedono ad inoltrare la richiesta per l'anno in corso, Le chiediamo di valutare la possibilità di una significativa semplificazione della procedura che consenta l'assegnazione, a chi ne faccia richiesta, del 50% di quanto ricevuto nell'anno precedente.

Ci per mettiamo di sottoporLe la seguente proposta: procedere all' assegnazione del predetto 50% per il tramite di un' autodichiarazione dell'agricoltore, in cui si attesti che non vi siano state sostanziali variazioni colturali rispetto all'anno precedente e, solo successivamente, superato l'attuale momento, procedere alla definizione della pratica nel suo complesso.

Detta autodichiarazione potrebbe essere consegnata al distributore all'atto del ritiro e poi da questi consegnata agli uffici competenti.

Certi dell'attenzione che porrà alla richiesta la salutiamo con cordialità.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 10 mar 2020

Coronavirus: Conte, garantito regolare approvvigionamento alimentare

“Sarà garantito regolarmente l’approvvigionamento alimentare. Non è necessario e, soprattutto, è contrario alle motivazioni del decreto, legate alla tutela della salute e a una maggiore protezione dalla diffusione del Covid-19, affollarsi e correre ad acquistare generi alimentari o altri beni di prima necessità che potranno in ogni caso essere acquistati nei prossimi giorni. Non c’è alcuna ragione di affrettarsi”. Questa la nota diramata da Palazzo Chigi subito dopo l’annuncio delle nuove misure restrittive in tutta Italia per contenere l’epidemia di Coronavirus. Specifica del Presidente del Consiglio emersa come necessaria per arginare, immediatamente, le corse e le lunghe file nei supermercati h24 per l’acquisto dei generi alimentari che si sono verificati con estrema rapidità in tutto il Paese.

 

"Il decreto del presidente del Consiglio -viene, infatti, spiegato dal Presidente del Consiglio- prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte".

 

Per quanto riguarda il rifornimento di supermercati e negozi di prodotti alimentari è consentita, come disposto da DPCM, la libera circolazione delle merci. 

 



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Speciale Coronavirus COVID19 - 10 mar 2020

Coronavirus: nuovo decreto #iorestoacasa, tutta Italia è "zona protetta"

Tutta Italia diventa “zona protetta”. Quindi stop agli spostamenti, scuole e università chiuse fino al prossimo 3 aprile, blocco di ogni manifestazione sportiva e culturale. L’annuncio è arrivato dal premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa, che ha spiegato la necessità e l’urgenza di allargare all’intero territorio nazionale le misure già previste dal Dpcm dell’8 marzo per contrastare la diffusione del Coronavirus.

 

Il testo, dopo la firma del presidente del Consiglio, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e le nuove misure sono operative da oggi.

 

Come già deciso in Lombardia e nelle 14 province del nord, gli spostamenti delle persone sono vietati se non per comprovati motivi di salute, di necessità o di lavoro. “Inoltre -ha spiegato Conte- aggiungiamo anche un divieto degli assembramenti, sia all’aperto che nei locali chiusi. Sono costretto a intervenire in maniera decisa per tutelare la salute dei tutti e, in particolare, quella dei più fragili”.

 

Il nuovo decreto, definito #iorestoacasa, ha un obiettivo ben preciso: “Misure più forti per contenere il più possibile l’avanzata del Coronavirus e per tutelare la salute di tutti i cittadini -ha sottolineato il premier-. Siamo consapevoli di quanto sia difficile modificare le nostre abitudini. Ma purtroppo non c’è tempo. I numeri ci dicono di una crescita importante dei contagi, dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi. Le nostre abitudini vanno cambiate ora. Dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e lo dobbiamo fare subito”.

 

Ovviamente “non è all’ordine del giorno una limitazione dei trasporti pubblici, per garantire la continuità del sistema produttivo e consentire alle persone di andare a lavorare” quando necessario, ha precisato Conte. Sarà possibile “l'autocertificazione” per la giustificazione degli spostamenti, “ma se ci fosse una autocertificazione non veritiera, sarebbe un reato”.

 

Adesso “non possiamo permetterci di abbassare la guardia -ha concluso il premier-. E’ il momento della responsabilità e tutti l’abbiamo. Voi cittadini tutti con me. La decisione giusta oggi è di restare a casa. Il futuro nostro è nelle nostre mani”.

 

Leggi il decreto in Gazzetta Ufficiale 

 



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CAA - Info Assistenza Tecnica - 09 mar 2020

Domanda Unica 2020

CARO ASSOCIATO
TI INVITIAMO A CONTATTARE L'UFFICIO CIA DI RIFERIMENTO PER PRENOTARE UN APPUNTAMENTO PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA UNICA 2020.

VISTA LA SITUAZIONE RELATIVA AL  CORONA VIRUS E  ATTENENDOSI ALLE DISPOSIZIONI GOVERNATIVE ONDE EVITARE SOVRAFFOLAMENTI 
LA INVITIAMO A RECARSI NEGLI UFFICI CIA SOLO PREVIO APPUNTAMENTO. 

A‍ causa dell'elevato traffico telefonico, le linee potrebbero risultare intasate. Ci scusiamo per il disagio

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Speciale Coronavirus COVID19 - 06 mar 2020

Coronavirus: Turismo Verde-Cia, sostenere agriturismi per far fronte a pioggia disdette

L’agriturismo non si ferma. L’emergenza Coronavirus non deve essere sottovalutata, ma neppure ingigantita. Fatte salve le precauzioni indicate, non bisogna aver paura di scegliere le attività ricettive in campagna. Occorre sostenere le aziende agricole e agrituristiche di tutta Italia, che assicurano un ambiente sano e incontaminato, attività a contatto con la natura e soprattutto prodotti e cibi genuini, sicuri e di qualità garantita. Così Turismo Verde, l’associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, che lancia un appello a cittadini e istituzioni: non lasciamo soli gli agricoltori e gli agrichef, che sono un patrimonio del Made in Italy.

            L’impatto del Coronavirus sul turismo nazionale è stato immediato e fortissimo -ribadisce Turismo Verde Cia-. Nelle regioni coinvolte direttamente dall’emergenza, come Lombardia e Veneto, ci sono state disdette di massa nelle strutture, soprattutto da parte dei turisti stranieri. Prenotazioni quasi azzerate anche per aprile, con le festività di Pasqua che rappresentano uno dei periodi più importanti per la stagione turistica. Ma il danno economico coinvolge gli agriturismi di tutta Italia, con una riduzione fino al 50% delle richieste di soggiorno.     

            Le misure precauzionali per evitare la diffusione del virus sono corrette ed efficaci -continua Turismo Verde Cia-. Ora, però, pensiamo anche a come far ripartire l’economia. I provvedimenti presi dal governo vanno nella direzione giusta, ma è chiaro che serve un intervento strutturale e di lungo periodo che sostenga le imprese e rilanci l’economia dei territori, partendo da quelli più danneggiati dall’epidemia. Per gli oltre 23.000  agriturismi italiani, servono sospensioni dei contributi previdenziali e dei pagamenti delle rate dei mutui per un periodo non inferiore a 12 mesi. Allo stesso tempo, occorrono incentivi che rilancino il settore, con adozione di coupon a parziale rimborso spese, detrazioni fiscali e sospensione della tassa di soggiorno, nonché un piano di promozione straordinario. Non da ultimo, bisogna tutelare il Made in Italy agroalimentare, che è tra i più controllati al mondo, da pratiche sleali che mettono in cattiva luce le nostre eccellenze. 


CIA Abruzzo

Viale G. Bovio, 85 65124 Pescara

Tel 085 4216816 / 388255 - Fax 085 4223819

CIA Chieti-Pescara

Viale Maiella, 87 66100 Chieti

Tel 0871 64342 / 65939 - fax 0871 404322

CIA Teramo-L’Aquila

Via P. Gammelli 64100 Teramo

Tel 0861 245432 / 240264 - fax 0861 253793


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