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Speciale Coronavirus COVID19 - 05 mag 2020

Coronavirus: Donne in Campo-Cia, oltre 5 mila asili nido a rischio. Tutelare strutture per infanzia e fasce deboli

Tutelare gli asili e le strutture per disabili e anziani. Quando l'emergenza Coronavirus sarà superata rischiano, infatti, di non riaprire quelle che le istituzioni classificano come microimprese, tra cui compaiono anche le scuole per l'infanzia, casa e luogo di crescita dei bambini. A lanciare l'allarme è Donne in Campo, l'Associazione al femminile di Cia-Agricoltori Italiani, preoccupata per le ripercussioni di tutto ciò, sulle donne del settore come sulla quotidianità di tante mamme che stanno sostenendo carichi di lavoro oltremisura. 

Secondo i dati di Donne in Campo-Cia sono 5.500 gli asili nido che, in Italia, accolgono bambini dai 0 ai 3 anni e oltre 7 mila le scuole per l'infanzia private che stanno affrontando, ora, una situazione drammatica perché inattive e prive, quindi, di quelle rette che ne garantirebbero la sopravvivenza. 

"Stiamo parlando di attività -spiega la presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi- fino ad ora senza tutele o aiuti, ma di grande valenza per il contributo che apportano alla dimensione sociale delle famiglie e delle donne stesse, la gran parte degli operatori del settore. 

“A questo proposito -aggiunge Terenzi- come Giunta nazionale Donne in Campo-Cia, riteniamo, dunque, necessario ricordare, perché il Governo torni ad investirci, il ruolo svolto dall’agricoltura sociale, per essere quell'insieme di pratiche agricole in grado di generare benefici per le fasce più deboli della popolazione e forti di quella distintiva imprenditorialità al femminile che, negli ultimi dieci anni, ha visto crescere e moltiplicarsi progetti come gli agri-asili, le scuole in fattoria o le residenze per anziani e disabili.

“Non possiamo permetterci -prosegue Terenzi- di vanificare quanto fatto dalle donne per il Welfare di questo Paese e di scaricare su di loro responsabilità insostenibili, a tal punto da pregiudicare l'ultimo presidio sociale per i più deboli, che queste rappresentano.

"Consapevoli dei disagi che stanno affrontando tante famiglie -conclude, infine, la presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi- rinnoviamo al Governo alcune delle richieste di Cia per la "fase 2". Sostenga i genitori fornendo, per esempio, coupon da spendere negli agriturismi, dia incentivi per permettere ai bambini dai 3 ai 14 anni, di partecipare ai centri estivi delle fattorie didattiche". 



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Speciale Coronavirus COVID19 - 03 mag 2020

Cia Abruzzo chiede avvio a misure di contenimento degli ungulati, “Timori per l’agricoltura”

Il coronavirus ferma anche la caccia di selezione del cinghiale.

Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo chiede l’avvio dell’attività di controllo al fine di contenere i danni alle colture.

Il presidente della giunta regionale, Marco Marsilio, ha firmato l’ordinanza n.50 del 30 aprile che alleggerisce le misure restrittive e dà il via a sport all’aperto, pesca amatoriale e addestramento di cani e cavalli tralasciando completamente la caccia agli ungulati che punta a ridurre il numero di questi animali e quindi a contenere i danni ai campi coltivati.

Siamo nel periodo dell'anno in cui i cinghiali, invadendo le campagne, provocano il massimo dei danni alle colture, foraggere e cerealicole, ma non solo”, spiega Mauro Di Zio, presidente Cia Abruzzo, “L'esplosione demografica di questa specie era già un problema ampiamente e drammaticamente fuori controllo ben prima che la pandemia bloccasse la quasi totalità delle attività umane. I provvedimenti restrittivi finalizzati a garantire il distanziamento sociale e ad evitare la diffusione del contagio hanno portato al sostanziale azzeramento della circolazione stradale, oltre che a una drastica riduzione della presenza umana sul territorio che ha spinto la fauna selvatica a muoversi indisturbata anche nei centri abitati e in pieno giorno”.

Con l’imminente e graduale ripresa delle attività produttive saranno tanti i lavoratori che torneranno a percorrere le strade regionali rischiando situazioni di pericolo notevolmente aumentate.

Sollecitiamo l'emanazione di un’apposita ordinanza con cui si autorizzi l’attività di contenimento di una specie la cui presenza invasiva è motivo di pregiudizio anche all'equilibrio ambientale e di altre specie”, conclude Di Zio.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 01 mag 2020

Coronavirus: Cia lancia portale informativo "NoiCIAggiorniamo"

Nasce “NoiCIAggiorniamo”, il nuovo portale informativo di Cia-Agricoltori Italiani per mettere a disposizione di aziende agricole e cittadini tutte le news utili sull’emergenza Coronavirus.

La nuova piattaforma informatica, consultabile al link https://noiciaggiorniamo.cia.it/, contiene informazioni e aggiornamenti sulle misure messe in atto dal Governo riguardo agevolazioni e bonus, provvedimenti per la liquidità e il credito, norme fiscali e interventi a favore di datori di lavori e lavoratori, sostegni economici alle attività produttive.

Obiettivo di Cia, essere sempre più vicina alle imprese agricole e alle famiglie in difficoltà, a causa del Covid-19.

Per questo motivo, il nuovo portale prevede anche la possibilità di contattare gli uffici Cia per avere maggiori chiarimenti e informazioni, attraverso la semplice compilazione di un breve form.




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Speciale Coronavirus COVID19 - 01 mag 2020

Coronavirus: Cia, per “fase 2” florovivaismo. Fondo risarcimento danni e proroga bonus verde

Un Fondo nazionale per il risarcimento dei danni e la proroga del bonus verde anche per il 2021. Queste sono le misure a sostegno del settore florovivaistico chieste da Cia-Agricoltori Italiani al Governo, in vista dell’avvio della “fase due” dell’emergenza Coronavirus.

            In particolare, nella prima fase della pandemia, con i vivai chiusi e lo stop immediato alle cerimonie, il florovivaismo ha subito perdite eccezionali, tra serre colme di piante invendute, steli non raccolti e migliaia di fiori al macero. Una situazione per cui Cia stima un crollo del 60% del valore produttivo del comparto a fine anno: vale a dire, mediamente, 1,2 miliardi di euro.

            Per questo, ora, Cia scende in campo con una serie di proposte per garantire, da un lato, la necessaria liquidità alle aziende più colpite, e dall’altro per rilanciare la competitività del sistema. Con questo obiettivo, gli Agricoltori Italiani chiedono, a tutela della tenuta del florovivaismo Made in Italy, un Fondo nazionale per il risarcimento dei danni, da utilizzare per sovvenzioni dirette erogate agli agricoltori a fondo perduto e attivabile nel caso di perdite di fatturato rispetto alla media del triennio passato.

In tale ambito, Cia ritiene altrettanto indispensabile una misura analoga da attivare esclusivamente per le imprese agricole del settore florovivaistico, in aggiunta alla proroga per il prossimo annuo del bonus verde e all’innalzamento dell’ammontare di risorse detraibili.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 01 mag 2020

Coronavirus: Cia, anticipo 50% polizze assicurative con procedura Agea

Consentire agli agricoltori l’anticipazione del PAI, il Piano Assicurativo Individuale, attraverso una nuova procedura informatica resa disponibile da Agea. E’ l’importante risultato ottenuto da Cia-Agricoltori Italiani e dal suo CAA-Centro di Assistenza Agricola, per sostenere i produttori durante l’emergenza Coronavirus.   

            Nel dettaglio, tale servizio consente all’agricoltore, con la copertura di un istituto bancario accreditato in Agea, di vedere anticipato il 50% del valore delle polizze assicurative stipulate sulle proprie coltivazioni.

Una funzione richiesta e conseguita da Cia, nella logica di tutelare al massimo le imprese agricole e dare un concreto strumento economico per l’utilizzo delle polizze agevolate concesse dal Psr (misura 17.1). Con la possibilità di consolidarne la diffusione anche in quelle aree del Paese dove è stata poco utilizzata finora.

La funzione di anticipazione prevede che la pratica attivata dal CAA-Cia sia associata all’operatività del Consorzio Coop.di Italia, Consorzio di difesa a carattere nazionale. Con un accordo di stretta collaborazione siglato nei mesi scorsi con Coop.di Italia, infatti, si è avviato un percorso innovativo di offerta di servizi assicurativi che ha portato alla costituzione, con altri partner (IDM Assicura e PK Partner), di una società di intermediazione assicurativa, denominata CI Assicura s.r.l. per nuovi strumenti e attività al servizio delle imprese agricole e dei cittadini.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 24 apr 2020

Coronavirus: Cia lancia la piattaforma “Lavora con agricoltori italiani”

La mancanza di manodopera nei campi è un problema serio e, in attesa di soluzioni concrete dal Governo, Cia-Agricoltori Italiani lancia “Lavora con agricoltori Italiani”, una piattaforma di intermediazione per mettere in contatto, in tutte le province, aziende agricole e lavoratori.

Il portale (https://lavoraconagricoltoriitaliani.cia.it), riconosciuto dal Ministero del Lavoro, consente a chi cerca occupazione di entrare in contatto direttamente con le aziende della propria provincia, e alle imprese di intercettare velocemente i candidati con la massima trasparenza e legalità.

Utilizzare il sito è molto semplice: le aziende inseriscono la propria offerta di lavoro, indicando le caratteristiche professionali richieste, le mansioni da svolgere, luoghi e tempi, mentre il lavoratore dichiara semplicemente la propria disponibilità.

“In attesa di una soluzione efficace all’emergenza lavoro dall'Esecutivo, proviamo a dare delle risposte alle aziende agricole e ai cittadini che hanno dato la propria disponibilità a lavorare nei campi – spiega il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino -. La mancanza di manodopera desta non poche preoccupazioni in tutti noi, senza interventi concreti come i voucher per l’utilizzo di cassaintegrati e pensionati, o una sanatoria per i lavoratori immigrati rischiamo seriamente di abbandonare nei campi tonnellate di frutta e verdura di stagione necessarie per rifornire gli scaffali dei supermercati”.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 24 apr 2020

Coronavirus: Cia, ad aziende serve liquidità. Introdurre credito di conduzione in agricoltura

Il tema dell’assenza di liquidità per le imprese in agricoltura, così come in altri settori produttivi colpiti dall’emergenza Coronavirus, deve essere risolto in fretta. Per questo, ora, bisogna creare le condizioni per l’introduzione di un credito di conduzione in agricoltura che, alla stregua delle cambiali agrarie, possa risolvere velocemente ed efficacemente la questione urgente della mancanza di risorse. Lo ha chiesto Cia-Agricoltori Italiani in audizione sul Dl liquidità presso le Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera, aggiungendo che tale credito servirebbe a sostenere le imprese che sono escluse dal decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23.

Ci sono problematiche sul sistema creditizio che vanno sciolte in tempi stretti e veloci. “Gli agricoltori non possono più aspettare, hanno bisogno di certezze, con azioni e misure per il sostegno alla liquidità delle aziende -ha spiegato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. I produttori, tanto più in questa fase di crisi, sono le fondamenta dell’Italia, perché garantiscono ogni giorno cibo fresco per tutti, ma deve essere garantito loro l’accesso al credito, così come risorse adeguate, per non rischiare di dover chiudere attività che sono prioritarie per il Paese”.

 



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Speciale Coronavirus COVID19 - 23 apr 2020

Coronavirus: Turismo Verde-Cia, persi 1,4 mld. Subito misure per “fase 2” agriturismi

Serve lavorare da subito su misure ad hoc per la “fase 2” degli agriturismi. Cancellazione della Tari, equa indennità da danni diretti e un tavolo tecnico per definire un protocollo sulla sicurezza nelle strutture, siano alla base della graduale ripresa delle attività. Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, torna così a fare appello al Governo, affinché si tuteli uno dei comparti agricoli e turistici tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus, con un fatturato annuo di circa 1,4 miliardi azzerato in poche settimane di pandemia.

Nell’esigenza di capire non solo quando ripartire, ma anche come riorganizzare i servizi ricettivi, distintivi delle oltre 23 mila strutture agrituristiche italiane, Turismo Verde-Cia chiede ora al Governo di predisporre nuove misure a integrazione di quelle positivamente già introdotte e necessarie a garantire la sopravvivenza degli agriturismi anche nel medio e lungo periodo.

Per Turismo Verde-Cia, infatti, con le fattorie didattiche blindate alla riapertura delle scuole, i soggiorni e la ristorazione ancora vincolati a significative misure restrittive, l’attività agrituristica è praticamente azzerata e tale da richiedere la cancellazione della tassa sui rifiuti (Tari) e la sospensione, almeno fino ad aprile 2021, dei vari versamenti previdenziali e contributivi, così come delle rate dei mutui.

La “fase 2” degli agriturismi -secondo Cia- dovrà far fronte ai danni diretti e alla mancanza di liquidità da parte delle imprese agrituristiche. Le penali e le cancellazioni delle prenotazioni di pernotti e ristoro delle festività pasquali che rappresentano il primo picco di ogni stagione agrituristica, così come ora, per le giornate del 25 Aprile e 1° Maggio e la grande incognita della stagione estiva, presentano al settore, costi insostenibili. Da parte di Turismo Verde-Cia la richiesta, dunque, di predisporre coperture che siano congrue, un’indennità equa e corrispondente al fatturato dell’azienda nello stesso periodo dello scorso anno, attingendo per esempio ai fondi Psr già stanziati dall’Ue, sbloccando le graduatorie Psr di quest’anno per gli investimenti in agriturismo e ampliando l’importo di spesa per accogliere più domande.

Inoltre, in vista della graduale riapertura, è urgente per Turismo Verde-Cia fare il punto su un chiaro protocollo di sicurezza in agriturismo, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico con operatori sanitari e del comparto agrituristico. Questi ultimi, infatti, volendo tornare ad accogliere clientela nel rispetto delle disposizioni del Governo, si troveranno a sostenere nuovi investimenti e avranno bisogno di farlo in modo chiaro e mirato, senza disperdere risorse.

A tal proposito, Turismo Verde-Cia, chiede che le imprese agrituristiche vengano supportate con mutui a tasso zero, garantiti dello Stato e con agevolazioni nell’accesso al credito. Servono soluzioni gestionali snelle che tengano conto della multifunzionalità degli agriturismi, alle prese anche con stringenti regole urbanistiche e igienico-sanitarie. Allo stesso tempo, vanno incentivate le vacanze degli italiani negli agriturismi, valorizzando il turismo esperienziale a contatto con la natura.

“Il sistema agrituristico italiano e i suoi 100 mila addetti -dichiara il presidente di Turismo Verde-Cia, Giulio Sparascio- sono custodi e promotori di un importante patrimonio di valori e tradizioni tra i più rappresentativi del nostro Paese, grazie a operatori agrituristici che fanno impresa puntando sulla tutela e la promozione dell’agricoltura e delll’agroalimentare Made in Italy. Per questo e per il grande contributo alla promozione del turismo -conclude Sparascio- ricevano la giusta attenzione nella definizione della ‘fase 2’ per la ripresa delle attività produttive del nostro Paese”.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Coronavirus: Cia chiede a Ue ulteriori sforzi per sostenere agricoltura

Serve uno sforzo ulteriore e straordinario da parte dell’Europa per sostenere tutti i settori agricoli colpiti dagli effetti dell’emergenza Coronavirus. Così Cia-Agricoltori Italiani, al termine dei Praesidia del Copa-Cogeca, dove il commissario Ue all’Agricoltura Janus Wojciechowski ha annunciato un nuovo pacchetto di misure dedicate.

            “Questi nuovi provvedimenti -ha spiegato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino- rappresentano un primo forte riconoscimento della situazione che sta vivendo l’agricoltura europea. Ma ci aspettiamo che anche altri settori, per i quali non sono state ancora studiate misure di sostegno comunitarie, siano presi in considerazione, a partire dal florovivaismo e dagli altri comparti della zootecnia”.

            Più in dettaglio, nel pacchetto annunciato da Wojciechowski, la Commissione Ue prevede misure per gli aiuti all'ammasso privato nei settori lattiero-caseario e delle carni bovine e ovicaprine, che consentirà il ritiro temporaneo dei prodotti dal mercato per un minimo di 2-3 mesi e un periodo massimo di 5-6 mesi e porterà a una riduzione dell'offerta disponibile sul mercato. La Commissione introdurrà flessibilità nell'attuazione dei programmi di sostegno per vino, ortofrutta, olio d'oliva, apicoltura e per il programma “Frutta e latte nelle scuole”. Sarà attivata una deroga eccezionale alle regole di concorrenza Ue applicabile in particolare al settore del latte, consentendo agli operatori di adottare misure di mercato di auto-programmazione. Per lo sviluppo rurale, si propone una nuova misura, che assumerà la forma di un pagamento forfettario per gli agricoltori e per le Pmi, da finanziare con i fondi ancora disponibili a livello di Stati membri.

            Insomma, un pacchetto di interventi necessari all’agricoltura, per far fronte alla situazione di estrema difficoltà causata dalla pandemia. Eppure, ha aggiunto Scanavino, bisogna fare ancora uno sforzo in più. “Non si possono lasciare indietro alcuni settori, come quello florovivaistico e agrituristico”. Inoltre, è necessario che “la Commissione intervenga anche su liquidità e strumenti finanziari -ha concluso il presidente Cia- non penalizzando troppo i Psr, che serviranno per rispondere alle sfide future”. Infine, soprattutto con l’inizio della fase post emergenziale, servirà “un’attenzione particolare a trattative commerciali e negoziati di libero scambio, per supportare l’export agroalimentare, che al momento è paralizzato”.



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Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Coronavirus: Cia, accordo con Synergie Italia per reperire manodopera agricola

In un momento di generale preoccupazione per il reperimento della manodopera necessaria alle imminenti attività agricole, il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino e il presidente di Synergie Italia S.p.A. Giuseppe Garesio hanno siglato un accordo valido su tutto il territorio nazionale per promuovere e potenziare le occasioni di impiego in agricoltura.

L’accordo tra Cia-Agricoltori Italiani e Synergie S.p.A. attiverà un'innovativa piattaforma per la formazione, il reclutamento, la collocazione di lavoratori in agricoltura e l’incontro tra domanda e offerta.

Il rapporto con Synergie Italia S.p.A., Agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro ed Ente accreditato per le politiche attive del lavoro in quasi tutte le regioni italiane, qualifica l’azione che è mirata a dare una risposta concreta al fabbisogno di manodopera delle aziende agricole che, sempre di più, anche per le attività più comuni, necessitano di lavoratori con competenze adeguate.

Synergie Italia S.p.A. è tra i leader mondiali nel recruitment di professionalità in diversi settori produttivi. Attraverso la partnership con Cia mira a strutturare e consolidare una presenza anche nel settore agricolo.

Sarà, infatti, creata un'apposita sezione dedicata al mercato del lavoro agricolo, facendo incontrare domanda e offerta in modo semplice, trasparente, efficace, sia attraverso contratti di somministrazione sia attraverso assunzioni dirette. Grazie all’intesa, sarà attivato anche un concreto supporto informativo/formativo alle imprese sul regime di somministrazione del lavoro, sulle migliori forme di inquadramento del personale, della contrattualistica e anche delle agevolazioni eventualmente accessibili per nuove assunzioni.

 



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Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Giornata della Terra: Cia, agricoltori in prima linea su sfide ambiente e Covid

 L’agricoltura può fare molto per la terra. Interagendo in prima persona con la natura e il territorio, con i sistemi alimentari, gioca un ruolo da protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici e alle emergenze, non solo ambientali ma anche sanitarie ed economiche, come quella globale che stiamo vivendo oggi con il Coronavirus. Così Cia-Agricoltori Italiani, in occasione del 50° Earth Day, la Giornata mondiale della Terra.

Oggi gli agricoltori si mettono sempre più in gioco nelle sfide urgenti che il nostro pianeta deve affrontare, modificando la propria condotta in chiave efficiente e sostenibile -osserva Cia-. Basti pensare agli ultimi dati dell’Ispra, che evidenziano come solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia arrivano dall’agricoltura.

“Uno sforzo in chiave di efficienza e sostenibilità che gli agricoltori vogliono fare perché si sentono custodi della terra -spiega il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino- producendo cibo per tutti i cittadini, tutelando suolo e paesaggio, garantendo equilibrio idrogeologico. Ma è chiaro che non si va avanti da soli. Di fronte alle nuove sfide per garantire la salute del pianeta, dal Green Deal europeo agli obiettivi Onu al 2030 per lo sviluppo sostenibile, bisogna muoversi tutti insieme, mettendo in campo azioni integrate di sistema, nonché risorse adeguate e politiche innovative, nazionali e internazionali”.  



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Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Coronavirus: Anp-Cia, tutelare anziani in Residenze Sanitarie Assistenziali

Siano attivate tutte le tutele sanitarie e di prevenzione per gli anziani ospiti nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, per evitare ulteriori tragedie e sofferenze in questa lunga fase emergenziale, scaturita dalla diffusione del Coronavirus. Ad intervenire sul tema è Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani che chiede al Sistema sanitario pubblico di tornare a occuparsi seriamente delle RSA.

Secondo Anp-Cia, infatti, serve una strategia di intervento che ne ridefinisca i caratteri strutturali, idonei e funzionali, ponendoli al centro di progetti più innovativi e specifici per la cura e l’accoglienza degli anziani. 

E’ urgente, sostiene l’Associazione nazionale pensionati di Cia, che il Governo solleciti le Regioni affinché si assumano nuova responsabilità sulla qualità delle cure e dei servizi offerti agli anziani, ricoverati nelle residenze come nelle case di riposo private, sempre più appannaggio di operatori che nel tempo hanno dovuto compensare, non sempre a dovere, la disorganizzazione, la disattenzione e il disimpegno istituzionale. 

Occorre, prima di tutto, una gestione che assicuri i requisiti essenziali per la sicurezza sanitaria, che favorisca la socialità e ambienti di vita rispettosi della dignità delle persone in età avanzata e con fragilità fisiche e psicologiche. I servizi socio-assistenziali, inoltre, non possono più, aggiunge Anp-Cia, essere scollegati e non integrati nel complesso Sistema sanitario pubblico. Quest’ultimo, ne garantisca la trasparenza e vigili sulla gestione dei centri privati, coinvolgendo gli operatori sanitari, le associazioni di categoria e le famiglie dei ricoverati.

“Continuiamo a ricordare -interviene il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo- che l’Italia è fatta anche di tante piccole comunità frammentate, spesso isolate e scenario di ghettizzazioni sociali e individuali. Le istituzioni nazionali e territoriali dovranno ripartire da queste -aggiunge Del Carlo- mettendo in agenda anche l’investimento in una maggiore dotazione di strutture adeguate, proprio là dove scarseggiano i servizi sanitari di base e le RSA rappresentano un valido supporto. Ciò detto, resta un dovere, il sostegno concreto alla libera scelta da parte degli anziani e dei loro familiari, di una vita insieme, in casa e tra i proprio affetti, se aiutati, appunto, da servizi a domicilio e assistenza sul territorio”.

“Alla luce delle inaccettabili mancanze rilevate con l’emergenza Coronavirus, è tempo che Regioni e aziende sanitarie rivedano -spiega, inoltre, Del Carlo- le convenzioni con gli operatori privati e costruiscano nuove sinergie con Comuni e Ussl, associazioni e cooperative sociali, sindacati, terzo settore, mondo dell’istruzione e della ricerca”.

“Governo e Sistema sanitario italiano -conclude il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo- lavorino puntando sulla formazione e sulla ricerca, ancor più, oggi, intervengano con onestà, premiando il merito con riconoscimento morale ed economico nei confronti di quei tanti operatori socio-sanitari che stanno lavorando, instancabilmente, con professionalità e rispetto”.


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