News Regionali
CAA - Infobandi - 29 lug 2020
RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE VIGNETI AI SENSI DEL REG. (CE) n. 1308/13
BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI CAMPAGNA 2020/2021
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Eventi - 22 lug 2020
Si terrà giovedì 23 Luglio al Grand Hotel Rinascimento a Campobasso a partire dalle ore 9:30 il seminario dal titolo “Innovazione, sperimentazione, ricerca, sistemi organizzativi: parole chiave per una filiera florovivaistica forte, organizzata e competitiva e per discutere insieme di prospettive”, inerente le attività del progetto “Floris strategie ed azioni di sistema per una filiera forte e competitiva” finanziato dal fondo interprofessionale FOR.AGRI a valere sull’avviso nazionale 1/2018. Il progetto ha visto la partecipazione di aziende florovivaistiche abruzzesi e molisane ed è stato gestito dall’ Agenzia Formativa accreditata CIPAT Abruzzo che ha potuto contare su di una partnership solida e competente formata da ASSOFLORA Abruzzo e dalle CIA Regionali di Abruzzo e Molise. “Costruire una filiera forte e migliorare le competenze della forza lavoro e quelle del management aziendale sono obiettivi su cui investire per il futuro”, è questo il principio su cui si basa il progetto. A questo si affianca anche salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, organizzazione dell’impresa, strategie di MKT e comunicazione, bisogno di innovazione e salvaguardia delle biodiversità e dell’ambiente. La consapevolezza di questi obiettivi prefissati e la scelta che l’investimento in conoscenza non siano più scelte derogabili, ha portato il CIPAT ad organizzare questo seminario finale con il quale fissare una road map chiara e definita che abbia come obiettivo quello della costruzione di strategie di rete tali da rendere le imprese florovivaistiche più organizzate e più competitive sui mercati di varia connotazione.
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News Regionali
Consorzi Di Bonifica - 13 lug 2020
Lettera del Presidente Mauro Di Zio all'Assessore Regionale alle politiche agricole, Emanuele Imprudente, relativamente all'emergenza siccità e alla situazione dei consorzi di bonifica. La lettera è stata inviata per conoscenza anche ai prefetti delle quattro province abruzzesi. Lettera in allegato.
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News Chieti-Pescara
Consorzi Di Bonifica - 13 lug 2020
Disagi per gli agricoltori che operano nell’area di competenza del Consorzio di Bonifica Sud-Vasto a causa della mancata manutenzione degli impianti di irrigazione e della conseguente carenza di acqua.
“Tali difficoltà”, afferma il Presidente CIA Chieti-Pescara Nicola Antonio Sichetti, “si stanno verificando principalmente a causa delle precarie condizioni economiche in cui versano i consorzi di bonifica, dovute alle mancate entrate. Situazione che compromette la corretta manutenzione degli impianti di irrigazione, provocando carenze nella erogazione di acqua proprio nel periodo di maggiore necessità, in cui gli effetti delle alte temperature si ripercuotono sulle colture in atto”.
Da qualche giorno infatti, sono chiusi quasi tutti i distretti poiché le vasche sono completamente vuote e le stazioni di pompaggio non sono in funzione mettendo a serio rischio gli impianti a causa della mancata manutenzione e non garantendo un’adeguata organizzazione delle irrigazioni. Ulteriori difficoltà dalla crisi di liquidità, inoltre, potrebbero manifestarsi nel pagamento degli stipendi al personale dipendente.
“Da quando si è insediato il nuovo commissario”, prosegue Sichetti, “considerando tutte le difficoltà del periodo, c’è stata solo un’occasione di dialogo chiesta da CIA, mentre sarebbe importante avere confronti continui anche con la presenza di altre organizzazioni in modo da definire correttamente impegni e responsabilità. Ci auguriamo che da qui in poi, con l’insediamento della consulta, si verifichi un’inversione di rotta anche in questo senso”.
CIA segnala inoltre che tali problematiche, si stanno verificando in tutti i consorzi regionali, pertanto attraverso la CIA Regionale, è stata inviata una richiesta alla Regione e agli enti preposti di assumere le decisioni necessarie e azioni tempestive. “È necessario favorire soluzioni volte a stabilizzare flussi finanziari adeguati, tali da garantire efficienza e continuità nel servizio irriguo, poiché i disagi per i consorziati iniziano a diventare molto seri”, conclude Sichetti.
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In Evidenza - 06 lug 2020
Falliti i molteplici tentativi tra Organizzazioni di Produttori e industrie per il raggiungimento dell’accordo sul prezzo di riferimento per la campagna del pomodoro da industria in corso, ora si rischia di lavorare a libero mercato. A lanciare l’allarme è Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che bisogna trovare responsabilmente un’intesa tra le parti il prima possibile.
“Da informazioni acquisite ci risulta che i magazzini non abbiano giacenze -afferma il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- anche perché, con l’emergenza Coronavirus, è cresciuto notevolmente il consumo domestico di salse e passate, compensando le perdite dell’Horeca”. I trasformati del pomodoro, tradizionale prodotto da scorta in dispensa, nel periodo acuto del lockdown hanno registrato trend di crescita enormi rispetto al 2019, con variazioni positive di oltre il 35% in volume e del +45% sulla spesa.
“Ad avviso di Cia, ci sono le migliori condizioni per una produzione 2020 di qualità -continua Scanavino- che dia soddisfazione alla parte agricola e a tutta la filiera. Chiediamo, quindi, di mettere da parte le contrapposizioni e arrivare in tempi brevi a un accordo sul prezzo, anche considerando che l’Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da industria del Centro-Sud Italia ha concesso alle parti la proroga richiesta per la consegna dei contratti di fornitura al 10 luglio, praticamente a ridosso della raccolta, e gli agricoltori sono nella completa incertezza”.
“Apprezziamo il lavoro che l’OI sta, con fatica, portando avanti e sosteniamo in particolare le iniziative per il rispetto del sistema di regole condivise -osserva il presidente nazionale Cia-. In questo senso, chiediamo un’attenta verifica sulle percentuali di contrattazione fuori dal sistema dell’Interprofessione, che per quest’anno è stata eccezionalmente innalzata al 20%”.
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In Evidenza - 25 giu 2020
Primi segnali positivi in direzione della sburocratizzazione in agricoltura, dopo la decisione del Governo di prorogare all’1 gennaio 2021 l’obbligo di denuncia dei depositi di carburante per usi privati, agricoli e industriali. Cia-Agricoltori Italiani commenta con soddisfazione il risultato che premia il lavoro portato avanti in questi mesi dall’organizzazione, riuscendo a ottenere un’importante agevolazione per gli imprenditori agricoli dopo lunghe negoziazioni con i ministeri competenti dell'Economia e delle Politiche Agricole e con il Direttore dell’Agenzia delle Dogane.
Cia si impegna nelle prossime settimane a sensibilizzare ulteriormente il Governo e tutte le forze politiche affinché lo slittamento dell’adempimento sia solo un primo passo verso la sua definitiva soppressione con il Decreto Semplificazioni.
L'adempimento, contro il quale si sono già pronunciate in sede amministrativa diverse sedi territoriali dell’Agenzia delle Dogane, rappresenta secondo Cia un pesante aggravio burocratico per un comparto che già soffre di un eccesso di norme e cavilli.
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In Evidenza - 25 giu 2020
“La situazione cinghiali è fuori controllo, occorre un piano faunistico-venatorio regionale efficace”. Per la Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo il problema degli ungulati continua a dilagare mettendo a serio rischio l’agricoltura e la pubblica incolumità.
“Accogliamo con favore il provvedimento della regione Abruzzo che autorizza l'uso di fonti luminose e prolunga fino a mezzanotte la possibilità di caccia di selezione al cinghiale”, afferma Mauro Di Zio, presidente di Cia Abruzzo, “Ma continuiamo a ricevere allarmate segnalazioni da parte dei nostri soci, che ci riferiscono di ingenti danni causati dai cinghiali alle coltivazioni agricole”.
Le razzie nei campi di cereali, ceci, piselli, meloni sono all'ordine del giorno e riguardano non più solo le aree interne, ma anche il territorio in prossimità della costa, vanificando il lavoro di mesi ed investimenti di migliaia di euro ad ettaro, compromettendo inesorabilmente le operazioni di raccolta e di trebbiatura. Il tutto in attesa che, tra qualche tempo, l'attenzione dei branchi di cinghiali si sposti su ortaggi, mais e vigneti.
“Il piano faunistico regionale è ancora fermo al palo e le azioni di selezione e controllo non riescono a garantire la sostenibilità della situazione neanche in quelle realtà dove gli Ambiti Territoriali di Caccia ci mettono impegno”, continua Di Zio che chiede alle istituzioni regionali di farsi carico di sostenere l’eliminazione del regime “de minimis” così da prevedere il totale risarcimento dei danni da fauna selvatica.
Sono quattro le richieste da presentare alla Regione emerse nell’ ultimo incontro con i rappresentanti degli ATC Chietino-Lancianese, Vastese e Pescara a cui erano presenti anche il presidente Cia Chieti-Pescara Nicola Sichetti, e il direttore Cia Chieti-Pescara Alfonso Ottaviano.
“Vista la perdurante situazione emergenziale determinata da un aumento esponenziale del numero dei cinghiali sul territorio regionale e constatata l’impossibilità di provvedere a riforme della Legge nazionale sulla caccia (legge 157/1992) in tempi brevi, suggeriamo di adottare misure congrue e potenzialmente idonee a ridimensionare la popolazione di cinghiali”.
1. Regolamentazione specifica della Caccia di selezione in notturna, da attuarsi esclusivamente dietro “richiesta di intervento” da parte degli agricoltori.;
2. attuazione “immediata” dell’attività di controllo “emergenziale” nelle aree protette, anche senza attendere la predisposizione di uno specifico Piano di Controllo (seguendo l’esempio di alcuni Comuni che l’hanno già fatto nel territorio regionale);
3. approvazione in tempi brevi del Piano Faunistico Regionale con revisione della proposta (in esso contenuta) di zona vocata e zona non vocata;
4. creare correttivi all’attuale Regolamento Regionale sugli Ungulati (1/2017) permettendo ai singoli ATC di poter stabilire autonomamente il numero di componenti minimi della squadra e di battute da effettuare, sulla base dell’ampiezza del territorio e della capacità gestionale delle singole squadre, per far si che si garantisca categoricamente un adeguato equilibrio tra il livello di controllo delle specie, sicurezza stradale e soprattutto tutela delle colture. Riteniamo comunque importante aumentare il numero dei componenti di ciascuna squadra, ma chiediamo anche a chi la pensa diversamente su questo punto, di dimostrare l’efficacia dei risultati anche con squadre numericamente più piccole.
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In Evidenza - 25 giu 2020
Il mercato italiano è invaso da miele che arriva dalla Cina a prezzi di importazione molto bassi (1,24€/kg), un “miele senza api” adulterato e miscelato con quello naturale per nascondere la contraffazione. A lanciare l'allarme è Cia-Agricoltori Italiani che spiega: il nettare delle api è al terzo posto tra i dieci alimenti maggiormente a rischio di frode alimentare, che viene effettuata con l’aggiunta di sciroppo di zucchero e con metodologie di produzione non conformi alle norme europee, in cui l’uomo, fuori dall'alveare, si sostituisce alle api nella realizzazione del laborioso processo di maturazione del miele. Il “falso” miele, difficile da rilevare con i controlli effettuati alle frontiere, crea una concorrenza sleale che sta fortemente penalizzando l’apicoltura italiana (prezzo medio di produzione 3,99€/kg), che ha registrato nel 2019 perdite per 70 milioni di euro, flagellata anche dal problema del climate change, che hanno determinato un crollo della produzione (-50%).
A tutela del settore, Cia propone all’Ue l’imposizione ai mieli importati da Paesi terzi, della conformità con la definizione europea di miele, sostanza che deve essere prodotta esclusivamente dalle api mellifere e alla quale non può essere aggiunta nessun’altra sostanza. Si richiedono anche maggiori controlli ai confini Ue e nuove metodologie di analisi, al passo con le adulterazioni sempre più sofisticate, oltre all'introduzione dell'etichettatura del Paese di origine sulle miscele di miele, per evitare frodi.
La flessione produttiva di miele, causata dai cambiamenti atmosferici negli ultimi anni, è un problema che affligge tutta l’apicoltura mondiale, ma sembra non riguardare la Cina che, invece, aumenta la capacità produttiva di anno in anno. Le esportazioni di miele in Europa, a prezzi così fortemente concorrenziali, si attestano sulle 80 mila tonnellate, avvalorando i sospetti diffusi nella comunità scientifica internazionale. La produzione artigianale, più rapida ed economica, accelera, infatti, i processi di deumidificazione e maturazione che le api effettuano con tempi molto più dilatati, ma rendono il prodotto finale privo delle caratteristiche di genuinità del miele.
Il danno economico derivante dalle difficoltà di mercato per gli apicoltori italiani sta, dunque, mettendo in ginocchio un comparto che in Italia conta 63 mila apicoltori, un milione e mezzo di alveari, 220 mila sciami, 23 mila ton. di prodotto e oltre 60 varietà. Le pesanti ricadute della concorrenza del “falso” miele cinese, non riguardano solo la filiera, ma tutta l’agricoltura italiana che dipende al 70% dalle api nella loro funzione di impollinatori. Una crisi ulteriore del settore metterebbe, infatti, a rischio la sicurezza alimentare del Paese e i nostri prodotti agricoli, simbolo di tipicità e biodiversità.
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In Evidenza - 23 giu 2020
Un “Patto per il Green Deal” con le agricoltrici al centro della transizione verde annunciata dall’Europa. Promotrici della sicurezza alimentare, custodi di biodiversità e sostenitrici della tutela di paesaggio e territori, le oltre 200.000 imprenditrici agricole italiane vogliono essere in prima linea nella costruzione e nell’attuazione di questa rivoluzione green da un trilione di euro di investimenti in dieci anni. E’ il messaggio lanciato da Donne in Campo, l’associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani, dalla sua Assemblea nazionale, oggi in videoconferenza, “Seminare biodiversità per raccogliere futuro, ricamare paesaggi, coltivare foreste”.
“Come donne dell’agricoltura, ci candidiamo a ricucire gli strappi tra la sostenibilità economica e quella ambientale e sociale -ha detto nella sua relazione la presidente di Donne in Campo, Pina Terenzi- ovvero i tre pilastri dello sviluppo sostenibile dettati dall’Onu, su cui ora non c’è sempre raccordo o connessione”. Perché questo sia possibile “bisogna rendere protagonista il settore agricolo -ha continuato la Terenzi- ma soprattutto, da qui al 2030, è necessario che questo passaggio venga accompagnato da due azioni: un grosso impegno in innovazione e ricerca e in risorse nella futura Pac; un grande piano di divulgazione, formazione e assistenza tecnica per affiancare gli agricoltori e facilitare il passaggio verso gli obiettivi prefissati”. A questo scopo “chiediamo ai Ministeri coinvolti di garantire al settore primario tutto l’appoggio e il sostegno possibile -ha concluso la presidente di Donne in Campo- per affrontare una fase di grande cambiamento come questa”.
Un appello subito raccolto dalla ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova, che è intervenuta all’Assemblea via web. “Accolgo il vostro appello -ha dichiarato-. Se non ci può essere futuro verde senza la centralità dell’agricoltura, non ci può essere centralità dell’agricoltura senza le donne”. Dopo aver ricordato il via libera al bonus “donne in campo”, realizzato proprio per potenziare la presenza nel settore (oggi un’azienda agricola su 3 è a conduzione femminile e il 40% della forza lavoro complessiva è rosa), Bellanova ha sottolineato: “Il vostro aiuto è fondamentale”, con l’enorme sfida del Green Deal davanti “serve coraggio e visione, strumenti nuovi e più forti. Dobbiamo rimettere al centro il ruolo stesso degli agricoltori come custodi del patrimonio di biodiversità, per contrastare lo spopolamento delle aree interne e il dissesto idrogeologico” e soprattutto “come produttori di un bene comune e strategico che è il cibo”, ha chiosato la ministra, tornato centrale nella pandemia con il tema dell’approvvigionamento alimentare.
Tutti temi che Cia-Agricoltori Italiani sostiene e rilancia con il progetto “Il Paese che Vogliamo”, rimodulato alla luce del Covid-19. “L’emergenza ha rimesso in discussione tutti i modelli di crescita -ha sottolineato il presidente nazionale Dino Scanavino, chiudendo i lavori dell’Assemblea di Donne in Campo- riaffermando la funzione strategica dell’agricoltura e il valore sociale delle zone rurali d’Italia. Adesso ripartiamo da qui per costruire un nuovo piano di sviluppo del territorio nazionale, frenando il fenomeno dell’abbandono delle aree interne, lavorando da subito all’appuntamento del Green Deal europeo con investimenti in innovazione e sostenibilità ambientale”.
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In Evidenza - 23 giu 2020
Il bonus “donne in campo” è una grande opportunità per sostenere e incentivare la presenza delle donne in agricoltura, che in Italia resta uno dei comparti con la più alta percentuale di occupazione femminile. Così Pina Terenzi, presidente nazionale di Donne in Campo, l’associazione rosa di Cia-Agricoltori Italiani, esprimendo soddisfazione per il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni al decreto ministeriale che dà attuazione alla misura, prevista dalla legge di Bilancio 2020.
“Siamo pronte a impegnarci in un nuovo rilancio dell’imprenditoria femminile agricola -sottolinea Terenzi-. Il bonus, infatti, rappresenta una boccata d’ossigeno essenziale per le oltre 200.000 aziende agricole nazionali guidate da donne e messe in difficoltà dal lockdown, nonché un’occasione per favorirne di nuove”. Con un fondo rotativo da 15 milioni per garantire mutui a tasso zero, fino a 300 mila euro, aggiunge la presidente, anche “quel 40% di forza lavoro al femminile in agricoltura potrebbe, finalmente, usufruire di un incoraggiamento, oggi più che mai necessario”.
“Le donne del settore sono innovatrici instancabili -aggiunge ancora Terenzi- capaci di coniugare crescita produttiva e tutela di biodiversità e tradizione. La multifunzionalità si conferma alleata di un’imprenditorialità al femminile che crede nel valore culturale e sociale del cibo, nella tutela del suolo e del paesaggio, nel ruolo attivo del settore per la definizione di strategie di mitigazione e adattamento al clima”.
“Il bonus ‘donne in campo’ è un valido riconoscimento del ruolo dell’imprenditoria femminile nel nostro Paese -aggiunge il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. Le agricoltrici hanno avuto il merito di trasformare la creatività in vera innovazione economica e sociale: dall’agriturismo alla vendita diretta, dall’agricoltura sociale alle fattorie didattiche, fino agli agri-asili e allo sviluppo degli agri-tessuti”.
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Speciale Coronavirus COVID19 - 18 giu 2020
Contatta i nostri uffici per scoprire se hai diritto al contributo a fondo perduto di 1000€ previsto dall'Articolo 25 del DL Rilancio (DL n.34 del 19 Maggio 2020).
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News Regionali
In Evidenza - 15 giu 2020
Alle aziende e ai cittadini, di seguito elencati, che hanno contribuito alla raccolta alimentare organizzata da ASES e CIA Abruzzo in favore delle famiglie e di individui che più hanno sofferto gli effetti della pandemia, grazie di cuore! Attraverso il vostro impegno molte persone potranno beneficiare di un sostegno concreto e di un segno di speranza.
CIA L'Aquila-Teramo
CIA Chieti-Pescara
CIA Abruzzo
Associazione Nazionale Pensionati (Regionale e Provinciali)
Associazione La Spesa in Campagna
Associazione Turismo Verde
Associazione Donne in Campo (Regionale e Provinciali)
Associazione Giovani Imprenditori Agricoli (Regionale e Provinciali)
Associazione La Spesa in Campagna a Pescara
Az. Agricola Pace Pierluigi
Az. Agricola Terre di Pianella
Az. Agricola Pasqualone Diego
Az. Agricola Aurea di Nicola Quattrocelli
Az. Agricola Candeloro
Az. Agricola Baldassarre
Az. Agricola Trovarelli Domenica
Latte Cigno
Az. Agricola Sapori di Bea
TheVinum
Cantina Sociale San Zefferino
Caseificio La Bruna di Piccirilli Alberto
Az. Agricola Villamarea
Az. Agricola Di Giovanni
Az. Agricola Galante Miguel
Az. Agricola Di Nardo Giovanni
Az. Agricola Bascelli
Az. Agricola D’Achille Cristian
Az. Agricola Impicciatore Alessandro
Az. Agricola Terrafonte
Az. Agricola Vicoli Antonella
Az. Agrituristica Fattoria dell’Uliveto
Ursini
Apicoltura ADI
Cantine Spinelli
I soci della Onlus Progetto Etiopia
Società Cooperativa Mercato Contadino L'Aquila
Società Cooperativa Mercato Contadino d’Abruzzo
Az. Agricola Blasetti Mario
Società FREYR s.s.
Società Agricola Cantoro s.s.
Frantoio Gran Sasso s.r.l.
Az. Agricola Valente Francesca
Az. Agricola Torzolini Filippo
Az. Agricola Ciccozzi Anna
Az. Agricola Griguoli Matteo
Clienti del mercato Contadino di Pescara con la donazione di prodotti acquistati
Clienti del mercato Contadino dell'Aquila con la donazione di prodotti acquistati