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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Grano: Cia a Icqrf, prezzi borse merci sotto costi produzione. Serve monitoraggio contro pratiche sleali


Cia-Agricoltori Italiani auspica il pronto e deciso intervento dell’ICQRF – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, per verificare eventuali pratiche commerciali sleali che penalizzino gli agricoltori e compromettano la trasparenza del mercato cerealicolo. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha pubblicato il monitoraggio dei costi medi di produzione per la campagna 2025 del frumento duro e tenero. Dai dati emerge che le principali borse merci continuano a quotare il grano duro su livelli molto inferiori ai costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.

Ad esempio, nelle regioni del Sud, il costo medio di produzione per il grano duro è stato rilevato da ISMEA a 318 euro a tonnellata, mentre le quotazioni della borsa merci di Foggia oscillano tra 287 e 290 euro. Situazione analoga si riscontra a Bologna, dove il costo medio di produzione è di 302,9 euro a tonnellata, ma le quotazioni si attestano tra 276 e 281 euro. Questi dati confermano una situazione di marcata criticità per il settore cerealicolo nazionale, con il rischio concreto di disimpegno da parte degli agricoltori nella prossima campagna di semina.

Alla luce delle novità normative che hanno rafforzato la disciplina contro le pratiche commerciali sleali, si ritiene urgente intensificare il monitoraggio delle borse merci, verificando eventuali violazioni che danneggiano la redditività degli agricoltori e la trasparenza dei mercati.

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1 In Evidenza - 02 dic 2025

CIA Chieti-Pescara: “A Natale +5–7% di domanda per i prodotti locali, ma l’Abruzzo ha perso un terzo delle aziende"

Il Natale spinge i consumi di prodotti agricoli del territorio, ma il settore resta in forte sofferenza.

Secondo le stime di CIA Chieti-Pescara, questo Natale la domanda di prodotti agricoli locali aumenterà del 5–7%, con un forte interesse per olio extravergine, vini DOC, salumi tipici, conserve, legumi, formaggi, prodotti trasformati e panettoni artigianali realizzati con materie prime del territorio.
È un dato che conferma la crescente fiducia dei consumatori verso la filiera corta e i produttori locali, in particolare nelle province di Chieti e Pescara, dove diverse aziende segnalano un aumento delle richieste rispetto agli anni precedenti.

Tuttavia, la solidità della domanda natalizia non basta a compensare le difficoltà strutturali del settore agricolo regionale.
L’Abruzzo, infatti, chiude il 2024 con 144.289 imprese registrate, di cui 123.150 attive, e una quota di aziende agricole superiore alla media italiana (17% contro il 12% nazionale). La provincia di Chieti si conferma la più agricola della regione, con il 26% delle imprese agricole abruzzesi.

Eppure, nonostante questo ruolo centrale, il comparto continua a perdere pezzi: nel solo 2024 l’agricoltura abruzzese ha registrato -2,6% di imprese, pari a 653 attività in meno, dopo le -486 del 2023. Le flessioni più marcate colpiscono Teramo e Chieti (-3%), mentre L’Aquila registra una contrazione leggermente più contenuta.
Un arretramento che fotografa un settore sotto pressione, stretto tra l'aumento dei costi di produzione, la volatilità dei prezzi, condizioni climatiche instabili e un accesso al credito sempre più complesso.

Le aziende che resistono spesso lo fanno grazie alla diversificazione. Nel 2025 si contano 1.695 imprese agricole con attività connesse, e le province più dinamiche sono proprio Chieti (540) e Pescara (330), che guidano la multifunzionalità regionale tra agriturismo, trasformazione, energie rinnovabili e vendita diretta.

Eppure, anche queste imprese attive e dinamiche si trovano a fare i conti con un contesto difficile. Lo evidenziano i dati Ismea 2024: il credito agricolo in Abruzzo si è ridotto dell’1,2%, fermandosi a 560 milioni di euro, mentre gli investimenti a medio-lungo termine sono crollati del 12,1%. Una frenata che colpisce fabbricati rurali, macchinari e nuovi impianti, proprio quando sarebbe necessario innovare.

Su tutto, poi, pesa un’incognita decisiva: la prossima Politica Agricola Comune (PAC). La proposta europea riduce il budget da 378,5 a circa 300 miliardi, con un taglio per l’Italia tra i 7 e i 9 miliardi di euro. Un colpo potenzialmente devastante, perché significherebbe meno sostegno al reddito, meno strumenti per i giovani, meno risorse per la sostenibilità e per chi lavora nelle aree più fragili della regione.



La dinamica è confermata anche dagli indicatori strutturali: negli ultimi dieci anni la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) in Abruzzo è scesa da circa 454.000 ettari a 414.000, con un calo dell’8,6%.

A preoccupare è anche la capacità della regione di attrarre nuove imprese: in 25 comuni abruzzesi (8,2%) nel 2024 non è nata nemmeno una nuova attività, un dato più alto della media italiana (5,9%). Un segnale che tocca da vicino l’agricoltura e che mette in luce la difficoltà del ricambio generazionale.

Accanto alle criticità, l’Abruzzo mostra però anche elementi di forte vitalità. I dati 2024 dell’Osservatorio statistico INPS “Mondo agricolo” evidenziano che la regione è tra le più dinamiche d’Italia sul fronte dell’occupazione agricola.
Le aziende che impiegano operai agricoli dipendenti crescono del +5,2%, in netta controtendenza rispetto al calo nazionale (-1,1%). Aumentano anche gli occupati: +3,9%, contro il +2,4% italiano.
Significativo anche il ruolo delle donne: l’incidenza del lavoro agricolo autonomo femminile in Abruzzo raggiunge il 41,8%, molto al di sopra della media italiana (32%).

Questi dati confermano una regione che mantiene una forte capacità di generare lavoro, qualità e innovazione.

In questo scenario, il Natale diventa un momento importante non solo per i consumi, ma per comprendere quanto il rapporto tra cittadini e agricoltori sia ancora forte. “L’aumento della domanda di prodotti locali è un segnale prezioso”, afferma Domenico Bomba, presidente CIA di Chieti-Pescara. “I cittadini riconoscono la qualità delle nostre produzioni e la voglia di autenticità che c’è dietro ogni bottiglia, ogni vasetto, ogni forma di formaggio. Ma non basta l’affetto dei consumatori a tenere in piedi un settore che, negli ultimi anni, ha visto scomparire un’azienda su tre”.

Bomba sottolinea che “la qualità nasce dal lavoro quotidiano delle imprese, dalla capacità di innovare, dal presidio dei territori. I dati sull’occupazione agricola dimostrano che l’Abruzzo ha energia, competenze e imprese dinamiche”, continua Bomba, “Ma senza un reddito stabile, senza sostegni adeguati e senza politiche capaci di accompagnare la multifunzionalità e il ricambio generazionale, questa forza rischia di disperdersi”.

È per questo che CIA invita le famiglie a scegliere prodotti locali per le feste, un gesto concreto che sostiene direttamente chi produce ma chiede soprattutto alle istituzioni nazionali ed europee un impegno chiaro: difendere il reddito agricolo, rafforzare il credito e assicurare una PAC forte e autonoma.

“Difendere l’agricoltura oggi significa proteggere un patrimonio di qualità e tradizioni, ma anche garantire lavoro, presidio del territorio e futuro alle aree rurali”.

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1 In Evidenza - 29 mag 2020

Pubblicazione Avviso – PSR Molise 2014–2020, Misura M01 Sottomisura 1.1

È stato pubblicato l’avviso relativo alle attività formative finanziate dal PSR Molise 2014–2020 – Misura M01, Sottomisura 1.1 dedicate al trasferimento di conoscenze e all’acquisizione di competenze professionali.

L’Agenzia Formativa CIPAT Abruzzo rende noto che sono aperte le candidature ai percorsi formativi previsti dall’avviso regionale.

Ulteriori dettagli sui requisiti, destinatari e modalità di partecipazione sono disponibili nell’avviso completo.

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1 In Evidenza - 25 nov 2025

CIA Abruzzo: “Il 18 dicembre saremo a Bruxelles per difendere l’agricoltura europea e il futuro dei nostri territori”

CIA Abruzzo annuncia la propria partecipazione alla grande mobilitazione del 18 dicembre a Bruxelles, che vedrà in piazza oltre 5mila agricoltori e almeno mille trattori provenienti da tutta Europa. Una presenza forte e necessaria per ribadire un principio essenziale: l’agricoltura non chiede privilegi, pretende rispetto.

“Saremo a Bruxelles perché gli agricoltori abruzzesi vivono ogni giorno la distanza crescente tra le necessità reali dei campi e le decisioni che arrivano dall’Europa. Le aziende agricole custodiscono territori, paesaggi, biodiversità, ma spesso non ricevono strumenti adeguati per continuare a farlo. Chiediamo scelte chiare: una Pac forte, risorse certe e norme che aiutino davvero chi produce cibo e presidio ambientale. La mobilitazione non è un atto di protesta fine a sé stesso, ma la richiesta concreta di politiche capaci di garantire stabilità e futuro alle comunità rurali”, dichiara il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti.

L’iniziativa, lanciata dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Cristiano Fini durante l’Assemblea annuale 2025 all’Auditorium Antonianum di Roma, nasce dalla crescente preoccupazione per quanto delineato nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale post-2027, che prevede un drastico taglio delle risorse destinate alla Pac e la loro confluenza in un fondo unico. Una scelta ritenuta “pericolosa, miope e in grado di generare forti squilibri tra i comparti e tra le agricolture dei diversi Paesi”.


A sostegno della mobilitazione si unisce anche il presidente di CIA Chieti-Pescara, Domenico Bomba, “Le imprese agricole del nostro territorio stanno fronteggiando costi elevati, cambiamenti climatici e un mercato che spesso non remunera il valore delle produzioni. Senza interventi efficaci rischiamo di vedere intere aree rurali svuotarsi, con un impatto enorme sulla sicurezza e sulla vita delle comunità. Saremo a Bruxelles per chiedere un’Europa capace di semplificare, di sostenere davvero le filiere e di proteggere chi produce qualità nel rispetto delle regole. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire competitività alle imprese e continuità ai territori che rappresentiamo”.

La mobilitazione del 18 dicembre intende lanciare un segnale forte in vista del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale post-2027, che rischia di ridurre drasticamente le risorse della Pac e di inserirle in un fondo unico indifferenziato. Una scelta che, come illustrato dal presidente Fini, aprirebbe la strada a squilibri profondi tra Paesi e comparti, indebolendo un pilastro storico dell’Unione.

Senza una Pac solida, adeguatamente finanziata e autonoma, sarebbero a rischio la sicurezza alimentare, il mercato unico, la coesione territoriale e la sopravvivenza stessa delle aree interne, dove si concentra oltre la metà della superficie coltivabile italiana.

“Il 18 dicembre”, concludono Sichetti e Bomba, “CIA Abruzzo sarà a Bruxelles insieme ai colleghi italiani ed europei. Non difendiamo solo un comparto economico, ma il futuro dell’agricoltura, delle comunità rurali e dell’Europa stessa”.

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2 In Evidenza - 20 nov 2025

CIA Chieti–Pescara rafforza le collaborazioni con gli istituti scolastici per il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro

CIA Agricoltori Italiani Chieti–Pescara rafforza il proprio impegno nella formazione dei giovani attraverso un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro che coinvolge l’Istituto Agrario “Cosimo-Ridolfi” di Scerni e l’Istituto Tecnico Statale “G. Marconi” di Penne. Gli studenti stanno svolgendo le attività formative nelle sedi CIA di Scerni, San Salvo, Vasto, Piazzano di Atessa e Penne, dove hanno la possibilità di confrontarsi con il funzionamento quotidiano degli uffici e delle principali pratiche del settore agricolo.

Affiancati dai tutor interni, gli studenti approfondiscono procedure operative come la gestione del fascicolo aziendale, le pratiche amministrative e gli adempimenti richiesti alle imprese agricole. Nella sede di Penne, in particolare, i ragazzi si sono occupati di attività fiscali, tra cui IMU, modello 730 e altre dichiarazioni, acquisendo competenze concrete sulle normative e sugli strumenti utilizzati per la gestione fiscale delle imprese.

“Crediamo profondamente in questi progetti perché rappresentano un investimento sul futuro dell’agricoltura e dei giovani del nostro territorio”,  dichiara il presidente della CIA Chieti–Pescara, Domenico Bomba, “Offrire ai ragazzi l’opportunità di confrontarsi con il mondo del lavoro significa dare loro strumenti reali per comprendere la complessità del settore e, allo stesso tempo, sostenere la crescita professionale delle nuove generazioni. È un impegno a cui teniamo molto e che continueremo a portare avanti con convinzione.”

La collaborazione con gli istituti scolastici conferma la volontà dell’organizzazione di contribuire attivamente alla formazione dei futuri professionisti del settore, rafforzando il legame tra scuola, territorio e imprese agricole.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Grano: Cia a Icqrf, prezzi borse merci sotto costi produzione. Serve monitoraggio contro pratiche sleali


Cia-Agricoltori Italiani auspica il pronto e deciso intervento dell’ICQRF – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, per verificare eventuali pratiche commerciali sleali che penalizzino gli agricoltori e compromettano la trasparenza del mercato cerealicolo. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha pubblicato il monitoraggio dei costi medi di produzione per la campagna 2025 del frumento duro e tenero. Dai dati emerge che le principali borse merci continuano a quotare il grano duro su livelli molto inferiori ai costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.

Ad esempio, nelle regioni del Sud, il costo medio di produzione per il grano duro è stato rilevato da ISMEA a 318 euro a tonnellata, mentre le quotazioni della borsa merci di Foggia oscillano tra 287 e 290 euro. Situazione analoga si riscontra a Bologna, dove il costo medio di produzione è di 302,9 euro a tonnellata, ma le quotazioni si attestano tra 276 e 281 euro. Questi dati confermano una situazione di marcata criticità per il settore cerealicolo nazionale, con il rischio concreto di disimpegno da parte degli agricoltori nella prossima campagna di semina.

Alla luce delle novità normative che hanno rafforzato la disciplina contro le pratiche commerciali sleali, si ritiene urgente intensificare il monitoraggio delle borse merci, verificando eventuali violazioni che danneggiano la redditività degli agricoltori e la trasparenza dei mercati.

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1 In Evidenza - 02 dic 2025

CIA Chieti-Pescara: “A Natale +5–7% di domanda per i prodotti locali, ma l’Abruzzo ha perso un terzo delle aziende"

Il Natale spinge i consumi di prodotti agricoli del territorio, ma il settore resta in forte sofferenza.

Secondo le stime di CIA Chieti-Pescara, questo Natale la domanda di prodotti agricoli locali aumenterà del 5–7%, con un forte interesse per olio extravergine, vini DOC, salumi tipici, conserve, legumi, formaggi, prodotti trasformati e panettoni artigianali realizzati con materie prime del territorio.
È un dato che conferma la crescente fiducia dei consumatori verso la filiera corta e i produttori locali, in particolare nelle province di Chieti e Pescara, dove diverse aziende segnalano un aumento delle richieste rispetto agli anni precedenti.

Tuttavia, la solidità della domanda natalizia non basta a compensare le difficoltà strutturali del settore agricolo regionale.
L’Abruzzo, infatti, chiude il 2024 con 144.289 imprese registrate, di cui 123.150 attive, e una quota di aziende agricole superiore alla media italiana (17% contro il 12% nazionale). La provincia di Chieti si conferma la più agricola della regione, con il 26% delle imprese agricole abruzzesi.

Eppure, nonostante questo ruolo centrale, il comparto continua a perdere pezzi: nel solo 2024 l’agricoltura abruzzese ha registrato -2,6% di imprese, pari a 653 attività in meno, dopo le -486 del 2023. Le flessioni più marcate colpiscono Teramo e Chieti (-3%), mentre L’Aquila registra una contrazione leggermente più contenuta.
Un arretramento che fotografa un settore sotto pressione, stretto tra l'aumento dei costi di produzione, la volatilità dei prezzi, condizioni climatiche instabili e un accesso al credito sempre più complesso.

Le aziende che resistono spesso lo fanno grazie alla diversificazione. Nel 2025 si contano 1.695 imprese agricole con attività connesse, e le province più dinamiche sono proprio Chieti (540) e Pescara (330), che guidano la multifunzionalità regionale tra agriturismo, trasformazione, energie rinnovabili e vendita diretta.

Eppure, anche queste imprese attive e dinamiche si trovano a fare i conti con un contesto difficile. Lo evidenziano i dati Ismea 2024: il credito agricolo in Abruzzo si è ridotto dell’1,2%, fermandosi a 560 milioni di euro, mentre gli investimenti a medio-lungo termine sono crollati del 12,1%. Una frenata che colpisce fabbricati rurali, macchinari e nuovi impianti, proprio quando sarebbe necessario innovare.

Su tutto, poi, pesa un’incognita decisiva: la prossima Politica Agricola Comune (PAC). La proposta europea riduce il budget da 378,5 a circa 300 miliardi, con un taglio per l’Italia tra i 7 e i 9 miliardi di euro. Un colpo potenzialmente devastante, perché significherebbe meno sostegno al reddito, meno strumenti per i giovani, meno risorse per la sostenibilità e per chi lavora nelle aree più fragili della regione.



La dinamica è confermata anche dagli indicatori strutturali: negli ultimi dieci anni la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) in Abruzzo è scesa da circa 454.000 ettari a 414.000, con un calo dell’8,6%.

A preoccupare è anche la capacità della regione di attrarre nuove imprese: in 25 comuni abruzzesi (8,2%) nel 2024 non è nata nemmeno una nuova attività, un dato più alto della media italiana (5,9%). Un segnale che tocca da vicino l’agricoltura e che mette in luce la difficoltà del ricambio generazionale.

Accanto alle criticità, l’Abruzzo mostra però anche elementi di forte vitalità. I dati 2024 dell’Osservatorio statistico INPS “Mondo agricolo” evidenziano che la regione è tra le più dinamiche d’Italia sul fronte dell’occupazione agricola.
Le aziende che impiegano operai agricoli dipendenti crescono del +5,2%, in netta controtendenza rispetto al calo nazionale (-1,1%). Aumentano anche gli occupati: +3,9%, contro il +2,4% italiano.
Significativo anche il ruolo delle donne: l’incidenza del lavoro agricolo autonomo femminile in Abruzzo raggiunge il 41,8%, molto al di sopra della media italiana (32%).

Questi dati confermano una regione che mantiene una forte capacità di generare lavoro, qualità e innovazione.

In questo scenario, il Natale diventa un momento importante non solo per i consumi, ma per comprendere quanto il rapporto tra cittadini e agricoltori sia ancora forte. “L’aumento della domanda di prodotti locali è un segnale prezioso”, afferma Domenico Bomba, presidente CIA di Chieti-Pescara. “I cittadini riconoscono la qualità delle nostre produzioni e la voglia di autenticità che c’è dietro ogni bottiglia, ogni vasetto, ogni forma di formaggio. Ma non basta l’affetto dei consumatori a tenere in piedi un settore che, negli ultimi anni, ha visto scomparire un’azienda su tre”.

Bomba sottolinea che “la qualità nasce dal lavoro quotidiano delle imprese, dalla capacità di innovare, dal presidio dei territori. I dati sull’occupazione agricola dimostrano che l’Abruzzo ha energia, competenze e imprese dinamiche”, continua Bomba, “Ma senza un reddito stabile, senza sostegni adeguati e senza politiche capaci di accompagnare la multifunzionalità e il ricambio generazionale, questa forza rischia di disperdersi”.

È per questo che CIA invita le famiglie a scegliere prodotti locali per le feste, un gesto concreto che sostiene direttamente chi produce ma chiede soprattutto alle istituzioni nazionali ed europee un impegno chiaro: difendere il reddito agricolo, rafforzare il credito e assicurare una PAC forte e autonoma.

“Difendere l’agricoltura oggi significa proteggere un patrimonio di qualità e tradizioni, ma anche garantire lavoro, presidio del territorio e futuro alle aree rurali”.

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1 In Evidenza - 29 mag 2020

Pubblicazione Avviso – PSR Molise 2014–2020, Misura M01 Sottomisura 1.1

È stato pubblicato l’avviso relativo alle attività formative finanziate dal PSR Molise 2014–2020 – Misura M01, Sottomisura 1.1 dedicate al trasferimento di conoscenze e all’acquisizione di competenze professionali.

L’Agenzia Formativa CIPAT Abruzzo rende noto che sono aperte le candidature ai percorsi formativi previsti dall’avviso regionale.

Ulteriori dettagli sui requisiti, destinatari e modalità di partecipazione sono disponibili nell’avviso completo.

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1 In Evidenza - 25 nov 2025

CIA Abruzzo: “Il 18 dicembre saremo a Bruxelles per difendere l’agricoltura europea e il futuro dei nostri territori”

CIA Abruzzo annuncia la propria partecipazione alla grande mobilitazione del 18 dicembre a Bruxelles, che vedrà in piazza oltre 5mila agricoltori e almeno mille trattori provenienti da tutta Europa. Una presenza forte e necessaria per ribadire un principio essenziale: l’agricoltura non chiede privilegi, pretende rispetto.

“Saremo a Bruxelles perché gli agricoltori abruzzesi vivono ogni giorno la distanza crescente tra le necessità reali dei campi e le decisioni che arrivano dall’Europa. Le aziende agricole custodiscono territori, paesaggi, biodiversità, ma spesso non ricevono strumenti adeguati per continuare a farlo. Chiediamo scelte chiare: una Pac forte, risorse certe e norme che aiutino davvero chi produce cibo e presidio ambientale. La mobilitazione non è un atto di protesta fine a sé stesso, ma la richiesta concreta di politiche capaci di garantire stabilità e futuro alle comunità rurali”, dichiara il presidente di CIA Abruzzo, Nicola Sichetti.

L’iniziativa, lanciata dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Cristiano Fini durante l’Assemblea annuale 2025 all’Auditorium Antonianum di Roma, nasce dalla crescente preoccupazione per quanto delineato nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale post-2027, che prevede un drastico taglio delle risorse destinate alla Pac e la loro confluenza in un fondo unico. Una scelta ritenuta “pericolosa, miope e in grado di generare forti squilibri tra i comparti e tra le agricolture dei diversi Paesi”.


A sostegno della mobilitazione si unisce anche il presidente di CIA Chieti-Pescara, Domenico Bomba, “Le imprese agricole del nostro territorio stanno fronteggiando costi elevati, cambiamenti climatici e un mercato che spesso non remunera il valore delle produzioni. Senza interventi efficaci rischiamo di vedere intere aree rurali svuotarsi, con un impatto enorme sulla sicurezza e sulla vita delle comunità. Saremo a Bruxelles per chiedere un’Europa capace di semplificare, di sostenere davvero le filiere e di proteggere chi produce qualità nel rispetto delle regole. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire competitività alle imprese e continuità ai territori che rappresentiamo”.

La mobilitazione del 18 dicembre intende lanciare un segnale forte in vista del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale post-2027, che rischia di ridurre drasticamente le risorse della Pac e di inserirle in un fondo unico indifferenziato. Una scelta che, come illustrato dal presidente Fini, aprirebbe la strada a squilibri profondi tra Paesi e comparti, indebolendo un pilastro storico dell’Unione.

Senza una Pac solida, adeguatamente finanziata e autonoma, sarebbero a rischio la sicurezza alimentare, il mercato unico, la coesione territoriale e la sopravvivenza stessa delle aree interne, dove si concentra oltre la metà della superficie coltivabile italiana.

“Il 18 dicembre”, concludono Sichetti e Bomba, “CIA Abruzzo sarà a Bruxelles insieme ai colleghi italiani ed europei. Non difendiamo solo un comparto economico, ma il futuro dell’agricoltura, delle comunità rurali e dell’Europa stessa”.

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2 In Evidenza - 20 nov 2025

CIA Chieti–Pescara rafforza le collaborazioni con gli istituti scolastici per il progetto di Alternanza Scuola-Lavoro

CIA Agricoltori Italiani Chieti–Pescara rafforza il proprio impegno nella formazione dei giovani attraverso un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro che coinvolge l’Istituto Agrario “Cosimo-Ridolfi” di Scerni e l’Istituto Tecnico Statale “G. Marconi” di Penne. Gli studenti stanno svolgendo le attività formative nelle sedi CIA di Scerni, San Salvo, Vasto, Piazzano di Atessa e Penne, dove hanno la possibilità di confrontarsi con il funzionamento quotidiano degli uffici e delle principali pratiche del settore agricolo.

Affiancati dai tutor interni, gli studenti approfondiscono procedure operative come la gestione del fascicolo aziendale, le pratiche amministrative e gli adempimenti richiesti alle imprese agricole. Nella sede di Penne, in particolare, i ragazzi si sono occupati di attività fiscali, tra cui IMU, modello 730 e altre dichiarazioni, acquisendo competenze concrete sulle normative e sugli strumenti utilizzati per la gestione fiscale delle imprese.

“Crediamo profondamente in questi progetti perché rappresentano un investimento sul futuro dell’agricoltura e dei giovani del nostro territorio”,  dichiara il presidente della CIA Chieti–Pescara, Domenico Bomba, “Offrire ai ragazzi l’opportunità di confrontarsi con il mondo del lavoro significa dare loro strumenti reali per comprendere la complessità del settore e, allo stesso tempo, sostenere la crescita professionale delle nuove generazioni. È un impegno a cui teniamo molto e che continueremo a portare avanti con convinzione.”

La collaborazione con gli istituti scolastici conferma la volontà dell’organizzazione di contribuire attivamente alla formazione dei futuri professionisti del settore, rafforzando il legame tra scuola, territorio e imprese agricole.

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