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In Evidenza - 02 ott 2025
CIA Abruzzo: “Il grano non copre i costi, agricoltori in perdita. Servono regole chiare sul prezzo”
Il grano abruzzese continua a essere venduto sottocosto. A certificarlo è il nuovo monitoraggio ISMEA sui costi di produzione del frumento, pubblicato anche grazie alla forte pressione sindacale di Cia–Agricoltori Italiani.
I dati parlano chiaro: nel 2025 produrre una tonnellata di grano duro costa in media 303 euro nel Centro Italia e 318 euro nel Sud, mentre i prezzi di mercato si fermano a circa 295–296 euro. Significa che gli agricoltori perdono dal 2 al 7% per ogni tonnellata prodotta. Va un po’ meglio per il frumento tenero, che ha un costo medio di 232 euro/tonnellata e viene venduto intorno ai 236 euro, con un margine minimo del +2% che, senza gli aiuti PAC, sarebbe comunque insufficiente.
In Abruzzo la situazione è ancora più delicata. La nostra regione conta circa 37.200 ettari coltivati a grano duro e oltre 5.800 aziende, quasi tutte di piccola dimensione. Questo significa costi più alti rispetto alle grandi aziende cerealicole del Nord e rese spesso inferiori ai 37 quintali per ettaro stimati da ISMEA, specialmente nelle aree interne appenniniche.
“Tradotto”, spiega il Presidente CIA Abruzzo, Nicola Sichetti, “gli agricoltori abruzzesi oggi raccolgono grano in perdita. Una condizione che, se non si interviene, rischia di spingere molti a lasciare i campi incolti, con gravi ripercussioni non solo economiche ma anche ambientali e sociali per i territori rurali”.
Ad aggravare il quadro ci sono le importazioni dall’estero: Canada, Spagna, Australia e altri Paesi riversano sul mercato italiano enormi quantità di grano a prezzi inferiori, comprimendo ulteriormente le quotazioni. Una competizione che penalizza fortemente le aziende locali, che non possono reggere la concorrenza solo sul prezzo.
“L’analisi ISMEA conferma quello che denunciamo da anni: i prezzi di listino non coprono i costi di produzione. È per questo”, sottolinea CIA Abruzzo, “che chiediamo a tutti i Commissari delle borse merci di non quotare cifre al di sotto dei costi ufficialmente rilevati. È l’unico modo per ridare dignità al lavoro dei cerealicoltori e garantire un futuro alle nostre campagne”.
In questo scenario, una possibile via d’uscita è la valorizzazione delle varietà locali di pregio, come il grano Solina d’Abruzzo, che ha trovato un mercato di nicchia legato alla qualità e alla tradizione. Ma da solo non basta: serve una Commissione Unica Nazionale (CUN) sul grano che stabilisca prezzi trasparenti e regole condivise.
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In Evidenza - 30 set 2025
Oltre 500 partecipanti attesi alla XIV Festa Interregionale del Pensionato ANP-CIA a L’Aquila
Sabato 4 e domenica 5 ottobre 2025 L’Aquila ospiterà la XIV edizione della Festa Interregionale del Pensionato ANP-CIA, organizzata da ANP Abruzzo insieme alle delegazioni di Lazio, Marche, Molise, Sardegna, Toscana e Umbria. L’evento, che richiamerà circa 500 presenze, sarà un importante momento di confronto e partecipazione dedicato ai temi dell’invecchiamento attivo, della sanità digitale e della tutela sociale degli anziani.
I lavori prenderanno il via sabato 4 ottobre alle ore 15:00 presso il Teatro Comunale Ridotto con il convegno “Invecchiare al Sicuro: Pensioni dignitose, Sanità Digitale, Telesanità, Innovazione e Prevenzione delle truffe”, che vedrà la partecipazione di rappresentanti istituzionali, esperti e associazioni di categoria.
Dopo gli interventi dei relatori e i contributi delle autorità locali e regionali, le conclusioni della prima giornata saranno affidate ad Alessandro Del Carlo, presidente nazionale ANP-CIA.
Domenica 5 ottobre, le delegazioni si ritroveranno in Piazza Battaglione degli Alpini per un momento di incontro e riflessione collettiva. Da qui partirà un corteo che attraverserà il Corso cittadino fino a Piazza Palazzo, sede del Comune dell’Aquila, dove si terrà il momento conclusivo della manifestazione. Dopo gli interventi dei presidenti delle organizzazioni territoriali, a chiudere i lavori sarà Maurizio Scaccia, direttore nazionale CIA-Agricoltori Italiani.
L’iniziativa conferma la centralità di CIA e ANP nel rappresentare le esigenze dei pensionati e nel promuovere un confronto costruttivo con le istituzioni, per garantire sicurezza sociale, dignità e prospettive alle persone anziane.
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In Evidenza - 29 set 2025
Assicurazioni: Cia, subito la deroga all’obbligo RCA per i mezzi agricoli fermi
Migliaia di mezzi agricoli “fermi” in fondi, magazzini e aree aziendali rischiano di essere considerati irregolari a causa dell’obbligo assicurativo RCA. Per questo Cia-Agricoltori Italiani chiede di approvare con urgenza gli emendamenti bipartisan al disegno di legge “Imprese” già depositati in Commissione al Senato e fortemente sostenuti dalla Confederazione, che prevedono una deroga per le macchine agricole e operatrici utilizzate esclusivamente in aree private, allineando il settore a quanto già stabilito per carrelli e veicoli nelle aree ferroviarie.
“Quella dell’obbligo assicurativo per i mezzi agricoli fermi è una questione che, ormai da due anni, grava sulle spalle dei produttori senza che, tra l’altro, sia stata definita una soluzione concreta e condivisa dalla filiera -sottolinea il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. In una situazione di estrema difficoltà, l’assenza di una deroga rischia di gravare di nuovi costi le imprese agricole e agromeccaniche e aumentare l’incertezza per gli operatori del settore”.
Cia rinnova, quindi, l’appello al Parlamento: “È necessario un intervento rapido e concreto -ribadisce Fini-. Approvare gli emendamenti già depositati modificando l’articolo 7 del disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, significa dare sicurezza giuridica e sostenere la redditività delle imprese agricole italiane”.
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In Evidenza - 29 set 2025
Pac: Cia, pronti a tornare in piazza a Bruxelles
“Gli agricoltori hanno bisogno di garanzie, soprattutto in questo momento, e la proposta della Commissione per la Pac post 2027, con l’accorpamento in un Fondo unico e il taglio del 22% delle risorse, segna un passo indietro inaccettabile. Per questo siamo pronti a riscendere in piazza”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, sottolineando come “non siano affatto rassicuranti, anzi lascino ancora più preoccupazioni, le parole pronunciate ieri dalla direttrice generale della DG Agri della Commissione europea, Elisabeth Werner”.
Per Fini “la futura Pac non può subire ulteriori tagli né frammentarsi in 27 piani nazionali, che minerebbero la competitività e la coesione del settore a livello Ue”. Ecco perché “siamo determinati a tornare in piazza a Bruxelles con tutti gli agricoltori europei -ribadisce il presidente di Cia-. Solo così potremo far comprendere che difendere la Pac significa garantire sicurezza alimentare, tutelare l’ambiente e le aree interne, sostenere il valore economico e sociale dei territori: un patrimonio che non può essere cancellato con un colpo di spugna”.
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In Evidenza - 19 set 2025
CIA Abruzzo: “Blue Tongue, situazione drammatica. Servono subito interventi straordinari per gli allevatori”
CIA Abruzzo lancia un appello urgente alla Regione per fronteggiare l’emergenza causata dalla ripresa dell’epidemia di Blue Tongue, che sta mettendo in ginocchio il comparto zootecnico regionale.
Secondo i dati diffusi dall’IZS di Teramo e aggiornati al 15 settembre, i numeri parlano da soli: 9 casi nei bovini, 42 nelle capre e ben 1487 negli ovini, con oltre mille capi morti solo in quest’ultima specie. Una perdita che, sommata agli abbattimenti e agli animali distrutti, sta generando un impatto devastante per le aziende agricole, in particolare quelle delle aree montane e interne, già alle prese con enormi difficoltà.
“Questa epidemia”, afferma Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “non è soltanto una questione sanitaria: è un colpo durissimo alla tenuta sociale ed economica delle nostre comunità rurali. Senza un sostegno immediato, molti allevatori rischiano di non rialzarsi più. E quando chiudono le stalle, si spopola la montagna e si perde un presidio fondamentale per il territorio e la biodiversità”.
CIA Abruzzo chiede con forza alla Giunta e al Consiglio regionale di mettere subito in campo misure straordinarie:
indennizzi rapidi per le perdite subite,
rimborsi per i costi di vaccinazioni e repellenti,
aiuti per il ripristino del patrimonio zootecnico, sostenendo l’acquisto di nuovi riproduttori,
e l’avvio già dal 2026 di una campagna di vaccinazione preventiva, coordinata a livello regionale.
“Non possiamo permetterci ritardi”, aggiunge Sichetti, “La sopravvivenza degli allevamenti abruzzesi dipende dalla capacità delle istituzioni di dare risposte immediate e concrete. Il rischio, altrimenti, è il collasso del settore, con conseguenze pesantissime sull’economia regionale e sull’occupazione. Noi siamo pronti a collaborare con la Regione per costruire insieme un piano straordinario che dia respiro agli allevatori e garantisca la continuità di un comparto strategico per l’Abruzzo”.
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In Evidenza - 15 set 2025
Dazi: Cia, persi già 600 mln nell’export agroalimentare verso gli Usa
Persi 600 milioni di euro nell’export di beni agroalimentare verso gli Usa, confrontando il periodo gennaio-luglio del ’25 con i primi 7 mesi dell’anno precedente. Questa l’analisi dell'ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani sul dato Istat appena uscito. Le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono in calo per il secondo mese consecutivo: nel mese di luglio si rileva una riduzione del 10% rispetto allo stesso mese del 2024. I dati confermano, dunque, il rallentamento che ha caratterizzato l'andamento delle vendite delle produzioni agricole e alimentari italiane negli Stati Uniti, dopo l’annuncio dei dazi dell’amministrazione Trump.
Questa, secondo Cia, è una spiacevole novità rispetto alla costante e lunga tendenza di crescita che aveva contraddistinto, negli anni, le vendite del nostro cibo negli Usa. Il rallentamento della crescita mensile è partito proprio nel mese di aprile (solo il +1%) ed è proseguito con lo 0,4% a maggio. Da giugno il primo segno negativo (-3%), che ora arriva al -10% di luglio. Questo trend negativo ha inciso sulla crescita cumulata di tutto il periodo gennaio-luglio 2025. Cia rileva, infatti, che nei primi sette mesi dell’anno l’aumento delle esportazioni è stato del 3%, mentre nello stesso periodo del 2024, l'incremento annuo era valso ben 19 punti percentuali. In termini assoluti, la crescita annua sul mercato americano delle produzioni italiane ha ceduto dunque -nel periodo gennaio-luglio ’25- circa 600 milioni di euro, se confrontata con quella fatta registrare dall’Istat nel 2024. Riguardo alla bilancia commerciale, se si confronta l'avanzo di luglio 2025 con quello di luglio 2024, l’Istat conferma la timida ripresa che si era registrata nel mese di giugno. Il saldo commerciale di luglio cresce di soli 3 punti percentuali su base annua. Tale ripresa è dovuta, esclusivamente, ad una contrazione delle importazioni più marcata rispetto a quella che ha caratterizzato le vendite estere.
Tuttavia, la crescita annua del surplus commerciale (+3%) risulta di gran lunga inferiore rispetto a quella che aveva caratterizzato la bilancia commerciale nel mese di luglio 2024 (+28%).
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