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1 In Evidenza - 07 giu 2025

CIA Chieti-Pescara: “Trattori vecchi, costi alti e incentivi complicati: così si frena l’innovazione”

Trattori con oltre 20 anni, incentivi poco accessibili e costi in crescita: ecco cosa frena oggi
l’innovazione nelle campagne di Chieti e Pescara. È quanto emerge dal sondaggio “Acquistare
un trattore oggi: scelte, ostacoli e prospettive” realizzato da CIA Agricoltori Italiani Chieti-
Pescara, che ha raccolto opinioni, esperienze e aspettative di numerose aziende agricole locali.
“Il nostro territorio ha grande voglia di rinnovarsi”, commenta Domenico Bomba, Presidente di
CIA Chieti-Pescara, “Gli imprenditori agricoli non si tirano indietro, ma chiedono condizioni più
favorevoli per affrontare investimenti importanti come l’acquisto di un trattore”.
Secondo l’indagine, la maggior parte delle aziende agricole locali utilizza mezzi datati, spesso
impiegati ogni giorno e tutto l’anno. L’acquisto di un nuovo trattore avviene solo quando quello
in uso è ormai inutilizzabile. La sicurezza, purtroppo, non è ancora un fattore prioritario.
Eppure, l’apertura verso l’innovazione c’è: molti agricoltori sarebbero interessati a modelli
“smart”, più tecnologici e sostenibili, ma a condizione che siano accessibili grazie a incentivi
chiari e concreti.

Un dato significativo riguarda la scarsa diffusione delle agevolazioni: la maggior parte degli
agricoltori non ha mai usufruito di incentivi, e oltre il 70% afferma di non avere informazioni
sufficienti su come accedervi.

“Le imprese agricole sono interessate agli strumenti di sostegno, ma spesso si trovano di
fronte a procedure complesse o requisiti troppo rigidi”, spiega Bomba, “Semplificando
l’accesso, avremmo una risposta immediata e positiva”.

Molti agricoltori ricorrono a finanziamenti a rate o leasing agevolati, ma il costo resta un
ostacolo enorme: per un modello base, oggi servono anche 55.000 euro. Per questo cresce
l’interesse verso l’usato, nonostante oltre il 70% delle macchine di seconda mano superi i 15
anni di età.
Il calo della meccanizzazione è un fenomeno nazionale: nel 2024, il mercato dei trattori in Italia
ha toccato il minimo storico dal 1952, con 15.448 immatricolazioni e una flessione del 12,3%
rispetto al 2023. In controtendenza, il mercato dell’usato è cresciuto dell’8%, ma senza
contribuire realmente al rinnovamento del parco mezzi.

Tuttavia, circa il 70% di queste macchine ha più di 15 anni, segnalando un parco mezzi obsoleto
e meno efficiente, che rischia di frenare la competitività e la sostenibilità del settore agricolo.
Il territorio di Chieti-Pescara non è esente da queste dinamiche: alcune imprese agricole hanno
cessato l’attività nel 2024, ma quelle che restano sono sempre più attente alle scelte
economiche e all’efficienza delle macchine.

“Questo sondaggio ci dice una cosa chiara”, conclude Bomba, “gli agricoltori non sono
fermi. Hanno le idee chiare, vogliono innovare, ma serve un contesto più favorevole. Il
rinnovamento della meccanizzazione può rappresentare un’opportunità concreta, se
supportato con strumenti chiari e alla portata delle imprese.”

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1 In Evidenza - 03 giu 2025

Il Servizio Civile Agricolo è realtà. C’è il Decreto, Cia in alto nella graduatoria

Pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ora manca solo la comunicazione delle tempistiche per candidature e selezione dei volontari

Il mondo agricolo ha il suo il Servizio Civile Universale ad hoc. Finalmente è stato pubblicato il Decreto (n. 569/2025) con le graduatorie di valutazione dei progetti dedicati, che sanciscono ufficialmente il varo di questa nuova opportunità, annunciata da tempo ma solo ora pronta a concretizzarsi. Cia-Agricoltori Italiani, insieme al suo patronato Inac, ente accreditato al Servizio Civile, è in alto nella graduatoria di selezione con due progetti, che potranno coinvolgere 57 ragazzi in tutt’Italia, di un’età compresa tra i 18 e i 28 anni.

Adesso manca solo la comunicazione delle tempistiche per le candidature dei volontari e, poi, si potrà procedere con le selezioni per requisiti.

Chiaramente, si attende con ansia l’ultimo centimetro dell’iter previsto, per consentire a tanti giovani di avvicinarsi e scoprire un settore pieno di potenzialità, sempre alla ricerca di nuove competenze, anche all’interno del mondo dei servizi e dell’assistenza verso le aziende agricole. I progetti avranno la durata di un anno e i volontari percepiranno un compenso forfettario di 519,47 euro al mese.

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1 In Evidenza - 29 mag 2025

Pesche e nettarine 2025: l’Abruzzo si distingue per qualità e volumi in crescita

La campagna 2025 delle pesche e nettarine si apre con segnali particolarmente positivi dall’Abruzzo, dove si registra un aumento della produzione rispetto allo scorso anno e si registra una maggiore capacità di selezionare il prodotto già in campo, prima dell’immissione sul mercato. Questo consente una gestione più efficiente dell’offerta e garantisce standard qualitativi elevati, in grado di soddisfare sia il mercato interno che quello internazionale.

Le principali aree vocate alla frutticoltura, come la valle del Trigno, stanno confermando l’ottima performance dell’annata: circa il 50% del prodotto viene esportato, con un forte interesse da parte di mercati come Svizzera, Austria e Germania. L’altra metà della produzione viene distribuita con successo sul mercato italiano, segno della solidità della filiera abruzzese e della qualità riconosciuta del prodotto regionale.

“Il comparto ortofrutticolo rappresenta un pilastro per l’agricoltura abruzzese, non solo in termini economici ma anche per l’occupazione e la valorizzazione del territorio”, dichiara Domenico Bomba, presidente CIA Chieti-Pescara, “Quest’anno possiamo contare su una produzione abbondante e di qualità, che dimostra la capacità dei nostri produttori di affrontare le sfide climatiche e di mercato, mantenendo alto il livello dell’offerta. Serve ora un sostegno deciso per rafforzare l’export e la competitività delle nostre imprese.”

A livello nazionale, la stagione 2025 si preannuncia in linea con quella dello scorso anno, con una lieve flessione dei volumi nel Centro-Nord compensata dalla ripresa produttiva nel Sud. La produttività è attesa buona lungo tutto il calendario di raccolta, e finora non sono state segnalate criticità significative.

Grazie all’andamento climatico favorevole, l’offerta di quest’anno presenta un calibro mediamente superiore, un elemento che valorizza ulteriormente la qualità complessiva del prodotto. Le epoche di raccolta si mantengono regolari: in linea con il 2024 al Sud e con un lieve ritardo al Nord, a seconda delle zone. L’Abruzzo si conferma così protagonista di una stagione che, nel complesso, mostra segnali incoraggianti per tutto il comparto nazionale delle drupacee. L’ortofrutta resta uno dei settori chiave del Made in Italy agricolo, su cui continuare a investire in termini di innovazione, aggregazione e promozione internazionale.

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2 In Evidenza - 23 mag 2025

L’Abruzzo al quarto posto per agricoltura sostenibile e ridotte emissioni di gas serra

L’Abruzzo si distingue a livello nazionale per le sue eccellenti performance in ambito di agricoltura sostenibile e gestione delle emissioni. A confermarlo sono i dati diffusi dalla piattaforma Ciro (Climate Indicators for Italian Regions), realizzata da Italy for Climate in collaborazione con ISPRA, che analizza in modo sistematico le performance climatiche delle regioni italiane.

Nel comparto agricolo, la nostra regione mostra risultati di assoluta eccellenza: con un utilizzo medio di fertilizzanti pari a soli 47 kg/ettaro, l’Abruzzo consuma meno della metà rispetto alla media nazionale, che supera i 100 kg/ha. Questo dato si affianca a un’elevata capacità di assorbimento naturale della CO₂, grazie al patrimonio forestale regionale, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni climalteranti.

Inoltre, è in crescita anche la quota di agricoltura biologica, aumentata di 2,5 punti percentuali in un solo anno, e la percentuale di energia da fonti rinnovabili, che copre il 23% dei consumi energetici regionali, superando la media nazionale del 19%.

“Questi risultati testimoniano l’impegno concreto degli agricoltori abruzzesi verso un modello produttivo più attento all’ambiente e alla qualità delle produzioni. Come CIA, siamo orgogliosi di rappresentare un territorio che sa guardare al futuro dell’agricoltura con responsabilità e innovazione”, dichiara il Presidente provinciale Domenico Bomba.


Il report evidenzia tuttavia anche aree critiche su cui intervenire: in particolare, la rete idrica regionale continua a registrare elevate perdite, rimanendo tra le peggiori in Italia. Nonostante ciò, il basso consumo di suolo (pari al 5% della superficie regionale) e la ridotta esposizione agli eventi estremi rappresentano ulteriori punti di forza dell’Abruzzo in ambito ambientale.

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1 In Evidenza - 21 mag 2025

Gaza: Cia, intollerabile affamare un popolo. Ora fermare Netanyahu

Subito dopo il 7 ottobre 2023, il mondo intero si è stretto al popolo israeliano, vittima di un vile attacco da parte della formazione terroristica Hamas. Era prevedibile e anche comprensibile una forte reazione di Israele per liberare gli ostaggi catturati e per difendere i propri cittadini da futuri attacchi. Ma, dopo quasi due anni, ci troviamo nella condizione in cui diventa impossibile distinguere tra la sacrosanta necessità di difesa di Israele e le palesi violazioni del diritto internazionale e dei basilari diritti umani perpetrati dal governo di Benjamin Netanyahu sulla popolazione civile di Gaza. È inaccettabile affamare un popolo, questo scempio va fermato subito. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al conflitto in atto.

Sia come cittadini che come organizzazione di agricoltori, profondamente impegnati nella tutela del diritto al cibo, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla fame deliberata che oggi colpisce la popolazione civile della Striscia di Gaza -sottolinea Cia-. Milioni di persone, in gran parte bambini, donne e anziani, stanno affrontando una crisi alimentare senza precedenti. Il blocco quasi totale degli approvvigionamenti, il bombardamento delle infrastrutture agricole e la distruzione sistematica di campi, serre, mercati e impianti idrici hanno reso impossibile qualsiasi forma di autosufficienza o di accesso regolare al cibo.

           
Secondo le principali agenzie umanitarie, oggi a Gaza si sta sfiorando il livello più estremo dell’insicurezza alimentare acuta, con il rischio concreto di carestia. Questa non è una conseguenza inevitabile della guerra, ma il risultato diretto di scelte politiche e militari scellerate da parte di Netanyahu, che stanno trasformando il cibo -un diritto fondamentale e inalienabile- in un’arma di pressione e punizione collettiva.

           
Come Cia, condanniamo fermamente ogni guerra e, in particolare, l’uso della fame come strumento di guerra. Il diritto al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti.

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1 In Evidenza - 21 mag 2025

Vino, l’export tiene, ma cambia il gusto: il consumatore guida la transizione verso bianchi, frizzanti e rosati

Le esportazioni europee di bevande alcoliche tengono il passo e segnano un nuovo traguardo: nel 2024 l’Unione Europea ha esportato prodotti per un valore complessivo di 29,8 miliardi di euro, con un incremento del 10% rispetto al 2019, secondo i dati Eurostat. A trainare il settore è sempre il vino, che rappresenta oltre la metà del totale, ma cambiano le tendenze all’interno del comparto: è il consumatore a dettare le nuove regole del mercato.


Nonostante la stabilità nei volumi complessivi, si registra una forte diversificazione dei prodotti esportati. A crescere sono infatti i vini bianchi, i bianchi frizzanti e i rosati, mentre cala progressivamente la domanda di rossi strutturati, tradizionalmente forti nell’export italiano. Una trasformazione che riflette le nuove preferenze del mercato globale, sempre più orientato verso prodotti più freschi, versatili e in linea con i trend di consumo contemporanei.


“La tenuta dell’export è un segnale positivo, ma dobbiamo leggere con attenzione quello che sta accadendo: il consumatore oggi ha un ruolo centrale e condiziona le scelte produttive”, afferma Domenico Mastrogiovanni, responsabile vitivinicolo di CIA – Agricoltori Italiani, “La domanda si sta orientando verso vini più leggeri, aromatici, adatti a un consumo quotidiano e spesso legati a stili di vita più dinamici. È una sfida e al contempo un’opportunità per le nostre aziende agricole, che devono saper innovare e adattarsi. In uno scenario che vede la Francia mantenere la leadership con 12,1 miliardi di euro di export, l’Italia conferma la propria posizione di rilievo ma dovrà continuare a investire sulla qualità, sulla differenziazione dei prodotti e sulla capacità di intercettare i gusti dei nuovi consumatori internazionali”, continua Mastrogiovanni.


Anche l’Italia, secondo esportatore europeo con 6 miliardi di euro di vendite verso Paesi extra UE (di cui oltre l’80% legato al vino), è pienamente coinvolta in questa evoluzione. Le esportazioni tricolore beneficiano della crescita dei bianchi frizzanti e dei rosati, soprattutto in mercati come Stati Uniti e Regno Unito, che da soli rappresentano quasi la metà dell’intero export UE di bevande alcoliche.


“Il nostro territorio sta rispondendo bene a questa svolta”, commenta Domenico Bomba, presidente di CIA Chieti-Pescara, “Le aziende agricole abruzzesi, in particolare quelle vitivinicole, stanno già puntando su vitigni a bacca bianca e su metodologie di produzione che valorizzano vini più freschi e meno strutturati. Bisogna sostenere questa transizione con politiche mirate, supporto all’innovazione e promozione sui mercati esteri”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 18 dic 2019

Aree interne: Cia lancia piattaforma online per “Il Paese che Vogliamo”

Cia-Agricoltori Italiani lancia la piattaforma online dedicata al progetto nazionale “Il Paese che Vogliamo”. La presentazione ufficiale in occasione dell’Assemblea annuale che si è tenuta a Roma.

Il sito web, raggiungibile al link ilpaesechevogliamo.cia.it, è stato pensato, in primo luogo, per promuovere il dibattito pubblico sui 5 asset al centro dell’iniziativa (infrastrutture, governo del territorio, filiere a vocazione territoriale, fauna selvatica, enti locali e politiche Ue) e quindi come contesto virtuale per raccogliere proposte di rilancio delle aree interne.

La piattaforma risponde all’obiettivo di informare e aggiornare in merito all’iniziativa, ma soprattutto apre il progetto a una maggiore partecipazione, prevedendo al suo interno la sezione ad hoc “Lascia la tua proposta” per dare spazio a idee e suggerimenti. Chiamati a contribuire non solo istituzioni, enti, mondo accademico e associazioni, ma anche stakeholder, giornalisti e cittadini.

 Stile e approccio, che traggono ispirazione dal sito web degli Agricoltori Italiani, sono stati scelti per una navigazione intuitiva e snella, una fruizione dei contenuti facile e immediata. Tanti gli approfondimenti sulle questioni sollevate con “Il Paese che Vogliamo”. Grande attenzione a documenti, analisi, report e focus, frutto del roadshow dedicato, che Cia sta portando avanti da Nord a Sud Italia.

Chiudiamo il 2019 carichi di quattro mesi di intensa attività focalizzata sull’importante viaggio nel territorio de “Il Paese che Vogliamo” -ha detto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.- Il roadshow, fondamentale per dialogare con governatori, sindaci, presidenti di enti e associazioni, accademici e cittadini -ha raccontato Scanavino- finora ha toccato 4 tappe, coinvolgendo 12 regioni (a Nord Liguria e Piemonte; a Sud Campania, Puglia e Basilicata; nel Centro Italia Toscana, Emilia-Romagna e Umbria; nelle zone terremotate Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria e Molise) radunando nei tavoli tematici oltre 200 ospiti istituzionali. La piattaforma arriva, ora, a rafforzare gli intenti del progetto Cia per realizzare, attraverso anche i prossimi appuntamenti in giro per l’Italia, il più dettagliato, organico e puntuale dossier sulle aree interne, da presentare presto al governo”.

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1 In Evidenza - 12 dic 2019

Claudia Merlino è il nuovo direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani

Claudia Merlino è il nuovo direttore generale di Cia-Agricoltori ItalianiNominata dalla Giuntariunita a Roma, arriva all’incarico dopo aver ricoperto prima il ruolo di responsabile Lavoro e Relazioni sindacali e poi di capo del settore Organizzazione.

Claudia Merlino subentra a Rossana Zambelli, in carica dal 2010, che lascia la guida amministrativa di Cia per la raggiunta maturità previdenziale.

A nome di tutta la Cia, esprimiamo a Rossana Zambelli i più vivi ringraziamenti per il lavoro e l’impegno svolto per la nostra organizzazione e per l’agricoltura del nostro Paese -ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino, in rappresentanza della Giunta nazionale-. Nei suoi tanti anni di attività, Zambelli ha contribuito in maniera fattiva alla crescita dell’organizzazione dedicata alla tutela degli imprenditori agricoli”. Allo stesso tempo, ha continuato Scanavino, “facciamo i nostri migliori auguri a Claudia Merlino per questo nuovo importante incarico, sicuri che saprà garantire a Cia passione e professionalità”.

Claudia Merlino è la seconda donna a ricoprire il ruolo di direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani.


C‍ongratulazioni a nome di tutta la CIA d'Abruzzo.

 

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1 In Evidenza - 05 dic 2019

"Un extra per la ricerca", gli olivicoltori italiani al fianco di Fondazione Airc

Fondazione AIRC e gli olivicoltori di Cia-Agricoltori Italiani e Italia Olivicola insieme per il progetto ‘Un extra per la ricerca’, iniziativa pensata per sostenere il lavoro dei 5mila ricercatori AIRC e valorizzare il prodotto principe della dieta mediterranea, l’olio extravergine d’oliva


Una collaborazione articolata in diversi appuntamenti per informare il pubblico sull’importanza di adottare comportamenti e abitudini salutari per ridurre il rischio di cancro. Da tempo, siamo consapevoli che il fumo è il rischio evitabile che più incide sulla salute. Oggi, sappiamo che anche il cibo che consumiamo può influire ed essere un prezioso alleato per la prevenzione, se insieme riduciamo altri fattori di rischio come la sedentarietà e l’obesità. Alcuni tipi di tumore – in particolare quelli che interessano esofago, stomaco e intestino – sono fra i più sensibili agli effetti di una dieta sbilanciata. 


Un numero crescente di studi scientifici sta dimostrando la stretta correlazione tra un’alimentazione varia ed equilibrata e la prevenzione del cancro. L’American Institute for Cancer Research ha calcolato che abitudini alimentari poco salubri sono responsabili di circa tre tumori su dieci. Inoltre, è sempre più chiaro che una dieta salutare va adottata fin dalla più tenera età, anche se non è mai troppo tardi per migliorare le proprie abitudini a tavola.


I risultati di un recente studio italiano, sostenuto da Fondazione AIRC, hanno dimostrato in esperimenti di laboratorio che il consumo quotidiano di olio extravergine di oliva aiuta a prevenire e combattere i tumori intestinali. La scoperta, pubblicata sulla rivista Gastroenterology, è del gruppo di ricerca di Antonio Moschetta all’Università degli Studi di Bari: “L’olio extravergine di oliva tipico del nostro territorio è ricco di acido oleico, una sostanza in grado di regolare la proliferazione cellulare. In studi preclinici abbiamo potuto simulare geni alterati e stati di infiammazione intestinale, dimostrando che la somministrazione di una dieta arricchita di acido oleico è in grado di garantire notevoli benefici per la salute.


L’olio extravergine d’oliva è il protagonista del progetto “Un extra per la ricerca” che prenderà il via nel fine settimana del 7 e 8 dicembre in 40 cooperative e frantoi in molte regioni. Per ogni bottiglia o lattina di olio novello distribuita in questi due giorni, i frantoi partecipanti destineranno 2 euro ai progetti di Fondazione AIRC. Inoltre, per fare un regalo buono e sano per il prossimo Natale, su shop.airc.it sono già disponibili confezioni regalo di bottiglie da 500 ml di olio extravergine 100% italiano estratto a freddo


In Abruzzo vi segnaliamo i seguenti frantoi:


Capo - Soc. Coop.Va  Agricola Via Modena, 484 - 65019  Pianella (Pe)

Frantoio O. Giocondo Di La Barba Maria S. Rocco Vecchio 9 San Vito Chietino (Ch)

Frantoio Di Amoroso Via Gesi, 5 - S. Maria Imbaro (Ch)

Altobelli Alfonso Fattoria Bardella C.Da Bardella 73 - Ortona (Ch)

Oleificio Priori Via Montesecco 3 - Torino Di Sangro (Ch)


Per informazioni consultate il sito airc.it



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1 In Evidenza - 05 dic 2019

L’Appennino post sisma protagonista a Fabriano con il roadshow Cia

 L'Appennino da rivivere dopo il terremoto nel Centro Italia del 2016, protagonista, oggi, a Fabriano, nella quarta tappa del roadshow di Cia-Agricoltori Italiani, dedicato al progetto il "Paese che Vogliamo".

           Secondo format già rodato, il viaggio di Cia, nelle aree interne, arriva a fare il punto tra comuni del cratere con l’appuntamento interregionale delle Cia di Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise.

            Affidata, dunque, ai tavoli tematici e all’incontro conclusivo per la presentazione del documento di sintesi, la riflessione sui cinque asset strategici, secondo Cia, allo sviluppo dell’Italia e fondamentali per la tenuta e la rinascita delle zone colpite dal sisma

Infrastrutture fisiche e digitali, governo del territoriofiliere produttive, fauna selvaticaenti locali e politiche europee, gli ambiti da cui ripartire, soprattutto nelle zone terremotate, la cui rinascita, a tre anni dalla prima scossa, è ancora frenata da una ricostruzione lenta e complicata.

            Sulle vite di 600 mila persone residenti nelle quattro regioni coinvolte, pesano oltre a dolore e amarezza, anche tante macerie (ne restano da smaltire 797 mila tonnellate su 2 milioni, ben 463 mila solo nelle Marche). Pesa sulla quotidianità di 50 mila sfollati, una ricostruzione ferma al 4% nei comuni praticamente distrutti, con oltre il 50% dei danniRallentano sciaguratamente, la corsa contro lo spopolamento, in territori già vulnerabili, i ritardi e le inefficienze di una burocrazia rigida e inadeguata all’emergenza. Per ripristinare condizioni sufficienti, ci vorranno 20/25 anni. Nel frattempo, la faccenda conta tre governi, 86 ordinanze2 mila provvedimenti attuativi per 138 comuni

A Fabriano, Cia-Agricoltori Italiani ha ricordato che va gestita un’area, quella che rientra nel cratere, di 8 mila km quadrati con più di 15 mila km di rete stradale (11 mila km di competenza comunale) a servizio di quasi 2 mila centri urbani (131 comuni per 8 province). 

Emblematico il caso delle Marche, la regione più grande con i suoi 348.473 mila abitanti, 30 mila sfollati (su 49.285 totali) e 15.297 aziende agricole, alle prese con il 75% delle criticità per dissesto idrogeologico causato dal sisma. Un territorio, il cui gap infrastrutturale costa 6 miliardi al Pil annuo regionale e che, con Abruzzo, Umbria e Lazio si divide dal 2016, circa 1 miliardo di euro per 1400 interventi di ripristino e messa in sicurezza delle infrastrutture, come previsto dal Ministero delle Infrastrutture e in buona parte appaltati. Tra i fondamentali, restano i tempi di attuazione, senza dimenticare che la penisola, tra l’altro, è a prescindere, uno dei paesi europei più interessati a fenomeni franosi con il Centro Italia ad alto rischio.

“Non esistono comuni di serie A e di serie B. Occorre tenerlo a mente, soprattutto quando si parla di aree interne e post sisma -ha precisato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani. Il roadshow che stiamo realizzando, lo ribadisce ora, anche in vista del passaggio al Senato del Decreto Sisma. A riguardo, bene la proroga al 2020 dello stato di emergenza, ma vanno superati ancora tanti cavilli burocratici. Si lavori sodo alla messa in sicurezza delle strade -ha concluso Scanavino-. Serve una mappatura scrupolosa per l’accesso di nuovi comuni al fondo dedicato di 5 milioni. Risollevare le regioni terremotate, vuol dire rimettere in sesto l’Italia”. 

La tappa marchigiana dedicata all'Appennino ha riunito intorno ai tavoli oltre 100 rappresentanti di istituzioni, enti, organizzazioni e società civile. “È la conferma di una forte volontà di coesione -ha detto Mauro Di Zio, presidente di Cia Abruzzo- E' urgente concreta sinergia tra i nostri territori, serve ad accelerare il ricambio generazionale, a trovare benefici fiscali fondamentali per la ripresa dell'economia, a ridurre i gap che li tengono lontani dai grandi centri. Quindi chiediamo piani di sviluppo mirati, legge quadro nazionale sull'Appennino e attenzione vera dell'Europa”, ha aggiunto Di Zio nella tavola rotonda conclusiva, a nome del coordinamento che -oltre a Cia Abruzzo- ha coinvolto le Cia di Umbria, Lazio, Marche e Molise. Rispettivamente rappresentate dai presidenti regionali Matteo Bartolini, Fabrizio Pini, Mirella Gattari e Nicolino Potalivo.

All’evento, che ha ricevuto il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, sono intervenuti Luca Ceriscioli, presidente Regione Marche; Gabriele Santarelli, sindaco di Fabriano; Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera; Nando Ottavi, presidente Simonelli Group; Michele Maiani, presidente Uncem Marche; Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio Marche.

Con la tappa di Fabriano, arriva online la piattaforma dedicata al progetto Cia “Il Paese che Vogliamo”. Metterà a disposizione documenti e approfondimenti, ma darà soprattutto l’opportunità di contribuire lasciando suggerimenti e proposte. Per accedere clicca qui

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1 In Evidenza - 05 dic 2019

Al via bando "Nuovi Fattori di Successo 2019"

L'Ismea, nell'ambito delle attività finanziate dal programma Rete Rurale Nazionale 2019/2020, ha indetto un concorso per la settima selezione nazionale "Nuovi Fattori di Successo" finalizzata alla valorizzazione ed alla diffusione delle buone pratiche nello sviluppo rurale realizzate da giovani agricoltori e finanziate dall'Unione Europea. 

Il concorso selezionerà 12 aziende che saranno presentate come esempi di "eccellenza" nell'ambito delle iniziative della Rete Rurale Nazionale e saranno premiate durante una cerimonia istituzionale durante un evento di carattere nazionale.

Le prime tre aziende classificate saranno protagoniste di tre documentari.


Le domande di partecipazione dovranno pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 17,00 del giorno 18 dicembre 2019.

 

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2 In Evidenza - 18 nov 2019

Quattrocento pensionati alla Festa Provinciale dell’Anp Chieti - Pescara

 Il ruolo dell’agricoltura per lo sviluppo delle aree interne al centro del dibattito in occasione della Festa Provinciale dell’Anp Chieti – Pescara che ha riunito circa 400 pensionati e che si è tenuta ieri, 16 novembre, presso il ristorante La Masseria a Piazzano di Atessa. Dopo i ringraziamenti di Valterio Paolucci, Presidente dell’Anp provinciale, e di Dino Bruno, Presidente dell’Anp Abruzzo, parola al Presidente della Cia Chieti – Pescara, Nicola Sichetti, “Il rilancio delle aree interne, oggi penalizzate dall’abbandono dell’agricoltura, dall’invecchiamento della popolazione e dal forte dissesto idrogeologico, è un obiettivo imprescindibile per un Paese che vuole davvero tornare a crescere e ridurre la disoccupazione giovanile”, ha dichiarato Sichetti, “Occorre sviluppare una forte integrazione tra l’agricoltura di qualità e la ricchezza delle risorse storico-culturali, naturali e paesaggistiche di questi territori”. 

Le aree interne rappresentano due terzi della superficie nazionale ed un terzo della popolazione italiana e costituiscono un forte potenziale di sviluppo per il territorio. Cia Agricoltori Italiani ha lanciato una grande mobilitazione nazionale sul tema denominata “Il Paese che vogliamo” che affronta le problematiche che frenano lo sviluppo delle aree interne.

“Dobbiamo recuperare il doppio ruolo dell’agricoltura, quello di coltivare e custodire il terreno e rivendicare la sua importanza anche riguardo il cambiamento climatico”, afferma Giuseppe Cornacchia della Cia Nazionale, “Le aree interne equivalgono a grandi opportunità ma se vogliamo davvero valorizzarle dobbiamo cercare di risolvere i problemi a esse connesse come la diffusione della fauna selvatica, le infrastrutture, il ritardo tecnologico, i servizi al cittadino”. Il Presidente della Cia Abruzzo, Mauro Di Zio ha ricordato la proposta di legge sulla fauna selvatica per affrontare concretamente un problema ormai fuori controllo, aggiornando una legislazione obsoleta e totalmente carente sia sul piano economico che su quello ambientale. Sono intervenuti al dibattito moderato dal direttore della Cia Chieti-Pescara,Alfonso OttavianoMariano Nozzi, direttore della Cia Abruzzo, Franco Fiori, Vice Presidente dell’Anp Nazionale, Enrico Calentini, Presidente Agia Chieti-Pescara e Beatrice Tortora, Vice Presidente della Cia Chieti-Pescara.

Erano presenti all’incontro i sindaci e i delegati dei Comuni di Atessa, Casoli, Roccascalegna, Altino, Fraine, Sant’Eusanio del Sangro, Guardiagrele, Monteodorisio e Canosa Sannita.

Nel corso della giornata, proseguita con un momento di festa, sono stati consegnati dei riconoscimenti professionali agli associati Giuseppe Cornacchia, Tommaso di Salvatore e Carlo Oliva.

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