News in evidenza

1 In Evidenza - 05 set 2025

SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole

La Regione Abruzzo ha pubblicato il bando SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”, con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro.
L’obiettivo è sostenere le imprese agricole che intendono innovare, migliorare la produttività e adottare soluzioni sostenibili, rafforzando così la competitività del settore.

Dotazione finanziaria e soglie di investimento

Il bando dispone di 15 milioni di euro, così ripartiti:

  • € 7,5 milioni per progetti fino a € 200.000

  • € 7,5 milioni per progetti oltre € 200.000

Sono ammissibili investimenti con:

  • importo minimo: € 20.000

  • importo massimo: € 3.000.000 (le eccedenze non vengono finanziate)

Intensità del sostegno

Il contributo base è pari al 50% delle spese ammissibili, con importanti maggiorazioni nei casi previsti:

  • 80% per giovani agricoltori (≤ 40 anni, insediati da non più di 5 anni)

  • 60% per aziende ubicate in zone montane, ZVN o aree Natura 2000

  • 80% per investimenti ambientali e in energia rinnovabile (es. riduzione inquinanti, efficientamento energetico, sistemi di irrigazione con risparmio idrico)

  • 60% per aziende biologiche (in fase di conversione o mantenimento)

È inoltre possibile combinare il contributo con il prestito Fi.R.A. a tasso zero, così da ridurre ulteriormente il fabbisogno finanziario.

Beneficiari

Possono presentare domanda:

Imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.), singoli o associati.

Requisiti principali:

  • Iscrizione alla CCIAA con Partita IVA agricola

  • Fascicolo Aziendale aggiornato e validato

  • Dimensione economica ≥ € 15.000 PS (≥ € 10.000 per aziende in montagna o aree svantaggiate)

  • Disponibilità giuridica dei terreni (proprietà, usufrutto o affitto ≥ 9 anni)

  • Realizzazione degli investimenti nel territorio abruzzese

Tipologie di investimenti ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • Opere edilizie e infrastrutturali: fabbricati produttivi, serre, invasi idrici, stoccaggi, impianti per autoconsumo, bonifica amianto

  • Macchinari e attrezzature: destinati a produzione, trasformazione, commercializzazione, agricoltura di precisione

  • Software e brevetti legati al ciclo produttivo

  • Spese tecniche: fino al 4% del costo totale (8% in caso di opere edili)

  • Investimenti irrigui: ammessi solo se garantiscono un effettivo risparmio idrico, con sistemi di misurazione e nel rispetto della Direttiva 2000/60/CE

Scadenza

Le domande devono essere presentate entro il 19 dicembre 2025.


Per maggiori informazioni rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 02 set 2025

Danni da fauna selvatica: CIA Abruzzo contesta la nuova procedura regionale e chiede un confronto immediato

CIA Abruzzo esprime profonda preoccupazione per la Delibera Regionale n. 516 del 5 agosto 2025, con cui la Regione ha approvato le nuove modalità operative per la concessione dei contributi per i danni da fauna selvatica.

In rappresentanza di centinaia di aziende agricole e zootecniche, la CIA Abruzzo denuncia l’impraticabilità delle procedure previste e chiede la sospensione immediata del provvedimento, accompagnata dalla convocazione urgente di un tavolo tecnico con le Organizzazioni Professionali Agricole.

“Pur riconoscendo il principio di garantire trasparenza e regole chiare”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “le nuove modalità operative rischiano di trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le aziende, già duramente provate dai danni crescenti causati dalla fauna selvatica”.

Tra le criticità segnalate:

  • Oneri procedurali insostenibili e tempi irrealistici, che paralizzano l’attività agricola e rendono difficile presentare domanda;

  • Meccanismi di accertamento iniqui, che espongono le aziende al rischio di sotto-indennizzo, soprattutto per i danni di entità ridotta;

  • Aleatorietà del risarcimento, subordinato alla disponibilità di fondi e privo di un fondo regionale dedicato e adeguatamente finanziato.

Per questo la CIA Abruzzo chiede:

  1. La sospensione della delibera dal 1° settembre 2025;

  2. La riscrittura condivisa delle procedure con le rappresentanze agricole;

  3. L’istituzione di un fondo regionale certo e adeguato;

  4. Il riconoscimento di un risarcimento integrale (100%) dei danni accertati, a tutela del ruolo economico e sociale degli agricoltori.

“Gli agricoltori e gli allevatori non possono essere lasciati soli davanti a un problema che mina la sostenibilità delle imprese e l’equilibrio del territorio”, conclude Sichetti, “Serve una risposta immediata, concreta e condivisa”.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 02 set 2025

Gaza: Cia, fermare la guerra e la carestia in atto

È inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla.   


“L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti -dice il presidente nazionale Cristiano Fini-. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia. Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali”. Adesso, continua Fini, “auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva”. 

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 01 set 2025

CIA Abruzzo: “Agricoltura al primo posto per imprenditori over 70. Urgente investire su giovani"

L’agricoltura è il settore più colpito dall’invecchiamento imprenditoriale in Italia. Quasi un titolare su tre (28,3%) ha oltre 70 anni e più di due su tre superano i 55 anni. In Abruzzo, la situazione è ancora più marcata: secondo i dati Unioncamere e InfoCamere, il 14% delle aziende agricole è guidato da over 70, mentre i giovani sotto i 25 anni sono appena 330 su oltre 44.000 imprese.

Un fenomeno che si inserisce in un quadro di forte riduzione strutturale: dal 2010 al 2025 hanno chiuso i battenti 182.424 imprese agricole in Italia, pari a una contrazione del 21%, con oltre 200mila imprese individuali scomparse. In Abruzzo, la provincia di Chieti figura tra le più colpite a livello nazionale, con il 17,6% di over 70 tra i titolari e un incremento di quasi 5 punti percentuali in dieci anni.

“Il settore agricolo resiste, ma senza ricambio generazionale rischia di non avere futuro”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “Non possiamo permettere che il peso delle aziende resti sulle spalle di una classe imprenditoriale che invecchia, senza garantire ai giovani opportunità reali di ingresso”.

Il problema è strutturale: solo il 9% delle aziende italiane è oggi condotto da under 40. Le difficoltà di accesso al credito, i costi di avviamento elevati e la burocrazia scoraggiano i giovani. “Occorre un piano straordinario che metta al centro i giovani agricoltori, sostenendoli con incentivi fiscali, formazione, digitalizzazione, innovazione tecnologica e transizione ecologica”, prosegue Sichetti, “Bisogna offrire strumenti moderni che rendano l’agricoltura non solo tradizione, ma un settore competitivo, sostenibile e redditizio”.

L’innovazione è la chiave per rendere l’agricoltura attrattiva: agricoltura di precisione, uso di droni e sensori, energie rinnovabili, gestione digitale delle aziende e pratiche sostenibili possono rappresentare il vero motore del ricambio generazionale. “La formazione dei giovani e il loro coinvolgimento nei programmi di ricerca e sviluppo devono diventare una priorità. È l’unico modo per trasformare l’invecchiamento in un’opportunità di rinnovamento”, conclude il Presidente della Confederazione.

A ribadire l’urgenza di interventi concreti arriva anche la voce dei giovani: Diego Pasqualone, Presidente Agia Abruzzo, sottolinea come “gli istituti di credito abbiano una responsabilità fondamentale in questa fase. Senza un reale sostegno finanziario i giovani restano fuori dall’agricoltura, nonostante entusiasmo e idee innovative. Servono strumenti di accesso al credito semplici, veloci e sostenibili, perché solo così possiamo trasformare la voglia di impresa delle nuove generazioni in aziende solide e capaci di competere”.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 25 ago 2025

Olio d’Abruzzo: qualità e valore crescono, mentre i produttori guardano con fiducia alla nuova annata

L’olivicoltura abruzzese conferma il suo ruolo strategico nello scenario nazionale, pur registrando per la campagna 2024/2025 un calo produttivo significativo. Secondo le elaborazioni ISMEA, l’Abruzzo ha prodotto 6.288 tonnellate di olio, in flessione del -24% rispetto al 2023 e del -21% rispetto alla media delle ultime quattro campagne, un dato più pesante rispetto alla media nazionale (-15%). La causa principale è la fisiologica annata di scarica, aggravata dalle difficoltà climatiche che hanno penalizzato le regioni del Sud.

La provincia di Chieti rimane il cuore della produzione regionale con 3,1 milioni di kg di olio, circa il 50% del totale, seguita da Pescara (25%), Teramo (23%) e L’Aquila (2%).

Nonostante i volumi in calo, la qualità degli oli abruzzesi è rimasta elevata. Le due DOP regionali, Aprutino Pescarese e Colline Teatine, hanno raggiunto nel 2025 quotazioni record di 12 €/kg, tra le più alte d’Italia, confermando il valore e l’identità dei prodotti locali.

Un passo decisivo per la valorizzazione del comparto è l’istituzione della nuova Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo”, fortemente voluta da CIA Agricoltori Italiani Abruzzo e approvata con parere favorevole dalla Regione (Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA n. 26 del 3 luglio 2024). L’IGP, ora in attesa del riconoscimento ministeriale, definisce standard di qualità elevati e promette ricadute positive sul reddito dei produttori locali.

“Il calo produttivo era in parte atteso, ma non deve oscurare la forza del nostro olio”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo. “I valori record raggiunti sul mercato testimoniano la qualità, l’identità territoriale e l’impegno dei nostri produttori. Guardando al prossimo raccolto, tra circa un mese, le previsioni sono molto positive: la sanità del prodotto è ottima e ci attendiamo una raccolta in linea con le annate di carica. Questa prospettiva ci dà fiducia e conferma il grande potenziale dell’olivicoltura abruzzese. Allo stesso tempo, l’avanzamento dell’IGP Olio d’Abruzzo rappresenta un’opportunità concreta per valorizzare le produzioni locali, aumentare il reddito dei nostri olivicoltori e generare benefici anche sul paesaggio e sul turismo.”

Nonostante la riduzione dei volumi, l’olivicoltura resta un pilastro dell’agroalimentare abruzzese. Per CIA Abruzzo, la crescita dei prezzi, il riconoscimento delle DOP e l’IGP indicano chiaramente la strada da seguire: puntare su qualità, distintività e sostenibilità per consolidare la presenza dell’Abruzzo sui mercati nazionali e internazionali.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 18 ago 2025

Al via la vendemmia 2025 in Abruzzo: qualità alta, ma pesano giacenze e mercati in calo

È partita in Abruzzo la vendemmia 2025, anticipata in molte zone per le varietà bianche e precoci a causa del caldo di inizio stagione. I vignaioli sono già al lavoro tra la Costa dei Trabocchi, le colline teatine, la Valle Peligna e il Teramano. Le prospettive in campagna sono incoraggianti: le rese risultano regolari, lo stato sanitario delle uve è ottimo e, dopo due annate complesse, la produzione appare in ripresa, con aspettative qualitative molto alte.

L’improvviso downburst del 3 agosto caratterizzato da forte vento e grandine ha però colpito a macchia di leopardo diverse aree vitate, dalla costa al Chietino interno fino al Pescarese. A Fossacesia, in particolare, alcuni vigneti hanno subito danni nei filari più esposti.

Il Trebbiano e il Pecorino hanno già raggiunto un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità, offrendo le basi per vini freschi e aromatici. Il Montepulciano, più tardivo, sta beneficiando delle escursioni termiche tra giorno e notte, condizione che favorisce maturazione fenolica e complessità aromatica. Nel complesso, il vigneto Abruzzo si presenta in buona salute e pronto a confermare l’identità territoriale che da sempre contraddistingue i suoi vini.

Accanto alle buone notizie in campagna, rimane però l’incertezza legata al mercato. Le cantine devono fare i conti con giacenze elevate, consumi interni stagnanti e un rallentamento delle esportazioni. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per i dazi statunitensi, che rischiano di pesare ulteriormente sull’export abruzzese. Per affrontare la situazione, la Regione ha scelto di introdurre un blocco temporaneo della produzione, una misura straordinaria volta a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta e a contenere le eccedenze.

“L’annata 2025 ci consegna un quadro incoraggiante sul piano qualitativo”, commenta Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, “Dopo anni difficili, i nostri vigneti hanno reagito bene e la vendemmia promette vini di grande identità. Tuttavia, non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal mercato: consumi fermi, esportazioni rallentate e dazi ci obbligano a ragionare su un modello produttivo più equilibrato, che metta al centro la qualità e il valore del nostro vino. Il blocco temporaneo della produzione deciso dalla Regione va proprio in questa direzione: tutelare i produttori e il giusto rapporto tra domanda e offerta”.

La vendemmia proseguirà a più riprese fino a ottobre, con l’auspicio che il mese in corso non riservi altri eventi climatici estremi. 


Visualizza Allegato
News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 26 ott 2019

Immigrati: Cia, salgono a 370 mila gli occupati stranieri nei campi

L’agricoltura italiana continua a creare nuovi posti di lavoro, anche per gli immigrati: quest’anno c’è stato un ulteriore aumento di circa 25.000 lavoratori stranieri nel settore primario. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al Dossier Statistico Immigrazione 2019, presentato a Roma dal Centro Studi e Ricerche Idos.

La manodopera straniera continua a essere una parte rilevante dell’intero comparto agricolo: oggi i lavoratori nati all’estero e occupati nei campi in Italia sono quasi 370 mila, vale a dire un terzo dei circa 900 mila addetti totali.

Numeri che confermano quanto l’agricoltura sia diventata multietnica -osserva Cia-. Ora, però, bisogna migliorare le politiche migratorie e stabilizzare le assunzioni in agricoltura. Un approccio che presuppone l’abbandono definitivo delle misure di emergenza e l’avvio di interventi seri ed efficaci sull’immigrazione, basati appunto su due priorità: lavoro e integrazione.   

Visualizza Allegato





2 Eventi - 24 ott 2019

"Le frontiere di una moderna viticoltura", appuntamento il 29 ottobre a Rocca San Giovanni

E' in programma martedì 29 ottobre 2019 alle ore 16,30, presso l'Hotel Villa Medici di Rocca San Giovanni, il convegno dal titolo "Le frontiere di una moderna viticoltura". Al centro dell'incontro le tecniche adatte a soddisfare una viticoltura moderna, eseguite con il preciso scopo della qualità, sia che si adottino sistemi di coltivazione convenzionale che sistemi di coltivazione biologica. Dopo i saluti istituzionali seguiranno i seguenti interventi: 
Le prospettive del mercato vitivinicolo abruzzese - Domenico Mastrogiovanni
Il valore di un vivaismo di qualità - Fabio Burroni
Impianto e allevamento di un vigneto a controspalliera - Matteo Tonghini
Malattie da quarantena e altre emergenze sanitarie - Roberto Lorin
Opportunità offerte dal consorzio Vititalia - Gianluigi Vindimian
Le conclusioni sono affidate a Nicola Antonio Sichetti, Presidente Cia Chieti-Pescara.

A seguire aperitivo cenato offerto a tutti i partecipanti

L'hotel si trova a Rocca San Giovanni in C.da Santa Calcagna, 71 (nei pressi dell'Uscita A14 - Lanciano).

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 24 ott 2019

Anp-Cia: "Legge di bilancio ignora i pensionati. Pronti alla piazza"

Nella legge di bilancio non sembrano essere presenti, sia nelle intenzioni che nelle azioni del Governoelementi tali da modificare il nostro stato di preoccupazione per le condizioni dei pensionati e degli anzianiNon indietreggia di un passo Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italianiche ancora una volta torna a sollecitare un intervento risolutivo da parte dell’esecutivo e a tal file sta incontrando i rappresentanti in parlamento dei partiti politiciUltimo, il confronto con Maria Luisa Gnecchiresponsabile welfare del PD.

Secondo quanto appreso in relazione al programma del nuovo Governo, Anp-Cia - che ora si dice pronta a concretizzare la mobilitazione nelle piazze, come già preannunciato il mese scorso - non rintraccia alcuna attenzione credibile allo stato della sanità e dei servizi socio-sanitari nelle aree interne e ruraliManca, inoltre, attenzione e visione strategica in materia di politiche dell’invecchiamento attivo e di valorizzazione sociale degli anziani nella società.

Necessario per Anp-Cia, anche ribadire che non risulta alcuna previsione di interventi migliorativi delle pensioni minime. Non si riconosce l’indicizzazione per l’adeguamento del potere d’acquisto delle pensioni al costo della vita. In balia d’incertezza anche il tema quattordicesima. Viene confermata Quota 100, ma si continua a escludere gli agricoltoridai lavori gravosi e usuranti. Non trova spazio la riduzione della tassazione sulle pensioni, al momento prevista solo per i lavoratori dipendenti. Non si prevede niente, ancora una volta, per i cosiddetti incapienti che la pensione di cittadinanza con i relativi paletti, ha costretto all’emarginazione.

Anp-Cia, sebbene consapevole delle condizioni difficili del Paese e della crisi economica, pur prendendo atto dell’impegno che ha portato alla costituzione del nuovo esecutivo, di cui riconosce gran merito al Presidente della Repubblica Mattarella, si vede, dunque, nella condizione di rafforzare la sua pressione nei confronti delle istituzioni, secondo le aspettative indicate dall’Associazione nel documento approvato nell’ultima Assemblea nazionale.

Continueremo a dialogare con le prefetture regionali e provinciali -ha confermato il presidente nazionale Anp-Cia Alessandro Del Carloe a confrontarci con i rappresentanti politici in parlamento. Il Paese che Vogliamo, i suoi cittadini, soprattutto nelle aree interne ci chiedono del resto di non abbassare la guardia. Va quanto prima affrontato -ha ribadito Del Carlo- il tema dell’accessibilità ai servizi soprattutto nelle già penalizzare zone rurali. Governo e Parlamento non usino due pesi e due misure, rispettino il valore sociale dei pensionati e degli anziani”.

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 23 ott 2019

Aree interne: Cia, "Investire su sviluppo sistemi produttivi territoriali"

Lo sviluppo di filiere a vocazione territoriale, uno dei cinque asset del piano nazione di Cia “Il Paese che Vogliamo”, al centro dell’incontro di oggi a Loreto Aprutino nell’entroterra abruzzesetappa per il focus di approfondimento sul ruolo dei Progetti Integrati (PIF) nella promozione dell’aggregazione nel settore agroalimentare.

Cia-Agricoltori Italiani ha portato, così, sul tavolo del confronto sul territorio, con istituzioni regionali e locali, le potenzialità strategiche dei PIFstrumento di finanziamento dei Programmi di Sviluppo Rurale (Psr), tra i più concreti per favorire la nascita di integrazioni nelle filiere o in sistemi produttivi territoriali, soprattutto nelle aree interne d’Italia.  

Giunti alla programmazione 2014-2020, i PIF vedono oggi impegnate sul piano nazionale risorse pubbliche per quasi 600 milioni di euro, destinati ai 197 progetti già approvati in Toscana, Marche, Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, finalizzati a incentivare l’organizzazione della filiera agroalimentare, migliorando la produttività di tutti i soggetti coinvolti.

In particolare, la Regione Emilia-Romagna (63 progetti approvati per quasi 155 milioni di euro) e la Regione Toscana (57 progetti per 110 milioni di contributo), emergono come interessanti casi di studio proprio per il boom nel ricorso ai PIF. Per questo Cia le ha coinvolte nell’evento in Abruzzo, quale prima occasione di analisi e confronto sull’applicazione dello strumento. In quest’ultima Regione, nello specifico, i Progetti sono stati attivati per la prima volta, solo con il Psr in corso e sono ora in fase di approvazione 7 progetti (per i settori: avicolo, suinicolo, cerealicolo, lattiero caseario, ortofrutticolo, ovicaprino e vitivinicolo) con un contributo pubblico di 1,4 milioniper misure di macrofiliera. Inoltre, sono stati pubblicati i bandi per le misure individuali di microfiliera con un finanziamento complessivo previsto di 12 milioni di euro.

“E’ una partita che Cia Abruzzo doveva assolutamente giocare per ridare impulso alla produttività agricola delle aree rurali -ha spiegato il presidente regionale Mauro Di Zio.- Cogliendo l’opportunità dei Progetti Integrati di Filiera, siamo anche partner con la nostra associazione la Spesa in Campagna e il mercato contadino di Pescara, del progetto di microfiliera ‘Una cooperazione da coltivare’ composto da 50 imprese abruzzesi, che ha l’obiettivo di promuovere la vendita diretta e l’equa redistribuzione del valore aggiunto lungo tutta la filiera. Prosegue, dunque -continua Di Zio- l’impegno in azioni mirate al rilancio del territorio, partendo da una ricognizione dei servizi e aprendoci a un dialogo chiaro con politica e società civile”.

Il Paese che Vogliamo -è intervenuto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- spinge ora non solo a sviluppare nuove filiere a vocazione territoriale, ma anche alla costruzione di sistemi produttivi più complessi e maggiormente qualificanti per le imprese agricole, coinvolgendo tutta la rete socio-economica, puntando suinnovazioneservizi infrastrutture, chiave della competitività del settore agricolo, soprattutto nelle zone rurali d’Italia. Inoltre -precisa Scanavino- occorre lavorare per un maggiore protagonismo dei PIF in ambito Pac e tutelare l’autonomia delle Regioni. Il Crea e diverse Università ci supporteranno -ha concluso il presidente nazionale di Cia- nella formazione di tecnici Cia per fornire alle aziende consulenza specializzata sui Progetti di Filiera.


Visualizza Allegato





1 Eventi - 21 ott 2019

Filiere produttive a vocazione territoriale. Focus sui PIF nell'ambito de "Il Paese che Vogliamo"

"Filiere produttive a vocazione territoriale. Focus sui Progetti Integrati nell'agroalimentare", questo il titolo e il tema dell'incontro che, nell'ambito del progetto "Il Paese che Vogliamo", si terrà a Loreto Aprutino (PE) mercoledì 23 ottobre, dalle ore 10, negli spazi del Castello Chiola.  

L'incontro focalizza l'attenzione su uno dei cinque asset del progetto Cia, ovvero lo sviluppo di filiere a vocazione territoriale e sarà nuova occasione di approfondimento sull'iniziativa, dedicata in particolare alle aree interne del Paese. che attraverso un roadshow, sta portando da Nord a Sud Italia, la proposta di riforma messa a punto dall'organizzazione.

L'appuntamento della mattinata sarà introdotto dai saluti di Gabriele Starinieri, sindaco di Loreto Aprutino, Emanuele Imprudente, vicepresidente della Giunta Regionale Abruzzo con delega all'Agricoltura e Antonio Zaffiri, presidente della Provincia di Pescara.

Alle 10.45 interverranno illustrando le loro relazioni sul tema de Luca Brunelli, presidente Cia-Agricoltori italiani Toscana e Serena Tarangioli del CREA, cui seguirà la presentazione di casi regionali di applicazione dei Programma Integrati di Fliera (PIF). Interverranno: Valtiero Mazzotti, direttore Generale Agricoltura - Regione Emilia-Romagna, Roberto Scalacci, direttore Agricoltura E Sviluppo Rurale - Regione Toscana e Giuseppe Cavaliere, funzionario servizio promozione delle filiere, Dipartimento agricoltura - Regione Abruzzo. Alle 12:30 latavola rotonda sul tema "Sistemi produttivi locali e sviluppo rurale" vedrà coinvolti nel confronto Mauro Di Zio, presidente Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo, Mauro Febbo, assessore attività produttive, turismo beni e attività culturali - Regione Abruzzo, Gennaro Strever, presidente CCIAA Chieti-Pescara e Giammarco Giovannelli, presidente dell’Unione del Commercio e del Turismo della Provincia di Teramo e presidente Federalberghi Abruzzo.

Le conclusioni, alle 13.30, saranno affidate a Dino Scanavino, presidente nazionale Cia-Agricoltori italiani.


Visualizza Allegato





1 CAA - Info Assistenza Tecnica - 16 ott 2019

Sanzioni mancato impianto vigneto da nuove autorizzazioni

I produttori che non abbiano utilizzato, nel corso del periodo di validità, un’autorizzazione concessa per nuovi impianti è soggetto alle seguenti sanzioni amministrative:

•         3 anni di esclusione dalle misure di sostegno previste dall’Organizzazione Comune del Mercato vitivinicola e € 1.500 per ettaro se la superficie impiantata è uguale al 20% del totale della superficie concessa in autorizzazione;

•         2 anni di esclusione dalle misure di sostegno previste dall’Organizzazione Comune del Mercato vitivinicola e € 1.000 per ettaro se la superficie impiantata è superiore al 20% ma inferiore al 60% del totale della superficie concessa in autorizzazione;

•         1 anno di esclusione dalle misure di sostegno previste dall’Organizzazione Comune del Mercato vitivinicola e € 500 per ettaro se la superficie impiantata è superiore al 60% ma inferiore al totale della superficie concessa in autorizzazione.

Non si applicano sanzioni qualora la superficie non impiantata sia inferiore al 5% della superfice totale concessa in autorizzazione e inferiore a 0,5 ettari. Per le superficie autorizzate inferiori a 0,3 ettari tale percentuale viene aumentata al 10%.

Al produttore che rinuncia all’autorizzazione concessa, qualora gli venga attribuita una superfice inferiore al 100% di quella richiesta ma superiore al 50%, in base al Reg. (UE) 561/15, si applica la sanzione di € 500 per ogni ettaro o frazione di ettaro della superficie autorizzata e l’esclusone dalle misure di sostegno previste dall’OCM vitivinicola per 2 anni.

Visualizza Allegato