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2 In Evidenza - 29 dic 2025

Bando ISI Inail, CIA Chieti-Pescara: fondi per macchine agricole più sicure, ma l’accesso resta complesso

Rinnovare le macchine agricole non è solo una scelta tecnologica o ambientale, ma una leva fondamentale per migliorare la sicurezza sul lavoro e la qualità dell’attività agricola. A ribadirlo è CIA Chieti-Pescara, che accoglie con favore la pubblicazione del Bando Isi 2025 dell’Inail, uno strumento concreto a sostegno delle imprese agricole che investono in prevenzione e innovazione, pur sottolineando le difficoltà di accesso ai fondi.

L’agricoltura resta uno dei settori più esposti al rischio di infortuni, spesso legati all’utilizzo di macchinari obsoleti e non adeguati agli standard di sicurezza attuali. In particolare nei territori collinari e interni delle province di Chieti e Pescara, il rinnovo del parco macchine rappresenta un passaggio essenziale per ridurre i rischi e migliorare le condizioni di lavoro.

In questo contesto si inserisce il Bando Isi 2025, pubblicato il 18 dicembre, che mette a disposizione 600 milioni di euro complessivi per il miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per il settore agricolo sono stanziati 90 milioni di euro nell’Asse 5, di cui 70 milioni destinati alle micro e piccole imprese agricole e 20 milioni riservati ai giovani agricoltori. I contributi, a fondo perduto, coprono fino al 65% delle spese ammissibili (80% per i giovani) con importi compresi tra 5.000 e 130.000 euro.

Per l’Abruzzo, le risorse dell’Asse 5 – Agricoltura ammontano complessivamente a 7.138.912,50 euro, con un incremento rispetto alla dotazione iniziale di 2.444.466,00 euro, pari a +192%


Nel dettaglio:

  • Asse 5.1 – settore della produzione primaria dei prodotti agricoli: 5.179.952,50 euro, a fronte di una quota iniziale di 1.810.313,00 euro;

  • Asse 5.2 – giovani agricoltori: 1.958.960,00 euro, su una quota iniziale di 634.153,00 euro.

Nonostante l’incremento delle risorse, accedere ai fondi può risultare difficile a causa della complessità burocratica.Per questo, CIA Chieti-Pescara ribadisce la necessità di snellire le pratiche, semplificando la procedura e offrendo supporto concreto alle aziende agricole, così da trasformare le risorse in un reale strumento di sicurezza e innovazione.

Queste risorse si affiancano al rifinanziamento dell’Asse 5 del Bando Isi Agricoltura 2024, che ha portato la dotazione complessiva per l’agricoltura a 248 milioni di euro, rafforzando ulteriormente le opportunità di investimento per il settore.

CIA Chieti-Pescara sottolinea come l’impegno sul fronte della sicurezza non si limiti al sostegno agli incentivi, ma passi anche attraverso l’informazione e la formazione. Negli ultimi anni l’organizzazione ha promosso e organizzato diversi corsi e incontri in collaborazione con l’Ispettorato del Lavoro, con l’obiettivo di informare gli agricoltori sui principali rischi in agricoltura, sull’uso corretto dei macchinari e sul rispetto delle norme di sicurezza.

“Il rinnovamento delle macchine agricole”, dichiara Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara, “è una priorità per garantire maggiore sicurezza agli operatori e allo stesso tempo sostenere la competitività delle imprese. Come CIA siamo da sempre attenti a questo tema: non a caso abbiamo organizzato numerosi corsi con l’Ispettorato del Lavoro per diffondere una vera cultura della prevenzione. La sicurezza nasce dalla formazione, ma si consolida anche attraverso investimenti concreti in macchinari moderni e affidabili   Al tempo stesso, snellire le pratiche burocratiche è fondamentale per permettere a tutte le aziende di accedere ai fondi senza difficoltà”.

Attraverso l’Asse 5, l’Inail finanzia l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori e macchine agricole di nuova generazione, conformi alle normative europee, in grado di ridurre il rischio infortunistico, le emissioni inquinanti e la rumorosità, migliorando l’efficienza complessiva delle aziende.

“Per il nostro territorio”, conclude Bomba, “queste risorse rappresentano un’opportunità importante per accompagnare le imprese agricole in un percorso di ammodernamento necessario e ormai non più rinviabile. Innovazione, formazione e sicurezza devono andare di pari passo”.

CIA invita infine le aziende agricole del territorio a informarsi presso i propri uffici sulle modalità di accesso ai fondi e a prepararsi per tempo alla presentazione delle domande.

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1 In Evidenza - 23 dic 2025

Natale 2025, cresce la spesa per prodotti locali e agriturismi, ma il reddito agricolo resta in crisi

Il Natale 2025 arriva in un contesto economico complesso, segnato da un aumento generalizzato dei prezzi che pesa sulle famiglie e sulle imprese. La spesa natalizia cresce in media tra il 6 e l’8% rispetto allo scorso anno, ma non perché si compri di più: si spende di più per acquistare le stesse quantità. A incidere sono soprattutto i rincari energetici, logistici e dei servizi, mentre il reddito reale dei cittadini continua a ridursi.

In questo scenario, però, c’è un aspetto che continua a essere sottovalutato: l’aumento dei prezzi al consumo non genera reddito per gli agricoltori. “Il problema è evidente”, dichiara il Presidente CIA Chieti-Pescara Domenico Bomba, “mentre tutto aumenta, chi produce cibo resta sempre l’anello debole. Non è più accettabile che i costi e i rincari siano scaricati su famiglie e imprese agricole”.

Nelle province di Chieti e Pescara operano complessivamente circa 20.000 aziende agricole, quasi la metà del totale regionale. Nel solo Chietino si contano oltre 14.000 imprese agricole, mentre nel Pescarese sono circa 6.000, in gran parte aziende di piccola e media dimensione. “Questi numeri raccontano il peso del nostro tessuto produttivo”, sottolinea Bomba, “e spiegano perché ogni aumento di costo diventa un problema reale per migliaia di famiglie e comunità”.

Da mesi assistiamo a un paradosso evidente: i prezzi al consumo aumentano, ma il reddito degli agricoltori resta fermo o addirittura diminuisce. “Non sono i produttori a speculare”, aggiunge Bomba. “Gli aumenti si concentrano lungo la filiera, mentre chi coltiva, alleva o trasforma continua a stringere i denti per garantire qualità e disponibilità”.

Nel periodo natalizio questo squilibrio diventa ancora più evidente. Un olio extravergine abruzzese, un formaggio tipico o un salume artigianale venduti direttamente in azienda mantengono prezzi stabili, offrendo qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare. “Quando gli stessi prodotti raddoppiano sugli scaffali”, osserva Bomba, “è chiaro che il valore non arriva a chi lavora nei campi”.

È in questo contesto che nasce la mobilitazione degli agricoltori. “Siamo scesi in piazza perché non è accettabile che chi produce cibo venga lasciato solo”, dichiara il Presidente. “Siamo andati a manifestare a Bruxelles sotto Natale, nel momento simbolicamente più delicato dell’anno, per chiedere che il sistema smetta di far pagare la crisi sempre agli stessi”.

Eppure, anche dentro uno scenario difficile, emerge un segnale positivo: cresce la scelta consapevole dei prodotti agricoli locali e della vendita diretta. In Abruzzo, secondo le prime stime del settore, oltre una famiglia su due ha acquistato almeno un prodotto natalizio direttamente da aziende agricole, mercati contadini o agriturismi. “Questa è la prova che i cittadini comprendono il valore di una filiera equa”, commenta Bomba, “e che il mercato può premiare chi produce bene e mantiene il territorio”.

Le festività confermano inoltre un’altra tendenza strutturale: l’Abruzzo è sempre più meta di turismo di prossimità. Oltre il 60% dei visitatori sceglie soggiorni brevi, seconde case, agriturismi e borghi interni. “Ogni euro speso nelle aziende locali”, sottolinea Bomba, “resta sul territorio, sostiene lavoro regolare e contribuisce alla tenuta sociale delle aree interne. Non è folklore, è economia reale”.

Il Natale ci dice chiaramente che le filiere corte e la vendita diretta non sono un’alternativa marginale, ma una risposta concreta all’inflazione e alla crisi dei consumi. “Ora servono scelte politiche coerenti”, conclude il Presidente provinciale, “meno burocrazia, infrastrutture adeguate nelle aree rurali, controlli seri sulla filiera e sostegno reale alle aziende agricole che resistono. Difendere il reddito agricolo non è una battaglia di categoria, è una scelta di interesse generale”



Gli agricoltori non chiedono privilegi, ma di non essere l’anello debole di un sistema che funziona solo se è equo. Se oggi sulle tavole abruzzesi arrivano prodotti di qualità, è perché gli agricoltori hanno continuato a produrre nonostante tutto. 

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1 In Evidenza - 22 dic 2025

Agricoltura abruzzese a rischio: CIA lancia l’allarme e chiede interventi urgenti nella Legge di Previsione 2026/28

CIA Abruzzo lancia un allarme sulla situazione del comparto agricolo regionale e chiede alla Regione interventi urgenti nell’ambito della Legge di Previsione delle spese 2026/2028. 

In particolare, CIA Abruzzo sollecita la conferma dei fondi di 7,5 milioni di euro già previsti dall’articolo 24 della legge regionale n. 4/2024 a favore dei viticoltori danneggiati dalla peronospora nel 2023, fondi indispensabili per la sopravvivenza delle aziende vitivinicole, molte delle quali ancora in grave difficoltà economica. 

Parallelamente, l’organizzazione chiede il raddoppio del fondo per i danni da fauna selvatica per il triennio 2026/2028, attualmente considerato insufficiente, al fine di garantire agli agricoltori indennizzi adeguati e la possibilità di recuperare gli investimenti, proseguire la produzione nonostante le perdite causate da cinghiali, caprioli e altre specie e superare l’attuale sistema di rimborso a percentuale, giudicato del tutto insoddisfacente. 

Sul fronte della zootecnia, colpita dalla Lingua Blu nel 2025, CIA Abruzzo richiede l’attivazione immediata di un piano straordinario che preveda indennizzi per le perdite di capi, rimborso delle spese sostenute per vaccini e repellenti e contributi per il ripristino del patrimonio tramite nuovi riproduttori, oltre alla programmazione di una campagna vaccinale coordinata per il 2026, per evitare il collasso del settore e gravi danni all’economia e all’occupazione regionale. 

CIA sollecita inoltre l’istituzione di una piattaforma informatica unica regionale per la filiera agricola, capace di gestire in maniera integrata assegnazione del gasolio agricolo, presentazione della PUA, riconoscimento della qualifica IAP, iscrizioni agli albi specialistici e altri servizi, semplificando gli adempimenti, garantendo trasparenza e riducendo i costi per imprese e Pubblica Amministrazione, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche regionali esistenti. 

“Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano lasciati soli di fronte a emergenze sanitarie e danni continui”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “È fondamentale che la Regione metta in campo subito risorse concrete: investire nell’agricoltura significa salvaguardare l’economia, proteggere i posti di lavoro e tutelare la vitalità dei nostri territori.” 

CIA Abruzzo sottolinea che l’attuazione di queste misure non è solo urgente, ma strategica per garantire la sostenibilità e la competitività del settore agricolo abruzzese, con effetti positivi sull’intera economia regionale e sul presidio sociale dei territori marginali, e auspica che la Legge di Previsione 2026/2028 preveda i fondi necessari per sostenere concretamente gli agricoltori.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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2 In Evidenza - 17 dic 2025

Nutrire il Futuro 2.0: per la prima volta insieme Istituto Agrario e Alberghiero

Si è svolto ieri, 16 dicembre 2025, presso l’IPSEOA “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria l’evento finale del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio Chieti-Pescara che ha rappresentato un’importante esperienza di integrazione tra formazione, filiera agroalimentare e valorizzazione del territorio.

Un progetto innovativo che ha segnato un passaggio storico: per la prima volta due scuole strategiche per l’agroalimentare, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, hanno lavorato insieme in un percorso strutturato, mettendo in dialogo produzione agricola, trasformazione e cultura enogastronomica.

Protagonisti della giornata sono stati gli studenti. I ragazzi dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni hanno studiato, analizzato e presentato alcune eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, tra cui Ventricina del Vastese, Peperone Dolce di Altino, Aglio Rosso di Sulmona, Zafferano dell’Aquila, Patata del Fucino e Mostocotto, approfondendone origine, filiera, tracciabilità e caratteristiche qualitative.
Le competenze acquisite hanno poi incontrato quelle degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che, affiancati dai docenti, hanno trasformato la ricerca in piatti, dando vita a un pranzo interattivo che ha raccontato il territorio attraverso il cibo.

L’evento è stato arricchito dalla presenza di numerose autorità e partner del progetto: Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria, Gianluca De Santis della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Ettore Cianchetti Presidente dell’Associazione ISA e David Falcinelli del Mercato Contadino di Pescara, che ha moderato l’incontro e intrattenuto i ragazzi con approfondimenti e spiegazioni sui prodotti tipici.

Mettere insieme, per la prima volta, un istituto agrario e uno alberghiero significa costruire una visione completa della filiera agroalimentare, dalla terra al piatto. È un investimento sui giovani, sulle competenze e sul futuro del nostro territorio”, ha dichiarato Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara.

Sulla stessa linea il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, che ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, “Nutrire il Futuro 2.0 dimostra quanto sia fondamentale partire dalla formazione per rafforzare l’agroalimentare italiano. I ragazzi hanno lavorato su prodotti identitari, imparando che dietro ogni eccellenza c’è agricoltura, cultura, tutela e responsabilità. Inoltre”, continua, “progetti come questo sono cruciali per valorizzare le scuole delle aree interne, che spesso possono incontrare difficoltà legate a risorse e opportunità. Dare visibilità e opportunità formative a queste realtà significa investire sul futuro dei territori e dei giovani che li abitano”.

Il progetto si inserisce inoltre in un contesto più ampio: il riconoscimento UNESCO della cultura alimentare italiana, che valorizza non solo la cucina, ma l’intero sistema produttivo fatto di territori, agricoltori, tradizioni e saperi.

“Vedere i nostri studenti trasformare le eccellenze agroalimentari in piatti creativi è una soddisfazione enorme. La collaborazione con l’agrario apre nuove prospettive formative e professionali”, ha dichiarato Marilena Montaquila, Dirigente IPSEOA Alberghiero.


“I nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di valorizzare le produzioni del territorio, mentre collaborare con l’alberghiero ha reso l’esperienza concreta e tangibile, unendo teoria e pratica”, ha affermato Antonietta Ciffolilli, Dirigente Istituto Agrario.

“Nutrire il Futuro 2.0” conferma così il successo di un’iniziativa capace di unire scuole, filiere e istituzioni, mettendo al centro i giovani e il valore dell’agroalimentare come leva di sviluppo culturale, sociale ed economico.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 25 lug 2024

Imprenditoria femminile: Donne in Campo-Cia e Confagricoltura Donna chiedono legge quadro e osservatorio permanente

Positiva la legge a supporto dell’Imprenditoria Giovanile in agricoltura (Legge n.36 del 15 marzo 2024): ora è tempo di sostenere anche le donne. In Italia, il 31,5% delle imprese agricole è a trazione femminile (mentre la media europea arriva solo al 29%). L’imprenditoria agricola in rosa rappresenta un’opportunità di lavoro al Sud e un importante volano per la sostenibilità ambientale. La Regione con il maggior numero di imprese agricole femminili è la Sicilia, seguita da Puglia e Campania. All’interno del segmento spiccano gli agriturismi e le fattorie didattiche (che rappresentano il 60% del totale), così come le aziende biologiche; gli allevamenti zootecnici guidati da donne superano il 43% e le aziende floricole sfiorano il 50%. Ora servono degli strumenti adeguati che stimolino l’accesso al credito e all’innovazione.


Donne in Campo-Cia e Confagricoltura Donna segnalano l’urgenza di una legge quadro per l’imprenditoria femminile in agricoltura, che preveda, tra l’altro, la costituzione di un Ufficio permanente presso il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, e di un Osservatorio ad hoc, con l’obiettivo di promuovere l’accesso delle donne all’attività agricola e di potenziare le politiche attive del lavoro nel settore primario.


Le Presidenti delle due Associazioni datoriali, Pina Terenzi (Donne in Campo-Cia) e Alessandra Oddi Baglioni (Confagricoltura Donna), rilevano la carenza di politiche nazionali a favore dell’imprenditoria e del lavoro femminili in agricoltura.


“Le oltre 200mila imprenditrici agricole italiane sono in prima linea per difendere il settore quale asset strategico del Paese, dove la produzione di cibo e la tutela del territorio camminano insieme, rappresentando il patrimonio di biodiversità, salute e benessere, cultura e tradizione del Made in Italy” ha affermato Pina Terenzi, presidente di Donne in Campo-Cia.


“Secondo l’OCSE, riducendo il divario di genere nell'accesso alle risorse produttive, la produzione delle imprese agricole femminili aumenterebbe del 20%-30%. Un contributo concreto alla sicurezza alimentare a cui non possiamo rinunciare, considerando che dovremo sfamare una popolazione di 10 miliardi di persone entro il 2050. L’agricoltura, oltre ad essere un settore fondamentale per la nostra economia, è uno dei comparti a maggior presenza femminile, con buone prospettive di crescita nella fascia manageriale. Infatti, in 10 anni, le donne a capo di aziende agricole sono passate da 1 su 4 nel 2000, a 1 su 3. Inoltre, le aziende condotte da donne sono socialmente più responsabili e aprono la strada a un futuro più inclusivo e resiliente” ha aggiunto Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna.

Le due organizzazioni evidenziano la necessità di mettere a disposizione strumenti legislativi e istituzionali, così come accaduto per l’imprenditoria giovanile, con l’obiettivo di valorizzare l’apporto delle donne: una parte fondamentale del mondo agricolo, impegnata nell’innovazione, nella sostenibilità e nella costruzione di sistemi alimentari sostenibili. 

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1 In Evidenza - 23 lug 2024

Richiesta di accelerazione dei fondi per le aziende vitivinicole colpite dalla peronospora

CIA Abruzzo, attraverso il suo Presidente Nicola Sichetti, esprime forte preoccupazione per la situazione critica delle aziende vitivinicole della regione, colpite dalla peronospora nel 2023, e ha indirizzato una lettera all'Assessore regionale Emanuele Imprudente, al Ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e al Sottosegretario Luigi D'Eramo, chiedendo interventi immediati per accelerare le procedure di trasferimento dei fondi.  Durante il Tavolo Verde di concertazione regionale, è stata evidenziata l'urgenza di trasferire rapidamente i fondi stanziati ad Agea per i ristori necessari.


"La peronospora ha avuto un impatto devastante sul nostro settore vitivinicolo," afferma Sichetti. "È essenziale che i fondi siano erogati tempestivamente per garantire la sopravvivenza delle aziende danneggiate. Chiediamo un'azione immediata da parte delle autorità competenti."


Il Presidente Sichetti sottolinea l'importanza di una rapida risposta per favorire la ripresa economica e produttiva delle aziende coinvolte. "Senza un supporto finanziario immediato, molte realtà rischiano di non farcela. Siamo fiduciosi nell'impegno delle istituzioni per superare questa emergenza”.


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1 In Evidenza - 19 lug 2024

Lavoro nei campi pericoloso per il caldo, Cia Abruzzo esprime soddisfazione per l'ordinanza del Presidente della Regione

Cia Abruzzo accoglie con favore l'ordinanza firmata dal Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, che introduce misure di sicurezza per i lavoratori esposti a condizioni climatiche avverse nei settori agricolo e florovivaistico. L'ordinanza, in vigore fino al 31 agosto, prevede il divieto di lavoro nelle ore più calde della giornata, dalle 12:30 alle 16:00, su tutto il territorio regionale.

"Esprimiamo la nostra piena soddisfazione per questa decisione”, commenta Nicola Sichetti, Presidente Cia regionale, “La salute e la sicurezza dei lavoratori devono essere una priorità assoluta. Questa ordinanza rappresenta un passo importante per tutelare i lavoratori agricoli, garantendo loro condizioni di lavoro più sicure”.

L'ordinanza tiene conto anche dei provvedimenti sindacali locali e degli obblighi del Datore di lavoro, senza interferire con i servizi essenziali e le emergenze pubbliche. Tuttavia, si richiede comunque l'adozione di misure organizzative idonee a ridurre il rischio di esposizione al calore.


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1 In Evidenza - 17 lug 2024

Crisi idrica, agricoltura a rischio nelle province di Chieti e Pescara

È crisi idrica nelle province di Chieti e Pescara: la mancanza di acqua sta mettendo a rischio il settore agricolo e l'economia locale. Cia Chieti-Pescara lancia l'allarme e chiede misure urgenti per fronteggiare l'emergenza.

Nei primi sei mesi del 2024, le precipitazioni sono state inferiori del 40% rispetto alla media degli ultimi dieci anni, mentre le temperature medie sono aumentate di circa 2°C. Questa combinazione ha portato i bacini e i fiumi locali a registrare una riduzione del livello dell'acqua del 35%, lasciando alcune zone, come Penne, completamente senz’acqua da giorni.

"La situazione è drammatica", afferma Domenico Bomba, Presidente Cia provinciale, "La produzione agricola è in forte calo: i cereali hanno subito una riduzione del 30%, gli ortaggi del 25%, la frutta del 20% e la viticoltura del 15%. I danni stimati per il 2024 ammontano a circa 150 milioni di euro, comprendendo anche i costi per l'irrigazione di emergenza e l'acquisto di mangimi alternativi per il bestiame. I consorzi di bonifica stanno facendo del loro meglio per distribuire l'acqua disponibile, ma non è sufficiente. È necessaria una gestione più equa ed efficiente delle risorse idriche, con controlli e chiusure programmate per evitare sprechi”.

Diverse le misure proposte da Cia per affrontare la crisi:

  1. Supporto Finanziario Immediato: Sostegno urgente per gli agricoltori colpiti, per coprire le perdite e i costi aggiuntivi.


  1. Ottimizzazione dell'Uso delle Risorse Idriche: Implementazione di tecniche avanzate di irrigazione e gestione dell'acqua.

  2. Investimenti in Infrastrutture Idriche: Costruzione di nuovi invasi e bacini per aumentare la capacità di stoccaggio.

  3. Ricerca e Innovazione: Sviluppo di colture più resistenti alla siccità e tecnologie agricole innovative.

  4. Collaborazione Istituzionale: Stretta collaborazione tra istituzioni locali, regionali e nazionali per implementare piani di gestione dell'acqua.

Anche Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo, esprime la sua preoccupazione e sostiene l'importanza di interventi tempestivi, "L'intera regione è colpita da questa crisi idrica e gli agricoltori stanno affrontando difficoltà senza precedenti. È essenziale che le istituzioni rispondano con urgenza alle nostre richieste di supporto finanziario e di investimenti in infrastrutture idriche. La nostra agricoltura non può aspettare, e il tempo per agire è adesso."

“A essere più a rischio sono le zone di Penne e Loreto. Sabato scorso, il consorzio di bonifica Centro ha approvato una delibera per ridurre del 17% l'erogazione dell’acqua nella zona legata alla diga di Penne, a causa di lavori che hanno costretto alla sospensione temporanea dell’erogazione, tuttavia, l'acqua continua a scarseggiare. A Sud, ci sono carenze idriche soprattutto sul Sangro dove stanno già programmando chiusure giornaliere per gestire meglio la situazione, mentre nel Vastese, grazie a Chiauci, la situazione dovrebbe stabilizzarsi fino a metà settembre”, conclude Bomba, "Questa crisi richiede un'azione decisa e concertata da parte di tutti gli attori coinvolti”.


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1 In Evidenza - 11 lug 2024

L'Olio Extravergine d'Oliva abruzzese ottiene il riconoscimento di Indicazione Geografica Protetta (IGP), soddisfazione

L'olio extravergine d'oliva abruzzese si appresta a ricevere un prestigioso riconoscimento: l'Indicazione Geografica Protetta (IGP). La proposta per l'istituzione di questo marchio è stata fortemente voluta dalla Cia Agricoltori Italiani-Abruzzo e ha ricevuto un parere favorevole dalla Regione Abruzzo. Questo passo significativo mira a valorizzare i produttori locali e a incrementare il reddito derivante dalla produzione di olio in Abruzzo.

Con la Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul Bura Abruzzo ordinario N. 26 del 3 luglio 2024, la regione Abruzzo ha espresso parere favorevole all'istituzione dell'I.G.P. "Olio d’Abruzzo", rappresentando un passaggio cruciale per il riconoscimento definitivo da parte del Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali).

L'introduzione dell'I.G.P. "Olio d’Abruzzo" comporterà la redazione di un disciplinare di produzione che stabilirà i metodi di ottenimento, le cultivar ammesse, le modalità di raccolta, stoccaggio e oleificazione, le zone di produzione e le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche. Questi passaggi sono sinonimo di qualità per il consumatore finale, garantendo un prodotto di vera eccellenza.

"Siamo estremamente orgogliosi di questo importante traguardo”, commenta il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “L'ottenimento dell'IGP per il nostro olio extravergine d'oliva rappresenta un riconoscimento significativo per le aziende abruzzesi. Questo marchio non solo valorizzerà le produzioni locali, ma consentirà anche ai nostri olivicoltori di ottenere un reddito più significativo. Inoltre, la tutela degli uliveti, che rappresentano una parte fondamentale del nostro paesaggio, avrà ricadute positive anche dal punto di vista turistico”.


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1 In Evidenza - 10 lug 2024

Dl agricoltura: Cia, pesa mancata deroga obbligo assicurativo per trattori non impiegati su strada

Contrarietà da parte di Cia-Agricoltori Italiani per lo stralcio nel Dl Agricoltura dell’emendamento sulla proroga dell’entrata in vigore dell'obbligo assicurativo per i veicoli agricoli non circolanti su strada. Per Cia, la proroga dal 30 giugno almeno a fine 2024 avrebbe permesso una valutazione più attenta del recepimento della Direttiva Ue 2021/2118 in materia di assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli. Malgrado l’attuale decisione, Cia continuerà a sollecitare le istituzioni per definire nuovi e più coerenti parametri per la definizione degli obblighi assicurativi, che riguardano circa 3 milioni di veicoli. L’obbligo assicurativo su mezzi perlopiù destinati ad impieghi statici ed esclusivamente nel perimetro aziendale, potrebbe -secondo Cia- produrre effetti negativi sul conto economico aziendale di molte piccole e medie aziende italiane. Cia auspica che vengano individuate soluzioni assicurative che privilegino la copertura del rischio aziendale, e non soltanto del singolo bene, per fare in modo che gli agricoltori, già obbligati alla copertura assicurativa RCT per i mezzi che transitano su strada, possano estenderla anche ai mezzi agricoli che limitano il loro impiego nell’ambito del fondo aziendale, senza eccessivo aggravio di costi. 

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