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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Agia-Cia nel nuovo “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL

Nasce il “Forum delle Forze economiche e sociali giovanili” del CNEL e i giovani di Cia-Agricoltori Italiani sono tra i protagonisti, insieme ad altre 32 organizzazioni del sistema Paese.

La prima riunione per rendere operativo il Forum, attraverso la definizione condivisa di obiettivi e finalità, si è tenuta presso la Sala Ruini di Villa Lubin a Roma, sede del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, con la partecipazione del presidente nazionale di Agia-Cia, Enrico Calentini.

Intento prioritario del Forum è quello di accrescere le forme di aggregazione e gli strumenti di partecipazione delle giovani generazioni ai processi decisionali locali e nazionali, andando a svolgere un vero e proprio ruolo propositivo nelle decisioni del CNEL. Con lo scopo preciso di includere la prospettiva generazionale nell’espletamento della funzione consultiva del Consiglio rispetto a Governo, Camere e Regioni.

“Si tratta di un’iniziativa davvero molto importante -ha sottolineato il presidente Calentini-. In questo modo, l’Italia assume il ruolo di apripista in Ue per realizzare finalmente la ‘strategia europea per la gioventù’ dando voce, attraverso il potere d’iniziativa legislativa, a coloro che sono meno rappresentati”.

D’altra parte, ha spiegato il presidente del CNEL Renato Brunetta nella convocazione del Forum, “riteniamo imprescindibile che, a partire dall’impegno di tutte le organizzazioni già rappresentate presso il Consiglio, venga promosso e sviluppato coerentemente un confronto aperto non solo ‘per’ i giovani, ma soprattutto ‘con’ loro e ‘per’ l’intero Paese”, nella consapevolezza che “la costruzione partecipata di un patto generazionale sia una sfida cruciale per la sostenibilità sociale, economica e demografica dell’Italia”. 

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1 In Evidenza - 06 mag 2025

Cia a Macfrut con un Piano d’azione straordinario sull’acqua

Un Piano d’azione straordinario sull’acqua, territoriale, nazionale e Ue, per fare degli agricoltori i veri protagonisti delle strategie idriche e con l’ortofrutta comparto pilota, tra i più idro-esigenti, ma anche più innovativi e avanzati nella gestione della risorsa. È quanto annunciato dal presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, al convegno inaugurale di Macfrut, al Rimini Expo Centre fino all’8 maggio.

“L’acqua è il futuro -ha detto Fini- e l’agricoltura, a partire dall’ortofrutta, è la chiave per custodirlo. Non basta più passare da un approccio emergenziale a una pianificazione strutturale, serve rivedere il modo in cui pensiamo la gestione della risorsa idrica”.

IL PIANO DI CIA - Da parte di Cia la proposta di un Piano per una governance più vicina ai territori, differenziata e adattiva, per una visione d’insieme che superi la frammentazione decisionale e restituisca valore a Consorzi di Bonifica e Autorità di Bacino, ottimizzando le funzioni e snellendo i vincoli, anche per recepire al meglio la futura strategia Ue per la resilienza idrica. Quella che Cia immagina comprensiva di interventi strutturali nelle zone a più alto rischio; di grandi invasi integrati, e non alternativi ai piccoli; di finanziamenti per le infrastrutture resilienti; di riuso agricolo delle acque reflue; come di una legge contro il consumo di suolo e un quadro normativo per le funzioni di custodia e presidio del territorio.

 A dettare i tempi gli eventi estremi legati all’acqua, che in Italia sono aumentati del 400% in soli cinque anni, con ormai miliardi di danni sulle produzioni, alla prova di resistenza contro alluvioni, siccità, dissesto e fitopatologie che in alcune zone hanno già mangiato il 30-35% del prossimo raccolto.

COMPARTO E MALTEMPO - Oggi, piove troppo e male al Nord Italia. Le colture autunno primaverili -rileva Cia- dai cereali all’orzo, stanno morendo di asfissia naturale per terreni saturi a causa della pioggia eccessiva. Rischia, invece, il 30% della superficie già trapiantata, la filiera del pomodoro da industria, quella Made in Italy da 5 miliardi di euro e 35 mila occupati. Ormai è tardi per nuove piantumazioni. Troppa acqua nel momento sbagliato anche sulle risaie, e bisognerà riseminare. Mentre i vigneti sono inaccessibili, ma fertili, purtroppo, per la peronospora; irraggiungibili anche tanti frutteti e saltano così i trattamenti che salverebbero la stagione. Non meno complicata, ovviamente, la fase vegetativa al Sud, costantemente a secco. Si prevedono crolli produttivi tra il 10 e il 30% per il rischio approvvigionamento idrico e il trapianto è sempre più un’incognita a monte per molte delle orticole.

QUESTIONE IDRICA - Nel mezzo, il dramma vero della dispersione idrica che nel Paese è arrivata anche al 72%, con una media nazionale del 42% e situazioni gravi per almeno il 50% dei comuni. L’Italia vive nell’obsolescenza delle infrastrutture idriche, per il 60% vecchie di 30 anni, con capacità di contenimento all’11%, Spagna e altri Paesi Ue sono al 35%.

“Basta col dire che tanto l’acqua va nei campi -è stato l’affondo di Fini-. L’agricoltura non può fare da cassa di espansione naturale di tutte le calamità naturali e se così deve essere che venga sostenuta in quanto soluzione e non il problema”.

Cia ricorda, infatti, che un terreno ben coperto da vegetazione trattiene fino al 30% in più di pioggia e che, quindi, investire sulla manutenzione, contrastare il consumo di suolo, che sta viaggiando su una media di 20 ettari ogni giorno, rilanciare le aree interne, puntare su più innovazione e ricerca nel comparto, in primis agevolando le Tea, è la strada da intraprendere subito.

“Da Macfrut -ha concluso- facciamo rete avendo chiaro il ruolo competitivo della risorsa acqua per l’agroalimentare nazionale di cui l’ortofrutta ne è settore trainante, da 17 miliardi di euro per 300 mila aziende attive. Chiediamo una Pac davvero al servizio della sicurezza idrica e alimentare e la messa a terra concreta dei fondi per le infrastrutture dedicate”. 

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1 CAF Informa - 23 apr 2025

Figli, scuola e sport: tutte le detrazioni fiscali che puoi richiedere nel 730

Se hai figli nel 730 puoi detrarre il 19% su tantissime voci: dall’asilo nido all’università, fino allo sport e agli strumenti didattici.

Asilo nido (pubblico e privato)
Puoi detrarre il 19% delle spese sostenute per l’asilo nido, sia pubblico che privato, fino a un massimo di € 632 per figlio.
Importante: conserva le ricevute di pagamento e verifica che siano intestate al genitore che richiede la detrazione.

Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie
Anche le spese scolastiche delle scuole di ogni ordine e grado possono essere detratte:

19% di detrazione, fino a un massimo di € 800 per ciascun figlio.

Oltre alla retta, rientrano anche:

  • Spese per gite scolastiche

  • Assicurazioni scolastiche

  • Contributi deliberati dall’istituto per arricchire l’offerta formativa

Università
La detrazione del 19% si applica anche alle spese universitarie:

  • Università statali: puoi detrarre l’intero importo delle tasse e contributi.

  • Università non statali: puoi detrarre nei limiti stabiliti ogni anno dal MIUR (Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca).

Se tuo figlio studia fuori sede, puoi detrarre anche parte del canone di affitto:

Fino a € 2.633 all’anno.

Conservatori e AFAM (Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica)
Se hai un reddito complessivo inferiore a € 36.000, puoi detrarre:

Il 19% delle spese, fino a un massimo di € 1.000 per ciascun figlio di età compresa tra 5 e 18 anni,

Per la frequenza di conservatori e istituti AFAM.

Spese per studenti con diagnosi di DSA
Per i figli con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) è prevista la detrazione del 19% per:

Acquisto di strumenti utili all’apprendimento (es. software compensativi, dispositivi elettronici, ecc.)

Fino al termine della scuola secondaria di secondo grado

Erogazioni liberali alle scuole
Hai effettuato una donazione alla scuola dei tuoi figli?

Puoi detrarre il 19% senza limite d’importo.

Valido per scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e paritarie.

Attività sportive dei figli

Puoi detrarre il 19% delle spese sportive

Fino a un massimo di € 210 per ciascun figlio

Età compresa tra 5 e 18 anni


Controlla bene tutte le spese sostenute per i tuoi figli durante l’anno e verifica se possono rientrare tra le voci detraibili.

Per maggiori informazioni ivolgiti all'ufficio Cia a te più vicino.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Fauna selvatica, emergenza fuori controllo: CIA Abruzzo chiede interventi urgenti e annuncia la mobilitazione regionale

In Abruzzo, la pressione della fauna selvatica ha superato ogni soglia di tollerabilità. Campi devastati, greggi attaccate, raccolti compromessi e un ecosistema sempre più sbilanciato: è questa la drammatica realtà che CIA Abruzzo, insieme a Confagricoltura Abruzzo, Copagri Abruzzo e Liberi Agricoltori Abruzzo, denuncia con forza e in modo compatto, chiedendo interventi urgenti, strutturati e coerenti.

La proliferazione incontrollata di cinghiali, cervi, lupi e specie invasive sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo. Il piano per il contenimento dei cinghiali resta in larga parte inapplicato, il prelievo dei cervi è stato sospeso da una sentenza del TAR, la peste suina africana continua ad avanzare, e i risarcimenti per i danni, quando arrivano, sono spesso tardivi e insufficienti.

"Non è solo il reddito degli agricoltori a essere sotto attacco, ma la tenuta stessa del nostro territorio. Dove manca la gestione, l’ambiente si degrada. Dove viene meno l’agricoltura, si perde presidio, biodiversità e sicurezza alimentare," dichiara Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. "Siamo stanchi di subire. Siamo pronti a far sentire la nostra voce e a chiedere conto a chi ha responsabilità politiche e istituzionali. Non ci fermeremo finché non saranno adottate misure concrete ed efficaci."

Per questo le organizzazioni promotrici annunciano una campagna di mobilitazione e una raccolta firme che, nei prossimi giorni, attraverserà l’intero territorio regionale. Incontri pubblici, presìdi e momenti di confronto con cittadini e amministratori avranno l’obiettivo di dimostrare che l’agricoltura non è la causa del problema, ma la prima vittima di un sistema che ha smesso di funzionare.



La mobilitazione avrà un momento centrale nella manifestazione regionale di lunedì 13 maggio 2025, a L’Aquila, alle ore 10:00 davanti alla sede del Consiglio Regionale. Un’iniziativa aperta ad agricoltori, cittadini e famiglie, per chiedere con determinazione ascolto e responsabilità da parte delle istituzioni. Al termine degli interventi pubblici, una delegazione dei dirigenti delle organizzazioni agricole sarà ricevuta dalle autorità regionali per presentare un documento con proposte operative concrete.

Il giorno seguente, martedì 14 maggio, in occasione dell’udienza di merito presso il TAR dell’Aquila sulla delibera regionale per l’abbattimento di 469 cervi, una delegazione ristretta sarà presente all’esterno del tribunale. 

CIA Abruzzo e le altre organizzazioni confermano che questa è solo la prima tappa di un percorso di mobilitazione destinato a proseguire finché non saranno adottate misure serie, efficaci e coordinate, in grado di ristabilire il necessario equilibrio tra agricoltura, fauna selvatica e tutela del territorio.

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1 In Evidenza - 22 apr 2025

Cordoglio in Cia per la morte del Papa: se ne va un grande alleato della terra e di chi la cura


“Esprimiamo il nostro più profondo cordoglio per la morte di Papa Francesco, in questi anni difficili uno strenuo difensore della giustizia sociale e dei diritti umani, ma anche un grande amico della terra e di chi la cura”. Così il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, insieme a tutta la Confederazione, si unisce al dolore della Chiesa e di tutto il mondo per la scomparsa del Pontefice.


“Le sue parole, a partire dall’enciclica Laudato sì, hanno sottolineato con forza il diritto di tutti a un cibo sano e sostenibile, bene inalienabile e universale -ricorda Fini- richiamando più volte la centralità e la dignità del lavoro agricolo, oltre alla necessità di sostenere l’agricoltura familiare contro povertà e ineguaglianze”.


“Non possiamo dimenticare neppure i suoi costanti richiami alla pace e alla solidarietà tra gli uomini e i popoli -continua il presidente di Cia-. Tante volte abbiamo condiviso i suoi appelli per dire no alle guerre, alla violenza e alle discriminazioni”.

“Ora l’esempio di Papa Bergoglio, uomo di speranza e di vita -conclude Fini- continui a essere da guida per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico”. 

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1 In Evidenza - 16 apr 2025

Emergenza Dazi USA: Cia Abruzzo chiede azioni urgenti per difendere il settore agroalimentare

Cia Abruzzo esprime forte preoccupazione per le conseguenze che la politica commerciale protezionistica degli Stati Uniti rischia di avere sul comparto agroalimentare regionale. 

La recente decisione americana di prorogare di soli 90 giorni l’introduzione di dazi del 20% sulle importazioni dall’Unione Europea, mantenendo comunque un’aliquota del 10%, rappresenta una minaccia concreta per le imprese agricole italiane e anche abruzzesi.

Nel 2024, il valore dell’export agroalimentare abruzzese verso gli Stati Uniti ha visto in particolare le province di Chieti e Pescara tra le più esposte, rispettivamente con il 20% e il 24% delle proprie esportazioni agroalimentari destinate oltre oceano. Vino, olio extravergine di oliva e ortofrutta trasformata sono i prodotti maggiormente a rischio.

Si tratta di una situazione allarmante”, dichiara il presidente regionale Nicola Sichetti, “che potrebbe compromettere la competitività delle nostre eccellenze e mettere in crisi intere filiere produttive e occupazionali che rappresentano non solo un patrimonio economico, ma anche culturale e ambientale del nostro territorio”.

CIA Abruzzo fa proprio l’appello lanciato dalla direzione nazionale, chiedendo che il negoziato tra Unione Europea e Stati Uniti venga rilanciato con forza e che l’Italia giochi un ruolo centrale per evitare trattative separate tra Washington e singoli Paesi. Allo stesso tempo è indispensabile prevedere strumenti di sostegno per le aziende più colpite e risorse straordinarie per compensare le eventuali perdite e sostenere l’apertura di nuovi mercati.

Chiediamo alle istituzioni regionali e ai parlamentari abruzzesi di farsi carico di questa emergenza e di sostenere con forza la voce degli agricoltori e delle imprese agroalimentari abruzzesi a Bruxelles e a Roma”, conclude il Presidente Sichetti.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 04 ago 2023

Romania Collettiva vino ICE: ITALIAN LOUNGE A RO.WINE

Nell’ambito delle azioni di promozione a favore dei prodotti alimentari italiani in Romania, l'Agenzia ICE organizza una partecipazione collettiva per circa 20 aziende italiane al festival alimentare Ro.Wine, che si svolgerà a Bucarest dal 13 al 15 ottobre 2023.

L’evento, dedicato principalmente al settore vinicolo, ha anche un'area riservata ai prodotti gourmet. L’evento è aperto sia ad un target di visitatori ho.re.ca., GDO, che ad un pubblico consumer. Il giorno 13 ottobre sarà dedicato ai visitatori specializzati.

All’ultima edizione svoltasi a Bucarest dal 12 al 14 maggio 2023 hanno partecipato 167 espositori, di cui 90 esteri (da Italia, Repubblica di Moldavia, Bulgaria, Grecia, Spagna, Stati Uniti, Argentina, Chile, Australia, Nuova Zelanda).
I visitatori sono stati oltre 7.000, tra quelli specializzati e il pubblico interessato.

L'evento è stato visitato dalle principali catene di retail per le quali gli organizzatori hanno predisposto dei tour privati personalizzati, nonché dai gestori di primari ristoranti presenti sul territorio rumeno, chef e sommelier.


Settori interessati
ALIMENTARI E BEVANDE

Costo di adesione:
La quota agevolata di partecipazione è pari a € 500 per postazione.

1 postazione gratuita:
La postazione gratuita, valida esclusivamente per n° 1 postazione, si applica alle imprese che rientrano nelle misure di cui alla Delibera del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia ICE “Misure straordinarie a sostegno delle imprese dei territori alluvionati dell’Emilia Romagna, Marche e Toscana”, n. 636/23 del 29/05/2023, e che avranno prodotto idonea auto-certificazione ai sensi del D.lgs. n. 445/2000. (vedi link sotto modalità di adesione)

Scadenza registrazione:
11 agosto 2023

Per maggior informazioni:
https://www.ice.it/it/area-clienti/eventi/dettaglio-evento/2023/C1/021

Modalità di adesione:
https://www.ice.it/it/area-clienti/eventi/dettaglio-evento/2023/C1/021/modalita-adesione

Circolare ICE con dettagli:
https://www.ice.it/it/area-clienti/eventi/dettaglio-evento/2023/C1/021/allegati-generati/pdf-completo

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1 In Evidenza - 04 ago 2023

Pensioni: Anp-Cia Abruzzo si mobilita a sostegno del documento programmatico nazionale

Aumento delle pensioni minime, servizi sociosanitari efficienti, soprattutto nelle aree interne e rurali, urgenza di politiche di sostegno per un invecchiamento attivo, e infine valorizzare il ruolo sociale dell’anziano nella società. Questi i macro-temi dell’incontro svolto da Anp Abruzzo, Associazione Nazionale Pensionati di Cia-Agricoltori italiani con i rappresentanti istituzionali del territorio abruzzese che hanno risposto all’invito, l’onorevole Daniela Torto, il Senatore Michele Fina e la Senatrice Gabriella Di Girolamo. È stato portato sul tavolo del confronto istituzionale il documento programmatico messo a punto dall’Associazione per il Governo e il Parlamento. 

“Le pensioni minime vanno alzate ad almeno 780 euro al mese e, comunque, a un importo non inferiore a quanto indicato dall’Europa riguardo la soglia di povertà”, afferma il Presidente ANP Abruzzo Giuseppe De Blasis. “Oggi i pensionati con un trattamento al minimo, più di 2 milioni e mezzo di persone, non sono nella condizione di soddisfare le esigenze basilari, mentre il perdurare della crisi energetica, l’aumento del costo della vita e l’inflazione rendono difficile la normale sussistenza.”


“Va profondamente riformata la misura Opzione donna”, sostiene Claudio Sarmiento, vicepresidente regionale ANP Abruzzo, “per renderla accessibile ed evitare la ‘punizione’ di un calcolo interamente contributivo degli assegni, già magri, delle lavoratrici. Inoltre, va rilanciata la proposta di legge giacente in Parlamento che affronta il nodo dell’eliminazione dell’integrazione al minimo pensionistico, dove, senza un intervento strutturale, in futuro saranno erogate pensioni che non arriveranno alle trecento euro mensili. Parallelamente, per i giovani si sollecita una vera pensione di garanzia.”



“Manca ancora il riconoscimento dell’attività agricola come lavoro gravoso e usurante”, dichiara Valterio Polucci, vicepresidente ANP Abruzzo. “Ai Coltivatori Diretti è negata la possibilità di attingere ai benefici di legge per anticipare la pensione (APE Social). Occorre anche l’azzeramento dell’IMU sui terreni agricoli per tutti i pensionati ex agricoltori non più iscritti alla previdenza.”


“Sono tutte sfide che dobbiamo vincere adesso”, commenta il Presidente della CIA Abruzzo Nicola Sichetti. “Non abbiamo mai abbandonato queste nostre battaglie finalizzate a rilanciare le aree marginali e interne della nostra Regione. Serve un piano sociosanitario con strutture ambulatoriali, case della salute di prossimità, potenziamento dell’assistenza domiciliare, servizi di telemedicina, reti sociali e di volontariato effettivamente valorizzate. È tempo di rilanciare le occasioni di confronto istituzionale”, continua Sichetti, “Rafforzando l’azione dell’associazione sul territorio lavorando insieme su argomenti come il miglioramento della condizione sociale e la qualità della vita di milioni di anziani anticipando l’appuntamento con la prossima Legge di Bilancio.”


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1 In Evidenza - 04 lug 2023

Gestione responsabile della fauna selvatica: Cia Abruzzo propone modifiche di legge per contenere i danni alle colture

Contenimento degli ungulati per preservare le colture e ristabilire con urgenza una corretta conciliazione fra le esigenze della fauna e quelle dell’agricoltura. Lo ha ribadito Cia Abruzzo in un manifesto inviato alla Prefettura e alla Regione in cui si esaminano una serie di proposte di legge recanti disposizioni in materia di danni provocati dalla fauna selvatica, nello specifico le leggi regionali 10/04 e 10/03 e il Regolamento Regionale 1/2017. 


L'incremento e la conseguente presenza di animali selvatici nei campi rappresentano una sfida significativa per gli agricoltori locali, che subiscono perdite economiche e difficoltà nell'esercizio delle proprie attività.


La Cia ritiene che sia possibile affrontare questa sfida attraverso l'adozione di buone pratiche e misure preventive, promuovendo un equilibrio sostenibile tra la conservazione della fauna selvatica e la protezione delle colture.


“Nell’anno in corso, già funestato dalle forti ed incessanti piogge, in prossimità delle trebbiature e dei raccolti estivi, la situazione sta letteralmente precipitando e molte aziende sono già al collasso, al punto da mettere in discussione la propria sussistenza”, ha affermato il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “Come Cia non possiamo assistere inermi di fronte ad una tale emergenza e per questo che abbiamo analizzato attentamente gli atti e la normativa inerente alla gestione della fauna selvatica nella regione Abruzzo, per meglio comprendere le criticità che hanno portato a questo stato di fatto di pura e vera emergenza regionale. Dall’analisi dei documenti abbiamo elaborato una serie di proposte dove è assolutamente necessario intervenire per gestire correttamente l’emergenza”.


Di seguito le proposte di Cia:
1- mettere a rotazione almeno settimanalmente le squadre di Atc sul territorio contribuendo così alla riduzione della presenza della specie e quindi dei danni. Lo stesso principio vale anche per la caccia di selezione, i cacciatori devono ruotare liberamente su tutto il territorio vocato e non, per ottenere dei risultati concreti senza essere legati alla squadra che opera nella zona di caccia al cinghiale loro assegnata.
2- rivedere gli aspetti normativi legati al risarcimento danni prodotti dalla fauna selvatica. La legge regionale, al contrario della legge quadro nazionale per il ristoro dei danni alle colture agricole, non prevede competenze a carico degli Atc che non hanno alcun interesse a gestire correttamente la fauna selvatica se i danni li paga la regione e non gravano sui propri bilanci. Tra l’altro con il ristoro dei danni a carico degli Atc il “de minimis” non si applica tutto a vantaggio del mondo agricolo. 
3- modifica alla norma sull’elezione del presidente degli Atc
4- modifica della legge regionale, portando in capo alla polizia Provinciale e al Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare dell’Arma dei Carabinieri, l’organizzazione delle attività gestionali del controllo e il coordinamento dei selecontrollori/bioregolatori.


Importante anche il contenimento del lupo, la cui presenza è aumentata in maniera esponenziale negli ultimi anni causando danni alle attività zootecniche del territorio. Sono necessarie misure efficaci e sostenibili, tra cui:
1- monitoraggio continuo della quantità di lupi presenti, usando metodi scientifici e non empirici, per valutare lo stato della specie e le sue interazioni con le attività umane presenti sul territorio e, se necessario, autorizzare interventi di controllo mirati al ripristino del giusto equilibrio specie/territorio;
2- azione di prevenzione e riduzione dei conflitti tra il lupo e gli allevatori, concedendo gratuitamente strumenti di prevenzione dei danni come le recinzioni elettrificate, i cani da guardiania e i dissuasori acustici o luminosi, nonché la formazione degli allevatori;
3- risarcimento congruo e tempestivo dei danni causati dal lupo alle produzioni zootecniche, usando fondi pubblici o assicurativi, e garantendo una procedura trasparente e semplificata per le denunce dei danni da parte degli allevatori;
4- maggiore condivisione tra le diverse amministrazioni competenti sul territorio (Regioni, Province, Parchi nazionali, Riserve e Parchi regionali) per garantire una gestione coordinata e omogenea del lupo a livello regionale.


“Un altro aspetto che ci preme sottolineare è quello degli incidenti stradali causati dalla fauna selvatica che annualmente vedono coinvolti gli automobilisti abruzzesi e che sono sempre più in aumento”, sostiene Sichetti, “Così come sono in aumento gli ungulati e i lupi che vagano liberamente per i centri cittadini della Regione mettendo a repentaglio la sicurezza soprattutto dei bambini, delle donne, degli anziani, e seminando terrore nella popolazione. 


Questa situazione non è più sopportabile, occorre agire immediatamente per ripristinare il giusto equilibrio tra le specie e il territorio. Se le nostre proposte non saranno ascoltate non esiteremo a scendere in piazza chiamando a raccolta tutto il mondo agricolo e la società civile sensibile al problema”, conclude il Presidente regionale.

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1 In Evidenza - 07 lug 2023

Calo delle imprese agricole in Abruzzo nel primo trimestre del 2023

Nel primo trimestre del 2023, l'Abruzzo ha registrato un preoccupante calo del numero di imprese attive nel territorio. I dati evidenziano un calo dello 0,36% con 337 aziende agricole in meno. Non sembra arrestarsi il trend che Cia Chieti-Pescara aveva già segnalato lo scorso febbraio riportando i dati del 2022, anch’esso chiuso in negativo con il -1,02% di aziende in agricoltura registrate, una diminuzione netta di 431 unità.


La differenza delle imprese agricole rappresenta una tendenza allarmante per il settore primario d’Abruzzo, regione che ha sempre avuto un ruolo di primo piano nell'agricoltura e nell'allevamento, contribuendo significativamente all'economia regionale.


Il presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, ha espresso profonda preoccupazione riguardo la situazione, "Il settore agricolo riveste un'importanza strategica per l'Abruzzo, sia dal punto di vista economico che ambientale. Il calo delle imprese agricole è un segnale allarmante che richiede una riflessione seria e un'azione immediata da parte delle istituzioni e degli attori del settore”, ha dichiarato in un commento. 


Ad essere più colpita è la provincia di Chieti che registra -157 aziende agricole solo nei primi tre mesi dell’anno.


Il presidente Bomba ha sottolineato l'importanza di supportare gli agricoltori abruzzesi e di creare le condizioni favorevoli per la crescita e la sostenibilità dell'agricoltura regionale, "Dobbiamo lavorare per creare un ambiente che promuova l'imprenditorialità agricola, investendo in infrastrutture, formazione e innovazione. Inoltre, dobbiamo favorire l'accesso al credito e semplificare le procedure burocratiche, al fine di incentivare la creazione di nuove imprese agricole e sostenere quelle esistenti”, ha affermato, “Solo attraverso un impegno collettivo possiamo invertire questa tendenza negativa e garantire la prosperità delle imprese agricole e dell'intera regione”.


A preoccupare sono anche le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime utilizzate in agricoltura, come i combustibili, i fertilizzanti ei mangimi, che possono influenzare i costi di produzione e, di conseguenza, i prezzi dei prodotti agricoli. “Gli sbalzi di mercato per i prezzi dei prodotti agricoli possono causare incertezza e rischi per gli agricoltori e possono influenzare la loro redditività e sostenibilità. Per affrontare questa sfida, sono necessarie strategie e politiche adeguate, come l'implementazione di strumenti di gestione del rischio, una cooperazione e un coordinamento più stretti tra gli attori del settore agricolo”, sostiene il Presidente provinciale della confederazione.


Importante lo sfruttamento dei fondi europei che non sempre vengono utilizzati appieno. “Complessità burocratica, mancanza di consapevolezza, risorse limitate devono lasciare il posto a semplificazioni per l’accesso ai bandi, sburocratizzazione delle procedure e stimolo alla competitività e all’innovazione favorendo così l’accesso ai finanziamenti. L'agricoltura è un settore chiave per l'occupazione e lo sviluppo delle aree rurali. Sfruttare appieno i fondi europei può aiutare le regioni a creare posti di lavoro nel settore agricolo e nelle attività correlate, favorendo l'attrazione di giovani imprenditori”, conclude Bomba.

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1 In Evidenza - 16 giu 2023

La peronospora colpisce i vigneti abruzzesi: Cia Abruzzo sollecita azioni da parte della Regione

La Cia Abruzzo ha espresso profonda preoccupazione per l'attacco diffuso di peronospora che sta colpendo i vigneti abruzzesi, soprattutto quelli in provincia di Chieti con una perdita di circa il 50 per cento in termini di produzione. Se ne è discusso nel corso dell’ultimo Tavolo Verde regionale dopo l’allarme lanciato dalle associazioni di categoria in seguito alle piogge prolungate del mese di maggio che ha favorito il proliferare della malattia e impedito i trattamenti dei vigneti. L’Abruzzo, rinomato per la sua produzione di vini di qualità, sta affrontando una sfida senza precedenti, mettendo a rischio l'economia e la sostenibilità degli agricoltori locali.


La peronospora, una malattia fungina che colpisce le piante di vite, può causare gravi danni alla produzione di uva, compromettendo la quantità del raccolto. Questo fenomeno ha creato una situazione di emergenza per il settore, che si trova ad affrontare una possibile identificazione delle rese e un impatto negativo sulle loro attività.


Per Cia è urgente adottare misure tempestive e adeguate per affrontare questa grave situazione. È necessaria una risposta immediata da parte delle autorità competenti per supportare gli agricoltori nella lotta contro la peronospora e mitigarne gli effetti sull'economia regionale.


Tra le richieste avanzate da Cia Abruzzo vi è l'istituzione di un fondo di sostegno per gli agricoltori colpiti dalla peronospora, al fine di fornire loro un aiuto economico per affrontare le spese di trattamenti fitosanitari e di ripristino dei vigneti danneggiati. 


“Il 2024 sarà un anno critico, l’attivazione di una linea di credito è fondamentale”, sostiene il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “Ovviamente questo sarebbe uno strumento in più, da aggiungere ad altre misure che si possono mettere in campo, come il riconoscimento dello stato di calamità naturale”. 

Lo stato di calamità viene richiesto da comuni, province o regioni e deve essere approvato dal ministero dell’Agricoltura. Riguarda infatti in modo specifico il settore agricolo, per far fronte ai danni causati, appunto, dalle calamità naturali, andando a garantire l’accesso a fondi di ricostruzione, rimborsi o agevolazioni fiscali.


Inoltre, con la delibera dello stato di calamità si attiva anche il fondo di solidarietà nazionale, che comporta la sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle imprese agricole danneggiate.


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1 In Evidenza - 02 giu 2023

Danni del maltempo in agricoltura, Cia chiede alla Regione l’attivazione di un finanziamento agevolato per le imprese

“In un momento in cui l'agricoltura è messa a dura prova dai crescenti danni causati dal maltempo, l'assenza di risposte concrete da parte della politica rappresenta un'omissione che non può essere ignorata. Gli agricoltori abruzzesi si trovano ad affrontare sfide sempre più complesse e l'impatto dei cambiamenti climatici si fa sempre più evidente. È necessario un intervento immediato da parte delle autorità competenti per affrontare questa crisi”. Così il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti e il Presidente Cia Chieti-Pescara, Domenico Bomba, in seguito all’ondata di maltempo che ha colpito l’Italia e l’Abruzzo nelle scorse settimane, causando danni ingenti al comparto agricolo.

Le piogge torrenziali, alluvioni, siccità e grandinate distruttive, hanno avuto gravi conseguenze per i raccolti e l'intera filiera agroalimentare compromettendo la sostenibilità dell'agricoltura e mettendo a rischio le fonti di reddito delle aziende. A subire maggiormente le ripercussioni del maltempo sono stati i vigneti con tralci giovani completamente rotti, impossibilità di effettuare trattamenti contro la peronospora compromettendo l’intero raccolto annuale. Tra le segnalazioni ricevute anche quelle relative alle colture di orzo e semine con campi allagati in prossimità di fiumi e torrenti.


“Mancano programmi di sostegno adeguati, piani di prevenzione e gestione delle emergenze, nonché investimenti nelle infrastrutture rurali resistenti al clima”, sostiene Cia che come organizzazione di categoria si fa portavoce delle richieste degli agricoltori, “L'agricoltura rappresenta uno dei settori principali per l'economia regionale e non può essere abbandonata a se stessa di fronte a una situazione di emergenza. Chiediamo alle istituzioni politiche di prendere atto dell'urgenza della situazione e di agire tempestivamente per garantire la tutela degli agricoltori e della loro produzione”, continuano Sichetti e Bomba, “È necessario stanziare fondi adeguati per il ripristino delle aree colpite e per la promozione di pratiche agricole sostenibili e a tal proposito proponiamo che la Regione si faccia promotrice dell’attivazione di una linea di credito straordinario, rivolto esclusivamente alle aziende danneggiate dai recenti eventi calamitosi”. Il finanziamento, nel caso in cui la proposta sarà accettata, verrà calcolato sulla differenza totale tra la produzione conseguita nel 2022 e la  mancata produzione del 2023 e, sulla differenza del valore della produzione lorda vendibile non conseguita, attivare una linea di finanziamento in cui la Regione, attraverso la finanziaria regionale,  si fa carico della garanzia bancaria e degli interessi. Finanziamento che l’impresa agricola potrà  restituire in 36 mesi. 

“Questa azione consentirà immediatamente alle aziende danneggiate, di spalmare il mancato reddito  derivante dalla pesante riduzione della produzione 2023 in più anni e consentirà la ripartenza delle  attività in un clima di fiducia e serenità”, conclude Cia.

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