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2 In Evidenza - 07 nov 2025

Fossacesia conquista la Bandiera Verde Agricoltura 2025: riconoscimento nazionale per la Fondazione “Teatro degli Ulivi”

Prestigioso riconoscimento per l’Abruzzo: tra i Comuni premiati quest’anno con la Bandiera Verde Agricoltura, spicca Fossacesia, grazie alla Fondazione “Teatro degli Ulivi”, vincitrice del premio nazionale Agri-Culture promosso da Cia–Agricoltori Italiani.

Il riconoscimento celebra l’impegno della Fondazione nel valorizzare il territorio attraverso un innovativo connubio tra agricoltura e cultura, portando in un sito agricolo uno scenario artistico e teatrale capace di unire tradizione, comunità e creatività.

La candidatura del Teatro degli Ulivi nasce a conferma di un grande legame tra agricoltura e cultura. Partendo da un luogo di produzione orientato all’olivicoltura, il sito agricolo è stato integrato all’interno di un progetto di divulgazione rivolto alla sostenibilità della natura, del sociale e della cultura. Un teatro naturale che diventa luogo inclusivo, in cui si alternano ragazzi con disabilità, giovani che incontrano il mondo del lavoro, un pubblico a cui si offre un palcoscenico per l’intrattenimento, e artisti che trovano finalmente un posto dove esibirsi.

Grazie all’impegno e alla dedizione degli ideatori del progetto Emilio Marcucci e Matteo Sartini, si organizzano spettacoli su ambiti diversi e con la partecipazione di artisti locali: dalla lirica al teatro, passando per la poesia e la letteratura.

Con l’assegnazione della Bandiera Verde Agricoltura 2025, si vuole riconoscere e valorizzare un’esperienza unica nel suo genere. Con il Teatro degli Ulivi, partendo dall’attività agricola, si rafforza un legame naturale e necessario: senza cultura non si riesce a rispettare, apprezzare e convivere con la natura; senza cultura non si può essere sostenibili.

A ritirare il premio, nella cerimonia nazionale di consegna tenutasi a Roma, è stata Maria Elisa Martinotti, “Il Teatro degli Ulivi rappresenta perfettamente lo spirito con cui Cia assegna la Bandiera Verde Agricoltura: la capacità di innovare partendo dalle radici, di costruire comunità attraverso la bellezza e la partecipazione. È un orgoglio per l’Abruzzo e per la nostra Cia poter condividere questo riconoscimento, che dimostra come l’agricoltura sia anche cultura, inclusione e visione del futuro.”

La Bandiera Verde Agricoltura, giunta alla sua XXII edizione, rappresenta uno dei più importanti riconoscimenti assegnati da Cia-Agricoltori Italiani a livello nazionale a chi promuove e valorizza l’agricoltura multifunzionale e sostenibile.

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1 In Evidenza - 07 nov 2025

“Un futuro più sano e consapevole parte dalle scuole”: CIA Abruzzo aderisce alla proposta di legge

CIA Abruzzo ha aderito con convinzione alla proposta di legge di iniziativa popolare "Firma per un’Italia che cresce consapevole e sana! A scuola si coltiva salute, rispetto, futuro", che prevede l’introduzione dell’insegnamento obbligatorio di Educazione Alimentare, Stili di Vita Sani e Sostenibilità Ambientale nelle scuole italiane. La proposta mira a sensibilizzare le nuove generazioni su tematiche fondamentali per il benessere individuale e collettivo, contribuendo a costruire una società più sana, consapevole e sostenibile.

La proposta, presentata nella prestigiosa Sala Caduti di Nassiriya del Senato della Repubblica durante una conferenza stampa promossa da alcuni senatori con la collaborazione di Longaevitas APS e delle principali realtà italiane impegnate in salute, alimentazione, scuola e sostenibilità, è stata illustrata da Beatrice Tortora, presidente nazionale de La Spesa in Campagna e rappresentante di Cia-Agricoltori Italiani. L’obiettivo è raccogliere 50.000 firme entro il 28 novembre 2025, per portare in Parlamento un progetto che guarda al futuro delle nuove generazioni e del Paese.

Un’iniziativa che CIA ritiene fondamentale per formare una generazione di cittadini più consapevoli, responsabili e in salute, capace di fare scelte alimentari più equilibrate e di adottare comportamenti sostenibili.

“Questa proposta rappresenta un’opportunità cruciale per affrontare le sfide sanitarie e ambientali del nostro tempo. Investire in un’educazione che metta al centro la salute, la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente è il passo giusto per costruire un futuro più sano e consapevole”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo. La proposta non solo promuove la salute dei cittadini, ma sostiene anche le filiere locali e l’economia del territorio, puntando a valorizzare la dieta mediterranea e le tradizioni alimentari italiane.

È possibile firmare digitalmente con QR code tramite SPID o CIE. L’adesione è possibile online al link: https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/3700000

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1 In Evidenza - 07 nov 2025

CIA Abruzzo: “Il calo del prezzo dell’olio è una speculazione. Nessuna giustificazione economica”

CIA Abruzzo denuncia l’anomala ondata ribassista che sta interessando il mercato dell’olio extravergine di oliva italiano. Il calo dei prezzi, scesi fino a 8 euro/kg, non ha alcuna base economica reale e appare frutto di una manovra speculativa organizzata per condizionare il mercato.

Secondo quanto emerge, un gruppo di imprenditori oleari e imbottigliatori toscani e umbri, da tempo legati da stretti rapporti commerciali, avrebbe avviato da inizio ottobre una strategia concertata proponendo acquisti di olio nuovo a non più di 7,5 euro/kg. Pochi contratti, soprattutto tra Bisceglie e Corato, sono bastati a generare un effetto domino sui mercati, spingendo artificiosamente le quotazioni verso il basso.
In diversi casi, si è trattato di oli di qualità inferiore, talvolta con difetti organolettici o residui non autorizzati, venduti comunque come extravergine per influenzare il mercato.

“Non ci sono i presupposti per un’ondata ribassista, è una pura speculazione,” afferma Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo. “I costi di produzione restano elevati e la qualità dell’olio italiano è ottima. Parlare di crollo dei prezzi è del tutto ingiustificato.”

A confermare la tenuta del comparto è Pierluigi Pace, produttore olivicolo del pescarese, “La vendita procede bene e non ci sono motivi per un calo. La domanda è stabile e l’olio abruzzese mantiene un’ottima reputazione. Chi parla di crisi crea solo allarmismo utile a chi vuole speculare.”

CIA Abruzzo invita le istituzioni e gli organi di controllo a monitorare attentamente le dinamiche commerciali e ad intervenire contro comportamenti scorretti che danneggiano il lavoro dei produttori e l’immagine dell’olio italiano.

“L’olio extravergine di oliva va difeso, non svenduto,” conclude Sichetti.

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1 In Evidenza - 05 nov 2025

Credito agricolo in calo anche in Abruzzo: -12% sugli investimenti. Cia: “Senza liquidità paralisi del settore"

Anche in Abruzzo si fa sentire la stretta del credito che sta colpendo il settore primario in tutta Italia. Secondo il Report Ismea 2024 sull’accesso al credito agricolo, nella regione lo stock complessivo dei prestiti alle imprese agricole è sceso dell’1,2% rispetto al 2023, fermandosi a 560 milioni di euro, pari all’1,5% del totale nazionale.

Ma il dato più allarmante riguarda gli investimenti a medio e lungo termine, crollati del 12,1% in un solo anno: -10,4% per la costruzione di fabbricati rurali, -14,7% per l’acquisto di macchine e attrezzature e -6,4% per l’acquisto di immobili.

“Questi numeri parlano chiaro: l’agricoltura abruzzese sta rallentando, non per mancanza di idee o di progetti, ma per assenza di credito”, denuncia Nicola Sichetti, presidente Cia Abruzzo. “Molte aziende non riescono più a investire, schiacciate tra costi produttivi in aumento, eventi climatici estremi e banche sempre più prudenti. Così si rischia di fermare un settore che è fondamentale per l’economia e la coesione dei nostri territori rurali”.

Il rapporto Ismea certifica un quadro nazionale altrettanto difficile: nel 2024 il credito al settore primario è calato del 3,3% (da 39,4 a 38,3 miliardi di euro), e l’80% delle aziende agricole non ha chiesto prestiti. La maggior parte – il 75% – dichiara di non averne avuto bisogno, ma un ulteriore 5% ha rinunciato per paura di un rifiuto.

In Abruzzo, dove il tasso di deterioramento del credito resta relativamente basso (1,81% nell’area Sud), la contrazione degli investimenti preoccupa soprattutto nelle aree interne e di montagna, dove l’accesso al credito è storicamente più difficile.

“Serve un piano straordinario per la liquidità”, aggiunge Sichetti, “Chiediamo alla Regione di attivare fondi di garanzia dedicati, strumenti di microcredito agricolo e canali preferenziali per i giovani agricoltori. Senza misure mirate, il rischio è che le aziende restino ferme proprio mentre il mercato chiede innovazione e sostenibilità”.

La preoccupazione del mondo agricolo cresce anche sul fronte nazionale. Il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenendo in audizione al Senato sulla legge di Bilancio 2026, ha parlato di una “batosta per l’agricoltura”, denunciando che “non c’è nulla nella manovra che aiuti davvero il comparto”.
In particolare, Cia critica l’articolo 26, che impedisce la compensazione dei crediti d’imposta con i contributi previdenziali e assistenziali, togliendo alle imprese agricole una delle poche possibilità di recupero delle spese sostenute per innovare.

Cia chiede il rifinanziamento del Fondo per le filiere agricole e la gestione delle crisi di mercato, nuovi investimenti per comparti in difficoltà come il cerealicolo, la proroga della Zes Agricola, oltre a maggiori risorse per “Più Impresa” e per i sostegni contro fitopatie ed epizoozie.

Cia Abruzzo si unisce dunque all’appello lanciato dal livello nazionale, ribadendo la necessità di politiche creditizie e fiscali realmente efficaci, capaci di ridare fiducia agli agricoltori e garantire liquidità a un comparto che resta pilastro economico e sociale della regione.

“Il credito non è solo una leva finanziaria”, conclude Cia Abruzzo, “ma una condizione essenziale per mantenere vivo il tessuto agricolo e garantire cibo, lavoro e presidio del territorio”

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1 In Evidenza - 03 nov 2025

Ue: Cia, accordi commerciali solo con reciprocità e vera tutela per gli agricoltori


Gli accordi commerciali devono servire a creare efficienza, competitività e vantaggi reciproci, non a scaricare i costi sulle imprese agricole. È questo il messaggio che il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha portato al Masaf, nell’incontro con il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ribadendo la posizione dell’organizzazione: reciprocità e tutela effettiva dei produttori devono essere il punto di partenza di ogni trattativa internazionale.
“Parlare di fondi di compensazione significa già ammettere che un accordo crea squilibri -ha detto Fini-. L’Europa deve garantire parità di regole e condizioni per tutti: solo così gli accordi possono essere strumenti di crescita e non di crisi”.

Cia ha richiamato la necessità di una valutazione d’impatto cumulativa sui vari accordi commerciali oggi in discussione, affinché la politica commerciale dell’Ue non diventi un fattore di instabilità per i mercati agricoli. Allo stesso tempo, ha chiesto clausole di salvaguardia realmente efficaci e tempestive per proteggere le produzioni sensibili.

Nel corso dell’incontro, Cia ha sollecitato il commissario Ue a rilanciare con decisione il dialogo con gli Stati Uniti per raggiungere l’obiettivo “zero per zero” sui dazi, a partire dal vino. “La stabilità nei rapporti con Washington è prioritaria”, ha spiegato Fini, ancora di più “dopo i pesanti segni di rallentamento del nostro export agroalimentare verso gli Usa, che da giugno ad agosto ha perso oltre 210 milioni di euro rispetto al 2024” e anche “contro il rischio di nuovi dazi antidumping sulla pasta italiana”.

Sul dossier Mercosur, Cia ha espresso forti preoccupazioni per l’insufficienza delle clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione. “Servono meccanismi automatici e vincolanti, non discrezionali -ha osservato Fini-. Abbiamo necessità di maggiori certezze giuridiche rispetto alle soglie previste del 10% e di un sistema di monitoraggio trasparente e veloce per evitare l’import incontrollato di carne bovina, pollame, miele, zucchero e riso, che rischiano di mettere in crisi le filiere europee”.
Cia, infine, ha richiamato l’attenzione di Šefčovič sulla revisione del Regolamento SPG (Sistema di Preferenze Generalizzate). “Siamo preoccupati, il riso europeo non può essere lasciato senza difese -ha evidenziato Fini-. Per questo, occorre arrivare a stabilire una soglia di importazione ragionevole, da ripartire tra i Paesi beneficiari secondo le tendenza storiche di import, al fine di evitare concentrazioni eccessive e distorsioni di mercato”.

“Gli agricoltori europei non chiedono protezionismo -ha concluso il presidente di Cia- ma parità di condizioni. Solo con reciprocità, regole uguali per tutti e strumenti di tutela rapidi potremo affrontare la sfida della competitività globale senza sacrificare la nostra agricoltura”.

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2 In Evidenza - 24 ott 2025

CIA Talent debutta alla Fiera Progress: formazione e lavoro per i giovani del territorio

È stato presentato oggi, alla Fiera Progress di Lanciano, CIA Talent, il nuovo programma di CIA Agricoltori Italiani Chieti-Pescara dedicato alla formazione e all’inserimento dei giovani nel mondo dei servizi agricoli e sociali.

L’iniziativa nasce all’interno di CIA Next, il piano strategico di innovazione e sviluppo 2026–2028, e punta a costruire un vivaio di competenze locali, offrendo ai giovani un percorso chiaro, meritocratico e orientato al lavoro.

L’evento, moderato dalla giornalista Francesca Piccioli, ha visto i saluti di Ombretta Mercurio, Presidente Lancianofiera e di Domenico Bomba, presidente CIA Chieti-Pescara. A seguire gli interventi di Alfonso Ottaviano, Direttore CIA Chieti-Pescara, Serena Giuliani, Sales Development e Marica Micolucci di GEVI che hanno spiegato il dettaglio del funzionamento del tirocinio formativo, insieme alle testimonianze di giovani che hanno già avviato il loro percorso all’interno della rete CIA.

CIA Talent accompagna i giovani in un percorso che parte dall’orientamento, con la presentazione dell’organizzazione e la candidatura online, e prosegue con una formazione mirata su competenze tecniche e trasversali.
Segue una fase di stage e affiancamento pratico nelle sedi territoriali CIA Chieti-Pescara, per poi arrivare alla valutazione finale e all’inserimento lavorativo dei profili più idonei.

“CIA Talent è un progetto che guarda lontano: un investimento sulle persone e sul futuro della nostra organizzazione,” ha dichiarato Alfonso Ottaviano, direttore CIA Chieti-Pescara, “Attraverso la formazione e la valorizzazione delle competenze, vogliamo costruire una nuova generazione di professionisti che portino innovazione, efficienza e vicinanza al territorio.”

La selezione avverrà con il supporto della società Aaron King International del gruppo Reverse, specializzata in HR e recruiting, in sinergia con i responsabili CIA. Il programma è inoltre integrato con il Servizio Civile INAC, creando un canale di crescita coerente e continuativo per i giovani che vogliono costruire un futuro nel sistema CIA.

L’obiettivo è rafforzare la presenza CIA sul territorio, valorizzando il capitale umano abruzzese e promuovendo ricambio generazionale, innovazione e qualità nei servizi rivolti agli agricoltori e ai cittadini.

Da oggi 24 ottobre 2025 è attivo il form online di candidatura sul sito ufficiale: www.cia-business.odoo.com/cia-talent

Gli interessati, studenti, neodiplomati e neolaureati under 25, possono inviare la propria candidatura e partecipare alle selezioni.

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News Cia Abruzzo

1 Speciale Coronavirus COVID19 - 23 apr 2020

Coronavirus: Turismo Verde-Cia, persi 1,4 mld. Subito misure per “fase 2” agriturismi

Serve lavorare da subito su misure ad hoc per la “fase 2” degli agriturismi. Cancellazione della Tari, equa indennità da danni diretti e un tavolo tecnico per definire un protocollo sulla sicurezza nelle strutture, siano alla base della graduale ripresa delle attività. Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, torna così a fare appello al Governo, affinché si tuteli uno dei comparti agricoli e turistici tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus, con un fatturato annuo di circa 1,4 miliardi azzerato in poche settimane di pandemia.

Nell’esigenza di capire non solo quando ripartire, ma anche come riorganizzare i servizi ricettivi, distintivi delle oltre 23 mila strutture agrituristiche italiane, Turismo Verde-Cia chiede ora al Governo di predisporre nuove misure a integrazione di quelle positivamente già introdotte e necessarie a garantire la sopravvivenza degli agriturismi anche nel medio e lungo periodo.

Per Turismo Verde-Cia, infatti, con le fattorie didattiche blindate alla riapertura delle scuole, i soggiorni e la ristorazione ancora vincolati a significative misure restrittive, l’attività agrituristica è praticamente azzerata e tale da richiedere la cancellazione della tassa sui rifiuti (Tari) e la sospensione, almeno fino ad aprile 2021, dei vari versamenti previdenziali e contributivi, così come delle rate dei mutui.

La “fase 2” degli agriturismi -secondo Cia- dovrà far fronte ai danni diretti e alla mancanza di liquidità da parte delle imprese agrituristiche. Le penali e le cancellazioni delle prenotazioni di pernotti e ristoro delle festività pasquali che rappresentano il primo picco di ogni stagione agrituristica, così come ora, per le giornate del 25 Aprile e 1° Maggio e la grande incognita della stagione estiva, presentano al settore, costi insostenibili. Da parte di Turismo Verde-Cia la richiesta, dunque, di predisporre coperture che siano congrue, un’indennità equa e corrispondente al fatturato dell’azienda nello stesso periodo dello scorso anno, attingendo per esempio ai fondi Psr già stanziati dall’Ue, sbloccando le graduatorie Psr di quest’anno per gli investimenti in agriturismo e ampliando l’importo di spesa per accogliere più domande.

Inoltre, in vista della graduale riapertura, è urgente per Turismo Verde-Cia fare il punto su un chiaro protocollo di sicurezza in agriturismo, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico con operatori sanitari e del comparto agrituristico. Questi ultimi, infatti, volendo tornare ad accogliere clientela nel rispetto delle disposizioni del Governo, si troveranno a sostenere nuovi investimenti e avranno bisogno di farlo in modo chiaro e mirato, senza disperdere risorse.

A tal proposito, Turismo Verde-Cia, chiede che le imprese agrituristiche vengano supportate con mutui a tasso zero, garantiti dello Stato e con agevolazioni nell’accesso al credito. Servono soluzioni gestionali snelle che tengano conto della multifunzionalità degli agriturismi, alle prese anche con stringenti regole urbanistiche e igienico-sanitarie. Allo stesso tempo, vanno incentivate le vacanze degli italiani negli agriturismi, valorizzando il turismo esperienziale a contatto con la natura.

“Il sistema agrituristico italiano e i suoi 100 mila addetti -dichiara il presidente di Turismo Verde-Cia, Giulio Sparascio- sono custodi e promotori di un importante patrimonio di valori e tradizioni tra i più rappresentativi del nostro Paese, grazie a operatori agrituristici che fanno impresa puntando sulla tutela e la promozione dell’agricoltura e delll’agroalimentare Made in Italy. Per questo e per il grande contributo alla promozione del turismo -conclude Sparascio- ricevano la giusta attenzione nella definizione della ‘fase 2’ per la ripresa delle attività produttive del nostro Paese”.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Coronavirus: Cia chiede a Ue ulteriori sforzi per sostenere agricoltura

Serve uno sforzo ulteriore e straordinario da parte dell’Europa per sostenere tutti i settori agricoli colpiti dagli effetti dell’emergenza Coronavirus. Così Cia-Agricoltori Italiani, al termine dei Praesidia del Copa-Cogeca, dove il commissario Ue all’Agricoltura Janus Wojciechowski ha annunciato un nuovo pacchetto di misure dedicate.

            “Questi nuovi provvedimenti -ha spiegato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino- rappresentano un primo forte riconoscimento della situazione che sta vivendo l’agricoltura europea. Ma ci aspettiamo che anche altri settori, per i quali non sono state ancora studiate misure di sostegno comunitarie, siano presi in considerazione, a partire dal florovivaismo e dagli altri comparti della zootecnia”.

            Più in dettaglio, nel pacchetto annunciato da Wojciechowski, la Commissione Ue prevede misure per gli aiuti all'ammasso privato nei settori lattiero-caseario e delle carni bovine e ovicaprine, che consentirà il ritiro temporaneo dei prodotti dal mercato per un minimo di 2-3 mesi e un periodo massimo di 5-6 mesi e porterà a una riduzione dell'offerta disponibile sul mercato. La Commissione introdurrà flessibilità nell'attuazione dei programmi di sostegno per vino, ortofrutta, olio d'oliva, apicoltura e per il programma “Frutta e latte nelle scuole”. Sarà attivata una deroga eccezionale alle regole di concorrenza Ue applicabile in particolare al settore del latte, consentendo agli operatori di adottare misure di mercato di auto-programmazione. Per lo sviluppo rurale, si propone una nuova misura, che assumerà la forma di un pagamento forfettario per gli agricoltori e per le Pmi, da finanziare con i fondi ancora disponibili a livello di Stati membri.

            Insomma, un pacchetto di interventi necessari all’agricoltura, per far fronte alla situazione di estrema difficoltà causata dalla pandemia. Eppure, ha aggiunto Scanavino, bisogna fare ancora uno sforzo in più. “Non si possono lasciare indietro alcuni settori, come quello florovivaistico e agrituristico”. Inoltre, è necessario che “la Commissione intervenga anche su liquidità e strumenti finanziari -ha concluso il presidente Cia- non penalizzando troppo i Psr, che serviranno per rispondere alle sfide future”. Infine, soprattutto con l’inizio della fase post emergenziale, servirà “un’attenzione particolare a trattative commerciali e negoziati di libero scambio, per supportare l’export agroalimentare, che al momento è paralizzato”.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Coronavirus: Cia, accordo con Synergie Italia per reperire manodopera agricola

In un momento di generale preoccupazione per il reperimento della manodopera necessaria alle imminenti attività agricole, il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino e il presidente di Synergie Italia S.p.A. Giuseppe Garesio hanno siglato un accordo valido su tutto il territorio nazionale per promuovere e potenziare le occasioni di impiego in agricoltura.

L’accordo tra Cia-Agricoltori Italiani e Synergie S.p.A. attiverà un'innovativa piattaforma per la formazione, il reclutamento, la collocazione di lavoratori in agricoltura e l’incontro tra domanda e offerta.

Il rapporto con Synergie Italia S.p.A., Agenzia per il lavoro autorizzata dal Ministero del Lavoro ed Ente accreditato per le politiche attive del lavoro in quasi tutte le regioni italiane, qualifica l’azione che è mirata a dare una risposta concreta al fabbisogno di manodopera delle aziende agricole che, sempre di più, anche per le attività più comuni, necessitano di lavoratori con competenze adeguate.

Synergie Italia S.p.A. è tra i leader mondiali nel recruitment di professionalità in diversi settori produttivi. Attraverso la partnership con Cia mira a strutturare e consolidare una presenza anche nel settore agricolo.

Sarà, infatti, creata un'apposita sezione dedicata al mercato del lavoro agricolo, facendo incontrare domanda e offerta in modo semplice, trasparente, efficace, sia attraverso contratti di somministrazione sia attraverso assunzioni dirette. Grazie all’intesa, sarà attivato anche un concreto supporto informativo/formativo alle imprese sul regime di somministrazione del lavoro, sulle migliori forme di inquadramento del personale, della contrattualistica e anche delle agevolazioni eventualmente accessibili per nuove assunzioni.

 

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Giornata della Terra: Cia, agricoltori in prima linea su sfide ambiente e Covid

 L’agricoltura può fare molto per la terra. Interagendo in prima persona con la natura e il territorio, con i sistemi alimentari, gioca un ruolo da protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici e alle emergenze, non solo ambientali ma anche sanitarie ed economiche, come quella globale che stiamo vivendo oggi con il Coronavirus. Così Cia-Agricoltori Italiani, in occasione del 50° Earth Day, la Giornata mondiale della Terra.

Oggi gli agricoltori si mettono sempre più in gioco nelle sfide urgenti che il nostro pianeta deve affrontare, modificando la propria condotta in chiave efficiente e sostenibile -osserva Cia-. Basti pensare agli ultimi dati dell’Ispra, che evidenziano come solo il 7% delle emissioni di gas serra in Italia arrivano dall’agricoltura.

“Uno sforzo in chiave di efficienza e sostenibilità che gli agricoltori vogliono fare perché si sentono custodi della terra -spiega il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino- producendo cibo per tutti i cittadini, tutelando suolo e paesaggio, garantendo equilibrio idrogeologico. Ma è chiaro che non si va avanti da soli. Di fronte alle nuove sfide per garantire la salute del pianeta, dal Green Deal europeo agli obiettivi Onu al 2030 per lo sviluppo sostenibile, bisogna muoversi tutti insieme, mettendo in campo azioni integrate di sistema, nonché risorse adeguate e politiche innovative, nazionali e internazionali”.  

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Coronavirus: Anp-Cia, tutelare anziani in Residenze Sanitarie Assistenziali

Siano attivate tutte le tutele sanitarie e di prevenzione per gli anziani ospiti nelle Residenze Sanitarie Assistenziali, per evitare ulteriori tragedie e sofferenze in questa lunga fase emergenziale, scaturita dalla diffusione del Coronavirus. Ad intervenire sul tema è Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani che chiede al Sistema sanitario pubblico di tornare a occuparsi seriamente delle RSA.

Secondo Anp-Cia, infatti, serve una strategia di intervento che ne ridefinisca i caratteri strutturali, idonei e funzionali, ponendoli al centro di progetti più innovativi e specifici per la cura e l’accoglienza degli anziani. 

E’ urgente, sostiene l’Associazione nazionale pensionati di Cia, che il Governo solleciti le Regioni affinché si assumano nuova responsabilità sulla qualità delle cure e dei servizi offerti agli anziani, ricoverati nelle residenze come nelle case di riposo private, sempre più appannaggio di operatori che nel tempo hanno dovuto compensare, non sempre a dovere, la disorganizzazione, la disattenzione e il disimpegno istituzionale. 

Occorre, prima di tutto, una gestione che assicuri i requisiti essenziali per la sicurezza sanitaria, che favorisca la socialità e ambienti di vita rispettosi della dignità delle persone in età avanzata e con fragilità fisiche e psicologiche. I servizi socio-assistenziali, inoltre, non possono più, aggiunge Anp-Cia, essere scollegati e non integrati nel complesso Sistema sanitario pubblico. Quest’ultimo, ne garantisca la trasparenza e vigili sulla gestione dei centri privati, coinvolgendo gli operatori sanitari, le associazioni di categoria e le famiglie dei ricoverati.

“Continuiamo a ricordare -interviene il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo- che l’Italia è fatta anche di tante piccole comunità frammentate, spesso isolate e scenario di ghettizzazioni sociali e individuali. Le istituzioni nazionali e territoriali dovranno ripartire da queste -aggiunge Del Carlo- mettendo in agenda anche l’investimento in una maggiore dotazione di strutture adeguate, proprio là dove scarseggiano i servizi sanitari di base e le RSA rappresentano un valido supporto. Ciò detto, resta un dovere, il sostegno concreto alla libera scelta da parte degli anziani e dei loro familiari, di una vita insieme, in casa e tra i proprio affetti, se aiutati, appunto, da servizi a domicilio e assistenza sul territorio”.

“Alla luce delle inaccettabili mancanze rilevate con l’emergenza Coronavirus, è tempo che Regioni e aziende sanitarie rivedano -spiega, inoltre, Del Carlo- le convenzioni con gli operatori privati e costruiscano nuove sinergie con Comuni e Ussl, associazioni e cooperative sociali, sindacati, terzo settore, mondo dell’istruzione e della ricerca”.

“Governo e Sistema sanitario italiano -conclude il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo- lavorino puntando sulla formazione e sulla ricerca, ancor più, oggi, intervengano con onestà, premiando il merito con riconoscimento morale ed economico nei confronti di quei tanti operatori socio-sanitari che stanno lavorando, instancabilmente, con professionalità e rispetto”.

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1 In Evidenza - 20 apr 2020

"Salviamo il turismo", le proposte di imprese e sindacati alla Regione Abruzzo

Investire 50 milioni di euro per salvare e rilanciare il turismo abruzzese, una filiera che rappresenta una fetta importante del Pil regionale, dando lavoro - direttamente o attraverso un indotto che arriva anche all’artigianato – migliaia di operatori e dipendenti disseminati in attività come alberghi, ristoranti, tour operator, agenzie di viaggio, stabilimenti balneari, noleggiatori con conducente, campeggi, B&B, agriturismi, guide e accompagnatori. Ma che ora, per colpa della pandemia, rischia di dover fare i conti con cancellazioni in serie di prenotazioni, chiusure di attività, licenziamenti di dipendenti. E’ l’appello che quindici sigle espressione del mondo dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio, della cooperazione, della piccola industria e dei servizi (Casartigiani, Cia, Claai, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria e Legacoop), oltre ai sindacati dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil e Ugl, hanno rivolto al presidente della Regione, Marco Marsilio, ed all’assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo.

Il pacchetto, articolato in ben nove punti, affronta le emergenze del presente, ma cerca anche di guardare al momento della riapertura. La proposta, rivolta a tutta la filiera, prevede così la costituzione di uno specifico fondo di crisi del turismo, a tutela delle attività; la cancellazione dei tributi e delle tasse locali (come quella di soggiorno) e regionali per il 2020, con riduzione del 50% per tutto il 2021; l’erogazione di liquidità con finanziamenti a fondo perduto; il sostegno all’occupazione con esonero dei contributi per almeno 3 anni; l’estensione a figure di guide e accompagnatori turistici, cicloturistici, alpine e media montagna, dei contributi a fondo perduto per modernizzare il proprio apparato tecnico; l’agevolazione della formazione e la crescita di piattaforme per investimenti turistici di sistema; la creazione di un bonus vacanza “Viaggia in Abruzzo” per l’acquisto di ferie organizzate verso la nostra regione pari al 50% della spesa prevista, con un massimo di 500 euro a persona, per un anno, che includa anche la stagione estiva ed autunnale 2021; la previsione di trasporto gratuito per un anno, sui trasferimenti interni regionali (treno-bus) per i possessori di contratti di soggiorno e vacanza stipulati con la filiera del turismo organizzato; la spinta agli operatori ad utilizzare il DMS regionale (Destination Management System), ovvero la piattaforma web che permette agli operatori territoriali di presentare e gestire la propria offerta turistica.

Il documento unitario chiede infine alla Regione di avviare una campagna di comunicazione tesa a valorizzare la vocazione turistica dell’Abruzzo e a promuovere strategie commerciali da mettere in campo contestualmente al superamento dell’emergenza Covid-19. Attività di comunicazione particolarmente necessaria per un territorio che tra il 2009 e il 2017 ha dovuto far fronte anche a importanti calamità naturali. Il tutto, sapendo che non basterà più limitarsi a ricordare l’importante patrimonio ambientale, storico, paesaggistico, eno-gastronomico, o dei borghi che l’Abruzzo vanta, perché rischierebbe di avere un impatto nullo: «Estremamente importante sarà affidarsi ad esperti della comunicazione per la scelta di una strategia da utilizzare soprattutto relativamente all’individuazione del target da raggiungere, privilegiando i social media».

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