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Speciale Coronavirus COVID19 - 24 feb 2020
Coronavirus: Mipaaf attiva task force per monitorare condizioni settore
“Seguiamo con grande attenzione l'evolversi della situazione monitorando le notizie che momento dopo momento giungono anche dal settore agricolo e agroalimentare. Per questa ragione, dopo un confronto con il Gabinetto, i Capi dipartimento e gli Uffici del Ministero, abbiamo condiviso l'attivazione di una task force presso il Mipaaf e già definito un primo calendario di incontri con organizzazioni di settore, distribuzione, parti sociali, Regioni”. Così la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, in una nota ufficiale.
“Siamo consapevoli della delicatezza del momento e anche dello stato di ansia e legittima preoccupazione che attraversa il Paese e, in particolar modo, alcuni territori. Allo stesso tempo -ha detto Bellanova- i cittadini devono sapere che, come Governo, siamo fortemente impegnati, ognuno per le sue competenze, sulla tutela e salvaguardia della salute e, soprattutto, sul contenimento dei rischi”.
“Discuteremo con le imprese e tutti i soggetti della filiera agroalimentare, distribuzione inclusa, per comprendere la strumentazione migliore da mettere in campo e le priorità da affrontare. Innanzitutto la salute dei cittadini, che mi sento comunque di rassicurare perché i nostri sistemi di controllo sono tra i migliori al mondo e i nostri prodotti sicuri, ma al contempo la tenuta del nostro sistema economico e produttivo, che deve comunque essere considerata una priorità assoluta -ha continuato la ministra-. Corriamo rischi non indifferenti che dobbiamo essere capaci, come Governo e come Paese, tutti insieme, di ridurre al minimo”.
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In Evidenza - 21 feb 2020
Filiera della selvaggina, Cia Abruzzo: “Necessaria la condivisione degli obiettivi, non il conflitto”
“La filiera delle carni di selvaggina non ha la pretesa di risolvere il problema della abnorme presenza di alcune specie di fauna selvatica sul territorio, ma di dare un contributo, anche in termini di aumento di consapevolezza, creando opportunità di valorizzazione di ciò che oggi è solo un problema e facendo emergere un consumo di carne che è spesso sommerso e potenzialmente molto pericoloso se non adeguatamente tracciato e controllato”. Con queste parole il Presidente della Cia - Agricoltori Italiani Abruzzo, Mauro Di Zio, replica ad alcune polemiche sollevate da un gruppo di cacciatori riguardo l’approvazione del nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale. Portavoce del malcontento Dino Rossi, cacciatore e allevatore, a capo della squadra Monte Cappucciata di Carpineto della Nora (Pescara).
“Ogni volta che si parla di cinghiali arriva lui, il signor Rossi, Dino all’anagrafe, a dispensare improperi e inconfutabili verità”, dice Di Zio, “Ma anche esposti, come nel caso delle catture presso l’oasi del Lago di Penne, o sprezzanti giudizi come per la nascente filiera della carne di selvaggina. La verità è che di tutto c’è bisogno meno che di continuare ad alimentare contrasti e divisioni. Serve al contrario la condivisione di obiettivi e di strategie per affrontare una situazione da tempo fuori controllo, che solo in termini di incidenti stradali ha determinato in Italia dal 2015 al settembre 2019 ben 72 morti e 854 feriti gravi sulle strade, danni incalcolabili a produzioni agricole e zootecniche, abbandono di territori tradizionalmente vocati all’agricoltura di qualità e strategici per la manutenzione del paesaggio, la prevenzione dagli incendi, la stabilità dei pendii, la prevenzione dal dissesto idrogeologico”, continua, “Condivisione, e non certo conflitto, è la parola chiave.
Alimentando il confronto piuttosto che il contrasto la presa d’atto della gravità della situazione sarà inevitabile, e attori sociali con interessi diversi non potranno che convenire che la situazione va gestita, pianificando adeguatamente con criteri scientifici e operando con le azioni più idonee e consone a ciascuna realtà (terreni liberi, parchi, riserve ecc.)”.
Per il Presidente della Cia Abruzzo il Piano Faunistico Venatorio Regionale rappresenta uno strumento la cui approvazione è ormai imprescindibile. “Migliorato nella proposta dall’accoglimento di molte osservazioni e suggerimenti di associazioni, portatori di interessi, aree protette, enti locali. Si potrà ulteriormente migliorare in seguito”, conclude Di Zio, “anche tramite piccoli ritocchi al regolamento per la gestione degli ungulati. Ma oggi la priorità assoluta è la sua rapida approvazione”.
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In Evidenza - 20 feb 2020
Al via il progetto "La Scuola di Madre Terra" con Franco Berrino
Quali sono le tecniche, le competenze, le regole, le conoscenze per un' agricoltura sostenibile, consapevole, etica, economicamente remunerativa che tuteli la salute degli agricoltori e dei consumatori?
La “Grande Via" del professor Franco Berrino in collaborazione con Donne in Campo Chieti-Pescara danno il via al progetto “La Scuola di Madre Terra”
Sarà una scuola rivolta a tutti coloro che vogliono praticare un’agricoltura eco-sostenibile e rinnovata, un’agricoltura dalla quale si può ottenere profitto e soddisfazione e che diventa fonte di reddito come ogni attività che venga organizzata con criterio e senza improvvisazioni.
Negli ultimi 10 anni esperienze concrete agricole ci hanno dimostrato che è realizzabile un’agricoltura consapevole ed ecosostenibile da cui si può ottenere profitto e soddisfazione
L’obiettivo del corso “La Scuola di Madre Terra” è quello di fornire le conoscenze teoriche, le competenze pratiche ed esperienziali nell’ambito dell’agricoltura biologica per consentire all’agricoltore di sviluppare una realtà agricola che non è solo sostenibile per l’ambiente e per la nostra salute.
Il prof. Berrino e il suo staff altamente qualificato e specializzato nell’agricoltura che possiamo definire “consapevole-ambientale” ci offre la possibilità di acquisire gli strumenti pratici per poter operare sul campo.
Il prof. Berrino ha concentrato le eccellenze del settore agrario, e della biodinamica in particolare, realizzando un centro di formazione permanente in grado di insegnare a lavorare la terra con il rispetto che questa merita.
Professori, ricercatori e agricoltori consapevoli si sono uniti, nel dialogo sull’avanguardia delle biodiversità, produzione e comunicazione etica per una società sostenibile.
La scuola si avvale di metodi dittatici d’avanguardia esperienziali e interdisciplinari e di un corpo docente di grande esperienza e prestigio. Il programma sarà affrontato in 3 seminari di due giorni ciascuno programmato da marzo a maggio 2020.
Per info e programma rivolgersi al n 3889378651
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In Evidenza - 20 feb 2020
LILT Lega Italiana per la lotta contro i tumori e Cia-Agricoltori Italiani insieme a sostegno della prevenzione
Diffondere la cultura della prevenzione nella lotta contro i tumori attraverso l’adozione di corretti stili di vita, potenziare il livello di conoscenza di un’agricoltura etica e rilanciare il valore della dieta mediterranea. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto, oggi, a Roma, da LILT– Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e Cia-Agricoltori Italiani.
Con il protocollo siglato e in ottica di rinforzo e valorizzazione reciproca, LILT e Cia si impegnano, dunque, alla promozione congiunta di campagne e messaggi di sensibilizzazione, all’organizzazione di forum, convegni scientifici e divulgativi, a sostenere iniziative e raccolte fondi in favore delle Associazioni provinciali LILT. Primo appuntamento, la Settimana Nazionale per la Prevenzione Oncologica, dal 14 al 22 marzo 2020, l’annuale iniziativa di LILT nelle principali piazze italiane con gazebo dedicati alla distribuzione di materiale informativo e olio extravergine d’oliva.
“Con questo protocollo la rete dei sostenitori della LILT si arricchisce di un partner fondamentale -ha detto il presidente LILT Nazionale Francesco Schittulli-. Grazie al supporto di Cia si rafforza il nostro positivo messaggio di prevenzione e si ricorda l’importanza della dieta mediterranea, della provenienza, della qualità e della sicurezza dei nostri alimenti, così come dell’educazione alimentare e dei principi di sostenibilità, visto che l’errata alimentazione è responsabile del 35% dei tumori”.
“Rappresentiamo gli imprenditori agricoli, produttori e custodi delle materie prime che sono alla base di una sana alimentazione e della cucina mediterranea. Per questo -ha dichiarato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino- riteniamo importante sostenere l’operato di LILT nella lotta contro i tumori e per una corretta informazione e prevenzione. Sentiamo l’onere di assicurare il nostro contributo, lavorando per garantire sempre la massima qualità dei prodotti agroalimentari”.
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In Evidenza - 19 feb 2020
Biologico: Cia e Anabio, Senato approvi legge senza ulteriori attese
Serve una rapida approvazione del disegno di legge sul biologico, attualmente in discussione alla Commissione Agricoltura del Senato, senza ulteriori significative variazioni. A sollecitarlo sono Cia-Agricoltori Italiani e la sua associazione di riferimento per la promozione del biologico Anabio, spiegando che il settore ha urgente necessità di politiche adeguate di sostegno.
Da Biofach 2020 a Norimberga -spiegano le due organizzazioni- è arrivata la nuova conferma della crescita del comparto, con un aumento dell’8% annuo del mercato dei prodotti bio, che ha raggiunto nell’Ue un fatturato di 40,7 miliardi. Gli Stati Uniti restano il primo mercato mondiale, mentre in Europa la Spagna si conferma il Paese più bio, seguito dalla Francia, la nazione in cui si è avuto il rialzo maggiore delle vendite (+15%). L’Italia continua a distinguersi con buoni risultati su produzione, superfici coltivate, consumi ed export: con un valore di 3,5 miliardi, è il quinto mercato mondiale per consumi e l’ottavo Paese al mondo (terzo in Europa)per superfici coltivate a bio con poco meno di 2 milioni di ettari, che rappresentano il 15,5% della superficie agricola, leader in Ue per numero d’imprese con oltre 79 mila operatori.
Il settore biologico ha ormai un ruolo strategico per il futuro dell’agricoltura italiana ed è fortemente coerente con le linee guida politiche della presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, la quale (con la nuova strategia Farm to Fork) sottolinea la necessità di fornire ai cittadini europei cibo economico, nutriente, sicuro e sostenibile economicamente per i nostri agricoltori.
Il disegno di legge sul biologico, ora in Comagri a Palazzo Madama, costituisce un riferimento strategico per adottare in maniera coordinata e incisiva specifiche politiche di sviluppo per il biologico italiano -osservano Cia e Anabio-. In particolare, risulta molto importante l’istituzione di uno specifico Fondo per la ricerca, che è attività fondamentale per estendere e qualificare la coltivazione su superfici maggiori, soprattutto nei terreni di pianura, mettendo a disposizione tecniche e prodotti innovativi (Sementi, prodotto di bio-protezione, meccanica 4.0). Negli ultimi dieci anni, secondo il CREA, sono state destinate alla ricerca in agricoltura biologica risorse pubbliche pari allo 0,18% del valore dei consumi nazionali di prodotti biologici. Ecco perché, anche se insufficiente, il Fondo previsto dalla legge rappresenterebbe un primo rilevante strumento operativo.
Il disegno di legge contempla anche la costituzione delle Associazioni dei Produttori e della Interprofessione -continuano Cia e Anabio- che consentirebbero ai piccoli produttori associati di avere, rispetto a oggi, un maggiore valore lungo la catena della produzione.
Altrettanto importante è la costituzione prevista dal ddl dei Distretti biologici, che rappresentano i luoghi dove adottare azioni congiunte per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici, attraverso progetti ambientali particolarmente complessi per varietà di azioni previste, diversità dei partecipanti e tipologia di investimento. I Distretti, utilizzando le misure dei Psr, dovranno finanziare i costi di organizzazione, coordinamento e animazione del gruppo di produttori che porta avanti il progetto di cooperazione.
Infine, nel disegno di legge c’è l’istituzione del marchio italiano per il biologico, che può costituire un elemento di fiducia per accrescere i consumi interni (Germania e Francia hanno consumi di prodotti bio per 10 miliardi circa).
Per tutti questi motivi, Cia e Anabio si sono astenuti da presentare alla Commissione Agricoltura del Senato emendamenti al testo approvato a dicembre 2018 dalla Camera dei deputati. Quel testo infatti -concludono le due organizzazioni- rappresenta la forma più avanzata per consentire al biologico italiano di recepire le esigenze dei cittadini e anche dell’Unione europea, essendo al tempo stesso equilibrato e rispettoso delle altre forme di agricoltura presenti nel nostro Paese.
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In Evidenza - 19 feb 2020
Autorizzazioni per gli impianti viticoli, aperti i termini per la presentazione delle domande
Sono aperti i termini per richiedere superfici per impiantare nuovi vigneti. Possono essere richieste, dalle aziende agricole, tutte le superfici non utilizzate a vigneto o con vincoli condotte dall’azienda in proprietà, affitto o comodato gratuito per una superficie massima di 10 ettari. Le richieste ammissibili saranno accettate nella loro totalità se saranno uguali o inferiori alla superficie nazionale ammissibile. In caso di una richiesta superiore alla superficie nazionale sarà calcolata in maniera proporzionata a livello regionale. Ai singoli richiedenti il numero totale degli ettari disponibili è assegnato in maniera proporzionata sulla base delle superfici richieste. Qualora l’autorizzazione rilasciata è inferiore al 50% della superficie richiesta l’azienda può rifiutare entro 10 giorni e sarà ripartita tra gli altri richiedenti.
Entro giugno verranno fatte le comunicazioni ai produttori che avranno 3 anni per impiantare i vigneti. Queste autorizzazioni non possono accedere al finanziamento della Ristrutturazione e Riconversione Vigneti. La scadenza per le domande è fissata al 31 marzo 2020.
Puoi recarti presso l'ufficio CIA più vicino per informazioni e per l’inoltro della domanda.
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