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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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2 In Evidenza - 17 dic 2025

Nutrire il Futuro 2.0: per la prima volta insieme Istituto Agrario e Alberghiero

Si è svolto ieri, 16 dicembre 2025, presso l’IPSEOA “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria l’evento finale del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio Chieti-Pescara che ha rappresentato un’importante esperienza di integrazione tra formazione, filiera agroalimentare e valorizzazione del territorio.

Un progetto innovativo che ha segnato un passaggio storico: per la prima volta due scuole strategiche per l’agroalimentare, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, hanno lavorato insieme in un percorso strutturato, mettendo in dialogo produzione agricola, trasformazione e cultura enogastronomica.

Protagonisti della giornata sono stati gli studenti. I ragazzi dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni hanno studiato, analizzato e presentato alcune eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, tra cui Ventricina del Vastese, Peperone Dolce di Altino, Aglio Rosso di Sulmona, Zafferano dell’Aquila, Patata del Fucino e Mostocotto, approfondendone origine, filiera, tracciabilità e caratteristiche qualitative.
Le competenze acquisite hanno poi incontrato quelle degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che, affiancati dai docenti, hanno trasformato la ricerca in piatti, dando vita a un pranzo interattivo che ha raccontato il territorio attraverso il cibo.

L’evento è stato arricchito dalla presenza di numerose autorità e partner del progetto: Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria, Gianluca De Santis della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Ettore Cianchetti Presidente dell’Associazione ISA e David Falcinelli del Mercato Contadino di Pescara, che ha moderato l’incontro e intrattenuto i ragazzi con approfondimenti e spiegazioni sui prodotti tipici.

Mettere insieme, per la prima volta, un istituto agrario e uno alberghiero significa costruire una visione completa della filiera agroalimentare, dalla terra al piatto. È un investimento sui giovani, sulle competenze e sul futuro del nostro territorio”, ha dichiarato Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara.

Sulla stessa linea il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, che ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, “Nutrire il Futuro 2.0 dimostra quanto sia fondamentale partire dalla formazione per rafforzare l’agroalimentare italiano. I ragazzi hanno lavorato su prodotti identitari, imparando che dietro ogni eccellenza c’è agricoltura, cultura, tutela e responsabilità. Inoltre”, continua, “progetti come questo sono cruciali per valorizzare le scuole delle aree interne, che spesso possono incontrare difficoltà legate a risorse e opportunità. Dare visibilità e opportunità formative a queste realtà significa investire sul futuro dei territori e dei giovani che li abitano”.

Il progetto si inserisce inoltre in un contesto più ampio: il riconoscimento UNESCO della cultura alimentare italiana, che valorizza non solo la cucina, ma l’intero sistema produttivo fatto di territori, agricoltori, tradizioni e saperi.

“Vedere i nostri studenti trasformare le eccellenze agroalimentari in piatti creativi è una soddisfazione enorme. La collaborazione con l’agrario apre nuove prospettive formative e professionali”, ha dichiarato Marilena Montaquila, Dirigente IPSEOA Alberghiero.


“I nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di valorizzare le produzioni del territorio, mentre collaborare con l’alberghiero ha reso l’esperienza concreta e tangibile, unendo teoria e pratica”, ha affermato Antonietta Ciffolilli, Dirigente Istituto Agrario.

“Nutrire il Futuro 2.0” conferma così il successo di un’iniziativa capace di unire scuole, filiere e istituzioni, mettendo al centro i giovani e il valore dell’agroalimentare come leva di sviluppo culturale, sociale ed economico.

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1 In Evidenza - 10 dic 2025

La cucina italiana entra nel Patrimonio Unesco. Cia, premiati agricoltura e territori

La forza del Made in Italy agroalimentare sta nella stretta sinergia tra agricoltura e ristorazione, tra chi produce e chi trasforma. Nella collaborazione lungo la filiera, dal campo alla tavola, risiede il valore aggiunto del cibo italiano nel mondo. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta con soddisfazione l’ingresso ufficiale della cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.


“La cucina nazionale è un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali. Saperi e sapori -sottolinea Fini- che riflettono l’immensa biodiversità di prodotti e territori rappresentata dalla nostra agricoltura e valorizzata nelle tante ricette di agriturismi e ristoranti che raccontano cultura e tradizioni regionali. Così vaste e peculiari da rendere la cucina tricolore la più amata e ricercata anche all’estero”.


Per il presidente di Cia, il riconoscimento Unesco – frutto dell’impegno del governo e di un grande lavoro di squadra anche con le organizzazioni agricole – “rappresenta una nuova, grande opportunità per tutelare, garantire e promuovere sempre di più la cucina italiana nel mondo, a partire dai prodotti agricoli”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Grano: Cia a Icqrf, prezzi borse merci sotto costi produzione. Serve monitoraggio contro pratiche sleali


Cia-Agricoltori Italiani auspica il pronto e deciso intervento dell’ICQRF – Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari, per verificare eventuali pratiche commerciali sleali che penalizzino gli agricoltori e compromettano la trasparenza del mercato cerealicolo. L’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) ha pubblicato il monitoraggio dei costi medi di produzione per la campagna 2025 del frumento duro e tenero. Dai dati emerge che le principali borse merci continuano a quotare il grano duro su livelli molto inferiori ai costi di produzione sostenuti dagli agricoltori.

Ad esempio, nelle regioni del Sud, il costo medio di produzione per il grano duro è stato rilevato da ISMEA a 318 euro a tonnellata, mentre le quotazioni della borsa merci di Foggia oscillano tra 287 e 290 euro. Situazione analoga si riscontra a Bologna, dove il costo medio di produzione è di 302,9 euro a tonnellata, ma le quotazioni si attestano tra 276 e 281 euro. Questi dati confermano una situazione di marcata criticità per il settore cerealicolo nazionale, con il rischio concreto di disimpegno da parte degli agricoltori nella prossima campagna di semina.

Alla luce delle novità normative che hanno rafforzato la disciplina contro le pratiche commerciali sleali, si ritiene urgente intensificare il monitoraggio delle borse merci, verificando eventuali violazioni che danneggiano la redditività degli agricoltori e la trasparenza dei mercati.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 09 giu 2021

Spreco alimentare: Cia in prima linea per il Food System Summit 2021

Ridurre le perdite agroalimentari nei vari passaggi della filiera agricola dalla produzione alla distribuzione, incrementare il recupero delle eccedenze di cibo per migliorarne la distribuzione e l’accesso, favorire la prevenzione dello spreco alimentare a livello domestico e fuori casa, promuovere l’adozione di un’alimentazione sana e sostenibile di cui è modello esemplare la Dieta mediterranea per garantire a tutti l’accesso regolare a cibo sano e nutriente e tutelare le fasce di popolazione impoverite dalla pandemia. Sono queste le quattro azioni cruciali secondo Cia-Agricoltori Italiani, contro lo spreco alimentare e punti chiave del suo contributo al documento di visione e impegno, presentato oggi dal Dialogo nazionale patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri per il Food System Summit 2021, a Roma dal 26 al 28 luglio. 

Nello specifico, infatti, Cia fa parte del Gruppo di lavoro “Perdite, eccedenze, spreco e Dieta mediterranea”, promotore del Dialogo Nazionale organizzato dalle Università di Teramo e di Bologna con AG.R.A.R.I.A (Rete di 25 Atenei che ospitano didattica in campo agroalimentare) e coordinato dal professore Andrea Segrè nell’ambito del tavolo Filiere Agroalimentari del Maeci.

La scheda Cia su visione e impegno del sistema agroalimentare italiano, porta l’attenzione su temi come: difesa da patogeni e parassiti, post-raccolta, conservazione, trasporto e logistica. E ancora, su normative e incentivi, sulla centralità di una puntuale educazione alimentare nelle scuole e una costante e mirata, campagna di comunicazione per stimolare l’adozione di modelli di produzione e consumo responsabile, ancora di più dopo la pandemia. 

Cia intende, così, rilanciare la necessità di promuovere l’agricoltura 4.0 e la meccanizzazione; una migliore organizzazione delle relazioni di filiera, soprattutto di prodotti deperibili come l’ortofrutta, allargandole al sistema dei trasporti e della logistica; puntare sugli accordi interprofessionali per il contrasto delle perdite e su interventi economici e organizzativi in grado di esaltare la capacità della buona agricoltura verso pratiche di riuso, riciclo e valorizzazione degli scarti. L’accento, inoltre, anche sugli aspetti normativi con l’input ad aggiornare norme di commercializzazione Ue per contenere la formazione di eccedenze di prodotto. Sensibilizzare istituzioni e cittadini, resta per Cia un’azione costante, sostenuta dalla consapevolezza del valore rappresentato dall’agroalimentare Made in Italy, la cui qualità trova sintesi nella Dieta mediterranea. 

Infine, il richiamo all’adozione della strategia Farm to Fork del Next Generation Eu per dimezzare entro il 2030 lo spreco alimentare procapite, nella vendita al dettaglio e da parte dei consumatori. Dare seguito alla politica comunitaria potrà favorire una maggiore armonizzazione e collaborazione tra gli Stati membri su questo fronte, anche rispetto al preoccupante incremento dei livelli di povertà per effetto dell’emergenza Covid.

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1 In Evidenza - 09 giu 2021

Biodiversità: Cia, Parlamento Ue approva risoluzione su Strategia al 2030. Agricoltura centrale

Agricoltura e silvicoltura hanno un ruolo strategico nella salvaguardia della biodiversità. Lo ha riconosciuto anche il Parlamento europeo nella risoluzione sulla Strategia per la biodiversità al 2030, approvata ieri con 515 voti a favore, 90 contrari e 86 astensioni. Un testo sicuramente migliorativo rispetto alla proposta della Commissione, che tiene conto della funzione e delle necessità del settore primario. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al voto in plenaria a Strasburgo, ricordando che proprio l’Italia, da sola, detiene il 50% della biodiversità vegetale e il 30% di quella animale di tutta la Ue.

Cia ha partecipato attivamente al dibattito di questi mesi e, insieme alle altre organizzazioni del Copa-Cogeca, è riuscita a far accogliere osservazioni ed emendamenti importanti nel testo finale. In particolare, sono caduti i riferimenti agli obiettivi di ripristino legalmente vincolanti e c’è la richiesta alla Commissione di basare ogni proposta legislativa su una valutazione d’impatto globale che tenga conto degli effetti, individuali e cumulativi, sulla sostenibilità sociale ed economica dei settori interessati, sulla sicurezza alimentare, sui prezzi dei prodotti alimentari.

Riguardo alla silvicoltura -continua Cia- è importante che nella risoluzione sia stato accolto il rafforzamento della gestione sostenibile delle foreste, che deve avvenire in modo equilibrato, sviluppando un approccio coerente per coniugare la protezione della biodiversità e del clima con un settore forestale fiorente e una bioeconomia sostenibile. Il testo, inoltre, evidenzia la funzione primaria che il settore agricolo dell’Ue svolge nella produzione di alimenti sani, sicuri e a prezzi accessibili e sottolinea il loro ruolo fondamentale per il successo del Green Deal.

Inoltre, rispetto ai prodotti fitosanitari e al loro uso, il testo finale afferma come gli agricoltori abbiano bisogno di una gamma più ampia di soluzioni e metodi alternativi, efficaci, accessibili ed ecologicamente sicuri per la protezione delle colture, opponendosi alla ri-autorizzazione del glifosato dopo il 31 dicembre 2022.

Infine, il Parlamento Ue ha mostrato ampio sostegno a una legge per proteggere e utilizzare il suolo in modo sostenibile. Una questione importante per Cia, su cui si gioca il futuro, tanto per la biodiversità quanto per il contrasto al cambiamento climatico.

“È positivo l’approccio che il Parlamento Ue sta portando avanti -dichiara il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. La biodiversità è un patrimonio che va salvaguardato e sostenuto con politiche, strumenti e risorse adeguate, riaffermando la centralità agricola e dell’agricoltore come imprenditore multiruolo, capace cioè non solo di produrre dai campi ma di preservare l’ambiente e di qualificarlo”.

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1 In Evidenza - 09 giu 2021

Controllo dei cinghiali nelle aree protette, Cia Chieti-Pescara: “Estendere modello a tutto l’Abruzzo”

Gestire la fauna selvatica all’interno delle riserve naturali al fine di contenere danni all’agricoltura e alla sicurezza stradale. Un piano, finanziato dai Comuni di Rocca San Giovanni e San Vito Chietino, messo in pratica nella riserva “Grotta delle Farfalle” che rappresenta  un importante e virtuoso esempio di come sia possibile gestire l'emergenza cinghiali ottenendo risultati incoraggianti.

 

Si tratta di una riserva di dimensioni territoriali ridotte, ma che attua un modello di gestione che, attraverso il controllo del numero di animali, riesce a determinare una riduzione dei danni all'agricoltura del 34%, una riduzione dei rischi da parte degli utenti della strada, e che contrasta il pericoloso ed illegale mercato nero di carni di selvaggina oggi esistente.

 

Un modello che Cia-Agricoltori Italiani aveva suggerito qualche anno fa, in un incontro presso la nostra sede di Rocca San Giovanni,  ai sindaci presenti nei comitati di gestione delle aree protette.

“Un modello che siamo contenti di vedere oggi concretamente realizzato e che auspichiamo venga attuato anche da altre aree protette dell’Abruzzo attingendo magari a fondi regionali”, afferma il Presidente Cia Chieti-Pescara, Nicola Sichetti.

 

“Del resto la "legge quadro 394/91 sulle aree protette" fornisce opportunità maggiori di controllo della fauna selvatica di quanto non faccia la "legge 157/92 per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" nelle aree non soggette a vincolo ambientale”, continua Sichetti, “La situazione nelle aree cosiddette “libere” è di assoluta emergenza e fuori controllo, e pensare di affidarla all’esiguo numero di componenti la Polizia Provinciale e ai proprietari di fondi in possesso di licenza di caccia o, in provincia di Pescara, alle sole Guardie Venatorie Volontarie, è impossibile. Ed è per questo che giudichiamo inaccettabile avere ignorato da parte del Consiglio Regionale il nostro invito a ricomprendere nella normativa regionale la possibilità di servirsi  di cacciatori formati da parte della Polizia Provinciale, così come previsto da una recente sentenza della Corte Costituzionale”. 

 

 

 

Cia Chieti-Pescara chiede, quindi, ai consiglieri regionali l'immediata revisione della legge, così come agli amministratori locali e ai parlamentari espressione del territorio di farsi parte attiva per una concreta e responsabile presa in carico di una situazione divenuta ormai ingestibile.


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1 In Evidenza - 08 giu 2021

Commercio: Cia, giù del 6% export agroalimentare Ue. Favorire accordi multilaterali

Per l’export agroalimentare europeo il 2021 parte in salita. Gli effetti della pandemia sul commercio globale, così come il post Brexit, continuano a pesare sugli scambi e fanno perdere a cibo e bevande Ue il 6% annuo sui mercati internazionali nel primo bimestre dell’anno, attestandosi a quota 28,5 miliardi. Così Cia-Agricoltori Italiani, commentando il rapporto pubblicato dalla Commissione.

Riduzioni dell’export agroalimentare europeo ci sono nei confronti della Russia, del Giappone, dell’Arabia Saudita, ma a frenare di più è l’interscambio con Paesi strategici come Regno Unito e Usa -segnala Cia-. La Brexit, infatti, ha avuto un impatto fortissimo sul commercio agroalimentare con Londra, con una riduzione delle esportazioni di ben 1,13 miliardi nel primo bimestre. In calo anche l’export con gli Stati Uniti, con una perdita in valore di 287 milioni. Due frenate significative, solo in parte compensate dall’aumento dell’export di cibo e bevande comunitarie verso la Cina, per un valore di +529 milioni di euro rispetto a gennaio-febbraio 2020.

“In questa fase di crisi globale -commenta il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- è chiaro che diventa sempre più urgente favorire tra Paesi accordi commerciali multilaterali e bilaterali”. In questo senso, “la sospensione dei dazi Usa-Ue, relativi al contenzioso Airbus-Boeing, è di estrema importanza e deve essere un primo passo per un cambiamento reale -continua Scanavino-. Per Cia, cioè, questo ritorno al dialogo e al multilateralismo è l’occasione non solo per sorpassare del tutto l’incubo dazi doganali, ma per riallacciare anche politiche di commercio bilaterali più strutturate e consolidate, sul modello del CETA o del JEFTA come si stava facendo in passato con il negoziato sul TTIP”.

A livello nazionale, poi, “le politiche di internazionalizzazione devono contribuire adesso al riassetto dell’economia delle imprese, insistere sulla valorizzazione del Made in Italy agroalimentare nel mondo -aggiunge ancora il presidente Cia-. Va rafforzato il sistema agroindustriale e il ruolo dell’Italia nel bacino del Mediterraneo”.

Infine, il “Patto per l’Export” di cui Cia è organizzazione firmataria, ma anche il PNRR e un rapido e puntuale accordo sulla riforma Pac “diventano in questo momento storico estremamente cruciali -conclude Scanavino- anche per potenziare la competitività delle aziende agroalimentari oltre confine”.

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1 In Evidenza - 07 giu 2021

Bando Voucher Digitali I4.0 - Anno 2021

La Camera di Commercio di Chieti Pescara, nell’ambito delle attività previste dal Piano Transizione 4.0, a seguito del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 12 marzo 2020 che ha approvato il progetto “Punto Impresa Digitale” (PID), intende promuovere la diffusione della cultura e della pratica digitale nelle Micro, Piccole e Medie Imprese (da ora in avanti MPMI), di tutti i settori economici attraverso il sostegno economico alle iniziative di digitalizzazione, anche finalizzate ad approcci green oriented del tessuto produttivo.

Nello specifico, l’iniziativa “Bando voucher digitali I4.0 - Anno 2021”, risponde ai seguenti obiettivi:

  • sviluppare la capacità di collaborazione tra MPMI e tra esse e soggetti altamente qualificati nel campo dell’utilizzo delle tecnologie Impresa 4.0, attraverso la realizzazione di progetti mirati all’introduzione di nuovi modelli di business 4.0 e modelli green oriented;
  • promuovere l’utilizzo, da parte delle MPMI della circoscrizione territoriale camerale, di servizi o soluzioni focalizzati sulle nuove competenze e tecnologie digitali in attuazione della strategia definita nel Piano Transizione 4.0;
  • favorire interventi di digitalizzazione ed automazione funzionali alla continuità operativa delle imprese durante l’emergenza sanitaria da Covid-19 e alla ripartenza nella fase post-emergenziale.

Caratteristiche bando:

  • Spese per l’acquisto di beni e servizi strumentali e per consulenza e/o formazione focalizzati sulle competenze e tecnologie digitali impresa 4.0.  
  • percentuale contributo: 70% delle spese ammissibili
  • minimo di spesa: € 1.500,00 (€ 500,00 per progetto di rete)
  • massimale contributo: € 5.000,00
  • presentazione domanda dalle ore 9:00 del 07/06/2021 alle ore 21:00 del 30/07/2021
  • sono escluse dal beneficio del presente bando le domande di contributo  delle imprese cui sono stati già erogati contributi a valere sul “Bando voucher digitali I4.0 - annualità 2020” della Camera di Commercio Chieti Pescara
  • presentazione delle domande esclusivamente in modalità telematica, con firma digitale, attraverso lo sportello on line “Contributi alle imprese”, all’interno del sistema Webtelemaco di Infocamere – Servizi e-gov

Informazioni importanti.

Diritto annuale: Le imprese devono essere in regola con il pagamento del diritto annuale. E’ considerata “regolare” con il pagamento del diritto annuale la posizione del soggetto che, alla data di presentazione della domanda, abbia versato nell’ultimo triennio (2018-2019-2020).

Una domanda accoglibile ma presentata da un’impresa non in regola con il pagamento del diritto annuale, verrà ammessa con riserva. L’impresa successivamente dovrà, pena la decadenza della domanda, regolarizzare la sua posizione entro 20 gg dalla richiesta, che sarà inoltrata dall’Ufficio a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo indicato sulla domanda telematica di contributo.

E’ ritenuta “regolare” la posizione del soggetto che presenta uno stato di insolvenza per ogni anno pari od inferiore alla somma di € 3,00.

Al fine di velocizzare il procedimento istruttorio, si raccomanda di verificare la propria posizione col pagamento del diritto annuale, prima di presentare la domanda, presso l’Ufficio Diritto Annuale diritto.annuale@chpe.camcom.it .

DURC. Le imprese devono in regola con le norme in materia previdenziale e contributiva, tenendo conto delle eventuali disposizioni di moratoria previste dai DPCM sull’emergenza Covid-19.

Le imprese con posizione previdenziale e contributiva non immediatamente verificabile dall’ufficio con risultato di regolarità perché risultanti “in verifica” sulle piattaforme INPS e INAIL, saranno ammesse con riserva e sarà chiesto di risolvere la regolarità entro il termine di 30 giorni dalla comunicazione della Camera di Commercio. Passato tale termine, con la permanenza dello stato di “in verifica” su piattaforma INPS/INAIL, l’impresa sarà esclusa dal voucher.


Clicca qui per scaricare la modulistica: https://trasparenza.chpe.camcom.it/archivio5_modulistica_0_20121_0_1.html

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1 In Evidenza - 04 giu 2021

Bandiera Verde Agricoltura 2021. Candidature entro il 16 luglio

Bandiera Verde Agricoltura giunge alla sua XIX edizione. Anche quest’anno, torna il riconoscimento di Cia-Agricoltori Italiani per premiare aziende, comuni, enti e organizzazioni che si sono distinti per il loro impegno a favore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale, della valorizzazione del patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale.

Fino al 16 luglio 2021, è possibile inviare la propria candidatura per partecipare alla nuova edizione del premio Bandiera Verde Agricoltura.

Nonostante l’emergenza Coronavirus in atto, Cia vuole mantenere alta l’attenzione sull’agricoltura che non si arrende, con una nuova edizione di Bandiera Verde, che da sempre premia la forza e la tenacia del settore e dei suoi protagonisti.

Per il 2021, come negli ultimi anni, il riconoscimento di Cia-Agricoltori Italiani sarà assegnato a 10 aziende agricole, distinte nelle diverse categorie come da bando; 6 iniziative "extra-aziendali", esempio scuole, parchi naturali, eventi culturali; 3 comuni virtuosi.

Soltanto uno tra tutti i premiati, riceverà poi la "Bandiera Verde d’Oro".

 

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