News in evidenza

1 In Evidenza - 13 giu 2025

Estate 2025: agriturismi in Abruzzo, segnali contrastanti ma fiducia per la stagione estiva

In Abruzzo sono attualmente 568 gli agriturismi attivi, pari al 2,2% del totale nazionale. Un numero che colloca la regione al 16° posto in Italia (a pari merito con la Calabria), secondo gli ultimi dati ISTAT elaborati da Cresa – Centro Studi della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.

Il quadro complessivo mostra segnali misti: da un lato una lieve crescita nel medio periodo (+2,3% dal 2019), dall’altro una flessione più marcata nel lungo periodo, con un calo di 68 strutture dal 2010 al 2023 (−10,7%), in controtendenza rispetto al +30,8% nazionale. Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un saldo negativo di −18 attività (−3,1%).

Il settore agrituristico continua a rappresentare una risorsa strategica per il nostro territorio”, commenta Nicola Sichetti, presidente CIA Abruzzo. “Nonostante le difficoltà, il comparto conserva una forte capacità attrattiva, ma servono politiche mirate, accesso ai fondi europei e investimenti per innovare l’offerta e rispondere alla domanda contemporanea di turismo rurale, esperienziale e sostenibile. Il futuro del turismo rurale abruzzese passa dalle nuove generazioni”, continua Sichetti, “Se vogliamo davvero rilanciare il settore agrituristico, dobbiamo puntare su giovani imprenditori, innovazione e filiere corte legate al territorio”.

In Abruzzo il settore agrituristico si conferma una realtà dinamica, con caratteristiche distintive che lo rendono un modello interessante anche nel confronto con il resto del Paese. Una delle peculiarità più significative è la forte presenza femminile nella gestione delle strutture: il 46,6% degli agriturismi è infatti guidato da donne, una quota nettamente superiore rispetto alla media nazionale del 34,2%. Un dato che racconta di un imprenditorialità agricola al femminile sempre più solida e presente sul territorio.

Anche in termini di diffusione, la regione mostra una buona vitalità: la densità agrituristica per popolazione, pari a 4,5 strutture ogni 10.000 abitanti, risulta leggermente superiore a quella italiana. Le aziende si distribuiscono prevalentemente in collina (65%) e in montagna (35%), confermando la vocazione rurale dell’Abruzzo e la stretta relazione tra offerta turistica e paesaggio naturale.

Dal punto di vista dei servizi, l’82,9% degli agriturismi abruzzesi offre alloggio, il 70,4% ristorazione e oltre la metà (51,9%) propone attività complementari come sport, equitazione e fattorie didattiche. Anche qui la regione si colloca sopra le medie nazionali, evidenziando un’attenzione crescente verso la multifunzionalità e il turismo esperienziale.

Tuttavia, i dati del 2023 delineano anche alcune criticità. Lo scorso anno gli agriturismi abruzzesi hanno accolto 25.060 turisti, per un totale di 78.049 pernottamenti. Il soggiorno medio è salito da 2,9 a 3,1 notti, ma resta inferiore alla media italiana di 3,7 giorni. Ancora più preoccupante è la flessione rispetto al 2022: −11% di arrivi e −3% di presenze, mentre a livello nazionale si è registrata una crescita dell’11% e del 7% rispettivamente.

Il turismo internazionale continua a rappresentare una quota ridotta del mercato agrituristico abruzzese: solo il 19% degli arrivi e il 24% delle presenze proviene dall’estero, contro valori nazionali più che doppi (51% e 60%). Eppure, nel confronto con il 2019, si osservano segnali incoraggianti, con un aumento del 36% degli arrivi e del 23% delle presenze straniere.

“Nelle aree interne e montane l’agriturismo è molto più che turismo: è presidio sociale e presidio ambientale”, sottolinea Roberto Battaglia, presidente CIA L’Aquila-Teramo. “In territori come i nostri, spesso marginalizzati dai grandi flussi turistici, le aziende agrituristiche rappresentano una delle poche possibilità concrete di sviluppo locale. Non parliamo solo di ospitalità, ma di agricoltura viva, tutela del paesaggio, filiera corta, educazione ambientale”.

“Il turismo rurale è una grande risorsa per l’Abruzzo”, dichiara Domenico Bomba, presidente di CIA Chieti-Pescara “Gli agriturismi offrono esperienze autentiche e sostenibili, ma serve più attenzione da parte delle istituzioni: investimenti mirati, formazione e sostegno all’innovazione possono fare la differenza per rilanciare davvero il comparto”.

In Abruzzo le strutture restano mediamente più piccole (13 posti letto contro i 14 italiani; 35 posti a sedere contro 41) e meno diversificate nei servizi: meno del 20% propone degustazioni enogastronomiche, a fronte di una media nazionale del 25%.

“Dobbiamo puntare con decisione sull’innovazione dell’offerta”, afferma Domenica Trovarelli, presidente Turismo Verde Abruzzo. “Occorre rafforzare la multifunzionalità, allungare la durata media dei soggiorni, attrarre più turismo straniero. Gli agriturismi non sono solo strutture ricettive: sono veri e propri presìdi di territorio, strumenti fondamentali per contrastare lo spopolamento delle aree interne, valorizzare le produzioni tipiche e mantenere viva la cultura contadina. Investire su di loro”, conclude, “significa investire sul futuro dell’Abruzzo”.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 07 giu 2025

CIA Chieti-Pescara: “Trattori vecchi, costi alti e incentivi complicati: così si frena l’innovazione”

Trattori con oltre 20 anni, incentivi poco accessibili e costi in crescita: ecco cosa frena oggi
l’innovazione nelle campagne di Chieti e Pescara. È quanto emerge dal sondaggio “Acquistare
un trattore oggi: scelte, ostacoli e prospettive” realizzato da CIA Agricoltori Italiani Chieti-
Pescara, che ha raccolto opinioni, esperienze e aspettative di numerose aziende agricole locali.
“Il nostro territorio ha grande voglia di rinnovarsi”, commenta Domenico Bomba, Presidente di
CIA Chieti-Pescara, “Gli imprenditori agricoli non si tirano indietro, ma chiedono condizioni più
favorevoli per affrontare investimenti importanti come l’acquisto di un trattore”.
Secondo l’indagine, la maggior parte delle aziende agricole locali utilizza mezzi datati, spesso
impiegati ogni giorno e tutto l’anno. L’acquisto di un nuovo trattore avviene solo quando quello
in uso è ormai inutilizzabile. La sicurezza, purtroppo, non è ancora un fattore prioritario.
Eppure, l’apertura verso l’innovazione c’è: molti agricoltori sarebbero interessati a modelli
“smart”, più tecnologici e sostenibili, ma a condizione che siano accessibili grazie a incentivi
chiari e concreti.

Un dato significativo riguarda la scarsa diffusione delle agevolazioni: la maggior parte degli
agricoltori non ha mai usufruito di incentivi, e oltre il 70% afferma di non avere informazioni
sufficienti su come accedervi.

“Le imprese agricole sono interessate agli strumenti di sostegno, ma spesso si trovano di
fronte a procedure complesse o requisiti troppo rigidi”, spiega Bomba, “Semplificando
l’accesso, avremmo una risposta immediata e positiva”.

Molti agricoltori ricorrono a finanziamenti a rate o leasing agevolati, ma il costo resta un
ostacolo enorme: per un modello base, oggi servono anche 55.000 euro. Per questo cresce
l’interesse verso l’usato, nonostante oltre il 70% delle macchine di seconda mano superi i 15
anni di età.
Il calo della meccanizzazione è un fenomeno nazionale: nel 2024, il mercato dei trattori in Italia
ha toccato il minimo storico dal 1952, con 15.448 immatricolazioni e una flessione del 12,3%
rispetto al 2023. In controtendenza, il mercato dell’usato è cresciuto dell’8%, ma senza
contribuire realmente al rinnovamento del parco mezzi.

Tuttavia, circa il 70% di queste macchine ha più di 15 anni, segnalando un parco mezzi obsoleto
e meno efficiente, che rischia di frenare la competitività e la sostenibilità del settore agricolo.
Il territorio di Chieti-Pescara non è esente da queste dinamiche: alcune imprese agricole hanno
cessato l’attività nel 2024, ma quelle che restano sono sempre più attente alle scelte
economiche e all’efficienza delle macchine.

“Questo sondaggio ci dice una cosa chiara”, conclude Bomba, “gli agricoltori non sono
fermi. Hanno le idee chiare, vogliono innovare, ma serve un contesto più favorevole. Il
rinnovamento della meccanizzazione può rappresentare un’opportunità concreta, se
supportato con strumenti chiari e alla portata delle imprese.”

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 03 giu 2025

Il Servizio Civile Agricolo è realtà. C’è il Decreto, Cia in alto nella graduatoria

Pubblicato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Ora manca solo la comunicazione delle tempistiche per candidature e selezione dei volontari

Il mondo agricolo ha il suo il Servizio Civile Universale ad hoc. Finalmente è stato pubblicato il Decreto (n. 569/2025) con le graduatorie di valutazione dei progetti dedicati, che sanciscono ufficialmente il varo di questa nuova opportunità, annunciata da tempo ma solo ora pronta a concretizzarsi. Cia-Agricoltori Italiani, insieme al suo patronato Inac, ente accreditato al Servizio Civile, è in alto nella graduatoria di selezione con due progetti, che potranno coinvolgere 57 ragazzi in tutt’Italia, di un’età compresa tra i 18 e i 28 anni.

Adesso manca solo la comunicazione delle tempistiche per le candidature dei volontari e, poi, si potrà procedere con le selezioni per requisiti.

Chiaramente, si attende con ansia l’ultimo centimetro dell’iter previsto, per consentire a tanti giovani di avvicinarsi e scoprire un settore pieno di potenzialità, sempre alla ricerca di nuove competenze, anche all’interno del mondo dei servizi e dell’assistenza verso le aziende agricole. I progetti avranno la durata di un anno e i volontari percepiranno un compenso forfettario di 519,47 euro al mese.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 29 mag 2025

Pesche e nettarine 2025: l’Abruzzo si distingue per qualità e volumi in crescita

La campagna 2025 delle pesche e nettarine si apre con segnali particolarmente positivi dall’Abruzzo, dove si registra un aumento della produzione rispetto allo scorso anno e si registra una maggiore capacità di selezionare il prodotto già in campo, prima dell’immissione sul mercato. Questo consente una gestione più efficiente dell’offerta e garantisce standard qualitativi elevati, in grado di soddisfare sia il mercato interno che quello internazionale.

Le principali aree vocate alla frutticoltura, come la valle del Trigno, stanno confermando l’ottima performance dell’annata: circa il 50% del prodotto viene esportato, con un forte interesse da parte di mercati come Svizzera, Austria e Germania. L’altra metà della produzione viene distribuita con successo sul mercato italiano, segno della solidità della filiera abruzzese e della qualità riconosciuta del prodotto regionale.

“Il comparto ortofrutticolo rappresenta un pilastro per l’agricoltura abruzzese, non solo in termini economici ma anche per l’occupazione e la valorizzazione del territorio”, dichiara Domenico Bomba, presidente CIA Chieti-Pescara, “Quest’anno possiamo contare su una produzione abbondante e di qualità, che dimostra la capacità dei nostri produttori di affrontare le sfide climatiche e di mercato, mantenendo alto il livello dell’offerta. Serve ora un sostegno deciso per rafforzare l’export e la competitività delle nostre imprese.”

A livello nazionale, la stagione 2025 si preannuncia in linea con quella dello scorso anno, con una lieve flessione dei volumi nel Centro-Nord compensata dalla ripresa produttiva nel Sud. La produttività è attesa buona lungo tutto il calendario di raccolta, e finora non sono state segnalate criticità significative.

Grazie all’andamento climatico favorevole, l’offerta di quest’anno presenta un calibro mediamente superiore, un elemento che valorizza ulteriormente la qualità complessiva del prodotto. Le epoche di raccolta si mantengono regolari: in linea con il 2024 al Sud e con un lieve ritardo al Nord, a seconda delle zone. L’Abruzzo si conferma così protagonista di una stagione che, nel complesso, mostra segnali incoraggianti per tutto il comparto nazionale delle drupacee. L’ortofrutta resta uno dei settori chiave del Made in Italy agricolo, su cui continuare a investire in termini di innovazione, aggregazione e promozione internazionale.

Visualizza Allegato

2 In Evidenza - 23 mag 2025

L’Abruzzo al quarto posto per agricoltura sostenibile e ridotte emissioni di gas serra

L’Abruzzo si distingue a livello nazionale per le sue eccellenti performance in ambito di agricoltura sostenibile e gestione delle emissioni. A confermarlo sono i dati diffusi dalla piattaforma Ciro (Climate Indicators for Italian Regions), realizzata da Italy for Climate in collaborazione con ISPRA, che analizza in modo sistematico le performance climatiche delle regioni italiane.

Nel comparto agricolo, la nostra regione mostra risultati di assoluta eccellenza: con un utilizzo medio di fertilizzanti pari a soli 47 kg/ettaro, l’Abruzzo consuma meno della metà rispetto alla media nazionale, che supera i 100 kg/ha. Questo dato si affianca a un’elevata capacità di assorbimento naturale della CO₂, grazie al patrimonio forestale regionale, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni climalteranti.

Inoltre, è in crescita anche la quota di agricoltura biologica, aumentata di 2,5 punti percentuali in un solo anno, e la percentuale di energia da fonti rinnovabili, che copre il 23% dei consumi energetici regionali, superando la media nazionale del 19%.

“Questi risultati testimoniano l’impegno concreto degli agricoltori abruzzesi verso un modello produttivo più attento all’ambiente e alla qualità delle produzioni. Come CIA, siamo orgogliosi di rappresentare un territorio che sa guardare al futuro dell’agricoltura con responsabilità e innovazione”, dichiara il Presidente provinciale Domenico Bomba.


Il report evidenzia tuttavia anche aree critiche su cui intervenire: in particolare, la rete idrica regionale continua a registrare elevate perdite, rimanendo tra le peggiori in Italia. Nonostante ciò, il basso consumo di suolo (pari al 5% della superficie regionale) e la ridotta esposizione agli eventi estremi rappresentano ulteriori punti di forza dell’Abruzzo in ambito ambientale.

Visualizza Allegato

1 In Evidenza - 21 mag 2025

Gaza: Cia, intollerabile affamare un popolo. Ora fermare Netanyahu

Subito dopo il 7 ottobre 2023, il mondo intero si è stretto al popolo israeliano, vittima di un vile attacco da parte della formazione terroristica Hamas. Era prevedibile e anche comprensibile una forte reazione di Israele per liberare gli ostaggi catturati e per difendere i propri cittadini da futuri attacchi. Ma, dopo quasi due anni, ci troviamo nella condizione in cui diventa impossibile distinguere tra la sacrosanta necessità di difesa di Israele e le palesi violazioni del diritto internazionale e dei basilari diritti umani perpetrati dal governo di Benjamin Netanyahu sulla popolazione civile di Gaza. È inaccettabile affamare un popolo, questo scempio va fermato subito. Così Cia-Agricoltori Italiani, in merito al conflitto in atto.

Sia come cittadini che come organizzazione di agricoltori, profondamente impegnati nella tutela del diritto al cibo, non possiamo rimanere in silenzio di fronte alla fame deliberata che oggi colpisce la popolazione civile della Striscia di Gaza -sottolinea Cia-. Milioni di persone, in gran parte bambini, donne e anziani, stanno affrontando una crisi alimentare senza precedenti. Il blocco quasi totale degli approvvigionamenti, il bombardamento delle infrastrutture agricole e la distruzione sistematica di campi, serre, mercati e impianti idrici hanno reso impossibile qualsiasi forma di autosufficienza o di accesso regolare al cibo.

           
Secondo le principali agenzie umanitarie, oggi a Gaza si sta sfiorando il livello più estremo dell’insicurezza alimentare acuta, con il rischio concreto di carestia. Questa non è una conseguenza inevitabile della guerra, ma il risultato diretto di scelte politiche e militari scellerate da parte di Netanyahu, che stanno trasformando il cibo -un diritto fondamentale e inalienabile- in un’arma di pressione e punizione collettiva.

           
Come Cia, condanniamo fermamente ogni guerra e, in particolare, l’uso della fame come strumento di guerra. Il diritto al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti.

Visualizza Allegato
News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 01 apr 2021

DL Sostegni: gli interventi per il mondo agricolo e per i cittadini

Di seguito, in sintesi, si segnalano alcune delle misure e degli interventi più importanti

 


Nuovo contributo a fondo perduto per professionisti e imprese 


Connettore diritto 2

La norma prevede un nuovo contributo a fondo perduto per tutti i soggetti che abbiano subito un calo almeno del 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 rispetto a quello 2019. Rientrano nella misura di agevolazione gli imprenditori agricoli, indipendentemente dal sistema di tassazione adottato: sono interessati dunque anche gli agricoltori che determinato il reddito su base catastale e, ovviamente, anche le imprese agricole multifunzionali. 

 


Proroga del periodo di sospensione delle attività dell’Agente della riscossione e annullamento   dei carichi


Connettore diritto 3

 

L’articolo 4 interviene sull’attività di riscossione prevedendo la proroga della sospensione legata alla notifica di cartelle di pagamento. La sospensione dei termini di versamento, in scadenza nel periodo dall'8 marzo 2020 al 30 aprile 2021 termini di prescrizione.

 


Nuove disposizioni in materia di trattamenti di integrazione salariale 


Connettore diritto 19

 

I datori di lavoro privati che sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da COVID-19 possono presentare, per i lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del presente decreto, domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale (CIGO) per una durata massima di tredici settimane nel periodo compreso tra il 1° aprile e il 30 giugno 2021. 

 

Sempre i datori di lavoro privati che sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da COVID-19 possono presentare, per i lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del presente decreto, domanda per i trattamenti di assegno ordinario e di cassa integrazione salariale in deroga per una durata massima di ventotto settimane nel periodo tra il   1° aprile e il 31 dicembre 2021. 

 

Il trattamento di cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA) richiesto per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da COVID-19, è concesso, in deroga ai limiti di fruizione riferiti al singolo lavoratore e al numero di giornate lavorative da svolgere presso la stessa azienda, per una durata massima di centoventi giorni, nel periodo ricompreso tra il 1° aprile e il 31 dicembre 2021

 

E’ precluso inoltre fino al 30 giugno 2021 l'avvio delle procedure di licenziamento sia individuale che collettivo e restano altresì sospese le procedure pendenti avviate successivamente al 23 febbraio 2020. 

Dal 1° luglio al 31 ottobre 2021 ai datori di lavoro che faranno ricorso al FIS CIGD e CISOA resta precluso l'avvio delle procedure di licenziamento e restano altresì sospese le procedure pendenti avviate successivamente al 23 febbraio 2020. 

 

 

Rifinanziamento del Fondo per il Reddito di Cittadinanza


Connettore diritto 3

Fa parte delle misure anti povertà e deroga al concetto della decadenza del beneficio in caso di variazioni reddituali. L’assegnazione di 1 miliardo per il reddito di cittadinanza, con la novità della sospensione dell’assegno per chi trova il lavoro per sei mesi, se il valore del reddito familiare non supera i 10mila euro (alla fine del lavoro non si devono riavviare le pratiche). Introduce per il solo anno 2121 la sospensione e non la decadenza in chiave di incentivazione all’attivazione dei disoccupati.

 

 

Ulteriori disposizioni in materia di Reddito di Emergenza


Connettore diritto 3

Con complessivi 1,5 miliardi si finanziano ancora tre mensilità del reddito d’emergenza (marzo, aprile e maggio). Vengono attenuati i requisiti di accesso per le famiglie che vivono in affitto: il limite di reddito familiare aumenta di un dodicesimo del valore annuo di locazione, come dichiarato ai fini Isee. Il sussidio viene esteso ai lavoratori che hanno terminato tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 l’indennità Naspi e Discoll.

 

Esonero contributivo a favore delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura


Connettore diritto 3

 

E’ previsto  l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL, per la quota a carico dei datori di lavoro per la mensilità relativa di GENNAIO 2021, Stesso esonero sarà riconosciuto anche a tutti i lavoratori autonomi iscritti alla gestione previdenziali INPS (CD CM IAP) per 1/12 del totale da versare per l’anno 2021.

 

 

Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica 


Connettore diritto 3

 

Si introduce un Fondo nello stato di previsione del MEF da destinare “al sostegno delle categorie economiche particolarmente colpite dall'emergenza da COVID-19, ivi incluse le imprese esercenti attività commerciale o di ristorazione operanti nei centri storici e le imprese operanti nel settore dei matrimoni e degli eventi privati”. 

 

Incremento del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura  



Connettore diritto 3

Si provvede a rifinanziare il Fondo introdotto dalla legge di bilancio 2021 e finalizzato al sostegno del settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura. Alla luce di tale incremento, le risorse finanziarie dello strumento ammonteranno a 300 milioni di euro per il 2021. 

 

 

Proroga del periodo di sospensione delle attività dell’Agente della riscossione e annullamento   dei carichi


Connettore diritto 1

 

Tra le disposizioni previste a favore dei soggetti con debiti tributari e contributivi vi è l’annullamento  automatico dei debiti di importo residuo, alla data del 23 marzo 2021, fino a 5.000 euro, comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. 

 

L’agevolazione spetta alle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro e ai soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta in corso alla  data del 31 dicembre 2019, un reddito imponibile ai fini delle imposte sui redditi fino a 30.000 euro.


Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 01 apr 2021

Donne in Campo-Cia scrive a Patuanelli: imprenditrici cruciali per agricoltura del futuro

I temi dell’imprenditoria femminile, così come la visione del futuro che le donne dell’agricoltura veicolano nel loro prezioso lavoro quotidiano, sono cruciali per affrontare le prossime sfide, a partire da quella della transizione verde. Così la presidente nazionale di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi, in una lettera inviata al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli per presentare il lavoro dell’Associazione.

            In Italia sono oltre 200.000 le imprenditrici agricole, molte under 35, e il 40% della forza lavoro del comparto è “rosa”. Un piccolo esercito con un ruolo prezioso per il settore e per il Paese -spiega Terenzi- perché legato strettamente a una visione multifunzionale e sostenibile dell’agricoltura, che coniuga la produzione di cibo con welfare, comunità, tutela di suolo e paesaggio, salvaguardia di risorse e biodiversità, innovazione.

            Negli ultimi anni, Donne in Campo si è molto adoperata per divulgare e far crescere l’interesse dei cittadini verso temi che riguardano il comparto, con eventi di interesse e spessore -ricorda la presidente- che hanno contribuito a gettare le basi per costruire la nuova agricoltura: la questione della biodiversità, sollevata già nel 2012 in un grande convegno a Firenze; il tema del paesaggio, affrontato nell’ambito della Festa dell’Agricoltura di Cia a Teramo nel 2013; la salute del suolo, approfondita in una iniziativa all’Orto Botanico di Roma nel 2016; la funzione dell’agricoltura nell’assorbimento di CO2 per la lotta ai cambiamenti climatici nel Congresso del 2018.

            Ora la grave crisi che stiamo attraversando -conclude Terenzi- impone una nuova idea di futuro e le donne possono essere un fattore trainante per tutto il settore, così come ribadito nella recente iniziativa con l’Istituto Cervi per il 70esimo anniversario della Riforma Agraria dal titolo “Dalla riforma agraria all’agricoltura del futuro con le donne al centro”. Protagoniste di una nuova ricostruzione, che settant’anni dopo deve fronteggiare gli effetti del Covid e guardare alle sfide del Green Deal.   

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 01 apr 2021

Dl Sostegni: al via domande per i contributi a fondo perduto

Da oggi e fino al prossimo 28 maggiooltre 260 mila aziende della filiera agroalimentare possono fare domanda per i contributi a fondo perduto del Dl Sostegni.

 

PER SAPERNE DI PIU' E VERIFICARE SE HAI I REQUISITI GIUSTI PER POTERLO OTTENERE, VAI SUL PORTALE CIASostieneleimprese (Il link utile: https://sites.google.com/cia.it/ciasostieneleimprese/home-page)

 

Nel dettaglio, sarà di circa 800 milioni la partecipazione del settore agroalimentare ai contributi a fondo perduto dell'articolo 1 del Decreto Sostegni, 300 milioni la decontribuzione per il settore agricolo e l'incremento di 150 milioni del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura. Prorogata la cassa integrazione salariale per operai agricoli per un massimo di 120 giorni fino al 31 dicembre 2021.

Ai titolari di reddito agrario con compensi e ricavi non superiori a 10 milioni di euro verrà riconosciuto un contributo a fondo perduto, a condizione che l'ammontare medio mensile del fatturato del 2020 sia inferiore almeno del 30% all'ammontare medio mensile del fatturato del 2019. Il contributo, che dipende dal fatturato dell'azienda, è determinato in misura pari all'importo ottenuto applicando una  percentuale  alla differenza  tra  l'ammontare  medio mensile del fatturato  e  dei corrispettivi  dell'anno  2020  e  l'ammontare  medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell'anno 2019 e va da un massimo del 60% della perdita subita per chi ha ricavi o compensi non superiori ai 100 mila euro al minimo del 20% per chi ha ricavi o compensi tra i 5 e i 10 milioni di euro.

 

"Un altro piccolo passo per uscire dal dramma sanitario ed economico che ha colpito il nostro Paese -ha commentato il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli-  con la certezza che bisognerà investire non solo sul fronteggiare le necessità più urgenti, ma anche e soprattutto sull'avvio di un vero e proprio piano di rilancio. Il grande lavoro che stiamo portando avanti sul Recovery Fund dovrà puntare a proiettare il settore agroalimentare verso un nuovo paradigma di crescita e sviluppo, partendo da investimenti per innovare i processi di coltivazione e produzione ed affiancarli ai nuovi strumenti digitali e all'intelligenza artificiale. In questo modo -ha concluso Patuanelli- riusciamo a favorire non solo la transizione ecologica, ma ad avviare nuovi metodi di produzione al passo con la competitività globale e con la sostenibilità ambientale ed economica".

 

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 31 mar 2021

Dl Sostegni: Cia lancia canale online per richieste contributi agricoltori

Ufficialmente attivo il canale web CIASostieneleimprese (https://sites.google.com/cia.it/ciasostieneleimprese/home-page), supporterà le aziende della filiera agricola e agroalimentare nella richiesta dei contributi a fondo perduto previsti dal Dl Sostegni. Ad annunciarlo è Cia-Agricoltori Italiani in occasione del webinar informativo sulle misure per agricoltori, cittadini e imprese, contenute nel Decreto 41/21 varato lo scorso 22 marzo dal Governo Draghi.

Il canale online, messo a punto dall’Ufficio Fiscale di Cia permetterà, con pochi e semplici passi, di verificare prima di tutto se si possiedono i requisiti per fare domanda. Basterà compilare il questionario per ricevere conferma o meno e avere modo di essere supportati nella compilazione, direttamente dai tecnici Cia nella sede più vicina alla propria azienda. Il servizio sarà chiaramente attivo fino allo scadere del termine nazionale stabilito per inoltrare le richieste e fissato per venerdì 28 maggio. 

Nello specifico, la norma prevede un nuovo contributo a fondo perduto per tutti i soggetti che abbiano subìto un calo almeno del 30% dell’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 rispetto a quello 2019. Rientrano nella misura di agevolazione gli imprenditori agricoli, indipendentemente dal sistema di tassazione adottato: sono interessati, dunque, anche gli agricoltori che determinato il reddito su base catastale e, ovviamente, anche le imprese agricole multifunzionali. 

Questa, come tutte le misure del Dl Sostegni per il mondo agricolo e rivolte anche ai cittadini, sono state oggetto del primo webinar nazionale cui seguiranno quelli sul territorio, promossi dal settore Servizi di Cia con l’intervento degli Uffici Fiscale, Legislativo e Credito di Cia insieme con CAF-Cia e INAC-Cia. 

Tecnici ed esperti Cia sono a disposizione nelle sedi regionali e zonali distribuite capillarmente in tutta Italia per dare risposte e supporto, quindi, anche sulle nuove disposizioni in materia di trattamenti di integrazione salariale; rifinanziamento del fondo per il Reddito di Cittadinanza; disposizioni in materia di Reddito di Emergenza; esonero contributivo a favore delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura; fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite dall’emergenza epidemiologica; incremento del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. E ancora, sulla proroga del periodo di sospensione delle attività dell’Agente della riscossione e annullamento dei carichi.



In allegato una scheda di sintesi, a cura dell’Ufficio Fiscale Cia, dedicata alle misure contenute nel Dl Sostegni

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 31 mar 2021

Pasqua: Cia, agriturismi puntano sull’e-commerce per salvare il business

Con il divieto di gite fuori porta, vanno in fumo le abituali 350mila presenze delle vacanze pasquali nei 23mila agriturismi italiani. Un’offerta complessiva di servizi legati all'ospitalità e alla ristorazione che conta quasi mezzo milione di posti a tavola e 300mila posti letto. Il tradizionale appuntamento che apre la stagione del turismo verde anche quest'anno è bloccato dall’emergenze Covid-19, nonostante la garanzia di sicurezza data dagli agriturismi situati sempre in zone con grandi spazi aperti. Secondo Cia-Agricoltori Italiani, un argine alla crisi del comparto (oltre 1 miliardo perso dall’inizio della pandemia) sta arrivando dall’e-commerce dei prodotti, perché l'attività principale degli agriturismi resta sempre quella agricola. Fra i più venduti online nell’imminenza del lungo week end festivo, si segnalano formaggi, salumi, olio, conserve e legumi, oltre a tutte le tipologie di farine per realizzare in casa le ricette per il pranzo di Pasqua. I titolari delle aziende stanno, dunque, approfittando dell’esplosione del Food and grocery sul web per potenziare le loro vendite online. Solo nel 2020 si è registrato un +55% sull’anno precedente, con un business complessivo di 2,5 miliardi.

Le aziende agrituristiche da sempre puntano sulla multifunzionalità per reagire con dinamicità alle crisi di mercato, diversificando le fonti di reddito anche grazie alla tecnologia. Se durante la pandemia molte hanno reagito con la consegna a domicilio, l’e-commerce è in grado di offrire opportunità maggiori, facendo viaggiare l’agroalimentare ben oltre il Km0.  Nell'attività di supporto del Made in Italy in un momento di crisi per il Paese, Cia ha voluto agevolare la ripresa puntando proprio sull’innovazione digitale delle aziende. Con questo obiettivo è nata la piattaforma dalcampoallatavola.it, primo e-commerce che vede protagonisti gli agricoltori italiani su tutto il territorio nazionale. Grazie al sostegno filantropico di J.P. Morgan, Cia ha voluto mettere a disposizione delle imprese agricole e agrituristiche uno strumento agile, intuitivo ed efficace, che dia un forte impulso al mercato del food online. Nel 2021 si prevede, infatti, un trend del +62%, mentre una survey sul target 18-65 rivela che il 95% incrementerà lo shopping di cibo su web.  

Cia ha ritenuto, dunque, strategico investire in una piattaforma a livello nazionale, che permetta a tutte le aziende -soprattutto quelle che non potrebbero gestire un e-commerce in autonomia- di vendere a un prezzo congruo, recuperando così sulla catena del valore. Con l’aggregazione di un ampio numero di produttori, si potranno così offrire panieri molto diversificati ai consumatori, garantendo la sicurezza nei pagamenti e una logistica sostenibile. 

 

Visualizza Allegato





1 In Evidenza - 27 mar 2021

Accordo di collaborazione tra ASeS e Anp-Cia per “welfare di comunità”

Favorire, sostenere e promuovere un sistema di welfare ispirato ai principi di solidarietà, integrazione, inclusione sociale e sviluppo delle comunità locali. Questo l’obiettivo del protocollo di collaborazione sottoscritto a Roma da ASeS-Agricoltori Solidarietà e Sviluppo, la Ong di Cia-Agricoltori Italiani, e Anp, l’Associazione nazionale di riferimento dei pensionati di Cia.

            Al centro dell’accordo l’agricoltura che, da sempre, svolge anche una funzione sociale, soprattutto nelle aree rurali e interne dove, attorno alle aziende agricole, ancora oggi si crea comunità e si garantisce il presidio del territorio. Ma anche nelle aree periurbane, spesso periferiche e degradate delle metropoli, l’attività agricola e, in particolare, l’agricoltura sociale può favorire la creazione e lo sviluppo di comunità locali attive, sensibili e inclusive.

Un aspetto, quello dell’inclusione sociale delle categorie in condizioni di svantaggio o di vulnerabilità, che ASeS ora intende promuovere e rafforzare, in sinergia con Anp-Cia, presentando progetti, come ad esempio sul tema dell’invecchiamento attivo, che possano concretamente contribuire ad accrescere le potenzialità inespresse delle persone, facilitando la partecipazione all’esercizio della cittadinanza attiva da parte degli anziani.

“L’emergenza causata dalla pandemia ha fatto emergere disuguaglianze e nuove povertà e abbiamo sentito ancora più urgente la richiesta di aiuto da parte di persone fragili di tutte le età -ha dichiarato la presidente nazionale di ASeS, Cinzia Pagni-. Ora, però, c’è il rischio dell’insorgere di ulteriori ineguaglianze tra territori, tra città e provincia, tra Nord e Sud. Bisogna agire subito per sostenere chi è in difficoltà e lavorare per migliorare la qualità della vita, anche con l’attivazione di best practices e nuovi progetti costruiti sulle diverse generazioni”. Una sorta di “fase due” dell’impegno già messo in campo dall’Associazione durante il 2020, in particolare con la campagna di donazioni alimentari per aiutare le famiglie in difficoltà, realizzata con la collaborazione di Cia, Caritas e Comunità di Sant’Egidio.

“La lotta all’esclusione e ai rischi di isolamento e povertà relazionale aiuta anche nella prevenzione delle malattie neurovegetative degli anziani, come dimostrano recenti studi -ha aggiunto il presidente di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo-. La nostra Associazione, attraverso la collaborazione con ASeS, può mettere in campo nuove energie per l’attuazione di progetti a favore degli anziani, essenziali ancora di più con la pandemia. Per guardare al futuro, servono nuova fiducia e senso di responsabilità della comunità in cui si vive, valorizzando le risorse economiche, di tempo, di cura, di competenze e mettendole al servizio degli altri”.

Visualizza Allegato