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In Evidenza - 19 gen 2022
Con l’allarme peste suina che si sta diffondendo in Italia dopo i casi in Liguria e Piemonte, forte l’esigenza di tracciare e tenere sotto controllo la situazione e mettere al riparo dai rischi gli allevamenti di suini . Ed è per andare in soccorso degli allevatori e scongiurare un'epidemia tra i cinghiali, che l’Ente Produttori Selvaggina ha lanciato un’applicazione "Wildlife Management Group" , già scaricata oltre 500 volte, da utilizzare proprio per la segnalazione dei casi sospetti.
La notifica , con la geolocalizzazione del ritrovamento, viene trasmessa in automatico agli organismi sanitari deputati a controllo e prevenzione.
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Inoltre , da parte dell'agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sono state rilanciate e e promosse le tre fasi fondamentali per evitare la diffusione della peste suina , ovvero: rilevazione, prevenzione e segnalazione . In particolare, parlando di prevenzione, si guarda oltre il rinvenimento e lo smaltimento dei capi morti nelle "zone focolaio”, in favore di iniziative come, ad esempio, le White Zones, zone bianche di "abbattimento preventivo" radicale , come adottate in Estonia, Lettonia, Francia e Repubblica Ceca.
Rilevazione e segnalazione dei casi, così come gestione sanitaria e faunistica devono procedere ben allineate , incentivando un’azione sinergica, propria di una società organizzata dove agricoltori, cacciatori, turisti, escursionisti, trifolai, cercatori di funghi, frequentatori di boschi e istituzioni sono tutti potenziali fonti di informazioni e dati per contenere il diffondersi del virus .