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In Evidenza - 13 gen 2020
Workshop tematico “La filiera della selvaggina come opportunità di valorizzazione delle risorse naturali del territorio abruzzese”.
L’incontro, avvenuto il 20 dicembre del 2019, era finalizzato al lancio del progetto “Risorse Naturali d’Abruzzo” finanziato dal PSR 2014-2020 a valere sulla misura 16.4, che mira a ridimensionare il “problema cinghiali” costruendo una filiera forte finalizzata al consumo di carne di selvaggina.
Di seguito si allega la relazione del Presidente della Cia Abruzzo, Mauro Di Zio, presentato nell'introduzione del workshop.
Vedi allegato in PDF di seguito riportato....
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In Evidenza - 07 gen 2020
Nuovo ed innovativo servizio di Cia - Agricoltori Italiani alle aziende vitivinicole interessate al mercato giapponese, ideato e svolto in collaborazione con la Japan Italy Economic Federation (JIEF) partner Cia per il Giappone. Si tratta di un servizio “Pilota” che permette di svolgere in video-collegamento con la città di Tokyo o di Fukuoka gli incontri BtoB con un gruppo selezionato d’importatori-distributori giapponesi.
Tra le aziende che invieranno la manifestazione d’interesse ne verranno selezionate 6 (in base alla preferenza e alle richieste degli operatori giapponesi). Le aziende che resteranno fuori dalla lista verranno inserite con priorità nel calendario del prossimo incontro da programmare.
Gli operatori giapponesi verranno selezionati precedentemente dalla JIEF in base al grado di compatibilità con le aziende produttrici; la compatibilità sarà verificata attraverso un matching preventivo.
Il video-incontro avrà una durata di 20 minuti ad azienda e quest’ultima potrà svolgere il BToB direttamente dalla propria sede attraverso una videoconferenza guidata e assistita dall’ufficio internazionale Cia.
Alcune settimane prima del video-incontro le aziende italiane prepareranno le informazioni necessarie e invieranno i campioni dei prodotti richiesti dagli importatori giapponesi. Al momento dell’incontro gli importatori avranno già avuto modo di valutare il prodotto ed il listino prezzi, e di conseguenza il BToB avrà carattere di approfondimento o di chiusura di accordi.
Questo nuovo format ha come obiettivo quello di dare concrete opportunità di business alle imprese italiane senza i rilevanti investimenti di tempo e di spesa necessari ad una missione estera.
DETTAGLI ORGANIZZATIVI
• L’iniziativa si svolgerà il giorno 5 MARZO 2020, in orario da definire (mattina per questione di fuso orario), e riguarderà aziende produttrici di vino (si accetta qualsiasi tipologia e produzione geografica).
• Le aziende devono inviare la manifestazione d’interesse (che segue sotto) entro il 13 GENNAIO 2020 e riceveranno riscontro sulla partecipazione e sui dettagli connessi (incluse le specifiche sui campioni da spedire) entro il 24 Gennaio.
• Le aziende scelte dovranno inserire entro il 15 febbraio il materiale informativo sulla piattaforma SMAPPON (vedi informazioni allegate per conoscere e ottenere l’APP SMAPPON) e inviare una piccola campionatura dei prodotti richiesti entro il 29 febbraio.
COSTI A CARICO DELL’AZIENDA
- Come copertura dei costi organizzativi in Giappone (organizzazione, assistenza nello scambio dei materiali e interpretariato) è richiesto un contributo di 100€ ad azienda.
- Costi dell’APP Smappon: Abbonamento annuale 36€, servizio traduzione inglese e giapponese UNA TANTUM 49,90€ (facoltativo) e gestione dell’account da un operatore in Giappone UNA TANTUM 49,90€ (facoltativo).
- Costi di spedizione in Giappone della campionatura.
I dettagli organizzativi sugli incontri, i nomi degli importatori selezionati, e tutti i dettagli connessi alla gestione del follow up verranno comunicati alle aziende scelte non appena terminato il matching con gli operatori giapponesi, al fine di massimizzare le opportunità di esiti positivi.
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In Evidenza - 07 gen 2020
Pubblicato dalla Regione Abruzzo il bando “Pacchetto giovani” con la misura 611 e 411 finalizzato all'attivazione, in modalità combinata, del premio previsto per l’avvio di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori, con il sostegno agli investimenti finanziabili per il miglioramento della redditività nelle aziende agricole.
Il sostegno è rivolto a giovani agricoltori che intendono avviare una impresa agricola e che si insediano per la prima volta nella stessa in qualità di capo azienda in forma singola o associata.
La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 28 febbraio 2020.
Per maggiori dettagli consultare l'allegato in Pdf.
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In Evidenza - 23 dic 2019
“La Filiera della Selvaggina come Opportunità di Valorizzazione delle Risorse Naturali del Territorio Abruzzese” al centro del convegno che si è svolto a Pescara, nella sede di Aurum, nell’ambito del progetto “Risorse Naturali d’Abruzzo”. L’obiettivo è il ridimensionamento del “problema cinghiali” contribuendo alla riduzione del numero dei capi, salvaguardando il territorio dai danni provocati da questi selvatici e costruendo una filiera forte, competitiva e qualificata capace di incrementare il consumo di carne di selvaggina trasformata in maniera sicura e di qualità così da far crescere il reddito delle imprese agricole che partecipano al progetto e di quelle economie delle aree interne. Il progetto è governato da una ATI con capofila la Cooperativa ASCA ed aggrega ben 22 partner fra investitori diretti ed indiretti ed è finanziato dal PSR Abruzzo 2014-2020 a valere sulla misura 16.4 ‘Filiere Corte e Mercati Locali’.
Regione pioniera in termini di destinazione della fauna abbattuta è stata l’ Emilia-Romagna che nel 2007 ha consentito l’utilizzo della selvaggina per autoconsumo.
“Grazie a queste iniziative”, spiega Maria Luisa Zanni della Regione Emilia-Romagna, “è possibile reperire prodotto fresco dell’Appennino nelle macellerie anche del centro città e degustare piatti cucinati da chef qualificati realizzati con carni di prima qualità, frollata e sezionata correttamente al fine di valorizzarne al meglio il sapore”.
“Sebbene i prodotti di selvaggina ricoprono un ruolo importantissimo nella green economy, il valore
di essi è stato a lungo sottostimato”, dice Roberto Viganò dello studio associato AlpVet, “Questo ci deve far ragionare su quanto finora in Italia ci siamo lasciati sfuggire non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista di immagine dell’attività venatoria, la quale, ancora oggi, non viene riconosciuta come qualcosa in grado di produrre degli alimenti, ma più che altro come un’attività ricreativa e con una forte e radicata caratterizzazione sociale, essendo prevalentemente praticata più per convivialità”.
“Il progetto si pone l’obiettivo ambizioso di trasformare un problema in risorsa e opportunità”, afferma il coordinatore del progetto Fabio De Marinis, “Con la vendita di carne di selvaggina attraverso una filiera, controllata e certificata, si potrà far emergere un consumo sempre regolare e sicuro per il consumatore, ma anche integrare il reddito delle aziende agricole aderenti”.
Le intere province di Pescara e di Chieti e oltre la metà della provincia dell’Aquila saranno i principali fornitori della selvaggina, in particolare del cinghiale. “Si ipotizza”, continua De Marinis, “che, a regime, la Filiera possa intercettare almeno un 55% di tutti i cinghiali abbattuti annualmente in Abruzzo, pari a circa 6000 capi. Questi potrebbero risultare divisi in 4000 capi derivanti dalla caccia collettiva (52% dei capi abbattuti in braccata/girata) e 2000 capi provenienti dalla caccia di selezione e controllo (64% dei capi totali abbattuti in queste forme)”.
“Una soluzione per le buone pratiche di conservazione del prodotto consiste nel favorire la realizzazione di una rete locale di Centri di Sosta (CdS) con celle frigorifere di adeguate capacità, indifferentemente che un cacciatore voglia commercializzare il suo capo tramite un CdLS, oppure cederlo direttamente al consumatore finale o riservarselo per l’autoconsumo nel proprio ambito domestico”, sostiene Mauro Ferri, esperto del S.I.E.F. (Società Italiana Ecopatologia della Fauna).
“Sono fiducioso sul contributo che questo progetto possa dare in termini di salvaguardia e valorizzazione del territorio riducendo gli effetti che la fauna selvatica sta creando”, dice Mauro Di Zio, Presidente Cia Abruzzo, “La nostra confederazione, a livello nazionale, è già promotrice di una radicale riforma della legge 157 del 1992 che regola l’attività di caccia e che, innanzitutto, si pone l’obiettivo di sostituire il concetto di protezione con quello di gestione, e prevede varie iniziative volte a tutelare l’attività agricola”.
Vedi gli Abstract dei relatori del workshop che sono allegati al documento PDF di seguito riportato.
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In Evidenza - 23 dic 2019
Con l’arrivo delle feste, la tradizione torna protagonista a tavola. Messe in disparte le mode esotiche in cucina, vincono anche quest’anno pranzi e cene casalinghi con prodotti legati al territorio, per una spesa complessiva di 4,8 miliardi di euro tra Natale e Capodanno. Sono le stime di Cia-Agricoltori Italiani, secondo cui oltre due italiani su tre trascorreranno le festività tra le mura domestiche con parenti e amici, preferendo piatti locali nel 75% dei casi.
Anche se le tredicesime restano impegnate soprattutto su scadenze fiscali e risparmi, non si rinuncia alle classiche tavolate natalizie, per le quali si spenderanno fino a 2,8 miliardi, in media 140 euro a famiglia -rileva Cia-. Quasi 2 miliardi, invece, il budget alimentare previsto per allestire il cenone di Capodanno e il pranzo del primo gennaio nelle case. Mentre il 25% degli italiani sceglierà ristoranti, trattorie o agriturismi per attendere l’arrivo del 2020.
Rispetto ai menù, vincono le ricette tradizionali e regionali: ragù, bollito, tortellini in brodo, verdure pastellate, abbacchio, cotechino e lenticchie, pandoro e panettone. E per il cenone della Vigilia, che vedrà al centro il pesce (che registra proprio in questi giorni il consumo più elevato dell’anno, con una spesa prevista di circa 500 milioni) -continua Cia- le famiglie compreranno alici, baccalà, orate, spigole, trote e capitone invece del costoso caviale d’importazione.
Anche in queste feste, poi, spumante e prosecco trionferanno sullo champagne, con il 90% dei brindisi tricolori e oltre 70 milioni di tappi pronti a saltare da qui all’anno nuovo.
Menù locali e legati al territorio vinceranno anche negli agriturismi, dove le tradizioni della cucina contadina vengono valorizzate dagli Agrichef Cia. Secondo la nostra associazione agrituristica Turismo Verde, queste lunghe festività premieranno la vacanza in campagna (+6%), soprattutto sul fronte della ristorazione. Merito anche dei prezzi competitivi, con la possibilità di pacchetti e offerte “last minute”.
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In Evidenza - 20 dic 2019
PSR ABRUZZO 2014–2020
Avviso pubblico
Misura M02 - Sottomisura 2.1 “Sostegno allo scopo di aiutare gli aventi diritto ad avvalersi di servizi di consulenza”
Determinazioni n. DPD022/22 del 06/06/2019, n. DPD022/31 del 02/10/2019 e n. DPD022/48 del 04/12/2019
AVVISO PUBBLICO PER LA RICHIESTA FORMALE DA PARTE
DELLE AZIENDE AGRICOLE DI FORNITURA DEL SERVIZIO DI CONSULENZA
Il presente Avviso Pubblico regola l’attuazione della Misura M02 "Servizi di consulenza, di sostituzione e di assistenza alla gestione delle aziende agricole" - Sottomisura 2.1 - "Sostegno allo scopo di aiutare gli aventi diritto ad avvalersi dei servizi di consulenza" del Programma di Sviluppo Rurale 2014 - 2020 della Regione Abruzzo, rivolto alle imprese agricole, definendo i criteri e le procedure per la presentazione delle domande di aiuto e di pagamento da parte dei potenziali beneficiari.
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Eventi - 18 dic 2019
La Coop. A.S.C.A, capofila della costituita A.T.I., attuatrice del progetto “Risorse Naturali d’Abruzzo”, finanziato dal PSR Abruzzo 2014-2020 a valere sulla misura 16.4 ‘Filiere Corte e Mercati Locali’ organizza nella giornata di venerdì 20 Dicembre 2019, a partire dalle ore 15,00, presso la sede di Aurum a Pescara, un workshop tematico dal titolo “La Filiera della Selvaggina come Opportunità di Valorizzazione delle Risorse Naturali del Territorio Abruzzese”.
L’incontro rappresenta, di fatto, il lancio ufficiale del progetto e delle attività che si svilupperanno sull’intero territorio della Regione Abruzzo. I cosiddetti Progetti PIF o di microfiliera hanno lo scopo di agevolare lo sviluppo e la valorizzazione dei mercati locali, di prossimità e soprattutto di garantire corretta informazione sia verso le aziende aderenti che verso i consumatori quali destinatari finali. Oltre questi obiettivi, è importante mettere a punto anche strategie organizzativo/gestionali in grado di favorire i processi di filiera corta, di crescita economica e la conseguente valorizzazione della qualità dei prodotti e dei processi. Il progetto denominato “Risorse Naturali d’Abruzzo” è governato da una ATI con capofila la Cooperativa ASCA ed aggrega ben 22 partner fra investitori diretti ed indiretti che svilupperanno azioni ed attività riguardanti la filiera “Selvaggina/cinghiali”. Prevede una durata di 14 mesi ed ha in sè anche la possibilità che quattro aziende svilupperanno investimenti sulle misure del PSR Abruzzo per far sì che vi sia uno sviluppo e la creazione di una filiera sempre più efficace ed efficiente.
Il progetto si pone diversi obiettivi e risultati attesi, uno dei principali è quello di provare a ridimensionare il “problema cinghiali” riducendo il numero dei capi, salvaguardando il territorio dai danni provocati da questi selvatici e costruendo una filiera forte, competitiva e qualificata capace di incrementare il consumo di carne di selvaggina trasformata in maniera sicura e di qualità così da far crescere il reddito delle imprese agricole che partecipano al progetto e di quelle economie delle aree interne.
Per discutere di queste ed altre tematiche si è provveduto a coinvolgere attori importanti ed esperti qualificati provenienti da diverse regioni ed istituzioni pubbliche e private in grado di “aprire prospettive interessanti” al progetto nel suo complesso. Saranno presenti l’Assessore Regionale alle politiche agricole nonché vice Presidente della Giunta Regionale Emanuele Imprudente, il Sindaco di Pescara Carlo Masci, Maria Luisa Zanni in rappresentanza ufficiale della Regione Emilia Romagna, Mauro Ferri esperto Senior per Regione Emilia Romagna, Giuseppe Cavaliere responsabile PIF mis.16.4 Regione Abruzzo, Giuseppe Giannini esperto Senior, Roberto Viganò esperto Senior, Giuseppe Maiorano titolare cattedra Unimol, Giuseppe Bucciarelli Servizio Sanità veterinaria, Paolo Dalla Villa dell’Istituto Zooprofilattico G. Caporale, Eliodoro D’Orazio in rappresentanza del Presidio Slow Food. I lavori saranno moderati dal Massimo Di Cintio. Importante e strategica anche la presenza di Fabio De Marinis coordinatore di Progetto insieme a Mauro Di Zio Presidente CIA Abruzzo e di Nunzio Marcelli in rappresentanza della capofila Coop ASCA.
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In Evidenza - 18 dic 2019
Cia-Agricoltori Italiani lancia la piattaforma online dedicata al progetto nazionale “Il Paese che Vogliamo”. La presentazione ufficiale in occasione dell’Assemblea annuale che si è tenuta a Roma.
Il sito web, raggiungibile al link ilpaesechevogliamo.cia.it, è stato pensato, in primo luogo, per promuovere il dibattito pubblico sui 5 asset al centro dell’iniziativa (infrastrutture, governo del territorio, filiere a vocazione territoriale, fauna selvatica, enti locali e politiche Ue) e quindi come contesto virtuale per raccogliere proposte di rilancio delle aree interne.
La piattaforma risponde all’obiettivo di informare e aggiornare in merito all’iniziativa, ma soprattutto apre il progetto a una maggiore partecipazione, prevedendo al suo interno la sezione ad hoc “Lascia la tua proposta” per dare spazio a idee e suggerimenti. Chiamati a contribuire non solo istituzioni, enti, mondo accademico e associazioni, ma anche stakeholder, giornalisti e cittadini.
Stile e approccio, che traggono ispirazione dal sito web degli Agricoltori Italiani, sono stati scelti per una navigazione intuitiva e snella, una fruizione dei contenuti facile e immediata. Tanti gli approfondimenti sulle questioni sollevate con “Il Paese che Vogliamo”. Grande attenzione a documenti, analisi, report e focus, frutto del roadshow dedicato, che Cia sta portando avanti da Nord a Sud Italia.
“Chiudiamo il 2019 carichi di quattro mesi di intensa attività focalizzata sull’importante viaggio nel territorio de “Il Paese che Vogliamo” -ha detto il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino.- Il roadshow, fondamentale per dialogare con governatori, sindaci, presidenti di enti e associazioni, accademici e cittadini -ha raccontato Scanavino- finora ha toccato 4 tappe, coinvolgendo 12 regioni (a Nord Liguria e Piemonte; a Sud Campania, Puglia e Basilicata; nel Centro Italia Toscana, Emilia-Romagna e Umbria; nelle zone terremotate Marche, Lazio, Abruzzo, Umbria e Molise) radunando nei tavoli tematici oltre 200 ospiti istituzionali. La piattaforma arriva, ora, a rafforzare gli intenti del progetto Cia per realizzare, attraverso anche i prossimi appuntamenti in giro per l’Italia, il più dettagliato, organico e puntuale dossier sulle aree interne, da presentare presto al governo”.
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In Evidenza - 12 dic 2019
Claudia Merlino è il nuovo direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani. Nominata dalla Giunta, riunita a Roma, arriva all’incarico dopo aver ricoperto prima il ruolo di responsabile Lavoro e Relazioni sindacali e poi di capo del settore Organizzazione.
Claudia Merlino subentra a Rossana Zambelli, in carica dal 2010, che lascia la guida amministrativa di Cia per la raggiunta maturità previdenziale.
“A nome di tutta la Cia, esprimiamo a Rossana Zambelli i più vivi ringraziamenti per il lavoro e l’impegno svolto per la nostra organizzazione e per l’agricoltura del nostro Paese -ha dichiarato il presidente Cia, Dino Scanavino, in rappresentanza della Giunta nazionale-. Nei suoi tanti anni di attività, Zambelli ha contribuito in maniera fattiva alla crescita dell’organizzazione dedicata alla tutela degli imprenditori agricoli”. Allo stesso tempo, ha continuato Scanavino, “facciamo i nostri migliori auguri a Claudia Merlino per questo nuovo importante incarico, sicuri che saprà garantire a Cia passione e professionalità”.
Claudia Merlino è la seconda donna a ricoprire il ruolo di direttore generale di Cia-Agricoltori Italiani.
Congratulazioni a nome di tutta la CIA d'Abruzzo.
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In Evidenza - 05 dic 2019
Fondazione AIRC e gli olivicoltori di Cia-Agricoltori Italiani e Italia Olivicola insieme per il progetto ‘Un extra per la ricerca’, iniziativa pensata per sostenere il lavoro dei 5mila ricercatori AIRC e valorizzare il prodotto principe della dieta mediterranea, l’olio extravergine d’oliva.
Una collaborazione articolata in diversi appuntamenti per informare il pubblico sull’importanza di adottare comportamenti e abitudini salutari per ridurre il rischio di cancro. Da tempo, siamo consapevoli che il fumo è il rischio evitabile che più incide sulla salute. Oggi, sappiamo che anche il cibo che consumiamo può influire ed essere un prezioso alleato per la prevenzione, se insieme riduciamo altri fattori di rischio come la sedentarietà e l’obesità. Alcuni tipi di tumore – in particolare quelli che interessano esofago, stomaco e intestino – sono fra i più sensibili agli effetti di una dieta sbilanciata.
Un numero crescente di studi scientifici sta dimostrando la stretta correlazione tra un’alimentazione varia ed equilibrata e la prevenzione del cancro. L’American Institute for Cancer Research ha calcolato che abitudini alimentari poco salubri sono responsabili di circa tre tumori su dieci. Inoltre, è sempre più chiaro che una dieta salutare va adottata fin dalla più tenera età, anche se non è mai troppo tardi per migliorare le proprie abitudini a tavola.
I risultati di un recente studio italiano, sostenuto da Fondazione AIRC, hanno dimostrato in esperimenti di laboratorio che il consumo quotidiano di olio extravergine di oliva aiuta a prevenire e combattere i tumori intestinali. La scoperta, pubblicata sulla rivista Gastroenterology, è del gruppo di ricerca di Antonio Moschetta all’Università degli Studi di Bari: “L’olio extravergine di oliva tipico del nostro territorio è ricco di acido oleico, una sostanza in grado di regolare la proliferazione cellulare. In studi preclinici abbiamo potuto simulare geni alterati e stati di infiammazione intestinale, dimostrando che la somministrazione di una dieta arricchita di acido oleico è in grado di garantire notevoli benefici per la salute”.
L’olio extravergine d’oliva è il protagonista del progetto “Un extra per la ricerca” che prenderà il via nel fine settimana del 7 e 8 dicembre in 40 cooperative e frantoi in molte regioni. Per ogni bottiglia o lattina di olio novello distribuita in questi due giorni, i frantoi partecipanti destineranno 2 euro ai progetti di Fondazione AIRC. Inoltre, per fare un regalo buono e sano per il prossimo Natale, su shop.airc.it sono già disponibili confezioni regalo di bottiglie da 500 ml di olio extravergine 100% italiano estratto a freddo
In Abruzzo vi segnaliamo i seguenti frantoi:
Capo - Soc. Coop.Va Agricola Via Modena, 484 - 65019 Pianella (Pe)
Frantoio O. Giocondo Di La Barba Maria S. Rocco Vecchio 9 San Vito Chietino (Ch)
Frantoio Di Amoroso Via Gesi, 5 - S. Maria Imbaro (Ch)
Altobelli Alfonso Fattoria Bardella C.Da Bardella 73 - Ortona (Ch)
Oleificio Priori Via Montesecco 3 - Torino Di Sangro (Ch)
Per informazioni consultate il sito airc.it
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In Evidenza - 05 dic 2019
L'Appennino da rivivere dopo il terremoto nel Centro Italia del 2016, protagonista, oggi, a Fabriano, nella quarta tappa del roadshow di Cia-Agricoltori Italiani, dedicato al progetto il "Paese che Vogliamo".
Secondo format già rodato, il viaggio di Cia, nelle aree interne, arriva a fare il punto tra comuni del cratere con l’appuntamento interregionale delle Cia di Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise.
Affidata, dunque, ai tavoli tematici e all’incontro conclusivo per la presentazione del documento di sintesi, la riflessione sui cinque asset strategici, secondo Cia, allo sviluppo dell’Italia e fondamentali per la tenuta e la rinascita delle zone colpite dal sisma.
Infrastrutture fisiche e digitali, governo del territorio, filiere produttive, fauna selvatica, enti locali e politiche europee, gli ambiti da cui ripartire, soprattutto nelle zone terremotate, la cui rinascita, a tre anni dalla prima scossa, è ancora frenata da una ricostruzione lenta e complicata.
Sulle vite di 600 mila persone residenti nelle quattro regioni coinvolte, pesano oltre a dolore e amarezza, anche tante macerie (ne restano da smaltire 797 mila tonnellate su 2 milioni, ben 463 mila solo nelle Marche). Pesa sulla quotidianità di 50 mila sfollati, una ricostruzione ferma al 4% nei comuni praticamente distrutti, con oltre il 50% dei danni. Rallentano sciaguratamente, la corsa contro lo spopolamento, in territori già vulnerabili, i ritardi e le inefficienze di una burocrazia rigida e inadeguata all’emergenza. Per ripristinare condizioni sufficienti, ci vorranno 20/25 anni. Nel frattempo, la faccenda conta tre governi, 86 ordinanze, 2 mila provvedimenti attuativi per 138 comuni.
A Fabriano, Cia-Agricoltori Italiani ha ricordato che va gestita un’area, quella che rientra nel cratere, di 8 mila km quadrati con più di 15 mila km di rete stradale (11 mila km di competenza comunale) a servizio di quasi 2 mila centri urbani (131 comuni per 8 province).
Emblematico il caso delle Marche, la regione più grande con i suoi 348.473 mila abitanti, 30 mila sfollati (su 49.285 totali) e 15.297 aziende agricole, alle prese con il 75% delle criticità per dissesto idrogeologico causato dal sisma. Un territorio, il cui gap infrastrutturale costa 6 miliardi al Pil annuo regionale e che, con Abruzzo, Umbria e Lazio si divide dal 2016, circa 1 miliardo di euro per 1400 interventi di ripristino e messa in sicurezza delle infrastrutture, come previsto dal Ministero delle Infrastrutture e in buona parte appaltati. Tra i fondamentali, restano i tempi di attuazione, senza dimenticare che la penisola, tra l’altro, è a prescindere, uno dei paesi europei più interessati a fenomeni franosi con il Centro Italia ad alto rischio.
“Non esistono comuni di serie A e di serie B. Occorre tenerlo a mente, soprattutto quando si parla di aree interne e post sisma -ha precisato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani. Il roadshow che stiamo realizzando, lo ribadisce ora, anche in vista del passaggio al Senato del Decreto Sisma. A riguardo, bene la proroga al 2020 dello stato di emergenza, ma vanno superati ancora tanti cavilli burocratici. Si lavori sodo alla messa in sicurezza delle strade -ha concluso Scanavino-. Serve una mappatura scrupolosa per l’accesso di nuovi comuni al fondo dedicato di 5 milioni. Risollevare le regioni terremotate, vuol dire rimettere in sesto l’Italia”.
La tappa marchigiana dedicata all'Appennino ha riunito intorno ai tavoli oltre 100 rappresentanti di istituzioni, enti, organizzazioni e società civile. “È la conferma di una forte volontà di coesione -ha detto Mauro Di Zio, presidente di Cia Abruzzo- E' urgente concreta sinergia tra i nostri territori, serve ad accelerare il ricambio generazionale, a trovare benefici fiscali fondamentali per la ripresa dell'economia, a ridurre i gap che li tengono lontani dai grandi centri. Quindi chiediamo piani di sviluppo mirati, legge quadro nazionale sull'Appennino e attenzione vera dell'Europa”, ha aggiunto Di Zio nella tavola rotonda conclusiva, a nome del coordinamento che -oltre a Cia Abruzzo- ha coinvolto le Cia di Umbria, Lazio, Marche e Molise. Rispettivamente rappresentate dai presidenti regionali Matteo Bartolini, Fabrizio Pini, Mirella Gattari e Nicolino Potalivo.
All’evento, che ha ricevuto il patrocinio della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, sono intervenuti Luca Ceriscioli, presidente Regione Marche; Gabriele Santarelli, sindaco di Fabriano; Mauro Falcucci, sindaco di Castelsantangelo sul Nera; Nando Ottavi, presidente Simonelli Group; Michele Maiani, presidente Uncem Marche; Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio Marche.
Con la tappa di Fabriano, arriva online la piattaforma dedicata al progetto Cia “Il Paese che Vogliamo”. Metterà a disposizione documenti e approfondimenti, ma darà soprattutto l’opportunità di contribuire lasciando suggerimenti e proposte. Per accedere clicca qui
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In Evidenza - 05 dic 2019
L'Ismea, nell'ambito delle attività finanziate dal programma Rete Rurale Nazionale 2019/2020, ha indetto un concorso per la settima selezione nazionale "Nuovi Fattori di Successo" finalizzata alla valorizzazione ed alla diffusione delle buone pratiche nello sviluppo rurale realizzate da giovani agricoltori e finanziate dall'Unione Europea.
Il concorso selezionerà 12 aziende che saranno presentate come esempi di "eccellenza" nell'ambito delle iniziative della Rete Rurale Nazionale e saranno premiate durante una cerimonia istituzionale durante un evento di carattere nazionale.
Le prime tre aziende classificate saranno protagoniste di tre documentari.
Le domande di partecipazione dovranno pervenire, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 17,00 del giorno 18 dicembre 2019.