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1 In Evidenza - 24 lug 2025

CIA Abruzzo: “Tagli pesanti e nessuna visione: la Regione penalizza l’agricoltura abruzzese”

“Mentre l’Abruzzo si confronta con un deficit sanitario fuori controllo, il settore agricolo viene nuovamente messo all’angolo, sacrificato come fosse un comparto marginale”. È questa la denuncia di CIA Abruzzo, commentando la recente variazione di bilancio regionale approvata dalla Giunta Marsilio.

Con la delibera del 23 maggio 2025, la Regione ha infatti decurtato oltre 6 milioni di euro ai capitoli destinati ad agricoltura e pesca, colpendo in modo trasversale interventi vitali per la sopravvivenza delle imprese agricole e zootecniche.

Nel dettaglio:

  • I contributi per i danni da fauna selvatica, destinati a risarcire gli agricoltori colpiti da predazioni e devastazioni, subiscono un taglio di oltre il 67%. Una decisione incomprensibile in un territorio già duramente provato da cinghiali, cervi e lupi.

  • Le consulenze tecniche per la zootecnia, indispensabili per la gestione sanitaria e produttiva degli allevamenti, passano da 437.000 a poco più di 167.000 euro, con una riduzione pari al 62%.

  • Il finanziamento al Consorzio di Bonifica del Fucino, infrastruttura strategica per l’approvvigionamento idrico e la difesa del suolo nella Marsica, viene ridotto del 61%.

  • Vengono ridimensionati anche i trasferimenti agli enti locali per gli investimenti in ambito agricolo e agroalimentare, colpendo le aree rurali più fragili della regione.

“Siamo davanti a una scelta politica chiara e sbagliata: quella di colpire il settore primario proprio mentre servirebbero investimenti strutturali e continui”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “È evidente che l’agricoltura, in Abruzzo, interessa solo come scenografia nelle passerelle istituzionali. Poi, nei bilanci, sparisce. Tagliare in questo modo significa indebolire l’economia reale, aggravare la crisi delle aree interne e voltare le spalle a chi ogni giorno lavora per garantire cibo, presidio del territorio e sostenibilità ambientale.”

CIA Abruzzo sottolinea come questi tagli non rappresentino solo un riequilibrio contabile, ma un atto politico che nega dignità al lavoro agricolo e alle sue funzioni sociali e ambientali. A fronte di una crisi climatica crescente, della difficoltà di accesso al credito, dell’assenza di una rete tecnica pubblica e del mancato ricambio generazionale, questa manovra è una condanna.

“Per questo chiediamo il ripristino immediato dei fondi tagliati, a partire da quelli per i danni da fauna selvatica, per la consulenza tecnica e per il sistema irriguo”, continua Sichetti, “Ma non basta: serve un piano pluriennale regionale per lo sviluppo agricolo, con obiettivi chiari, risorse certe e monitoraggio costante.
 

Non possiamo più assistere a decisioni prese sopra le nostre teste, senza confronto, senza ascolto, senza rispetto per chi rappresenta migliaia di aziende agricole abruzzesi. Non accetteremo che l’agricoltura venga trattata come un settore residuale. Senza agricoltura non c’è Abruzzo”, conclude, “E senza rispetto per chi lavora la terra non ci sarà futuro né per l’economia né per i territori.”

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1 In Evidenza - 23 lug 2025

CIA: “Sull’assegnazione del gasolio agricolo servono strumenti adeguati. Va adottata una piattaforma unica regionale"

CIA Abruzzo ribadisce con fermezza la propria posizione rispetto alle gravi criticità che continuano a colpire il sistema regionale per l’assegnazione del gasolio agricolo agevolato.

Nel corso dell’audizione alla 3ª Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale, CIA Abruzzo ha evidenziato come i malfunzionamenti della piattaforma ABACO abbiano generato pesanti disservizi per le imprese agricole, impedendo la tempestiva assegnazione del carburante, bloccando le verifiche sui consumi e costringendo le aziende ad acquistare gasolio a prezzo pieno, con ricadute economiche insostenibili e potenziali rischi sanzionatori.

“Il gasolio agevolato è uno strumento fondamentale per la sopravvivenza e la competitività delle imprese agricole”, dichiara il Presidente CIA regionale, Nicola Sichetti, “ma oggi viene gestito con strumenti informatici inadeguati, che causano ritardi, confusione e danni economici. Non si può parlare di agricoltura moderna se il sistema digitale non è all’altezza delle esigenze del settore.”

CIA Abruzzo ribadisce quindi la necessità di una piattaforma informatica unica regionale dedicata alla gestione dell’intero processo di assegnazione del gasolio agricolo agevolato, in grado di assicurare:

  • tempestività nell’erogazione;

  • tracciabilità e trasparenza delle procedure;

  • riduzione della burocrazia per aziende e amministrazioni.

Una piattaforma unica rappresenterebbe una risposta strutturale alle inefficienze del sistema attuale, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche adottate in altre regioni italiane.

“È il momento di dotare l’agricoltura abruzzese di strumenti realmente funzionanti e all’avanguardia”, conclude Sichetti, “non possiamo permettere che disservizi informatici cronici penalizzino chi ogni giorno lavora per garantire cibo, economia e presidio del territorio.”

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2 In Evidenza - 22 lug 2025

Consorzio di Bonifica Sud, CIA Chieti-Pescara: “Serve un cambio di passo, ma anche una vera alleanza per il territorio”

Un confronto aperto, diretto e molto partecipato si è svolto ieri sera presso la sede CIA di Rocca San Giovanni, con la presenza di numerosi sindaci del comprensorio Sangro (tra cui i rappresentanti di Fossacesia, Altino, Casoli, Mozzagrogna, Sant’Eusanio del Sangro, Lanciano, Paglieta, Perano, Atessa, Santa Maria Imbaro), i consiglieri del Consorzio di Bonifica Sud, la governance consortile e i rappresentanti di CIA Chieti-Pescara e CIA Abruzzo.

L’incontro, promosso da CIA, ha rappresentato un momento di ascolto e confronto su una realtà che desta ancora oggi forti preoccupazioni per il mondo agricolo: il funzionamento del Consorzio di Bonifica Sud e le sue prospettive future.

“Questo incontro non nasce per cercare colpevoli o per giustificare, ma per riaffermare con determinazione il bisogno di interventi concreti e una visione chiara di rilancio”, ha dichiarato il Presidente provinciale Domenico Bomba.

CIA Chieti-Pescara è presente nel Consorzio con propri rappresentanti, espressione diretta del mondo agricolo, e l’unico interesse che guida l’impegno della confederazione è quello di garantire un servizio efficiente ad un costo equo e sostenibile per le imprese agricole e i consorziati.

Le notizie approssimative o poco corrette non aiutano il confronto, anzi rischiano di esasperare i toni. Così come la mancanza di informazioni chiare genera solo confusione e disaffezione. 


“Per questo ribadiamo la necessità di costruire un rapporto più trasparente e continuo tra Consorzio e territorio”, continua Bomba, “Durante l’incontro abbiamo ascoltato dal Direttore del Consorzio un intervento preciso, dettagliato e professionale, con un programma di interventi corredato da cifre, tempi e obiettivi. Un lavoro che apprezziamo e ringraziamo, e che deve ora diventare patrimonio informativo condiviso con tutti i consorziati”, prosegue il Presidente CIA provinciale. 

“Allo stesso modo, abbiamo ascoltato con attenzione e rispetto le parole del Presidente Torricella, che con passione, spirito di sacrificio e senso di responsabilità ha dettato una linea chiara di azione, supportata da determinazione e volontà di fare bene”.

Il Presidente ha ricordato come il 2024 sia stato un anno drammatico per la siccità, mentre il 2025 si sta rivelando particolarmente complesso sul fronte delle manutenzioni, molte delle quali difficili da gestire, in un contesto segnato da una siccità persistente e da aumenti sui ruoli imposti dalla necessità di garantire investimenti indispensabili.

“È stata una scelta impopolare ma necessaria”, ha dichiarato Nicolino Torricella, “senza la quale non avremmo potuto programmare e realizzare alcun intervento, seppur con tempi non brevissimi. Io stesso sono un agricoltore consorziato, sento da vicino ogni problema e ogni disagio, che ricade anche sulla mia azienda. Per questo sto cercando di fare il massimo, con serietà e senso del dovere, per l’interesse della categoria e di tutto il comparto.”

Numerosi anche gli interventi dei sindaci e degli amministratori locali, che hanno ribadito con forza l’importanza di fare squadra. In prima linea, quotidianamente incalzati dai consorziati, chiedono risposte chiare, concrete e condivise per il futuro dell’ente e del territorio.

Il peso del passato continua però a frenare il presente e il futuro. I tanti anni di commissariamento e una gestione storicamente complicata non possono ricadere interamente sulle spalle degli agricoltori. Oggi servono risorse nuove, garanzie istituzionali e un impegno straordinario, perché la coperta è troppo corta rispetto alle esigenze di un territorio vasto e complesso.

Resta aperta l’attesa per la nomina da parte della Regione Abruzzo dei componenti mancanti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio, passaggio fondamentale per dare piena operatività all’ente.

Per questo, CIA Chieti-Pescara propone l’istituzione di un tavolo permanente, che coinvolga Regione, enti locali, associazioni agricole, tecnici e stakeholder del territorio, con l’obiettivo di:

garantire informazione chiara e costante ai consorziati;

definire un programma condiviso di priorità;

promuovere azioni concrete e misurabili per il rilancio dell’ente.


“Serve più dialogo, più collaborazione, più visione”, conclude il Presidente Bomba, “Siamo pronti a fare la nostra parte con fermezza e spirito di servizio, ma è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Il territorio ha bisogno di risposte, non di promesse. E il tempo per agire è adesso.”

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1 In Evidenza - 17 lug 2025

Donazione in memoria di Roberto Furlotti

In memoria di Roberto, CIA Abruzzo ha destinato una donazione alla scuola di Amure, in Etiopia, per coprire il costo di un insegnante nell’anno scolastico 2025/2026.

Un gesto semplice, per offrire opportunità e continuare a coltivare futuro nel ricordo di Roberto Furlotti, nel modo che gli sarebbe stato più caro: sostenendo chi ogni giorno si dedica a formare e ispirare nuove generazioni.

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1 In Evidenza - 17 lug 2025

Addio a Roberto Furlotti

CIA Abruzzo – Confederazione Italiana Agricoltori


Con profonda commozione, CIA Abruzzo ricorda Roberto Furlotti, collega e formatore, che con il suo impegno ha contribuito alla crescita della nostra organizzazione.


Attraverso corsi di formazione, progetti e attività divulgative, ha favorito lo sviluppo professionale di numerosi imprenditori agricoli, promuovendo un’agricoltura moderna, consapevole e orientata al futuro.

La sua passione per l’insegnamento e la sua capacità di ascolto e vicinanza alle persone resteranno per sempre un esempio per tutti noi.


Alla sua famiglia e ai suoi cari esprimiamo il nostro più sentito cordoglio, unendoci al loro dolore con affetto e riconoscenza.


Il Presidente, il Direttore

e tutta la comunità di CIA Abruzzo

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1 In Evidenza - 17 lug 2025

Ue: Cia, vergognoso attacco all’agricoltura. Così Pac disintegrata


Vergognoso e indicibile attacco all’agricoltura. La Pac annacquata con il Fondo unico e un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore, faranno l’Europa a brandelli, quando tra dazi e crisi globali la presidente Ursula von der Leyen aveva l’occasione unica di dare prova di credibilità agli europei, di rafforzare la coesione e l’autorevolezza dell’Unione a difesa dell’unica leva di sviluppo e competitività possibile, la sua sicurezza alimentare. Così, invece, la Pac è stata disintegrata. È questo il commento a caldo del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, fuori da Piazza Berlaymont, davanti la sede della Commissione Ue a Bruxelles, dove la presidente von der Leyen ha appena concluso la presentazione del Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, attesa da ore dagli agricoltori della Confederazione, lì fuori in marcia con il Copa-Cogeca.

Dunque, nonostante i ritardi, nessuna buona notizia sulla proposta di riforma della Pac, a matrice von der Leyen fino alla fine. “Ma certo -aggiunge Fini- arriva la dimostrazione imbarazzante che gli interessi veri di questa Europa sono altri, non i conti degli agricoltori, ma tanto meno la sopravvivenza agroalimentare Ue e la sua autonomia da importazioni forzate e concorrenza sleale”.

“La von der Leyen avrebbe dovuto difendere l’Europa e l’agricoltura, la produzione di cibo sano e accessibile a tutti -chiosa Fini- dalla scellerata corsa agli armamenti. Perché il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri, e a nulla servirà la certezza dei 300 miliardi appena annunciati, meno degli attuali, quando al comparto ne sarebbero serviti da tempo molti di più. Aspettiamo di leggere il dossier e di capire le regole del gioco, ma così è la fine dell’agricoltura. Ci chiediamo come intenda la von der Leyen garantire, adesso, cibo agli europei”.  

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 08 ott 2020

Abruzzo: attivata misura Covid per agricoltori e Pmi

E' stato pubblicato sul sito della Regione Abruzzo con determinazione DPD018/144 del 06/10/2020, il bando Misura 21 – SM 21.1 "Sostegno temporaneo eccezionale a favore di agricoltori e PMI particolarmente colpiti dalla crisi di COVID-19".

Il sostegno è rivolto alle imprese agricole che operano nei settori maggiormente colpiti dalla crisi emergenziale derivante dalla pandemia da Covid-19 in Abruzzo, ed è finalizzato a fornire liquidità alle imprese, tramite l’erogazione di una somma forfettaria “una tantum”. L’individuazione dei settori maggiormente colpiti dalla crisi da Covid-19 in Abruzzo, è avvenuta utilizzando le informazioni e le valutazioni effettuate sulla base dei rapporti dell’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ISMEA. Sulla base di questi elementi, il tipo di intervento 21.1.1 viene reso accessibile alle aziende agricole dei seguenti settori:


·         lattiero-caseario bovino,

·         carne ovi-caprina,

·         confezionamento olio,

·         agrituristico,

·         florovivaistico,

·         vitivinicolo,

·         orticolo.


Per la documentazione utile alla presentazione della domanda, consultare il sito della Regione Abruzzo al seguente link: https://www.regione.abruzzo.it/content/m21-%E2%80%93-sm-211-sostegno-temporaneo-eccezionale-favore-di-agricoltori-e-pmi-particolarmente

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1 In Evidenza - 08 ott 2020

Olio: via alla raccolta. In Abruzzo crolla la produzione del 33% ma la qualità resta eccellente

Crolla la produzione di olio extravergine d’oliva italiano ma la qualità di uno dei prodotti simboli del Made in Italy resta eccellente. In particolare in Abruzzo si registra un calo del 33%, nonostante il territorio particolarmente vocato.


È quanto emerge dall’esclusiva indagine condotta dagli osservatori di mercato di Cia-Agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Aifo-Associazione italiana frantoiani oleari, che fotografa un’Italia dell’olio spaccata in due, con la produzione al Sud in forte calo a differenza della netta ripresa, rispetto allo scorso anno, delle regioni centrali e settentrionali.

 

La campagna che sta iniziando segnerà un netto -36% con una previsione di poco più di 235.000 tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte a fronte delle oltre 366.000 tonnellate della scorsa stagione.

 

A trascinare al ribasso le stime saranno, appunto, le Regioni del Sud, da cui dipende gran parte della produzione italiana: evidente il calo della Puglia (-51%) che risente  in maniera pesante della ciclicità del raccolto, con l’attuale stagione di scarica, a due anni dalla gelata che azzerò la raccolta nelle province di Bari, Bat e Foggia destabilizzando le piante.
Non si arresta il crollo del Salento flagellato dalla Xylella dove si stimano 2000 tonnellate di olio e un calo del 50% rispetto allo scorso anno.


Puglia che, nonostante quest’annata difficile, resta il polmone olivicolo nazionale con le 101mila tonnellate di prodotto stimate, pari al 44% della produzione italiana complessiva.

Al secondo gradino del podio sale, a sorpresa, la Sicilia (-17% rispetto allo scorso anno) che scalza la Calabria (-45%) grazie alle buone temperature di queste settimane.
Segno negativo anche per altre regioni importanti dal punto di vista produttivo come Campania (-12%), Basilicata (-20%), Molise (-20%), Sardegna (-26%).

 

Situazione ribaltata nelle regioni centrali e settentrionali, invece, grazie al clima positivo durante il periodo della fioritura e agli attacchi contenuti della mosca.

Sostanzialmente stabile la produzione nel Lazio (+6%), ottimi rialzi per Toscana (+24%), Umbria (+40%), Marche (+48%), ed Emilia-Romagna (+52%).

 

L’oscar per il miglior incremento produttivo, nonostante le quantità sempre di molto inferiori alle regioni a maggior vocazione olivicola, lo vince la Lombardia (+1727%) che passa da 123 tonnellate di olio extravergine d’oliva prodotte alle 2248 tonnellate stimate per quest’annata.

Grande crescita anche per Liguria (+145%), Trentino-Alto Adige (+265%), Friuli Venezia Giulia (+770%) e Veneto (+995%).

 

“Siamo di fronte ad un’annata a due facce, con i cali nelle regioni meridionali che producono la stragrande maggioranza dell’olio italiano e la ripresa delle regioni centrali e settentrionali che hanno beneficiato di un clima più clemente -ha detto il presidente di Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino-. Ora bisogna premiare la filiera agricola che si impegna nella produzione di un olio di qualità, garantendo prezzi più equi, adeguati e remunerativi”. 

 

“La quantità quest’anno, a causa della ciclicità del raccolto, non sarà elevata mentre fortunatamente conserveremo inalterata la qualità eccellente del nostro prodotto -ha spiegato il presidente di Italia Olivicola Fabrizio Pini-. Quest’annata dimostra, una volta di più, come non sia più rimandabile un Piano Olivicolo Nazionale che consenta di impiantare nuovi uliveti e recuperare quelli abbandonati. Occorre inoltre un lavoro istituzionale condiviso per cercare di garantire, su tutto il territorio nazionale, il giusto valore al lavoro dei nostri agricoltori”.

 

“La qualità del nostro olio sarà eccellente ma dovremo mantenere alta l’attenzione sugli attacchi della mosca con controlli capillari sui territori -ha aggiunto il presidente di Aifo, Piero Gonnelli-. Siamo ancora lontanissimi dal soddisfare in toto il fabbisogno dei consumatori italiani e dovremo lavorare su questo nei prossimi mesi in sinergia con tutti i protagonisti della filiera”.


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1 In Evidenza - 07 ott 2020

Bando a favore del settore apicoltura 2020/2021, aperti i termini per la presentazione delle domande

Nel regolamento UE 1308/2013 OCM viene previsto anche per il periodo dal 2020 al 2022 tre bandi annuali a favore del settore dell’Apicoltura. 

I beneficiari sono gli imprenditori apistici che hanno iscritto i propri alveari (almeno 10) presso la ASL nel registro all’anagrafe zootecnica nazionale (BDA) ed aventi sede legale presso la Regione Abruzzo; enti pubblici, associazioni, cooperative e consorzi per la tutela del settore. La spesa ammissibile per gli imprenditori apistici varia in base agli alveari registrati in BDA come di seguito:

Alveari presenti in BDA

da

Alveari presenti in BDA

a

Spesa ammissibile 

(IVA esclusa)

10

51

1.500,00 €

52

150

3.000,00 €

151

300

5.000,00 €

301

500

7.000,00 €


Maggiore di 500

10.000,00 €



Il bando prevede diverse misure per gli imprenditori apistici:

-        SOTTOAZIONE A6- attrezzature per la conduzione dell’apiario, per la lavorazione, il confezionamento e la conservazione dei prodotti agricoli: il contributo ammissibile è il 50% della spesa ammissibile. 

- SOTTOAZIONE B3 – LOTTA ALLA VARROASI: interventi che incentivano l’acquisto di arnie con fondo a a rete che consentono una più efficiente controllo contro la Varroa (parassita delle api). Il contributo è pari al 60 % della spesa ammissibile ( IVA esclusa), per l’acquisto di arnie antivarroa (solo per gli apicoltori stanziali) la cui spesa massima è fissata a 100€ cadauna (IVA esclusa).  Inoltre la stessa misura finanzia l’acquisto di attrezzature per la lotta contro gli aggressori e e le malattie dell’alverare ( Apicoltori stanziali e nomadi) il contributo anche qui è pari al 60%. 

- SOTTOAZIONE C2.1- acquisto arnie per l’esercizio del nomadismo:    interventi che incentivano l’acquisto Il contributo è pari al 60 % della spesa ammissibile ( IVA esclusa), per l’acquisto di arnie antivarroa  la cui spesa massima è fissata a 100€ cadauna (IVA esclusa) .  Per le aziende che praticano la transumanza obbligatoriamente devono comunicare al seguente indirizzo di PEC  entro 10 giorni lavorativi precedenti allo spostamento delle arnie con il luogo (indirizzo, località,comune,provincia) per eventuali controlli: dpd019@pec.regione.abruzzo.it .

 - SOTTOAZIONE C2.2 – ACQUISTO MACCHINE E ATTREZZATURE PER L’ESERCIZIO DEL NOMADISMO: E’ prevista la concessione di contributi in conto capitale del 50% della spesa ammissibile ( IVA esclusa) per l’acquisto di macchine operatrici attrezzature necessari alla movimentazione, il monitoraggio degli alveari e la loro gestione telematica ad esclusione di automezzi targati ed elaboratori elettronici ( palmari, tablet ecc ). Per le aziende che praticano la transumanza obbligatoriamente devono comunicare al seguente indirizzo di PEC  entro 10 giorni lavorativi precedenti allo spostamento delle arnie con il luogo (indirizzo, località,comune,provincia) per eventuali controlli: dpd019@pec.regione.abruzzo.it .


I limiti di spesa per questa sottoazione sono diversi rispetto alle altre:

Alveari presenti in BDA

da

Alveari presenti in BDA

a

Spesa ammissibile 

(IVA esclusa)

10

51

5.000,00 €

52

150

10.000,00 €

151

300

15.000,00 €

301

500

20.000,00 €


Maggiore di 500

25.000,00 €

 

  • SOTTOAZIONE E1- ACQUISTO SCIAMI ED API REGINE: prevede l’acquisto di sciami e api regine della razza Apis mellifera ligustica , prodotte in Italia. Il contributo ammissibile è del 60% (IVA esclusa) fissata in 90€ per l’acquisto di sciami con regina ed 16€ per l’acquisto di sole api regine. Gli sciami e api regine sono ammesse se corredate da certificazione di idoneità saniatria (rilasciata dalla ASL) e da certificazione rilasciata dal CREA di Bologna attestante l’appartenenza delle api alle sottospecie autoctone Apis mellifera ligusta. L’acquisto massimo non può superare il numero di alveari denunciati. Al collaudo sarà allegato il certificato ASL e il certificato del CREA.

La scadenza del bando è fissata a lunedì 30 novembre.

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1 In Evidenza - 07 ott 2020

Agriturismo: Cia, persi 600 mln in 2020. Ripartire da patrimonio aree interne

Sostenibile e lento, costruito sul valore dell’esperienza all’aria aperta e sull’economia delle relazioni umane, in connessione con l’identità paesaggistica, culturale ed enogastronomica di ogni luogo, a partire dalle aree rurali d’Italia, che la pandemia ha reso alternativa di vita più sana e sicura. Sono questi gli asset e la visione di turismo sui cui puntare per salvare dall’emergenza Covid un settore che vale il 16% del Pil nazionale. A dirlo è Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani che ha fatto il punto sul comparto e le azioni da cui ripartire, nell’annuale Assemblea nazionale a Roma.

Per Turismo Verde-Cia, dunque, il futuro del settore in Italia, si conferma la chiave di volta per la ripresa socioeconomica del Paese. Ne sono leve strategiche gli agriturismi diffusi su tutto il territorio nazionale, ovvero 24 mila strutture per 100 mila addetti, e le aree interne che occupano il 60% della superficie nazionale. Entrambi punti di forza importanti e duramente colpiti dalla pandemia. Nell’arco del 2020, infatti, stando all’analisi di Cia, la crisi da Covid toglierà agli agriturismi più di 600 milioni di fatturato (su un oltre un miliardo annuo di media) e oltre 295 milioni di presenze. Perdite per lo più concentrate nel lockdown e fino a giugno, quando i flussi turistici nelle strutture ricettive italiane, tra presenze e arrivi, hanno ceduto l’89% rispetto al 2019, raggiungendo ad aprile un -96% di presenze e di fatto l’azzeramento degli arrivi (-99%). Poco ha potuto l’avvio dell’estate con giugno che ha fatto registrare un -78% di arrivi e -80% di presenze. Luglio e agosto hanno riportato gli italiani in vacanza, ma senza incidere sul trend complessivo. Nel trimestre estivo la domanda estera è crollata del 65,9%, mentre l’aumento di quella interna è stato di solo 1,1%. In questo scenario non tutte le regioni hanno mostrato pari resistenza. Più forti Toscana, Veneto e Puglia. Mare e montagna hanno tenuto più delle città d’arte, nel primo caso con perdite del 30%, mentre nel secondo quasi del 90%. Fragili per natura, perché ancora prive di servizi e infrastrutture fisiche e digitali adeguate, le aree interne hanno mostrato, di contro, importanti potenzialità con un +5,2% di presenze interne nelle località rurali e di collina, e un +2,7% in quelle montane.

Numeri in calo, ma anche nuove tendenze, indicano secondo Turismo Verde-Cia, la strada da percorrere puntando sul patrimonio rappresentato dalle aree interne d’Italia che meglio conciliano il rispetto delle regole anti-Covid con la ricerca dell’esperienza turistica autentica, promotrice di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, tra riscoperta di paesaggi e piccoli borghi, tradizioni e piatti tipici. Nessuna ripresa sarà poi possibile, senza una reale svolta nell’economia delle relazioni su cui Turismo Verde rilancia, guardando al progetto Cia “Il Paese che Vogliamo” che del dialogo sul territorio tra istituzioni, enti e associazioni ha fatto il motore del cambiamento e della rinascita delle aree rurali.

“Dal Bonus Vacanze alla sospensione di Imu e Tari, abbiamo raggiunto in questi mesi importanti risultati a tutela degli agriturismi di tutta Italia -ha commentato il presidente di Turismo Verde-Cia, Giulio Sparascio-. Ora occorre non allentare il filo con le regioni, molte delle quali ancora non rendono accessibili i contributi a fondo perduto previsti dal Dl Rilancio. Inoltre -ha aggiunto- è necessario rifinanziare la cambiale agraria strumento di accesso al credito agile e libero da lacciuoli burocratici, che  ha già dimostrato di essere una boccata d’ossigeno per agricoltori e operatori agrituristici”.

“C’è poi la grande opportunità del Recovery Fund -ha dichiarato Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani- Lavoriamo insieme con il Governo e sul territorio affinché dia il giusto spazio e progetti mirati alla promozione delle aree interne coinvolgendo gli agriturismi”.

L’appuntamento ha visto l’intervento di Cosimo Durante, consigliere della ministra delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Teresa Bellanova, impossibilitata a partecipare per il coincidente Cdm.

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2 Eventi - 07 ott 2020

Inaugurazione del monumento dedicato alle lotte contadine di Bosco Motticce, sostegno della Cia-Agricoltori Italiani

Sabato 10 ottobre alle ore 17, in occasione del 70esimo anniversario dell'occupazione di Bosco Mottice, si terrà l'inaugurazione del monumento "Humus" ideato e progettato dallo scultore Claudio Gaspari, dedicato ai contadini sansalvesi per le lotte sociali del 1950, voluto dal Comitato "Il bosco e la bandiera", con il patrocinio del Comune di San Salvo.
La Confederazione Italiana Agricoltori sostiene con grande orgoglio l'iniziativa 
che suggella in modo indelebile una giusta rivendicazione di popolo per il pane ed il lavoro nel tristissimo immediato ultimo dopoguerra. 
Alla cerimonia, che avverrà all'incrocio di via Trignina con via Montenero, nel luogo dove 1500 contadini si ritrovarono per andare ad occupare i terreni di Bosco Motticce, s
arà presente il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, il Sottosegretario di Stato, Gianluca Castaldi, il presidente della Regione, Marco Marsilio, il presidente della Provincia, Mario Pupillo, il presidente della Eurortofrutticola del Trigno, Nicolino Torricella ed i rappresentati sindacali.


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1 In Evidenza - 01 ott 2020

Cinghiali in autostrada: Cia, situazione fuori controllo. Avanti su nostra riforma legge

La sciagura stradale avvenuta stanotte nel tratto della novarese della A26, causata ancora una volta dall'impatto tra cinghiali e un'autovettura, è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi drammatici che vede protagonisti gli animali selvatici. E’, dunque, urgente intervenire su una questione ormai fuori controllo. Lo afferma Cia-Agricoltori Italiani, rilanciando la sua proposta di modifica alla legge 157/92 che regola la materia, su cui è mobilitata anche attraverso il progetto “Il Paese che Vogliamo”.

Una riforma radicale, già presentata a Camera e Senato, nata dopo il sostanziale flop delle misure tampone adottate negli ultimi anni -spiega Cia-. Il proliferare dei cinghiali, passati da una popolazione di 900 mila capi in Italia nel 2010 ai quasi 2 milioni di oggi (+111%), crea danni milionari all’agricoltura (circa 50-60 milioni di euro l’anno), e non solo. Aumenta il rischio di malattie (in aumento in Europa i casi di Peste Suina Africana), provoca incidenti stradali sempre più frequenti –circa 10mila ogni anno- e minaccia la sicurezza dei cittadini anche nelle aree urbane.

Per questo è necessario riscrivere e aggiornare la legislazione sulla fauna selvatica, ormai obsoleta e totalmente carente sia sul piano economico che su quello ambientale. Per invertire la rotta, la proposta normativa lanciata da Cia: sostituire il concetto di “protezione” con quello di “corretta gestione”, non delegare all’attività venatoria le azioni di controllo della fauna selvatica, ma prevedere la possibilità di istituire personale ausiliario; rafforzare l’autotutela degli agricoltori e garantire il risarcimento integrale dei danni subiti.

 

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