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1 In Evidenza - 24 lug 2025

CIA Abruzzo: “Tagli pesanti e nessuna visione: la Regione penalizza l’agricoltura abruzzese”

“Mentre l’Abruzzo si confronta con un deficit sanitario fuori controllo, il settore agricolo viene nuovamente messo all’angolo, sacrificato come fosse un comparto marginale”. È questa la denuncia di CIA Abruzzo, commentando la recente variazione di bilancio regionale approvata dalla Giunta Marsilio.

Con la delibera del 23 maggio 2025, la Regione ha infatti decurtato oltre 6 milioni di euro ai capitoli destinati ad agricoltura e pesca, colpendo in modo trasversale interventi vitali per la sopravvivenza delle imprese agricole e zootecniche.

Nel dettaglio:

  • I contributi per i danni da fauna selvatica, destinati a risarcire gli agricoltori colpiti da predazioni e devastazioni, subiscono un taglio di oltre il 67%. Una decisione incomprensibile in un territorio già duramente provato da cinghiali, cervi e lupi.

  • Le consulenze tecniche per la zootecnia, indispensabili per la gestione sanitaria e produttiva degli allevamenti, passano da 437.000 a poco più di 167.000 euro, con una riduzione pari al 62%.

  • Il finanziamento al Consorzio di Bonifica del Fucino, infrastruttura strategica per l’approvvigionamento idrico e la difesa del suolo nella Marsica, viene ridotto del 61%.

  • Vengono ridimensionati anche i trasferimenti agli enti locali per gli investimenti in ambito agricolo e agroalimentare, colpendo le aree rurali più fragili della regione.

“Siamo davanti a una scelta politica chiara e sbagliata: quella di colpire il settore primario proprio mentre servirebbero investimenti strutturali e continui”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “È evidente che l’agricoltura, in Abruzzo, interessa solo come scenografia nelle passerelle istituzionali. Poi, nei bilanci, sparisce. Tagliare in questo modo significa indebolire l’economia reale, aggravare la crisi delle aree interne e voltare le spalle a chi ogni giorno lavora per garantire cibo, presidio del territorio e sostenibilità ambientale.”

CIA Abruzzo sottolinea come questi tagli non rappresentino solo un riequilibrio contabile, ma un atto politico che nega dignità al lavoro agricolo e alle sue funzioni sociali e ambientali. A fronte di una crisi climatica crescente, della difficoltà di accesso al credito, dell’assenza di una rete tecnica pubblica e del mancato ricambio generazionale, questa manovra è una condanna.

“Per questo chiediamo il ripristino immediato dei fondi tagliati, a partire da quelli per i danni da fauna selvatica, per la consulenza tecnica e per il sistema irriguo”, continua Sichetti, “Ma non basta: serve un piano pluriennale regionale per lo sviluppo agricolo, con obiettivi chiari, risorse certe e monitoraggio costante.
 

Non possiamo più assistere a decisioni prese sopra le nostre teste, senza confronto, senza ascolto, senza rispetto per chi rappresenta migliaia di aziende agricole abruzzesi. Non accetteremo che l’agricoltura venga trattata come un settore residuale. Senza agricoltura non c’è Abruzzo”, conclude, “E senza rispetto per chi lavora la terra non ci sarà futuro né per l’economia né per i territori.”

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1 In Evidenza - 23 lug 2025

CIA: “Sull’assegnazione del gasolio agricolo servono strumenti adeguati. Va adottata una piattaforma unica regionale"

CIA Abruzzo ribadisce con fermezza la propria posizione rispetto alle gravi criticità che continuano a colpire il sistema regionale per l’assegnazione del gasolio agricolo agevolato.

Nel corso dell’audizione alla 3ª Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale, CIA Abruzzo ha evidenziato come i malfunzionamenti della piattaforma ABACO abbiano generato pesanti disservizi per le imprese agricole, impedendo la tempestiva assegnazione del carburante, bloccando le verifiche sui consumi e costringendo le aziende ad acquistare gasolio a prezzo pieno, con ricadute economiche insostenibili e potenziali rischi sanzionatori.

“Il gasolio agevolato è uno strumento fondamentale per la sopravvivenza e la competitività delle imprese agricole”, dichiara il Presidente CIA regionale, Nicola Sichetti, “ma oggi viene gestito con strumenti informatici inadeguati, che causano ritardi, confusione e danni economici. Non si può parlare di agricoltura moderna se il sistema digitale non è all’altezza delle esigenze del settore.”

CIA Abruzzo ribadisce quindi la necessità di una piattaforma informatica unica regionale dedicata alla gestione dell’intero processo di assegnazione del gasolio agricolo agevolato, in grado di assicurare:

  • tempestività nell’erogazione;

  • tracciabilità e trasparenza delle procedure;

  • riduzione della burocrazia per aziende e amministrazioni.

Una piattaforma unica rappresenterebbe una risposta strutturale alle inefficienze del sistema attuale, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche adottate in altre regioni italiane.

“È il momento di dotare l’agricoltura abruzzese di strumenti realmente funzionanti e all’avanguardia”, conclude Sichetti, “non possiamo permettere che disservizi informatici cronici penalizzino chi ogni giorno lavora per garantire cibo, economia e presidio del territorio.”

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2 In Evidenza - 22 lug 2025

Consorzio di Bonifica Sud, CIA Chieti-Pescara: “Serve un cambio di passo, ma anche una vera alleanza per il territorio”

Un confronto aperto, diretto e molto partecipato si è svolto ieri sera presso la sede CIA di Rocca San Giovanni, con la presenza di numerosi sindaci del comprensorio Sangro (tra cui i rappresentanti di Fossacesia, Altino, Casoli, Mozzagrogna, Sant’Eusanio del Sangro, Lanciano, Paglieta, Perano, Atessa, Santa Maria Imbaro), i consiglieri del Consorzio di Bonifica Sud, la governance consortile e i rappresentanti di CIA Chieti-Pescara e CIA Abruzzo.

L’incontro, promosso da CIA, ha rappresentato un momento di ascolto e confronto su una realtà che desta ancora oggi forti preoccupazioni per il mondo agricolo: il funzionamento del Consorzio di Bonifica Sud e le sue prospettive future.

“Questo incontro non nasce per cercare colpevoli o per giustificare, ma per riaffermare con determinazione il bisogno di interventi concreti e una visione chiara di rilancio”, ha dichiarato il Presidente provinciale Domenico Bomba.

CIA Chieti-Pescara è presente nel Consorzio con propri rappresentanti, espressione diretta del mondo agricolo, e l’unico interesse che guida l’impegno della confederazione è quello di garantire un servizio efficiente ad un costo equo e sostenibile per le imprese agricole e i consorziati.

Le notizie approssimative o poco corrette non aiutano il confronto, anzi rischiano di esasperare i toni. Così come la mancanza di informazioni chiare genera solo confusione e disaffezione. 


“Per questo ribadiamo la necessità di costruire un rapporto più trasparente e continuo tra Consorzio e territorio”, continua Bomba, “Durante l’incontro abbiamo ascoltato dal Direttore del Consorzio un intervento preciso, dettagliato e professionale, con un programma di interventi corredato da cifre, tempi e obiettivi. Un lavoro che apprezziamo e ringraziamo, e che deve ora diventare patrimonio informativo condiviso con tutti i consorziati”, prosegue il Presidente CIA provinciale. 

“Allo stesso modo, abbiamo ascoltato con attenzione e rispetto le parole del Presidente Torricella, che con passione, spirito di sacrificio e senso di responsabilità ha dettato una linea chiara di azione, supportata da determinazione e volontà di fare bene”.

Il Presidente ha ricordato come il 2024 sia stato un anno drammatico per la siccità, mentre il 2025 si sta rivelando particolarmente complesso sul fronte delle manutenzioni, molte delle quali difficili da gestire, in un contesto segnato da una siccità persistente e da aumenti sui ruoli imposti dalla necessità di garantire investimenti indispensabili.

“È stata una scelta impopolare ma necessaria”, ha dichiarato Nicolino Torricella, “senza la quale non avremmo potuto programmare e realizzare alcun intervento, seppur con tempi non brevissimi. Io stesso sono un agricoltore consorziato, sento da vicino ogni problema e ogni disagio, che ricade anche sulla mia azienda. Per questo sto cercando di fare il massimo, con serietà e senso del dovere, per l’interesse della categoria e di tutto il comparto.”

Numerosi anche gli interventi dei sindaci e degli amministratori locali, che hanno ribadito con forza l’importanza di fare squadra. In prima linea, quotidianamente incalzati dai consorziati, chiedono risposte chiare, concrete e condivise per il futuro dell’ente e del territorio.

Il peso del passato continua però a frenare il presente e il futuro. I tanti anni di commissariamento e una gestione storicamente complicata non possono ricadere interamente sulle spalle degli agricoltori. Oggi servono risorse nuove, garanzie istituzionali e un impegno straordinario, perché la coperta è troppo corta rispetto alle esigenze di un territorio vasto e complesso.

Resta aperta l’attesa per la nomina da parte della Regione Abruzzo dei componenti mancanti del Consiglio di Amministrazione del Consorzio, passaggio fondamentale per dare piena operatività all’ente.

Per questo, CIA Chieti-Pescara propone l’istituzione di un tavolo permanente, che coinvolga Regione, enti locali, associazioni agricole, tecnici e stakeholder del territorio, con l’obiettivo di:

garantire informazione chiara e costante ai consorziati;

definire un programma condiviso di priorità;

promuovere azioni concrete e misurabili per il rilancio dell’ente.


“Serve più dialogo, più collaborazione, più visione”, conclude il Presidente Bomba, “Siamo pronti a fare la nostra parte con fermezza e spirito di servizio, ma è necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Il territorio ha bisogno di risposte, non di promesse. E il tempo per agire è adesso.”

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1 In Evidenza - 17 lug 2025

Donazione in memoria di Roberto Furlotti

In memoria di Roberto, CIA Abruzzo ha destinato una donazione alla scuola di Amure, in Etiopia, per coprire il costo di un insegnante nell’anno scolastico 2025/2026.

Un gesto semplice, per offrire opportunità e continuare a coltivare futuro nel ricordo di Roberto Furlotti, nel modo che gli sarebbe stato più caro: sostenendo chi ogni giorno si dedica a formare e ispirare nuove generazioni.

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1 In Evidenza - 17 lug 2025

Addio a Roberto Furlotti

CIA Abruzzo – Confederazione Italiana Agricoltori


Con profonda commozione, CIA Abruzzo ricorda Roberto Furlotti, collega e formatore, che con il suo impegno ha contribuito alla crescita della nostra organizzazione.


Attraverso corsi di formazione, progetti e attività divulgative, ha favorito lo sviluppo professionale di numerosi imprenditori agricoli, promuovendo un’agricoltura moderna, consapevole e orientata al futuro.

La sua passione per l’insegnamento e la sua capacità di ascolto e vicinanza alle persone resteranno per sempre un esempio per tutti noi.


Alla sua famiglia e ai suoi cari esprimiamo il nostro più sentito cordoglio, unendoci al loro dolore con affetto e riconoscenza.


Il Presidente, il Direttore

e tutta la comunità di CIA Abruzzo

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1 In Evidenza - 17 lug 2025

Ue: Cia, vergognoso attacco all’agricoltura. Così Pac disintegrata


Vergognoso e indicibile attacco all’agricoltura. La Pac annacquata con il Fondo unico e un taglio di quasi il 30% delle risorse per il settore, faranno l’Europa a brandelli, quando tra dazi e crisi globali la presidente Ursula von der Leyen aveva l’occasione unica di dare prova di credibilità agli europei, di rafforzare la coesione e l’autorevolezza dell’Unione a difesa dell’unica leva di sviluppo e competitività possibile, la sua sicurezza alimentare. Così, invece, la Pac è stata disintegrata. È questo il commento a caldo del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, fuori da Piazza Berlaymont, davanti la sede della Commissione Ue a Bruxelles, dove la presidente von der Leyen ha appena concluso la presentazione del Quadro finanziario pluriennale 2028-2034, attesa da ore dagli agricoltori della Confederazione, lì fuori in marcia con il Copa-Cogeca.

Dunque, nonostante i ritardi, nessuna buona notizia sulla proposta di riforma della Pac, a matrice von der Leyen fino alla fine. “Ma certo -aggiunge Fini- arriva la dimostrazione imbarazzante che gli interessi veri di questa Europa sono altri, non i conti degli agricoltori, ma tanto meno la sopravvivenza agroalimentare Ue e la sua autonomia da importazioni forzate e concorrenza sleale”.

“La von der Leyen avrebbe dovuto difendere l’Europa e l’agricoltura, la produzione di cibo sano e accessibile a tutti -chiosa Fini- dalla scellerata corsa agli armamenti. Perché il Fondo unico metterà in competizione i settori e gli Stati membri, e a nulla servirà la certezza dei 300 miliardi appena annunciati, meno degli attuali, quando al comparto ne sarebbero serviti da tempo molti di più. Aspettiamo di leggere il dossier e di capire le regole del gioco, ma così è la fine dell’agricoltura. Ci chiediamo come intenda la von der Leyen garantire, adesso, cibo agli europei”.  

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News Cia Abruzzo

1 Consorzi Di Bonifica - 13 lug 2020

Emergenza siccità: la lettera del Presidente Di Zio all'Assessore Imprudente

Lettera del Presidente Mauro Di Zio all'Assessore Regionale alle politiche agricole, Emanuele Imprudente, relativamente all'emergenza siccità e alla situazione dei consorzi di bonifica. La lettera è stata inviata per conoscenza anche ai prefetti delle quattro province abruzzesi. Lettera in allegato.

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2 Consorzi Di Bonifica - 13 lug 2020

Carenza di acqua e mancata manutenzione degli impianti, disagi per gli agricoltori del Consorzio di Bonifica sud

Disagi per gli agricoltori che operano nell’area di competenza del Consorzio di Bonifica Sud-Vasto a causa della mancata manutenzione degli impianti di irrigazione e della conseguente carenza di acqua.


“Tali difficoltà”, afferma il Presidente CIA Chieti-Pescara Nicola Antonio Sichetti, “si stanno verificando principalmente a causa delle precarie condizioni economiche in cui versano i consorzi di bonifica, dovute alle mancate entrate. Situazione che compromette la corretta manutenzione degli impianti di irrigazione, provocando carenze nella erogazione di acqua proprio nel periodo di maggiore necessità, in cui gli effetti delle alte temperature si ripercuotono sulle colture in atto”. 


Da qualche giorno infatti, sono chiusi quasi tutti i distretti poiché le vasche sono completamente vuote e le stazioni di pompaggio non sono in funzione mettendo a serio rischio gli impianti a causa della mancata manutenzione e non garantendo un’adeguata organizzazione delle irrigazioni. Ulteriori difficoltà dalla crisi di liquidità, inoltre, potrebbero manifestarsi nel pagamento degli stipendi al personale dipendente. 


“Da quando si è insediato il nuovo commissario”, prosegue Sichetti, “considerando tutte le difficoltà del periodo, c’è stata solo un’occasione di dialogo chiesta da CIA, mentre sarebbe importante avere confronti continui anche con la presenza di altre organizzazioni in modo da definire correttamente impegni e responsabilità. Ci auguriamo che da qui in poi, con l’insediamento della consulta, si verifichi un’inversione di rotta anche in questo senso”.


CIA segnala inoltre che tali problematiche, si stanno verificando in tutti i consorzi regionali, pertanto attraverso la CIA Regionale, è stata inviata una richiesta alla Regione e agli enti preposti di assumere le decisioni necessarie e azioni tempestive. “È necessario favorire soluzioni volte a stabilizzare flussi finanziari adeguati, tali da garantire efficienza e continuità nel servizio irriguo, poiché i disagi per i consorziati iniziano a diventare molto seri”, conclude Sichetti.

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1 In Evidenza - 06 lug 2020

Pomodoro da industria: Cia, ora serve responsabilità. Subito accordo su prezzo

Falliti i molteplici tentativi tra Organizzazioni di Produttori e industrie per il raggiungimento dell’accordo sul prezzo di riferimento per la campagna del pomodoro da industria in corso, ora si rischia di lavorare a libero mercato. A lanciare l’allarme è Cia-Agricoltori Italiani, spiegando che bisogna trovare responsabilmente un’intesa tra le parti il prima possibile.

            “Da informazioni acquisite ci risulta che i magazzini non abbiano giacenze -afferma il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- anche perché, con l’emergenza Coronavirus, è cresciuto notevolmente il consumo domestico di salse e passate, compensando le perdite dell’Horeca”. I trasformati del pomodoro, tradizionale prodotto da scorta in dispensa, nel periodo acuto del lockdown hanno registrato trend di crescita enormi rispetto al 2019, con variazioni positive di oltre il 35% in volume e del +45% sulla spesa.

            “Ad avviso di Cia, ci sono le migliori condizioni per una produzione 2020 di qualità -continua Scanavino- che dia soddisfazione alla parte agricola e a tutta la filiera. Chiediamo, quindi, di mettere da parte le contrapposizioni e arrivare in tempi brevi a un accordo sul prezzo, anche considerando che l’Organizzazione Interprofessionale Pomodoro da industria del Centro-Sud Italia ha concesso alle parti la proroga richiesta per la consegna dei contratti di fornitura al 10 luglio, praticamente a ridosso della raccolta, e gli agricoltori sono nella completa incertezza”.

“Apprezziamo il lavoro che l’OI sta, con fatica, portando avanti e sosteniamo in particolare le iniziative per il rispetto del sistema di regole condivise -osserva il presidente nazionale Cia-. In questo senso, chiediamo un’attenta verifica sulle percentuali di contrattazione fuori dal sistema dell’Interprofessione, che per quest’anno è stata eccezionalmente innalzata al 20%”.

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1 In Evidenza - 25 giu 2020

Dl Rilancio: Cia, bene proroga dell'obbligo di denuncia per cisterne gasolio agricolo

Primi segnali positivi in direzione della sburocratizzazione in agricoltura, dopo la decisione del Governo di prorogare all’1 gennaio 2021 l’obbligo di denuncia dei depositi di carburante per usi privati, agricoli e industriali. Cia-Agricoltori Italiani commenta con soddisfazione il risultato che premia il lavoro portato avanti in questi mesi dall’organizzazione, riuscendo a ottenere un’importante agevolazione per gli imprenditori agricoli dopo lunghe negoziazioni con i ministeri competenti dell'Economia e delle Politiche Agricole e con il Direttore dell’Agenzia delle Dogane.

Cia si impegna nelle prossime settimane a sensibilizzare ulteriormente il Governo e tutte le forze politiche affinché lo slittamento dell’adempimento sia solo un primo passo verso la sua definitiva soppressione con il Decreto Semplificazioni.

L'adempimento, contro il quale si sono già pronunciate in sede amministrativa diverse sedi territoriali dell’Agenzia delle Dogane, rappresenta secondo Cia un pesante aggravio burocratico per un comparto che già soffre di un eccesso di norme e cavilli. 

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1 In Evidenza - 25 giu 2020

Emergenza cinghiali e danni agli agricoltori, le proposte di Cia Abruzzo per risolvere il problema

“La situazione cinghiali è fuori controllo, occorre un piano faunistico-venatorio regionale efficace”. Per la Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo il problema degli ungulati continua a dilagare mettendo a serio rischio l’agricoltura e la pubblica incolumità.


“Accogliamo con favore il provvedimento della regione Abruzzo che autorizza l'uso di fonti luminose e prolunga fino a mezzanotte la possibilità di caccia di selezione al cinghiale”, afferma Mauro Di Zio, presidente di Cia Abruzzo, “Ma continuiamo a ricevere allarmate segnalazioni da parte dei nostri soci, che ci riferiscono di ingenti danni causati dai cinghiali alle coltivazioni agricole”.


Le razzie nei campi di cereali, ceci, piselli, meloni sono all'ordine del giorno e riguardano non più solo le aree interne, ma anche il territorio in prossimità della costa, vanificando il lavoro di mesi ed investimenti di migliaia di euro ad ettaro, compromettendo inesorabilmente le operazioni di raccolta e di trebbiatura. Il tutto in attesa che, tra qualche tempo, l'attenzione dei branchi di cinghiali si sposti su ortaggi, mais e vigneti.


“Il piano faunistico regionale è ancora fermo al palo e le azioni di selezione e controllo non riescono a garantire la sostenibilità della situazione neanche in quelle realtà dove gli Ambiti Territoriali di Caccia ci mettono impegno”, continua Di Zio che chiede alle istituzioni regionali di farsi carico di sostenere l’eliminazione del regime “de minimis” così da prevedere il totale risarcimento dei danni da fauna selvatica. 


Sono quattro le richieste da presentare alla Regione emerse nell’ ultimo incontro con i rappresentanti degli ATC Chietino-Lancianese, Vastese e Pescara a  cui erano presenti anche il presidente Cia Chieti-Pescara Nicola Sichetti, e il direttore Cia Chieti-Pescara Alfonso Ottaviano.


“Vista la perdurante situazione emergenziale determinata da un aumento esponenziale del numero dei cinghiali sul territorio regionale e constatata l’impossibilità di provvedere a riforme della Legge nazionale sulla caccia (legge 157/1992) in tempi brevi, suggeriamo di adottare misure congrue e potenzialmente idonee a ridimensionare la popolazione di cinghiali”.


1.    Regolamentazione specifica della Caccia di selezione in notturna, da attuarsi esclusivamente dietro “richiesta di intervento” da parte degli agricoltori.;


2.    attuazione “immediata” dell’attività di controllo “emergenziale” nelle aree protette, anche senza attendere la predisposizione di uno specifico Piano di Controllo (seguendo l’esempio di alcuni Comuni che l’hanno già fatto nel territorio regionale);


3.    approvazione in tempi brevi del Piano Faunistico Regionale con revisione della proposta (in esso contenuta) di zona vocata e zona non vocata;


4.    creare correttivi all’attuale Regolamento Regionale sugli Ungulati (1/2017) permettendo ai singoli ATC di poter stabilire autonomamente il numero di componenti minimi della squadra e di battute da effettuare, sulla base dell’ampiezza del territorio e della capacità gestionale delle singole squadre, per far si che si garantisca categoricamente un adeguato equilibrio tra il livello di controllo delle specie, sicurezza stradale e soprattutto tutela delle colture. Riteniamo comunque importante aumentare il numero dei componenti di ciascuna squadra, ma chiediamo anche a chi la pensa diversamente su questo punto, di dimostrare l’efficacia dei risultati anche con squadre numericamente più piccole. 


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1 In Evidenza - 25 giu 2020

Miele "made in China" mette in ginocchio apicoltura italiana di qualità

 Il mercato italiano è invaso da miele che arriva dalla Cina a prezzi di importazione molto bassi (1,24€/kg), un “miele senza api” adulterato e miscelato con quello naturale per nascondere la contraffazione. A lanciare l'allarme è Cia-Agricoltori Italiani che spiega: il nettare delle api è al terzo posto tra i dieci alimenti maggiormente a rischio di frode alimentare, che viene effettuata con l’aggiunta di sciroppo di zucchero e con metodologie di produzione non conformi alle norme europee, in cui l’uomo, fuori dall'alveare, si sostituisce alle api nella realizzazione del laborioso processo di maturazione del miele. Il “falso” miele, difficile da rilevare con i controlli effettuati alle frontiere, crea una concorrenza sleale che sta fortemente penalizzando l’apicoltura italiana (prezzo medio di produzione 3,99€/kg), che ha registrato nel 2019 perdite per 70 milioni di euro, flagellata anche dal problema del climate change, che hanno determinato un crollo della produzione (-50%). 

A tutela del settore, Cia propone all’Ue l’imposizione ai mieli importati da Paesi terzi, della conformità con la definizione europea di miele, sostanza che deve essere prodotta esclusivamente dalle api mellifere e alla quale non può essere aggiunta nessun’altra sostanza. Si richiedono anche maggiori controlli ai confini Ue e nuove metodologie di analisi, al passo con le adulterazioni sempre più sofisticate, oltre all'introduzione dell'etichettatura del Paese di origine sulle miscele di miele, per evitare frodi.

La flessione produttiva di miele, causata dai cambiamenti atmosferici negli ultimi anni, è un problema che affligge tutta l’apicoltura mondiale, ma sembra non riguardare la Cina che, invece, aumenta la capacità produttiva di anno in anno. Le esportazioni di miele in Europa, a prezzi così fortemente concorrenziali, si attestano sulle 80 mila tonnellate, avvalorando i sospetti diffusi nella comunità scientifica internazionale. La produzione artigianale, più rapida ed economica, accelera, infatti, i processi di deumidificazione e maturazione che le api effettuano con tempi molto più dilatati, ma rendono il prodotto finale privo delle caratteristiche di genuinità del miele.

Il danno economico derivante dalle difficoltà di mercato per gli apicoltori italiani sta, dunque, mettendo in ginocchio un comparto che in Italia conta 63 mila apicoltori, un milione e mezzo di alveari, 220 mila sciami, 23 mila ton. di prodotto e oltre 60 varietà. Le pesanti ricadute della concorrenza del “falso” miele cinese, non riguardano solo la filiera, ma tutta l’agricoltura italiana che dipende al 70% dalle api nella loro funzione di impollinatori. Una crisi ulteriore del settore metterebbe, infatti, a rischio la sicurezza alimentare del Paese e i nostri prodotti agricoli, simbolo di tipicità e biodiversità.

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