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1 In Evidenza - 05 set 2025

SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole

La Regione Abruzzo ha pubblicato il bando SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”, con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro.
L’obiettivo è sostenere le imprese agricole che intendono innovare, migliorare la produttività e adottare soluzioni sostenibili, rafforzando così la competitività del settore.

Dotazione finanziaria e soglie di investimento

Il bando dispone di 15 milioni di euro, così ripartiti:

  • € 7,5 milioni per progetti fino a € 200.000

  • € 7,5 milioni per progetti oltre € 200.000

Sono ammissibili investimenti con:

  • importo minimo: € 20.000

  • importo massimo: € 3.000.000 (le eccedenze non vengono finanziate)

Intensità del sostegno

Il contributo base è pari al 50% delle spese ammissibili, con importanti maggiorazioni nei casi previsti:

  • 80% per giovani agricoltori (≤ 40 anni, insediati da non più di 5 anni)

  • 60% per aziende ubicate in zone montane, ZVN o aree Natura 2000

  • 80% per investimenti ambientali e in energia rinnovabile (es. riduzione inquinanti, efficientamento energetico, sistemi di irrigazione con risparmio idrico)

  • 60% per aziende biologiche (in fase di conversione o mantenimento)

È inoltre possibile combinare il contributo con il prestito Fi.R.A. a tasso zero, così da ridurre ulteriormente il fabbisogno finanziario.

Beneficiari

Possono presentare domanda:

Imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.), singoli o associati.

Requisiti principali:

  • Iscrizione alla CCIAA con Partita IVA agricola

  • Fascicolo Aziendale aggiornato e validato

  • Dimensione economica ≥ € 15.000 PS (≥ € 10.000 per aziende in montagna o aree svantaggiate)

  • Disponibilità giuridica dei terreni (proprietà, usufrutto o affitto ≥ 9 anni)

  • Realizzazione degli investimenti nel territorio abruzzese

Tipologie di investimenti ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • Opere edilizie e infrastrutturali: fabbricati produttivi, serre, invasi idrici, stoccaggi, impianti per autoconsumo, bonifica amianto

  • Macchinari e attrezzature: destinati a produzione, trasformazione, commercializzazione, agricoltura di precisione

  • Software e brevetti legati al ciclo produttivo

  • Spese tecniche: fino al 4% del costo totale (8% in caso di opere edili)

  • Investimenti irrigui: ammessi solo se garantiscono un effettivo risparmio idrico, con sistemi di misurazione e nel rispetto della Direttiva 2000/60/CE

Scadenza

Le domande devono essere presentate entro il 19 dicembre 2025.


Per maggiori informazioni rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Danni da fauna selvatica: CIA Abruzzo contesta la nuova procedura regionale e chiede un confronto immediato

CIA Abruzzo esprime profonda preoccupazione per la Delibera Regionale n. 516 del 5 agosto 2025, con cui la Regione ha approvato le nuove modalità operative per la concessione dei contributi per i danni da fauna selvatica.

In rappresentanza di centinaia di aziende agricole e zootecniche, la CIA Abruzzo denuncia l’impraticabilità delle procedure previste e chiede la sospensione immediata del provvedimento, accompagnata dalla convocazione urgente di un tavolo tecnico con le Organizzazioni Professionali Agricole.

“Pur riconoscendo il principio di garantire trasparenza e regole chiare”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “le nuove modalità operative rischiano di trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le aziende, già duramente provate dai danni crescenti causati dalla fauna selvatica”.

Tra le criticità segnalate:

  • Oneri procedurali insostenibili e tempi irrealistici, che paralizzano l’attività agricola e rendono difficile presentare domanda;

  • Meccanismi di accertamento iniqui, che espongono le aziende al rischio di sotto-indennizzo, soprattutto per i danni di entità ridotta;

  • Aleatorietà del risarcimento, subordinato alla disponibilità di fondi e privo di un fondo regionale dedicato e adeguatamente finanziato.

Per questo la CIA Abruzzo chiede:

  1. La sospensione della delibera dal 1° settembre 2025;

  2. La riscrittura condivisa delle procedure con le rappresentanze agricole;

  3. L’istituzione di un fondo regionale certo e adeguato;

  4. Il riconoscimento di un risarcimento integrale (100%) dei danni accertati, a tutela del ruolo economico e sociale degli agricoltori.

“Gli agricoltori e gli allevatori non possono essere lasciati soli davanti a un problema che mina la sostenibilità delle imprese e l’equilibrio del territorio”, conclude Sichetti, “Serve una risposta immediata, concreta e condivisa”.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Gaza: Cia, fermare la guerra e la carestia in atto

È inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla.   


“L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti -dice il presidente nazionale Cristiano Fini-. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia. Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali”. Adesso, continua Fini, “auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva”. 

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1 In Evidenza - 01 set 2025

CIA Abruzzo: “Agricoltura al primo posto per imprenditori over 70. Urgente investire su giovani"

L’agricoltura è il settore più colpito dall’invecchiamento imprenditoriale in Italia. Quasi un titolare su tre (28,3%) ha oltre 70 anni e più di due su tre superano i 55 anni. In Abruzzo, la situazione è ancora più marcata: secondo i dati Unioncamere e InfoCamere, il 14% delle aziende agricole è guidato da over 70, mentre i giovani sotto i 25 anni sono appena 330 su oltre 44.000 imprese.

Un fenomeno che si inserisce in un quadro di forte riduzione strutturale: dal 2010 al 2025 hanno chiuso i battenti 182.424 imprese agricole in Italia, pari a una contrazione del 21%, con oltre 200mila imprese individuali scomparse. In Abruzzo, la provincia di Chieti figura tra le più colpite a livello nazionale, con il 17,6% di over 70 tra i titolari e un incremento di quasi 5 punti percentuali in dieci anni.

“Il settore agricolo resiste, ma senza ricambio generazionale rischia di non avere futuro”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “Non possiamo permettere che il peso delle aziende resti sulle spalle di una classe imprenditoriale che invecchia, senza garantire ai giovani opportunità reali di ingresso”.

Il problema è strutturale: solo il 9% delle aziende italiane è oggi condotto da under 40. Le difficoltà di accesso al credito, i costi di avviamento elevati e la burocrazia scoraggiano i giovani. “Occorre un piano straordinario che metta al centro i giovani agricoltori, sostenendoli con incentivi fiscali, formazione, digitalizzazione, innovazione tecnologica e transizione ecologica”, prosegue Sichetti, “Bisogna offrire strumenti moderni che rendano l’agricoltura non solo tradizione, ma un settore competitivo, sostenibile e redditizio”.

L’innovazione è la chiave per rendere l’agricoltura attrattiva: agricoltura di precisione, uso di droni e sensori, energie rinnovabili, gestione digitale delle aziende e pratiche sostenibili possono rappresentare il vero motore del ricambio generazionale. “La formazione dei giovani e il loro coinvolgimento nei programmi di ricerca e sviluppo devono diventare una priorità. È l’unico modo per trasformare l’invecchiamento in un’opportunità di rinnovamento”, conclude il Presidente della Confederazione.

A ribadire l’urgenza di interventi concreti arriva anche la voce dei giovani: Diego Pasqualone, Presidente Agia Abruzzo, sottolinea come “gli istituti di credito abbiano una responsabilità fondamentale in questa fase. Senza un reale sostegno finanziario i giovani restano fuori dall’agricoltura, nonostante entusiasmo e idee innovative. Servono strumenti di accesso al credito semplici, veloci e sostenibili, perché solo così possiamo trasformare la voglia di impresa delle nuove generazioni in aziende solide e capaci di competere”.

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1 In Evidenza - 25 ago 2025

Olio d’Abruzzo: qualità e valore crescono, mentre i produttori guardano con fiducia alla nuova annata

L’olivicoltura abruzzese conferma il suo ruolo strategico nello scenario nazionale, pur registrando per la campagna 2024/2025 un calo produttivo significativo. Secondo le elaborazioni ISMEA, l’Abruzzo ha prodotto 6.288 tonnellate di olio, in flessione del -24% rispetto al 2023 e del -21% rispetto alla media delle ultime quattro campagne, un dato più pesante rispetto alla media nazionale (-15%). La causa principale è la fisiologica annata di scarica, aggravata dalle difficoltà climatiche che hanno penalizzato le regioni del Sud.

La provincia di Chieti rimane il cuore della produzione regionale con 3,1 milioni di kg di olio, circa il 50% del totale, seguita da Pescara (25%), Teramo (23%) e L’Aquila (2%).

Nonostante i volumi in calo, la qualità degli oli abruzzesi è rimasta elevata. Le due DOP regionali, Aprutino Pescarese e Colline Teatine, hanno raggiunto nel 2025 quotazioni record di 12 €/kg, tra le più alte d’Italia, confermando il valore e l’identità dei prodotti locali.

Un passo decisivo per la valorizzazione del comparto è l’istituzione della nuova Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo”, fortemente voluta da CIA Agricoltori Italiani Abruzzo e approvata con parere favorevole dalla Regione (Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA n. 26 del 3 luglio 2024). L’IGP, ora in attesa del riconoscimento ministeriale, definisce standard di qualità elevati e promette ricadute positive sul reddito dei produttori locali.

“Il calo produttivo era in parte atteso, ma non deve oscurare la forza del nostro olio”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo. “I valori record raggiunti sul mercato testimoniano la qualità, l’identità territoriale e l’impegno dei nostri produttori. Guardando al prossimo raccolto, tra circa un mese, le previsioni sono molto positive: la sanità del prodotto è ottima e ci attendiamo una raccolta in linea con le annate di carica. Questa prospettiva ci dà fiducia e conferma il grande potenziale dell’olivicoltura abruzzese. Allo stesso tempo, l’avanzamento dell’IGP Olio d’Abruzzo rappresenta un’opportunità concreta per valorizzare le produzioni locali, aumentare il reddito dei nostri olivicoltori e generare benefici anche sul paesaggio e sul turismo.”

Nonostante la riduzione dei volumi, l’olivicoltura resta un pilastro dell’agroalimentare abruzzese. Per CIA Abruzzo, la crescita dei prezzi, il riconoscimento delle DOP e l’IGP indicano chiaramente la strada da seguire: puntare su qualità, distintività e sostenibilità per consolidare la presenza dell’Abruzzo sui mercati nazionali e internazionali.

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1 In Evidenza - 18 ago 2025

Al via la vendemmia 2025 in Abruzzo: qualità alta, ma pesano giacenze e mercati in calo

È partita in Abruzzo la vendemmia 2025, anticipata in molte zone per le varietà bianche e precoci a causa del caldo di inizio stagione. I vignaioli sono già al lavoro tra la Costa dei Trabocchi, le colline teatine, la Valle Peligna e il Teramano. Le prospettive in campagna sono incoraggianti: le rese risultano regolari, lo stato sanitario delle uve è ottimo e, dopo due annate complesse, la produzione appare in ripresa, con aspettative qualitative molto alte.

L’improvviso downburst del 3 agosto caratterizzato da forte vento e grandine ha però colpito a macchia di leopardo diverse aree vitate, dalla costa al Chietino interno fino al Pescarese. A Fossacesia, in particolare, alcuni vigneti hanno subito danni nei filari più esposti.

Il Trebbiano e il Pecorino hanno già raggiunto un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità, offrendo le basi per vini freschi e aromatici. Il Montepulciano, più tardivo, sta beneficiando delle escursioni termiche tra giorno e notte, condizione che favorisce maturazione fenolica e complessità aromatica. Nel complesso, il vigneto Abruzzo si presenta in buona salute e pronto a confermare l’identità territoriale che da sempre contraddistingue i suoi vini.

Accanto alle buone notizie in campagna, rimane però l’incertezza legata al mercato. Le cantine devono fare i conti con giacenze elevate, consumi interni stagnanti e un rallentamento delle esportazioni. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per i dazi statunitensi, che rischiano di pesare ulteriormente sull’export abruzzese. Per affrontare la situazione, la Regione ha scelto di introdurre un blocco temporaneo della produzione, una misura straordinaria volta a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta e a contenere le eccedenze.

“L’annata 2025 ci consegna un quadro incoraggiante sul piano qualitativo”, commenta Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, “Dopo anni difficili, i nostri vigneti hanno reagito bene e la vendemmia promette vini di grande identità. Tuttavia, non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal mercato: consumi fermi, esportazioni rallentate e dazi ci obbligano a ragionare su un modello produttivo più equilibrato, che metta al centro la qualità e il valore del nostro vino. Il blocco temporaneo della produzione deciso dalla Regione va proprio in questa direzione: tutelare i produttori e il giusto rapporto tra domanda e offerta”.

La vendemmia proseguirà a più riprese fino a ottobre, con l’auspicio che il mese in corso non riservi altri eventi climatici estremi. 


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News Cia Abruzzo

2 In Evidenza - 06 nov 2024

Evento "Nutrire il Futuro", all’Agrario di Scerni partecipazione e consapevolezza per una sana alimentazione

Si è tenuto questa mattina, presso l'Aula Magna dell'Istituto Tecnico Agrario "C. Ridolfi" di Scerni, l'evento "Nutrire il futuro", un'importante iniziativa dedicata alla promozione di una corretta educazione alimentare e alla valorizzazione dei prodotti locali. Sostenuta dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, la manifestazione ha riunito istituzioni, esperti del settore agroalimentare e studenti, con l'obiettivo di diffondere maggiore consapevolezza sull'importanza di adottare stili di vita sani e sostenibili.


La giornata si è aperta con la presentazione del progetto, curata da Alfonso Ottaviano, Direttore Cia Chieti-Pescara, che ha illustrato il ruolo cruciale della sensibilizzazione giovanile per garantire un futuro alimentare migliore sottolineando come l'educazione in ambito nutrizionale debba partire dalle scuole e coinvolgere l'intera comunità.


Sono seguiti i saluti istituzionali, con intervento da parte di Antonietta Ciffolilli, Dirigente scolastico dell'Istituto, che ha espresso soddisfazione per la presenza e il coinvolgimento dei giovani studenti. Domenico Bomba, Presidente Cia Chieti-Pescara, ha ribadito l'importanza della collaborazione tra agricoltori e comunità scolastiche per favorire una cultura alimentare più attenta e consapevole. 


Presente Gennaro Strever, Presidente della Camera di Commercio Chieti-Pescara, ha sottolineato l'importanza di sostenere le aziende locali che operano nel settore agroalimentare. "Sostenere le nostre imprese", ha dichiarato Strever, "significa rafforzare l'economia del territorio e favorire la produzione di alimenti di qualità, capaci di competere su scala nazionale e internazionale. È essenziale creare un sistema che valorizza i prodotti biologici e le eccellenze del territorio, favorendo la crescita di un mercato consapevole e responsabile".


Beatrice Tortora, Presidente dell'Associazione “La Spesa in Campagna – Cia”, ha parlato della necessità di promuovere un'educazione alimentare mirata, per aiutare le persone a comprendere l'importanza di scegliere cibi sani e di origine controllata. Nicola Quattrocelli, Presidente del Consorzio Mercato Contadino d'Abruzzo di Pescara, ha spiegato l'importanza di supportare i mercati agricoli locali, come strumento per rafforzare il legame tra produttori e consumatori. 

Ettore Cianchetti, oncologo e Presidente dell'Associazione ISA, ha poi fornito indicazioni pratiche sui cibi salutari da includere nella dieta quotidiana. "Consumare prodotti biologici," ha spiegato, "non è solo una scelta individuale, ma un impegno verso il benessere collettivo e ambientale. L'adozione di una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi, possibilmente di produzione locale, aiuta a migliorare la salute generale e a ridurre l'impatto ambientale".

La giornata si è conclusa con una mini lezione sull'olio extravergine d'oliva, tenuta da David Falcinelli, Coordinatore del Mercato Contadino d'Abruzzo a Pescara, che ha guidato gli studenti in una degustazione, illustrando le caratteristiche distintive di questo prodotto d'eccellenza e insegnando a riconoscerne le qualità organolettiche.


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1 Eventi - 05 nov 2024

Le “Giornate” della Spesa in Campagna-Cia per una spesa consapevole

Una “Giornata nazionale della spesa consapevole” da promuovere nei mercati contadini di tutta Italia per insegnare a mangiare in modo responsabile e costruire una vera e propria cittadinanza alimentare. È l’idea della Spesa in Campagna, l’associazione di promozione della vendita diretta di Cia-Agricoltori Italiani, che lancerà un’anteprima l’8 novembre, in occasione della Fiera OliOliva a Imperia, per poi proseguire con iniziative in più città dal 17 al 24 novembre.

Fare una spesa consapevole vuol dire scegliere un’alimentazione varia, seguire la stagionalità di frutta e verdura, rispettare l’ambiente e la biodiversità, evitare lo spreco, privilegiare i prodotti locali e tradizionali. Tutti elementi che si ritrovano nella filiera corta degli agricoltori italiani e che ora la Spesa in Campagna di Cia vuole far conoscere sempre di più, con esperienze dirette e iniziative ad hoc, per consentire alle persone di poter scegliere più consapevolmente cosa portare in tavola.

Sotto lo slogan “La spesa consapevole: con gli agricoltori il primo passo verso una cittadinanza attiva”, la Spesa in Campagna-Cia si pone proprio l’obiettivo di trasformare i consumatori in cittadini attivi che, attraverso le proprie scelte di acquisto informate e una maggiore collaborazione reciproca con i produttori, diventino protagonisti della filiera alimentare.

Appuntamento, dunque, con l’anteprima a OliOliva venerdì 8 novembre a Imperia, per continuare poi la settimana dal 17 al 24 novembre nei mercati contadini della Spesa in Campagna-Cia di tante città italiane: Milano, Torino, Padova, Firenze, Perugia, Pescara, ma anche Vasto e Fano, Portici e Montesano Salentino.

Al centro delle “giornate” tutte le produzioni locali di qualità degli agricoltori Cia, a partire dall’olio extravergine d’oliva, in partnership con Italia Olivicola e le sue Op territoriali collegate.

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1 In Evidenza - 05 nov 2024

Donne in Campo: le protagoniste del cambiamento agricolo e sociale si riuniscono a Pescara

Una giornata all’insegna dell’impegno, della resilienza e della forza delle donne si è tenuta presso l’Ex Aurum di Pescara, dove l’iniziativa Donne in Campo ha messo in evidenza il ruolo fondamentale delle donne nell’agricoltura e nel sociale. L’evento, organizzato in collaborazione con Ruralità e Solidarietà ETS e Cia Abruzzo, ha raccolto storie e testimonianze che sottolineano come il contributo femminile sia un pilastro per il futuro sostenibile del settore agricolo.

La mattinata si è aperta con un’introduzione di Annamaria D’Alonzo, Presidente di Donne in Campo Abruzzo, che ha ricordato come la figura femminile sia sempre stata parte integrante della storia agricola italiana. Nella prima sessione, intitolata Donne in campo: protagoniste del cambiamento, Maria Luigia Di Blasio, sociologa, ha esplorato il legame tra donne e terra, un vincolo che oggi si rinnova e si arricchisce di innovazione e consapevolezza.

Paola Mosca, coordinatrice regionale dell’associazione, ha presentato dati e analisi che mettono in luce il contributo delle donne in Abruzzo, evidenziando un settore in crescita e ricco di esperienze di successo. In Abruzzo le imprese agricole guidate da donne sono 15.545, pari al 35%, quasi quattro punti percentuali sopra la media nazionale (31,5%), posizionando l’Abruzzo al quinto posto in Italia per incidenza di donne in agricoltura. 

Laura Sette, imprenditrice agricola, ha condiviso il suo viaggio dall’agricoltura tradizionale a nuove modalità che puntano alla sostenibilità. Rosa Giovanna Castagna, Presidente di Donne in Campo Sicilia, si è collegata da remoto per raccontare le battaglie contro il crimine organizzato, esemplificando come le donne possano trasformare la resistenza in resilienza.


La seconda parte della giornata ha visto protagoniste donne impegnate nel sociale. Marta Terranova della Cooperativa Sociale Verbumcaudo ha parlato di legalità e sviluppo agricolo nei territori difficili della Sicilia, mentre Olessia Tambovtseva ha spiegato come la Fattoria del Borgo riesca a valorizzare il tempo condiviso per potenziare le risorse comuni. Paola Di Marco della Fattoria Sociale Villa Irelli ha illustrato come l’agricoltura possa offrire opportunità alle persone con disabilità, e Silvia D’Orsogna, dell’Associazione “Acchiappasogni”, ha narrato il percorso per creare spazi accoglienti e inclusivi.

Un momento di grande rilevanza è stata la firma di un protocollo d’Intesa tra l’associazione “Acchiappasogni”, Donne in Campo e Ruralità e Solidarietà ETS. Questo accordo rappresenta un importante traguardo per consolidare progetti comuni che mirano a promuovere inclusione, sostenibilità e innovazione, con un’attenzione particolare al protagonismo femminile. Pina Terenzi, Presidente di Donne in Campo CIA, e Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, hanno concluso l’evento enfatizzando l’importanza della collaborazione tra agricoltori e istituzioni.

La giornata si è chiusa con un light lunch, offrendo ai partecipanti l’occasione di fare rete e scambiare idee per il futuro.


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2 Eventi - 31 ott 2024

Progetto "Nutrire il Futuro", educazione alimentare e valorizzazione dei prodotti locali


Si terrà mercoledì 6 novembre 
alle ore 9:30 presso l'aula magna dell'Istituto Tecnico Agrario "C. Ridolfi" di Scerni, l'evento "Nutrire il futuro", un’iniziativa sostenuta dalla Camera di Commercio Chieti-Pescara, volta a sensibilizzare i giovani sull’importanza di un’alimentazione sana e sostenibile e a promuovere la valorizzazione dei prodotti locali.

La giornata si aprirà con la presentazione del progetto a cura di Alfonso Ottaviano, Direttore Cia Chieti-Pescara, che illustrerà le attività e gli obiettivi dell’iniziativa.

Seguiranno i saluti istituzionali di: Antonietta Ciffolilli, Dirigente Scolastico dell'Istituto Tecnico Agrario C. Ridolfi, Domenico Bomba, Presidente Cia Chieti-Pescara, Nicolino Torricella, Presidente della Cooperativa Euro-Ortofrutticola San Salvo, Beatrice Tortora, Presidente dell'Associazione "La Spesa in Campagna – Cia", Nicola Quattrocelli, Presidente del Consorzio Mercato Contadino d’Abruzzo di Pescara, ed Ettore Cianchetti, Presidente dell'Associazione ISA. Ciascuno di loro offrirà un breve intervento volto a sottolineare il valore del progetto e l’importanza di educare le giovani generazioni a una maggiore consapevolezza alimentare.

La giornata si concluderà con una mini lezione sull'Olio Extra-Vergine d'Oliva, tenuta da David Falcinelli, Coordinatore del Mercato Contadino d’Abruzzo a Pescara, che guiderà i presenti in una degustazione per conoscere e apprezzare le caratteristiche di questo prodotto d'eccellenza.

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1 In Evidenza - 31 ott 2024

Al bio serve un "giusto prezzo" e un tetto alla burocrazia

Serve un prezzo giusto per permettere di produrre cibo sano e pulito, per garantire il reddito degli agricoltori, il rispetto dei diritti dei lavoratori e quelli della terra, che renda accessibili ai cittadini alimenti di qualità. Un prezzo che sia definito in maniera indipendente da quello del mercato convenzionale. E consenta di sostenere la crescita del bio italiano. 

 

Un settore che gode di buona salute, con un fatturato che segna un + 4,9% in termini di volume e + 4,5% in valore negli ultimi 12 mesi*, e che ha già superato i 9 miliardi di euro di venditecon un export che dal 2012 al 2023 ha raddoppiato il fatturato. 
C'è però bisogno di una semplificazione burocratica per mantenere la posizione di testa nel mercato europeo. È questo il messaggio al centro della seconda Assemblea dei produttori biologici e biodinamici organizzata da FederBio, che si è svolta mercoledì 30 ottobre presso la sede della CIA, riunendo le 14 associazioni socie FederBio ed è aperta a tutti gli operatori agricoli.

 

A più di un anno dalla presentazione del ‘Manifesto dei produttori’ - che elencava le richieste del mondo del biologico – l’esigenza di accelerare ulteriormente la crescita del bio è sotto gli occhi di tutti. Le tensioni e i conflitti alle porte dell’Europa hanno in più occasioni provocato un’instabilità che si è riflessa sui prezzi dell’energia e su quelli delle derrate alimentari, sottolineando i vantaggi che vengono da scelte agricole, come quelle dell’agroecologia, che riducono il peso dell’import di prodotti di sintesi chimica, accorciano la distanza tra produttore e consumatore, rafforzano il ruolo delle comunità locali e dei distretti di produzione.

 

Anche la crisi climatica spinge nella stessa direzione. L’aumento drammatico degli eventi meteo estremi, il ripetersi sempre più frequente di lunghi periodi di siccità, la necessità di difendere la biodiversità minacciata, l’aggravarsi del dissesto idrogeologico collegato alla violenza delle piogge sono tutti fattori che richiedono scelte mirate al sostegno di un’agricoltura capace di difendere la fertilità e la tenuta del suolo, la sua capacità di catturare carbonio, la capacità di sfruttare al meglio risorse idriche destinate a diventare sempre più preziose.

 

Raggiungere il 25% di superficie agricola europea coltivata a biologico indica un cambiamento epocale per il bio che da segmento produttivo di nicchia diventa strumento di politica agricola per l’Europa, fondamentale per offrire soluzioni innovative per la transizione ecologica di tutta l’agricoltura e contribuire agli obiettivi del contrasto al cambiamento climatico e di tutela della biodiversità”, si legge nel ‘Manifesto dei produttori’, che ricorda anche che “la corretta pratica del metodo biologico comporta l’adozione di modelli organizzativi e gestionali, come la rotazione delle colture o l’allevamento connesso al terreno e all’agricoltura aziendali, tecniche e tecnologie che determinano costi di produzione che non possono essere adattati, se non in minima parte, a seconda degli andamenti del mercato”. Da qui la richiesta del settore per il “giusto prezzo”, definito da una Commissione Unica Nazionale (CUN) che regoli il mercato del biologico, in maniera indipendente da quello dei prodotti convenzionali.

 

Obiettivi impegnativi - per l’Italia il target del 25% di campi bio è anticipato al 2027 - che richiedono inoltre di alleggerire gli oneri legati a un sistema di certificazione troppo burocratico. Ecco perché, il Manifesto chiede – tra l’altro - un sistema unico di certificazione, anche se affidato a più organismi privati, attraverso l’applicazione di piani di controllo standard e di tariffari uniformi, approvati dall’Autorità competente nazionale di settore e un’unica piattaforma d’interscambio delle informazioni.

 

“Il biologico in Italia continua a crescere sia per superfici sia per numero di operatori e si conferma una realtà in grado di coniugare sostenibilità e valorizzazione dei territori. Perché questo trend prosegua e si rafforzi la leadership del nostro Paese è necessario che siano sempre di più coloro che scelgono di consumare bio e che chi produce possa contare su una giusta remunerazione - ha affermato il sottosegretario all'Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D'Eramo -. Continueremo a lavorare insieme al settore come fatto in questi mesi per arrivare a soluzioni condivise nei tempi più brevi possibili per affrontare le prossime sfide. Obiettivo comune è la semplificazione e la riduzione della burocrazia a carico delle imprese. Inoltre puntiamo a comunicare la qualità e la sicurezza dei nostri prodotti. A tale proposito auspico che avremo quanto prima il marchio biologico italiano, che potrà contribuire a dare nuovo slancio alla specificità e al valore delle nostre produzioni", ha concluso D'Eramo.

 

"Siamo in un momento cruciale per il nostro sistema agricolo e alimentare. L'obiettivo del 25% di superficie agricola biologica è vicino e, considerando il primato che l'Italia detiene nel settore, rappresenta un'opportunità. Possiamo andare ben oltre perché c’è la possibilità di valorizzare aree interne e attrarre giovani e donne in agricoltura. Il biologico infatti è innovazione e può trasferire pratiche sostenibili al resto dell'agricoltura che ha bisogno di guardare alla transizione ecologica”, spiega Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio. “La differenza la possono fare gli agricoltori, perché sono loro che detengono i valori fondamentali dell’agricoltura biologica, come la cura della fertilità del suolo e della biodiversità. Ma superare le criticità che minacciano la tenuta delle imprese agricole è necessario affrontare con decisione i temi prioritari contenuti nel Manifesto. In particolare, la semplificazione delle normative e la garanzia di un “giusto prezzo” per i prodotti biologici. Per questo occorre valorizzare gli agricoltori nell’ambito della filiera anche attraverso il marchio del biologico italiano. 
In questo contesto, FederBio si afferma come l'unica organizzazione nazionale in grado di unire l'intera filiera, dalla produzione alla trasformazione e distribuzione, diventando un modello di interprofessione fondamentale per il futuro del settore biologico."      
      
“È forte e chiara la voce degli agricoltori biologici e biodinamici che chiedono un giusto prezzo a sostegno del servizio agroecologico e sociale che svolgono nelle campagne italiane.  Così come una semplificazione burocratica utile ad alleggerire il carico degli adempimenti per chi è già certificato e a favorire la conversione al bio di chi ancora non lo è”, sottolinea Maria Letizia Gardoni, Coordinatrice della Sezione soci produttori FederBio, che aggiunge: “L'agricoltura biologica e biodinamica risponde a tante delle sfide che, oggi, l'Italia e l'Europa devono fronteggiare, dalla mitigazione climatica alla sicurezza alimentare, passando per l'occupazione e la tenuta delle aree considerate erroneamente marginali. Gli agricoltori agroecologici sono pertanto i protagonisti di una transizione necessaria e vanno quindi sostenuti e valorizzati”.            

Anche il Presidente ANABIO-CIA, Giuseppe De Noia riparte dal documento presentato lo scorso anno: "Quest'oggi, con la seconda assemblea annuale della sezione soci produttori biologici di FederBio, ripartiamo dalla firma del Manifesto sul Biologico Italiano, siglato durante l’assemblea dello scorso anno. Ripartiamo da alcuni punti cardine che stanno caratterizzando la nostra azione politico-economica: oltre al giusto prezzo, alla semplificazione amministrativa e il marchio unico del biologico italiano, è fondamentale promuovere un percorso virtuoso di interprofessione, che può rappresentare vero punto di svolta dell'intera filiera biologica del comparto”. E ha poi concluso: “Ritengo questi appena menzionati obiettivi decisivi per sostenere la crescita del settore biologico e raggiungere il traguardo del 25% di superficie agricola dedicata al biologico in Italia entro il 2030, una scommessa e un traguardo che l'Italia riuscirà a raggiungere grazie alla sua resilienza agricola e al grande protagonismo degli agricoltori italiani".

 

Nel corso dell’Assemblea, sono tra l’altro intervenuti: l’onorevole Maria Chiara Gadda, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati; l’onorevole Dario Nardella della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo; Presidente della Commissione ENVI del Parlamento Europeo; Nicoletta Maffini, Presidente Assobio; Silvia Zucconi, Chief Operating Officer di Nomisma; Cristiano Fini, Presidente CIA. 

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1 Eventi - 28 ott 2024

Donne in Campo: il ruolo delle donne nell'agricoltura e nel sociale - 4 Novembre a Pescara

In programma l'evento "La donna, in agricoltura e nel sociale", un evento che celebra e approfondisce il ruolo delle donne come protagoniste del cambiamento in agricoltura e nella società. L’iniziativa, organizzata da Donne in Campo Abruzzo in collaborazione con Ruralità e Solidarietà ETS e Cia Abruzzo, si terrà:

 

📅 Lunedì 4 Novembre 2024
📍 Ex Aurum, Largo Gardone Riviera, Pescara
🕘 Dalle 9:30 alle 13:00

 

Perché partecipare?
 

L’evento offrirà uno spazio per ascoltare storie, idee e progetti dalle voci di esperte, imprenditrici agricole e professioniste impegnate nella trasformazione sostenibile e sociale delle comunità. Due sessioni di interventi esploreranno l’antico legame tra donne e agricoltura, evidenziando come oggi le donne siano protagoniste di innovazioni e iniziative sociali a beneficio di tutti.

 

Programma
 

Ore 9:30 – Registrazione dei partecipanti
Ore 9:40 – Introduzione a cura di:

Annamaria D’Alonzo, Presidente Donne in Campo Abruzzo

 

Prima Sessione: Donne in campo: protagoniste del cambiamento
 

Ore 10:00

  • "Donne e terra: un legame antico rinnovato"
    Maria Luigia Di Blasio, Sociologa
  • "Il contributo femminile all'agricoltura italiana"
    Paola Mosca, Coordinatrice regionale Donne in Campo Abruzzo
  • Focus su Cia Agricoltori Italiani Abruzzo
  • "Dalla terra alla tavola: la donna rivoluziona l'agricoltura"
    Laura Sette, Imprenditrice agricola e testimonial
  • "Resistenza e resilienza nei territori del crimine organizzato" (collegamento video)
    Rosa Giovanna Castagna, Presidente Donne in Campo Sicilia
     

Seconda Sessione: Voci femminili per un mondo migliore: storie di impegno sociale
 

Ore 11:15 

  • "Storie di resistenza tra legalità, agricoltura e sociale" (collegamento video)
    Marta Terranova, Cooperativa Sociale Verbumcaudo
  • "Tempo condiviso, risorse moltiplicate: le donne rurali si prendono cura del loro tempo"
    Olessia Tambovtseva, La Fattoria del Borgo
  • "Seminando pari opportunità: le donne e l'agricoltura sociale al servizio delle persone con disabilità" (collegamento video)
    Paola Di Marco, Fattoria Sociale Villa Irelli
  • "Una casa accogliente e familiare"
    Silvia D’Orsogna, Associazione “Acchiappasogni”
     

Ore 12:30 – Conclusioni a cura di: 

Pina Terenzi, Presidente Donne in Campo CIA
Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo

 

Modera:
Mariano Nozzi, Presidente Ruralità & Solidarietà ETS
 

Ore 13:00 – Light Lunch


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