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1 In Evidenza - 05 set 2025

SRD01 – Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole

La Regione Abruzzo ha pubblicato il bando SRD01 “Investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole”, con una dotazione complessiva di 15 milioni di euro.
L’obiettivo è sostenere le imprese agricole che intendono innovare, migliorare la produttività e adottare soluzioni sostenibili, rafforzando così la competitività del settore.

Dotazione finanziaria e soglie di investimento

Il bando dispone di 15 milioni di euro, così ripartiti:

  • € 7,5 milioni per progetti fino a € 200.000

  • € 7,5 milioni per progetti oltre € 200.000

Sono ammissibili investimenti con:

  • importo minimo: € 20.000

  • importo massimo: € 3.000.000 (le eccedenze non vengono finanziate)

Intensità del sostegno

Il contributo base è pari al 50% delle spese ammissibili, con importanti maggiorazioni nei casi previsti:

  • 80% per giovani agricoltori (≤ 40 anni, insediati da non più di 5 anni)

  • 60% per aziende ubicate in zone montane, ZVN o aree Natura 2000

  • 80% per investimenti ambientali e in energia rinnovabile (es. riduzione inquinanti, efficientamento energetico, sistemi di irrigazione con risparmio idrico)

  • 60% per aziende biologiche (in fase di conversione o mantenimento)

È inoltre possibile combinare il contributo con il prestito Fi.R.A. a tasso zero, così da ridurre ulteriormente il fabbisogno finanziario.

Beneficiari

Possono presentare domanda:

Imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.), singoli o associati.

Requisiti principali:

  • Iscrizione alla CCIAA con Partita IVA agricola

  • Fascicolo Aziendale aggiornato e validato

  • Dimensione economica ≥ € 15.000 PS (≥ € 10.000 per aziende in montagna o aree svantaggiate)

  • Disponibilità giuridica dei terreni (proprietà, usufrutto o affitto ≥ 9 anni)

  • Realizzazione degli investimenti nel territorio abruzzese

Tipologie di investimenti ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti spese:

  • Opere edilizie e infrastrutturali: fabbricati produttivi, serre, invasi idrici, stoccaggi, impianti per autoconsumo, bonifica amianto

  • Macchinari e attrezzature: destinati a produzione, trasformazione, commercializzazione, agricoltura di precisione

  • Software e brevetti legati al ciclo produttivo

  • Spese tecniche: fino al 4% del costo totale (8% in caso di opere edili)

  • Investimenti irrigui: ammessi solo se garantiscono un effettivo risparmio idrico, con sistemi di misurazione e nel rispetto della Direttiva 2000/60/CE

Scadenza

Le domande devono essere presentate entro il 19 dicembre 2025.


Per maggiori informazioni rivolgiti all'ufficio CIA a te più vicino.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Danni da fauna selvatica: CIA Abruzzo contesta la nuova procedura regionale e chiede un confronto immediato

CIA Abruzzo esprime profonda preoccupazione per la Delibera Regionale n. 516 del 5 agosto 2025, con cui la Regione ha approvato le nuove modalità operative per la concessione dei contributi per i danni da fauna selvatica.

In rappresentanza di centinaia di aziende agricole e zootecniche, la CIA Abruzzo denuncia l’impraticabilità delle procedure previste e chiede la sospensione immediata del provvedimento, accompagnata dalla convocazione urgente di un tavolo tecnico con le Organizzazioni Professionali Agricole.

“Pur riconoscendo il principio di garantire trasparenza e regole chiare”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “le nuove modalità operative rischiano di trasformarsi in un ostacolo insormontabile per le aziende, già duramente provate dai danni crescenti causati dalla fauna selvatica”.

Tra le criticità segnalate:

  • Oneri procedurali insostenibili e tempi irrealistici, che paralizzano l’attività agricola e rendono difficile presentare domanda;

  • Meccanismi di accertamento iniqui, che espongono le aziende al rischio di sotto-indennizzo, soprattutto per i danni di entità ridotta;

  • Aleatorietà del risarcimento, subordinato alla disponibilità di fondi e privo di un fondo regionale dedicato e adeguatamente finanziato.

Per questo la CIA Abruzzo chiede:

  1. La sospensione della delibera dal 1° settembre 2025;

  2. La riscrittura condivisa delle procedure con le rappresentanze agricole;

  3. L’istituzione di un fondo regionale certo e adeguato;

  4. Il riconoscimento di un risarcimento integrale (100%) dei danni accertati, a tutela del ruolo economico e sociale degli agricoltori.

“Gli agricoltori e gli allevatori non possono essere lasciati soli davanti a un problema che mina la sostenibilità delle imprese e l’equilibrio del territorio”, conclude Sichetti, “Serve una risposta immediata, concreta e condivisa”.

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1 In Evidenza - 02 set 2025

Gaza: Cia, fermare la guerra e la carestia in atto

È inaccettabile usare la fame come arma di guerra. Anche l’Onu certifica che a Gaza è in corso una carestia, ora bisogna fermare questo scempio e garantire finalmente alla popolazione un accesso sicuro e senza ostacoli ad aiuti alimentari su vasta scala. Lo dice Cia-Agricoltori Italiani, sostenendo con forza tutte le iniziative umanitarie messe in campo, come quella della Global Sumud Flotilla.   


“L’accesso al cibo è sancito dal diritto internazionale e deve essere rispettato in ogni circostanza, anche nei conflitti -dice il presidente nazionale Cristiano Fini-. Come cittadini e come organizzazione di agricoltori, non possiamo restare in silenzio di fronte alla condizione di fame e malnutrizione massiccia che oggi colpisce la Striscia. Migliaia di persone, in primis donne, bambini e anziani, stanno lottando per la sopravvivenza, tra il blocco quasi totale degli approvvigionamenti e la distruzione sistematica di campi, mercati, infrastrutture idriche e stradali”. Adesso, continua Fini, “auspichiamo che la pressione internazionale sblocchi gli aiuti a Gaza. Serve un cessate il fuoco immediato e prolungato per consentire una vasta azione umanitaria salvavita e fermare la carestia, perché non è tollerabile trasformare un diritto fondamentale come il cibo in uno strumento di punizione collettiva”. 

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1 In Evidenza - 01 set 2025

CIA Abruzzo: “Agricoltura al primo posto per imprenditori over 70. Urgente investire su giovani"

L’agricoltura è il settore più colpito dall’invecchiamento imprenditoriale in Italia. Quasi un titolare su tre (28,3%) ha oltre 70 anni e più di due su tre superano i 55 anni. In Abruzzo, la situazione è ancora più marcata: secondo i dati Unioncamere e InfoCamere, il 14% delle aziende agricole è guidato da over 70, mentre i giovani sotto i 25 anni sono appena 330 su oltre 44.000 imprese.

Un fenomeno che si inserisce in un quadro di forte riduzione strutturale: dal 2010 al 2025 hanno chiuso i battenti 182.424 imprese agricole in Italia, pari a una contrazione del 21%, con oltre 200mila imprese individuali scomparse. In Abruzzo, la provincia di Chieti figura tra le più colpite a livello nazionale, con il 17,6% di over 70 tra i titolari e un incremento di quasi 5 punti percentuali in dieci anni.

“Il settore agricolo resiste, ma senza ricambio generazionale rischia di non avere futuro”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente CIA Abruzzo, “Non possiamo permettere che il peso delle aziende resti sulle spalle di una classe imprenditoriale che invecchia, senza garantire ai giovani opportunità reali di ingresso”.

Il problema è strutturale: solo il 9% delle aziende italiane è oggi condotto da under 40. Le difficoltà di accesso al credito, i costi di avviamento elevati e la burocrazia scoraggiano i giovani. “Occorre un piano straordinario che metta al centro i giovani agricoltori, sostenendoli con incentivi fiscali, formazione, digitalizzazione, innovazione tecnologica e transizione ecologica”, prosegue Sichetti, “Bisogna offrire strumenti moderni che rendano l’agricoltura non solo tradizione, ma un settore competitivo, sostenibile e redditizio”.

L’innovazione è la chiave per rendere l’agricoltura attrattiva: agricoltura di precisione, uso di droni e sensori, energie rinnovabili, gestione digitale delle aziende e pratiche sostenibili possono rappresentare il vero motore del ricambio generazionale. “La formazione dei giovani e il loro coinvolgimento nei programmi di ricerca e sviluppo devono diventare una priorità. È l’unico modo per trasformare l’invecchiamento in un’opportunità di rinnovamento”, conclude il Presidente della Confederazione.

A ribadire l’urgenza di interventi concreti arriva anche la voce dei giovani: Diego Pasqualone, Presidente Agia Abruzzo, sottolinea come “gli istituti di credito abbiano una responsabilità fondamentale in questa fase. Senza un reale sostegno finanziario i giovani restano fuori dall’agricoltura, nonostante entusiasmo e idee innovative. Servono strumenti di accesso al credito semplici, veloci e sostenibili, perché solo così possiamo trasformare la voglia di impresa delle nuove generazioni in aziende solide e capaci di competere”.

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1 In Evidenza - 25 ago 2025

Olio d’Abruzzo: qualità e valore crescono, mentre i produttori guardano con fiducia alla nuova annata

L’olivicoltura abruzzese conferma il suo ruolo strategico nello scenario nazionale, pur registrando per la campagna 2024/2025 un calo produttivo significativo. Secondo le elaborazioni ISMEA, l’Abruzzo ha prodotto 6.288 tonnellate di olio, in flessione del -24% rispetto al 2023 e del -21% rispetto alla media delle ultime quattro campagne, un dato più pesante rispetto alla media nazionale (-15%). La causa principale è la fisiologica annata di scarica, aggravata dalle difficoltà climatiche che hanno penalizzato le regioni del Sud.

La provincia di Chieti rimane il cuore della produzione regionale con 3,1 milioni di kg di olio, circa il 50% del totale, seguita da Pescara (25%), Teramo (23%) e L’Aquila (2%).

Nonostante i volumi in calo, la qualità degli oli abruzzesi è rimasta elevata. Le due DOP regionali, Aprutino Pescarese e Colline Teatine, hanno raggiunto nel 2025 quotazioni record di 12 €/kg, tra le più alte d’Italia, confermando il valore e l’identità dei prodotti locali.

Un passo decisivo per la valorizzazione del comparto è l’istituzione della nuova Indicazione Geografica Protetta “Olio d’Abruzzo”, fortemente voluta da CIA Agricoltori Italiani Abruzzo e approvata con parere favorevole dalla Regione (Determinazione n. 19/140 del 12 giugno 2024, pubblicata sul BURA n. 26 del 3 luglio 2024). L’IGP, ora in attesa del riconoscimento ministeriale, definisce standard di qualità elevati e promette ricadute positive sul reddito dei produttori locali.

“Il calo produttivo era in parte atteso, ma non deve oscurare la forza del nostro olio”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo. “I valori record raggiunti sul mercato testimoniano la qualità, l’identità territoriale e l’impegno dei nostri produttori. Guardando al prossimo raccolto, tra circa un mese, le previsioni sono molto positive: la sanità del prodotto è ottima e ci attendiamo una raccolta in linea con le annate di carica. Questa prospettiva ci dà fiducia e conferma il grande potenziale dell’olivicoltura abruzzese. Allo stesso tempo, l’avanzamento dell’IGP Olio d’Abruzzo rappresenta un’opportunità concreta per valorizzare le produzioni locali, aumentare il reddito dei nostri olivicoltori e generare benefici anche sul paesaggio e sul turismo.”

Nonostante la riduzione dei volumi, l’olivicoltura resta un pilastro dell’agroalimentare abruzzese. Per CIA Abruzzo, la crescita dei prezzi, il riconoscimento delle DOP e l’IGP indicano chiaramente la strada da seguire: puntare su qualità, distintività e sostenibilità per consolidare la presenza dell’Abruzzo sui mercati nazionali e internazionali.

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1 In Evidenza - 18 ago 2025

Al via la vendemmia 2025 in Abruzzo: qualità alta, ma pesano giacenze e mercati in calo

È partita in Abruzzo la vendemmia 2025, anticipata in molte zone per le varietà bianche e precoci a causa del caldo di inizio stagione. I vignaioli sono già al lavoro tra la Costa dei Trabocchi, le colline teatine, la Valle Peligna e il Teramano. Le prospettive in campagna sono incoraggianti: le rese risultano regolari, lo stato sanitario delle uve è ottimo e, dopo due annate complesse, la produzione appare in ripresa, con aspettative qualitative molto alte.

L’improvviso downburst del 3 agosto caratterizzato da forte vento e grandine ha però colpito a macchia di leopardo diverse aree vitate, dalla costa al Chietino interno fino al Pescarese. A Fossacesia, in particolare, alcuni vigneti hanno subito danni nei filari più esposti.

Il Trebbiano e il Pecorino hanno già raggiunto un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità, offrendo le basi per vini freschi e aromatici. Il Montepulciano, più tardivo, sta beneficiando delle escursioni termiche tra giorno e notte, condizione che favorisce maturazione fenolica e complessità aromatica. Nel complesso, il vigneto Abruzzo si presenta in buona salute e pronto a confermare l’identità territoriale che da sempre contraddistingue i suoi vini.

Accanto alle buone notizie in campagna, rimane però l’incertezza legata al mercato. Le cantine devono fare i conti con giacenze elevate, consumi interni stagnanti e un rallentamento delle esportazioni. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per i dazi statunitensi, che rischiano di pesare ulteriormente sull’export abruzzese. Per affrontare la situazione, la Regione ha scelto di introdurre un blocco temporaneo della produzione, una misura straordinaria volta a riequilibrare il rapporto tra domanda e offerta e a contenere le eccedenze.

“L’annata 2025 ci consegna un quadro incoraggiante sul piano qualitativo”, commenta Nicola Sichetti, presidente di Cia Abruzzo, “Dopo anni difficili, i nostri vigneti hanno reagito bene e la vendemmia promette vini di grande identità. Tuttavia, non possiamo ignorare i segnali che arrivano dal mercato: consumi fermi, esportazioni rallentate e dazi ci obbligano a ragionare su un modello produttivo più equilibrato, che metta al centro la qualità e il valore del nostro vino. Il blocco temporaneo della produzione deciso dalla Regione va proprio in questa direzione: tutelare i produttori e il giusto rapporto tra domanda e offerta”.

La vendemmia proseguirà a più riprese fino a ottobre, con l’auspicio che il mese in corso non riservi altri eventi climatici estremi. 


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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 13 ott 2022

Olio extravergine d’oliva, l’Abruzzo punta al riconoscimento del marchio Igp

Puntare sulla qualità per tornare competitivi. E’ con questo obiettivo che Cia Agricoltori-Italiani Abruzzo ha dato il via all’iter per il riconoscimento del marchio Igp (Indicazione geografica protetta) dell’olio extravergine di oliva abruzzese. La proposta è stata presentata ieri mattina presso la Camera di Commercio Chieti-Pescara. Durante l’incontro è stato costituito il Comitato Promotore, che avrà il compito di stilare il disciplinare dell'olio Igp abruzzese da presentare al Mipaaf. 

 

L'olio Igp può diventare la chiave di volta di un sistema che crea valore aggiunto al territorio”, ha dichiarato il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti che ricorda i numeri della filiera olivicola abruzzese, L’Abruzzo è la quinta regione tra le più produttive in Italia per quanto riguarda la produzione di olio d’oliva. Ci sono circa 60mila aziende e 530 frantoi sparsi nel territorio abruzzese e la produzione annuale ammonta ad oltre 250mila quintali di olio, di cui, quasi il 50% si concentra nella provincia di Chieti, mentre l’altra metà della produzione è ripartita nelle città di Pescara (30%), Teramo (16%) e l’Aquila (4%). Una filiera, questa, che può essere una spinta verso l'innovazione e la valorizzazione di queste produzioni. Abbiamo già 3 Doc di eccellenza ma che non riescono a dare uno slancio importante all’olio abruzzese, un olio che vogliamo diventi riconoscibile a livello regionale, nazionale ed europeo”, continua Sichetti, “Tutto questo è importante perché se si premia la qualità si può trasferire valore agli olivicoltori, i quali oggi, con una redditività ridotta all'osso, rischiano di non coprire nemmeno i costi di produzione”. 

 

La valorizzazione del prodotto può e deve accompagnarsi anche ad altre politiche di sostegno nazionali e regionali e a questo proposito la Regione Abruzzo si mette a disposizione del comitato, “La Regione sarà al vostro fianco”, ha commentato l’Assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, “Pur rappresentando un passo importante, costituisce solo il punto di partenza e, soprattutto, dovremo essere in grado di vendere e promuovere l’olio Igp che dovrà rappresentare motivo di orgoglio del nostro territorio. Anticipo, inoltre, che sarà emanata una misura specifica per i frantoi che andrà di pari passo con questa iniziativa”. 

 

L’idea della creazione di una Igp abruzzese è stata proposta in accordo anche con il progetto di microfiliera “Innovaolio” nel convegno tenutosi lo scorso luglio a Penne, “Per ottenere risultati positivi occorre instaurare un approccio integrato di sviluppo locale favorendo forme di collaborazione e di integrazione”, ha affermato il Presidente del progetto “Innovaolio, Luigi Di Giandomenico, “Siamo in un momento difficile, abbiamo il dovere di reagire ora e partire uniti in questa nuova avventura”.


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2 In Evidenza - 27 set 2022

Abruzzo, l'elenco dei toponimi ammessi per i vini Dop

Con la determinazione Dpd 019/144 la Regione ha infatti approvato i nomi delle vigne e delle denominazioni tradizionali che possono essere usati per il vino a denominazione di origine protetta.

Ecco l'elenco dei toponimi di vigna:
  • Riomoro, Arrivoli e Reomoro, nel comune di Colonnella;
  • San Nicola e Pusciana, nel comune di Pianella;
  • Sterparo e Colle S. Pietro, nel comune di Tollo;
  • Bailardo e Collina, nel comune di Nocciano;
  • Zappino, nel comune di San Valentino;
  • Amarello, nel comune di Ofena;
  • Masseria Milano, San Andrea, San Martino, San Nicola e Coccetta, nel comune di Rosciano;
  • Piano Scarpara, nel comune di Civitaquana;
  • Fonte Dei, nel comune di Tocco da Casauria;
  • Castorani, nel comune di Alanno;
  • Semivicoli, nel comune di Casacanditella;
  • Torretta, nel comune di Spoltore;
  • La Torretta, nel comune di Controguerra;
  • Caprafico, nel comune di Casoli;
  • Riserva del Borsacchio, nel comune di Roseto degli Abruzzi;
  • Santa Cecilia, Arenaro, Querciano Tarocco, nel comune di Francavilla al Mare;
  • Cave e Fonte Filippo, nel comune di San Martino sulla Murracina;
  • Fiorano, nel comune di Loreto Aprutino;
  • Viscioli, nel comune di Miglianico;
  • Feudo Ricotti e La Vasca, nel comune di Pietranico;
  • Morrecine, nel comune di Ortona a Mare;
  • S. Pietro, nel comune di Atri.

Per i nomi tradizionali invece sono ammessi:

  • Corvino, nei comuni di Collecorvino e Pescara;
  • Cantalupo, nel comune di Notaresco;
  • San Martino Rosso, nel comune di San Martino sulla Marrucina;
  • Pie' delle Vigne, nel comune di Ofena;
  • Castello di Semivicoli, nel comune di Casacanditella;
  • Iskra, nel comune di Controguerra;
  • Vigna Sant'Angelo, nel comune di Sant'Omero.

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1 In Evidenza - 22 set 2022

Elezioni: Cia, tempo scaduto. Agricoltura torni centrale nei fatti e meno chiacchiere

Dal voto del 25 settembre l’agricoltura esca vincente e torni centrale. Ѐ quanto auspica Cia-Agricoltori Italiani nel suo ultimo appello prima delle elezioni e così come sintetizzato nel documento dell’organizzazione, già presentato in queste ultime settimane ai candidati politici. Un decalogo in tre capitoli: emergenze, Pnrr, orizzonte Europa. Più una sezione dedicata alle aree interne.

            “Tempo scaduto! È lo slogan del testo e quello che ripetiamo a politica e istituzioni - spiega il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Il Decreto Aiuti ter, sebbene abbia accolto alcune delle nostre più importanti richieste, non basterà. Le imprese agricole sono allo stremo, strette tra i rincari record di materie prime ed energia, dal +170% dei fertilizzanti al +130% del gasolio, gli effetti della lunga siccità che ha tagliato le produzioni per oltre 3 miliardi, l’inflazione galoppante. In queste condizioni, abbiamo assolutamente bisogno di stabilità e di un governo operativo che attui nuove misure di sostegno al comparto”. D’altra parte, continua Fini, “l’agricoltura è il settore più esposto alle crisi, da quelle climatiche a quelle di mercato, eppure se ne sente parlare troppo poco. Ma quello che fa più arrabbiare è che sembra scontato aumentare i prezzi dei prodotti a causa dei rincari per qualsiasi tipo di attività; invece, l’agricoltura, stranamente, deve cercare di mantenere i prezzi ai livelli degli scorsi anni”. Senza interventi ulteriori, però, “le imprese saranno costrette a farlo, per non chiudere, con conseguenze immediate sulla spesa alimentare dei consumatori”. Ecco perché, conclude il presidente di Cia, “ai candidati chiediamo di mettere mano a un piano agricolo di rilancio per salvare famiglie, aziende e Made in Italy”. Prendendo esempio dal decalogo predisposto dall’organizzazione per le forze politiche in campo.

EMERGENZA ENERGETICA:

1. Credito d’imposta per l’acquisto di gasolio agricolo, incluso riscaldamento delle colture in serra, per il 2022-2023. Incentivi fiscali per sostenere l’acquisto di altri fattori produttivi (mangimi, fertilizzanti, sementi e piantine);

2. Autorizzare in sede Ue le imprese agricole a immettere in rete energia elettrica prodotta con il fotovoltaico oltre i propri livelli annui di autoconsumo.

EMERGENZA IDRICA:

3. Esonero dei contributi previdenziali e credito agevolato per imprese agricole dei territori in stato di emergenza per la siccità;

4. Ristrutturazione immediata della rete di canali e della rete idro-potabile. Progetto infrastrutturale di piccoli invasi/laghetti attuabile con tempistiche certe e procedure semplificate.

EMERGENZA CINGHIALI:

5. Commissario straordinario per la gestione della fauna selvatica presso Palazzo Chigi con pieni poteri e coordinamento di una cabina di regia con le Regioni per riformare la legge 157/1992;

6. Superamento del regime de minimis nell’ambito del sistema di indennizzi alle imprese agricole.

EMERGENZA MANODOPERA:

7. Semplificazione e maggiore flessibilità degli strumenti per il reperimento della manodopera agricola, anche attraverso l’innovazione digitale.

PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA:

8. Portare a compimento le riforme per poter ricevere nei tempi stabiliti le risorse negoziate. Facilitare le procedure per l’attuazione del Piano.

ORIZZONTE EUROPA:

9. Contrastare i sistemi di etichettatura come il Nutriscore, che penalizzano il Made in Italy. Tutelare le eccellenze agricole italiane di fronte a ingiustificati rischi per la salute umana e al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità;

10. Promuovere una politica commerciale Ue che valorizzi l’agricoltura e garantisca il rispetto della reciprocità delle regole. Impegno sui dossier strategici, dalla revisione del sistema Dop-Igp alla visione di lungo termine per le aree rurali; dalla Strategia Farm to Fork a quella della Biodiversità.

            Accanto a queste dieci proposte, Cia insiste sul proprio cavallo di battaglia dello sviluppo delle aree interne, che coprono complessivamente il 60% dell’intera superficie nazionale e sono legate a doppio filo con l’agricoltura italiana. Una valorizzazione che passa per la transizione digitale e la meccanizzazione agricola; incentivi a reti e distretti a vocazione territoriale; potenziamento del turismo rurale; sostegno a forme di agricoltura sociale; crescita di filiere agroenergetiche locali. Allo stesso tempo, serve anche una riorganizzazione dei servizi alla persona, con più infrastrutture stradali, sanitarie e scolastiche, evitando il progressivo spopolamento e abbandono di aree fondamentali per il Paese.


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1 In Evidenza - 17 set 2022

Energia: soddisfazione di Cia Abruzzo per le richieste accolte nel Decreto Aiuti ter

Soddisfazione da parte di Cia-Agricoltori Italiani Abruzzo a seguito dell’approvazione dal Governo del decreto aiuti Ter, misure di interesse per il settore agricolo più volte sollecitate all’esecutivo dalla Confederazione. In particolare, si tratta dell’estensione della riduzione dei costi del gasolio per le imprese della pesca e agricole, anche a fabbricati e serre,  fino alla fine dell’anno,  insieme al credito di imposta per i costi energetici e del gas ai quali accedono anche le imprese agricole,  rispettivamente per il 30% e il 40% della spesa sostenuta.

 

‘’Si tratta di un passaggio importante che aiuta un settore penalizzato e che sta lavorando a bilancio zero se non negativo, stretto tra rincari delle materie prime’’, ha dichiarato il Presidente Cia Abruzzo, Nicola Sichetti, “E’ un primo passo verso le richieste delle aziende per le quali ci siamo battuti affinché venissero accolte e garantire continuità del processo produttivo nella filiera agroalimentare”.

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1 In Evidenza - 14 set 2022

Decreto Aiuti ter: Cia, serve corsa contro il tempo contro il caro bollette

“Il caro energia continua a flagellare le nostre aziende agricole, è necessaria una corsa contro il tempo per un nuovo provvedimento che contrasti gli effetti drammatici del caro bollette”. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, che dopo l’approvazione del Decreto Aiuti bis chiede al Governo -prima della scadenza del mandato- un nuovo urgente intervento in favore del settore rurale, sulla base delle risorse finanziarie dell’extra-gettito fiscale di luglio e agosto e degli extra-profitti delle società energetiche.

Le principali direttive di interventi devono riguardare: le agevolazioni fiscali, gli indennizzi per agricoltori colpiti dalla siccità e la liquidità per le aziende. Sul primo fronte, per Cia è prioritaria l’estensione del credito d’imposta per il gasolio agricolo al secondo e quarto trimestre del 2022, esclusi dalle agevolazioni attualmente vigenti. La misura deve comprendere anche il carburante per il riscaldamento delle coltivazioni protette in serra. Cia reputa anche sostanziale l’estensione del credito d’imposta per l’acquisto di energia elettrica a tutte le aziende agricole, anche a quelle che non rientrano nelle categorie di energivore e gasivore,

Per ristorare gli agricoltori che hanno subito danni pesantissimi dalla persistente siccità, Cia ritiene, inoltre, necessario il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale con l’introduzione di semplificazioni per una rapida erogazione degli indennizzi. Cia chiede, infine, al Governo interventi per garantire liquidità al settore, come fu per l’emergenza Covid, attraverso la sospensione delle rate dei mutui e di tutti gli altri finanziamenti. 

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1 In Evidenza - 12 set 2022

Elezioni: Anp-Cia, per un Governo che garantisca pensioni dignitose

La garanzia di pensioni dignitose per gli anziani e la giusta tutela per quelle future di donne e giovani, oltre al rilancio necessario di tutte le aree rurali. Sono queste le tre macro-questioni ancora aperte e dirimenti per il Paese secondo Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, pronta a incontrare tutti i candidati delle imminenti elezioni politiche del 25 settembre, con in mano il suo documento di proposte per il nuovo Governo.

“Tempo scaduto!” ribadisce Anp insieme a Cia, per salvare l’agricoltura e rimetterla al centro dell’agenda politica, ma anche per superare le disuguaglianze sociali e costruire un futuro equo e sostenibile, davvero rispettoso della dignità delle persone. Pandemia, guerra in Ucraina e spirale inflazionistica stanno acuendo disparità e ingiustizie, peggiorando le condizioni di vita di tante persone. Sono soprattutto pensionati con assegni al minimo (oggi 523,83 euro mensili) -ricorda Anp-Cia- dimenticati dalla politica e ancora più a rischio con l’emergenza energetica.

Anp-Cia conferma il suo impegno, già recentemente dimostrato affinché il Governo prendesse provvedimenti a sostegno delle fasce più deboli della popolazione (bonus 200 euro, riduzione bollette, estensione della Quattordicesima, taglio del cuneo fiscale) e aumentasse finalmente l’assegno almeno ai pensionati al minimo (oggi 2,5 milioni di persone circa). I recenti provvedimenti, sia pure parziali e insufficienti -sottolinea Anp-Cia- vanno nella giusta direzione e parlano chiaro a politica e istituzioni: i pensionati con un trattamento al minimo non sono nella condizione di soddisfare le esigenze basilari e condurre una vita dignitosa. Il problema riguarda oltre 455.000 ex agricoltori, per una vita garanti di cibo, territorio e paesaggio e, adesso, spesso ancora sul campo rischiando anche la vita. Il documento di Anp-Cia per i candidati alle politiche riparte da qui.

GARANTIRE AGLI ANZIANI PENSIONI DIGNITOSE - Tra i punti:

• Pensioni minime ad almeno 780 euro al mese e comunque a un importo non inferiore a quanto indicato dall’Ue riguardo la soglia di povertà e rispetto a quanto previsto dalle pensioni di cittadinanza;

• Modifica del meccanismo di indicizzazione delle pensioni - adottando il sistema IPCA (l’indice dei prezzi armonizzato per tutti i Paesi europei) - con un paniere che tenga conto dei reali consumi degli anziani, rispetto a beni alimentari, trasporti, spese sanitarie e servizi;

• Riduzione proporzionale del carico fiscale sulle pensioni. E’ il più elevato a livello europeo, superiore perfino ai redditi di lavoro dipendente.

TUTELARE DONNE E GIOVANI - Tra i punti:

• Misura "Opzione donna" più a favore delle lavoratrici che vogliano anticipare la pensione;

• Istituzione pensione contributiva di "garanzia", assegno base a fronte di una prestazione minima e dignitosa, alla quale aggiungere contribuzione maturata in rapporto al percorso lavorativo svolto;

•  Riconoscimento attività agricola come lavoro gravoso e usurante, attingendo ai benefici di legge connessi (APE SOCIALE) per anticipare la pensione;

• Defiscalizzazione dei giovani under 40 che creano nuove imprese e supporto allo scambio intergenerazionale.

RILANCIARE LE AREE RURALI DEL PAESE Tra i punti:

• Rafforzamento significativo del Sistema Sanitario nazionale nel suo carattere pubblico e universalista, in particolare dei servizi sociosanitari;

• Sanità più vicina ai cittadini grazie al Pnrr, con strutture ambulatoriali o case della salute di prossimità, potenziando l’assistenza domiciliare, puntando sulla telemedicina, le reti sociali e il volontariato;

• Tutela delle persone non-autosufficienti con una normativa nazionale semplice e di facile accesso e promozione di una legislazione nazionale sull'invecchiamento attivo.

 

Precisi punti programmatici, affidati a un testo più ampio e dettagliato, che la piattaforma di Anp-Cia ha elaborato tenendo a mente le priorità dei pensionati e con essi, soprattutto, la tenuta sociale del Paese. “Servono provvedimenti adeguati e tempestivi -spiega il presidente nazionale, Alessandro Del Carlo- e stiamo seguendo la campagna elettorale, attraverso un confronto serrato con tutti i candidati sul territorio. Occorre non perdere altro tempo e stringere, con le forze politiche in campo, su un percorso già avviato e valido, nel segno della giustizia sociale e per salvare l’Italia da questa terribile impasse economica”.

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