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1 In Evidenza - 22 dic 2025

Agricoltura abruzzese a rischio: CIA lancia l’allarme e chiede interventi urgenti nella Legge di Previsione 2026/28

CIA Abruzzo lancia un allarme sulla situazione del comparto agricolo regionale e chiede alla Regione interventi urgenti nell’ambito della Legge di Previsione delle spese 2026/2028. 

In particolare, CIA Abruzzo sollecita la conferma dei fondi di 7,5 milioni di euro già previsti dall’articolo 24 della legge regionale n. 4/2024 a favore dei viticoltori danneggiati dalla peronospora nel 2023, fondi indispensabili per la sopravvivenza delle aziende vitivinicole, molte delle quali ancora in grave difficoltà economica. 

Parallelamente, l’organizzazione chiede il raddoppio del fondo per i danni da fauna selvatica per il triennio 2026/2028, attualmente considerato insufficiente, al fine di garantire agli agricoltori indennizzi adeguati e la possibilità di recuperare gli investimenti, proseguire la produzione nonostante le perdite causate da cinghiali, caprioli e altre specie e superare l’attuale sistema di rimborso a percentuale, giudicato del tutto insoddisfacente. 

Sul fronte della zootecnia, colpita dalla Lingua Blu nel 2025, CIA Abruzzo richiede l’attivazione immediata di un piano straordinario che preveda indennizzi per le perdite di capi, rimborso delle spese sostenute per vaccini e repellenti e contributi per il ripristino del patrimonio tramite nuovi riproduttori, oltre alla programmazione di una campagna vaccinale coordinata per il 2026, per evitare il collasso del settore e gravi danni all’economia e all’occupazione regionale. 

CIA sollecita inoltre l’istituzione di una piattaforma informatica unica regionale per la filiera agricola, capace di gestire in maniera integrata assegnazione del gasolio agricolo, presentazione della PUA, riconoscimento della qualifica IAP, iscrizioni agli albi specialistici e altri servizi, semplificando gli adempimenti, garantendo trasparenza e riducendo i costi per imprese e Pubblica Amministrazione, allineando l’Abruzzo alle migliori pratiche regionali esistenti. 

“Non possiamo permettere che i nostri agricoltori siano lasciati soli di fronte a emergenze sanitarie e danni continui”, commenta Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “È fondamentale che la Regione metta in campo subito risorse concrete: investire nell’agricoltura significa salvaguardare l’economia, proteggere i posti di lavoro e tutelare la vitalità dei nostri territori.” 

CIA Abruzzo sottolinea che l’attuazione di queste misure non è solo urgente, ma strategica per garantire la sostenibilità e la competitività del settore agricolo abruzzese, con effetti positivi sull’intera economia regionale e sul presidio sociale dei territori marginali, e auspica che la Legge di Previsione 2026/2028 preveda i fondi necessari per sostenere concretamente gli agricoltori.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia: anche l’Abruzzo in prima linea a Bruxelles al fianco gli agricoltori europei

Una giornata storica per l’agricoltura europea: oltre 10mila produttori e centinaia di trattori hanno sfilato per le strade di Bruxelles, davanti al Parlamento Ue, per chiedere un futuro sostenibile e competitivo per il settore.

Cia–Agricoltori Italiani era presente in prima linea, con delegazioni da tutta Italia e, in particolare, una folta rappresentanza dall’Abruzzo, che ha voluto ribadire il sostegno agli agricoltori italiani ed europei.

La mobilitazione, sostenuta da oltre 40 organizzazioni agricole dei 27 Stati membri riunite nel Copa-Cogeca, ha lanciato un messaggio chiaro alle istituzioni europee: la riforma della Pac post 2027, così come proposta, è inaccettabile. I produttori hanno chiesto di ascoltare chi ogni giorno garantisce cibo, lavoro e futuro ai territori, denunciando tagli di bilancio, scelte politiche penalizzanti, concorrenza sleale e burocrazia opprimente.

Sul palco di Place du Luxembourg, davanti al Parlamento Ue, il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, ha sottolineato: “Non accetteremo scelte che indeboliscono il settore. È il momento di cambiare rotta e ascoltare gli agricoltori, il cuore pulsante dell’Europa.”

La partecipazione dell’Abruzzo testimonia l’unità e la determinazione dei territori italiani nel difendere un’agricoltura forte, sostenibile e sicura.

"La nostra presenza dall’Abruzzo a Bruxelles dimostra quanto i nostri agricoltori sentano sulla propria pelle le conseguenze di scelte europee lontane dalla realtà dei territori” – ha dichiarato Nicola Sichetti, presidente di CIA Abruzzo. “La Pac post 2027, così come impostata, rischia di penalizzare in modo particolare le regioni come la nostra, caratterizzate da aree interne, agricoltura familiare e produzioni di qualità. Chiediamo un’Europa che investa davvero in chi presidia il territorio, garantisce sicurezza alimentare e tutela l’ambiente, riducendo burocrazia e concorrenza sleale. Senza agricoltori non c’è futuro né per l’Abruzzo né per l’Europa.

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1 In Evidenza - 20 dic 2025

Cia in piazza a Bruxelles. Agricoltura non si svende, con riforma Pac a rischio 270mila aziende


“Siamo in piazza per dire no a un’Europa che svende l’agricoltura, mette le armi davanti al cibo, compromette la sicurezza alimentare dell’Unione e rischia di far chiudere, solo in Italia, oltre 270mila aziende del settore. È inaccettabile: o arriva una scossa politica forte e un cambio di rotta deciso o si condanna il nostro futuro”. Questo l’appello del presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dalla grande manifestazione a Bruxelles, con 10mila produttori e centinaia di trattori provenienti da ogni parte del continente.


In prima linea la folta delegazione Cia, riunita sotto lo striscione “Ursula, basta bugie”, con cartelli che parlano chiaro: “Pac post 2027: non è una riforma, è la fine dell’agricoltura”, “Agricoltori senza Pac, Europa senza cibo” e “Terra chiama Ursula, la sicurezza siamo noi”. Una presa di posizione netta, a tutela di tutti i cittadini europei, contro la proposta della Commissione targata von der Leyen, che vuole tagliare le risorse del 22%, sottraendo all’Italia 9 miliardi di euro, e far confluire la Pac in un fondo unico, generando competizione tra settori, mettendo a rischio il mercato comune e colpendo al cuore il sistema produttivo europeo e nazionale.


Un allarme che non è solo politico, ma supportato da dati concreti. Secondo le stime di Cia, infatti, se confermata, la proposta di riforma della Pac post 2027 con meno risorse e fondo unico potrebbe avere effetti devastanti per l’agricoltura italiana, mettendo a rischio la sopravvivenza di 270mila aziende del settore, pari a quasi un terzo del totale (31,65%), a partire dalle più piccole e vulnerabili. Le conseguenze sarebbero diffuse su tutto il territorio: -26% al Nord, -33% al Centro e fino al -51% al Sud, colpendo in modo particolare le aree rurali e interne e aggravando divari economici e sociali già profondi. Guardando ai singoli comparti, il prezzo più alto ricadrebbe sui seminativi (-64%), sull’olivicoltura (-27%) e sulla zootecnia (-5%).


“Non è una riforma tecnica, è un vero e proprio cambio di paradigma -ha evidenziato il presidente di Cia-. La Pac è la politica più antica, più solida e più europea che esista. Ha garantito per oltre 50 anni stabilità, reddito, presidio del territorio e sicurezza alimentare. Smantellarla significa indebolire l’Europa”. Una scelta che appare ancora più miope e pericolosa se letta nel contesto globale. “Non possiamo permetterci che l’Ue disinvesta sull’agricoltura -ha sottolineato Fini- mentre gli altri grandi attori mondiali, dagli Stati Uniti alla Cina, stanziano risorse sempre più importanti a difesa e sostegno del settore primario”.


È in questo scenario che si inseriscono anche le altre ragioni della mobilitazione, dalla richiesta di una linea europea più ferma sugli accordi commerciali, per contrastare la concorrenza sleale e garantire reciprocità nelle regole e nei controlli, fino alla necessità di una semplificazione reale che liberi le imprese agricole da burocrazia e vincoli inutili.


“Quella che arriva oggi non è una protesta di categoria, ma un richiamo politico a tutte le istituzioni Ue. La Pac non è il passato dell’Europa, è una scelta strategica per il suo futuro -ha concluso il presidente di Cia-. Senza una politica agricola forte e autonoma non c’è cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità. Ora è il momento che Bruxelles stia dalla nostra parte e scelga davvero di essere alleata di chi produce. Noi non ci fermeremo qui: continueremo a far sentire la nostra voce, con determinazione e senza arretrare di un passo”.

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2 In Evidenza - 17 dic 2025

Nutrire il Futuro 2.0: per la prima volta insieme Istituto Agrario e Alberghiero

Si è svolto ieri, 16 dicembre 2025, presso l’IPSEOA “G. Marchitelli” di Villa Santa Maria l’evento finale del progetto “Nutrire il Futuro 2.0”, iniziativa realizzata con il contributo della Camera di Commercio Chieti-Pescara che ha rappresentato un’importante esperienza di integrazione tra formazione, filiera agroalimentare e valorizzazione del territorio.

Un progetto innovativo che ha segnato un passaggio storico: per la prima volta due scuole strategiche per l’agroalimentare, l’Istituto Agrario e l’Istituto Alberghiero, hanno lavorato insieme in un percorso strutturato, mettendo in dialogo produzione agricola, trasformazione e cultura enogastronomica.

Protagonisti della giornata sono stati gli studenti. I ragazzi dell’Istituto Agrario “Cosimo Ridolfi” di Scerni hanno studiato, analizzato e presentato alcune eccellenze dell’agroalimentare abruzzese, tra cui Ventricina del Vastese, Peperone Dolce di Altino, Aglio Rosso di Sulmona, Zafferano dell’Aquila, Patata del Fucino e Mostocotto, approfondendone origine, filiera, tracciabilità e caratteristiche qualitative.
Le competenze acquisite hanno poi incontrato quelle degli studenti dell’Istituto Alberghiero di Villa Santa Maria che, affiancati dai docenti, hanno trasformato la ricerca in piatti, dando vita a un pranzo interattivo che ha raccontato il territorio attraverso il cibo.

L’evento è stato arricchito dalla presenza di numerose autorità e partner del progetto: Giuseppe Finamore, sindaco di Villa Santa Maria, Gianluca De Santis della Camera di Commercio Chieti-Pescara, Ettore Cianchetti Presidente dell’Associazione ISA e David Falcinelli del Mercato Contadino di Pescara, che ha moderato l’incontro e intrattenuto i ragazzi con approfondimenti e spiegazioni sui prodotti tipici.

Mettere insieme, per la prima volta, un istituto agrario e uno alberghiero significa costruire una visione completa della filiera agroalimentare, dalla terra al piatto. È un investimento sui giovani, sulle competenze e sul futuro del nostro territorio”, ha dichiarato Domenico Bomba, Presidente CIA Chieti-Pescara.

Sulla stessa linea il Direttore CIA Chieti-Pescara, Alfonso Ottaviano, che ha sottolineato il valore strategico dell’iniziativa, “Nutrire il Futuro 2.0 dimostra quanto sia fondamentale partire dalla formazione per rafforzare l’agroalimentare italiano. I ragazzi hanno lavorato su prodotti identitari, imparando che dietro ogni eccellenza c’è agricoltura, cultura, tutela e responsabilità. Inoltre”, continua, “progetti come questo sono cruciali per valorizzare le scuole delle aree interne, che spesso possono incontrare difficoltà legate a risorse e opportunità. Dare visibilità e opportunità formative a queste realtà significa investire sul futuro dei territori e dei giovani che li abitano”.

Il progetto si inserisce inoltre in un contesto più ampio: il riconoscimento UNESCO della cultura alimentare italiana, che valorizza non solo la cucina, ma l’intero sistema produttivo fatto di territori, agricoltori, tradizioni e saperi.

“Vedere i nostri studenti trasformare le eccellenze agroalimentari in piatti creativi è una soddisfazione enorme. La collaborazione con l’agrario apre nuove prospettive formative e professionali”, ha dichiarato Marilena Montaquila, Dirigente IPSEOA Alberghiero.


“I nostri ragazzi hanno avuto l’opportunità di valorizzare le produzioni del territorio, mentre collaborare con l’alberghiero ha reso l’esperienza concreta e tangibile, unendo teoria e pratica”, ha affermato Antonietta Ciffolilli, Dirigente Istituto Agrario.

“Nutrire il Futuro 2.0” conferma così il successo di un’iniziativa capace di unire scuole, filiere e istituzioni, mettendo al centro i giovani e il valore dell’agroalimentare come leva di sviluppo culturale, sociale ed economico.

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1 In Evidenza - 10 dic 2025

La cucina italiana entra nel Patrimonio Unesco. Cia, premiati agricoltura e territori

La forza del Made in Italy agroalimentare sta nella stretta sinergia tra agricoltura e ristorazione, tra chi produce e chi trasforma. Nella collaborazione lungo la filiera, dal campo alla tavola, risiede il valore aggiunto del cibo italiano nel mondo. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta con soddisfazione l’ingresso ufficiale della cucina italiana nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco.


“La cucina nazionale è un insieme di pratiche sociali, riti e gestualità basate sui tanti saperi locali. Saperi e sapori -sottolinea Fini- che riflettono l’immensa biodiversità di prodotti e territori rappresentata dalla nostra agricoltura e valorizzata nelle tante ricette di agriturismi e ristoranti che raccontano cultura e tradizioni regionali. Così vaste e peculiari da rendere la cucina tricolore la più amata e ricercata anche all’estero”.


Per il presidente di Cia, il riconoscimento Unesco – frutto dell’impegno del governo e di un grande lavoro di squadra anche con le organizzazioni agricole – “rappresenta una nuova, grande opportunità per tutelare, garantire e promuovere sempre di più la cucina italiana nel mondo, a partire dai prodotti agricoli”.

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1 In Evidenza - 05 dic 2025

Ue: Cia, accordo su Ngt svolta storica che agricoltori aspettavano da anni


“Finalmente, dopo mesi di laboriose trattative che hanno visto Cia-Agricoltori Italiani in prima fila, l’Ue ha raggiunto un accordo preliminare che permetterà di produrre piante utilizzando New Genomic Techniques (NGT) ovvero, Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Noi ne abbiamo sempre sostenuto con convinzione l’importanza strategica e continueremo a vigilare per consentire che questo strumento sia accessibile per tutti gli agricoltori”. Così, il presidente di Cia, Cristiano Fini, commenta la svolta storica che consentirà al mondo agricolo di affrontare le sfide della transizione green, contrastando con efficacia le malattie delle piante e i cambiamenti climatici.

Secondo Cia, con questo accordo l’Ue non è più fanalino di coda a livello internazionale e dimostra di voler tutelare il settore agroalimentare, investendo in tecnologia per renderlo più forte e competitivo e riducendo la dipendenza dai Paesi terzi.

“I critici delle Tea hanno parlato di ‘nuovi Ogm’ ma così non è -aggiunge Fini- perché il miglioramento genetico che si ottiene con queste tecniche esclude qualsiasi trasferimento di Dna tra organismi appartenenti a specie diverse. In questo modo possiamo rispondere alle esigenze e alle difficoltà che i nostri agricoltori fronteggiano ogni giorno. Nessun passo indietro, ora, per la prossima approvazione finale da parte della plenaria di Parlamento europeo e Consiglio”.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 11 mar 2021

Agriturismi: Turismo Verde-Cia a Patuanelli, subito nuove misure per arginare crisi

Ripristinare il bonus vacanze nel secondo semestre del 2021 e rinnovare la cambiale agraria, rivedere le restrizioni sugli orari di apertura e sospendere il canone Rai speciale, ma soprattutto passare dai ristori a veri e propri “fondi per la ricostruzione”. Queste alcune delle misure richieste da Turismo Verde, l’associazione per la promozione degli agriturismi di Cia-Agricoltori Italiani, in una lettera inviata al ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli.

“La situazione in cui versano gli oltre 24.000 agriturismi in Italia è drammaticamente nota -scrive il presidente nazionale di Turismo Verde, Giulio Sparascio-. I dati mostrano con chiarezza che si tratta di uno dei settori maggiormente colpiti a livello economico”. Nel 2020, tra misure di contenimento della pandemia e conseguente crollo del turismo, il settore ha perso oltre 900 milioni di euro, con picchi negativi del 70%, nonostante la breve parentesi di ripresa estiva. “Non possiamo resistere ancora a lungo -continua Sparascio-. Il comparto deve riappropriarsi del proprio ruolo, quello di leva economica e sociale per la ripartenza delle aree interne del Paese”. Ecco perché servono nuove misure per “guardare al futuro con prospettiva e progettualità”.

In particolare, Turismo Verde-Cia chiede al governo che “i futuri decreti o Dpcm vengano varati con largo anticipo, in modo da permettere alle aziende di programmare in un qualche modo le attività imprenditoriali”, che “i contributi a fondo perduto siano adeguati e immediati, per la sopravvivenza delle imprese” e finalmente “parametrati sulla perdita di fatturato su base annua” e soprattutto che “gradualmente, i ristori perdano la connotazione di ‘sussidi’ per diventare veri e propri fondi per la  ricostruzione”.

Nella lettera a Patuanelli, si richiede poi “un intervento dedicato a sostegno di tutte le Fattorie didattiche presenti negli Albi regionali” che anche quest’anno non potranno svolgere attività con le scuole, oltre al “rinnovo della cambiale agraria per assicurare liquidità alle imprese danneggiate dal Covid in tempi rapidi”.

Altrettanto importante, per aiutare sia gli agriturismi che le famiglie italiane, “il ripristino del bonus vacanze, grande assente dell’ultima legge di bilancio, per il secondo semestre del 2021”. Così come “partendo dalle indicazioni del Cts che recepisce le richieste di differenziazione del rischio in base alle caratteristiche strutturali dei locali, bisogna consentire nelle zone gialle il servizio serale nelle sale di somministrazione -scrive ancora Turismo Verde- e di operare, almeno nelle ore diurne, alle attività di ristorazione localizzate nelle zone arancioni, le uniche attività a rimanere chiuse mentre tutte le imprese commerciali restano aperte”.

Altra questione il canone Rai “speciale”, perché riservato a chi detiene apparecchi tv in alberghi, bar, ristoranti e, appunto, agriturismi, che è rimasto invariato per il 2020 nonostante il blocco generalizzato delle strutture ricettive. Per questo, Turismo Verde, considerate anche le attuali restrizioni, richiede all’esecutivo la sospensione o, almeno, la riduzione del canone di abbonamento Rai per l’anno 2021.

Infine, nella lettera al ministro, gli agriturismi associati a Cia chiedono la proroga del credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto di dispositivi di protezione fino al 31 dicembre 2021, nonché il ricorso agli ammortizzatori sociali per i lavoratori: “La più grossa sconfitta per noi è mandare a casa i nostri dipendenti”.

“Ora l’auspicio -conclude il presidente Sparascio- è che il settore agrituristico abbia l’attenzione che merita e trovi finalmente un adeguato riscontro nei prossimi provvedimenti che il Governo presenterà”.

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1 In Evidenza - 10 mar 2021

Agricoltura: Donne in Campo-Cia, puntare su aggregazione d'impresa al femminile

Alle donne è riconosciuto un ruolo chiave in agricoltura. Da sempre protagoniste del cambiamento, saranno loro a guidare, senza dubbio, la transizione ecologica. La sfida che le attende richiede però, in questo momento storico, segnato anche dal Covid, una maggiore capacità di lavorare sulla rete d'impresa al femminile, puntando sulla diversificazione, ma anche su un riconoscimento, nuovo e diffuso, dei ritmi di vita delle donne. Questi i punti centrali dell’intervento di Pina Terenzi, presidente di Donne in Campo, l’associazione al femminile di Cia-Agricoltori Italiani, nel corso dell’audizione in Commissione Agricoltura della Camera su agricoltura multifunzionale, promozione dell’imprenditoria e del lavoro femminile nel settore agricolo.

“In particolare -ha dichiarato Pina Terenzi- perché il settore cresca, siamo proprio noi imprenditrici, già impegnate in agricoltura, a dover stimolare la costruzione di un contesto imprenditoriale in grado di accogliere sempre più donne di tutte le età. Al tempo stesso, è nostro impegno far comprendere e valere le reali e attuali esigenze del lavoro e dell'imprenditoria femminile in campo agricolo. Spesso va coniugato a quello di madre e di cura degli anziani, oltre che della famiglia, fuori dalle città, ma soprattutto in aree interne d’Italia, ancora carenti nei servizi essenziali”.  

“Riteniamo opportuno -ha precisato- ragionare per esempio sul ruolo della coadiuvante e farlo emergere e riconoscere a tutela di chi lo ha svolto per anni; inserire misure per facilitare l'offerta dei servizi di sostituzione per le imprese femminili; favorire le forme di aggregazione di prodotto, le reti d’impresa e lo sviluppo di economie circolari nei territori rurali”.

“Strategica resta la via della multifunzionalità -ha poi aggiunto- è frutto di creatività e ha aperto nuove prospettive per le imprese che hanno dovuto e voluto reinventarsi per offrirsi nuove opportunità e portarne anche al territorio in cui operano. Benissimo sostenerla e ampliarla, sarà però necessario -ha precisato- intervenire sulla nuova Pac e soprattutto sul Psn”.

Infine, il passaggio sulle richieste al nuovo governo: “E’ urgente la costituzione di un Ufficio permanente presso il Mipaaf per la promozione del lavoro, dell’imprenditoria femminile e di un Osservatorio, utile per la produzione di dati certi e come guida per le donne interessate ad avviare un'azienda agricola. Non lasciamo che la nostra visione dell’agricoltura -ha concluso Pina Terenzi- resti un’utopia, rendiamola efficace e concreta. Va tutelato il benessere e la salute delle donne del settore, così come loro stesse hanno a cuore l’ambiente, il paesaggio, la biodiversità, la sostenibilità e il futuro green delle comunità in cui vivono e di tutto il pianeta”.

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2 In Evidenza - 10 mar 2021

Vendemmia 2020: in Abruzzo buona qualità delle uve ma calano quantità e prezzo

Calano le quantità raccolte di uve da vino in Abruzzo. A risentire dell’impatto della pandemia è stato anche il settore vitivinicolo, che riveste un’importanza rilevante nell’economia abruzzese. A darne evidenza sono Unioncamere e BMTI nel loro Report sulle uve da vino, un’analisi sull’andamento del mercato, realizzata a partire dai prezzi rilevati dalle Camere di Commercio. Segno “meno” anche sul fronte dei prezzi che hanno mostrato un ribasso sia per il Montepulciano, che per il Pecorino e Trebbiano. I dati Istat indicano un’annata 2020 caratterizzata in Abruzzo da un leggero calo delle quantità di uve da vino raccolte (-4%). Sul fronte dei prezzi, le rilevazioni della Camera di Commercio di Chieti-Pescara mostrano un calo superiore al 10% per il prezzo delle uve Montepulciano DOC (-15%). Per le uve a bacca bianca, rispetto al 2019 le quotazioni delle uve atte a Pecorino d’Abruzzo DOC sono calate del 6,7%, mentre le uve atte alla produzione di Colline Pescaresi IGP hanno ceduto il 10% circa. Maggiore stabilità per le uve atte a Trebbiano DOC, a conferma dell’andamento più regolare osservato durante le ultime sei campagne.

“Nonostante la lieve flessione l’Abruzzo si posiziona tra le prime regioni italiane per superfici vitate e per produzione superando i 4 milioni di quintali di uve raccolte”, afferma il presidente di Cia Agricoltori Italiani Chieti-Pescara, Nicola Sichetti, “La chiusura totale dell’Ho.re.ca. durante il lockdown di marzo e aprile e le successive chiusure parziali nell’ultima parte dell’anno ha privato il settore di un importante sbocco di mercato. Questa diminuzione delle quantità però è compensata dalla qualità delle uve che rimane buona grazie all’andamento climatico favorevole”, continua Sichetti, “Come per altri comparti dell’agroalimentare, ill Covid ha messo in ginocchio anche il mercato vinicolo ma arriva un segnale positivo dal Governo che, ascoltando il nostro appello, ha eliminato il divieto di asporto dopo le 18 per gli esercizi commerciali al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto”.

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1 In Evidenza - 08 mar 2021

8 marzo: Donne in Campo-Cia, aziende agricole femminili in crisi. Favorire accesso al credito e alla terra

 Soffrono la crisi causata dalla pandemia e, in un anno, sono passate da quota 210.402 mila a 207.991. Sono le aziende a conduzione femminile registrate per il 2020 da Unioncamere, con un calo di 2.411 imprese, l’1,15%. A evidenziare il quadro della situazione è Donne in Campo, l’Associazione al femminile di Cia-Agricoltori Italiani che sottolinea quanto queste aziende siano, in realtà, le più impegnate nella sicurezza alimentare e nel biologico, nella custodia e nella valorizzazione della biodiversità.

Sono sostenitrici della tutela del paesaggio e del territorio. In sostanza -precisa Donne in Campo-Cia- la parte candidata a essere capofila nella costruzione e attuazione della transizione ecologica e sostenibile. 

“E' necessario sostenere queste imprese, impegnate a ricucire gli strappi tra la sostenibilità economica e quella ambientale e sociale -afferma la presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi-. Serve, quindi, rendere stabile il Bonus Donne in Campo e in generale rafforzare gli strumenti di credito, ma anche favorire l'accesso alla terra da parte delle donne che, a tutte le età, e a volte dopo la crescita dei figli, desiderano impegnarsi in agricoltura”.

“Ci aspettiamo molto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza -aggiunge Terenzi-. Come Donne in Campo, chiediamo che parte delle risorse del Recovery vengano utilizzate per finanziare, sostenere e diffondere le esperienze di cui alcune già avviate, come la costruzione di filiere sostenibili, la produzione di fibre vegetali per tessuti e piante tintoree per le colorazioni naturali, ma anche finanziando progetti di ricerca per lo studio di nuove fibre vegetali per bioplastiche ed altri materiali. E ancora, occorre avviare un reale incremento della produzione di erbe officinali per erboristeria e industria farmaceutica e lavorare per costruire vera aggregazioni di prodotto”.

“Inoltre -continua Terenzi- chiediamo di impegnare le nostre aziende a incrementare l’assorbimento di CO2 nella biomassa vegetale e nel suolo, nella produzione di energie rinnovabili per autoconsumo e produzione energetica. E’ poi necessaria la formazione per il settore vivaistico sul recupero della biodiversità, come anche progetti di rigenerazione del suolo. In particolare, la formazione sul valore del patrimonio culturale e paesaggistico, è una leva economica cruciale, insieme al rilancio delle reti di imprese e cooperazione”.

“Il Recovery Plan -conclude, infine, la presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi- dovrà impegnare risorse anche per migliorare i servizi nelle aree rurali, garantendo i presidi sanitari, ma anche rilanciando la rete dei Consultori familiari che hanno svolto un ruolo strategico nei territori a sostegno delle donne e della famiglia, garantendo e sostenendo anche il diritto delle stesse alla maternità”.

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1 In Evidenza - 04 mar 2021

Il governo accoglie l'appello della filiera del vino e riapre le enoteche dopo le ore 18:00

“In tutte le zone del Paese è stato eliminato il divieto di asporto dopo le 18:00 per gli esercizi commerciali al dettaglio di bevande da non consumarsi sul posto. Il governo ha dato ascolto al nostro appello a difesa del settore vitivinicolo, che già ha perso a causa del Covid più di 2 miliardi di euro”. A esprimere piena soddisfazione per i contenuti del nuovo Dpcm, in vigore dal 6 marzo al 6 aprile, sono le organizzazioni della filiera vitivinicola di ConfagricolturaCia-Agricoltori ItalianiAlleanza delle Cooperative AgroalimentariCopagriUnione Italiana ViniFederviniFederdoc e Assoenologi, che nei giorni scorsi avevano inviato una richiesta in tale direzione al Premier Mario Draghi e al Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

Per la filiera del vino, infatti, “era incomprensibile il blocco delle vendite imposto alle enoteche come misura restrittiva per contrastare il Covid, che appariva più una discriminazione del comparto rispetto a negozi alimentari e supermercati, non soggetti a chiusura anticipata”.

“Dar modo alle enoteche di riprendere la regolare attività, quindi, rimette in moto una macchina produttiva che impegna nelle aziende vitivinicole italiane circa 210 mila addetti, fra i quali 50.000 giovani”, fa notare la filiera del vino, secondo cui “la scelta di responsabilità del governo arriva a ridare impulso a un mercato già fortemente penalizzato per le limitazione sull’HoReCa”.

La filiera del vino, infine, “confermando piena e totale disponibilità al dialogo costruttivo con il nuovo Governo, torna a sostenere la necessità di fare un passo in avanti anche sul fronte della ristorazione, valutando la possibilità di apertura bar e ristoranti anche a cena nelle Regioni in zona gialla e per il pranzo in quelle in zona arancione”.

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1 CAF Informa - 02 mar 2021

Legge di Bilancio 2021: cosa cambia per il settore agricolo?

La legge di Bilancio 2021 prevende un potenziamento delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura con la nascita di un Fondo ad hoc. 150 milioni di euro per un Fondo dedicato alla promozione e al sostegno delle filiere, per accrescere competitività, qualità della produzione, qualità e quantità dei livelli occupazionali, favorendo le migliori forme di organizzazione di filiera.


Rifinanziamento ed estensione delle finalità del Fondo suinicolo.
10 milioni di euro destinati anche al miglioramento delle condizioni di sostenibilità nelle aziende zootecniche, di produzione e trasformazione della carne.
 
Istituzione del Fondo per la tutela e il rilancio della filiera apistica, brassicola, della canapa e della frutta a guscio.
10 milioni di euro per il 2021
 
Stoccaggio privato di vini 
DOC, 
DOCG e IGT.
10 milioni di euro per la misura dello stoccaggio privato di vini 
DOCDOCG e IGT certificati o atti a divenire tali e detenuti in impianti situati nel territorio nazionale.
 
Iniziative finalizzate alla valorizzazione delle tradizioni enogastronomiche, delle produzioni agroalimentari e industriali italiane e della dieta mediterranea e del contrasto al fenomeno dell'Italian sounding.
3 milioni di euro nel triennio 2021-2023

Investimenti infrastrutturali per il rafforzamento del settore, la tutela del suolo, la mitigazione ambientale, il contrasto al dissesto idrogeologico.

630 milioni nei prossimi 7 anni Si confermano e si rafforzano gli investimenti per le infrastrutture irrigue, l'agricoltura di qualità, il contrasto al dissesto idrogeologico e la tutela di beni non rinnovabili come aria, acqua, suolo.
 
Fondo emergenza alimentare
Incremento di 40 milioni di euro per l'anno 2021 del Fondo per la distribuzione di derrate alimentari alle persone con fragilità sociali e alimentari, per garantire la tutela alimentare delle fasce di popolazione più fragili, limitando e riducendo e lo spreco alimentare.

Esenzione IRPEF nel 2021 per i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali.
82 milioni di euro per l'esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali.
 
Esonero contributivo per i giovani coltivatori diretti e imprenditori agricoli.
55 milioni di euro per l'esonero contributivo totale per 24 mesi per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli under 40 che si iscrivono nella previdenza agricola nel 2021.
 
Rifinanziamento della misura "Donne in campo".
15 milioni di euro per la concessione di mutui a tasso zero per iniziative volte allo sviluppo e al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici attraverso investimenti nel settore agricolo, nella trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. Mutui concessi nel limite di 300 mila euro, della durata massima di 15 anni comprensiva del periodo di preammortamento.
 
Proroga delle agevolazioni IVA per le cessioni di animali vivi, bovini e suini e riduzione IVA al 10% per piatti pronti e pasti cotti.
20 milioni di euro per il 2021
 
Credito di imposta per le reti di imprese agricole e agroalimentari aderenti alle "Strade del Vino".
15 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per la realizzazione di infrastrutture informatiche per commercio elettronico.
 
Esenzione dal pagamento dell'imposta di registro minima per i terreni agricoli.
1,5 milioni di euro per il 2021 per l'esenzione dell'imposta di registro nella misura fissa di 200 euro agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli di valore fino a 5 mila euro.
 
"Bonus Verde".
Proroga del bonus che prevede l'agevolazione fiscale per la sistemazione   a   verde   di abitazioni private. Detrazione d'imposta lorda del 36% per una spesa massima di 5 mila euro.

3 milioni di euro per integrazione del finanziamento del programma sperimentale di messa a dimora di alberi e per la creazione di foreste urbane e periurbane, nelle città metropolitane.

Rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale interventi assicurativi.
60 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale per interventi assicurativi, al fine di dare continuità agli interventi pubblici sulla spesa assicurativa agricola.
 
Rifinanziamento del Fondo di solidarietà nazionale interventi indennizzatori.
70 milioni di euro nel 2021 per il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale interventi indennizzatori, per il ristoro delle aziende agricole danneggiate da avversità atmosferiche e fitosanitarie.

Programma nazionale triennale della pesca e dell'acquacoltura.
7 milioni di euro per il 2021 per finanziare il Programma finalizzato all'adozione di azioni per lo sviluppo del settore della pesca e dell'acquacoltura, nel campo della formazione, informazione e qualificazione professionale.
 
Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell'acquacoltura.
14 milioni di euro nel triennio 2021-2023 per il finanziamento del Fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell'acquacoltura, per il supporto economico alle imprese e le famiglie degli operatori del settore ittico colpiti da disgrazie in mare
 
Proroga dei termini per il rilascio di concessioni di beni demaniali.
Estensione della platea di beneficiari delle proroghe di termini per il rilascio di concessioni di beni demaniali marittimi lacuali e fluviali con finalità turistiche-ricreative, ad uso pesca e acquacoltura, ed attività produttive connesse.

Trattamento di sostegno al reddito in favore dei lavoratori adibiti alla pesca.
31 milioni di euro per il 2021 per il trattamento di sostegno al reddito, riconosciuto per una durata massima di 90 giorni nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 ed il 30 giugno 2021, per i lavoratori della pesca che hanno subito una sospensione o riduzione dell'attività lavorativa, o una riduzione del reddito, a causa del Covid-19.
 
Finanziamento indennità per fermo pesca obbligatorio e non obbligatorio.

19 milioni di euro nel 2021 per l'indennità, pari a 30 euro giornaliere, per ciascun lavoratore dipendente da impresa adibita alla pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, in caso di sospensione dal lavoro derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio e non obbligatorio.
 
Proroga della concessione della Cassa integrazione salariale operai agricoli (CISOA).
Proroga della possibilità di ricorso alla CISOA per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica, per n massimo di 90 giorni nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021.

Rientro debiti nei confronti delle Regioni.
20 milioni di euro per l'anno 2021  per la restituzione delle risorse anticipate dalle Regioni per interventi di concorso pubblico nel pagamento degli interessi sul credito di soccorso alle imprese agricole danneggiate da calamità e da avversità atmosferiche eccezionali.
  

Rafforzamento attività 
MIPAAF.
1milione di euro per il 2021 e 6,6 milioni annui dal 2022. Sono previste 86 nuove assunzioni nel 2021 e 54 nuove assunzioni nel 2022
 
Integrazione dell'indennità agli ispettori dell'
ICQRF.
1,5 milioni di euro per il 2021: per lo svolgimento delle attività di controllo e tutela, anche durante la pandemia, della qualità dei prodotti del settore agroalimentare italiano.
 
Completamento del processo di stabilizzazione dei lavoratori precari del 
CREA.
5 milioni annui dal 2021.
 
Rafforzamento del personale e del fabbisogno finanziario 
AGEA.
2 milioni di euro per il 2021 e 4 milioni di euro annui dal 2022 per 61 assunzioni nel 2021
10 milioni per il 2021, per garantire la corretta erogazione dei servizi affidati all'Agenzia.

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