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2 In Evidenza - 07 nov 2025

Fossacesia conquista la Bandiera Verde Agricoltura 2025: riconoscimento nazionale per la Fondazione “Teatro degli Ulivi”

Prestigioso riconoscimento per l’Abruzzo: tra i Comuni premiati quest’anno con la Bandiera Verde Agricoltura, spicca Fossacesia, grazie alla Fondazione “Teatro degli Ulivi”, vincitrice del premio nazionale Agri-Culture promosso da Cia–Agricoltori Italiani.

Il riconoscimento celebra l’impegno della Fondazione nel valorizzare il territorio attraverso un innovativo connubio tra agricoltura e cultura, portando in un sito agricolo uno scenario artistico e teatrale capace di unire tradizione, comunità e creatività.

La candidatura del Teatro degli Ulivi nasce a conferma di un grande legame tra agricoltura e cultura. Partendo da un luogo di produzione orientato all’olivicoltura, il sito agricolo è stato integrato all’interno di un progetto di divulgazione rivolto alla sostenibilità della natura, del sociale e della cultura. Un teatro naturale che diventa luogo inclusivo, in cui si alternano ragazzi con disabilità, giovani che incontrano il mondo del lavoro, un pubblico a cui si offre un palcoscenico per l’intrattenimento, e artisti che trovano finalmente un posto dove esibirsi.

Grazie all’impegno e alla dedizione degli ideatori del progetto Emilio Marcucci e Matteo Sartini, si organizzano spettacoli su ambiti diversi e con la partecipazione di artisti locali: dalla lirica al teatro, passando per la poesia e la letteratura.

Con l’assegnazione della Bandiera Verde Agricoltura 2025, si vuole riconoscere e valorizzare un’esperienza unica nel suo genere. Con il Teatro degli Ulivi, partendo dall’attività agricola, si rafforza un legame naturale e necessario: senza cultura non si riesce a rispettare, apprezzare e convivere con la natura; senza cultura non si può essere sostenibili.

A ritirare il premio, nella cerimonia nazionale di consegna tenutasi a Roma, è stata Maria Elisa Martinotti, “Il Teatro degli Ulivi rappresenta perfettamente lo spirito con cui Cia assegna la Bandiera Verde Agricoltura: la capacità di innovare partendo dalle radici, di costruire comunità attraverso la bellezza e la partecipazione. È un orgoglio per l’Abruzzo e per la nostra Cia poter condividere questo riconoscimento, che dimostra come l’agricoltura sia anche cultura, inclusione e visione del futuro.”

La Bandiera Verde Agricoltura, giunta alla sua XXII edizione, rappresenta uno dei più importanti riconoscimenti assegnati da Cia-Agricoltori Italiani a livello nazionale a chi promuove e valorizza l’agricoltura multifunzionale e sostenibile.

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1 In Evidenza - 07 nov 2025

“Un futuro più sano e consapevole parte dalle scuole”: CIA Abruzzo aderisce alla proposta di legge

CIA Abruzzo ha aderito con convinzione alla proposta di legge di iniziativa popolare "Firma per un’Italia che cresce consapevole e sana! A scuola si coltiva salute, rispetto, futuro", che prevede l’introduzione dell’insegnamento obbligatorio di Educazione Alimentare, Stili di Vita Sani e Sostenibilità Ambientale nelle scuole italiane. La proposta mira a sensibilizzare le nuove generazioni su tematiche fondamentali per il benessere individuale e collettivo, contribuendo a costruire una società più sana, consapevole e sostenibile.

La proposta, presentata nella prestigiosa Sala Caduti di Nassiriya del Senato della Repubblica durante una conferenza stampa promossa da alcuni senatori con la collaborazione di Longaevitas APS e delle principali realtà italiane impegnate in salute, alimentazione, scuola e sostenibilità, è stata illustrata da Beatrice Tortora, presidente nazionale de La Spesa in Campagna e rappresentante di Cia-Agricoltori Italiani. L’obiettivo è raccogliere 50.000 firme entro il 28 novembre 2025, per portare in Parlamento un progetto che guarda al futuro delle nuove generazioni e del Paese.

Un’iniziativa che CIA ritiene fondamentale per formare una generazione di cittadini più consapevoli, responsabili e in salute, capace di fare scelte alimentari più equilibrate e di adottare comportamenti sostenibili.

“Questa proposta rappresenta un’opportunità cruciale per affrontare le sfide sanitarie e ambientali del nostro tempo. Investire in un’educazione che metta al centro la salute, la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente è il passo giusto per costruire un futuro più sano e consapevole”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente Cia Abruzzo. La proposta non solo promuove la salute dei cittadini, ma sostiene anche le filiere locali e l’economia del territorio, puntando a valorizzare la dieta mediterranea e le tradizioni alimentari italiane.

È possibile firmare digitalmente con QR code tramite SPID o CIE. L’adesione è possibile online al link: https://firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/3700000

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1 In Evidenza - 07 nov 2025

CIA Abruzzo: “Il calo del prezzo dell’olio è una speculazione. Nessuna giustificazione economica”

CIA Abruzzo denuncia l’anomala ondata ribassista che sta interessando il mercato dell’olio extravergine di oliva italiano. Il calo dei prezzi, scesi fino a 8 euro/kg, non ha alcuna base economica reale e appare frutto di una manovra speculativa organizzata per condizionare il mercato.

Secondo quanto emerge, un gruppo di imprenditori oleari e imbottigliatori toscani e umbri, da tempo legati da stretti rapporti commerciali, avrebbe avviato da inizio ottobre una strategia concertata proponendo acquisti di olio nuovo a non più di 7,5 euro/kg. Pochi contratti, soprattutto tra Bisceglie e Corato, sono bastati a generare un effetto domino sui mercati, spingendo artificiosamente le quotazioni verso il basso.
In diversi casi, si è trattato di oli di qualità inferiore, talvolta con difetti organolettici o residui non autorizzati, venduti comunque come extravergine per influenzare il mercato.

“Non ci sono i presupposti per un’ondata ribassista, è una pura speculazione,” afferma Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo. “I costi di produzione restano elevati e la qualità dell’olio italiano è ottima. Parlare di crollo dei prezzi è del tutto ingiustificato.”

A confermare la tenuta del comparto è Pierluigi Pace, produttore olivicolo del pescarese, “La vendita procede bene e non ci sono motivi per un calo. La domanda è stabile e l’olio abruzzese mantiene un’ottima reputazione. Chi parla di crisi crea solo allarmismo utile a chi vuole speculare.”

CIA Abruzzo invita le istituzioni e gli organi di controllo a monitorare attentamente le dinamiche commerciali e ad intervenire contro comportamenti scorretti che danneggiano il lavoro dei produttori e l’immagine dell’olio italiano.

“L’olio extravergine di oliva va difeso, non svenduto,” conclude Sichetti.

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1 In Evidenza - 05 nov 2025

Credito agricolo in calo anche in Abruzzo: -12% sugli investimenti. Cia: “Senza liquidità paralisi del settore"

Anche in Abruzzo si fa sentire la stretta del credito che sta colpendo il settore primario in tutta Italia. Secondo il Report Ismea 2024 sull’accesso al credito agricolo, nella regione lo stock complessivo dei prestiti alle imprese agricole è sceso dell’1,2% rispetto al 2023, fermandosi a 560 milioni di euro, pari all’1,5% del totale nazionale.

Ma il dato più allarmante riguarda gli investimenti a medio e lungo termine, crollati del 12,1% in un solo anno: -10,4% per la costruzione di fabbricati rurali, -14,7% per l’acquisto di macchine e attrezzature e -6,4% per l’acquisto di immobili.

“Questi numeri parlano chiaro: l’agricoltura abruzzese sta rallentando, non per mancanza di idee o di progetti, ma per assenza di credito”, denuncia Nicola Sichetti, presidente Cia Abruzzo. “Molte aziende non riescono più a investire, schiacciate tra costi produttivi in aumento, eventi climatici estremi e banche sempre più prudenti. Così si rischia di fermare un settore che è fondamentale per l’economia e la coesione dei nostri territori rurali”.

Il rapporto Ismea certifica un quadro nazionale altrettanto difficile: nel 2024 il credito al settore primario è calato del 3,3% (da 39,4 a 38,3 miliardi di euro), e l’80% delle aziende agricole non ha chiesto prestiti. La maggior parte – il 75% – dichiara di non averne avuto bisogno, ma un ulteriore 5% ha rinunciato per paura di un rifiuto.

In Abruzzo, dove il tasso di deterioramento del credito resta relativamente basso (1,81% nell’area Sud), la contrazione degli investimenti preoccupa soprattutto nelle aree interne e di montagna, dove l’accesso al credito è storicamente più difficile.

“Serve un piano straordinario per la liquidità”, aggiunge Sichetti, “Chiediamo alla Regione di attivare fondi di garanzia dedicati, strumenti di microcredito agricolo e canali preferenziali per i giovani agricoltori. Senza misure mirate, il rischio è che le aziende restino ferme proprio mentre il mercato chiede innovazione e sostenibilità”.

La preoccupazione del mondo agricolo cresce anche sul fronte nazionale. Il presidente Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, intervenendo in audizione al Senato sulla legge di Bilancio 2026, ha parlato di una “batosta per l’agricoltura”, denunciando che “non c’è nulla nella manovra che aiuti davvero il comparto”.
In particolare, Cia critica l’articolo 26, che impedisce la compensazione dei crediti d’imposta con i contributi previdenziali e assistenziali, togliendo alle imprese agricole una delle poche possibilità di recupero delle spese sostenute per innovare.

Cia chiede il rifinanziamento del Fondo per le filiere agricole e la gestione delle crisi di mercato, nuovi investimenti per comparti in difficoltà come il cerealicolo, la proroga della Zes Agricola, oltre a maggiori risorse per “Più Impresa” e per i sostegni contro fitopatie ed epizoozie.

Cia Abruzzo si unisce dunque all’appello lanciato dal livello nazionale, ribadendo la necessità di politiche creditizie e fiscali realmente efficaci, capaci di ridare fiducia agli agricoltori e garantire liquidità a un comparto che resta pilastro economico e sociale della regione.

“Il credito non è solo una leva finanziaria”, conclude Cia Abruzzo, “ma una condizione essenziale per mantenere vivo il tessuto agricolo e garantire cibo, lavoro e presidio del territorio”

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1 In Evidenza - 03 nov 2025

Ue: Cia, accordi commerciali solo con reciprocità e vera tutela per gli agricoltori


Gli accordi commerciali devono servire a creare efficienza, competitività e vantaggi reciproci, non a scaricare i costi sulle imprese agricole. È questo il messaggio che il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha portato al Masaf, nell’incontro con il commissario europeo al Commercio, Maroš Šefčovič, ribadendo la posizione dell’organizzazione: reciprocità e tutela effettiva dei produttori devono essere il punto di partenza di ogni trattativa internazionale.
“Parlare di fondi di compensazione significa già ammettere che un accordo crea squilibri -ha detto Fini-. L’Europa deve garantire parità di regole e condizioni per tutti: solo così gli accordi possono essere strumenti di crescita e non di crisi”.

Cia ha richiamato la necessità di una valutazione d’impatto cumulativa sui vari accordi commerciali oggi in discussione, affinché la politica commerciale dell’Ue non diventi un fattore di instabilità per i mercati agricoli. Allo stesso tempo, ha chiesto clausole di salvaguardia realmente efficaci e tempestive per proteggere le produzioni sensibili.

Nel corso dell’incontro, Cia ha sollecitato il commissario Ue a rilanciare con decisione il dialogo con gli Stati Uniti per raggiungere l’obiettivo “zero per zero” sui dazi, a partire dal vino. “La stabilità nei rapporti con Washington è prioritaria”, ha spiegato Fini, ancora di più “dopo i pesanti segni di rallentamento del nostro export agroalimentare verso gli Usa, che da giugno ad agosto ha perso oltre 210 milioni di euro rispetto al 2024” e anche “contro il rischio di nuovi dazi antidumping sulla pasta italiana”.

Sul dossier Mercosur, Cia ha espresso forti preoccupazioni per l’insufficienza delle clausole di salvaguardia proposte dalla Commissione. “Servono meccanismi automatici e vincolanti, non discrezionali -ha osservato Fini-. Abbiamo necessità di maggiori certezze giuridiche rispetto alle soglie previste del 10% e di un sistema di monitoraggio trasparente e veloce per evitare l’import incontrollato di carne bovina, pollame, miele, zucchero e riso, che rischiano di mettere in crisi le filiere europee”.
Cia, infine, ha richiamato l’attenzione di Šefčovič sulla revisione del Regolamento SPG (Sistema di Preferenze Generalizzate). “Siamo preoccupati, il riso europeo non può essere lasciato senza difese -ha evidenziato Fini-. Per questo, occorre arrivare a stabilire una soglia di importazione ragionevole, da ripartire tra i Paesi beneficiari secondo le tendenza storiche di import, al fine di evitare concentrazioni eccessive e distorsioni di mercato”.

“Gli agricoltori europei non chiedono protezionismo -ha concluso il presidente di Cia- ma parità di condizioni. Solo con reciprocità, regole uguali per tutti e strumenti di tutela rapidi potremo affrontare la sfida della competitività globale senza sacrificare la nostra agricoltura”.

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2 In Evidenza - 24 ott 2025

CIA Talent debutta alla Fiera Progress: formazione e lavoro per i giovani del territorio

È stato presentato oggi, alla Fiera Progress di Lanciano, CIA Talent, il nuovo programma di CIA Agricoltori Italiani Chieti-Pescara dedicato alla formazione e all’inserimento dei giovani nel mondo dei servizi agricoli e sociali.

L’iniziativa nasce all’interno di CIA Next, il piano strategico di innovazione e sviluppo 2026–2028, e punta a costruire un vivaio di competenze locali, offrendo ai giovani un percorso chiaro, meritocratico e orientato al lavoro.

L’evento, moderato dalla giornalista Francesca Piccioli, ha visto i saluti di Ombretta Mercurio, Presidente Lancianofiera e di Domenico Bomba, presidente CIA Chieti-Pescara. A seguire gli interventi di Alfonso Ottaviano, Direttore CIA Chieti-Pescara, Serena Giuliani, Sales Development e Marica Micolucci di GEVI che hanno spiegato il dettaglio del funzionamento del tirocinio formativo, insieme alle testimonianze di giovani che hanno già avviato il loro percorso all’interno della rete CIA.

CIA Talent accompagna i giovani in un percorso che parte dall’orientamento, con la presentazione dell’organizzazione e la candidatura online, e prosegue con una formazione mirata su competenze tecniche e trasversali.
Segue una fase di stage e affiancamento pratico nelle sedi territoriali CIA Chieti-Pescara, per poi arrivare alla valutazione finale e all’inserimento lavorativo dei profili più idonei.

“CIA Talent è un progetto che guarda lontano: un investimento sulle persone e sul futuro della nostra organizzazione,” ha dichiarato Alfonso Ottaviano, direttore CIA Chieti-Pescara, “Attraverso la formazione e la valorizzazione delle competenze, vogliamo costruire una nuova generazione di professionisti che portino innovazione, efficienza e vicinanza al territorio.”

La selezione avverrà con il supporto della società Aaron King International del gruppo Reverse, specializzata in HR e recruiting, in sinergia con i responsabili CIA. Il programma è inoltre integrato con il Servizio Civile INAC, creando un canale di crescita coerente e continuativo per i giovani che vogliono costruire un futuro nel sistema CIA.

L’obiettivo è rafforzare la presenza CIA sul territorio, valorizzando il capitale umano abruzzese e promuovendo ricambio generazionale, innovazione e qualità nei servizi rivolti agli agricoltori e ai cittadini.

Da oggi 24 ottobre 2025 è attivo il form online di candidatura sul sito ufficiale: www.cia-business.odoo.com/cia-talent

Gli interessati, studenti, neodiplomati e neolaureati under 25, possono inviare la propria candidatura e partecipare alle selezioni.

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News Cia Abruzzo

1 In Evidenza - 29 set 2020

Nasce “Cia per il suolo” la piattaforma per diventare “custode della terra”

Nasce “Cia per il suolo” la nuova piattaforma dedicata alla formazione degli agricoltori per diventare “coltivatore e custode della terra”. Uno spazio virtuale, dinamico e ricco di contenuti, ideato nell’ambito del progetto Soil4Life per promuovere tra gli operatori agricoli le “Linee guida Volontarie” Fao sulla gestione sostenibile del suolo.

Facile da consultare e coerente per temi e finalità, il portale Cia è raggiungibile al link https://www.ciaperilsuolo.it/ e propone un percorso didattico completo fino al conseguimento dell’attestato: 13 schede tecniche informative in formato video che, come nella versione cartacea, sono suddivise per tematiche e composte da introduzione, suggerimenti pratici e riferimenti normativi riguardanti, appunto, le Linee Guida Volontarie. Inoltre, a esempi di buone pratiche, vengono affiancati con video-lezioni, i contributi di ricercatori e professionisti del settore.

Lo spazio web di Cia si presenta, dunque, anche come catalogo divulgativo destinato a tutti gli operatori del mondo agricolo interessati ad approfondire questioni chiave per una corretta e migliore gestione del suolo. L’organizzazione risponde, così, all’obiettivo che da sempre anima il progetto Soil4Life cui Cia aderisce come Beneficiario Associato, riconoscendo insieme ad altre importanti associazioni di rilievo nazionale e internazionale, l’importanza di azioni e politiche volte a preservare i terreni, in primis quelli agricoli, per nutrire il pianeta, partendo da una costante e puntale campagna di sensibilizzazione anche tra gli agricoltori.  

Sempre online, è poi possibile completare l’iter, richiedendo il certificato di frequenza e di adesione all’impegno promosso da Cia con Soil4Life, ovvero l’adozione dei principi, delle soluzioni e delle tecniche agronomiche sostenibili, previste dalla Global Soil Partnership – Fao.

L’emergenza Covid ha cambiato le carte in tavola e fatto strada a nuove sfide, soprattutto sfruttando le potenzialità del digitale, anche nell’ambito della formazione in campo agricolo e ambientale. Un’opportunità per Cia e la sua capillarità sul territorio, che può tramite il portale “Cia per il suolo” continuare a garantire, ma anche rafforzare, la portata degli interventi tra gli agricoltori di tutta Italia. Uno strumento ulteriore che consente di essere sempre più tempestiva e versatile, rispetto alle esigenze e ai tempi di vita e lavoro degli associati.

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1 In Evidenza - 22 set 2020

Commercio estero: Cia, Made in Italy agroalimentare regge al Covid. +3% tra gennaio e luglio

Nonostante gli effetti della crisi globale da Covid-19, reggono le esportazioni del Made in Italy agroalimentare, che valgono 26,1 miliardi di euro tra gennaio e luglio, con una crescita del 3% sullo stesso periodo del 2019. Così Cia-Agricoltori Italiani a commento dei dati Istat pubblicati oggi, spiegando che si tratta di un segnale di ripresa, in controtendenza rispetto agli altri settori, che aiuta a compensare le perdite dei mesi di lockdown.

Allo stesso tempo, si riducono del 5% le importazioni di cibo e bevande, producendo un surplus della bilancia agroalimentare nazionale che sfiora il miliardo di euro e rende il Paese esportatore netto nei primi sette mesi del 2020. Una circostanza più unica che rara -sottolinea Cia- visto che l’Italia importa più di quanto spedisce all’estero e che, qualora fosse confermata a fine anno, porterebbe a un risultato storico.

Il rialzo dell’export agroalimentare è ancora più evidente se poi si considerano i principali mercati di sbocco di cibo e bevande tricolori. Tra gennaio e luglio, infatti, crescono Germania (+6%), Francia (+3,4%), Usa (+5%), Regno Unito (+5%), Giappone (+9%).

            Nel solo mese di luglio, l’export agroalimentare Made in Italy guadagna poco più di 4 miliardi di euro (+1% annuo), con un aumento delle vendite sostenuto in particolare in Germania (+9%) e Regno Unito (+11%). Di fronte a queste percentuali -osserva Cia- preoccupa ancora di più l’andamento negativo dei negoziati tra UE e UK post Brexit, considerato che un “no deal” colpirebbe l’Italia in modo significativo, mettendo a rischio gli scambi commerciali con quello che è il quarto mercato di riferimento mondiale per le esportazioni di cibo nazionali.

            Più in generale -aggiunge Cia- i segnali incoraggianti di questi mesi non bastano a invertire la tendenza. Per rilanciare sul serio il Made in Italy all’estero, riportandolo ai livelli pre crisi dopo il freno imposto dall’emergenza, serve un grande piano nazionale strategico che, riaffermando il ruolo economico, sociale e ambientale di agricoltura e agroalimentare, punti sempre di più su innovazione e digitalizzazione. In tal senso, l’implementazione interna del Next Generation Eu rappresenta un’opportunità da cogliere assolutamente.           

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1 In Evidenza - 22 set 2020

Dl Rilancio: Cia, caos su codici Ateco per esonero previdenziale straordinario

E’ caos fra gli agricoltori che, al momento, non sanno se potranno beneficiare dell’esonero straordinario dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro, previsto dal Dl Rilancio. Fra i codici Ateco del decreto interministeriale che dovrebbe rendere fruibile il suddetto Dl mancano, infatti, comparti produttivi di grande rilievo come l’olivicolo, il frutticolo e l’orticolo. 

Per Cia-Agricoltori Italiani si tratta di una grave disattenzione del Governo nei confronti del sistema agroalimentare italiano che, pur tra mille difficoltà, sta contribuendo fattivamente alla tenuta socio-economica del Paese. Cia sollecita, dunque, l’allargamento della platea dei beneficiari con l’intervento risolutivo da parte dei ministeri coinvolti (Economia e Finanze, Lavoro e Politiche agricole) e ricorda che proprio ieri è scaduto il termine per il pagamento degli F24.

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1 In Evidenza - 22 set 2020

Agricoltura: Donne in Campo-Cia, al via domande per “bonus” imprenditrici

Mutui a tasso zero, fino a 300 mila euro, per progetti nel settore agricolo e nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti a favore di piccole e medie imprese amministrate e condotte da donne o società a maggioranza femminile. Per accedere agli incentivi previsti dal “bonus donne in campo” voluto dalla ministra Teresa Bellanova, da oggi è attivo e operativo sul sito dell’Ismea il portale con le istruzioni e i requisiti per presentare le domande.

Soddisfazione per la misura, che prevede un fondo rotativo di 15 milioni di euro per garantire mutui agevolati alle imprenditrici agricole, è stata espressa ancora una volta dalla presidente di Donne in Campo-Cia, Pina Terenzi. “Consideriamo questa un’opportunità rilevante -ha detto- sia per le donne dell’agricoltura che oggi intendono riprogrammare la loro attività aziendale, sia per le tante giovani interessate ad avviare un’impresa nel settore primario”.

“Le donne -ha aggiunto il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino- sono una risorsa preziosa per il Paese: portatrici di una visione imprenditoriale capace di coniugare crescita produttiva e tutela della biodiversità; innovatrici instancabili, promuovono la multifunzionalità nei campi, investendo nel valore culturale e sociale del cibo, nella tutela del suolo e del paesaggio”.

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1 Eventi - 17 set 2020

Avviso: modalità di partecipazione wine2wine exhibition dal 22 al 24 novembre 2020 a Verona

Cia – Agricoltori Italiani parteciperà al wine2wine exhibition con l’allestimento di uno spazio espositivo collettivo. Al fine di agevolare la partecipazione delle aziende vitivinicole associate al wine2wine exhibition, Cia - Agricoltori Italiani sosterrà parte dei costi necessari per l’allestimento dello spazio espositivo collettivo, pertanto le aziende potranno confermare la partecipazione versando una quota di adesione scontata pari a € 1.000,00 + IVA 22% per l’intera durata dell’evento, ovvero dal 22 al 24 novembre 2020 non essendo prevista la partecipazione a singole giornate.

Lo spazio espositivo collettivo Cia – Agricoltori Italiani, per una superficie complessiva pari a 240 mq, sarà allestito come di seguito: 
- area espositiva Walk Around: ospiterà giornalmente un numero massimo di aziende pari a 20. Ogni singola azienda avrà a disposizione un desk espositivo di colore bianco delle dimensioni di cm 120x50xh90;
- area servizi: magazzino per lo stoccaggio dei prodotti e frigoriferi per la refrigerazione dei vini;

Con il versamento della quota di partecipazione saranno garantiti anche i seguenti materiali e servizi: 
- bicchieri in vetro da vino
- lavaggio e sanificazione dei bicchieri
- refrigerazione vini
- 2 (due) ingressi giornalieri per ogni singola azienda
- personale Cia – Agricoltori Italiani per assistenza presso lo spazio espositivo.

Come partecipare: 
-  le aziende dovranno compilare e sottoscrivere la scheda di adesione allegata alla presente, da inoltrare all’indirizzo di posta elettronica organizzazione@cia.it entro e non oltre il prossimo mercoledì 30 settembre. I desk espositivi disponibili saranno assegnati su richiesta e fino ad esaurimento, secondo l'ordine cronologico di arrivo delle schede di adesione 
-  la Cia – Agricoltori Italiani, trascorso il suddetto termine, inoltrerà tramite posta elettronica alle aziende vitivinicole, che avranno sottoscritto la scheda di adesione, comunicazione in merito alla disponibilità dei desk espositivi 
-  le aziende dovranno effettuare il pagamento della quota dovuta pari a € 1.000,00 + IVA 22% tramite bonifico bancario entro e non oltre il prossimo giovedì 15 ottobre, solo dopo aver ricevuto da Cia – Agricoltori Italiani la conferma di assegnazione del desk espositivo. Il pagamento dovrà essere effettuato utilizzando le seguenti coordinate bancarie: 
Agricoltura è Vita s.r.l. Società per la difesa e lo sviluppo dell’agricoltura Sede Legale Via Mariano Fortuny n. 20 | 00196 Roma (RM)
Partita IVA e Codice Fiscale 04746801002 
Coordinate IBAN IT 22 I 01030 03232 000001136721 MPS Agenzia 88 Roma (RM) 
Causale: Saldo quota partecipazione 
La copia della ricevuta del bonifico bancario dovrà essere inoltrata all’indirizzo di posta elettronica organizzazione@cia.it

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1 In Evidenza - 16 set 2020

Peste Suina: Cia, scongiurare rischio in Italia. Subito riforma legge sui selvatici

L’intensificarsi dei casi di Peste Suina Africana (PSA) in Europa, richiami per l’ennesima volta l’attenzione delle istituzioni Ue a un maggiore senso di responsabilità per la tutela della salute animale e delle produzioni zootecniche sul mercato, ma ancora di più spinga il Governo italiano a una riforma sostanziale della legge sulla fauna selvatica. A dirlo è Cia-Agricoltori Italiani dopo l’ultimo episodio di contagio da PSA su un cinghiale nel tedesco Brandeburgo.

Per Cia, quindi, è urgente intervenire su più fronti. Da una parte, con verifiche mirate e tempestive, oltre che con controlli intensificati, sulla merce importata e sul flusso di animali vivi (l’Italia ne importa per il 40% e solo in Ue, da Olanda, Francia e Germania). Dall’altra, predisponendo subito azioni efficaci ed efficienti di gestione e contenimento dei cinghiali, al fine di ristabilire il necessario equilibrio tra territorio e pressione faunistica. 

E’ importante ricordare, precisa Cia, che la peste suina, sebbene sia assolutamente innocua per gli esseri umani, è altamente letale per cinghiali e suini domestici. Inoltre, sembra siano valse davvero a poco le misure di prevenzione adottate dalla Germania, considerata la facilità con cui il virus si sta diffondendo in tutta Europa. Nel frattempo, non esiste ancora un vaccino a protezione degli animali e l’unica strada al momento percorribile a contrasto della malattia, quando si manifesta, è l’abbattimento dei capi infetti. 

Dunque, secondo Cia, è necessario che l’Italia provveda al contenimento del numero dei cinghiali, tenuto conto del fatto che il Paese, anche per effetto del lockdown, conta quasi 2 milioni di esemplari. Intervenire in tal senso, è urgente sia per la salvaguardia dell’agricoltura e la sicurezza pubblica che per scongiurare il rischio di diffusione del virus tra gli ungulati, liberi lungo tutta la penisola e negli allevamenti di suini che fanno, tra l’altro, della salumeria italiana un’eccellenza nel mondo. 

Il virus, del resto, non può che rappresentare una minaccia per l’itero settore europeo della carne suina e dei prodotti derivati, con la Germania che detiene il 23% della produzione europea suinicola e Paesi come Cina, Corea del Sud, Singapore, Giappone e Argentina che hanno già annunciato la chiusura dell’import dalla Germania stessa. Attenzione, ribadisce Cia, alle ripercussioni sul mercato. Tutto questo andrà a gravare pesantemente su un settore già duramente colpito dalla crisi per il Covid.

“Non aspettiamo che anche questo problema diventi emergenza italiana -dichiara il presidente di Cia, Dino Scanavino-. Le istituzioni preposte riprendano definitivamente in mano la legge 157/92 per adeguarla alle esigenze attuali. Serve maggiore coinvolgimento delle associazioni venatorie, non solo con occasioni di formazione e sensibilizzazione sul tema, ma soprattutto con linee guida riguardo lo smaltimento delle carcasse o la creazione di centri di stoccaggio. E’ opportuno avvalersi delle guardie forestali per il controllo e il presidio del territorio. Infine, -chiude Scanavino- la commissione Ue applichi il principio di regionalizzazione a tutela del commercio internazionale”. 

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