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1 In Evidenza - 04 ago 2025

Maltempo: Cia Abruzzo chiede stato di calamità per Fossacesia e Comuni limitrofi

CIA Abruzzo lancia un appello urgente alla Regione Abruzzo e alla Protezione Civile per affrontare la gravissima emergenza che ha colpito il territorio di Fossacesia e i Comuni limitrofi in provincia di Chieti, devastati dal violento nubifragio e dalle forti raffiche di vento che si sono abbattuti sull’area nella giornata di domenica 3 agosto 2025.

I danni riportati dalle aziende agricole sono enormi e diffusi: interi vigneti distrutti, uliveti e frutteti compromessi, ortaggi in pieno campo completamente perduti. Gravi le ripercussioni anche sulle strutture agricole: serre divelte, magazzini danneggiati, recinzioni e impianti di irrigazione compromessi, oltre a numerose attrezzature rese inutilizzabili.

"Parliamo di aziende familiari, che oggi si ritrovano senza raccolto, con strutture da ricostruire e una crisi di liquidità insostenibile”, dichiara Nicola Sichetti, Presidente di CIA Abruzzo, “Il rischio concreto è che molte di queste imprese non riescano a rialzarsi."

CIA Abruzzo ha già formalmente richiesto:

  • un immediato monitoraggio dei danni da parte degli uffici regionali competenti;

  • la dichiarazione dello stato di calamità naturale per Fossacesia e i comuni colpiti;

  • l'attivazione urgente di tutti gli strumenti di sostegno previsti, incluso l’accesso al Fondo di Solidarietà Nazionale, contributi a fondo perduto, sospensione di imposte e contributi, e moratorie sui mutui.

"La Regione agisca con tempestività”, conclude Sichetti, “La sopravvivenza di tante imprese agricole e la tenuta del territorio passano dalla capacità di rispondere subito a questa emergenza."

CIA Abruzzo si rende disponibile per supportare le operazioni di ricognizione e favorire il dialogo tra le istituzioni e le aziende colpite.

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1 In Evidenza - 04 ago 2025

Pioggia, grandine e anomale raffiche di vento: agricoltura flagellata. Colpita la costa teatina.

Un violento fronte temporalesco ha interessato la costa della provincia di Chieti, con particolare intensità a Fossacesia, Treglio e Frisa, ma con segnalazioni anche in diverse aree di comuni limitrofi.

Pioggia torrenziale e grandine, accompagnate da anomale raffiche di vento, hanno provocato la caduta di numerosi alberi e ingenti danni alle colture agricole. In alcune zone si segnalano criticità anche alla viabilità.

Secondo quanto emerso dalle prime segnalazioni raccolte da CIA Agricoltori Italiani, vaste porzioni di vigneti, uliveti e coltivazioni orticole risultano gravemente danneggiate o del tutto compromesse.

“Stiamo monitorando costantemente la situazione grazie a un modulo online che consente alle aziende agricole di inviare segnalazioni dirette. Nelle prossime ore – dichiara CIA – verranno effettuati sopralluoghi nei territori colpiti per documentare l’entità dei danni e sollecitare interventi urgenti da parte delle istituzioni.”

📌 Modulo per la segnalazione danni:

https://form.jotform.com/231361880662053


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1 In Evidenza - 01 ago 2025

Dazi: Cia, bicchiere di vino mezzo vuoto


“Mai come oggi il vino è sotto attacco. Dopo l’accordo Ue-Trump sui dazi, l’impatto sarà totalmente svantaggioso per uno dei prodotti simbolo del Made in Italy: ogni bottiglia sullo scaffale in America potrà costare fino al 20% in più”. Così dichiara Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, ricordando che gli Usa sono attualmente la prima piazza mondiale per il nostro export vitivinicolo con circa 1,9 miliardi di euro di fatturato nel 2024. ‘’L’accordo raggiunto penalizza di fatto solo l’Unione Europea: non si può, dunque, parlare di accordo positivo, essendo questo -di fatto- un accordo unilaterale’’, aggiunge Fini. Il comparto non è solo un’eccellenza produttiva, ma un vero motore economico per tutto il settore agricolo nazionale. L’introduzione di nuovi dazi su un mercato chiave come quello degli Stati Uniti avrebbe un impatto diretto soprattutto sulle piccole e medie imprese che hanno investito per anni su qualità, internazionalizzazione e sostenibilità. Ora tutti questi viticoltori rischiano di vedere compromessi i risultati raggiunti.

Per Fini serve un’azione politica forte e unitaria a livello nazionale ed europeo per indennizzare le nostre imprese dei maggiori costi che dovranno essere sostenuti per le esportazioni verso gli Usa. Queste risorse possono essere straordinarie o dovranno essere reperite nell'ordinarietà dei fondi comunitari, non interamente spesi. “Sarebbe un modo -dice Fini- per indennizzare le aziende dell'effetto dumping, che sarà superiore alle attese, considerando l'incremento dei costi lungo la filiera distributiva e la svalutazione del dollaro”.

A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare lasciando strada libera ai competitor.

Per compensare l’effetto negativo dei dazi, Cia chiede anche di mettere in campo una nuova comunicazione sul vino, attraverso i fondi dell'Ocm promozione. “Bisogna fare meno leva su elementi classici come il terroir e puntare di più, invece, su concetti semplici e immediati, in grado di arrivare a quel target giovane che rappresenta il consumatore del futuro”.

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1 In Evidenza - 30 lug 2025

Agricoltura, Cia Abruzzo: “Manodopera difficile da trovare e ancora più difficile da trattenere”

CIA Abruzzo accende i riflettori su una problematica che sta diventando strutturale per l’agricoltura regionale: la carenza di manodopera per le attività di raccolta. Se da un lato è già complicato trovare lavoratori stagionali disponibili, dall’altro è ancora più difficile mantenerli operativi sul campo. In molti casi, i braccianti abbandonano il lavoro dopo appena un giorno, lasciando le aziende impreparate e senza alternative operative immediate.

“Ci troviamo in una situazione paradossale”, denuncia CIA Abruzzo. “Le imprese sono pronte ad assumere, ma i lavoratori, spesso selezionati attraverso canali ufficiali, si presentano e poi spariscono. Questo genera disservizi, ritardi nella raccolta e un incremento dei costi a carico delle aziende”.

Per affrontare questa crescente difficoltà, CIA Abruzzo ritiene necessario un cambio di passo che parta dal riconoscimento della complessità del lavoro agricolo oggi. Non si tratta più di un’attività puramente stagionale o improvvisata: serve personale motivato, formato, consapevole della fatica ma anche del valore professionale che questo settore comporta.

Una prima proposta riguarda proprio la formazione mirata: avviare corsi brevi ma intensivi, in grado di preparare concretamente i lavoratori alle condizioni reali del campo, aiutando al contempo le aziende a selezionare persone davvero interessate, riducendo così l’alto tasso di abbandono anche dopo il primo giorno di lavoro.

Per sostenere le imprese virtuose, diventa fondamentale attivare agevolazioni fiscali e contributive per chi assume regolarmente e garantisce condizioni contrattuali corrette. Questo consentirebbe di alleggerire il carico economico sulle aziende e rendere più competitivo il lavoro regolare rispetto a forme di impiego irregolari, purtroppo ancora presenti.

Un altro aspetto prioritario è quello dell'integrazione tra sistema produttivo e territorio. Serve una collaborazione strutturata con i centri per l’impiego, le amministrazioni comunali, gli enti del terzo settore e le cooperative che gestiscono i flussi migratori, affinché i lavoratori stranieri presenti sul territorio possano essere accompagnati verso percorsi di lavoro legale, sicuro e qualificato. In molti casi, queste realtà svolgono un ruolo cruciale nell’orientamento, nella mediazione culturale e nella formazione, ma restano escluse dai tavoli operativi.

Infine, CIA Abruzzo ribadisce l’urgenza di rafforzare i controlli sul lavoro sommerso e sul caporalato, fenomeni che alterano la concorrenza, abbassano la qualità del lavoro e minano la dignità dei lavoratori. Solo garantendo legalità e sicurezza sarà possibile rendere attrattivo, stabile e giusto il lavoro nei campi.

“La risposta”, conclude CIA Abruzzo, “non può essere solo lamentarsi della mancanza di braccia: servono strumenti, regole chiare e un sistema che valorizzi chi vuole lavorare con dignità, e chi offre lavoro in modo trasparente”.

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1 In Evidenza - 30 lug 2025

Dazi: Cia, conto salato per il Made in Italy agroalimentare. Più che un accordo sembra una resa


Più che un accordo, l’intesa sui dazi al 15% sembra una resa. Ora l’export del Made in Italy agroalimentare verso gli Usa (7,8 miliardi di euro nel 2024) rischia grosse perdite in settori chiave come vitivinicolo, olio, pasta e riso, caseario, senza ottenere niente in cambio. Oltre all’impatto diretto, si corre il pericolo anche di un grave danno all’intero indotto agroindustriale, con pesanti ripercussioni sull’occupazione. Così il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta l’accordo fra la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen e il presidente Usa, Donald Trump. “Nonostante sia stata evitata la tariffa al 30%, resta una grande preoccupazione per l’impatto reale di questi dazi, ma prima di trarre conclusioni definitive vogliamo aspettare gli sviluppi dei prossimi giorni, con la definizione ufficiale delle liste doganali”, continua Fini.

Secondo Cia, il rischio concreto di un calo dell’export è molto alto, con danni a comparti strategici e un aumento dei costi per le imprese italiane, che tenderanno a perdere margini di profitto oppure a dover trasferire parte di questi costi sui consumatori, rischiando di ridurre la domanda nel mercato Usa. L’effetto combinato di dazi e fluttuazioni del cambio euro-dollaro non potrà che aggravare l’impatto delle misure doganali, traducendosi in costi aggiuntivi reali per le aziende nazionali e rendendo meno competitivo il Made in Italy.

Per il vino, gli Usa sono la prima piazza mondiale con circa 1,9 miliardi di euro di fatturato nel 2024. A dipendere maggiormente dagli Stati Uniti per il proprio export sono i vini bianchi Dop del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, con una quota del 48% e un valore esportato di 138 milioni di euro nel 2024; i vini rossi toscani Dop (40%, 290 milioni), i vini rossi piemontesi Dop (31%, 121 milioni) e il Prosecco Dop (27%, 491 milioni). Grandi numeri che i dazi possono scombinare lasciando strada libera ai competitor: dal Malbec argentino allo Shiraz australiano fino al Merlot cileno.

Per quanto concerne il mondo dell’olio, il dazio al 15% rischia di ridurre la competitività dell’extravergine italiano a favore di oli più economici provenienti da Paesi terzi che godono di tariffe più basse, come la Turchia, il Sud America o la Tunisia. Come conseguenza, il consumatore medio Usa sarà indotto a utilizzare altri oli, come quelli di semi tradizionali (girasole, soia, mais). Al momento, gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato extra-Ue per l’olio tricolore, con una quota di circa 100 mila tonnellate l’anno e un valore vicino a 1 miliardo, ovvero il 32% del nostro export. C’è paura anche perché questi nuovi dazi colpiranno trasversalmente tutti i principali Paesi produttori europei (Italia, Spagna, Grecia) con la conseguenza di un possibile eccesso di offerta sul mercato interno, che porterebbe a un deprezzamento generale dell’olio italiano.

Nel settore caseario, invece, i dazi colpiranno soprattutto i formaggi Dop come la mozzarella di Bufala, oltre al Pecorino romano utilizzato oltreoceano dall’industria alimentare per aromatizzare patatine in busta e altri snack. In pericolo anche pasta, riso e farine, tra i prodotti più amati dal mercato Usa, con un export annuo di circa 2 miliardi e quasi mezzo milione di tonnellate inviate oltreoceano. Anche in questo settore, secondo Cia, si rischiano potenziali ricadute occupazionali qualora i dazi non vengano mitigati con accordi o misure di sostegno.

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1 In Evidenza - 28 lug 2025

ColtivaItalia: Cia, adesso veloce approvazione Parlamento


Le risorse annunciate da Lollobrigida con il piano “ColtivaItalia” sono essenziali per sostenere le imprese agricole in uno dei momenti più difficili per il comparto. Auspichiamo, però, che il miliardo stanziato dal ministro trovi in Parlamento un iter veloce di approvazione che trasformi i finanziamenti in strumenti concreti ed efficaci, a supporto di molte produzioni del Centro Sud, come grano, zootecnia e olivicoltura. Così, il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, commenta il pacchetto “per il consolidamento e lo sviluppo del settore”, collegato agricolo alla finanziaria 2026, approvato ieri dal Cdm.

“In particolare -continua Fini- apprezziamo le risorse consistenti riservate a molte filiere produttive del Centro Sud in sofferenza. Inoltre, consideriamo molto importanti anche i fondi dedicati al ricambio generazionale e all’imprenditoria femminile, agevolando l’accesso alla terra e il recupero dei terreni abbandonati, anche in un’ottica di contrasto al dissesto idrogeologico e di freno allo spopolamento delle aree interne. Così come -conclude- restano cruciali gli investimenti per la ricerca e la digitalizzazione del comparto, in risposta alla sempre maggiore urgenza di soluzioni innovative per fronteggiare la crisi climatica”.   

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News Cia Abruzzo

1 Speciale Coronavirus COVID19 - 01 mag 2020

Coronavirus: Cia, anticipo 50% polizze assicurative con procedura Agea

Consentire agli agricoltori l’anticipazione del PAI, il Piano Assicurativo Individuale, attraverso una nuova procedura informatica resa disponibile da Agea. E’ l’importante risultato ottenuto da Cia-Agricoltori Italiani e dal suo CAA-Centro di Assistenza Agricola, per sostenere i produttori durante l’emergenza Coronavirus.   

            Nel dettaglio, tale servizio consente all’agricoltore, con la copertura di un istituto bancario accreditato in Agea, di vedere anticipato il 50% del valore delle polizze assicurative stipulate sulle proprie coltivazioni.

Una funzione richiesta e conseguita da Cia, nella logica di tutelare al massimo le imprese agricole e dare un concreto strumento economico per l’utilizzo delle polizze agevolate concesse dal Psr (misura 17.1). Con la possibilità di consolidarne la diffusione anche in quelle aree del Paese dove è stata poco utilizzata finora.

La funzione di anticipazione prevede che la pratica attivata dal CAA-Cia sia associata all’operatività del Consorzio Coop.di Italia, Consorzio di difesa a carattere nazionale. Con un accordo di stretta collaborazione siglato nei mesi scorsi con Coop.di Italia, infatti, si è avviato un percorso innovativo di offerta di servizi assicurativi che ha portato alla costituzione, con altri partner (IDM Assicura e PK Partner), di una società di intermediazione assicurativa, denominata CI Assicura s.r.l. per nuovi strumenti e attività al servizio delle imprese agricole e dei cittadini.

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1 In Evidenza - 28 apr 2020

Cia apre bando per XVIII edizione Premio Bandiera Verde Agricoltura

Bandiera Verde Agricoltura giunge alla sua XVIII edizione. Anche quest’anno, torna il riconoscimento di Cia-Agricoltori Italiani per premiare aziende, comuni, enti e organizzazioni che si sono distinte per il loro impegno a favore dell’agricoltura, dello sviluppo rurale, della valorizzazione del patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale.

 

Fino al 30 giugno, è possibile inviare la propria candidatura per partecipare alla nuova edizione del premio Bandiera Verde Agricoltura.

 

Nonostante l’emergenza Coronavirus in atto, che rende difficile stabilire ora modalità e tempi delle riaperture e della ripresa, Cia vuole mantenere alta l’attenzione sull’agricoltura che non si arrende, con una nuova edizione di Bandiera Verde, che da sempre premia la forza e la tenacia del settore e dei suoi protagonisti.

 

Per il 2020, come negli ultimi anni, il riconoscimento di Cia-Agricoltori Italiani sarà assegnato a 10 aziende agricole, distinte nelle diverse categorie come da bando; 6 iniziative "extra-aziendali", esempio scuole, parchi naturali, eventi culturali; 3 comuni virtuosi.

 

Soltanto uno tra tutti i premiati, riceverà poi la "Bandiera Verde d’Oro".

 

Il Regolamento 2020 e tutti i documenti utili per candidarsi qui

 

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 24 apr 2020

Coronavirus: Cia lancia la piattaforma “Lavora con agricoltori italiani”

La mancanza di manodopera nei campi è un problema serio e, in attesa di soluzioni concrete dal Governo, Cia-Agricoltori Italiani lancia “Lavora con agricoltori Italiani”, una piattaforma di intermediazione per mettere in contatto, in tutte le province, aziende agricole e lavoratori.

Il portale (https://lavoraconagricoltoriitaliani.cia.it), riconosciuto dal Ministero del Lavoro, consente a chi cerca occupazione di entrare in contatto direttamente con le aziende della propria provincia, e alle imprese di intercettare velocemente i candidati con la massima trasparenza e legalità.

Utilizzare il sito è molto semplice: le aziende inseriscono la propria offerta di lavoro, indicando le caratteristiche professionali richieste, le mansioni da svolgere, luoghi e tempi, mentre il lavoratore dichiara semplicemente la propria disponibilità.

“In attesa di una soluzione efficace all’emergenza lavoro dall'Esecutivo, proviamo a dare delle risposte alle aziende agricole e ai cittadini che hanno dato la propria disponibilità a lavorare nei campi – spiega il Presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino -. La mancanza di manodopera desta non poche preoccupazioni in tutti noi, senza interventi concreti come i voucher per l’utilizzo di cassaintegrati e pensionati, o una sanatoria per i lavoratori immigrati rischiamo seriamente di abbandonare nei campi tonnellate di frutta e verdura di stagione necessarie per rifornire gli scaffali dei supermercati”.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 24 apr 2020

Coronavirus: Cia, ad aziende serve liquidità. Introdurre credito di conduzione in agricoltura

Il tema dell’assenza di liquidità per le imprese in agricoltura, così come in altri settori produttivi colpiti dall’emergenza Coronavirus, deve essere risolto in fretta. Per questo, ora, bisogna creare le condizioni per l’introduzione di un credito di conduzione in agricoltura che, alla stregua delle cambiali agrarie, possa risolvere velocemente ed efficacemente la questione urgente della mancanza di risorse. Lo ha chiesto Cia-Agricoltori Italiani in audizione sul Dl liquidità presso le Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera, aggiungendo che tale credito servirebbe a sostenere le imprese che sono escluse dal decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23.

Ci sono problematiche sul sistema creditizio che vanno sciolte in tempi stretti e veloci. “Gli agricoltori non possono più aspettare, hanno bisogno di certezze, con azioni e misure per il sostegno alla liquidità delle aziende -ha spiegato il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino-. I produttori, tanto più in questa fase di crisi, sono le fondamenta dell’Italia, perché garantiscono ogni giorno cibo fresco per tutti, ma deve essere garantito loro l’accesso al credito, così come risorse adeguate, per non rischiare di dover chiudere attività che sono prioritarie per il Paese”.

 

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 23 apr 2020

Coronavirus: Turismo Verde-Cia, persi 1,4 mld. Subito misure per “fase 2” agriturismi

Serve lavorare da subito su misure ad hoc per la “fase 2” degli agriturismi. Cancellazione della Tari, equa indennità da danni diretti e un tavolo tecnico per definire un protocollo sulla sicurezza nelle strutture, siano alla base della graduale ripresa delle attività. Turismo Verde, l’Associazione per la promozione agrituristica di Cia-Agricoltori Italiani, torna così a fare appello al Governo, affinché si tuteli uno dei comparti agricoli e turistici tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus, con un fatturato annuo di circa 1,4 miliardi azzerato in poche settimane di pandemia.

Nell’esigenza di capire non solo quando ripartire, ma anche come riorganizzare i servizi ricettivi, distintivi delle oltre 23 mila strutture agrituristiche italiane, Turismo Verde-Cia chiede ora al Governo di predisporre nuove misure a integrazione di quelle positivamente già introdotte e necessarie a garantire la sopravvivenza degli agriturismi anche nel medio e lungo periodo.

Per Turismo Verde-Cia, infatti, con le fattorie didattiche blindate alla riapertura delle scuole, i soggiorni e la ristorazione ancora vincolati a significative misure restrittive, l’attività agrituristica è praticamente azzerata e tale da richiedere la cancellazione della tassa sui rifiuti (Tari) e la sospensione, almeno fino ad aprile 2021, dei vari versamenti previdenziali e contributivi, così come delle rate dei mutui.

La “fase 2” degli agriturismi -secondo Cia- dovrà far fronte ai danni diretti e alla mancanza di liquidità da parte delle imprese agrituristiche. Le penali e le cancellazioni delle prenotazioni di pernotti e ristoro delle festività pasquali che rappresentano il primo picco di ogni stagione agrituristica, così come ora, per le giornate del 25 Aprile e 1° Maggio e la grande incognita della stagione estiva, presentano al settore, costi insostenibili. Da parte di Turismo Verde-Cia la richiesta, dunque, di predisporre coperture che siano congrue, un’indennità equa e corrispondente al fatturato dell’azienda nello stesso periodo dello scorso anno, attingendo per esempio ai fondi Psr già stanziati dall’Ue, sbloccando le graduatorie Psr di quest’anno per gli investimenti in agriturismo e ampliando l’importo di spesa per accogliere più domande.

Inoltre, in vista della graduale riapertura, è urgente per Turismo Verde-Cia fare il punto su un chiaro protocollo di sicurezza in agriturismo, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico con operatori sanitari e del comparto agrituristico. Questi ultimi, infatti, volendo tornare ad accogliere clientela nel rispetto delle disposizioni del Governo, si troveranno a sostenere nuovi investimenti e avranno bisogno di farlo in modo chiaro e mirato, senza disperdere risorse.

A tal proposito, Turismo Verde-Cia, chiede che le imprese agrituristiche vengano supportate con mutui a tasso zero, garantiti dello Stato e con agevolazioni nell’accesso al credito. Servono soluzioni gestionali snelle che tengano conto della multifunzionalità degli agriturismi, alle prese anche con stringenti regole urbanistiche e igienico-sanitarie. Allo stesso tempo, vanno incentivate le vacanze degli italiani negli agriturismi, valorizzando il turismo esperienziale a contatto con la natura.

“Il sistema agrituristico italiano e i suoi 100 mila addetti -dichiara il presidente di Turismo Verde-Cia, Giulio Sparascio- sono custodi e promotori di un importante patrimonio di valori e tradizioni tra i più rappresentativi del nostro Paese, grazie a operatori agrituristici che fanno impresa puntando sulla tutela e la promozione dell’agricoltura e delll’agroalimentare Made in Italy. Per questo e per il grande contributo alla promozione del turismo -conclude Sparascio- ricevano la giusta attenzione nella definizione della ‘fase 2’ per la ripresa delle attività produttive del nostro Paese”.

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1 Speciale Coronavirus COVID19 - 22 apr 2020

Coronavirus: Cia chiede a Ue ulteriori sforzi per sostenere agricoltura

Serve uno sforzo ulteriore e straordinario da parte dell’Europa per sostenere tutti i settori agricoli colpiti dagli effetti dell’emergenza Coronavirus. Così Cia-Agricoltori Italiani, al termine dei Praesidia del Copa-Cogeca, dove il commissario Ue all’Agricoltura Janus Wojciechowski ha annunciato un nuovo pacchetto di misure dedicate.

            “Questi nuovi provvedimenti -ha spiegato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino- rappresentano un primo forte riconoscimento della situazione che sta vivendo l’agricoltura europea. Ma ci aspettiamo che anche altri settori, per i quali non sono state ancora studiate misure di sostegno comunitarie, siano presi in considerazione, a partire dal florovivaismo e dagli altri comparti della zootecnia”.

            Più in dettaglio, nel pacchetto annunciato da Wojciechowski, la Commissione Ue prevede misure per gli aiuti all'ammasso privato nei settori lattiero-caseario e delle carni bovine e ovicaprine, che consentirà il ritiro temporaneo dei prodotti dal mercato per un minimo di 2-3 mesi e un periodo massimo di 5-6 mesi e porterà a una riduzione dell'offerta disponibile sul mercato. La Commissione introdurrà flessibilità nell'attuazione dei programmi di sostegno per vino, ortofrutta, olio d'oliva, apicoltura e per il programma “Frutta e latte nelle scuole”. Sarà attivata una deroga eccezionale alle regole di concorrenza Ue applicabile in particolare al settore del latte, consentendo agli operatori di adottare misure di mercato di auto-programmazione. Per lo sviluppo rurale, si propone una nuova misura, che assumerà la forma di un pagamento forfettario per gli agricoltori e per le Pmi, da finanziare con i fondi ancora disponibili a livello di Stati membri.

            Insomma, un pacchetto di interventi necessari all’agricoltura, per far fronte alla situazione di estrema difficoltà causata dalla pandemia. Eppure, ha aggiunto Scanavino, bisogna fare ancora uno sforzo in più. “Non si possono lasciare indietro alcuni settori, come quello florovivaistico e agrituristico”. Inoltre, è necessario che “la Commissione intervenga anche su liquidità e strumenti finanziari -ha concluso il presidente Cia- non penalizzando troppo i Psr, che serviranno per rispondere alle sfide future”. Infine, soprattutto con l’inizio della fase post emergenziale, servirà “un’attenzione particolare a trattative commerciali e negoziati di libero scambio, per supportare l’export agroalimentare, che al momento è paralizzato”.

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